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lunedì 21 agosto 2017

Nuovo cross-over con Retronika

(anche voi vedete il mio blog roll cambiato rispetto al solito?)
[rettifico: adesso è tornato normale]
{però il blog di Salvatore mi compare sempre un po' in ritardo}

sabato 11 giugno 2016

Fumettisti d'Invenzione! - 100 (speciale Retronika)

Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale. Per l’occasione le categorie potranno seguire l’intestazione del fumetto visto che un’unica serie può aver presentato diverse categorie.

Per celebrare il centesimo aggiornamento di questa rubrica speravo di riuscire a fare una puntata interamente dedicata alla pornografia. Non è stato possibile a causa della scarsità di materiale reperibile di quella che di fatto è una nicchia nella nicchia, anche se grazie al lavoro di Tippy e Charles già dal prossimo Fumettisti d’Invenzione! potrò inserire qualche pornofumettista d’invenzione, troppo pochi però al momento per imbastire una puntata monografica con almeno le canoniche quattro voci.
Approfitto quindi per riprendere un altro progetto che coltivavo da tempo (le proprietà del file dicono che è stato creato il 20 agosto 2015, ma avendo cambiato il computer poco prima non escludo che fosse ancora più vecchio!): un aggiornamento-omaggio dedicato a Salvatore Giordano di Retronika, senza il quale non avrei mai individuato un sacco di fumetti Bianconi metanarrativi o citazionisti.
L’ideatore del blog Retronika ha pure scritto un prezioso libro sulla sua passione e anche quello è stato illuminante per il reperimento di altro materiale per questa rubrica – purtroppo al momento un saggio analogo sui fumetti Alpe non sembra essere in programma per quanto sia stato richiesto a gran voce.
Correzioni, integrazioni e specifiche saranno ovviamente ben accette. La maggior parte delle immagini, ça va sans dire, sono tratte dal blog e dal libro di Salvatore Giordano.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
CITAZIONI, CARICATURE, CAMEI (pag. 61)

NONNA ABELARDA
(Italia 1955, in Volpetto, © eredi Bianconi, umorismo, avventura)
Giovan Battista Carpi

Il personaggio preferito di Salvatore Giordano; è un’arzilla vegliarda dotata di forza erculea che in origine era la nonna di Volpetto, che come dice il nome era una volpe antropomorfa. Nel 1957 con la nascita della testata Soldino le viene affidato come nipote il più canonico titolare del giornalino: il giovanissimo re del regno di Bancarotta, umano e non animale.
Come rilevato da Salvatore a pag. 97 di Da Braccio di Ferro a Provolino, la presenza di Soldino si riduce a un mero espediente per far agire Nonna Abelarda, vera protagonista della testata sin dalle copertine. Come vedremo più sotto, questo stato di cose ha offerto anche uno spunto metanarrativo.

Uno Scontro titanico in Soldino 4/anno III (1959). Giovan Battista Carpi.
Nonna Abelarda svela il mistero della Balena Gialla che divora i pescherecci. Per risolvere i vari guai in cui si troverà invischiata sarà fondamentale l’intervento del disegnatore Carpi che risponde alle sue lagnanze.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
CITAZIONI, CARICATURE, CAMEI (pag. 61)

SOLDINO
(Italia 1957, nella testata omonima, © eredi Bianconi, umorismo)
Giovan Battista Carpi

Soldino è il giovane re di Bancarotta, un reame sempre sull’orlo del fallimento. Il Duca Frittella attenta costantemente alla sua vita ma per sua fortuna Soldino ha al suo fianco Nonna Abelarda, protagonista indiscussa del fumetto come si evince anche dalla storia presa in esame.

L’Insuperabile Nonna in Super Soldino 84 (1967). Alberico Motta.
Rompendo la quarta parete Soldino si chiede e chiede ai lettori perché la testata sia dedicata a lui quando in effetti Nonna Abelarda ha sempre un ruolo più incisivo ed è effettivamente la vera protagonista dell’albo. Soldino cerca quindi di compiere qualche impresa eroica che lo mette in luce, ma viene sempre surclassato dalla vecchiarda.
Quando Soldino va a lamentarsi addirittura con un autore in forza alla Bianconi questo nemmeno lo riconosce… Salvatore Giordano avanza l’ipotesi che invece di Motta, autore della storia, possa trattarsi del biondo Nicola Del Principe.

GEPPO
(Italia 1954, in Trottolino e la Enne Dimensione, © eredi Bianconi, umorismo)
Attilio Mazzanti (T), Giulio Chierchini (D)

Personaggio tra i più popolari dell’editore Bianconi, Geppo è un diavolo buono che vive in un inferno parodistico cartina di tornasole della società italiana.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
CITAZIONI, CARICATURE, CAMEI (pag. 61)

Un Aiuto insperato in Geppo 88 (1982). Sandro Dossi.
Crossover con Braccio di Ferro: uno scienziato pazzo imprigiona Satana e si appresta a dominare il mondo con la sua orda di robottoni. Geppo chiede l’autorizzazione all’editore Bianconi per far intervenire Braccio di Ferro nella sua testata, che risolve la situazione.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)

Diritti d’autore in Geppo 147 (1986). Sandro Dossi.
Satana vende le sceneggiature dei fumetti di Geppo direttamente all’editore, all’insaputa del protagonista e dei dannati che richiedono i diritti d’autore (e agli autori niente?).

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
CITAZIONI, CARICATURE, CAMEI (pag. 61)

Storia di cui non viene riportato il titolo in Speciale Geppo non specificato (il fumetto è sicuramente precedente). Pierluigi Sangalli.
Dopo aver risolto la situazione principale la storia ha una coda in cui l’editore “Neroni” viene scaraventato all’inferno nel girone degli avari dall’autore che compare per un breve cameo.

BRACCIO DI FERRO

Di Popeye/Braccio di Ferro (o più propriamente di Thimble Theatre) si è già occupato Alfredo Castelli in Fumettisti d’Invenzione!. A integrazione di quanto riportato a pag. 55 e passando alla ricca scuola italiana della Bianconi e della Metro (da cui l’intestazione di questo paragrafo, ne ho già parlato qui) segnalo anche:

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)

Il Supergruppo in Braccio di Ferro 145 (1979). Pier Luigi Sangalli.
Pisellino preferisce i fumetti di altri eroi e personaggi in voga all’epoca piuttosto che quelli del titolare della testata: Braccio di Ferro fa così strage di Batman, Mandrake, Tarzan e compagnia, ipnotizzati dalla Strega Bacheca per compiere malefatte.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
CITAZIONI, CARICATURE, CAMEI (pag. 61)

La Coppia Vincente in Braccio di Ferro 453 (1987). Sandro Dossi.
L’editore Bianconi è infuriato con Timoteo perché il suo personaggio risulta poco gradito ai lettori. Lo obbliga così a inventarsi un nuovo ruolo che lo riscatti agli occhi del pubblico e a sua insaputa Braccio di Ferro interviene in più occasioni per salvarlo nelle imprese in cui si caccia. La storia a fumetti che ne verrà fuori sarà un successone.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)

PROVOLINO
(Italia 1970, nella testata omonima, © eredi Bianconi, umorismo)
Alberico Motta (T), Pierluigi Sangalli (D)

Versione a fumetti del pupazzo televisivo omonimo animato da Raffaele Pisu. Da quanto si legge in Da Braccio di Ferro a Provolino la sua serie (durata 124 numeri) era di ottima qualità e venne sospesa non per scarse vendite ma per il mancato rinnovo dei diritti di sfruttamento del personaggio.

I Tre Moschettieri in Super Bongo 10 (1972). Alberico Motta (T), Pierluigi Sangalli (D).
Improvvisatisi moschettieri, Provolino e i suoi amici sgominano il perfido Diavolik: questa parodia di Diabolik viene facilmente battuta da Provolino perché possiede tutti i fumetti con le sue storie e quindi conosce tutti i suoi trucchi.
Pseudofumetto: Diavolik.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
METAFUMETTI E AUTOREFERENZIALITA’ (pag. 64)

SALTERELLO
(Italia 1957, nella testata omonima, © eredi Bianconi, umorismo)
Franco Aloisi

Salterello è un canguro che vive avventure fantasiose e surreali insieme all’amico Paperetto, un papero non troppo sveglio. Anche questo è un fumetto molto apprezzato da Salvatore Giordano.

L’Uomo Mascherato in Salterello 7 (1958). Franco Aloisi.
Salterello deve vedersela con un impiegato del catasto che a seguito della lettura dei fumetti dell’Uomo Mascherato di Paperetto va in giro a timbrare chiunque gli capiti a tiro!

domenica 23 novembre 2014

Da Braccio di Ferro a Provolino - Il fumetto umoristico italiano dimenticato



«Erano altri tempi. [...] Era un mondo privo di iPhone e tablet, digitale terrestre e TV al plasma e ADSL e playstation... Ma era anche un mondo nel quale i bambini e i ragazzini leggevano tanto. Le edicole venivano sommerse da una marea di fumetti [...]» Bastano queste parole in quarta di copertina per evocare quell’epoca neanche troppo lontana in cui trovarono il loro spazio i fumetti Bianconi e per riassaporare un po’ della nostra (cioè degli over 35) infanzia.
Ma l’effetto nostalgia non è affatto il principale motivo di interesse di questo saggio di Salvatore Giordano, che offre ben di più. Da Braccio di Ferro a Provolino è una scrupolosa ricognizione di TUTTE le testate prodotte dall’editore Bianconi/Metro/Il Ponte, con una corposa appendice dedicata a quei comprimari che non si videro dedicata una testata propria.

Dopo una prefazione e una breve (forse troppo) storia della casa editrice Bianconi comincia la raffica di schede con cui Salvatore Giordano ha sviscerato con rigore da entomologo i dettagli dei “giornalini”. La descrizione delle serie ha dimensione e articolazione diverse a seconda dell’importanza e della longevità dei protagonisti, e nel caso di star come Braccio di Ferro e Nonna Abelarda viene divisa in ulteriori capitoli più approfonditi. Viene poi offerta una selezione di letture consigliate e a conludere la trattazione ci sono una cronologia (comprensiva di ristampe) e delle note collezionistiche sul valore degli albetti e sulla loro reperibilità. Giordano ha saputo destreggiarsi con equilibrio tra inevitabili considerazioni tecniche, slanci passionali e succulenta aneddotica senza mai sbilanciare la trattazione in un verso piuttosto che in un altro evitando quindi sia panegirici entusiasti che sarebbero sembrati stucchevoli sia un freddo accademismo – ma quest’ultimo non ci sarebbe comunque stato viste le arguzie che inanella occasionalmente, spesso esilaranti: «Immaginate un film western interpretato da un giovane Diego Abatantuono che si ritrova come madre Tina Pica, e avrete idea del tono delle storie».
Verrebbe quasi da dire che la sola scheda di Geppo valga l’acquisto, ma non mi spingo a tanto. A tal proposito, nei miei ricordi d’infanzia mi sembra di aver letto delle origini diverse rispetto a quelle riportate: i diavoli (o il solo Geppo) erano angeli caduti corrotti in qualche maniera. Boh.

La grafica della copertina è molto bella, soprattutto quella della quarta di copertina, ma anche gli interni sono sobri ma invitanti e forse anche questo ha contribuito a farmi divorare il libro.
Refusi ed errori sono pressoché inesistenti, segnalo solo che per diventare Niko il buon Pierino deve aver subito una rinoplastica invece della mastoplastica attribuitagli: con ogni evidenza gli hanno ridotto il naso, non le tette!
L’effetto richiamato nella prefazione («Madò, ma questo me lo ricordo!») non ha mancato di coinvolgere anche me, che sono incappato in più di una madeleine proustiana, anzi giordaniana: il fumetto del tizio grasso con l’ombra magra esisteva veramente, allora! E se avessi saputo che ne sarebbe stato pubblicato un unico esemplare l’avrei fregato alla cugina da cui lo avevo visto da bambino.

Chiaramente Da Braccio di Ferro a Provolino si rivolge idealmente agli appassionati di fumetto italiano per bambini extra-Disney, sperando che esistano (dalle quotazioni irrisorie di quasi tutti gli albi sembrerebbero comunque pochi al momento), ma può essere un testo piacevole anche per un profano e sicuramente interessante per chi aprrezza in generale i fumetti italiani. Alcune storie riportate, poi, sembrano essere state inserite apposta per figurare tra i Fumettisti d’invenzione.

Ora, siccome par brutto parlare troppo bene di qualcosa che ha prodotto un amico (per quanto amico virtuale di blog, magari se ci incontrassimo di persona io e Salvatore ci prenderemmo a schiaffi, e chissà che non sia già successo) ho cercato di trovare qualche difetto nel suo saggio. Visto che i refusi sono veramente quasi inesistenti (Galeppini al posto di Galleppini, politically correct è aggettivo e non sostantivo... bazzecole, insomma) ho provato a inventarmi qualcosa ma ho trovato solo appigli ridicoli o proprio tirati per i capelli: da un editore che si chiama SensoInverso mi sarei aspettato pubblicazioni bizarre, non saggi sui fumetti… una collana che si intitola ItaliaNascosta dovrebbe trattare di P2 e SISMI, non di giornalini…
Per cui le mie critiche si limitano a una sola: io per leggere il libro ho dovuto aspettare un paio di settimane, quei paraculi di Sbam-Comics lo hanno letto un mese fa prima ancora che andasse in stampa! Spero che loro se lo siano letti solo nelle prove di stampa in .pdf, io ce l’ho cartaceo con la bella carta avoriata che contribuisce a creare un’atmosfera vintage. Tiè.

venerdì 11 aprile 2014

Non ho resistito alla tentazione...

La recente serie di post su Retronika inerenti un misterioso comic book capitato chissà come in un film italiano mi ha ricordato un caso analogo in uno degli episodi di Capriccio all'Italiana, il film collettivo del 1968 (ma girato nel 1967) di cui fa parte anche l'opera di Pasolini da cui ho preso il nome per il mio blog.
L'episodio in questione, poco più di una barzelletta, è questo:
Dei bambini si divertono a leggere dei fumetti, obiettivamente non proprio adatti alla loro età.
Ma a un certo punto arriva Silvano Mangano, la teutonica bambinaia del titolo, che disgustata dalle letture di quelle giovani menti getta via i fumetti per raccontare loro le fiabe di Perrault che (quelle sì terrorizzanti) fanno scappare i bambini.
Tra i vari "neri" presenti sulla scena c'è un curioso intruso:

domenica 28 luglio 2013

recensioni del concorsone

In attesa che Salvatore rientri dalle ferie e metta sul suo blog le mie recensioni al concorsone, le anticipo qui (anche se tutto è partito il 15 luglio, in termini internettiani è già preistoria):



Clip Comics (Nilus) 13/1988 (tutto ad opera dei fratelli Origone, anche le illustrazioni dei giochi)

Nilus tematico su Ulisse: simpatico. ***

Nilus antologico (contempla strisce risalenti ad anni diversi, anche del 1980): alterna strisce e gag esilaranti ad altre meno ispirate, alcune delle quali anche poco pertinenti con il contesto storico in cui è ambientata la strip. Però quelle più riuscite sono veramente ottime. ****

John Killer – tutti gli uomini del presidente: simpatico e più curato del resto a livello di disegno. Una storia cinica com’è nelle corde del personaggio che forse trae ispirazione dall’attualità politica dell’epoca. ***

Ketchup: striscia sui paninari (eh, era il 1988...). Non ricordo se era John Killer o questa la striscia di Clip Comics avversata da Fumo di China. Di certo il tempo non è stato un gran signore con Ketchup... **

I Classici Disney 353 (aprile 2006)

Zio Paperone e il Sogno nel Cassetto (testi di Carlo Panaro, disegni di Romano Scarpa e Lucio Michieli): Zio Paperone corona casualmente il suo sogno di diventare attore (?) ma la produzione della commedia in cui dovrà recitare è di Rockerduck che lo ostacola in tutti i modi. Ma saranno proprio le figuracce collezionate da Paperone sul palco a valergli un ricchissimo contratto come comico.
Da notare forse una piccola censura: la donnona su cui precipita Paperone diventa un uomo nella pagina successiva. ****

Pluto e il Postino Provocatore (testi di Luca Boschi, disegni di Donald Soffritti): Gambadilegno (che fa il postino come servizio sociale alternativo al carcere) provoca Pluto approfittando dell’ingiunzione di Topolino di non cedere alle sue provocazioni, che si fanno sempre più insistenti e improbabili. Molto belli i disegni di Soffritti. ***

Paperino e la giornata Record (testi di Fabio Michelini, disegni di Giorgio Cavazzano): Paperino partecipa per l’ennesima volta al tentativo annuale dei paperopolesi di vincere almeno un record per figurare nel Guinness dei Primati. Concitata raccolta di gag esilaranti ulteriormente nobilitata (forse) da una critica alla smania di apparire. Finale perfetto. *****

Magico Pippo – l’Ipnosi (testi di Bruno Concina, disegni di Maurizio Amendola): storiellina un po’ stiracchiata in cui Pippo apprende la tecnica dell’ipnosi per far cantare il suo canarino, con esiti infausti. I disegni di Amendola non mi sono sembrati granché, e in alcune vignette ho avuto l’impressione che fossero ripresi da altre fonti senza armonizzarsi bene con il contesto delle tavole. **

Paperino nel dipinto di Bum Bum (Corrado Mastantuono): stupenda storia neorealista e blandamente metafumettistica in cui Bum Bum Ghigno (e chi è?!) si finge pittore di successo (quando invece fa, o meglio tenta di fare, l’imbianchino) per non sfigurare con il vecchio compagno di scuola Procolo. Ottima trovata risolutiva. *****

Elementare Paperoga! – Il mio nome è Deleterio (testi di Gianfranco Cordara, disegni di Lara Molinari): oltre al precedente Bum Bum Ghigno non ero aggiornato nemmeno su questo filone di Paperoga assistente di Umperio Bogarto. I due si trovano invischiati in una storia di spionaggio a causa del fratello “pecora nera” del detective: il Deleterio del titolo. Storia frizzante e con più di una gag divertente. ****

Farfalla Purpurea e il ladro rubacuori (testi di Gérson L. B. Texeira, disegni di Irineu Soares Rodrigues): la supereroina Farfalla Purpurea indaga con il riluttante Paper Bat su una serie di furti ai grandi magazzini Pattim. Il colpevole è un ex modello che riesce a farsi consegnare la merce dalle commesse grazie al suo fascino irresistibile. Da bambino andavo pazzo per le storie Disney brasiliane, specie se con supereroi. Lette oggi non mi sembrano poi granché. Non questa, almeno. ***

Tip, Tap e il gioco dell’oca (Massimo De Vita): i nipotini di Topolino vengono affidati a Pippo e rinvengono nella sua soffitta un gioco dell’oca ideato dal prozio Pippagico che risucchia al suo interno chi ci gioca. Dopo varie peripezie Tip, Tap e Pippo ne usciranno vincitori. Disegni magnifici, peccato che l’idea di partenza non sia stata sfruttata a dovere, limitandosi a ripetere sequenze in cui i protagonisti si trovano alle prese con piante o animali giganti. ***

Soul Papers (testi di Nino Russo, disegni di Fabio Celoni): parodia in salsa natalizia dei Blues Brothers. Paperino e Paperoga devono allestire uno spettacolo con cui salvare i vecchietti di un ospizio dallo sfratto di Zio Paperone che vorrebbe ricavare dallo stabile un ben più remunerativo supermercato. Ma sarà proprio l’avido miliardario a salvare i poveri pensionati, come impone la scontata atmosfera natalizia.
Notevoli i disegni, ma secondo me troppo autoriali. **

Zagor 8 (1971)

Sfogliato, imbustato e messo da parte in attesa che valga uno sproposito.

Lurid Scorpion Special (1992) di Max Bunker e Pinto

Sviluppo di un personaggio creato anni prima da Bunker&Magnus per un “libero” western. Nonostante le dimensioni bonelliane la grigli a due vignette lascerebbe intendere che la destinazione originale fosse un pocket.
Il cinismo di Bunker e l’arguzia di alcune battute, oltre alla dissacrante introduzione con le origini del protagonista, ravvivano un po’ l’interesse per una storia che altro non è che un western canonico con tutti i suoi stereotipi. Piuttosto infelice per chi mastichi un po’ d’inglese la scelta di certi nomi come la città di “Takson”, o lo sceriffo “Snake”. Come detto dallo stesso Max Bunker il disegnatore ideale sarebbe stato Magnus e lo spagnolo Pinto non è certo il top pur facendo un lavoro dignitoso. Qua e là mi sembra che “citi”, oltre Magnus per le fattezze del protagonista, anche De La Fuente e la Modesty Blaise di Romero. ***

Corriere dei Piccoli – Numero di Natale (ristampa del numero del 26 Dicembre 1943)

Difficile da giudicare un prodotto del genere. Il tema natalizio “inquina” sia i testi che i fumetti, che divergono dalle loro solite caratteristiche, e a tratti la stampa è poco leggibile. Segnalo solo una curiosità: questo fac-simile era allegato al numero 65 della rivista Giornali di Guerra. Il direttore responsabile di Giornali di Guerra si chiama(va) Giorgio Bernardini De Pace. Da sola questa cosa vale 5 stelline.