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sabato 9 novembre 2024

Dylan Dog Color Fest 51: Strade Perdute

Tre storie legate da un filo assai evanescente sintetizzato nel titolo Strade Perdute. Nella prima, Il Viaggiatore del Vuoto, Dylan Dog cede alla tentazione di seguire un misterioso individuo che si muove con meccanica regolarità come se a sua volta seguisse qualcosa. Marco Nucci scrive una storia suggestiva ma un po’ inconcludente, con qualche raro squarcio ironico a illuminarla. Daniele Serra colora ad acquerello e l’impatto è sicuramente affascinante.

La seconda storia, Il Prezzo dei Miracoli, è scritta da Davide La Rosa e disegnata da Nicolò Pendinelli. Inizia in medias res con Dylan Dog ferito a morte che viene scarrozzato da Groucho per la Scozia in cerca di un ospedale. Quello che troveranno sarà invece una struttura in cui si praticano miracoli. Scettico come lo sceneggiatore dell’episodio, Dylan indaga e scopre un retroscena che non stupirà chi ha letto il supplemento Britannia per Lex Arcana. Una storia semplice ma ben costruita con un Groucho in grande spolvero. I disegni mi hanno lasciato perplesso: sono sicuramente validi, però l’interpretazione dei due protagonisti è un po’ lontana dal canone.

Chiude il Color Fest Maschere a opera di Sergio Algozzino: ad Halloween Dylan e Groucho partono per la Scozia e i mostri di casa Dog, quelli che si vedevano nel frontespizio, prendono vita. Accanto a loro ce ne sono anche di moderni, parodie di figure come il Demogorgon di Stranger Things, e i rapporti tra loro e i “vecchi classici” sono piuttosto complicati, tanto da spingere i primi nelle vietatissime vie di Londra frequentate dagli umani. Nello spazio ridotto di questa storia Algozzino riesce a infilarci un po’ di tutto, non lesinando sulla satira di costume (tutti hanno gli occhi fissi sui cellulari: chi si accorge di giocattoli che camminano?) e ricollegandosi con classe alla storia precedente. Anche nel comparto grafico ha svolto un ottimo lavoro.

lunedì 30 novembre 2020

Confessioni

Ho letto e apprezzato (pur nell’estemporaneità della proposta) il fascicolo Una giornata qualsiasi di Algozzino e Battestini. Però non l’ho capito. Il gioco degli autori è quello di calarci nella soggettiva di tre adolescenti che hanno ognuno un qualche tipo di problema, fino alla rivelazione finale quando si guardano allo specchio. Ma non ho capito quale sia questa rivelazione. Ho provato a fare qualche supposizione ma nessuna mi ha soddisfatto:

1 – i tre ragazzi (due maschi e una femmina) sono affetti da qualche patologia come deficit cognitivi o autismo ma fino a quel momento il lettore non se ne sarebbe dovuto accorgere (impossibile, perché il fascicolo è presentato proprio nell’ottica di evidenziarne le disabilità).

2 – i tre ragazzi  sembrano essere affetti da qualche patologia come deficit cognitivi o autismo, ma alla fine si scopre che non lo sono (il casco che uno porta ancora addosso smentirebbe però questa lettura.

3 – i tre ragazzi sono in realtà la stessa persona (ma lo stile di Battestini non è molto realistico e non è facile capirlo, né avrebbe avuto senso delimitare fino alla fine le loro vignette con colori diversi per distinguerli).

4 – alla fine sono i tre ragazzi che osservano il lettore (il riflesso di quello centrale allo specchio non è ribaltato).

Il mistero si infittisce considerando che nell’introduzione si fa riferimento a cinque protagonisti mentre in questo fascicolo ce ne sono solo tre – non è un refuso: degli altri due vengono anche forniti i nomi. Sono sicuro che appena risolto l’arcano la cosa mi sembrerà evidente, nel mentre se qualcuno volesse aiutarmi…