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domenica 9 aprile 2017

Il Morto 27: Concorrenza sleale

L’ottavo numero ridistribuito l’ho perso, ma il numero 27 non mi è sfuggito. Lo citavano come uscito addirittura sull’ultimo Fumo di China che ho preso l’altro giorno: perderlo sarebbe stato veramente uno smacco!
Questo episodio ha una spiccata vena umoristica e l’aggancio narrativo tramite cui Peg si trova coinvolto nella storia è abbastanza inverosimile: alla stazione delle corriere incontra una ragazza che piange disperata e così cede alle sue richieste e l’accompagna a casa dove fingerà di essere suo marito, visto che la giovinetta, sedotta e abbandonata, non può rivelare ai retrogradi parenti di essere incinta senza avere un uomo accanto.
Dal canto loro, i suoi famigliari hanno già i loro grattacapi: i contadini rivali Torresi hanno messo sul mercato un olio d’oliva usando una grafica quasi identica alla loro (che si chiamano Torrini), e più in generale spadroneggiano nell’anonima cittadina del Sud Italia in cui è ambientata la storia, decisi ad arraffare le terre dei Torrini dopo che questi hanno intentato causa con successo per il fattaccio dell’olio d’oliva.
Gli improrogabili impegni di lavoro con cui Peg avrebbe giustificato la sua prematura uscita di scena (comunque rallentati da un rocambolesco attentato da cui i cattivi usciranno ovviamente con le ossa rotte) vengono cancellati davanti all’evidenza che serve il suo aiuto, e alla fine come da prassi consolidata sarà il Morto a risolvere la situazione, dando al pittoresco e baffuto capofamiglia dei Torresi una umiliante lezione.
Come ho scritto sopra, questo episodio è caratterizzato da un tono più leggero del solito, e secondo me non è un bene. Il viaggio in corriera, principalmente un’occasione per far recitare una ruspante autista veneta, occupa circa un quarto delle pagine e alcune situazioni che sembravano portare a ulteriori sottotrame (l’odioso ragazzo con la felpa che sembra aver fatto qualcosa in autogrill) restano senza seguito. Le battutine sarcastiche del Morto, e in questo caso anche della spregiudicata sorella della coprotagonista, sono certamente piacevoli ma avrebbero dovuto fare da contrappunto a delle sequenze che privilegiassero di più l’azione.
Ai disegni Marco Boselli fa il solito buon lavoro nonostante il nuovo inchiostratore Ivano Codina dimostri un approccio ambivalente: le inquadrature dalle mezze figure in su sono dettagliate, espressive e plastiche, dalle figure intere in giù i volti dei personaggi e le loro posture perdono espressività e anche un po’ di definizione. L’esito finale comunque è più che dignitoso (anzi decisamente buono), anche grazie al solito lavoro di amalgamazione stilistica operato dal team Telloli.
In appendice c’è una storiellina di H. W. Grungle scritta da Marco Mischi e disegnata da Massimo De Biaggi, piuttosto simpatica (io l’avrei fatta durare qualche pagina in più) e graficamente interessante anche se ancora un pochino acerba.