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venerdì 9 febbraio 2024

Ultimate Invasion

Macchè piano complicato alla Hickman… semplicemente si è trattato dell’ennesimo universo alternativo della Marvel, preludio del nuovo crossover o linea editoriale o quello che sarà – se ci sarà.

Il Reed Richards malvagio si è costruito un mondo su misura senza supereroi, che però mi sembra ci siano ancora – limitati alle elite mondiali ma ci sono. Qui ha instaurato un governo distopico più che dispotico in cui i rappresentanti delle sette superpotenze mondiali scelgono a turno a ogni generazione una di loro come nemica fittizia per far concentrare la popolazione sugli inesistenti problemi esteri invece che sul malgoverno locale. Nulla di nuovo, insomma. Periodicamente dal futuro remoto arrivano degli attacchi da parte di vagonate di supereroi (sempre versioni diverse degli stessi cinque o sei). Tony Stark in visita diplomatica sopravvive a uno di questi attacchi e viene cooptato dal Creatore per aiutarlo a ricostruire una macchina del tempo che lui mutilato in uno scontro nel passato/futuro non ha più memoria di come riparare. Seppur riluttante Stark collabora ma ha un suo piano per liberare il mondo da questa pace artefatta. Una storia semplice e lineare viene un po’ smossa dal discorso dei viaggi nel tempo che più che spiegare alcune cose giustificano se Hickman si è perso qualche pezzo per strada. Poco importa: è un fumetto di supereroi e quello che conta sono le mazzate finali. Oltre alla pochezza della trama quello che infastidisce è il fatto che teoricamente questa lunga carrellata di personaggi è solo il preludio di storie future.

Neanche Bryan Hitch scherza in quanto a promesse non mantenute. Si fa quasi fatica a riconoscere il grande artista di Ultimates in queste tavole in cui volti e corporature di plastilina cambiano di vignetta in vignetta. Sarà colpa dell’inchiostratore Andrew Currie?

domenica 19 novembre 2023

Ultimate Invasion 1: Il Ritorno

Torna di scena l’universo Ultimate, che poi magari era sempre ancora presente nel multiverso Marvel e io non lo sapevo. Il Reed Richards cattivo di quel mondo (il “Creatore”) riesce a liberarsi e grazie al corredo genetico identico a quello “ufficiale” riesce a procurarsi un sacco di oggetti tra il mistico, il mutante e l’ultratecnologico con cui mettere in pratica un misterioso piano, lasciando però deliberatamente delle tracce ai supereroi (a quelli che compongono gli Illuminati attuali, credo) per farsi trovare e ingaggiare la solita battaglia fatta da splash page a fermo-immagine. Morale della favola: fedele al suo nome, il Creatore vuole crearsi un mondo su misura, o forse ricreare quello da cui proviene, ma togliendo i poteri ai supereroi; infatti nell’epilogo assistiamo a un suo intervento che impedisce a Peter Parker di diventare l’Uomo Ragno.

44 pagine di fumetto (manco tutte a fumetti) per quello che è solo un lungo prologo. Non che abbia letto molto di Jonathan Hickman, comunque in generale l’impressione che mi hanno dato i suoi fumetti è stata quella di un piano molto complesso e articolato di cui però mi sfuggiva sempre qualcosa. Questa Ultimate Invasion mi pare invece sin troppo lineare, inoltre ci sono riferimenti alla continuity più o meno recente che mi risultano nuovi e un po’ spiazzanti (Pantera Nera comanda un gruppo di pantere bianche… i coniugi Richards hanno un figlio grande… Reed Richards ha qualche problema col governo… il Creatore e Miles Morales sarebbero gli unici sopravvissuti di una catastrofe che ha eliminato l’universo Ultimate…)

Il grande Bryan Hitch è sempre migliore della maggior parte dei suoi colleghi statunitensi, però qui non mi sembra affatto al top, con anatomie non proprio precisissime (le mani, dannazione…) e l’intensificarsi di quel fenomeno per cui i volti e le posture sembrano copiati e incollati da altri suoi lavori. E non credo che la colpa sia da imputare all’inchiostratore Andrew Currie.