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Visualizzazione post con etichetta Simone Delladio. Mostra tutti i post
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lunedì 15 novembre 2021

Intervista a Gianluca Parisi e Simone Delladio


In cosa consiste Art Raiders?

 

È una serie di documentari, sono 4 episodi in onda su Sky Arte da una settimana circa, ogni episodio racconta il ritrovamento e come è stato trafugato un reperto di arte antica dai tombaroli e si fa il punto sulle indagini che hanno portato a capire che strada ha avuto questo reperto e come è arrivato ai musei più importanti del mondo. E poi è importante aggiungere che è sia girato dal vivo, con interviste, che in animazione per raccontare la parte avventurosa che c’è dietro ogni reperto. Qui allo stand ci sono cinque poster con la carpetta numerata dedicata alla serie.

 

Vedo che si tratta di un prodotto multimediale, perché ci sono anche dei fumetti.

 

In realtà in questo stand non c’è solo Art Raiders perché ci sono tanti prodotti diversi. Sono semplicemente tutti prodotti editoriali collegati alle produzioni di Sky Arte. Noi siamo Tiwi e ci occupiamo della parte di realizzazione ma non per tutto quello che è qui esposto e lavorando con Sky Arte portiamo la parte editoriale al di fuori, l’affranchiamo da quella prettamente di produzione.

Quindi si parte da In Compagnia del Lupo, una serie di otto episodi con Lucarelli in cui si va alla ricerca di quelle che sono state le radici storiche delle fiabe e così si va a capire che forse il cattivo della fiaba, il lupo, non era proprio così come è arrivato a noi. Forse la storia era un po’ diversa e i veri cattivi erano altri. Questi sono stati otto episodi, andati in onda su Sky Arte e la prossima stagione è in corso di produzione e finalizzazione adesso. Anche questa sarà caratterizzata da un mix di girato e di animazione. La stiamo registrando proprio in queste settimane.

 

Mi parli di Tiwi?

 

Sì, Tiwi è una casa di produzione e animazione di Reggio Emilia. Qui trovi i dettagli sulle nostre attività.

 

Qui allo stand c’è anche Simone Delladio, che a quanto pare collaborerà con questo progetto. Tu Simone cosa stai facendo in questo periodo?

 

Con Tiwi sto lavorando agli storyboard di In Compagnia del Lupo e poi non mancano certo altri lavori: sto lavorando anche per la Ferrari, per il Campionato GT.

 

Ah, interessante, di cosa si tratta?

 

Purtroppo al momento non posso parlarne, è ancora un progetto segreto.

 

E ovviamente nel frattempo stai portando avanti anche Dampyr.

 

Adesso dovrebbero uscire due numeri miei, perché uno è rimasto bloccato per un po’. L’altro invece è in produzione, uscirà in dicembre. Quindi sì, la mia collaborazione con Bonelli su Dampyr procede!

domenica 24 gennaio 2021

Stirpe di Pesce 5

Grazie a un crowdfunding di successo Laura Spianelli ha potuto finanziare l’ultimo capitolo della saga iniziata quattro anni fa. La ricompensa che ho scelto io era abbastanza basilare, scelta apposta in modo da farmi arrivare il fumetto il prima possibile, e comunque mi è arrivato un sacco di roba!.

Dunque, parlare di questi ultimi tre capitoli di Stirpe di Pesce senza fare spoiler è quasi impossibile. Adesso mi è molto più chiaro quello che mi aveva detto l’autrice in merito alla necessità di prendersi più spazio: la storia è corale e ogni personaggio, non solo la protagonista putativa Purple, ha bisogno del suo spazio per sviluppare e concludere la sua vicenda. E poi alla fine ogni sottotrama è collegata alle altre, delineando un unico affresco con radici sin nel primo volume.

Questo quinto volumetto è bello corposo, 72 pagine quasi tutte a fumetti (anche il terzo ne aveva 72 ma come gli altri ospitava racconti, pin up e fumetti esterni alla saga): la vicenda è straziante, ma ha anche un tono epico. Ma forse ho già detto troppo.

Stilisticamente la Spianelli ha ripulito ancora di più il suo segno, rendendo più espressivi i personaggi. Il tredicesimo capitolo della saga è in bianco e nero (ma è un bianco e nero relativo, perché ci sono anche sfumature di grigio e altri colori) mentre gli ultimi due sono colorati da Daniela Barisone con la collaborazione di Alessandra Medulla. La scelta è attribuibile alla necessità di creare un inizio cupo e disperato per creare un maggiore contrasto con l’introduzione di un nuovo status quo. Ecco, ho detto troppo.

In appendice un racconto (un po’ deprimente) di Riccardo Borgogno. La supervisione e parte dei testi sono come di consueto opera di Simone Delladio.

In definitiva Stirpe di Pesce ha rappresentato una scommessa vinta, la dimostrazione che progetti professionali possono venir realizzati con tutti i crismi anche dal basso, da autori indipendenti che non si affidano a una struttura editoriale consolidata. E rispetto ai “veri” editori (solo adesso mi sono accorto di cosa sono i “codici a barre” in quarta di copertina!) la Spianelli ha saputo realizzare un prodotto stampato bene, curato fin nei minimi dettagli, stampato su carta patinata, puntuale (per quanto possibile) nelle uscite e in definitiva a un costo nemmeno elevato considerato tutto il lavoro che c’è dietro. Cose che oggi pochi “veri” editori possono garantire.

martedì 3 dicembre 2019

Stirpe di Pesce: Abissi e il numero 4

Ultima tornata di recensioni del materiale acquistato a Lucca. Finiamo in bellezza.
A sorpresa allo stand della Spianelli ho trovato Abissi, un albo fuori serie di cui ignoravo l’esistenza, uscito a marzo 2019 sicuramente in occasione di qualche fiera. Di foliazione e costo proporzionatamente inferiori rispetto al resto della saga (34 pagine a 6 euro), è una parabola sulla diversità e l’integrazione, ovviamente sempre calata nel contesto di sirene e tritoni. Invece che dai colori, le tavole sono arricchite da suggestive sfumature di grigio.
Il volume comprende anche un racconto illustrato, impostato come un fumetto ma è un racconto illustrato, di Simone Delladio: molto suggestivo e soprattutto disegnato splendidamente come se si trattasse di una serie di incisioni.
In appendice il racconto Nessun Animale di Leonardo Moretti, uno degli autori di Sine Requie: pur nella drammaticità della situazione evocata mi sembra che sia riuscito a infilarci dei begli spunti umoristici. La copertina di Abissi è opera di Davide Gianfelice.
Il quarto numero di Stirpe di Pesce era presente con due cover diverse: una regular e una variant realizzata da Tony Sandoval venduta a un prezzo un po’ maggiorato (10 euro contro i canonici 8). Bellissima, certo, ma io ho preferito quella psichedelica della Spianelli anche per dare continuità alla collezione. E poi l’illustrazione della variant è riprodotta anche in fondo alla versione regolare.
Questo quarto volume contiene tre nuovi capitoli in cui i nodi cominciano a sciogliersi. Ritroviamo più di un personaggio che apparentemente si era perso per strada, e la Spianelli stavolta unisce al suo afflato lirico un bel po’ d’azione: l’aspettativa per sapere come si concluderà la saga è stata montata con efficacia. In queste 62 pagine (lo so che è impossibile che un albo brossurato non conti un numero di pagine divisibile per 16, eppure è così! Anche Abissi ha proprio 34 pagine) viene anche ospitata una storia “satellitare” di Simone Delladio strettamente legata a quanto letto nei capitoli precedenti, un’occasione per approfondire il mondo di Stirpe di Pesce con nuovi elementi. In appendice c’è poi un racconto in prosa sul tema del pacifismo scritto da Mauro Muroni, che ha anche realizzato la cover del racconto inchiostrata dalla Spianelli. Molto interessante l’editoriale in cui la Spianelli spiega la genesi del progetto.
I colori degli episodi di Stirpe di Pesce sono stati realizzati da Daniela Barisone (con il supporto di Irene Villata), almeno fin dove c’è il colore: probabilmente per una scelta stilistica congruente con quanto succede nella storia, da pagina 39 la storia procede in bianco e nero. Le tinte della Barisone sono forse un po’ livide e a metà del capitolo 11 diventano evanescenti come se si trattasse di un flashback, ma comunque il risultato è suggestivo.
La qualità di stampa mi sembra meno buona che in precedenza, ma sempre su livelli accettabili.

mercoledì 14 novembre 2018

Stirpe di Pesce 3

Quest’anno Laura Spianelli non era presente a Lucca, ma io ho i contatti giusti e sono riuscito a mettere le mani sul terzo volumetto di Stirpe di Pesce.
Se per i primi due ho evidenziato che la storia avanzava con una certa lentezza, in questa terza uscita accadono un sacco di cose. Purple ottiene finalmente le gambe da “Asciutta” e nelle profondità avvengono importanti sommovimenti sociali e politici causati dalla sirena innamorata. Il tutto mentre molti personaggi di contorno vengono approfonditi e anche in superficie si preannunciano sviluppi su eventi importanti. Stirpe di Pesce è ancora in divenire ma credo che siamo arrivati a una svolta nella trama.
Lo stile di scrittura della Spianelli (Simone Delladio figura come co-sceneggiatore e revisore dei testi) è come di consueto piuttosto teatrale, contribuendo a creare l’atmosfera giusta per rappresentare una civiltà decadente. I suoi disegni, stavolta colorati da Daniela Barisone, sono più sintetici del solito guadagnandoci in leggibilità e immediatezza.
Il volume si compone dei canonici tre capitoli di Stirpe di Pesce più una storia breve in bianco e nero di Delladio (tassello molto importante che chiarisce un aspetto della storia generale) e un racconto di Leonardo Moretti, in cui l’impeto mistico viene stemperato dal sarcasmo. Tra i contenuti extra ci sono anche varie pin up nate per il progetto MerMay Challenge e un glossario conclusivo che testimonia la cultura della Spianelli e la sua cura nel confezionare Stirpe di Pesce.
Consigliatissimo, insomma, anche se quando la saga sarà conclusa non sarebbe male un integralone che la raccolga tutta di seguito senza dover aspettare tutti questi mesi tra un volume e l’altro per leggerla.

giovedì 23 novembre 2017

Stirpe di Pesce 1 e 2

La Sirenetta di Andersen in versione ecologista e vagamente gotica, Stirpe di Pesce narra la vicenda di Purple, sirena figlia del Re Swarovski che vorrebbe farsi fare delle gambe dalla sirena strega Singer per poter camminare in superficie e coronare un vago sogno d’amore.
La storia è ambientata in Italia, nell’immaginaria Tresturo, in un prossimo futuro in cui gli equilibri geopolitici sono mutati (i soldi sono chiamati colloquialmente «muri» visto che anche nel Belpaese ritraggono la muraglia cinese) e in cui l’inquinamento ha ridotto il mondo a un immondezzaio. Le sirene e i tritoni sono creature ben tristi, ridotte a rovistare nei rifiuti che vengono dalla terraferma e infatti i loro stessi nomi rimandano ai prodotti che gli umani hanno gettato via.
La Spianelli ha sicuramente lavorato molto alla creazione di questo universo narrativo, come si vede dal ricco materiale extra e anche dal sito dedicato al fumetto ma, nonostante i due volumi contengano complessivamente sei capitoli della saga, finora questo mondo non si è ancora svelato del tutto, anzi sono state solamente poste le basi e introdotti i protagonisti. Purple non è infatti il solo personaggio sulla scena e le sue vicende si intrecciano con quelle di un umano “buono” che in un’epoca più vicina alla nostra aveva cercato di opporsi all’avvelenamento delle acque, dell’umano “cattivo” di cui è innamorata e di tutta una corte di sirene e tritoni. Dei tre capitoli contenuti nel secondo volume, poi, i primi due sono flashback.
Lo stile di scrittura della Spianelli è teatrale, aulico e ricco di citazioni mentre i suoi disegni molto modulati e pastosi, con derive grottesche (immagino scansionati direttamente a partire dalle matite) sono molto efficaci nel rendere la lordura che pervade il mondo, sia emerso che sommerso.
Stirpe di Pesce è comunque più simile a una rivista che a una collana di volumi, visto che i tre capitoli per numero della serie portante vengono affiancati da abbondanti studi preparatori, redazionali vari (introduzioni e poesie ma non solo) e da un altro fumetto in bianco e nero che nel primo numero è persino autonomo rispetto alla saga. Quest’ultimo materiale extra è stato realizzato con la collaborazione di Simone Delladio. Come supervisore d’eccezione c’è nientemeno che Leonardo Moretti, uno degli autori di Sine Requie, che nel secondo numero firma anche un racconto che sviluppa alcuni aspetti del mondo delle sirene introdotti nel quinto capitolo.
Stirpe di Pesce si può leggere sul sito www.stirpedipesce.com, ma ovviamente in versione cartacea è tutta un’altra cosa.