Non è che questo
altro non è che questo? O buona parte di esso?
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sabato 26 febbraio 2022
giovedì 20 febbraio 2014
West Forever vs. I Guerriglieri
Grazie a Jelem ho scoperto che I Guerriglieri
aveva già avuto un’edizione italiana, pubblicata su Skorpio col titolo assai più generico (ma forse più azzeccato) West Forever. Non lo ricordavo affatto
eppure ne avevo pure letto alcuni episodi... Ecco un rapido confronto
dell’episodio pubblicato sul numero 13 con la versione Cosmo.
I colori fatti in fretta e furia dall’Eura sono come sempre da condannare,
ma sulla qualità di stampa ho sentimenti contrastanti: è innegabile che il
metodo rotocalco impiegato all’epoca dall’Eura poteva ingrossare certi segni e confonderne
altri, ma è anche vero che certi dettagli che nella edizione Cosmo non si
vedono su Skorpio invece ci sono – nulla
di indispensabile, comunque. Non è ovviamente colpa della Cosmo (anzi, ripeto
che la sua resa di stampa è ottima) ma immagino che gli impianti di stampa
vecchi di oltre trent’anni abbiano determinato in alcuni casi qualche piccola
“erosione”.
C’è però un’occasione macroscopica in cui su Skorpio le linee si impastano in maniera poco piacevole:
Un futuro saggio critico dedicato all’Eura dovrà renderle merito del fatto che nei
primi anni Lanciostory e Skorpio erano stampati su carta lucida ad
alta grammatura (nei primi anni addirittura tutti in patinata, poi solo le
prime 2-3 pagine), cosa che rende le tavole più brillanti e al contempo i
contrasti chiaroscurali molto più marcati ed efficaci.
A livello di adattamento, ho notato come prima cosa che per qualche motivo
il protagonista non si chiama Ray Walker come nella versione Cosmo (che dò per
scontato sia più fedele all’originale) ma Ray Midler; potrebbe darsi che
all’epoca un’altra serie di Skorpio
presentasse un personaggio chiamato Walker e l’Eura avrà voluto evitare
confusione tra i lettori (è successo, è successo...).
I dialoghi sono stati inoltre epurati dai modi di dire e dalle esclamazioni
straniere caratterizzanti, ma immagino anche in questo caso più che altro per
questioni “maieutiche” e per venire incontro ai lettori ritenuti meno svegli
che potrebbero fraintendere un «caramba» e un «Virgen de Guadalape».
Le firme di Blasco (anche le più nascoste) sono state cancellate con una
cura maniacale, lodevole ma senz’altro degna di miglior causa: spero che
all’addetto sia stato corrisposto un compenso adeguato per il suo lavoro
certosino.
Ma non tutto il male viene per nuocere: ad esempio l’uso del “voi” invece
che dell’informale “tu” in alcuni dialoghi mi è sembrato più calzante, se non
altro nei frangenti in cui è un rude pistolero che si rivolge a una ricca
possidente terriera. Inoltre trovo che le didascalie più “creative” dell’Eura
siano meglio dei soliti e desueti «più tardi...», «contemporaneamente...»,
«un’ora dopo...», ecc.
Curiosamente alcuni interventi redazionali dell’Eura sono addirittura
migliorativi, interpretano (o forse riscrivono) certe scene proponendo una
sequenza temporale più ragionata e offrendo una corrispondenza più stringente
tra dialoghi e disegni – ma anche qui la ragione sarà stata quella di venire
incontro ai lettori ritenuti meno svegli che avevano bisogno di essere
accompagnati per mano nella lettura.
Inoltre alcuni dialoghi stanno effettivamente meglio “pensati” piuttosto
che declamati ad alta voce come nella versione Cosmo che comunque, ripeto,
immagino sia più fedele all’originale.
sabato 15 febbraio 2014
Cosmo Serie Gialla 17 - I Guerriglieri - La Vendetta del Gringo
L’uscita “latina” I Guerriglieri nel
catalogo della Cosmo è stata veramente una graditissima sorpresa.
Al di là degli splendidi disegni, la storia è una cannonata che si legge
tutta d’un fiato senza interruzioni. Anzi, forse c’è pure troppa carne al
fuoco, gli avvenimenti e i personaggi si susseguono frenetici senza pausa fino
alla fine.
Ray Walker e il suo pard indiano
Yuma si trovano invischiati in una storia di furti di cavalli che li porterà a
conoscere il sedicente Don Pedro Alvarado Guzman e a salvare dalle attenzioni
di alcuni malfattori una ricca possidente e suo figlio. In appendice a questa
prima storia, che finisce dopo le canoniche 62 tavole di un volume francese
“lungo”, ne inizia subito un’altra in cui il terzetto si sposta a Shumla dove
la simpatica canaglia Pedro pensa bene di sostituirsi al temibile pistolero
ingaggiato per fare le veci di sceriffo.
Accanto a situazioni stereotipate ce ne sono di più originali (non per
questo più realistiche), i personaggi principali sono ben delineati e alcuni
dialoghi sono divertenti e ben scritti.
Comunque solo i disegni avrebbero abbondantemente giustificato l’acquisto,
Jesus Blasco è un mostro di bravura e poco importa se qua e là l’ispirazione
fotografica si avverte con marcata evidenza. Oltretutto, la qualità di stampa è
ottima.
In ultima analisi ho avvertito una curiosa sensazione di déjà vu, ma immagino che sia
semplicemente dovuto al fatto che bene o male nel genere western si è già visto
tutto e il contrario di tutto e le situazioni di partenza sono sempre quelle. Ma
chissà che non abbia veramente già letto da qualche parte questo I Guerriglieri, anche se francamente
non ricordo dove. Che poi... perchè «Guerriglieri»? Mica fanno la rivoluzione
in Messico come i Los Gringos di
Charlier e De La Fuente; però dal colofon risulta che pure in Francia siano
stati presentati come Les Guerrilleros.
Mi è balenato nella mente il dubbio che questo volume sia frutto di
rimontaggio, alcuni passaggi sembrano avere un ritmo troppo frenetico e
sincopato e la gabbia quasi sempre bonelliana viene rispettata con un rigore
sospetto. Però la prima storia finisce appunto in 62 tavole, quindi se
rimontaggio c’è stato deve esserci stato a monte.
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