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scrivere per vivere vivere per scrivere

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La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. (René Descartes) ********************************************************************************************** USQUE AD FINEM
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giovedì 24 marzo 2016

Oggi è il mio compleanno, regalo anticipato



Cari amici Blogger, cari visitatori,
vi chiedo un regalo, un regalo grande perché porterà via dei minuti preziosi al vostro quotidiano. Questo è un momento molto particolare della mia vita, per mille motivi. Chi non ha casini personali o familiari in ballo? Ma come è giusto, ognuno pensa ai suoi. In un giorno particolare dove alternavo pensieri foschi a pensieri rabbiosi, mi arriva inaspettato un dono, un dono tanto più prezioso proprio perché tocca il mio lavoro di scribacchino. Una blogger mi invia il link a un suo post dedicato a Joshua. L'ho letto con il fiato bloccato a mezza via, emozionato, commosso e consapevole di aver trasmesso qualcosa. Ho immaginato me stesso mentre scrivevo capitolo per capitolo, ho rivissuto le emozioni, la fatica della narrazione, le ricerche per decontestualizzare la storia. Ebbene, quello che ho letto credo ripaghi ampiamente le difficoltà che uno scrittore esordiente incontra. Non parlo di fama, premi, riconoscimenti, parlo di vicinanza e contatto con il lettore. Parlo di quella cosa che Foscolo chiamava " corrispondenza di amorosi sensi ".

 Ora… perdonate questo post così smaccatamente auto celebrativo, perdete qualche secondo e leggete la recensione che la blogger Pinkg ha scritto per il mio romanzo, la trovate QUI. Poi, vi prego, lasciatemi un vostro parere, e ditemi se non si tratta del più bel dono che chi ama scrivere possa ricevere. Intanto grazie Fabiola (Pinkg) per la bellissima e toccante recensione, e grazie a tutti coloro che lasceranno qui le loro impressioni.


© 2016 di Massimiliano Riccardi

giovedì 17 dicembre 2015

ROBERTO BONFANTI uno scrittore tra suoni e musica



Voglio parlarvi di uno scrittore molto particolare, è un artista che a quanto pare vive calato nel mondo delle muse assorbendone tutte le vibrazioni possibili. Ovviamente è un gioco di parole, Roberto Bonfanti è un fonico e il suo ambito è il mondo dello spettacolo, ecco svelato il motivo del titolo del post.
Scrive romanzi, ottimi romanzi, non ha alle spalle una casa editrice ma questo non lo ferma, anzi, riscuote successi a ogni pubblicazione.
Dice di sé:

"Sono nato nel secolo scorso.
Anzi, nel millennio scorso.
Sarà per questo che non mi sento più tanto giovane?
Di mestiere faccio il tecnico audio nel settore dello spettacolo.
Ho da molti anni il “vizio” di scrivere, un po’ di tutto, racconti, poesie, riflessioni, ma solo negli ultimi tempi ho concretizzato in una forma più razionale le mie creazioni.
Ora sono anche editore di me stesso."

In previsione delle feste, vi invito a fare una scorpacciata dei suoi libri, personalmente ho letto "La vita è dura nei dettagli". Bonfanti è uno scrittore che non si perde in fronzoli, il tratto è deciso e non si lascia andare a inutili descrizioni, i suoi personaggi sono sempre ben delineati. Realtà e fantasia si sovrappongono. Mi è piaciuto.
Vi propongo ora una carrellata dei suoi libri, cliccando sul titolo li potrete acquistare, e se avete piacere andatelo a trovare sul suo BLOG Chiacchiere e distintivo, buona lettura.



Sinossi:
Il mio lavoro si svolge nel settore dello spettacolo, faccio il tecnico audio nei concerti, sono un fonico, insomma.
Nel mio campo si verificano spesso situazioni al limite del grottesco nei rapporti con i musicisti e gli altri addetti ai lavori. Quelle che ho ritenuto più interessanti, divertenti e particolari sono finite in questo libro. Si va dalle bizze del musicista che si crede una rockstar alla disarmante ingenuità dell’amatore alle prime armi, dall’amico del chitarrista che viene a darmi consigli perché lui “segue sempre il gruppo” all’imprevisto tecnico che genera contrattempi imbarazzanti. Ci sono capitoli dedicati alle dinamiche che si instaurano fra chi fa musica e chi rende possibile la sua fruizione, figure che dovrebbero collaborare fra di loro, ma che invece spesso di trovano in contrasto. Il tutto condito da considerazioni personali sulla musica e lo show business.
Il titolo è un omaggio al famoso libro di Bukowski. È un’antologia di racconti ispirati alla vera vita del fonico, una dura lotta contro tutti, musicisti, pubblico e organizzatori, fra episodi surreali e piccole-grandi soddisfazioni personali. Non è un libro solo per gli addetti ai lavori, ho cercato di usare un linguaggio poco tecnico e, quando necessario, ho inserito delle note a piè di pagina. Chiunque lo può leggere, si parla principalmente di rapporti fra persone.

Estratto:
Il grande trombettista se ne sta in disparte, passeggia a fondo palco, lontano dal microfono, tiene il tempo schioccando le dita, ogni tanto porta la tromba alle labbra ed emette qualche nota.
Tutto ciò fa molto Miles Davis, ma il suo contributo alla performance è più scenografico che musicale. Comunque è una leggenda del jazz, quindi si becca un sacco di applausi.


Sinossi:
La vita spesso ci appare colma di difficoltà, non solo nei drammi e negli eventi traumatici che ci cambiano l’esistenza, ma anche nei piccoli gesti quotidiani, nello scorrere apparentemente invariabile dei giorni comuni.
La vicenda ruota intorno a uno studio grafico, alle persone che ci lavorano e ad altre figure secondarie, si concentra in uno spazio di tempo di circa due settimane. La narrazione è in prima persona e principalmente al presente, si articola in sette capitoli, ognuno affidato a un personaggio diverso.
Di cosa parla in realtà il romanzo? Non certamente di delitto e castigo. Non può neanche essere considerato un “noir”. Questa è solo la cornice. Parla di cambiamento.
Nella vita di tutti i protagonisti del romanzo ci sono degli avvenimenti e delle situazioni che ne condizionano o ne hanno condizionato l’esistenza.
Alcuni affrontano i loro dèmoni e ne escono tutto sommato vincitori, altri non ci riescono
C’è una sorta di “happy ending” solo per Stefania e Claudio, a premiare la loro evoluzione.
È un lieto fine sicuramente relativo, rimangono fra loro molti punti oscuri, molto “non detto”, ma in fondo questo è più verosimile di una perfetta quadrature del cerchio, cosa assai rara nella realtà.
Le vicende narrate in questo romanzo proseguono nel sequel: Cose che si rompono.

Estratto:
Sono in una strada in mezzo alla campagna. Una fantastica strada da motociclisti. Tutta curvoni e saliscendi. La luna piena rende quasi inutile il pur valido faro marchiato Lucas.
Mi fermo. Sistemo Bonnie sulla stampella. Mi tolgo il casco e lo appoggio per terra. Faccio qualche passo nel campo che costeggia l’asfalto. Mi inginocchio, poi mi distendo a faccia in giù nell’erba folta e soffice, appena umida della prima rugiada.
Dammi oblio.



Sinossi:
Un anno dopo le vicende de "La vita è dura nei dettagli" ritroviamo gli stessi personaggi, prima fra tutti Bonnie, la moto amata da Claudio, il protagonista. Le azioni compiute nel passato tornano a influenzare la vita quotidiana delle persone che gravitano intorno allo studio grafico. Alcuni segreti vengono svelati, c'è chi prende decisioni importanti e chi non vuole compiere di nuovo gli stessi errori.

Estratto:
Mentre parlo cerco di ricomporre i pezzi del frollino, di farlo tornare intero. Ma certe cose non si possono aggiustare. Lei si alza, prende la giacca e la borsa, fa un paio di passi poi si volta. Posso quasi sentire la sua irritazione vibrare nella stanza, come un ronzio.



Sinossi:
Il Professor Leonard Knowall è un personaggio difficile. È scontroso, arrogante e suscettibile. Non se la prendano troppo con lui i sociologhi di professione, gli stimati e riconosciuti maestri dell’analisi comportamentale, se ha osato invadere il loro campo d’azione. In fondo le sue riflessioni e i suoi pensieri sono superficiali e qualunquistici. Lui non è altro che un parvenue della cultura, un uomo che sfrutta la sua notorietà per esprimere delle opinioni davanti a una platea, con modi poco ortodossi e informali, esattamente come farebbe con gli amici al bar. Ama pavoneggiarsi sotto i riflettori e gode del consenso del suo pubblico. Un simpatico cialtrone, insomma. Ma lasciamolo divertire, come direbbe il Poeta.

Estratto:
L’arte deve trascinarvi in sentieri sconosciuti, magari impervi e pericolosi, ma mai consunti come i marciapiedi del vostro quartiere, vi deve aprire porte su nuovi universi, mettere in discussione il quotidiano per mostrarlo sotto un’angolazione diversa. Insomma, deve essere un altro sguardo sul mondo. Più alto. L’arte è simile all’artificio, nel senso che deriva dall’opera dell’uomo, non esiste in natura, nasce prima nella mente di chi la crea, poi va plasmata, modellata dall’abilità e resa disponibile agli occhi degli altri, il processo con cui il vago prende forma, la materia diviene significato, il caos ordine.


Sinossi:
Racconti del periodo 1990-2002.

Estratto:
Era bello stare sulla spiaggia a non fare niente, a tenerci per mano e a raccontarci la nostra infanzia e tutto quello che ci passava per la mente.

Era bello, e quella felicità mi appagava, senza che dovessi fare progetti, pensare al futuro, mi sentivo come un granello di quella sabbia addormentata, vivevo il presente, e mi sembrava che non ci fosse gioia più grande.
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Fine della carellata, ringrazio Roberto per avermi permesso di parlare di lui, per me è stato un piacere. 
Nel più puro spirito della rete si continua imperterriti a promuovere, ho ricevuto tanto dai colleghi blogger e scrittori,  per quel che posso, e tutte le volte che mi capita l'occasione, raccolgo il testimone.



© 2015 di Massimiliano Riccardi

martedì 24 novembre 2015

Patricia Moll: recensione e intervista su Joshua






Un grande regalo della mitica Patricia Moll. Cliccate QUI per seguire e commentare il post bellissimo che ha dedicato a me e al mio romanzo appena uscito sul suo blog Myrtilla's House
Commosso, sono commosso e grato. Trovo che sia stato un gesto bellissimo.