Guest Post – Il Passaggio dal Primo Libro al Secondo
In questo momento mi trovo in una fase particolare
della mia carriera di scrittore. È già uscito il mio secondo libro, Arcani
(anche se ancora un po’ in sordina), ma in questi giorni si è tornati a parlare
(qui)
del primo, Incubi
e Meraviglie. Massimiliano mi ha quindi molto gentilmente offerto spazio
sul suo blog (cosa di cui lo ringrazio) per parlare dei miei lavori letterari. A
due anni dall’uscita è un po’ complicato tornare su di un lavoro antecedente,
avendo in testa la campagna promozionale del più recente; ho pensato allora di
tratteggiare le differenze e le affinità che esistono tra i due libri,
sottolineando ciò che ho imparato a livello di scrittura passando dall’uno all’altro.
Incubi
e Meraviglie è una raccolta di 42 racconti brevi
(alcuni anche di una pagina), cosa che, soprattutto agli esordi, era una mia caratteristica
peculiare. Il libro esplora l’intero spettro cromatico della narrativa di
genere, con la particolarità di mescolare spesso i vari generi letterari; a questo
si aggiunge quel tocco di ironia in grado di stemperare le atmosfere più cupe,
ottenendo un effetto alle volte talmente spiazzante da creare soluzioni molto
particolari.
I racconti nascono da un lungo periodo
di elaborazione, durante il quale mi sono impadronito dei primi ferri del
mestiere, e questo ha influito sulla struttura e le tecniche compositive usate.
Per esempio, molti racconti sono quasi interamente narrativi (agli inizi non
ero molto bravo coi dialoghi, poi con l’esercizio ho imparato), con personaggi
poco caratterizzati. Un autore che adotta questo schema nei suoi racconti è per
esempio Fredric Brown, a cui questo libro deve molto.
Arcani
ha invece dei racconti più lunghi, per cui i personaggi sono amplissimamente caratterizzati,
e questo è uno dei punti secondo me più interessanti dell’opera: ognuno di essi
è dipinto in maniera molto vivida, dalla mamma rimasta vedova alla modella bellissima
ma antipatica, dalla bimba vittima di un bulletto al marito vessato dalla insopportabile
moglie, dal feroce criminale al pomposo professore.
Essendo un appassionato di citazioni, mi
piace nasconderne diverse nel testo, ammiccando così al lettore. Lo stesso
numero di racconti di Incubi e Meraviglie ha un preciso
riferimento. Il libro è introdotto da una frase di Robert Bloch, e all’interno
è presente un racconto in suo omaggio, dove un mio alter ego lo incontra di
persona, ma con un esito imprevisto. Anche in Arcani si incontra uno scrittore
realmente esistente, ma qui non rivelo chi sia, lasciando al possibile lettore
il divertimento di scoprire di chi si tratta.
In questi due anni ho chiesto di tanto
in tanto ai lettori quali racconti avessero maggiormente apprezzato; è
interessante notare che persone diverse abbiano scelto racconti diversi. Molti hanno
indicato “Immagini dal Passato”, che racconta di un uomo che scopre che la sua
videocamera ha misteriosamente registrato avvenimenti occorsi una ventina
d’anni prima in casa sua e riuscirà così a far venire alla luce un atroce
delitto. Potete qui notare l’insoddisfazione perenne dell’autore, perché sono
dell’idea che se l’avessi scritto oggi, avrei prodotto un racconto anche
migliore: ma questo è normale, più si va avanti, più si impara e si migliora.
Da questo mio sondaggio è venuto anche
fuori che l’idea alla base di “Tutti i Colori dell’Incubo”, un ennakis di
racconti ognuno dedicato a un diverso colore, sia stata molto apprezzata. Ciò
mi ha fatto concludere che un insieme di racconti eterogenei diviene più
interessante se questi sono correlati da un fattore comune. Proprio questa è
l’idea alla base di Arcani, dove il tema sono invece i tarocchi: 22 racconti,
uno per ogni carta degli arcani maggiori, legati tra loro da una storia nella
storia che fa anche da cornice.