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scrivere per vivere vivere per scrivere

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La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. (René Descartes) ********************************************************************************************** USQUE AD FINEM
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mercoledì 30 settembre 2015

Guest Post - Marco Lazzara






Guest Post – Il Passaggio dal Primo Libro al Secondo

In questo momento mi trovo in una fase particolare della mia carriera di scrittore. È già uscito il mio secondo libro, Arcani (anche se ancora un po’ in sordina), ma in questi giorni si è tornati a parlare (qui) del primo, Incubi e Meraviglie. Massimiliano mi ha quindi molto gentilmente offerto spazio sul suo blog (cosa di cui lo ringrazio) per parlare dei miei lavori letterari. A due anni dall’uscita è un po’ complicato tornare su di un lavoro antecedente, avendo in testa la campagna promozionale del più recente; ho pensato allora di tratteggiare le differenze e le affinità che esistono tra i due libri, sottolineando ciò che ho imparato a livello di scrittura passando dall’uno all’altro.

Incubi e Meraviglie è una raccolta di 42 racconti brevi (alcuni anche di una pagina), cosa che, soprattutto agli esordi, era una mia caratteristica peculiare. Il libro esplora l’intero spettro cromatico della narrativa di genere, con la particolarità di mescolare spesso i vari generi letterari; a questo si aggiunge quel tocco di ironia in grado di stemperare le atmosfere più cupe, ottenendo un effetto alle volte talmente spiazzante da creare soluzioni molto particolari.
I racconti nascono da un lungo periodo di elaborazione, durante il quale mi sono impadronito dei primi ferri del mestiere, e questo ha influito sulla struttura e le tecniche compositive usate. Per esempio, molti racconti sono quasi interamente narrativi (agli inizi non ero molto bravo coi dialoghi, poi con l’esercizio ho imparato), con personaggi poco caratterizzati. Un autore che adotta questo schema nei suoi racconti è per esempio Fredric Brown, a cui questo libro deve molto.
Arcani ha invece dei racconti più lunghi, per cui i personaggi sono amplissimamente caratterizzati, e questo è uno dei punti secondo me più interessanti dell’opera: ognuno di essi è dipinto in maniera molto vivida, dalla mamma rimasta vedova alla modella bellissima ma antipatica, dalla bimba vittima di un bulletto al marito vessato dalla insopportabile moglie, dal feroce criminale al pomposo professore.
Essendo un appassionato di citazioni, mi piace nasconderne diverse nel testo, ammiccando così al lettore. Lo stesso numero di racconti di Incubi e Meraviglie ha un preciso riferimento. Il libro è introdotto da una frase di Robert Bloch, e all’interno è presente un racconto in suo omaggio, dove un mio alter ego lo incontra di persona, ma con un esito imprevisto. Anche in Arcani si incontra uno scrittore realmente esistente, ma qui non rivelo chi sia, lasciando al possibile lettore il divertimento di scoprire di chi si tratta.
In questi due anni ho chiesto di tanto in tanto ai lettori quali racconti avessero maggiormente apprezzato; è interessante notare che persone diverse abbiano scelto racconti diversi. Molti hanno indicato “Immagini dal Passato”, che racconta di un uomo che scopre che la sua videocamera ha misteriosamente registrato avvenimenti occorsi una ventina d’anni prima in casa sua e riuscirà così a far venire alla luce un atroce delitto. Potete qui notare l’insoddisfazione perenne dell’autore, perché sono dell’idea che se l’avessi scritto oggi, avrei prodotto un racconto anche migliore: ma questo è normale, più si va avanti, più si impara e si migliora.
Da questo mio sondaggio è venuto anche fuori che l’idea alla base di “Tutti i Colori dell’Incubo”, un ennakis di racconti ognuno dedicato a un diverso colore, sia stata molto apprezzata. Ciò mi ha fatto concludere che un insieme di racconti eterogenei diviene più interessante se questi sono correlati da un fattore comune. Proprio questa è l’idea alla base di Arcani, dove il tema sono invece i tarocchi: 22 racconti, uno per ogni carta degli arcani maggiori, legati tra loro da una storia nella storia che fa anche da cornice.
Ma di questo ci saranno altre occasioni per parlarne. Vi ringrazio per aver letto questo mio intervento e ancora grazie a Massimiliano per lo spazio offertomi. Se qualcuno avesse delle domande, sarò lieto di rispondere.