Sentieri selvaggi.
Un capolavoro non solo di John Ford ma del cinema nel suo insieme. Uno dei primi tentativi (era il 1956), di affrontare il western gettando un occhio sul classico eroe stereotipato e l'altro sui nativi americani finalmente umanizzati e non semplici e brutali cacciatori di scalpi. Qui troviamo per la prima volta l'eroe americano che affronta la lotta contro il pregiudizio, il suo pregiudizio.
Dal punto di vista della costruzione cinematografica, basterebbero le poche inquadrature iniziali per dare un senso alla parola CINEMA. Dal buio profondo si apre una porta sull'immensita' della prateria, una donna che si staglia, in attesa. Un uomo che giunge. La speranza di una nazione che nasce , dal buio della barbarie una porta si apre sulla luce accecante del futuro rappresentato dalle immensità della prateria americana, l'eterna lotta tra il bene e il male, il giusto e l'ingiusto, l'amore che vince sul pregiudizio, un grande paese che progredisce e si sviluppa proprio grazie e attraverso le sue contraddizioni. Fantastico.
© 2014 di Massimiliano Riccardi
Un capolavoro non solo di John Ford ma del cinema nel suo insieme. Uno dei primi tentativi (era il 1956), di affrontare il western gettando un occhio sul classico eroe stereotipato e l'altro sui nativi americani finalmente umanizzati e non semplici e brutali cacciatori di scalpi. Qui troviamo per la prima volta l'eroe americano che affronta la lotta contro il pregiudizio, il suo pregiudizio.
Dal punto di vista della costruzione cinematografica, basterebbero le poche inquadrature iniziali per dare un senso alla parola CINEMA. Dal buio profondo si apre una porta sull'immensita' della prateria, una donna che si staglia, in attesa. Un uomo che giunge. La speranza di una nazione che nasce , dal buio della barbarie una porta si apre sulla luce accecante del futuro rappresentato dalle immensità della prateria americana, l'eterna lotta tra il bene e il male, il giusto e l'ingiusto, l'amore che vince sul pregiudizio, un grande paese che progredisce e si sviluppa proprio grazie e attraverso le sue contraddizioni. Fantastico.
© 2014 di Massimiliano Riccardi