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scrivere per vivere vivere per scrivere

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La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. (René Descartes) ********************************************************************************************** USQUE AD FINEM
Visualizzazione post con etichetta Buon Natale. Mostra tutti i post
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domenica 24 dicembre 2017

Auguri di Buon Natale diversamente utili


Eccoci qui. Il Natale è giunto. Non voglio farmi frenare dall'impeto dissacratorio che sembra cogliere molti in questi giorni. Io gli auguri di Buon Natale li faccio. Perché è giusto farli, non c'è nulla di male, inoltre penso che le battaglie anticonformistiche meritino ben altri obiettivi.
Quindi, Buon Natale!
Che la gioia aumenti in coloro che ci credono, che la pazienza vinca sulla ritrosia di chi odia queste feste, che la serenità colga chi vive questo periodo dell'anno come momento di riflessione o di rimpianto guardando le sedie vuote intorno al tavolo addobbato per il Pranzo.
Sparare a zero sul Natale è un po' come sparare sulla croce rossa, ogni società ha bisogno dei suoi riti per tentare di sentirsi migliore. Che ci riesca o no poco importa. Ogni singolo momento di riflessione ha in sé il germe del cambiamento, non è colpa del Santo Natale se abbiamo trasformato tutto in un baraccone  consumistico pseudo religioso.
Quindi, ancora Buon Natale.

Per me il Natale sarà guardare con compiacimento il mio bambino di sei anni che aprirà gli occhi con stupore, meraviglia e senso di aspettativa. Alla fine, poi, è tutto lì no? Rispecchiarsi negli occhi di chi è ancora innocente per tentare di essere qualcosa di diverso, di più bello. Non è forse il senso di quel bambinello nella mangiatoia?

Per parte mia, in merito ai buoni propositi, dico quello che scrissi anche l'anno scorso: 
"farò quello che posso, sono soltanto un essere umano"




© 2017 di Massimiliano Riccardi

venerdì 23 dicembre 2016

Auguri di Buon Natale. Ultimo post inutile del 2016


Nessun vento è favorevole in senso assoluto, ma per noi sarà preziosa anche una semplice brezza.
Non è farina del mio sacco, ho parafrasato la citazione di un Grande adattandola a quello che è il mio sentire attuale.
Il 2016 sta finendo, spero che sprofondi all'inferno. Un nuovo anno è prossimo. Sono ottimista. Sempre. Anche contro ogni evidenza.
Inutile starsela a menare con atteggiamenti di rivalsa nei confronti del Santo Natale, motteggi da crisi post adolescenziale di rifiuto delle festività canoniche. Inutile direi. È Natale, quindi, come si fa tra personcine perbene voglio fare gli auguri a tutti. Ai visitatori del blog, ai commentatori, agli improvvidi sostenitori delle cose inutili che pubblico, agli amici. Certo, come tutti gli adulti in faccende affaccendati vivo il Natale prevalentemente in funzione dei piccolini che allietano le nostre esistenze. Il Natale è per loro. Però, e sticazzi, però… quel bambinello nella culla…
Ho letto un post stilato dalla Glò de"la nostra Libreria", devo dire che l'immagine di quel bambino può essere sicuramente un bel messaggio per tutti, credenti e non credenti. Forse non tanto per la similitudine che ci ha voluto indicare Gloria, ma piuttosto per festeggiare il bambinello innocente che è in noi, magari sepolto, magari affossato nei meandri più reconditi del nostro inconscio, però vivo e vitale, soltanto un po' spaventato dagli adulti che siamo diventati. Così lontani dall'ordine naturale delle cose, distanti dal vivere comune, dalla fratellanza, con vite così funzionali al sistema e poco addentro all'armonia della natura.
Certo è ovvio che non basta il Natale a cambiare le cose e a far diventare tutti più buoni, quindi potete smettere di grattarvi i coglioni se pensavate che volessi arrivare a questa conclusione.
Il Natale è un rito, e i riti non sono solo noia e ripetitività, sono degli istanti di limbo indecifrabile dove per poco, pochissimo, ci si può permettere il lusso di fermarsi e fare più o meno finta che il vivere comune sia altro dal quotidiano e dal contingente. Bestemmiando, imprecando, criticando, facendo finta di ignorare,  mettendo su tutto il solito teatrino di moderni e razionali avversari della pantomima consumistica, possiamo godere e bearci di piccoli gesti, di delicati doni, di parole di affetto.
Per molti il Natale è foriero di malinconie sopite pronte a esplodere, di tristezza al pensiero di chi non c'è più, di nostalgia verso chi è lontano, anche di tristezza pensando a chi è malato. Io lavorerò il 24, il 25, il 26 e sarò proprio al fianco di chi se ne strabatterebbe volentieri la minchia di fare il "contro a tutti i costi" e vorrebbe soltanto essere a casa a festeggiare con i suoi cari, omaggiando entusiasticamente tutti i luoghi comuni del mondo pur di star bene.
Quindi, eeeh quindi, in virtù di tutto ciò che ammorba il mondo, dello schifo che ci sovrasta e che puntualmente osserviamo tramite i telegiornali o direttamente con i nostri occhi, dico Buon Natale. Guardo il mio bambino felice e dico Buon Natale, ricevo gli auguri da amici ed estranei e dico Buon Natale. Mi godo le gioie semplici perché so che sono l'ultimo rifugio degli spiriti complessi.
Quindi, dicevo, dico Buon Natale a tutti gli amici Blogger con cui ho condiviso molto, con alcuni ho scoperto un nuovo significato di amicizia (un pensiero a Patricia Moll), agli oltre centomila visitatori del blog. Buon Natale anche a te che leggi queste righe sgrammaticate con il sorriso beffardo ridendo della mia banalità. Buon Natale a chi crede e a chi non crede. Buon Natale a tutti, a prescindere e in ogni caso.
Ora voglio cromarvi definitivamente le palle con una citazione, miei cari amici:
"… egli era abbastanza saggio da sapere che su questo globo niente di buono è mai accaduto, di cui qualcuno non abbia riso al primo momento.
E sapendo che in ogni modo la gente siffatta è cieca, pensò che non aveva nessuna importanza se strizzavano gli occhi in un sogghigno, come fanno gli ammalati di certe forme poco attraenti di malattie.
Il suo cuore rideva e questo per lui era perfettamente sufficiente.
Non ebbe più rapporti con gli spiriti; ma visse sempre, d’allora in poi, sulla base di una totale astinenza; e di lui si disse sempre che se c’era un uomo che sapeva osservare bene il Natale, quell’uomo era lui.
Possa questo esser detto veramente di noi, di noi tutti! E così, come osservò Tiny Tim, che Dio ci benedica, tutti!"
Canto di Natale, Charles Dickens

Alla domanda su quelli che saranno i buoni propositi per il 2017 rispondo: " farò quello che posso, sono solo un essere umano". Un bacio a Marina Guarneri che mi ha ispirato.

Buon Natale a tutti.



© 2016 di Massimiliano Riccardi

mercoledì 23 dicembre 2015

Auguri di Natale diversamente utili



Eccoci giunti ai fatidici auguri di Buon Natale. Cosa dire, bè innanzitutto gli auguri, quelli veri intendo, a tutti coloro che ancora hanno coscienza che si festeggia la Nascita di Nostro Signore e affrontano la ricorrenza nel giusto modo, poi ai non pochi amici che celebrano il solstizio d'inverno con lo stesso sentimento di aspettativa e piacevole semplicità, inoltre a coloro che non festeggiano perché non hanno nulla da festeggiare, e sono tanti anche quelli.
Gli altri, resistano, tengano duro. Passerà.
Cene e pranzi con la zia rompicoglioni dall'alito pesante, il parente che non si fa mai vedere ne sentire ma che nelle riunioni familiari tiene la solita concione sulla sacralità della famiglia. Il salasso delle tredicesime perché altrimenti si fa brutta figura a non farsi vedere in giro con qualche sacchetto griffato. Resistete.
Superate indenni  e con ardore un mese intero fatto di migliaia e migliaia di Buon Natale e di Buon Anno e non dovrete mai più dare prova del vostro coraggio. Mai più.
 Insomma, a parte gli scherzi, auguri a tutti, belli e brutti, a chi c'è e a chi ci fa, a chi ci crede, a chi non ci crede, a chi ci crede ma fa lo strano e dice a tutti che non gliene frega niente salvo poi regalare, farsi regalare e scofanarsi il pranzo di Natale con sommo gaudio. Ai nostri giovani ribelli e rivoluzionari con il giubbotto firmato che smettono di fare la rivoluzione perché ci sono i tortellini in brodo della mamma e non è cosa., e poi insomma … bisogna pur rispondere alle notifiche di uozzap. A quelli della mia età che hanno creduto nella rivoluzione ma che poi hanno fatto il concorso alle poste o in banca.
Dai si scherza. Auguri a tutti, agli amici blogger che mi hanno accolto con simpatia in questo primo anno di blog, ai tanti visitatori che timidamente mi vengono a trovare ma non commentano, agli amici della vita di tutti i giorni ma solo se mi hanno fatto il regalo.
Vi lascio con una perla di saggezza: ricordatevi, mettetevelo bene in testa, che ci sono valori fondamentali, vitali, importantissimi. Anche coloro che non credono o che fanno finta di non credere devono sottostare ad essi. I valori fondamentali, quelli per cui la nostra vita può prendere un indirizzo piuttosto che un altro:
i valori della glicemia, i valori dei trigliceridi, i valori del colesterolo.

Buon Natale nè!






© 2015 di Massimiliano Riccardi