Nessun vento è
favorevole in senso assoluto, ma per noi sarà preziosa anche una semplice
brezza.
Non è farina del mio sacco, ho parafrasato la citazione di un
Grande adattandola a quello che è il mio sentire attuale.
Il 2016 sta finendo, spero che sprofondi all'inferno. Un nuovo
anno è prossimo. Sono ottimista. Sempre. Anche contro ogni evidenza.
Inutile starsela a
menare con atteggiamenti di rivalsa nei confronti del Santo Natale, motteggi da
crisi post adolescenziale di rifiuto delle festività canoniche. Inutile direi. È
Natale, quindi, come si fa tra personcine perbene voglio fare gli auguri a
tutti. Ai visitatori del blog, ai commentatori, agli improvvidi sostenitori
delle cose inutili che pubblico, agli amici. Certo, come tutti gli adulti in
faccende affaccendati vivo il Natale prevalentemente in funzione dei piccolini
che allietano le nostre esistenze. Il Natale è per loro. Però, e sticazzi, però…
quel bambinello nella culla…
Ho letto un post
stilato dalla Glò de"la nostra Libreria", devo dire che l'immagine di
quel bambino può essere sicuramente un bel messaggio per tutti, credenti e non
credenti. Forse non tanto per la similitudine che ci ha voluto indicare Gloria,
ma piuttosto per festeggiare il bambinello innocente che è in noi, magari
sepolto, magari affossato nei meandri più reconditi del nostro inconscio, però
vivo e vitale, soltanto un po' spaventato dagli adulti che siamo diventati.
Così lontani dall'ordine naturale delle cose, distanti dal vivere comune, dalla
fratellanza, con vite così funzionali al sistema e poco addentro all'armonia
della natura.
Certo è ovvio che non basta il Natale a cambiare le cose e a
far diventare tutti più buoni, quindi potete smettere di grattarvi i coglioni
se pensavate che volessi arrivare a questa conclusione.
Il Natale è un rito, e
i riti non sono solo noia e ripetitività, sono degli istanti di limbo
indecifrabile dove per poco, pochissimo, ci si può permettere il lusso di
fermarsi e fare più o meno finta che il vivere comune sia altro dal quotidiano
e dal contingente. Bestemmiando, imprecando, criticando, facendo finta di
ignorare, mettendo su tutto il solito
teatrino di moderni e razionali avversari della pantomima consumistica,
possiamo godere e bearci di piccoli gesti, di delicati doni, di parole di
affetto.
Per molti il Natale è
foriero di malinconie sopite pronte a esplodere, di tristezza al pensiero di
chi non c'è più, di nostalgia verso chi è lontano, anche di tristezza pensando
a chi è malato. Io lavorerò il 24, il 25, il 26 e sarò proprio al fianco di chi
se ne strabatterebbe volentieri la minchia di fare il "contro a tutti i
costi" e vorrebbe soltanto essere a casa a festeggiare con i suoi cari,
omaggiando entusiasticamente tutti i luoghi comuni del mondo pur di star bene.
Quindi, eeeh quindi,
in virtù di tutto ciò che ammorba il mondo, dello schifo che ci sovrasta e che
puntualmente osserviamo tramite i telegiornali o direttamente con i nostri
occhi, dico Buon Natale. Guardo il mio bambino felice e dico Buon Natale,
ricevo gli auguri da amici ed estranei e dico Buon Natale. Mi godo le
gioie semplici perché so che sono l'ultimo rifugio degli spiriti complessi.
Quindi, dicevo, dico
Buon Natale a tutti gli amici Blogger con cui ho condiviso molto, con alcuni ho
scoperto un nuovo significato di amicizia (un pensiero a Patricia Moll), agli oltre centomila visitatori del
blog. Buon Natale anche a te che leggi queste righe sgrammaticate con il
sorriso beffardo ridendo della mia banalità. Buon Natale a chi crede e a chi
non crede. Buon Natale a tutti, a prescindere e in ogni caso.
Ora voglio cromarvi
definitivamente le palle con una citazione, miei cari amici:
"… egli era abbastanza saggio da sapere che su questo
globo niente di buono è mai accaduto, di cui qualcuno non abbia riso al primo
momento.
E sapendo che in ogni modo la gente siffatta è cieca, pensò
che non aveva nessuna importanza se strizzavano gli occhi in un sogghigno, come
fanno gli ammalati di certe forme poco attraenti di malattie.
Il suo cuore rideva e questo per lui era perfettamente
sufficiente.
Non ebbe più rapporti con gli spiriti; ma visse sempre,
d’allora in poi, sulla base di una totale astinenza; e di lui si disse sempre
che se c’era un uomo che sapeva osservare bene il Natale, quell’uomo era lui.
Possa questo esser detto veramente di noi, di noi tutti! E
così, come osservò Tiny Tim, che Dio ci benedica, tutti!"
Canto di Natale, Charles Dickens
Alla domanda su quelli
che saranno i buoni propositi per il 2017 rispondo: " farò quello che
posso, sono solo un essere umano". Un bacio a Marina Guarneri che mi ha ispirato.
Buon Natale a tutti.
© 2016 di Massimiliano Riccardi