La filosofia mi è sempre piaciuta ed è stata sempre una delle mie materie preferite, tanto che conservo ancora i miei vecchi libri e spesso mi ritrovo a leggerli nuovamente. Tra i filosofi che preferisco, c'è Immanuel Kant, colui che ha dato inizio al pensiero moderno. Nacque a Kònigsberg ,nel 1724. Ebbe una vita molto tranquilla, in alcuni tratti monotona. Era un uomo che organizzava la sua vita in modo preciso ed aveva molto abitudini come quella di farsi un giro in centro a mezzogiorno tutti i giorni.
Kant studia la completezza, ma non è un filosofo sistematico. Cerca il significato dell'esistenza e del principio. Possiamo riassumere il suo pensiero nelle tre opere fondamentali della sua vita :
-Critica della Ragion Pura ;
-Critica della Ragion Pratica;
-Critica del Giudizio.
Come notate nei titolo, viene ripetuta la parola "Critica". Per Kant, "criticare" non vuole "parlar male, puntare il dito, guardare gli aspetti negativi" ma vuol dire "analizzare".
CRITICA DELLA RAGION PURA
Qui, abbiamo la critica nei confronti della ragione legata all'esperienza. Non è una ragione che studia ma sceglie, è viene studiata sotto l'aspetto della volontà. Analizza la matematica, la fisica e la metafisica. Kant capisce che la matematica e la fisica sono scienze, perché hanno sia la forma che il contenuto. Invece la metafisica ha solo la forma, quindi non può essere considerata una scienza. Critica la ragione umana quando questa ha la pretesa di lasciare il fenomeno per analizzare i noumeri (ed. la scienza che vuole dire se Dio esiste o no.). Kant mette dei limiti.
CRITICA DELLA RAGION PRATICA
Kant critica le motivazioni dei comportarmenti dell'umanità e li suddivide in:
-massime , che hanno un valore soggettivo (Ognuno si dà delle regole);
-imperativi , che hanno un vaolore oggettivo.
A loro volta, gli imperativi i dividono in :
-ipotetici, cioè che dicono cosa fare per ottenere un fine (ed. Se studierai, sarai promosso) ;
-categorici, cioè devi fare una cosa perché sai che è giusta.
Ed è proprio dell'imperativo categorico che risiede la morale kantina.
E' una morale autonoma, poiché non ha contenuto, ha solo la forma. Fino all'età di Kant, erano esistite solo morale eteronome, con contenuto, che si suddividono in :
-edonistiche, che cercano il piacere ;
- utilitaristiche, che cercano l'utile.
Fino a quel momento, solo Gesù Cristo e Kant avevano elaborato una morale autonoma.
La morale è una cosa imposta da noi stessi, si basa sulla libretà.
E' un atteggiamento interiore. Ed è importante perché bisogna far finta che la nostra azione diventi una legge universale. E bisogna considerare l'umanità non come un mezzo, ma come un fine. (Es. Io sono tua amica perché ti voglio bene e non io sono tua amica perché so che tu mi puoi aiutare economicamente).
Ma noi sappiamo bene che chi si comporta bene nella vita, non sarà mai felice. Anzi spesso a ripagarne le conseguenze, sono sempre i più buoni.
Perché non c'è mai questo binomio fra virtù e felicità. Quindi abbiamo la ragionevole speranza che Dio esista, poiché magari proprio nell'aldilà si avrà l'incontro della virtù con la felicità.
CRITICA DEL GIUDIZIO
Nella "Critica del Giudizio", Kant parla di sentimento o attività estetica.
Ci sono dei momenti, che siamo in armonia col mondo, anche se per pochi frammenti di vita, ed è qui che crolla il dualismo fra soggetto e oggetto( cioè tra l'Io penso e la realtà). Inoltre parla del giudizio teleologico,l'uomo cerca un fine presente nella natura. Ed il fine della Natura è l'uomo. Mentre il fine dell'uomo è la libertà. Di conseguenza, la libertà è il fine dell'uomo e della natura.
Con Kant, Dio viene messe alla fine e non all'inizio. E' questa la grande novità .
Kant morirà a Königsberg, il 12 febbraio 1804. Un grande filosofo che influenzerà la filosofia dopo di lui, come Hegel,Schelling ,Fichte e molti altri. Spero che anche voi abbiate avuto la fortuna di studiarlo, perché è stato veramente uno dei filosofi più umani. Ha dettato una morale grande ed ognuno dovrebbe far tesoro di ciò che ci ha lasciato.