La declinazione della sostenibilità ambientale nella disciplina urbanistica, 2023
Con l’adozione dell’Agenda 2030-SDG, le Nazioni Unite hanno definito un programma di lavoro condi... more Con l’adozione dell’Agenda 2030-SDG, le Nazioni Unite hanno definito un programma di lavoro condiviso fra gli stati membri per orientare le loro policy. L’assunzione di un set di obiettivi favorisce l’affermazione di un nuovo approccio tecnico-operativo nel campo della pianificazione territoriale, che mette in relazione la programmazione strategica con l’utilizzo di indicatori volti a misurare posizionamento (alle diverse scale di contesto) e performance delle politiche e delle progettualità promosse. A livello nazionale con la definizione della SNSvS, e a livello regionale con la SRSvS, il recepimento degli obiettivi ha portato alla moltiplicazione degli indicatori e degli investimenti necessari alla produzione dei dati di popolamento. Ne deriva un rischio di eccessiva articolazione degli indicatori con una conseguente deriva quantitativa, di difficile riconduzione a un quadro analitico-interpretativo leggibile e utilizzabile quale strumento di orientamento delle scelte. Per l’efficienza/efficacia dell’azione politico-amministrativa, infatti, l’utilità degli indicatori è direttamente proporzionale alla loro capacità di rendere leggibili fenomeni specifici o effetti di politiche/azioni attivate, e quindi di offrire uno sguardo di sintesi necessariamente selettivo. Tale capacità è strettamente legata alla disponibilità di dati e informazioni operabili e aggiornati, e con un dettaglio adeguato alla complessità e all’eterogeneità del territorio di studio. Queste difficoltà si moltiplicano quando ci si approssima alla scala locale, non sempre efficacemente rappresentabile attraverso metriche definite per supportare l’osservazione ai livelli regionale e nazionale.
Il contributo muove dall’idea che la montagna, e la montagna alpina lombarda e bergamasca nella s... more Il contributo muove dall’idea che la montagna, e la montagna alpina lombarda e bergamasca nella sua marcata articolazione, oggi possa essere interpretata solo a partire da un approccio rinnovato che ne ponga in evidenza la centralità, indirizzandone il percorso di valorizzazione. Emerge con forza la necessità di riscoprire l’identità della montagna a partire dal suo ruolo storico di spazio di urbanità – generatore e non conseguenza dei processi di crescita e sviluppo dei centri di fondovalle e pianura – e, al tempo stesso, di guardare al futuro costruendo le condizioni, le competenze e le opportunità per fertili traiettorie di sviluppo. Il contributo fa riferimento ad alcune esperienze di ricerca condotte dal CST “Lelio Pagani” dell’Università degli Studi di Bergamo e suggerisce un ruolo protagonista delle Università nello sviluppo dei territori montani. In questa direzione la prospettiva di attivare occasioni di ricerca e di formazione si inserisce nello sforzo di disegnare scenari convincenti sui temi chiave per le terre alte: domanda turistica e nuovi modelli dell’abitare nella transizione digitale; relazione cittàmontagna e un assetto da ripensare delle infrastrutture
The COVID-19 pandemic, originating as a health crisis but quickly expanding to other social spher... more The COVID-19 pandemic, originating as a health crisis but quickly expanding to other social spheres, had significant and asymmetric impacts across Europe, which potentially undermine territorial cohesion. Much has been written about the overall impact of the pandemic on the underlying thematic and budgetary focus of European Union-level policies with respect to territorial cohesion. However, it remains unclear to what extent policies implemented at regional and local levels in response to the crisis also contribute to territorial cohesion. To address this, we investigated the extent to which the pandemic constituted a 'window of opportunity' for developing innovative policies furthering territorial cohesion policy goals and objectives within member states, and assessed whether the crisis led to more collaborative, integrative and holistic policymaking. To this end, the research examined policy responses across 14 European regions by means of a mixedmethod case study approach, including the analysis of relevant policy documents and over 100 semi-structured interviews with key stakeholders. We show that the pandemic led to the introduction of new short-term social policies to reduce socioeconomic disparities produced by COVID-19 and accelerated the implementation of green and smart policies. Additionally, the crisis fostered greater collaboration between public authorities and key stakeholders, and between regional and municipal public authorities, although the long-term impact is uncertain. These findings could have policy implications for other crisis situations. Moreover, they suggest that territorial cohesion policies should be tailored to empower regions and local governments to use systemic shocks to draft and implement proactive social, economic and environmental policies.
The paper explores the potentialities of telework, a topic with rich literature published since t... more The paper explores the potentialities of telework, a topic with rich literature published since the 1970s, which has become topical again with its forced application related to the COVID-19 pandemic emergency. The paper carries out an analysis of the potential territorial impact—transport networks and geographies of living—of telework in the Italian national context. The analysis highlights the potential relevance of the application of telework in certain metropolitan areas that present urban poles where economic sectors with a high propensity for telework are centralised. This survey relates the large stock of tourist housing in the vicinity of large metropolitan areas to a potential demand arising from the change in housing preferences towards more pleasant contexts made possible by the application of telework. In conclusion, this work aims to contribute to the construction of a platform for the Italian context—lagging behind but with recent legislative measures on smart working—a...
Urban@it_wp14_Mobilità e città. Verso una post-car city, 2022
Nel suo articolo “Mobility and Proximity”, il sociologo J. Urry si chiedeva quali fossero le ragi... more Nel suo articolo “Mobility and Proximity”, il sociologo J. Urry si chiedeva quali fossero le ragioni che inducono le persone a spostarsi in un mondo che garantisce un crescente numero di alternative digitali per la realizzazione di attività quotidiane. In particolare, la sua curiosità investiva il carattere “corporale” (Urry, 2002; 256) degli spostamenti intrapresi e le implicazioni fisiche legate a questi viaggi, dove l’interazione vis-a-vis fra viaggiatori assumeva un ruolo importante nella caratterizzazione dell’esperienza. Due decenni dopo, in un mondo profondamente segnato da cambiamenti dovuti alla tecnologia, alle crisi energetiche e sanitarie, a crescenti pressioni sociali e alla messa in discussione del ruolo della globalizzazione, è ancora importante interrogarsi su questi aspetti. In particolare, le recenti formule implementate come reazione al Covid19 – che potremmo sintetizzare con la dicitura “strategie della città dei 15 minuti” (Moreno, 2016; C40, 2020; Gleaser, 2021; Moreno et al., 2021) – hanno posto in evidenza come sia necessaria una transizione verso una mobilità urbana sostenibile ed inclusiva, che migliori l’accessibilità degli abitanti ai servizi e a spazi pubblici vitali e di qualità. Questa transizione indebolisce ulteriormente il paradigma moderno “centro-periferia” e si sostanzia in un’articolazione complessa delle forme post-metropolitane (Soja, 2000; Balducci et al., 2017) di abitare e vivere nella città contemporanea basata sul policentrismo e su gerarchie nuove, mutevoli e ibride che creano forme inedite di prossimità. Gli impatti dei cambiamenti introdotti potrebbero essere maggiormente apprezzati in modo più evidente negli ambiti più fragili delle città, dove la frammentazione delle funzioni e la scarsa capacità di rispondere alle esigenze di socialità degli abitanti fino ad oggi. Tale condizione ha pregiudicato il nascere di relazioni, senso di appartenenza ed urbanità di questi luoghi e spesso relegava gli abitanti in una condizione di subordinazione rispetto al centro consolidato. In sintesi, il contributo ha l’intento di riflettere su come l’urbanistica e la pianificazione territoriale oggi si debbano adoperare per costruire infrastrutture territoriale al servizio di nuove forme di vita e lavoro e di come la mobilità sia una chiave importante nei processi di ripensamento dei territori a partire dalle fragilità sociali, economiche, sanitarie, energetiche e spaziali oggi sempre più evidenti (Casti, Adobati & Negri, 2021).
CASE STUDIES REPORT // Territorial impacts of COVID-19 and policy answers in European regions and cities, 2022
base and the research directed in recent years at the CST-DiathesisLab1 and the collection of sou... more base and the research directed in recent years at the CST-DiathesisLab1 and the collection of sources and data relating to the pandemic period. Experience gained from living in the Italian epicenter of contagion made it possible to assemble a reliable chart of the spread of COVID-19 (Casti et al., 2021). These sources were supplemented by targeted bibliographic and documentary studies on the epidemic at the national level and a collection of statistical data at both national and regional levels. Interviews and direct field observation were conducted to complete the analysis. It should be emphasized that the results of the COVID-19 research made it possible to identify a number of socio-territorial factors – defined as local fragilities – that brought to light the anisotropy of territories and the impact of Lombardy’s spatial layout on the spread of the virus. Lombardy is marked by a mobile and urbanized living environment, in a historical context of polycentric and rhizomatic urban stratification, which facilitated viral spread. COVID-19 severity was found in conjunction with other factors such as high air pollution rates and serious deficiencies of the territorial health system, unprepared to deal with the emergency. Direct experience of the pandemic between February and May 2020 enabled our team to gain a clearer understanding of the reaction of inhabitants and the local media coverage of outbreaks. The second phase of analysis was based on the implementation of 7 semi-structured online interviews with representatives from public and private entities throughout the areas where contagion intensity was highest. Among these were also delegates from sectors which were found to impact contagion more severely: namely the sectors of mobility and of health. Such interviews supplied crucial data to our cognitive framework for charting the policies implemented and the recommendations. Table 1 shows the parties involved in this survey. The list includes the most relevant public authorities – related to health, mobility, private enterprise, and public administration – at regional (NUTS2), and local (LAU2) levels. In addition to the mayors of the municipalities of Bergamo and Clusone (Seriana Valley) and the directors of two hospital departments in Milan and Bergamo, private sector stakeholders were interviewed, more specifically the Fassi Group, one of the key players in the Seriana Valley, and the TEB S.p.A. and ATB Mobilità S.p.A, which represent the public transport sector in Bergamo and Lombardy.
Ciudades Dossier8_PAISAJES ACTIVOS: IMÁGENES DEL MEDIO RURAL DE LA EUROPA MERIDIONAL, 2022
Nell’immaginario collettivo il termine Franciacorta rappresenta un
territorio, e un paesaggio, fo... more Nell’immaginario collettivo il termine Franciacorta rappresenta un territorio, e un paesaggio, fortemente caratterizzato dalla coltura vitivinicola; il Franciacorta “bollicine” prodotto in questa DOCG ha rappresentato e rappresenta il veicolo di promozione e diffusione di un brand di successo internazionale. Un elemento di interesse nello studio del caso Franciacorta è riconoscibile nel progetto di sviluppo della coltura e della cultura vitivinicola, processo che ha avuto inizio in tempi relativamente recenti (a partire dagli anni cinquanta del XX secolo). Un processo che ha conferito alla Franciacorta (nell’immaginario collettivo) una “vocazione territoriale”, esito di una traiettoria progettuale che ha visto concorrere interessi degli imprenditori vitivinicoli con quelli degli operatori della filiera agroalimentare e del turismo, con una solida condivisione da parte delle istituzioni territoriali locali.
The paper explores the potentialities of telework, a topic with rich literature published
since t... more The paper explores the potentialities of telework, a topic with rich literature published since the 1970s, which has become topical again with its forced application related to the COVID-19 pandemic emergency. The paper carries out an analysis of the potential territorial impact—transport networks and geographies of living—of telework in the Italian national context. The analysis highlights the potential relevance of the application of telework in certain metropolitan areas that present urban poles where economic sectors with a high propensity for telework are centralised. This survey relates the large stock of tourist housing in the vicinity of large metropolitan areas to a potential demand arising from the change in housing preferences towards more pleasant contexts made possible by the application of telework. In conclusion, this work aims to contribute to the construction of a platform for the Italian context—lagging behind but with recent legislative measures on smart working—aimed at favouring the definition of research lines able to enhance the potential offered by the application of telework for environmental, social, and territorial sustainability objectives, and it also aims to outline possible territorial scenarios for the main metropolitan areas
Planum_Atti della XXII Conferenza Nazionale SIU Società Italiana degli Urbanisti Matera-Bari | 5-6-7 Giugno 2019 L'URBANISTICA ITALIANA DI FRONTE ALL'AGENDA 2030 Portare territori e comunità sulla strada della sostenibilità e della resilienza, 2020
L’artificializzazione del territorio, determinata dalla canalizzazione degli alvei fluviali e dal... more L’artificializzazione del territorio, determinata dalla canalizzazione degli alvei fluviali e dall’impermeabilizzazione delle aree urbane, ha ridotto la capacità di assorbimento dei suoli e diminuito i tempi di corrivazione; pertanto, per garantire una maggiore sicurezza nelle aree urbane si può procedere con una migliore gestione delle acque favorendo le azioni di de-impermeabilizzazione dei suoli e la rimozione delle opere edilizie, e concorrendo al potenziamento della dotazione di aree verdi,. Questi specifici interventi, coerenti con gli obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, qualora accompagnati da adeguate azioni di rinaturalizzazione, potranno condurre sia alla messa in sicurezza dei sistemi urbani, sia all’incremento delle prestazioni ecologiche a beneficio della qualità ambientale e delle popolazioni insediate. Il presente contributo, dopo aver trattato il rapporto tra città e fiume e proposto una possibile lettura sinottica del concetto di de-impermeabilizzazione, si confronterà con alcuni casi caratterizzati dalla presenza di “fiumi urbani”. Particolare attenzione sarà posta alle esperienze di progettazione urbana e territoriale fondate sul trattamento di territori ad alta intensità di urbanizzazione/copertura dei suoli attraversati da corsi d’acqua.
Soil sealing processes that involved European cities in the twentieth century have reduced the qu... more Soil sealing processes that involved European cities in the twentieth century have reduced the quantity and quality of permeable soils (open land for agricultural and leisure resources). These processes have also weakened the ability of urban areas to manage natural events, of all evidence regarding the water cycle. This intense phase was supported by a cycle of growth that showed signs of an irreversible crisis only in the last decade, starting a new and unprecedented season. However, soil sealing development constitutes the most intense form of land degradation and affects all ecosystem services (Tobias et al. in Land Degrad 29:2015–2024, 2018). This is particularly true for spaces and territories along main rivers where the presence of sealed areas and concrete channels (riverbed and riverbanks) represents a problem regarding hydrogeological, ecological, and landscaping aspects. To safeguard urban systems, by restoring “landscape river” (and its surroundings), increasing green areas and more efficient management of the rainwater, it is fundamental to enhance the “removing sealing layers” (EU 2012) according to a holistic approach. This paper explores the de-sealing concept and highlights some international and Italian cases, in particular the River Contracts experience promoted in the Lombardy Region, including actions proposed by public policies and urban planning tools. All these experiences have proposed de-sealing processes of river environments and urban systems ensuring a new integration between urban areas and “water landscapes”. To underline some characteristics this exploration allowed: to highlight different de-sealing approaches, between direct or indirect conditioning; to recognize river elements and “environments” in which these initiatives are activated; to recognize in these initiatives a multi-scale attitude both the expected effects and the type of involved institutional subject involved; to identify the main subjects, with specific roles and responsibilities, in this type of process; to recognize limits and critical issues. River restoration, combined with de-sealing actions inside the urban structures, shall be performed by answering to several needs: increasing the green open space quantity and ecosystem services recovery; contributing to biodiversity by restoring ecosystems and ecological processes; balancing the soil-sealing negative externalities; improving the flood-risk mitigation and management in urban areas. In particular, the voluntary instrument of the River Contract includes a territorial area that is adequate for the treatment of the phenomenon but is struggling to be codified in the local planning instruments with cogency. The assumption of different spaces and the recognition of the same in the spatial devices of urban planning instruments could define more clearly the need to face the water-city relationship effectively, for the benefit of urban security and the quality of the inhabitants’ living environment.
This paper analyses the planning implementation conducted by the Lombardy Region, in two differen... more This paper analyses the planning implementation conducted by the Lombardy Region, in two different inter-municipal realities, as a useful example in a local context: the Area Regional Territorial Plan Alpine Valleys and the Area Regional Territorial Plan of the Franciacorta geographical area. These two complex experiences suggest positive conditions for the implementation of policies of Urban-Rural/Mountain partnerships to reach common goals and enhance urban-rural relationships, and complex institutional/administrative frameworks for activating multi-level governance processes.
Il bisogno di giustizia nella città che cambia Convegno Internazionale | Il bisogno di giustizia nella città che cambia XV EDIZIONE PROGETTO PAESE / Triennale di Milano, 23 novembre 2018
Collection Kultura Kultura Metropolisation, Regionalisation and Rural Intermunicipal Cooperation. What Impact on Local, Regional and National Governments in Europe
X Giornata Studio INU " Crisi e rinascita delle città " 10° INU STUDY DAY " Crisis and rebirth of Cities " Special issue di Urbanistica Informazioni, 2017
La declinazione della sostenibilità ambientale nella disciplina urbanistica, 2023
Con l’adozione dell’Agenda 2030-SDG, le Nazioni Unite hanno definito un programma di lavoro condi... more Con l’adozione dell’Agenda 2030-SDG, le Nazioni Unite hanno definito un programma di lavoro condiviso fra gli stati membri per orientare le loro policy. L’assunzione di un set di obiettivi favorisce l’affermazione di un nuovo approccio tecnico-operativo nel campo della pianificazione territoriale, che mette in relazione la programmazione strategica con l’utilizzo di indicatori volti a misurare posizionamento (alle diverse scale di contesto) e performance delle politiche e delle progettualità promosse. A livello nazionale con la definizione della SNSvS, e a livello regionale con la SRSvS, il recepimento degli obiettivi ha portato alla moltiplicazione degli indicatori e degli investimenti necessari alla produzione dei dati di popolamento. Ne deriva un rischio di eccessiva articolazione degli indicatori con una conseguente deriva quantitativa, di difficile riconduzione a un quadro analitico-interpretativo leggibile e utilizzabile quale strumento di orientamento delle scelte. Per l’efficienza/efficacia dell’azione politico-amministrativa, infatti, l’utilità degli indicatori è direttamente proporzionale alla loro capacità di rendere leggibili fenomeni specifici o effetti di politiche/azioni attivate, e quindi di offrire uno sguardo di sintesi necessariamente selettivo. Tale capacità è strettamente legata alla disponibilità di dati e informazioni operabili e aggiornati, e con un dettaglio adeguato alla complessità e all’eterogeneità del territorio di studio. Queste difficoltà si moltiplicano quando ci si approssima alla scala locale, non sempre efficacemente rappresentabile attraverso metriche definite per supportare l’osservazione ai livelli regionale e nazionale.
Il contributo muove dall’idea che la montagna, e la montagna alpina lombarda e bergamasca nella s... more Il contributo muove dall’idea che la montagna, e la montagna alpina lombarda e bergamasca nella sua marcata articolazione, oggi possa essere interpretata solo a partire da un approccio rinnovato che ne ponga in evidenza la centralità, indirizzandone il percorso di valorizzazione. Emerge con forza la necessità di riscoprire l’identità della montagna a partire dal suo ruolo storico di spazio di urbanità – generatore e non conseguenza dei processi di crescita e sviluppo dei centri di fondovalle e pianura – e, al tempo stesso, di guardare al futuro costruendo le condizioni, le competenze e le opportunità per fertili traiettorie di sviluppo. Il contributo fa riferimento ad alcune esperienze di ricerca condotte dal CST “Lelio Pagani” dell’Università degli Studi di Bergamo e suggerisce un ruolo protagonista delle Università nello sviluppo dei territori montani. In questa direzione la prospettiva di attivare occasioni di ricerca e di formazione si inserisce nello sforzo di disegnare scenari convincenti sui temi chiave per le terre alte: domanda turistica e nuovi modelli dell’abitare nella transizione digitale; relazione cittàmontagna e un assetto da ripensare delle infrastrutture
The COVID-19 pandemic, originating as a health crisis but quickly expanding to other social spher... more The COVID-19 pandemic, originating as a health crisis but quickly expanding to other social spheres, had significant and asymmetric impacts across Europe, which potentially undermine territorial cohesion. Much has been written about the overall impact of the pandemic on the underlying thematic and budgetary focus of European Union-level policies with respect to territorial cohesion. However, it remains unclear to what extent policies implemented at regional and local levels in response to the crisis also contribute to territorial cohesion. To address this, we investigated the extent to which the pandemic constituted a 'window of opportunity' for developing innovative policies furthering territorial cohesion policy goals and objectives within member states, and assessed whether the crisis led to more collaborative, integrative and holistic policymaking. To this end, the research examined policy responses across 14 European regions by means of a mixedmethod case study approach, including the analysis of relevant policy documents and over 100 semi-structured interviews with key stakeholders. We show that the pandemic led to the introduction of new short-term social policies to reduce socioeconomic disparities produced by COVID-19 and accelerated the implementation of green and smart policies. Additionally, the crisis fostered greater collaboration between public authorities and key stakeholders, and between regional and municipal public authorities, although the long-term impact is uncertain. These findings could have policy implications for other crisis situations. Moreover, they suggest that territorial cohesion policies should be tailored to empower regions and local governments to use systemic shocks to draft and implement proactive social, economic and environmental policies.
The paper explores the potentialities of telework, a topic with rich literature published since t... more The paper explores the potentialities of telework, a topic with rich literature published since the 1970s, which has become topical again with its forced application related to the COVID-19 pandemic emergency. The paper carries out an analysis of the potential territorial impact—transport networks and geographies of living—of telework in the Italian national context. The analysis highlights the potential relevance of the application of telework in certain metropolitan areas that present urban poles where economic sectors with a high propensity for telework are centralised. This survey relates the large stock of tourist housing in the vicinity of large metropolitan areas to a potential demand arising from the change in housing preferences towards more pleasant contexts made possible by the application of telework. In conclusion, this work aims to contribute to the construction of a platform for the Italian context—lagging behind but with recent legislative measures on smart working—a...
Urban@it_wp14_Mobilità e città. Verso una post-car city, 2022
Nel suo articolo “Mobility and Proximity”, il sociologo J. Urry si chiedeva quali fossero le ragi... more Nel suo articolo “Mobility and Proximity”, il sociologo J. Urry si chiedeva quali fossero le ragioni che inducono le persone a spostarsi in un mondo che garantisce un crescente numero di alternative digitali per la realizzazione di attività quotidiane. In particolare, la sua curiosità investiva il carattere “corporale” (Urry, 2002; 256) degli spostamenti intrapresi e le implicazioni fisiche legate a questi viaggi, dove l’interazione vis-a-vis fra viaggiatori assumeva un ruolo importante nella caratterizzazione dell’esperienza. Due decenni dopo, in un mondo profondamente segnato da cambiamenti dovuti alla tecnologia, alle crisi energetiche e sanitarie, a crescenti pressioni sociali e alla messa in discussione del ruolo della globalizzazione, è ancora importante interrogarsi su questi aspetti. In particolare, le recenti formule implementate come reazione al Covid19 – che potremmo sintetizzare con la dicitura “strategie della città dei 15 minuti” (Moreno, 2016; C40, 2020; Gleaser, 2021; Moreno et al., 2021) – hanno posto in evidenza come sia necessaria una transizione verso una mobilità urbana sostenibile ed inclusiva, che migliori l’accessibilità degli abitanti ai servizi e a spazi pubblici vitali e di qualità. Questa transizione indebolisce ulteriormente il paradigma moderno “centro-periferia” e si sostanzia in un’articolazione complessa delle forme post-metropolitane (Soja, 2000; Balducci et al., 2017) di abitare e vivere nella città contemporanea basata sul policentrismo e su gerarchie nuove, mutevoli e ibride che creano forme inedite di prossimità. Gli impatti dei cambiamenti introdotti potrebbero essere maggiormente apprezzati in modo più evidente negli ambiti più fragili delle città, dove la frammentazione delle funzioni e la scarsa capacità di rispondere alle esigenze di socialità degli abitanti fino ad oggi. Tale condizione ha pregiudicato il nascere di relazioni, senso di appartenenza ed urbanità di questi luoghi e spesso relegava gli abitanti in una condizione di subordinazione rispetto al centro consolidato. In sintesi, il contributo ha l’intento di riflettere su come l’urbanistica e la pianificazione territoriale oggi si debbano adoperare per costruire infrastrutture territoriale al servizio di nuove forme di vita e lavoro e di come la mobilità sia una chiave importante nei processi di ripensamento dei territori a partire dalle fragilità sociali, economiche, sanitarie, energetiche e spaziali oggi sempre più evidenti (Casti, Adobati & Negri, 2021).
CASE STUDIES REPORT // Territorial impacts of COVID-19 and policy answers in European regions and cities, 2022
base and the research directed in recent years at the CST-DiathesisLab1 and the collection of sou... more base and the research directed in recent years at the CST-DiathesisLab1 and the collection of sources and data relating to the pandemic period. Experience gained from living in the Italian epicenter of contagion made it possible to assemble a reliable chart of the spread of COVID-19 (Casti et al., 2021). These sources were supplemented by targeted bibliographic and documentary studies on the epidemic at the national level and a collection of statistical data at both national and regional levels. Interviews and direct field observation were conducted to complete the analysis. It should be emphasized that the results of the COVID-19 research made it possible to identify a number of socio-territorial factors – defined as local fragilities – that brought to light the anisotropy of territories and the impact of Lombardy’s spatial layout on the spread of the virus. Lombardy is marked by a mobile and urbanized living environment, in a historical context of polycentric and rhizomatic urban stratification, which facilitated viral spread. COVID-19 severity was found in conjunction with other factors such as high air pollution rates and serious deficiencies of the territorial health system, unprepared to deal with the emergency. Direct experience of the pandemic between February and May 2020 enabled our team to gain a clearer understanding of the reaction of inhabitants and the local media coverage of outbreaks. The second phase of analysis was based on the implementation of 7 semi-structured online interviews with representatives from public and private entities throughout the areas where contagion intensity was highest. Among these were also delegates from sectors which were found to impact contagion more severely: namely the sectors of mobility and of health. Such interviews supplied crucial data to our cognitive framework for charting the policies implemented and the recommendations. Table 1 shows the parties involved in this survey. The list includes the most relevant public authorities – related to health, mobility, private enterprise, and public administration – at regional (NUTS2), and local (LAU2) levels. In addition to the mayors of the municipalities of Bergamo and Clusone (Seriana Valley) and the directors of two hospital departments in Milan and Bergamo, private sector stakeholders were interviewed, more specifically the Fassi Group, one of the key players in the Seriana Valley, and the TEB S.p.A. and ATB Mobilità S.p.A, which represent the public transport sector in Bergamo and Lombardy.
Ciudades Dossier8_PAISAJES ACTIVOS: IMÁGENES DEL MEDIO RURAL DE LA EUROPA MERIDIONAL, 2022
Nell’immaginario collettivo il termine Franciacorta rappresenta un
territorio, e un paesaggio, fo... more Nell’immaginario collettivo il termine Franciacorta rappresenta un territorio, e un paesaggio, fortemente caratterizzato dalla coltura vitivinicola; il Franciacorta “bollicine” prodotto in questa DOCG ha rappresentato e rappresenta il veicolo di promozione e diffusione di un brand di successo internazionale. Un elemento di interesse nello studio del caso Franciacorta è riconoscibile nel progetto di sviluppo della coltura e della cultura vitivinicola, processo che ha avuto inizio in tempi relativamente recenti (a partire dagli anni cinquanta del XX secolo). Un processo che ha conferito alla Franciacorta (nell’immaginario collettivo) una “vocazione territoriale”, esito di una traiettoria progettuale che ha visto concorrere interessi degli imprenditori vitivinicoli con quelli degli operatori della filiera agroalimentare e del turismo, con una solida condivisione da parte delle istituzioni territoriali locali.
The paper explores the potentialities of telework, a topic with rich literature published
since t... more The paper explores the potentialities of telework, a topic with rich literature published since the 1970s, which has become topical again with its forced application related to the COVID-19 pandemic emergency. The paper carries out an analysis of the potential territorial impact—transport networks and geographies of living—of telework in the Italian national context. The analysis highlights the potential relevance of the application of telework in certain metropolitan areas that present urban poles where economic sectors with a high propensity for telework are centralised. This survey relates the large stock of tourist housing in the vicinity of large metropolitan areas to a potential demand arising from the change in housing preferences towards more pleasant contexts made possible by the application of telework. In conclusion, this work aims to contribute to the construction of a platform for the Italian context—lagging behind but with recent legislative measures on smart working—aimed at favouring the definition of research lines able to enhance the potential offered by the application of telework for environmental, social, and territorial sustainability objectives, and it also aims to outline possible territorial scenarios for the main metropolitan areas
Planum_Atti della XXII Conferenza Nazionale SIU Società Italiana degli Urbanisti Matera-Bari | 5-6-7 Giugno 2019 L'URBANISTICA ITALIANA DI FRONTE ALL'AGENDA 2030 Portare territori e comunità sulla strada della sostenibilità e della resilienza, 2020
L’artificializzazione del territorio, determinata dalla canalizzazione degli alvei fluviali e dal... more L’artificializzazione del territorio, determinata dalla canalizzazione degli alvei fluviali e dall’impermeabilizzazione delle aree urbane, ha ridotto la capacità di assorbimento dei suoli e diminuito i tempi di corrivazione; pertanto, per garantire una maggiore sicurezza nelle aree urbane si può procedere con una migliore gestione delle acque favorendo le azioni di de-impermeabilizzazione dei suoli e la rimozione delle opere edilizie, e concorrendo al potenziamento della dotazione di aree verdi,. Questi specifici interventi, coerenti con gli obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, qualora accompagnati da adeguate azioni di rinaturalizzazione, potranno condurre sia alla messa in sicurezza dei sistemi urbani, sia all’incremento delle prestazioni ecologiche a beneficio della qualità ambientale e delle popolazioni insediate. Il presente contributo, dopo aver trattato il rapporto tra città e fiume e proposto una possibile lettura sinottica del concetto di de-impermeabilizzazione, si confronterà con alcuni casi caratterizzati dalla presenza di “fiumi urbani”. Particolare attenzione sarà posta alle esperienze di progettazione urbana e territoriale fondate sul trattamento di territori ad alta intensità di urbanizzazione/copertura dei suoli attraversati da corsi d’acqua.
Soil sealing processes that involved European cities in the twentieth century have reduced the qu... more Soil sealing processes that involved European cities in the twentieth century have reduced the quantity and quality of permeable soils (open land for agricultural and leisure resources). These processes have also weakened the ability of urban areas to manage natural events, of all evidence regarding the water cycle. This intense phase was supported by a cycle of growth that showed signs of an irreversible crisis only in the last decade, starting a new and unprecedented season. However, soil sealing development constitutes the most intense form of land degradation and affects all ecosystem services (Tobias et al. in Land Degrad 29:2015–2024, 2018). This is particularly true for spaces and territories along main rivers where the presence of sealed areas and concrete channels (riverbed and riverbanks) represents a problem regarding hydrogeological, ecological, and landscaping aspects. To safeguard urban systems, by restoring “landscape river” (and its surroundings), increasing green areas and more efficient management of the rainwater, it is fundamental to enhance the “removing sealing layers” (EU 2012) according to a holistic approach. This paper explores the de-sealing concept and highlights some international and Italian cases, in particular the River Contracts experience promoted in the Lombardy Region, including actions proposed by public policies and urban planning tools. All these experiences have proposed de-sealing processes of river environments and urban systems ensuring a new integration between urban areas and “water landscapes”. To underline some characteristics this exploration allowed: to highlight different de-sealing approaches, between direct or indirect conditioning; to recognize river elements and “environments” in which these initiatives are activated; to recognize in these initiatives a multi-scale attitude both the expected effects and the type of involved institutional subject involved; to identify the main subjects, with specific roles and responsibilities, in this type of process; to recognize limits and critical issues. River restoration, combined with de-sealing actions inside the urban structures, shall be performed by answering to several needs: increasing the green open space quantity and ecosystem services recovery; contributing to biodiversity by restoring ecosystems and ecological processes; balancing the soil-sealing negative externalities; improving the flood-risk mitigation and management in urban areas. In particular, the voluntary instrument of the River Contract includes a territorial area that is adequate for the treatment of the phenomenon but is struggling to be codified in the local planning instruments with cogency. The assumption of different spaces and the recognition of the same in the spatial devices of urban planning instruments could define more clearly the need to face the water-city relationship effectively, for the benefit of urban security and the quality of the inhabitants’ living environment.
This paper analyses the planning implementation conducted by the Lombardy Region, in two differen... more This paper analyses the planning implementation conducted by the Lombardy Region, in two different inter-municipal realities, as a useful example in a local context: the Area Regional Territorial Plan Alpine Valleys and the Area Regional Territorial Plan of the Franciacorta geographical area. These two complex experiences suggest positive conditions for the implementation of policies of Urban-Rural/Mountain partnerships to reach common goals and enhance urban-rural relationships, and complex institutional/administrative frameworks for activating multi-level governance processes.
Il bisogno di giustizia nella città che cambia Convegno Internazionale | Il bisogno di giustizia nella città che cambia XV EDIZIONE PROGETTO PAESE / Triennale di Milano, 23 novembre 2018
Collection Kultura Kultura Metropolisation, Regionalisation and Rural Intermunicipal Cooperation. What Impact on Local, Regional and National Governments in Europe
X Giornata Studio INU " Crisi e rinascita delle città " 10° INU STUDY DAY " Crisis and rebirth of Cities " Special issue di Urbanistica Informazioni, 2017
Il dibattito sulla questione urbana, e sulle impli- cazioni derivanti dalla forma urbana per la v... more Il dibattito sulla questione urbana, e sulle impli- cazioni derivanti dalla forma urbana per la vita nelle città, è in questa fase particolarmente vivace sia nel quadro normativo-istituzionale1, sia delle discipline riferibili alla pianificazione/design urbano e all‘inter- no delle scienze sociali (Brenner N., Schmid C., 2015). Il territorio della città diffusa è spesso al centro delle riflessioni per l’essere poco rispondente agli obiettivi di sostenibilità ambientale per evidenti ragioni: occupazione e dissipazione di suolo per edi- fici e infrastrutture di servizio, scarsa efficienza nella diffusione delle reti, propensione alla mobilità privata... Si pone quindi un impegno di reinterpretazione della città orizzontale anche rispetto al dibattito sull’agricoltura urbana: non solo un’inesorabile avanzata nella campagna di mattoni e giardinetti ma, con questo, la produzione di un sistema fram- mentato di tessere verdi quale forma di ibridazione di città e campagna. Le food policy emergenti, ormai tema di lavoro comune per i contesti urbani/metropolitani, rappre- sentano una sollecitazione interessante nella reinter- pretazione della città orizzontale.
In caso di mancato recapito rinviare a ufficio posta Roma-Romanina per la restituzione al mittent... more In caso di mancato recapito rinviare a ufficio posta Roma-Romanina per la restituzione al mittente previo addebito. Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale-D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/2/2004 n. 46) art. 1 comma 1-DCB-Roma Comitato scientifico e consiglio direttivo nazionale INU:
I PAESAGGI DELL’ABBANDONO IN LOMBARDIA: FORME, STRUMENTI E RISORSE
Nell’universo del “non uso” rientra un vasto
caleidoscopio di architetture e di geografie
che, in... more Nell’universo del “non uso” rientra un vasto caleidoscopio di architetture e di geografie che, in ragione di molteplici forme, storie e pratiche del passato, compongono un complesso e straordinario mosaico. Si tratta di un palinsesto insediativo che deve conservare un ruolo rilevante nelle riflessioni tecniche, politiche e scientifiche pena la scomparsa definitiva di una parte considerevole della nostra identità. I testi contenuti in questo volume, oltre a misurarsi con l’eterogeneità dei luoghi dell’abbandono presenti nel territorio lombardo, si confrontano con la necessità di proporre alcune riflessioni di carattere operativo e progettuale. Grazie al contributo di differenti autori appartenenti ai “mondi” dell’Accademia, delle professioni e delle istituzioni pubbliche, sono suggeriti temi, strumenti e approcci consapevoli del valore di un patrimonio architettonico e paesaggistico da custodire per le generazioni future.
LA GEOGRAFIA A BERGAMO NUOVE SFIDE PER L’ANALISI TERRITORIALE E IL MAPPING, 2019
Institutional forms and traditional administrative perimeters contain less and less the complexit... more Institutional forms and traditional administrative perimeters contain less and less the complexity of urban systems, the text proposes an analysis of two territorial planning experiences in Lombardy, “Alpine Valleys” and “Franciacorta”. These experiences address the issue of governance at the territorial / inter-municipal scale and the effective form of a plan device. Effectiveness starting from the capacity of infographics / cartographic representation of work themes
A 'voluntary landscape', outcome of a process of valorisation of a recognized territorial capital... more A 'voluntary landscape', outcome of a process of valorisation of a recognized territorial capital, represents opportunities for recognition of new forms of the city?
The issue is relevant to portions of metropolitan contexts characterized by settlements with moderate urban density (and not filled with the institutions of the metropolitan government), but for one with strong economic systems which have a demand for urban government supported with difficulty by a plurality of institutional actors. Territories in movement that rediscover - better re-design- a territorial vocation and a brand for local development policies.
The contribution analyzes the case of planning of Franciacorta area, both laboratory for a multilevel governance and practice of strengthening of a territorial entity.
Geogra e volontarie, disegni intenzionali di territorio che si misurano con forme istituzionali e... more Geogra e volontarie, disegni intenzionali di territorio che si misurano con forme istituzionali e perimetri amministrativi sempre meno capaci di restituire (e governare) la complessità dell’urbano. Quattro i campi tema- tici attraversati: (i) l’evoluzione che sta riscrivendo le categorie della ana- lisirappresentazione territoriale: forme, con ni, funzioni, densità, codi ca- zione di livelli e scale... vs. il riconoscimento delle forme dell’intelligenza dell’urbano; (ii) paesaggio volontario, vocazione territoriale, brand, tra den- sità concettuale e stereotipi, sono le chiavi di lettura adottate per un pro- getto di territorio; (iii) esercizi di piano, alla dif cile scala territoriale, esa- minando i recenti Piani d’Area lombardi ‘Valli Alpine’ e ‘Franciacorta’; (iv) esercizi di governance, nel ‘laboratorio Bergamo’, attraversando l’esperien- za di ricerca Bergamo 2.035 (Università di Bergamo–GSD Harvard Univer- sity) e il tavolo di attuazione della OECD Regional Review.
Uploads
Papers by Fulvio Adobati
membri per orientare le loro policy. L’assunzione di un set di obiettivi favorisce l’affermazione di un nuovo approccio
tecnico-operativo nel campo della pianificazione territoriale, che mette in relazione la programmazione strategica con
l’utilizzo di indicatori volti a misurare posizionamento (alle diverse scale di contesto) e performance delle politiche e
delle progettualità promosse. A livello nazionale con la definizione della SNSvS, e a livello regionale con la SRSvS, il
recepimento degli obiettivi ha portato alla moltiplicazione degli indicatori e degli investimenti necessari alla produzione
dei dati di popolamento. Ne deriva un rischio di eccessiva articolazione degli indicatori con una conseguente deriva
quantitativa, di difficile riconduzione a un quadro analitico-interpretativo leggibile e utilizzabile quale strumento di
orientamento delle scelte. Per l’efficienza/efficacia dell’azione politico-amministrativa, infatti, l’utilità degli indicatori è
direttamente proporzionale alla loro capacità di rendere leggibili fenomeni specifici o effetti di politiche/azioni attivate,
e quindi di offrire uno sguardo di sintesi necessariamente selettivo. Tale capacità è strettamente legata alla disponibilità
di dati e informazioni operabili e aggiornati, e con un dettaglio adeguato alla complessità e all’eterogeneità del territorio
di studio. Queste difficoltà si moltiplicano quando ci si approssima alla scala locale, non sempre efficacemente
rappresentabile attraverso metriche definite per supportare l’osservazione ai livelli regionale e nazionale.
articolazione, oggi possa essere interpretata solo a partire da un approccio rinnovato che ne ponga in evidenza la
centralità, indirizzandone il percorso di valorizzazione. Emerge con forza la necessità di riscoprire l’identità della
montagna a partire dal suo ruolo storico di spazio di urbanità – generatore e non conseguenza dei processi di crescita
e sviluppo dei centri di fondovalle e pianura – e, al tempo stesso, di guardare al futuro costruendo le condizioni, le
competenze e le opportunità per fertili traiettorie di sviluppo.
Il contributo fa riferimento ad alcune esperienze di ricerca condotte dal CST “Lelio Pagani” dell’Università degli Studi
di Bergamo e suggerisce un ruolo protagonista delle Università nello sviluppo dei territori montani. In questa direzione
la prospettiva di attivare occasioni di ricerca e di formazione si inserisce nello sforzo di disegnare scenari convincenti
sui temi chiave per le terre alte: domanda turistica e nuovi modelli dell’abitare nella transizione digitale; relazione cittàmontagna
e un assetto da ripensare delle infrastrutture
Due decenni dopo, in un mondo profondamente segnato da cambiamenti dovuti alla tecnologia, alle crisi energetiche e sanitarie, a crescenti pressioni sociali e alla messa in discussione del ruolo della globalizzazione, è ancora importante interrogarsi su questi aspetti. In particolare, le recenti formule implementate come reazione al Covid19 – che potremmo sintetizzare con la dicitura “strategie della città dei 15 minuti” (Moreno, 2016; C40, 2020; Gleaser, 2021; Moreno et al., 2021) – hanno posto in evidenza come sia necessaria una transizione verso una mobilità urbana sostenibile ed inclusiva, che migliori l’accessibilità degli abitanti ai servizi e a spazi pubblici vitali e di qualità. Questa transizione indebolisce ulteriormente il paradigma moderno “centro-periferia” e si sostanzia in un’articolazione complessa delle forme post-metropolitane (Soja, 2000; Balducci et al., 2017) di abitare e vivere nella città contemporanea basata sul policentrismo e su gerarchie nuove, mutevoli e ibride che creano forme inedite di prossimità. Gli impatti dei cambiamenti introdotti potrebbero essere maggiormente apprezzati in modo più evidente negli ambiti più fragili delle città, dove la frammentazione delle funzioni e la scarsa capacità di rispondere alle esigenze di socialità degli abitanti fino ad oggi. Tale condizione ha pregiudicato il nascere di relazioni, senso di appartenenza ed urbanità di questi luoghi e spesso relegava gli abitanti in una condizione di subordinazione rispetto al centro consolidato.
In sintesi, il contributo ha l’intento di riflettere su come l’urbanistica e la pianificazione territoriale oggi si debbano adoperare per costruire infrastrutture territoriale al servizio di nuove forme di vita e lavoro e di come la mobilità sia una chiave importante nei processi di ripensamento dei territori a partire dalle fragilità sociali, economiche, sanitarie, energetiche e spaziali oggi sempre più evidenti (Casti, Adobati & Negri, 2021).
The second phase of analysis was based on the implementation of 7 semi-structured online interviews with representatives from public and private entities throughout the areas where contagion intensity was highest. Among these were also delegates from sectors which were found to impact contagion more severely: namely the sectors of mobility and of health. Such interviews supplied crucial data to our cognitive framework for charting the policies implemented and the recommendations. Table 1 shows the parties involved in this survey. The list includes the most relevant public authorities – related to health, mobility, private enterprise, and public administration – at regional (NUTS2), and local (LAU2) levels. In addition to the mayors of the municipalities of Bergamo and Clusone (Seriana Valley) and the directors of two hospital departments in Milan and Bergamo, private sector stakeholders were interviewed, more specifically the Fassi Group, one of the key players in the Seriana Valley, and the TEB S.p.A. and ATB Mobilità S.p.A, which represent the public transport sector in Bergamo and Lombardy.
territorio, e un paesaggio, fortemente caratterizzato dalla coltura vitivinicola;
il Franciacorta “bollicine” prodotto in questa DOCG ha rappresentato e
rappresenta il veicolo di promozione e diffusione di un brand di successo
internazionale.
Un elemento di interesse nello studio del caso Franciacorta è riconoscibile
nel progetto di sviluppo della coltura e della cultura vitivinicola, processo
che ha avuto inizio in tempi relativamente recenti (a partire dagli anni
cinquanta del XX secolo). Un processo che ha conferito alla Franciacorta
(nell’immaginario collettivo) una “vocazione territoriale”, esito di una
traiettoria progettuale che ha visto concorrere interessi degli imprenditori
vitivinicoli con quelli degli operatori della filiera agroalimentare e del turismo,
con una solida condivisione da parte delle istituzioni territoriali locali.
since the 1970s, which has become topical again with its forced application related to the COVID-19
pandemic emergency. The paper carries out an analysis of the potential territorial impact—transport
networks and geographies of living—of telework in the Italian national context. The analysis highlights
the potential relevance of the application of telework in certain metropolitan areas that present
urban poles where economic sectors with a high propensity for telework are centralised. This
survey relates the large stock of tourist housing in the vicinity of large metropolitan areas to a potential
demand arising from the change in housing preferences towards more pleasant contexts
made possible by the application of telework. In conclusion, this work aims to contribute to the
construction of a platform for the Italian context—lagging behind but with recent legislative
measures on smart working—aimed at favouring the definition of research lines able to enhance the
potential offered by the application of telework for environmental, social, and territorial sustainability
objectives, and it also aims to outline possible territorial scenarios for the main metropolitan
areas
Il presente contributo, dopo aver trattato il rapporto tra città e fiume e proposto una possibile lettura sinottica del concetto di de-impermeabilizzazione, si confronterà con alcuni casi caratterizzati dalla presenza di “fiumi urbani”. Particolare attenzione sarà posta alle esperienze di progettazione urbana e territoriale fondate sul trattamento di territori ad alta intensità di urbanizzazione/copertura dei suoli attraversati da corsi d’acqua.
membri per orientare le loro policy. L’assunzione di un set di obiettivi favorisce l’affermazione di un nuovo approccio
tecnico-operativo nel campo della pianificazione territoriale, che mette in relazione la programmazione strategica con
l’utilizzo di indicatori volti a misurare posizionamento (alle diverse scale di contesto) e performance delle politiche e
delle progettualità promosse. A livello nazionale con la definizione della SNSvS, e a livello regionale con la SRSvS, il
recepimento degli obiettivi ha portato alla moltiplicazione degli indicatori e degli investimenti necessari alla produzione
dei dati di popolamento. Ne deriva un rischio di eccessiva articolazione degli indicatori con una conseguente deriva
quantitativa, di difficile riconduzione a un quadro analitico-interpretativo leggibile e utilizzabile quale strumento di
orientamento delle scelte. Per l’efficienza/efficacia dell’azione politico-amministrativa, infatti, l’utilità degli indicatori è
direttamente proporzionale alla loro capacità di rendere leggibili fenomeni specifici o effetti di politiche/azioni attivate,
e quindi di offrire uno sguardo di sintesi necessariamente selettivo. Tale capacità è strettamente legata alla disponibilità
di dati e informazioni operabili e aggiornati, e con un dettaglio adeguato alla complessità e all’eterogeneità del territorio
di studio. Queste difficoltà si moltiplicano quando ci si approssima alla scala locale, non sempre efficacemente
rappresentabile attraverso metriche definite per supportare l’osservazione ai livelli regionale e nazionale.
articolazione, oggi possa essere interpretata solo a partire da un approccio rinnovato che ne ponga in evidenza la
centralità, indirizzandone il percorso di valorizzazione. Emerge con forza la necessità di riscoprire l’identità della
montagna a partire dal suo ruolo storico di spazio di urbanità – generatore e non conseguenza dei processi di crescita
e sviluppo dei centri di fondovalle e pianura – e, al tempo stesso, di guardare al futuro costruendo le condizioni, le
competenze e le opportunità per fertili traiettorie di sviluppo.
Il contributo fa riferimento ad alcune esperienze di ricerca condotte dal CST “Lelio Pagani” dell’Università degli Studi
di Bergamo e suggerisce un ruolo protagonista delle Università nello sviluppo dei territori montani. In questa direzione
la prospettiva di attivare occasioni di ricerca e di formazione si inserisce nello sforzo di disegnare scenari convincenti
sui temi chiave per le terre alte: domanda turistica e nuovi modelli dell’abitare nella transizione digitale; relazione cittàmontagna
e un assetto da ripensare delle infrastrutture
Due decenni dopo, in un mondo profondamente segnato da cambiamenti dovuti alla tecnologia, alle crisi energetiche e sanitarie, a crescenti pressioni sociali e alla messa in discussione del ruolo della globalizzazione, è ancora importante interrogarsi su questi aspetti. In particolare, le recenti formule implementate come reazione al Covid19 – che potremmo sintetizzare con la dicitura “strategie della città dei 15 minuti” (Moreno, 2016; C40, 2020; Gleaser, 2021; Moreno et al., 2021) – hanno posto in evidenza come sia necessaria una transizione verso una mobilità urbana sostenibile ed inclusiva, che migliori l’accessibilità degli abitanti ai servizi e a spazi pubblici vitali e di qualità. Questa transizione indebolisce ulteriormente il paradigma moderno “centro-periferia” e si sostanzia in un’articolazione complessa delle forme post-metropolitane (Soja, 2000; Balducci et al., 2017) di abitare e vivere nella città contemporanea basata sul policentrismo e su gerarchie nuove, mutevoli e ibride che creano forme inedite di prossimità. Gli impatti dei cambiamenti introdotti potrebbero essere maggiormente apprezzati in modo più evidente negli ambiti più fragili delle città, dove la frammentazione delle funzioni e la scarsa capacità di rispondere alle esigenze di socialità degli abitanti fino ad oggi. Tale condizione ha pregiudicato il nascere di relazioni, senso di appartenenza ed urbanità di questi luoghi e spesso relegava gli abitanti in una condizione di subordinazione rispetto al centro consolidato.
In sintesi, il contributo ha l’intento di riflettere su come l’urbanistica e la pianificazione territoriale oggi si debbano adoperare per costruire infrastrutture territoriale al servizio di nuove forme di vita e lavoro e di come la mobilità sia una chiave importante nei processi di ripensamento dei territori a partire dalle fragilità sociali, economiche, sanitarie, energetiche e spaziali oggi sempre più evidenti (Casti, Adobati & Negri, 2021).
The second phase of analysis was based on the implementation of 7 semi-structured online interviews with representatives from public and private entities throughout the areas where contagion intensity was highest. Among these were also delegates from sectors which were found to impact contagion more severely: namely the sectors of mobility and of health. Such interviews supplied crucial data to our cognitive framework for charting the policies implemented and the recommendations. Table 1 shows the parties involved in this survey. The list includes the most relevant public authorities – related to health, mobility, private enterprise, and public administration – at regional (NUTS2), and local (LAU2) levels. In addition to the mayors of the municipalities of Bergamo and Clusone (Seriana Valley) and the directors of two hospital departments in Milan and Bergamo, private sector stakeholders were interviewed, more specifically the Fassi Group, one of the key players in the Seriana Valley, and the TEB S.p.A. and ATB Mobilità S.p.A, which represent the public transport sector in Bergamo and Lombardy.
territorio, e un paesaggio, fortemente caratterizzato dalla coltura vitivinicola;
il Franciacorta “bollicine” prodotto in questa DOCG ha rappresentato e
rappresenta il veicolo di promozione e diffusione di un brand di successo
internazionale.
Un elemento di interesse nello studio del caso Franciacorta è riconoscibile
nel progetto di sviluppo della coltura e della cultura vitivinicola, processo
che ha avuto inizio in tempi relativamente recenti (a partire dagli anni
cinquanta del XX secolo). Un processo che ha conferito alla Franciacorta
(nell’immaginario collettivo) una “vocazione territoriale”, esito di una
traiettoria progettuale che ha visto concorrere interessi degli imprenditori
vitivinicoli con quelli degli operatori della filiera agroalimentare e del turismo,
con una solida condivisione da parte delle istituzioni territoriali locali.
since the 1970s, which has become topical again with its forced application related to the COVID-19
pandemic emergency. The paper carries out an analysis of the potential territorial impact—transport
networks and geographies of living—of telework in the Italian national context. The analysis highlights
the potential relevance of the application of telework in certain metropolitan areas that present
urban poles where economic sectors with a high propensity for telework are centralised. This
survey relates the large stock of tourist housing in the vicinity of large metropolitan areas to a potential
demand arising from the change in housing preferences towards more pleasant contexts
made possible by the application of telework. In conclusion, this work aims to contribute to the
construction of a platform for the Italian context—lagging behind but with recent legislative
measures on smart working—aimed at favouring the definition of research lines able to enhance the
potential offered by the application of telework for environmental, social, and territorial sustainability
objectives, and it also aims to outline possible territorial scenarios for the main metropolitan
areas
Il presente contributo, dopo aver trattato il rapporto tra città e fiume e proposto una possibile lettura sinottica del concetto di de-impermeabilizzazione, si confronterà con alcuni casi caratterizzati dalla presenza di “fiumi urbani”. Particolare attenzione sarà posta alle esperienze di progettazione urbana e territoriale fondate sul trattamento di territori ad alta intensità di urbanizzazione/copertura dei suoli attraversati da corsi d’acqua.
Il territorio della città diffusa è spesso al centro delle riflessioni per l’essere poco rispondente agli obiettivi di sostenibilità ambientale per evidenti ragioni: occupazione e dissipazione di suolo per edi-
fici e infrastrutture di servizio, scarsa efficienza nella diffusione delle reti, propensione alla mobilità privata...
Si pone quindi un impegno di reinterpretazione della città orizzontale anche rispetto al dibattito sull’agricoltura urbana: non solo un’inesorabile avanzata nella campagna di mattoni e giardinetti ma, con questo, la produzione di un sistema fram- mentato di tessere verdi quale forma di ibridazione di città e campagna.
Le food policy emergenti, ormai tema di lavoro comune per i contesti urbani/metropolitani, rappre- sentano una sollecitazione interessante nella reinter- pretazione della città orizzontale.
caleidoscopio di architetture e di geografie
che, in ragione di molteplici forme, storie e
pratiche del passato, compongono un complesso
e straordinario mosaico. Si tratta di
un palinsesto insediativo che deve conservare
un ruolo rilevante nelle riflessioni tecniche,
politiche e scientifiche pena la scomparsa
definitiva di una parte considerevole
della nostra identità.
I testi contenuti in questo volume, oltre
a misurarsi con l’eterogeneità dei luoghi
dell’abbandono presenti nel territorio lombardo,
si confrontano con la necessità di
proporre alcune riflessioni di carattere operativo
e progettuale. Grazie al contributo di
differenti autori appartenenti ai “mondi”
dell’Accademia, delle professioni e delle
istituzioni pubbliche, sono suggeriti temi,
strumenti e approcci consapevoli del valore
di un patrimonio architettonico e paesaggistico
da custodire per le generazioni future.
of urban systems, the text proposes an analysis of two territorial planning experiences in
Lombardy, “Alpine Valleys” and “Franciacorta”. These experiences address the issue of governance
at the territorial / inter-municipal scale and the effective form of a plan device. Effectiveness
starting from the capacity of infographics / cartographic representation of work themes
The issue is relevant to portions of metropolitan contexts characterized by settlements with moderate urban density (and not filled with the institutions of the metropolitan government), but for one with strong economic systems which have a demand for urban government supported with difficulty by a plurality of institutional actors. Territories in movement that rediscover - better re-design- a territorial vocation and a brand for local development policies.
The contribution analyzes the case of planning of Franciacorta area, both laboratory for a multilevel governance and practice of strengthening of a territorial entity.
tici attraversati: (i) l’evoluzione che sta riscrivendo le categorie della ana- lisirappresentazione territoriale: forme, con ni, funzioni, densità, codi ca- zione di livelli e scale... vs. il riconoscimento delle forme dell’intelligenza dell’urbano; (ii) paesaggio volontario, vocazione territoriale, brand, tra den- sità concettuale e stereotipi, sono le chiavi di lettura adottate per un pro- getto di territorio; (iii) esercizi di piano, alla dif cile scala territoriale, esa- minando i recenti Piani d’Area lombardi ‘Valli Alpine’ e ‘Franciacorta’; (iv) esercizi di governance, nel ‘laboratorio Bergamo’, attraversando l’esperien- za di ricerca Bergamo 2.035 (Università di Bergamo–GSD Harvard Univer- sity) e il tavolo di attuazione della OECD Regional Review.