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Memecylon caeruleum

Memecylon caeruleum

Il nipis giavanese (Memecylon caeruleum Jack 1820) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Melastomataceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Rosidae,
Ordine Myrtales,
Famiglia Melastomataceae,
Genere Memecylon,
Specie M. caeruleum.
Sono sinonimi i termini:
– Memecylon floribundum Blume (1851);
– Memecylon cyanocarpum C.Y. Wu ex C. Chen (1979).

Etimologia –
Il termine Memecylon deriva dal nome dato da Dioscoride (circa 40 – circa 90 d.C.) all’Arbutus unedo.
L’epiteto specifico caeruleum proviene dal latino “caeruleus, a, um”, cioè azzurro, in riferimento al colore dei fiori.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Memecylon caeruleum è una pianta che cresce dalla Nuova Guinea, a ovest attraverso il sud-est asiatico fino al Tibet, Zhōngguó/Cina.
La specie cresce come originaria in un’area che va dalla Nuova Guinea, attraverso la Malesia fino a parti di Zhōngguó/Cina. I paesi e le regioni in cui è stata registrata come nativa sono: Papua Nuova Guinea (continente); Indonesia (Nuova Guinea Occidentale/Papua Occidentale, Molucche, Sulawesi, Kalimantan, Jawa, Sumatra); Filippine; Malesia (Sabah, Sarawak, Malesia peninsulare); Singapore; Cambogia; Vietnam; Laos; Zhōngguó/Cina (Hainan, Yunnan, Tibet); Myanmar; e India (Isole Andamane, Isole Nicobare). È stata introdotta anche alle Seychelles dove la pianta è divenuta, inoltre, una specie invasiva.
Per quanto riguarda il suo habitat la pianta cresce in formazione secondaria nel sud-est asiatico. In Cina è documentata la sua presenza in foreste da sparse (foreste aperte) a fitte (chiuse), a circa 900-1200 m di altitudine.
Il monte Malindang è un vulcano sull’isola di Mindanao, nelle Filippine. Nelle foreste secondarie sui pendii, a circa 1650 m di altitudine, l’albero è descritto come raro ma comune in zone sparse dagli esperti locali, mentre è descritto come economicamente importante dagli esperti del Museo Nazionale delle Filippine.
Sulle pendici del vulcano Nglanggeran, reggenza di Gunung Kidul, Indonesia, l’arbusto domina le foreste su terreni aridi ed è comunemente associato all’Ardisia javanica, alle specie Pavetta, al Melastoma malabathricum e alle specie Psychotria.
La pianta cresce anche lungo il fiume Mekong nelle province di Kratie e Steung Treng, in Cambogia. Cresce nelle spiagge fluviali, nelle foreste di bambù e decidue e nelle comunità forestali miste sempreverdi e decidue, su sedimenti sia metamorfici che derivati da scisto ad altitudini comprese tra 25 e 30 m.
Sull’isola di Mahé, alle Seychelles, la pianta non autoctona fu segnalata per la prima volta nel 1931. Da allora il suo areale si è espanso fino a coprire un’area considerevole e si è spostato fino alla vicina isola di Praslin. Questa pianta produce un’ombra densa e la comunità floreale ad essa associata presenta una bassa diversità. Le comunità faunistiche che popolano le aree infestate da arbusti sono costituite prevalentemente da taxa cosmopoliti, tra cui la più abbondante è l’associazione Technomyrmex albipes-Icerya seychellarum (formiche e cimici coccoidi/cocciniglie, nel frutto immaturo). L’arbusto rappresenta una minaccia significativa negli habitat degradati.

Descrizione –
Il Memecylon caeruleum è una pianta che cresce in forma di arbusto o piccolo albero sempreverde, alto 3-8 m, con tronco cilindrico e corteccia liscia e bruna nei rami giovani, rugosa e grigiastra in quelli più vecchi.
Le foglie si trovano su un picciolo lungo 3-6 mm, sono opposte, semplici, oblungo-ellittiche con apice acuto, ottuso o retuso e margine intero, lunghe 8-16 cm e larghe 3-6 cm, coriacee, di colore verde scuro e lucide superiormente.
Le infiorescenze sono su un peduncolo lungo 0,5-1 cm; sono ascellari, compatte, di 1,5-3 cm di diametro, portanti numerosi minuscoli fiori con ipanzio a coppa, lungo 3-4 mm, 4 sepali, 4 petali ovati, lunghi 2-3 mm, di colore rosso esternamente, blu intenso internamente, e 8 stami, lunghi circa 2,5 mm, di colore blu.
I frutti sono di forma obovoidale, di circa 1,5 cm di lunghezza e 1 cm di diametro, inizialmente di colore da rosa a rosso, poi porpora nerastro o nero a maturità, eduli.
All’interno è contenuto, generalmente, un solo seme immerso in una polpa succosa colore porpora.
La fioritura avviene da aprile ad agosto, la fruttificazione a dicembre e gennaio. In Cambogia, la specie fiorisce a luglio e fruttifica da ottobre a maggio.

Coltivazione –
Il Memecylon caeruleum è un arbusto o piccolo albero sempreverde, che viene raccolto allo stato selvatico per uso locale come alimento, ed eventualmente anche per il suo legno.
È una pianta alquanto attraente per il fogliame e i minuscoli fiori dall’intenso colore prodotti per gran parte dell’anno, utilizzabile come esemplare isolato, per siepi e bordure, sopportando bene le potature, e nelle alberature stradali in parchi e giardini delle regioni a clima tropicale e subtropicale.
Per la sua coltivazione richiede pieno sole o una leggera ombreggiatura e suoli fertili, ben drenati, mantenuti pressoché costantemente umidi; sopporta i suoli moderatamente salmastri e gli aerosol marini, può quindi essere coltivata in prossimità del mare.
La riproduzione avviene facilmente per seme in substrato fertile, con aggiunta di sabbia per un 30% per migliorare il drenaggio, mantenuto umido alla temperatura di 26-28 °C; si propaga inoltre per talea e margotta.

Usi e Tradizioni –
Il Memecylon caeruleum è una pianta conosciuta con vari nomi comuni: tra questi ricordiamo: blue strawberry flowers, Javanese nipis (inglese); phlong ka-ek (Cambogia); tian lan gu mu (Cina); delek jamu putih (Indonesia); delik-delik jambu, pokok nipis kulit (Malaysia); phlong khee khwaai, phlong khee nok, phlong khee tai (Thailandia); sầm lam (Vietnam). Altri nomi vernacolari sono: balikoko (nome locale, Monte Malindang, Mindanao); Javanes kulis (nome ufficiale delle Filippine); plô:ng ka-èk, pho:ng kach’ (Khmer); phlorng (nella Cambogia centro-settentrionale); 天蓝谷木 (cinese).
Fu William Jack (1795-1822), un botanico scozzese, prolifico nella descrizione dei taxa, ma che morì giovane ai tropici, che descrisse questa specie nel 1820, nel periodico Malayan Miscellanies, (Bencoolen (ora Bengkulu).
I frutti di questa pianta sono localmente consumati crudi o arrostiti anche se piuttosto insipidi. Il legno, che ha buone caratteristiche di resistenza, durezza e densità, è utilizzato nelle costruzioni delle abitazioni, per mobili, pali, bastoni, utensili e articoli artigianali, è inoltre ottimo come legna da ardere, per il suo alto potere calorifico, e per la produzione di carbone vegetale. Non sono noti particolari impieghi nell’ambito della medicina popolare, tranne presso alcune popolazioni della Malaysia dove le radici sono utilizzate nelle cure post partum.
Dal punto di vista ecologico diverse specie di api tagliafoglie a Singapore, Megachile laticeps e Megachile disgiunzione, sono state osservate mentre raccoglievano il polline dalla pianta.
Tra gli altri usi si riporta che i tronchi dell’arbusto vengono utilizzati per la legna da ardere in Cambogia. Tra le persone di lingua kuy e khmer, che vivono negli stessi villaggi nelle province di Stung Treng e Preah Vihear, nella Cambogia centro-settentrionale, l’albero è utilizzato come fonte di legno. Si dice che le foglie, i giovani germogli e il frutto venissero mangiati dalla popolazione locale nelle isole Andamane e Nicobare dell’India.

Modalità di Preparazione –
Il Memecylon caeruleum è una pianta di cui si mangiano i frutti crudi.
Il frutto obovoide, di colore dal viola al nero, ha un diametro di circa 10 – 15 mm con una polpa succulenta e succosa.
Non si conoscono invece impieghi per uso medicinale.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/248930974/original.jpg
https://www.aubot.dk/specimenimages/AAU_12_2011/untitled-200.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.





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