Books by Flavia Cantatore
Tra la prima e la seconda età moderna, Roma divenne luogo privilegiato di incontro e confronto pe... more Tra la prima e la seconda età moderna, Roma divenne luogo privilegiato di incontro e confronto per coloro che, a vario titolo, si cimentarono nella straordinaria impresa architettonica che stava vedendo protagonista la Curia: su committenza papale e cardinalizia, numerosi architetti, artisti, maestranze –sia romani sia forestieri – vennero coinvolti in iniziative di pregio tra la cittadella pontificia, il Borgo e più in generale Roma, che fu teatro di un’espressività sempre più identificabile con l’élite di una corte internazionale; queste le aree tematiche affrontate nel volume, che si presenta come una raccolta di significativi casi-studio.
Con l’obiettivo scientifico di delineare un contributo innovativo entro il vasto quadro storiogra... more Con l’obiettivo scientifico di delineare un contributo innovativo entro il vasto quadro storiografico esistente, il volume affronta la lettura del Tempietto realizzato da Bramante per i Re Cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona non come monumento isolato ma inserito nel contesto del monastero di San Pietro in Montorio e in stretto rapporto con la chiesa, l’altra e più antica emergenza architettonica del complesso francescano divenuto sede della Real Academia de España.
Un’ampia raccolta di saggi offre inediti punti di vista sulla committenza, sulla datazione, sulla progettazione, sulle soluzioni architettoniche e sulle caratteristiche costruttive del Tempietto a partire da approfondite ricerche storiche, da indagini condotte con l’uso di diverse tecnologie (dalla prospezione con georadar alla termografia a infrarossi, alla videoendoscopia), da due nuovi rilievi del monumento (con tecniche tradizionali e da scansione tridimensionale) e da quello dell’intero complesso monastico.
Contributi di: Laura Asor Rosa, Carlo Bianchini, Francesco Borgogni, Valeria Caniglia, Flavia Cantatore, Livia Fabbri, Francesco Paolo Fiore, Carlo Inglese, Fernando Marías, Lucia Morganti, Rossana Nicolò, Elisabetta Pallottino, Enrico Parlato, Antonio Sánchez-Barriga Fernández, José Sancho Roda, Manfred Schuller, Valentina White, Paola Zampa.
L’elezione di Giovanni de’ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, segnò l’ascesa al pontificato ... more L’elezione di Giovanni de’ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, segnò l’ascesa al pontificato di un esponente di una delle più importanti famiglie di banchieri dell’epoca, stabilendo anche un asse politico-culturale privilegiato fra Firenze e Roma. La formazione culturale di Giovanni improntò di sé il pontificato facendo del mecenatismo e della committenza il perno intorno al quale ruotava la politica pontificia e, insieme, lo strumento attraverso il quale affermare il superiore prestigio di un papato come pochi destinato a far rivivere l’ “età dell’oro” delle arti, delle tecniche e della cultura. Una serie di iniziative che, in occasione dei cinquecento anni dal pontificato, i curatori hanno inteso approfondire, rivisitare e reinterpretare nell'ambito dell'attività dell'associazione di studi e ricerche "Roma nel Rinascimento".
Leiden-Boston, Brill, 2016
The growth of princely states in early Renaissance Italy brought a thorough renewal to the old se... more The growth of princely states in early Renaissance Italy brought a thorough renewal to the old seats of power. One of the most conspicuous outcomes of this process was the building or rebuilding of new court palaces, erected as prestigious residences in accord with the new ‘classical’ principles of Renaissance architecture. The novelties, however, went far beyond architectural forms: they involved the reorganisation of courtly interiors and their functions, new uses for the buildings, and the relationship between the palaces and their surroundings. The whole urban setting was affected by these processes, and therefore the social, residential and political customs of its inhabitants. This is the focus of A Renaissance Architecture of Power, which aims to analyse from a comparative perspective the evolution of Italian court palaces in the Renaissance in their entirety.
Il volume raccoglie i saggi presentati durante le giornate di studio in onore di Arnaldo Bruschi ... more Il volume raccoglie i saggi presentati durante le giornate di studio in onore di Arnaldo Bruschi organizzate dal Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell'architettura (Sapienza - Università di Roma, 5, 6, 7 maggio 2011).
Il volume raccoglie i saggi presentati durante le giornate di studio in onore di Arnaldo Bruschi ... more Il volume raccoglie i saggi presentati durante le giornate di studio in onore di Arnaldo Bruschi organizzate dal Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell'architettura (Sapienza - Università di Roma, 5, 6, 7 maggio 2011).
La guida di Roma pubblicata da Girolamo Franzini nel 1588, primo esempio di guida illustrata dell... more La guida di Roma pubblicata da Girolamo Franzini nel 1588, primo esempio di guida illustrata della città eterna, è riproposta con un ricco commento della curatrice. Stampata a Venezia per uno degli anni santi promossi da Sisto V, il piccolo testo, di formato tascabile, ha avuto straordinaria fortuna, soprattutto per quanto riguarda le xilografie che completano le descrizioni, riprodotte poi per circa centotrenta anni. Come dimostra la curatrice nel saggio introduttivo, si tratta di immagini che sottolineano le peculiarità della città moderna, senza tralasciare però gli esempi antichi. Molto utilizzate anche nelle successive vedute prospettiche di Roma, esse rappresentano una fonte iconografica di straordinaria importanza, soprattutto nel caso in cui documentano architetture oggi scomparse. L'edizione riprodotta appartiene alla Biblioteca Romana dell'Archivio Storico Capitolino. Alcune note manoscritte all'interno dell'opera attestano che il primo proprietario fu l'umanista, letterato e bibliofilo senese Bellisario Bulgarini (1539-1619).
Il volume raccoglie i saggi presentati durante le giornate di studio in onore di Claudio Tiberi o... more Il volume raccoglie i saggi presentati durante le giornate di studio in onore di Claudio Tiberi organizzate dal Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell'architettura (Sapienza - Università di Roma, Facoltà di Architettura, 17-18 febbraio 2011), articolati nelle sezioni: Storia dell'architettura, Restauro architettonico
Il pontificato di Giulio II segna il distacco definitivo dall'età medievale e l'avvio dell'età mo... more Il pontificato di Giulio II segna il distacco definitivo dall'età medievale e l'avvio dell'età moderna, assicurandosi un ruolo centrale rispetto alla storia del papato che vede i singoli protagonisti (dopo il rientro a Roma dall'esilio avignonese) costantemente impegnati nella costruzione dello Stato. Gli anni di Giulio II sono caratterizzati da una intensa azione religiosa, politica, culturale e sociale. Ed è in particolare intorno alla data 1508 che si concentra l'avvio di una serie di puntuali iniziative in ambito religioso, istituzionale, letterario, poetico, teatrale, musicale, artistico e architettonico. Una data centrale ed emblematica, anche ben oltre il limite temporale del pontificato del papa Della Rovere. Iniziative che si rivelano 'metafore' degli ambiziosi progetti di Giulio II e, più in generale, della politica papale precedente e successiva. Una serie di iniziative che, a cinquecento anni dalla predetta cerniera temporale, i curatori hanno inteso approfondire, rivisitare e reinterpretare nell'ambito dell'attività dell'associazione di studi e ricerche "Roma nel Rinascimento".
La chiesa di San Pietro in Montorio occupa un posto di assoluto rilievo tra gli edifici religiosi... more La chiesa di San Pietro in Montorio occupa un posto di assoluto rilievo tra gli edifici religiosi di Roma nel XV secolo, per novità delle soluzioni architettoniche e decorative (felice esempio di dialogo tra influssi diversi), per l’autorevolezza della committenza (i sovrani di Spagna e, in parte, di Francia), per la storia del sito (tradizionalmente legata al martirio dell’apostolo). L’iter progettuale che ha prodotto l'opera è assai complesso, in un ambiente popolato da attori con ruoli, interessi e obiettivi differenti. La progressiva messa a fuoco di questo ambiente lascia scoprire una inaspettata centralità del luogo, tanto più sorprendente se si considera il suo isolamento (allora come oggi) rispetto alla città. Una centralità nuova non solo nel panorama della storia dell’architettura ma anche in quello della storia sociale. Nello stesso tempo la chiesa di San Pietro in Montorio è, pur nella sua peculiarità, un esempio tipico delle consuetudini progettuali e costruttive del Quattrocento romano. Un episodio emblematico anche rispetto alla questione attributiva che, come nella quasi totalità degli esempi ad esso contemporanei, resta irrisolta. Valutazioni stilistiche e comparative conducono ad individuare una influenza urbinate e un probabile progetto di Baccio Pontelli (attivo a Roma nel 1482-1483 e, saltuariamente, fino al 1492), già dubitativamente riferito da Giorgio Vasari, considerando però decisivi gli apporti delle maestranze coinvolte, come spesso accade nel periodo esaminato e anche quando la realizzazione si protrae a lungo nel tempo: la cronologia della fabbrica occupa infatti quasi interamente l’ultimo trentennio del XV secolo a causa di numerose interruzioni e cambiamenti di programma.
Papers by Flavia Cantatore
Valencian Cardinal Giacomo Serra was one of the leading supporters of
Alexander VI but he also he... more Valencian Cardinal Giacomo Serra was one of the leading supporters of
Alexander VI but he also held important positions under Julius II and Leo X. Along with other fellow Spaniards such as Bernardino Carvajal, Cardinal Serra played a fundamental role as a mediator between the Church and the Spanish Crown. An influential figure in the Spanish establishment, he supported artistic, literary, and cultural activities and was among the founders of the fraternity of Santa Maria di Monserrato. Based on new sources, this essay reconstructs the Cardinal’s political and intellectual relations, his housing choices and, above all, his most important
commission: the chapel built by Antonio da Sangallo the Younger, with Pellegrino da Modena and Jacopo Sansovino, in the national church of San Giacomo degli Spagnoli in Piazza Navona. This work, that was part of a refined iconographic program, intended to celebrate his memory and, at the same time, to propagate the messianic governing action of the Spanish monarchy.
Il saggio esamina e illustra l’uso di modelli nelle soluzioni sia lessicali sia sintattiche come ... more Il saggio esamina e illustra l’uso di modelli nelle soluzioni sia lessicali sia sintattiche come chiave di lettura del metodo progettuale di Buonarroti. Particolare attenzione è dedicata all’esperienza romana di Michelangelo (dal 1496): nella capitale pontificia può studiare da vicino le testimonianze del passato, non solo singoli preziosi frammenti ma anche resti di edifici, attraverso i quali esplorare la tridimensionalità dell’architettura. Allo stesso tempo la città propone interessanti realizzazioni moderne, esempi di aggiornata progettazione all’antica, un laboratorio di idee originali e innovative avviato da Donato Bramante e dai suoi allievi e continuatori.
Raphael designed this palace – built on Via Alessandrina in Borgo Vaticano between 1515 and 1518 ... more Raphael designed this palace – built on Via Alessandrina in Borgo Vaticano between 1515 and 1518 – for Leo X’s papal doctor, Jacopo da Brescia. Demolished to make way for Via della Conciliazione in 1937, in 1940 it was rebuilt a short distance away on the corner of Via Rusticucci and Via dei Corridori by Clemente Busiri Vici for the Presidency of the
Collegio di Propaganda Fide.
For Raphael, the irregularity of the area inspired a brilliant articulation of the spaces and elevations. At the same time the palace fulfilled the demand for a new residential quality, inspired by ancient architecture and popular amongst the emerging middle class, and was a part of the urban redevelopment of the access to St. Peter’s, together with the other buildings that progressively lined the Borgo, combining the idea of magnificence with the modern needs of functionality and decorum.
This essay discusses the architectural features of the building in relation to the Roman tradition and to the contemporary residential architecture of Bramante and his followers, highlighting the innovative character of the building, which has not always been fully understood despite the critical acclaim it has always enjoyed.
Adding new testimonies to those already known, the author compares the original building with the reconstruction preserving just two façades that stands at the corner of a new block that has been completely reconfigured, also regarding colour and materials used.
The essay proposes a reflection on the relationship between national identity and artistic produc... more The essay proposes a reflection on the relationship between national identity and artistic production implemented in Rome between the second half of the 15th and the first years of the 16th century by the large resident Spanish community. Some of the many initiatives are described that testify to the need of the exponents of the nascent diplomacy to confront the new language of Renaissance art and the architectural principles of humanistic culture in order to express social and political values of the Hispanic monarchy on the international stage of the Roman Curia.
Negli ultimi giorni di vita Raffaello dispose la propria sepoltura in un’antica edicola all’inter... more Negli ultimi giorni di vita Raffaello dispose la propria sepoltura in un’antica edicola all’interno della chiesa della Rotonda, Santa Maria ad Martyres, il Pantheon, secondo quanto tramandato da Giorgio Vasari. Nonostante l’importanza del monumento, restano sconosciuti sia il progetto originario sia la sua prima realizzazione che, a partire dall’intervento di Carlo Maratti nella seconda metà del XVII secolo, ha poi subito una serie di cambiamenti. Il saggio ricostruisce la conformazione della tomba e dell’altare con la Madonna del Sasso scolpita da Lorenzetto con la collaborazione di Raffaello da Montelupo, nel suo sviluppo diacronico, oscillante tra conservazione e rinnovamento. Quanto noto dell’edificio e dell’edicola, prima e dopo la tumulazione, è posto a confronto con lo stato attuale e con le rappresentazioni cinquecentesche, in particolare quella di autore anonimo italiano appartenente alla cerchia di Raffaello, oggi all’Istituto Centrale per la Grafica, riferibile al periodo di ideazione del restauro dell’edicola e forse a Lorenzetto. A Sanzio possiamo far risalire l’avvio della trasformazione di tutte le altre edicole: la ristrutturazione dei piedistalli delle colonne, uniti in un unico basamento, e il recupero delle immagini devozionali a tutto tondo, ricordo delle statue di divinità pagane del Pantheon di età classica, in sostituzione delle pitture medievali. I lavori promossi nel 1705 da Clemente XI Albani hanno comportato la costruzione di un nuovo paliotto cosicché alle due colonne sono stati restituiti piedistalli singoli, come nelle ricostruzioni del Pantheon antico della tradizione antiquaria. Nel Novecento il proposito di esibire le spoglie dell’artista ha portato a un radicale aggiornamento dell’edicola con gli interventi di Antonio Muñoz (1911), coadiuvato da Domenico Gnoli, e di Alberto Terenzio (1933) che ha realizzato il basamento attuale, differente dagli altri. In tal modo si è ottenuto un risultato opposto a quello desiderato da Raffaello che, nel profondo rispetto del monumento antico, aveva chiesto di limitare la propria memoria funebre a una lapide di piccole dimensioni a lato dell’edicola.
Il Tempietto di Bramante è stato rappresentato, riprodotto, studiato come oggetto in sé concluso ... more Il Tempietto di Bramante è stato rappresentato, riprodotto, studiato come oggetto in sé concluso e avulso dal monastero in cui è stato incluso, pur denso di stratificazioni e significati. Tale limite di indagine è dipeso in parte dall’assenza di un rilievo scientifico del monumento e del tessuto che lo comprende, indispensabile per leggere i reciproci nessi. Mettere a punto questo strumento di analisi ha permesso di conoscere meglio la morfologia dell’oggetto e dunque di studiare le singole soluzioni adottate, ma anche di approfondire l’iter progettuale seguito da Bramante, dal disegno alla realizzazione. Allo stesso tempo si è potuta svolgere una rilettura del Tempietto in connessione con lo spazio circostante e apprezzarne pienamente la singolarità proprio nelle scelte tese al superamento dei condizionamenti imposti dalle preesistenze.
Nonostante la grande attenzione e i numerosi studi, anche recenti, dedicati alla Sagrestia Nuova ... more Nonostante la grande attenzione e i numerosi studi, anche recenti, dedicati alla Sagrestia Nuova e alla Biblioteca Laurenziana, per queste importanti opere fiorentine di Michelangelo mancavano rilievi scientifici capaci, al di là della rappresentazione generale e dell’esame di dettaglio, di fornire una lettura adeguata del complesso sistema dell’ordine architettonico e soprattutto di evidenziare, attraversando gli spessori murari, le corrispondenze tra spazi interni ed esterni. Il riesame dei principali rilievi ‘storici’ e la ricostruzione delle condizioni peculiari in cui sono stati realizzati ha indicato diversi limiti nella restituzione delle due architetture e, di conseguenza, in alcuni orientamenti storiografici basati su tali letture. Il contributo illustra i principali obiettivi della ricerca in corso anche con riferimento al vasto ambito della storia della rappresentazione dell’architettura che vede, nei primi decenni del XVI secolo, la definizione del disegno architettonico, medium tra la realtà tridimensionale e l’astrazione grafica bidimensionale, nelle diverse declinazioni e utilizzazioni ancora oggi correnti.
The essay investigates the social, political, religious and cultural motivations of the architect... more The essay investigates the social, political, religious and cultural motivations of the architectural patronage of the Catholic Kings in Rome
Giorgio Vasari riferisce le disposizioni testamentarie di Raffaello per la sepoltura in un’antica... more Giorgio Vasari riferisce le disposizioni testamentarie di Raffaello per la sepoltura in un’antica edicola all’interno della chiesa della Rotonda, Santa Maria ad Martyres, il Pantheon. Nonostante l’importanza del monumento, sono sconosciuti il progetto originario e la sua realizzazione, successivamente mutata più volte sino all’assetto odierno delineato nel 1933 per la Soprintendenza ai monumenti da Alberto Terenzio. Ripercorrendo le motivazioni della scelta del Pantheon da parte dell’artista urbinate e collegandole a quanto noto dell’edificio in generale e dell’edicola in particolare, prima e dopo la morte di Sanzio, l’autrice ricostruisce la conformazione della tomba e dell’altare con la Madonna del Sasso scolpita da Lorenzetto nel suo sviluppo diacronico, oscillante tra conservazione e trasformazione.
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Books by Flavia Cantatore
Un’ampia raccolta di saggi offre inediti punti di vista sulla committenza, sulla datazione, sulla progettazione, sulle soluzioni architettoniche e sulle caratteristiche costruttive del Tempietto a partire da approfondite ricerche storiche, da indagini condotte con l’uso di diverse tecnologie (dalla prospezione con georadar alla termografia a infrarossi, alla videoendoscopia), da due nuovi rilievi del monumento (con tecniche tradizionali e da scansione tridimensionale) e da quello dell’intero complesso monastico.
Contributi di: Laura Asor Rosa, Carlo Bianchini, Francesco Borgogni, Valeria Caniglia, Flavia Cantatore, Livia Fabbri, Francesco Paolo Fiore, Carlo Inglese, Fernando Marías, Lucia Morganti, Rossana Nicolò, Elisabetta Pallottino, Enrico Parlato, Antonio Sánchez-Barriga Fernández, José Sancho Roda, Manfred Schuller, Valentina White, Paola Zampa.
Papers by Flavia Cantatore
Alexander VI but he also held important positions under Julius II and Leo X. Along with other fellow Spaniards such as Bernardino Carvajal, Cardinal Serra played a fundamental role as a mediator between the Church and the Spanish Crown. An influential figure in the Spanish establishment, he supported artistic, literary, and cultural activities and was among the founders of the fraternity of Santa Maria di Monserrato. Based on new sources, this essay reconstructs the Cardinal’s political and intellectual relations, his housing choices and, above all, his most important
commission: the chapel built by Antonio da Sangallo the Younger, with Pellegrino da Modena and Jacopo Sansovino, in the national church of San Giacomo degli Spagnoli in Piazza Navona. This work, that was part of a refined iconographic program, intended to celebrate his memory and, at the same time, to propagate the messianic governing action of the Spanish monarchy.
Collegio di Propaganda Fide.
For Raphael, the irregularity of the area inspired a brilliant articulation of the spaces and elevations. At the same time the palace fulfilled the demand for a new residential quality, inspired by ancient architecture and popular amongst the emerging middle class, and was a part of the urban redevelopment of the access to St. Peter’s, together with the other buildings that progressively lined the Borgo, combining the idea of magnificence with the modern needs of functionality and decorum.
This essay discusses the architectural features of the building in relation to the Roman tradition and to the contemporary residential architecture of Bramante and his followers, highlighting the innovative character of the building, which has not always been fully understood despite the critical acclaim it has always enjoyed.
Adding new testimonies to those already known, the author compares the original building with the reconstruction preserving just two façades that stands at the corner of a new block that has been completely reconfigured, also regarding colour and materials used.
Un’ampia raccolta di saggi offre inediti punti di vista sulla committenza, sulla datazione, sulla progettazione, sulle soluzioni architettoniche e sulle caratteristiche costruttive del Tempietto a partire da approfondite ricerche storiche, da indagini condotte con l’uso di diverse tecnologie (dalla prospezione con georadar alla termografia a infrarossi, alla videoendoscopia), da due nuovi rilievi del monumento (con tecniche tradizionali e da scansione tridimensionale) e da quello dell’intero complesso monastico.
Contributi di: Laura Asor Rosa, Carlo Bianchini, Francesco Borgogni, Valeria Caniglia, Flavia Cantatore, Livia Fabbri, Francesco Paolo Fiore, Carlo Inglese, Fernando Marías, Lucia Morganti, Rossana Nicolò, Elisabetta Pallottino, Enrico Parlato, Antonio Sánchez-Barriga Fernández, José Sancho Roda, Manfred Schuller, Valentina White, Paola Zampa.
Alexander VI but he also held important positions under Julius II and Leo X. Along with other fellow Spaniards such as Bernardino Carvajal, Cardinal Serra played a fundamental role as a mediator between the Church and the Spanish Crown. An influential figure in the Spanish establishment, he supported artistic, literary, and cultural activities and was among the founders of the fraternity of Santa Maria di Monserrato. Based on new sources, this essay reconstructs the Cardinal’s political and intellectual relations, his housing choices and, above all, his most important
commission: the chapel built by Antonio da Sangallo the Younger, with Pellegrino da Modena and Jacopo Sansovino, in the national church of San Giacomo degli Spagnoli in Piazza Navona. This work, that was part of a refined iconographic program, intended to celebrate his memory and, at the same time, to propagate the messianic governing action of the Spanish monarchy.
Collegio di Propaganda Fide.
For Raphael, the irregularity of the area inspired a brilliant articulation of the spaces and elevations. At the same time the palace fulfilled the demand for a new residential quality, inspired by ancient architecture and popular amongst the emerging middle class, and was a part of the urban redevelopment of the access to St. Peter’s, together with the other buildings that progressively lined the Borgo, combining the idea of magnificence with the modern needs of functionality and decorum.
This essay discusses the architectural features of the building in relation to the Roman tradition and to the contemporary residential architecture of Bramante and his followers, highlighting the innovative character of the building, which has not always been fully understood despite the critical acclaim it has always enjoyed.
Adding new testimonies to those already known, the author compares the original building with the reconstruction preserving just two façades that stands at the corner of a new block that has been completely reconfigured, also regarding colour and materials used.
The essay deals with Italian military architecture between the 15th and 16th centuries. It is a vast specialist subject, covering a wide range of different fields and disciplinary skills, addressing a wide range of issues. Just to list some of them: from the profile and articulation of military cities and citadels to the relations and exchanges between clients, architects and engineers; from the development of scientific and technological solutions specific to defensive structures to the treatises and diffusion of that knowledge and those models; from the change of war following the evolution of weapons and fortifications to the effect of sieges on populations and armies.
La fortuna critica dell’edificio raffaellesco presso i contemporanei e oltre è documentata da numerose rappresentazioni e dall’inserimento nei repertori di architettura civile romana a partire da quello di Falda (1655 circa). Il disegno qui presentato mostra alcune importanti differenze al confronto con le altre testimonianze iconografiche e con le immagini fotografiche scattate prima della traslazione del palazzo. Nonostante le inesattezze, l’elaborato resta tuttavia una testimonianza, sinora inedita, di un’architettura prestigiosa in una zona di grande importanza della città, e perciò in entrambi i casi rientra negli obiettivi della Collezione sia per interesse tipologico sia topografico.
Using iconographic evidence, the paper illustrates and clarifies the history of the monument which, in its current state, reflects the restoration carried out in 1869 by Federico De Arcangelis. It also confirms the results of the review of archival sources, in other words that the entire construction (statue and baldachin) was designed by one individual, the sculptor Paolo di Mariano: the paper also contributes to the debate about the controversial Francesco del Borgo and his competence as a designer-architect.
Castel Sant’Angelo, has continued uninterrupted over the years, gradually evolving and changing due to the more or less radical alterations implemented over the centuries. An inspection by Giuseppe Valadier and the archaeological data collected when the bridge was partially dismantled to build the late nineteenth-century headers was an opportunity to study Hadrian’s Bridge and several
other changes made to it over the years.
Although the imposing nineteenth-century works reve aled its original design with eight arches, plus five smaller arches desig ned to with stand the floods, it also destroy ed the two extremities forever, leaving us with what we see today: a symmetrical bridge
with five almost identical arches.
19 settembre 2024, Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Piazza Borghese 9, ore 14.00;
20 settembre 2024, Real Academia de España en Roma, Piazza di San Pietro in Montorio 3, ore 9.30
Organizzato nell'ambito di una Ricerca Grande di Ateneo Sapienza, il convegno intende indagare la diffusione dell'architettura rinascimentale all'antica e di quella «buona e vera architettura» inaugurata, secondo la tradizione storiografica, da Bramante, sia verso le altre corti italiane sia nelle regioni francesi e ispaniche, dove la sua ricezione ha dato luogo ora all'imitazione ora alla reinterpretazione delle soluzioni architettoniche sviluppatesi in Italia.
Esempi emblematici realizzati dal pontificato di Alessandro VI (1492-1503) a quello di Pio IV (1559-1565) sono raccolti in tre diverse sezioni tematiche puntando ad un approccio multidisciplinare, ampio e trasversale, sul tema specifico del linguaggio architettonico, attraverso il confronto tra storici dell'architettura, specialisti del rilievo, del disegno, del restauro e della conservazione del patrimonio.
Email di riferimento per l’evento: modernamenteantico@uniroma1.it
Tra la prima e la seconda età moderna, Roma divenne luogo privilegiato di incontro e confronto per coloro che, a vario titolo, si cimentarono nella straordinaria impresa architettonica che stava vedendo protagonista la Curia: su committenza papale e cardinalizia, numerosi architetti, artisti, maestranze – sia romani sia forestieri – vennero coinvolti in iniziative di pregio tra la cittadella pontificia, il Borgo e più in generale Roma, che fu teatro di un’espressività sempre più identificabile con l’élite di una corte internazionale; queste le aree tematiche affrontate nel volume, che si presenta come una raccolta di significativi casi-studio.
Il volume contiene saggi di Giorgia Aureli, Flaminia Bardati, Flavia Cantatore, Susanna Pasquali, Francesca Tottone e Paola Carla Verde.
L'incontro si aprirà con i saluti della rettrice Antonella Polimeni. Seguiranno gli interventi di Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani; Daniela Esposito, direttrice del Dipartimento di Storia disegno e restauro dell'architettura, Sapienza; Irene Fosi (Università di Chieti-Pescara "G. d'Annunzio), Enrico Parlato (Università della Tuscia), Flavia Cantatore, Dipartimento di Storia disegno e restauro dell'architettura, Sapienza.
Per partecipare alla presentazione, occorre compilare il form su https://forms.gle/7MYT4jNGSqUZVWsF6
I saggi, che raccolgono le riflessioni di specialisti appartenenti a diversi ambiti disciplinari, indagano la prima formazione di Michelangelo e propongono alcuni possibili antefatti dell’opera buonarrotiana, mostrando come molte soluzioni adottate dall’architetto non siano da considerarsi necessariamente una invenzione ex novo, ma piuttosto una meticolosa e raffinata rielaborazione di temi già esplorati dai suoi predecessori, sia nell’architettura costruita sia in quella dipinta e scolpita. La seconda parte del volume illustra i concetti metodologici e gli strumenti impiegati nella realizzazione dei rilievi fotogrammetrici e a laser scanner 3D condotti a Firenze all’interno della Sagrestia Nuova e della Biblioteca Laurenziana.
L'incontro si aprirà con i saluti della direttrice del DSDRA Daniela Esposito e del coordinatore del Dottorato Maurizio Caperna. Seguiranno gli interventi di Augusto Roca De Amicis (Sapienza Università di Roma), Graziano Mario Valenti (Sapienza Università di Roma) ed Emanuela Ferretti (Università degli Studi di Firenze). Introduce e coordina l'incontro Flavia Cantatore (Sapienza Università di Roma).
Tra la prima e la seconda età moderna, Roma divenne luogo privilegiato di incontro e confronto per coloro che, a vario titolo, si cimentarono nella straordinaria impresa architettonica che stava vedendo protagonista la Curia: su committenza papale e cardinalizia, numerosi architetti, artisti, maestranze – sia romani sia forestieri – vennero coinvolti in iniziative di pregio tra la cittadella pontificia, il Borgo e più in generale Roma, che fu teatro di un’espressività sempre più identificabile con l’élite di una corte internazionale; queste le aree tematiche affrontate nel volume, che si presenta come una raccolta di significativi casi-studio. Attraverso l’analisi di nuove fonti scritte e iconografiche, vengono qui esaminati una serie di esempi per area cronologica (dal Quattro al Settecento), per scala di intervento (dalla cappella alla residenza, sino all’infrastruttura urbana) e per committenza (papale e cardinalizia, romana e straniera); una varietà che trova importanti occasioni di continuità nel dialogo con l’antico e nel rapporto con le preesistenze e, dunque, in una lettura delle opere attenta alle implicazioni non solo architettoniche e artistiche ma anche culturali, sociali, religiose e politiche.
L'incontro si è aperto con i saluti della rettrice della Sapienza Antonella Polimeni. A seguire si sono svolti gli interventi di Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani; Daniela Esposito, direttrice del Dipartimento di Storia disegno e restauro dell'architettura, Sapienza; Irene Fosi (Università di Chieti-Pescara "Gabriele d'Annunzio"), Enrico Parlato (Università della Tuscia), Flavia Cantatore, Dipartimento di Storia disegno e restauro dell'architettura, Sapienza.