Giulia Ceriani Sebregondi
Giulia Ceriani Sebregondi is Associate Professor in History of Architecture at the University of Campania "Luigi Vanvitelli", Italy, with National Scientific Habilitation as Full Professor. She is a specialist in Italian Early Modern Architecture, and has written on Venice, Siena and Milan, on Baldassarre Peruzzi, on historical building techniques, and on the operative tools of architects in Renaissance Italy.
Having graduated in Architecture at Sapienza University of Rome with a dissertation in the History of Architecture, and having received a Second level Master’s in Architectural Conservation from Roma Tre University, she completed her PhD in History of Architecture at Iuav University of Venice. She has received fellowships from the Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, the Accademia Nazionale di San Luca, Harvard University, the J.P. Getty Foundation, and the CASVA of the National Gallery of Art, Washington DC.
She has been a Teaching Assistant at Iuav University of Venice; Adjunct Professor at Sapienza University of Rome and at Ferrara University; Architect-Official at the Italian Ministry for Cultural Heritage and Activities; Assistant Professor at the University of Campania "Luigi Vanvitelli".
Having graduated in Architecture at Sapienza University of Rome with a dissertation in the History of Architecture, and having received a Second level Master’s in Architectural Conservation from Roma Tre University, she completed her PhD in History of Architecture at Iuav University of Venice. She has received fellowships from the Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, the Accademia Nazionale di San Luca, Harvard University, the J.P. Getty Foundation, and the CASVA of the National Gallery of Art, Washington DC.
She has been a Teaching Assistant at Iuav University of Venice; Adjunct Professor at Sapienza University of Rome and at Ferrara University; Architect-Official at the Italian Ministry for Cultural Heritage and Activities; Assistant Professor at the University of Campania "Luigi Vanvitelli".
less
InterestsView All (33)
Uploads
Books by Giulia Ceriani Sebregondi
This monographic issue of Opus thus collects some of the results of this study trip and of the subsequent seminar entitled Intorno a Giovanni da Udine. Circolazione di linguaggi e riferimenti all’antico organised in April 2022 by the same Ceriani Sebregondi and Bulfone Gransinigh, under the patronage of the Department of Architecture and Industrial Design of the University of Campania “Luigi Vanvitelli”, the Department of Architecture of the University “Gabriele d’Annunzio” of Chieti-Pescara, and the Scientific Association “Palazzo Cappello” - International Centre for the Decoration
and Restoration of Baroque and Neoclassical Decorative Apparatuses. Other additional contributions from foreign scholars have been added to these essays, thus offering an updated picture of the current state of studies around this figure.
inediti, la storia affascinante, ma anche intricata, dell’Orto botanico della Sapienza a partire dal suo trasferimento a villa Corsini a fine Ottocento, mettendolo nella giusta prospettiva storica quale parte di un articolato programma di rinnovamento della città divenuta capitale d’Italia. Ne ripercorre poi le vicende fino alla fine del XX secolo, quando sono stati introdotti nuovi giardini tematici e nuove strutture, evidenziandone lo speciale intreccio di natura, storia, architettura, scienza, esito di una stratificazione complessa.
Il volume è arricchito dal contributo sul contesto europeo di Danila Jacazzi, e dai contributi sul progetto di restauro per l’edificio principale da parte di Tommaso Empler, Matteo Clemente e Williams Trojano. La volontà di ricostruire e dare visibilità a una storia poco conosciuta, e fungere da punto di partenza per il più ampio progetto di valorizzazione e rilancio dell’Orto botanico oggi in corso, a 140 dalla sua nascita, è dunque alla base di questo lavoro.
La utilización de la copia de dibujos, la importancia de los tratados para la transmisión de conocimientos, el significado de la planta centralizada o la importancia de las matemáticas y de la geometría en el quehacer diario de los arquitectos de la temprana Edad Moderna son algunos de los conceptos en los que se profundiza en este volumen, para acercarnos al contexto histórico y social de este periodo tan importante para el devenir de la arquitectura.
Textos de: Guido Cimadomo, Amanda Wunder, Giulia Ceriani Sebregondi, Elizabeth Merrill, José Ramón Hernández Correa, José María Cabeza Láinez y Rodrigo Almonacid Canseco.
The book, published by the Accademia Senese degli Intronati, still existing and founded in those same years with which the book is dealing with (around 1525), tries thus to illuminate a convulsive period of Siena’s political-architectonic history: the stormy and troubled period of early 16th century going from the ascent of Pandolfo the Magnificent to the fall of the Sienese Republic.
Based on extensive archival research in the Archivio di Stato, direct surveys and on site confrontations, the research investigates some of the palaces attributed to Peruzzi in Siena: Francesconi, Vescovi, Ghianderoni, trying to erase the “alone of mystery” that surrounds the relationship between Baldassarre Peruzzi and the city.
In particular, the book focuses on palazzo Francesconi (later Mocenni and today Coli Bizzarrini), almost unknown to the same Sienese inhabitants and never specifically studied.
QUARTA DI COPERTINA:
Il volume indaga sul rapporto di Baldassarre Peruzzi con la sua città natia e getta nuova luce su un periodo convulso delle vicende politico-architettoniche senesi del primo Cinquecento, ponendo alcuni interrogativi e svelando tracce architettoniche poco note oltre ad aspetti inediti della vita dell’artista.
Nuovo e antico, continuità e cambiamento, gusto e interesse collettivo: può la variabile di scelte dettate dagli orientamenti ideologici di chi governa, modificare il volto di una città? Se la città è Siena, con la sua magnifica tradizione civica medievale e quella “qualità edilizia diffusa” che ne fa oggi un modello pressoché insuperato, la ricerca delle tracce di questa “mutazione” diventa complessa e l’indagine può tingersi di giallo.
Frutto di accurate ricerche di archivio, ma anche di rilievi e di confronti sul campo, il libro tenta di svelare l’alone di “mistero” che circonda il rapporto di Baldassarre Peruzzi con Siena, dove egli nacque e lavorò stabilmente dal 1527 al 1535, ma con la quale sembra avere mantenuto un dialogo per tutta la vita; e inoltre, per la prima volta, inizia a delineare il quadro di un’epoca in ombra dell’architettura senese del Rinascimento: il primo Cinquecento, quel periodo burrascoso e travagliato che va dall’ascesa di Pandolfo il Magnifico alla caduta della Repubblica Senese. Palazzo Francesconi, poi Mocenni e oggi Coli Bizzarrini, “per lo più sconosciuto agli stessi senesi” è il caso di studio a partire dal quale si svolge la riflessione.
Attraverso le vicende umane e politiche del committente, Bernardino Francesconi, che il censo dell’epoca annovera tra i senesi “ricchissimi”, simbolo di un’individualità che per la prima volta rompe “l’identificazione tra arte e opere pubbliche”, il volume scava nei meandri della storia architettonica della città, rivalutando un’opera del grande architetto senese e aprendo la strada a nuove ricerche che potrebbero svelare i segreti di altri storici edifici cittadini, ancora oggi non indagati a sufficienza.
GIULIA CERIANI SEBREGONDI dottore di ricerca in Storia dell’architettura, ha insegnato presso l’Università Iuav di Venezia, l’Università di Ferra- ra e la Sapienza, Università di Roma. Già borsista del Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio, della Graduate School of Design di Harvard University e dell’Accademia Nazionale di S. Luca, nel 2005-2006 ha vinto la Getty Postdoctoral non-resident Fellowship con un progetto di ricerca dal titolo “Peruzzi e Siena. Architettura cultura e committenza negli ultimi anni della Repubblica”. Oltre a diversi contributi sull’architettura senese, ha pubblicato saggi che spaziano dalle capacità aritmetiche degli architetti del Cinquecento alla ricostruzione post-bellica del Tempio Malatestiano. Attualmente lavora come architetto presso il Ministero per i beni e le attività culturali.
Nel volume si è cercato di dare conto sia della nuova della struttura organizzativa introdotta dalla Riforma sia di tutte le attività svolte nei diversi ambiti di competenza a livello centrale e periferico, con l’intento di illustrare quanto più possibile – all’interno di uno snello rapporto e del breve tempo a disposizione per la sua redazione – la ricchezza e l’articolazione del vasto lavoro svolto dalla riorganizzazione del Ministero ad oggi.
Dopo la Relazione generale, nella prima sezione sono presentati i dati relativi alle principali procedure di autorizzazione, le nuove assunzioni, i fondi a disposizione per i lavori pubblici, gli interventi realizzati con l’Art Bonus. La seconda sezione è dedicata all’attività di ricerca che si esplica attraverso le riviste specialistiche e le banche dati gestiti dalla Direzione. La terza sezione è dedicata alle attività di promozione e valorizzazione della cultura del paesaggio, che ha particolarmente impegnato la Direzione in questi due anni. Nella quarta sezione sono riportate le principali linee d’indirizzo della Direzione attraverso una raccolta delle circolari più significative. La quinta sezione è invece interamente riservata all’attività delle Soprintendenze con sintetiche schede di presentazione di ogni Ufficio. L’ultima sezione è dedicata al futuro della “tutela integrata” e avanza diverse proposte elaborate con il contributo di tutti i dirigenti della Direzione e delle Soprintendenze.
Papers by Giulia Ceriani Sebregondi
arithmetic, techniques of survey with the compass, the graphic transposition of this survey, the drawing method, including certain graphic conventions still in use today, the “metric” scale system, and the paper models, are illustrated. Baldassarre Peruzzi’s activity will be used as a case study, focusing on the design process and on the analysis of the drawings in their materiality.
Parole chiave
Pratica professionale, Baldassarre Peruzzi, rilievo architettonico, disegno architettonico
Keywords
Professional practice, Baldassarre Peruzzi, architectural survey, architectural drawing
about residential buildings for the expansion of Rome. The essay focuses firstly on Podesti’s work within AACAR and secondly on the decidedly little-known project for the Botanic Garden of Rome in the park of Palazzo Corsini alla Lungara, in the aftermath of its insertion in this place, in 1883. Podesti, who was one of the founding members of AACAR, had an active role within it, participating numerous commissions organized by the members regarding relevant issues of the current debate. Exemplifying, he was a member of the commission for the profession of architect, of the commission promoting an exhibition on the XX century architecture, and of the commission for the development of the Schools of Architecture. Moreover, after the purchase by the State of the Corsini palace and garden, on the direct interest of Quintino Sella, to insert in the palace the Academy of Sciences and the Botanic Garden, Podesti was engaged in the re-arrangement of the building, and this is the aspect most illustrated in the paper, in the construction of the building to be used as the gardener’s and director’s residence, including the greenhouse placed next to it, in 1888-1889.
Link for uploading the proposal / Link per caricare la proposta
https://aisuinternational.org/ferrara-2023-proposta-di-paper-7/
It will be possible to submit a paper via the online form.
The Call for Papers will be open until May15, 2023.
Notification of acceptance or non-acceptance of the paper will be made by May 31, 2023.
Sarà possibile inviare un Paper attraverso il modulo online.
La Call for papers sarà aperta fino al 15 maggio 2023.
La comunicazione dell’accettazione o meno del Paper avverrà entro il 31maggio 2023.
This paper is the second part of a contribution to this same editorial collection, published in 2019. It is devoted to the construction of Ca’ Donà dalle Rose in Venice, between 1610 and 1612. This was the palace that Doge Leonardo Donà had chosen to build as his family house. From an analysis of the building site accounts (receipts and account books) housed in the private family archives, as well as – contemporary treatises from the Veneto region, and – comparisons with a few other sporadic sources, it’s been possible to piece together in detail the construction techniques and materials used to build the palace. In an overall reconstruction of the evolution of the Donà building site this paper concentrates on the masonry, plastering, guttering and flooring. The research has cleared up some previously unanswered questions and furnished some new details about building construction in Venice in early modern times. It also shows how this type of research can broadly enrich the history of architecture, with useful contributions to interpreting the reasoning behind the choice of patrons.
The documentation about the discussions on how to build the Duomo in the late Trecento and early Quattrocento, especially on the structural choices to be made and the different Lombard and Northern building-site practices, made famous to English readers in a celebrated article by James Ackerman, is extraordinarily rich and extensive, permitting considerations on the relationship between medieval architectural ideals and an actual project.
The paper focuses on the famous discussions of 1400, in part a re-run of those of 1392. It will be argued that famous criticism by the French expert Jean Mignot of Milanese architects involving the terms ars and scientia could have a very different meaning from the one generally accepted in the literature. Consequently, it will result that Mignot wanted to return to the original project proposed by Gabriele Stornaloco, which embodied the desired correspondence between the sacred architecture and the perfect God’s world.
All of which, could be of some interest to medievalists in general, and to those concerned with architectural theory and with the relationship between Gothic architecture and literature in particular.
La utilización de la copia de dibujos, la importancia de los tratados para la transmisión de conocimientos, el significado de la planta centralizada o la importancia de las matemáticas y de la geometría en el quehacer diario de los arquitectos de la temprana Edad Moderna son algunos de los conceptos en los que se profundiza en este volumen, para acercarnos al contexto histórico y social de este periodo tan importante para el devenir de la arquitectura.
Textos de: Guido Cimadomo, Amanda Wunder, Giulia Ceriani Sebregondi, Elizabeth Merrill, José Ramón Hernández Correa, José María Cabeza Láinez y Rodrigo Almonacid Canseco.
This monographic issue of Opus thus collects some of the results of this study trip and of the subsequent seminar entitled Intorno a Giovanni da Udine. Circolazione di linguaggi e riferimenti all’antico organised in April 2022 by the same Ceriani Sebregondi and Bulfone Gransinigh, under the patronage of the Department of Architecture and Industrial Design of the University of Campania “Luigi Vanvitelli”, the Department of Architecture of the University “Gabriele d’Annunzio” of Chieti-Pescara, and the Scientific Association “Palazzo Cappello” - International Centre for the Decoration
and Restoration of Baroque and Neoclassical Decorative Apparatuses. Other additional contributions from foreign scholars have been added to these essays, thus offering an updated picture of the current state of studies around this figure.
inediti, la storia affascinante, ma anche intricata, dell’Orto botanico della Sapienza a partire dal suo trasferimento a villa Corsini a fine Ottocento, mettendolo nella giusta prospettiva storica quale parte di un articolato programma di rinnovamento della città divenuta capitale d’Italia. Ne ripercorre poi le vicende fino alla fine del XX secolo, quando sono stati introdotti nuovi giardini tematici e nuove strutture, evidenziandone lo speciale intreccio di natura, storia, architettura, scienza, esito di una stratificazione complessa.
Il volume è arricchito dal contributo sul contesto europeo di Danila Jacazzi, e dai contributi sul progetto di restauro per l’edificio principale da parte di Tommaso Empler, Matteo Clemente e Williams Trojano. La volontà di ricostruire e dare visibilità a una storia poco conosciuta, e fungere da punto di partenza per il più ampio progetto di valorizzazione e rilancio dell’Orto botanico oggi in corso, a 140 dalla sua nascita, è dunque alla base di questo lavoro.
La utilización de la copia de dibujos, la importancia de los tratados para la transmisión de conocimientos, el significado de la planta centralizada o la importancia de las matemáticas y de la geometría en el quehacer diario de los arquitectos de la temprana Edad Moderna son algunos de los conceptos en los que se profundiza en este volumen, para acercarnos al contexto histórico y social de este periodo tan importante para el devenir de la arquitectura.
Textos de: Guido Cimadomo, Amanda Wunder, Giulia Ceriani Sebregondi, Elizabeth Merrill, José Ramón Hernández Correa, José María Cabeza Láinez y Rodrigo Almonacid Canseco.
The book, published by the Accademia Senese degli Intronati, still existing and founded in those same years with which the book is dealing with (around 1525), tries thus to illuminate a convulsive period of Siena’s political-architectonic history: the stormy and troubled period of early 16th century going from the ascent of Pandolfo the Magnificent to the fall of the Sienese Republic.
Based on extensive archival research in the Archivio di Stato, direct surveys and on site confrontations, the research investigates some of the palaces attributed to Peruzzi in Siena: Francesconi, Vescovi, Ghianderoni, trying to erase the “alone of mystery” that surrounds the relationship between Baldassarre Peruzzi and the city.
In particular, the book focuses on palazzo Francesconi (later Mocenni and today Coli Bizzarrini), almost unknown to the same Sienese inhabitants and never specifically studied.
QUARTA DI COPERTINA:
Il volume indaga sul rapporto di Baldassarre Peruzzi con la sua città natia e getta nuova luce su un periodo convulso delle vicende politico-architettoniche senesi del primo Cinquecento, ponendo alcuni interrogativi e svelando tracce architettoniche poco note oltre ad aspetti inediti della vita dell’artista.
Nuovo e antico, continuità e cambiamento, gusto e interesse collettivo: può la variabile di scelte dettate dagli orientamenti ideologici di chi governa, modificare il volto di una città? Se la città è Siena, con la sua magnifica tradizione civica medievale e quella “qualità edilizia diffusa” che ne fa oggi un modello pressoché insuperato, la ricerca delle tracce di questa “mutazione” diventa complessa e l’indagine può tingersi di giallo.
Frutto di accurate ricerche di archivio, ma anche di rilievi e di confronti sul campo, il libro tenta di svelare l’alone di “mistero” che circonda il rapporto di Baldassarre Peruzzi con Siena, dove egli nacque e lavorò stabilmente dal 1527 al 1535, ma con la quale sembra avere mantenuto un dialogo per tutta la vita; e inoltre, per la prima volta, inizia a delineare il quadro di un’epoca in ombra dell’architettura senese del Rinascimento: il primo Cinquecento, quel periodo burrascoso e travagliato che va dall’ascesa di Pandolfo il Magnifico alla caduta della Repubblica Senese. Palazzo Francesconi, poi Mocenni e oggi Coli Bizzarrini, “per lo più sconosciuto agli stessi senesi” è il caso di studio a partire dal quale si svolge la riflessione.
Attraverso le vicende umane e politiche del committente, Bernardino Francesconi, che il censo dell’epoca annovera tra i senesi “ricchissimi”, simbolo di un’individualità che per la prima volta rompe “l’identificazione tra arte e opere pubbliche”, il volume scava nei meandri della storia architettonica della città, rivalutando un’opera del grande architetto senese e aprendo la strada a nuove ricerche che potrebbero svelare i segreti di altri storici edifici cittadini, ancora oggi non indagati a sufficienza.
GIULIA CERIANI SEBREGONDI dottore di ricerca in Storia dell’architettura, ha insegnato presso l’Università Iuav di Venezia, l’Università di Ferra- ra e la Sapienza, Università di Roma. Già borsista del Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio, della Graduate School of Design di Harvard University e dell’Accademia Nazionale di S. Luca, nel 2005-2006 ha vinto la Getty Postdoctoral non-resident Fellowship con un progetto di ricerca dal titolo “Peruzzi e Siena. Architettura cultura e committenza negli ultimi anni della Repubblica”. Oltre a diversi contributi sull’architettura senese, ha pubblicato saggi che spaziano dalle capacità aritmetiche degli architetti del Cinquecento alla ricostruzione post-bellica del Tempio Malatestiano. Attualmente lavora come architetto presso il Ministero per i beni e le attività culturali.
Nel volume si è cercato di dare conto sia della nuova della struttura organizzativa introdotta dalla Riforma sia di tutte le attività svolte nei diversi ambiti di competenza a livello centrale e periferico, con l’intento di illustrare quanto più possibile – all’interno di uno snello rapporto e del breve tempo a disposizione per la sua redazione – la ricchezza e l’articolazione del vasto lavoro svolto dalla riorganizzazione del Ministero ad oggi.
Dopo la Relazione generale, nella prima sezione sono presentati i dati relativi alle principali procedure di autorizzazione, le nuove assunzioni, i fondi a disposizione per i lavori pubblici, gli interventi realizzati con l’Art Bonus. La seconda sezione è dedicata all’attività di ricerca che si esplica attraverso le riviste specialistiche e le banche dati gestiti dalla Direzione. La terza sezione è dedicata alle attività di promozione e valorizzazione della cultura del paesaggio, che ha particolarmente impegnato la Direzione in questi due anni. Nella quarta sezione sono riportate le principali linee d’indirizzo della Direzione attraverso una raccolta delle circolari più significative. La quinta sezione è invece interamente riservata all’attività delle Soprintendenze con sintetiche schede di presentazione di ogni Ufficio. L’ultima sezione è dedicata al futuro della “tutela integrata” e avanza diverse proposte elaborate con il contributo di tutti i dirigenti della Direzione e delle Soprintendenze.
arithmetic, techniques of survey with the compass, the graphic transposition of this survey, the drawing method, including certain graphic conventions still in use today, the “metric” scale system, and the paper models, are illustrated. Baldassarre Peruzzi’s activity will be used as a case study, focusing on the design process and on the analysis of the drawings in their materiality.
Parole chiave
Pratica professionale, Baldassarre Peruzzi, rilievo architettonico, disegno architettonico
Keywords
Professional practice, Baldassarre Peruzzi, architectural survey, architectural drawing
about residential buildings for the expansion of Rome. The essay focuses firstly on Podesti’s work within AACAR and secondly on the decidedly little-known project for the Botanic Garden of Rome in the park of Palazzo Corsini alla Lungara, in the aftermath of its insertion in this place, in 1883. Podesti, who was one of the founding members of AACAR, had an active role within it, participating numerous commissions organized by the members regarding relevant issues of the current debate. Exemplifying, he was a member of the commission for the profession of architect, of the commission promoting an exhibition on the XX century architecture, and of the commission for the development of the Schools of Architecture. Moreover, after the purchase by the State of the Corsini palace and garden, on the direct interest of Quintino Sella, to insert in the palace the Academy of Sciences and the Botanic Garden, Podesti was engaged in the re-arrangement of the building, and this is the aspect most illustrated in the paper, in the construction of the building to be used as the gardener’s and director’s residence, including the greenhouse placed next to it, in 1888-1889.
Link for uploading the proposal / Link per caricare la proposta
https://aisuinternational.org/ferrara-2023-proposta-di-paper-7/
It will be possible to submit a paper via the online form.
The Call for Papers will be open until May15, 2023.
Notification of acceptance or non-acceptance of the paper will be made by May 31, 2023.
Sarà possibile inviare un Paper attraverso il modulo online.
La Call for papers sarà aperta fino al 15 maggio 2023.
La comunicazione dell’accettazione o meno del Paper avverrà entro il 31maggio 2023.
This paper is the second part of a contribution to this same editorial collection, published in 2019. It is devoted to the construction of Ca’ Donà dalle Rose in Venice, between 1610 and 1612. This was the palace that Doge Leonardo Donà had chosen to build as his family house. From an analysis of the building site accounts (receipts and account books) housed in the private family archives, as well as – contemporary treatises from the Veneto region, and – comparisons with a few other sporadic sources, it’s been possible to piece together in detail the construction techniques and materials used to build the palace. In an overall reconstruction of the evolution of the Donà building site this paper concentrates on the masonry, plastering, guttering and flooring. The research has cleared up some previously unanswered questions and furnished some new details about building construction in Venice in early modern times. It also shows how this type of research can broadly enrich the history of architecture, with useful contributions to interpreting the reasoning behind the choice of patrons.
The documentation about the discussions on how to build the Duomo in the late Trecento and early Quattrocento, especially on the structural choices to be made and the different Lombard and Northern building-site practices, made famous to English readers in a celebrated article by James Ackerman, is extraordinarily rich and extensive, permitting considerations on the relationship between medieval architectural ideals and an actual project.
The paper focuses on the famous discussions of 1400, in part a re-run of those of 1392. It will be argued that famous criticism by the French expert Jean Mignot of Milanese architects involving the terms ars and scientia could have a very different meaning from the one generally accepted in the literature. Consequently, it will result that Mignot wanted to return to the original project proposed by Gabriele Stornaloco, which embodied the desired correspondence between the sacred architecture and the perfect God’s world.
All of which, could be of some interest to medievalists in general, and to those concerned with architectural theory and with the relationship between Gothic architecture and literature in particular.
La utilización de la copia de dibujos, la importancia de los tratados para la transmisión de conocimientos, el significado de la planta centralizada o la importancia de las matemáticas y de la geometría en el quehacer diario de los arquitectos de la temprana Edad Moderna son algunos de los conceptos en los que se profundiza en este volumen, para acercarnos al contexto histórico y social de este periodo tan importante para el devenir de la arquitectura.
Textos de: Guido Cimadomo, Amanda Wunder, Giulia Ceriani Sebregondi, Elizabeth Merrill, José Ramón Hernández Correa, José María Cabeza Láinez y Rodrigo Almonacid Canseco.
This paper focuses on Palazzo Donà dalle Rose in Venice’s Fondamenta Nuove (1610–1612). There is a particularly rich and complete archival material for the building in question, which include the account books from during its construction, written out by the same man who commissioned the building, the Doge Leonardo Donà (r. 1606–1612). Those records, still housed in the family’s private archives, have made it possible to piece together in detail the Donà building–site. In this paper, in particular, are illustrated the use of wood, with special reference to the foundations, floors and roofing, and the use of iron, as well as the workforce, with contracts, salaries and labour costs.
Among Venetian Ducal tombs, it epitomises a special case of self-representation, not for the forms of the monument (realised in fact by his heirs in a different form from his will), but for the conscious use of it as a political tool. The paper investigates the intentions of the Doge and the meaning of his choice in the context of his activity as a politician and in the actual building of the city.
He had a central role in the development of the city, contributing since the late 70’s of 16th century in the most remarkable architectural achievements of the early modern Venetian Republic, those which determined the architectural and urban configuration of the “myth of Venice” as the perfect Republic in the perfect city. He was in fact appointed in the commissions responsible for the church of the Redentore, the urbanization of the Fondamenta Nuove, the palace of the Procuratie Nuove, Rialto Bridge, the basilica of San Giorgio Maggiore, the new town of Palmanova, beside having built his own palace and having planned his own tomb.
In Venice, a Republic, in which the Doge was officially only the first among equals and in which public self-display of individuals was formally not tolerated; in the case of a Doge who continuously affirmed his adherence to this stance, what form can assume his monument?
highlight at the same time the special interweaving of nature, history, architecture, science of this place, result of a complex stratification, which makes this historical botanical garden entirely a cultural heritage.
Il tema sarà affrontato a partire dall’analisi del progetto di Baldassarre Peruzzi (1481-1536) per la trasformazione del grande Complesso domizianeo alle pendici orientali del Palatino - a sua volta numerose volte modificato nei secoli precedenti - in monastero di Santa Maria Liberatrice per le suore concezioniste francescane di clausura. Il disegno, conservato presso il Gabinetto dei disegni e stampe degli Uffizi di Firenze, è stato indagato solo in parte dagli studiosi e necessita ancora di ulteriori osservazioni.
Maarten van Heemskerck ha rappresentato l’area in più occasioni e le sue vedute costituiscono una fonte imprescindibile per la conoscenza dello stato dei luoghi con le imponenti rovine che emergono tra la vegetazione, data la distanza temporale di solo una quindicina di anni tra i suoi disegni e il caso
di studio prescelto.
L’affascinante disegno di Peruzzi, databile intorno al 1519-1521, sarà esplorato nella sua realtà materiale per ricostruire come i resti antichi erano rilevati e ridisegnati, e quali convenzioni grafiche erano adottate, come pure nel contenuto della proposta progettuale, in cui l'enfasi sulle rovine
informa al massimo grado il progetto e il frammento architettonico è interamente rispettato.
Il contributo proporrà, quindi, una nuova visione del processo esecutivo del disegno e un’aggiornata indagine del progetto.
- L’histoire de l’architecture dans les école d’architecture en Italie
- Dernières recherches
- Présentation de VeLoCi - The Vesuvian Lost Cities before the “Discovery”. Sources, Experience, Imagery in Early Modern Period
Per la conoscenza, il progetto e la costruzione della città rivestono allora grande importanza alcuni strumenti come le tecniche di rilievo, la trasposizione grafica di questo su carta, il disegno e le sue convenzioni, il sistema delle scale ‘metriche’ o ancora le cifre e le unità di misura adottate. Attraverso alcuni casi studio selezionati, specialmente tra le attività di Leonardo da Vinci (1452-1519), Baldassarre Peruzzi (1481-1536), Raffaello (1483-1520) e Antonio da Sangallo il Giovane (1484-1546) - analizzati nel loro processo di realizzazione e nella loro materialità -, saranno meglio identificati questi strumenti materiali e immateriali.
analysis of the processes that have determined the definition of physical entity, the
transformation and stratification of the urban fabric, the road system and the city in
early modern period. The privileged point of view for this analysis is that of the fi-
gures who, in various ways, have been the main actors: architects, engineers, master
builders or other technical characters. These will be investigated in their operational
professional activity and in their practical training. In this context, the knowledge, the
design and the construction of the city also take place through the use of measurement
tools and methods, and of survey, restitution and representation techniques related to
them. In fact, the survey, its graphic transposition, the drawing and its conventions,
but also the threedimensional models, as useful means for the design process and for
observations on the materiality of architecture, have a particular importance. Other
aspects of the operational background of the varied professional profiles investiga-
ted will be building evaluations, opinions on construction and other administrative
procedures, but also building site tools and processes, with particular attention to the
threshold between the building and the city, such as urban scenes, facades, corners,
both in the design and construction phases. The theme can be sounded from the urban
macro-scale to the construction site micro-scale, building a plurality of voices, which
contribute to the knowledge of the architect’s operational activity and material practi-
ces. The session thus intends to contribute, through the proposed interventions, to the
understanding of the architect’s profession in early modern period, to its evolution and
its role in society, and at the same time to solicit reflections on the city, on its formative
and transformative actions in their actual reality, on the actors involved, and on the
design and construction processes.
After an introduction on the architect's career and on the history of the town, a series of examples will be analysed which will highlight the extensive role that Peruzzi had in Siena, leading to a reconfiguration of the architect's image as a sort of general consultant, real arbiter, and director of artistic and architectural commissions, but also of engineering of the city, both public and private.
ORNELLA ZERLENGA, Direttore del Dipartimento di Architettura
e Disegno industriale
PAOLA BARBERA, Università di Catania, Presidente Aistarch
per il DADI a cura di GIULIA CERIANI SEBREGONDI, Dipartimento di Architettura e Disegno industriale
Introduzione
Antonello Alici, Università Politecnica delle Marche
Maria Clara Ghia, Sapienza Università di Roma
Coordina
Stefano Mais, Università degli Studi di Cagliari
Relazioni
Marco Di Salvo, Università degli Studi di Firenze
Francesca Tottone, Sapienza Università di Roma
Luca Placci, Università degli Studi di Firenze
Federico Marcomini, Università degli Studi di Firenze
Valeria Vitale, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”
Maria Stella Di Trapani, Università degli Studi di Palermo
Francesca Giudetti, Politecnico di Milano
Benedetta Castagna, University of Kent, Canterbury (UK)
Partecipano
Emanuela Ferretti, Università degli Studi di Firenze
Francesco P. Di Teodoro, Politecnico di Torino
Flavia Cantatore, Sapienza Università di Roma
Alessandro Brodini, Università degli Studi di Firenze
Mario Bevilacqua, Sapienza Università di Roma
Giulia Ceriani Sebregondi, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”
Paola Barbera, Università di Catania
Elisa Boeri, Politecnico di Milano
Gordana Fontana Giusti, Manolo Guerci, University of Kent,
Canterbury (UK)
et ateliers sont conçus pour permettre de maîtriser progressivement, tout en les interrogeant, les outils et les méthodes de la recherche en histoire de l’architecture, de la ville et du territoire.
Sessione 7.5
Fri 15.09, Aula LC2 9.30-13.30
"Gli strumenti dell’architetto: figure, metodi e processi per la costruzione della città in epoca moderna".
"The tools of the architect: actors, methods and processes for the construction of the city in early modern period"
Piattaforma Teams | 26.04.2022 ore: 15.00 | per registrarsi:
federico.bulfonegransinigh@unich.it oppure giulia.cerianisebregondi@unicampania.it
Roma Tre University
CORSO ROMA E IL RINASCIMENTO 20212022
History of Architecture around the world
Survey (promoted by Aistarch-Associazione Italiana Storici dell'Architettura) on the teaching of architectural history in university courses and doctoral programs. Thank you for your cooperation!!
Dear colleague/friend,
The Aistarch - Associazione Italiana Storici dell’Architettura (Italian Association of Architectural Historians, http://www.aistarch.org) is promoting a survey on the teaching of architectural history in university courses and doctoral programs around the world, as part of a series of initiatives of internationalisation.
Gianmario Guidarelli and me , members of the Internationalisation working group of Aistarch, have prepared a short questionnaire that will takes you about 10’ and is totally anonymous.
The goal of this survey is to explore and compare methods and criteria of the teaching of the discipline, the relationship with other near disciplines, as well as the identification of some current research trends, in order to compare the Italian teaching system with that of other contexts.
Your cooperation in participating to this survey will be very precious to us. So we will be very glad if you would fill in this google form, and spread it all around.
Many Thanks,
Giulia
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScjivvCVGWFi21XXop8X1_ycOrInTTuRm6Gv5mD-mGvtIurQQ/viewform?fbclid=IwAR3VeiJp9UkIE27cBldrFIGIibVdZdys-hZqZwIMk2pNuCPTfiWuj5RH3yI