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6) Concorrenza Monopolitica e Oligopolio

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Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla


Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggeri-
menti solo in caso di difficoltà. Dopo l’elenco di domande troverete una tabella con le soluzioni.

1. Nel mercato concorrenziale monopolistico, il potere monopolistico di un’impresa:


a. è limitato perché esistono molti sostituti simili per il bene o servizio dell’impresa.
b. è limitato perché profitti economici positivi incoraggiano l’entrata nel mercato, il che aumenta la
concorrenza e diminuisce il prezzo che massimizza il profitto dell’impresa.
c. consente all’impresa di fissare il proprio prezzo.
d. tutte le risposte precedenti sono vere.

2. Per un’impresa in concorrenza monopolistica, la libera entrata e uscita dal mercato:


a. significa che l’impresa otterrà zero profitti economici nel lungo periodo.
b. non influirà sul prezzo che prezzo che massimizza il profitto perché l’impresa ha potere di mer-
cato.
c. non è possibile perché l’impresa produce un prodotto differenziato e perciò è un monopolista.
d. nessuna delle risposte precedenti è vera.

3. La curva di domanda per un’impresa in concorrenza monopolistica:


a. è orizzontale perché vi sono molte imprese che competono per i clienti, perciò se l’impresa aumenta
il suo prezzo perderà tutti i suoi clienti.
b. è verticale perché è la sola impresa che offre un prodotto diverso dagli altri.
c. è inclinata positivamente: il prodotto dell’impresa è diverso dagli altri, e all’aumentare del prezzo,
il valore percepito dai consumatori e la domanda del prodotto aumentano.
d. è inclinata negativamente perché i suoi prodotti sono differenziati e perciò l’impresa può fissare il
prezzo dei suoi prodotti o servizi.

4. Per un’impresa in concorrenza monopolistica, la massimizzazione del profitto si


verifica:
a. dove l’elasticità della domanda rispetto al prezzo Ep= -1 e il ricavo totale è massimizzato.
b. dove prezzo, ricavo marginale e costo marginale sono uguali.
c. dove il ricavo marginale è uguale al costo marginale e il prezzo è maggiore del costo marginale.
d. sono vere entrambe le risposte a e c.
2   R. S. Pindyck, D. L. Rubinfeld – Microeconomia – Capitolo 12

5. Un’impresa in concorrenza monopolistica che ottiene profitti economici positivi nel


lungo periodo vedrà:
a. zero profitti economici.
b. stabilità di prezzo e profitto, perché il suo prodotto o servizio è differenziato e quindi protetto
dalla concorrenza.
c. un declino della domanda poiché i profitti superiori alla norma attirano nuove imprese nel mer-
cato.
d. sono vere entrambe le risposte a e b.

6. La curva di domanda del concorrente monopolistico nel lungo periodo:


a. rimane altamente anelastica, con prezzo maggiore del costo totale medio, poiché i prodotti dell’im-
presa sono differenziati e perciò l’impresa è protetta dalla concorrenza.
b. si sposta verso l’alto o verso il basso in risposta all’uscita o all’entrata nel mercato finché risulta
tangente alla curva di costo totale medio dell’impresa, quindi il prezzo è uguale al costo totale
medio.
c. diventa altamente elastica, con prezzo minore del costo totale medio, poiché la concorrenza è
libera di entrare nel mercato.
d. rimane fisso in modo che il prezzo è superiore al costo totale medio a meno che e finché i gusti o
le mode cambiano e fanno spostare la domanda.

7. Con la concorrenza monopolistica, il prezzo supera il minimo del costo totale medio
nel lungo periodo perché:
a. si hanno zero profitti in un punto sopra il minimo della curva di costo totale medio.
b. l’impresa vuole massimizzare il profitto per unità prodotta.
c. le imprese hanno un monopolio nel mercato per il loro prodotto distinto e perciò non sono incen-
tivate a ridurre ulteriormente i costi.
d. il prezzo è sempre maggiore del costo marginale.

8. La struttura del mercato oligopolistico prevale quando:


a. le imprese cercano costantemente di tagliare i costi per ottenere profitti maggiori dei concor-
renti.
b. poche imprese generano tutta o gran parte della produzione in un mercato.
c. le imprese nel mercato competono riproducendo gli aumenti o le diminuzioni di prezzo delle
altre.
d. tutte le risposte precedenti sono vere.
Domande a scelta multipla 3

9. Ogni oligopolista deve considerare con attenzione qualsiasi decisione di fissazione


del prezzo, produzione, pubblicità e investimento, perché:
a. le sue strategie avranno effetto sulla redditività dei rivali, e le reazioni dei rivali alle strategie adot-
tate avranno effetto sulla redditività dell’impresa.
b. se l’impresa diviene troppo redditizia emergerà una concorrenza tale da portare alla riduzione dei
prezzi nel mercato.
c. una volta deciso un corso di azione, è costoso cambiare strategia.
d. nessuna delle risposte precedenti è vera.

10. Un oligopolista non può considerare il prezzo di mercato o la sua curva di domanda
come dati perché:
a. è molto difficile stimare la domanda di mercato.
b. ogni oligopolista dovrebbe fissare il proprio prezzo indipendentemente dal prezzo di mercato,
poiché intercetterà soltanto una parte della domanda di mercato.
c. il comportamento dei concorrenti può portare a spostamenti della domanda per il suo bene o ser-
vizio.
d. l’aumento o la diminuzione della quantità prodotta porta a spostamenti della domanda di mercato
per il bene o servizio.

11. Un oligopolista che massimizza il profitto prenderà le decisioni migliori per la sua
impresa:
a. date le strategie dei concorrenti ipotizzate e le reazioni alle strategie dell’impresa.
b. date le previsioni sulla crescita del mercato e i futuri investimenti in tecnologia.
c. date domanda di mercato, tecnologia e costi dei fattori produttivi.
d. data la sua domanda di mercato e le sue funzioni di costo.

12. Un equilibrio di Nash è raggiunto in un mercato oligopolistico:


a. quando ogni impresa opera nel modo migliore possibile dati il suo prezzo di mercato e la sua tec-
nologia di produzione.
b. quando ogni impresa opera nel modo migliore possibile dato ciò che fanno i suoi concorrenti.
c. quando ogni impresa opera nel modo migliore possibile indipendentemente da ciò che fanno i
suoi concorrenti.
d. quando ogni impresa opera nel modo migliore possibile in base ai dati di intelligence concorren-
ziale raccolti.
4   R. S. Pindyck, D. L. Rubinfeld – Microeconomia – Capitolo 12

13. Secondo il modello oligopolistico di Cournot, il livello di produzione

un’impresa massimizza il pro-


fitto dato il prezzo dell’altra
che massimizza il profitto di un’impresa è:

In un duopolio di Bertrand,
a. una relazione decrescente del livello di produzione che otterrà se i prezzi scen-
dono e l’impresa rivale cattura una quota del mercato.
b. una relazione decrescente del livello di produzione presunto dell’altra impresa,
e si chiama curva di reazione.

Suggerimento
c. una relazione decrescente del livello di produzione presunto dell’altra impresa,

impresa.
e si chiama curva di offerta.
d. una relazione decrescente del livello di produzione che otterrà se l’altra impresa
aumenta la produzione, e si chiama curva di offerta.

14. L’equilibrio di Cournot si verifica in un mercato oligopolistico quando:


a. ogni impresa ipotizza correttamente quanto sta producendo l’altra impresa e perciò le imprese
producono al livello in cui le loro curve di reazione si intersecano.
b. ogni impresa produce al livello di produzione che ritiene essere quello che massimizza il profitto
data l’incertezza riguardo la produzione delle concorrenti.
c. ogni impresa produce al livello di produzione che ritiene essere quello che massimizza il profitto
data la reazione attesa dalle concorrenti.
d. sono vere entrambe le risposte b e c.

15. Nel modello di oligopolio di Stackelberg, il vantaggio della prima mossa è:


a. dovuto al fatto che l’impresa 1 è in grado di vendere la produzione più presto e a prezzi più alti
dell’impresa che reagisce.
b. il risultato del fatto che l’impresa 1 rimuove l’incertezza dal mercato annunciando la propria stra-
tegia alle concorrenti.
c. dovuto al fatto che l’impresa 1 è in grado di osservare e regolare la strategia per massimizzare i
profitti dopo aver osservato le reazioni nel mercato delle sue concorrenti.
d. il risultato dei profitti più elevati che l’impresa 1 ottiene a seguito del fatto che le sue concorrenti sono
costrette a limitare la produzione e a considerare come data l’ampia produzione dell’impresa 1.

16. Supponete che, in un duopolio, l’impresa 2 fissi il proprio livello


il proprio payoff dato ciò che

di produzione dopo l’impresa 1, che la domanda di mercato sia


se ogni impresa massimizza

sta facendo l’altra impresa.


Esiste un equilibrio di Nash

P=50 - Q e che il costo marginale sia zero. La funzione di ricavo


totale dell’impresa 2 è ____________________, la sua curva di
reazione è ________________ e il suo livello di produzione che
massimizza il profitto è ________________________.
Suggerimento

a. 50Q - Q2; 25-1/2(Q1); 12,5


b. 50Q2 - Q1Q2 - Q22; 25-1/2(Q1); 12,5
c. 50Q2 - Q1Q2 - Q22; 50 - Q1 - 2(Q2); 12,5
d. 50Q2 - Q1Q2 - Q22; 25-1/2(Q1); 25
Domande a scelta multipla 5

17. Supponete che, in un duopolio, l’impresa 2 fissi il prezzo dopo

applicare quando imprese con


prodotti differenziati compe-
Il modello di Bertrand si può
l’impresa 1, e che le imprese abbiano prodotti differenziati. Il costo
marginale è zero e il costo fisso è €20. La domanda dell’impresa 2 è

tono in base al prezzo.


30 - 2P2 + P1. La curva di reazione dell’impresa 2 è:
a. 30 - 4P2 + P1 e il prezzo dell’impresa 2 è correlato negativamente con il prezzo
dell’impresa 1.

Suggerimento
b. P2 = 3 + 1/4(P1) e il prezzo dell’impresa 2 che massimizza il profitto è correlato
positivamente con il prezzo dell’impresa 1.
c. P2 = 3 + 1/4(P1) e il prezzo dell’impresa 2 che massimizza il profitto è correlato
negativamente con il prezzo dell’impresa 1.
d. P1 = 3 + 1/4(P2) e il prezzo dell’impresa 2 è correlato positivamente con il prezzo
dell’impresa 1.

18. Il dilemma del prigioniero si riferisce a una situazione di payoff

manda di mercato meno la quan-


della teoria dei giochi che può essere applicata a un oligopolio

dell’impresa dominante è la do-


quando:

tità offerta dai concorrenti.


La domanda per il prodotto
a. indipendentemente da quale strategia persegue l’impresa 1, l’impresa 2 adotta
una concorrenza aggressiva, anche quando un comportamento cooperativo
porterebbe a profitti più alti.
b. sono vere entrambe le risposte a e c.

Suggerimento
c. la collusione per ottenere profitti più elevati è illegale.
d. il comportamento cooperativo genererebbe profitti inferiori e perciò le imprese
concorrono in modo aggressivo finché i profitti sono nulli.

19. La curva di domanda ad angolo dell’oligopolista illustra:


a. che, quando un’impresa aumenta o diminuisce il prezzo che pratica, le imprese rivali non reagi-
scono ma mantengono i loro prezzi costanti.
b. che, quando un’impresa aumenta o diminuisce il prezzo che pratica, le imprese rivali reagiscono
con variazioni di prezzo corrispondenti.
c. la leadership di prezzo nel market, che si verifica quando un’impresa annuncia regolarmente
variazioni di prezzo a cui le rivali si adeguano.
d. che, quando un’impresa aumenta o diminuisce il prezzo che pratica, le imprese rivali reagiscono
mantenendo i loro prezzi costanti nel caso di un aumento, ma si adeguano nel caso di una dimi-
nuzione.

20. Un cartello può riuscire a spingere i prezzi di mercato oltre i livelli concorrenziali
quando:
a. la collusione esplicita e gli accordi formali sono leciti.
b. la domanda del bene o servizio è anelastica.
c. i membri si astengono dal barare producendo più di quanto concordato.
d. tutte le risposte precedenti sono vere.
6   R. S. Pindyck, D. L. Rubinfeld – Microeconomia – Capitolo 12

Soluzioni delle domande a scelta multipla – Capitolo 12


1. d.
2. a.
3. d.
4. c.
5. d.
6. b.
7. a.
8. b.
9. a.
10. c.
11. a.
12. b.
13. b.
14. a.
15. d.
16. b.
17. b.
18. a.
19. d.
20. d.
Domande aperte 7

Domande aperte
Rispondete liberamente alle domande seguenti, cercando di consultare i suggerimenti solo in caso di dif-
ficoltà. Dopo l’elenco delle domande troverete le rispettive soluzioni.

1. Descrivete le origini di potere di mercato per imprese a concorrenza

monopolistica”, e 12.2,
monopolistica e oligopolistiche.

“Oligopolio” nel testo.


12.1, “Concorrenza
Leggete i paragrafi
Suggerimento
2. Elencate le fonti di inefficienza nella concorrenza monopolistica.

Leggete il paragrafo 12.1


Inoltre, un mercato a concorrenza monopolistica è socialmente

nel testo: “Concorrenza


indesiderabile? Spiegate.

monopolistica”.
Suggerimento
3. Spiegate il possibile vantaggio o svantaggio di fare la prima mossa

nelle pagine 413-414 del


quando si scelgono livello di produzione e prezzo.
Rivedete il modello di

Capitolo 12 nel testo.


Stackelberg descritto
Suggerimento

4. Elencate le due condizioni necessarie per il successo di un cartello.


Leggete il paragrafo
12.6 nel testo:
Suggerimento

“I cartelli”.
8   R. S. Pindyck, D. L. Rubinfeld – Microeconomia – Capitolo 12

Soluzioni delle domande aperte – Capitolo 12


1. Un mercato a concorrenza monopolistica è caratterizzato da molte imprese, libertà di entrata e
uscita, differenziazione del prodotto. L’entità di potere monopolistico detenuto da un’impresa in
concorrenza monopolistica dipende dal suo successo nel differenziare il proprio prodotto da quello
di altre imprese. L’oligopolio è un mercato con poche imprese e la presenza di barriere all’entrata.
Il potere di mercato e la redditività nelle industrie oligopolistiche dipende dalle barriere all’entrata
e dalle modalità di interazione tra le imprese. Ogni impresa deve operare in modo strategico, pon-
derando le probabili reazioni dei concorrenti alle proprie decisioni. La collusione implicita (quella
esplicita in genere è illecita) porterà più potere di mercato e profitti per le imprese oligopolisti-
che.
2. Esistono due fonti di inefficienza in un’industria a concorrenza monopolistica: 1) il prezzo supera
il costo marginale, quindi i consumatori attribuiscono alla produzione aggiuntiva un valore mag-
giore del costo necessario per ottenerla e 2) le imprese tendono ad avere un eccesso di capacità
produttiva. I costi medi sarebbero inferiori con meno imprese. Queste inefficienze vanno a svan-
taggio dei consumatori. Nella maggior parte dei mercati a concorrenza monopolistica, tuttavia, il
potere monopolistico è ridotto e così anche la perdita secca. Inoltre, poiché le curve di domanda
delle imprese sono elastiche, anche l’entità dell’eccesso di capacità produttiva sarà ridotta. Oltre a
ciò, queste inefficienze vanno bilanciate con i vantaggi che i mercati di questo tipo forniscono in
termini di diversità dei prodotti.
3. Nel modello di Stackelberg, un’impresa fissa il proprio livello di produzione prima delle altre.
Questo anticipo fornisce a chi fa la prima mossa un vantaggio strategico, perché può fissare un
livelli di produzione elevato, che costringerà il concorrente a stabilire per sé un livello di produ-
zione basso. Quando le imprese fissano in prezzi anziché le quantità, fare la prima mossa è uno
svantaggio, perché se una seconda impresa prende la sua decisione di prezzo dopo aver osservato
la decisione della prima impresa, avrà l’opportunità di tagliare il prezzo per ottenere una maggiore
quota del mercato.
4. Il successo dei cartelli dipende da due condizioni. Primo, occorre formare un’organizzazione sta-
bile e legale del cartello, i cui membri siano disposti ad aderire agli accordi fatti ed evitare la
tentazione di barare. Secondo, la curva di domanda di mercato per il prodotto del cartello non
deve essere molto elastica. Una curva di domanda molto elastica lascia poco spazio per aumenti di
prezzo molto superiori al costo marginale.

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