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mAurizio puntin* LA ZEGLIA Riassunto: In questo contributo si avanza l’ipotesi che il coronimo latino (vallis) Iulia, noto finora solo da scritti a partire dall’inizio del xvii secolo, sia stato il nome del Gailtal (valle del Gail) in età romana. Il corrispondente nome sloveno Zilja (> friul. Zelie / Zeje) e quello tedesco Gail risulterebbero dall’evoluzione di una denominazione romanza altomedievale *Zulia, attraverso complesse interferenze diacroniche fra le tre lingue. Zeglia Abstract: This article puts forward the hypothesis that the Latin choronym (vallis) Iulia, which was found in written documents only from the beginning of the xvii century onwards, was the name of the Gailtal (Gail valley) in the Roman period. The corresponding Slovene name Zilja (> Friulian Zelie / Zeje) and the German name Gail presumably come from the evolution of the early medieval Romance term *Zulia through a series of complex diachronic interferences among the three languages. Zilja Povzetek: V prispevku je oblikovana hipoteza, da je bil latinski koronim (vallis) Iulia – doslej poznan samo iz zapisov iz začetka xvii. stoletja – ime za Ziljsko dolino v rimski dobi. Slovenski ustreznik Zilja (> furl. Zelie / Zeje) in nemški Gail pa sta se na podlagi kompleksnih diahroničnih interferenc med tremi jeziki razvila iz zgodnjesrednjeveškega romanskega toponima *Zulia. Zeglia Struc: Il contribût al presente la ipotesi che il coronim latin (vallis) Iulia, cognossût fin cumò nome in documents scrits dal inizi dal secul xvii, al sedi stât il non dal Gailtal (val dal Gail) in * Società Filologica Friulana. Atti del Terzo Convegno di Toponomastica Friulana (Gorizia / Nova Gorica, 7 - 9 novembre 2019), a cura di Enzo Caffarelli e Franco Finco, Udine, Società Filologica Friulana, 2021. ISBN 978-88-7636-370-2 277 mAurizio puntin ete romane. Il non sloven corispondent Zilja (> furl. Zelie / Zeje) e chel todesc Gail a saressin il risultât de evoluzion di une denominazion romanze alt medievâl *Zulia, midiant di complicadis interferencis diacronichis jenfri lis trê lenghis. Parole chiave: Carinzia, Gailtal, Iulia gens, Slizza, Zilja. Keywords: Carinthia, Gailtal, Iulia gens, Slizza, Zilja. Ključne besede: Koroška, Gailtal, Iulia gens, Slizza, Zilja. Peraulis clâf: Carintie, Gailtal, Iulia gens, Slizza, Zilja. Una tradizione, che risale forse all’antichità, ci riporta il nome latino Vallis Iulia1 per l’attuale Gailtal,2 la lunga valle che si trova sul versante settentrionale delle Alpi Carniche in Carinzia, attraversata dal fiume detto in tedesco Gail. La forma corrente del nome di questa valle nella letteratura e nelle cronache italiane è Zeglia, che riflette quella veneziana Zelia / Zegia. La documentazione di tale coronimo risale all’alto medioevo: viii sec. Hi suo tempore Sclavorum regionem quae Zellia appellatur usque ad locum qui Medaria dicitur possiderunt (Paolo Diacono: IV, 38);3 800 Cellia (Kranzmayer 1956-58: II, 77); a. 824 locus Zellia (Krahwinkler 1992: 233); a. 1090 Gila (Kranzmayer 1956-58: II, 77); a. 1145 S. Johannis de Ghil (Wiesflecker 1949-52: I, 218); xiii sec. Gilla; a. 1272 Gelgia (STC); a. 1289 ad montem [...] versus Gillam (Gaila), ab alio latere versus Zureaum et Carneam, ab alio versus Pontebbiam (di Prampero 1882: 235); a. 1319-1320 Presbiteri Henrici plebani plebs S. Danielis in Cillia; a. Plebs S. Michaelis de Gilla; a. 1328 de Chirpach prope Gillam; a. 1328 in villa que dicitur Prut, que jacet apud Gillam; xiv sec. de Luonz de Zilia (STC); a. 1458 de la Zilia; a. 1491 Bulfonius Unfierer de Dogliacho de Zeglia (SAC); a. 1529 de la Zegia (Tagliaferri, 1973: 12); a. 1544 Fece Cesare una via del monte da la croce, il che manifestasi per lettere antichissime quasi à mezzo l’erta montata del monte tagliate nel sasso da Giulia hora Zelia (Candido 1544: I, 8-9); a. 1553 Canal de Zeia (Guadagnino 1553); a. 1615 St. Maria [...] ad Juliam [...] in Gayl (Ogris 1984: 308);4 a. 1 2 3 4 278 La documentazione scritta riporta prevalentemente il nome con la J- iniziale, ma – com’è noto – il latino classico conosceva solo l’uso della lettera I- / i- sia per la vocale che per la semivocale (es. Iulius ecc.). Troviamo le ultime testimonianze in ordine di tempo in Marinelli 1906: 100 e in Paschini 1971: 9 (la valle della Gail (Vallis Julia)). In Medaria troviamo un antico errore di lettura, riportato più volte. Si tratta del luogo denominato in realtà *Meclaria, corrispondente oggi a (Thörl) Maglern poco oltre il confine di Stato con l’Austria (a. 1136 Maglar, friul. Maglàrie; Kranzmayer 1956-58: II, 148). Anche il nome sloveno Megvárje (Zdovc 2008: 75) conferma nella fonetica la derivazione da quell’antico nome romanzo che ci giunge attraverso il latino da un fondo linguistico prelatino. La chiesa di Maria Gail, villaggio alla periferia di Villach, è situata presso il fiume Gail. lA zeGliA Fig. 1 - Particolare della carta La vera descrizione del Friuli, realizzata da Giovanni Andrea Valvassori detto il Guadagnino a Venezia nel 1553. 1646 Dankh di Zillia (Hildebrandt 1970: 468); a. 1776-77 Ma il Diacono scrive come si è detto, che questi nostri Duchi possedettero, facilmente acquisto del loro padre Gisulfo, tributaria la Zeglia, o Zelia, detta latinamente Vallis Julia, occupata da que’ barbari Schiavini, confinante con questo Ducato, alla quale si va per la strada di Giulio, o Zuglio aperta per l’Alpi da Giulio Cesare (Liruti 1776-77: III, 29-30); a. 1782 canale confinante a questo paese [la Carnia], che in latino alcuni dissero Valis Julia, con errore però, confondendo la nostra Valle Giulia, ora chiamata Valle di S. Pietro, con quella valle di Carintia. Quella valle che noi chiamiamo Zeglia, e che da Paolo Diacono fu chiamata Zelia da’ Tedeschi si denomina col nome composto di Geilthal: thal in lingua Alemana significa Valle, ed i latini chiamano Gila il fiume che bagna la valle medesima, e che da’ Tedeschi parimenti viene nominato Geil (Grassi 1782: 41-42); a. 1827 nella Zelia, o Vallis Julia (Asquini 1827: 7); a. 1830 la Colonia Giulia Carnica [...] essendo situata medium inter Italiam, et Noricum [...] come dice Tolomeo nella sua Geografia Lib. II. Cap. 14. In fatti una parte del suo agro si estendeva anche al di là dell’Alpi nella Zelia, o Vallis Julia nel Norico, sino al fiume Geil, in latino Julia anch’egli [...] che va ad unirsi al Dravo, e questo al Danubio (Asquini 1830: 47). I nomi italiani e veneziani Zeglia, Zelia e Zegia sono solo i tratti finali di una trafila che si ricostruisce partendo dal nome slavo Zilja, mutuato dal friulano Zèja / Zèlia / Zèlie quasi senza modifiche. Pare staccarsi da queste la forma tedesca antica Ghil (oggi Gail, da cui Gailtal cioè “valle del [fiume] Gail”), che però sembra un adattamento fonetico germanico di una forma slavo-romanza Gila (xi sec.).5 5 Su Gila si veda qui di seguito. 279 mAurizio puntin Fig. 2 - Il fiume Gail / Zeglia / Zilja in Carinzia. Fig. 3 - Mulino nell’alta valle della Zeglia / Gail (Lesachtal). Il problema aperto era capire cosa stava a capo di questa trafila storica. Gli Slavi Carantani quando penetrarono nel Norico (l’attuale Austria centro-meridionale) trovarono una regione quasi spopolata, ma quei pochi abitanti rimasti riuscirono a tramandare qualche nome locale, fra cui Andras, *Bragana (Fragant), Carantan(um),6 Caravanche, Cates(sium), Debant, Drava, mons Durus (Tauri), Glan, Gurk, Indica (Innichen), *Isula (Isel), Iuna (Jauntal), Kornat, Kosta, Lavant, Lienz, Lurn(feld), Malentin (Maltatal), *Meclaria (Maglern),7 Mils, *Malina (Molna), Serai, Sillian,8 Tilliun, Cercenat e Venculis (Obertilliach / Untertilliach), *Veteron- / *Vedrun (Federaun),9 *Veterina (Viktring)10 e altri (cfr. Puntin 2011). 6 7 8 9 10 280 Cfr. a. 1400 de Sancto Vito de Chyarentano (STC); ma la forma corretta ladina (palatalizzata) sembra caduta in oblio da molti secoli. Chi scrive ha reperito Carantan più volte nella documentazione disponibile (1370 Stephano de Carantano, 1466 Nicolò de Carantan; STC). Anche da fonti orali del Friuli orientale è nota solo la forma Carantàn, che trova corrispondenza anche nel resiano Korotan. Meclaria era considerata la Porta di Carinzia dai friulani (Puartis di Carantàn) e la Porta del Canal (Val Fella) dai tedeschi: a. 1301 Maglaria siue Porta de Canali (SAC). Forma dialettale Silgan, da un probabile latino *Silicanum, come Salcano, slov. Solkan, presso Nova Gorica. Cfr. Vedrón a Orzano, Vedróns a Mereto di Tomba, Vedronze nella Valle del Torre (con suffisso). Una forma romanza ricostruita *Vedrina avrebbe dato lo slavo carantano Vedrinje e il tedesco Viktring. In Carnia troviamo il top. Vedrina a Muina di Ovaro, Vedrìgne a Ravascletto, Vidrìgna nel Canal d’Incaroio, ecc. lA zeGliA I nomi antichi dei fiumi Gail e Gailitz, cioè i celtici Licus e *Tarvisia,11 furono tra quelli caduti in oblio e vennero sostituiti da uno slavo Zílja con la dipendente forma diminutiva Zíljica. I vicini friulani ne trassero i nomi Zelia e Sliza (ital. Slizza). A questo punto va detto che gli slavisti riconoscono che Zílja non si spiega con le lingue slave. E dunque quale toponimo o idronimo si cela dietro il nome assunto dagli Slavi Carantani? Si riprende qui un’ipotesi plausibile che è stata tramandata in diversi scritti, quella cioè di un etimo latino (Vallis) Iulia. La gens Iulia12 ha lasciato abbondanti tracce in regione, alcune di trafila popolare e altre di trafila colta o semicolta. Il nome latino di Cividale, Forum Iulii, passò nel medioevo a indicare tutta la regione, il Friuli, dipendente dalla città che per secoli ne fu il capoluogo. Il nome del municipium di Iulium Carnicum (che comprendeva Carnia e Cadore)13 sussiste ancor oggi nel friulano Zùi / Giùi e nell’italiano Zuglio.14 La denominazione Alpi Giulie è un’eredità colta ma tramandata con continuazione nella tradizione storico-letteraria, anche se pare che per i romani fosse il nome dell’intera sezione delle Alpi orientali, non solo delle attuali Alpi Giulie. Ancora nel vi secolo, infatti, Venanzio Fortunato scriveva: Hinc montana sedens in colle superbit Aguntus, hinc pete rapte vias, ubi Iulia tenditur alpes, altius assurgens, et mons in nubila pergit (Vita Sancti Martini, IV, 650),15 intendendo il tratto fra Aguntum (presso Lienz) e il non lontano passo di Monte Croce. Farebbe pensare a una ‘rifondazione’ di età augustea pure il nome della città di Iulia Concordia. Si potrebbe forse aggiungere la cosiddetta via Iulia Augusta16 che congiungeva Aquileia con il Norico, attraverso il passo del monte Croce Carnico. Lungo l’arco alpino si trovano ancora to11 12 13 14 15 16 Fig. 4 - L’abbazia di Arnoldstein (friul. Orlistain), centro della bassa valle della Zeglia / Gailtal, in un disegno a matita di Markus Pernhardt del 1850 ca. (Geschichtsverein für Kärnten). Le forme *Tarvisia o Tarvisa scomparvero dai documenti dopo il xv sec. Venne sostituito l’idronimo dallo slavismo Slizza, ma rimase la denominazione del paese, Tarvisio, dove il romanzo resistette a lungo e solo fra i secoli xvi e xvii prevalse definitivamente il tedesco. Sull’aqua que dicitur La Tarvisa (STC) e vari problemi etimologici collegati chi scrive ritornerà in un prossimo lavoro. Non da Giulio Cesare in persona, come scritto in varie opere. Ma anche la parte della valle della Gail posta a sud del fiume. La località Mauthen (friul. Mùde “posto di confine, dogana” della Patria del Friuli) è situata non a caso a nord dei passi montani, sul fiume Gail. Anche nella sezione più occidentale, quella cadorina, perdurò a lungo la tradizione secondo la quale il versante nord delle Alpi Carniche (anticamente anch’esse Iulia alpes) appartenesse ai cadorini e dunque anticamente al municipio di Iulium Carnicum e successivamente alla Patria del Friuli. Sono note le secolari dispute per l’uso di quel versante, almeno fino al dominio veneziano, quando di fatto si spense quasi del tutto la memoria di questi antichi ordinamenti. x sec. Sanctus Petrus de Iulio (Honorantiae Civitatis Papiae). Cfr. anche i toponimi Zuiàn (< Iulianum) a Cividale e Juià (< *Iuliacum) a Cormons fra i secoli xv e xvi (STC). In Paolo Diacono (II, 13, 15) Alpem Iuliam e Alpes. Il nome antico di questo tracciato non ci è stato tramandato. Sembra che la denominazione Iulia Augusta sia stata proposta dall’antichista triestino Carlo Gregorutti nella seconda metà del secolo xix. 281 mAurizio puntin Fig. 5 - La valle della Zeglia / Gailtal in Carinzia. Fig. 6 - La Slizza (friul. ant. Tarvisa) nella parte alta del suo corso. ponimi che riflettono il nome della gens Iulia (o di Giulio Cesare): il Monte Giulio o Julierberg in Engadina17 e il Forum Iulii provenzale, oggi Frejus.18 Partendo da questi lasciti importanti sarebbe comprensibile pensare che anche la prima lunga valle che si incontra dopo il passo carnico o dopo la comoda sella tarvisiana sia stata chiamata nell’antichità *vallis Iulia. Si è già menzionata la persistenza di certi nomi della tradizione latina noricense, accettati dagli Slavi entrati nell’attuale Carinzia dopo la metà del vi secolo. Un latino classico Iulia sarebbe continuato nei secoli iv-vi con forme latine volgari come *Zùlia / *Giùlia (cfr. friulano Zui / Giùi per Zuglio in Carnia) che, assunte dagli Slavi Carantani, divennero Zílja o Zíla, come nome generico della valle e del fiume. Una forma romanza documentata sembra essere pure Gila19 che è plausibile supporre alla base di quella tedesca antica Ghil (xii sec.).20 17 18 19 20 282 «Sulla cima del suddetto monte stanno due colonne denominate le colonne di Giulio Cesare» (Dorta 1885-86: 43). Fondata da Cesare nel 49 a.C. come colonia portuale romana della Gallia Narbonensis. Gila o Gilla sembrano forme già adattate dallo slavo carantano *Zila; le forme originali romanze potevano esser già cadute in oblio fra i secoli vi e vii, in un ambiente ormai slavizzato (cfr. Puntin 2011). Il Kranzmayer riteneva che l’idronimo tedesco Gail fosse autonomo dalle altre denominazioni, Licus e Zilja / Zeglia. Era legato ancora alle vecchie teorie ‘panilliriche’ che esageravano l’importanza di questa lingua indoeuropea (perfino il venetico e le lingue del Norico e della Pannonia erano ritenute derivate o affini). Gail sarebbe derivato da un ipotetico illirico *Gailias “esondante” (Kranzmayer 1956-58: II, 77). Sembra invece evidente che le antiche forme Ghil e Gilla, nonché la forma dialettale Geile siano collegate. lA zeGliA La forma diminutiva slovena di Zílja, Zíljica, servì poi a denominare anche il fiume di minor portata, l’antica Tarvisa dei friulani (Puntin 2011: 161). Col tempo anch’essi assunsero (minimamente modificati) sia il nome sloveno del fiume minore, la Slizza, sia il nome principale, Zilja, come nome della lunga splendida valle, la Zelie. La tradizione veneziana e poi italiana confermarono definitivamente i dati friulani. Va detto che nel basso medioevo col nome Zilia si intendeva tutta la lunga area valliva (Canal de Zeia) che andava dalla zona di Arnoldstein fino all’attuale Tirolo orientale (Osttirol): xiv sec. de Luonz (Lienz) de Zilia, comprendendo dunque pure un tratto della valle del fiume Drava.21 Questo per quanto riguarda la parte slovena e l’antica parte popolare romanza. Nella prassi moderna e ufficiale degli ultimi tre secoli invece è prevalsa la forma tedesca, Gailtal (Gail o Geile è l’idronimo), già in uso fra gli emigranti carnici (Gaitòl) del secolo xix, che avevano completamente dimenticato le vecchie forme romanze, forse da secoli. Sarebbe aupicabile che si reintroducesse nell’uso geografico friulano l’uso della nostra denominazione millenaria della Gailtal, e cioè Zèlie o Zèie, una forma intermedia fra quella latina ormai del tutto caduta in oblio e quelle slave e germaniche. 21 Fig. 7 - Carta della valle della Zeglia / Gailtal e della Carnia con i toponimi romanzi ricavati dai documenti medievali. Fig. 8 - Resti di strada romana nei dintorni di Villaco / Villach. Mentre la principale valle carinziana prendeva il nome di Canale di Carentana, sulla Drava: a. 1219 Actum in Hospitale sancte Marie vie [...] de Canale de Carentana (STC). 283 mAurizio puntin Bibliografia ASquini 1827 = Girolamo Asquini, Del Forogiulio dei Carni e di quello d’altri popoli traspadani, Tipografia di Pietro Disesti, Verona, 1827. ASquini 1830 = Girolamo Asquini, La Giardiniera suonatrice o sia illustrazione di un antico sepolcro scoperto in Osopo nel territorio della Colonia Giulio Carnica capitale del vero e antico Forogiulio, Tipografia di Pietro Disesti, Verona, 1830. cAndido 1544 = Giovanni Candido, Commentarii di Giovan Candido giureconsulto de i fatti d’Aquileia, s.n., Venezia, 1544. di prAmpero 1882 = Antonino di Prampero, Saggio di un glossario geografico friulano dal VI al XIII secolo, Antonelli, Venezia, 1882. dortA 1885-86 = Romano Dorta, Schuls ed escursioni nell’Engadina (Svizzera), «Cronaca della Società Alpina Friulana», anni v e vi (1885-86), pp. 33-50. 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