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2020 •
The article aims to address some critical issues of risk communication by taking the COVID-19 pandemic as an example. The attempt is, through the description of the main strategies that this specific branch of communication developed after having spread after the attack on the Twin Towers in New York on 11 September 2001, to hypothesize a further risk communication strategy that could be effective in particular in the case of health risk. This integrated communication model not only takes into account the integration between risk communication and crisis communication but also two additional aspects necessary in case of health risk: on one hand, the informative aspect, and on the other hand the aspect defined persuasive / preventive / participatory. Le forme di adattamento, rispetto al rischio, non possono più essere osservate solo ed esclusivamente come risposte soggettive e individuali elaborate per far fronte a una forma di "anomia", anomia soggettiva (Merton, 1968), cui porre rimedio attraverso schemi di azioni che variano a seconda della posizione che l'individuo occupa nell'organizzazione sociale. Esse devono essere osservate come risposte elaborate collettivamente e consapevolmente sulla base di contraddizioni sociali reali in cui una variabile forte diviene la variabile tempo, che costringe gli individui a fare previsioni per il futuro rispetto a scelte che vengono effettuate in un momento che è già passato. Da qui il problema di individuare un orientamento dell'agire che possa essere previsionale rispetto all'assunzione di responsabilità che ricadranno nel futuro. Alla luce di ciò, si affronteranno alcune questioni relative alla comunicazione del rischio sanitario da COVID-19, ritenendo che i processi comunicazionali non influenzano solo la costruzione della realtà sociale ma assumono un ruolo prioritario anche nella costruzione, identificazione e selezione dei rischi poiché il divario che, inevitabilmente, si viene a creare tra le informazioni possedute e quelle necessarie per poter giungere a una scelta deve essere colmato.
ntervista ad Andrea Cerase, autore della monografia “Rischio e comunicazione. Teorie, modelli e problemi” Comunicare il rischio Su Arpatnews abbiamo pubblicato una serie di interviste ad esponenti di associazioni ambientaliste, giornalisti, professionisti della comunicazione, esperti delle tematiche della trasparenza, per approfondire temi quali la comunicazione, l'informazione ambientale e processi partecipativi. Rivolgiamo qui qualche domanda ad Andrea Cerase, dottore di ricerca in Scienze delle Comunicazioni, ricercatore all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e cultore della materia all’Università la Sapienza di Roma. Oltre agli studi sulla comunicazione e gli impatti sociali del rischio, si è occupato di giornalismo e del rapporto tra media tradizionali e digitali e fenomeni di discriminazione ed esclusione sociale. Tra le sue numerose pubblicazioni sui temi del rischio si segnalano la recente monografia “Rischio e comunicazione. Teorie, modelli e problemi” (Egea, Milano, 2017).
2020 •
Robert Lingard, fondatore della agenzia di pubbliche relazioni londinese Robert Lingard Public Relations e familiare delle vittime di coronavirus è il responsabile comunicazione del comitato Noi Denunceremo. Per il comitato si è occupato in modo particolare del reperimento di documenti necessari allo svolgimento delle indagini tramite tecniche OSINT ed alla loro divulgazione per mezzo stampa, tra cui l'impietoso rapporto sulla gestione italiana e fatto sparire dal sito dell'OMS il 13 Maggio 2020. A lui è stata anche consegnata in maniera anonima la bozza di revisione del piano pandemico dell'Aprile 2019 e rimasta inattuata. In questo paper l'autore effettua una analisi della comunicazione del rischio del Governo italiano durante la prima fase della pandemia Covid-19.
2018 •
Risk and repetition. Communication as action The subject of this paper is the concept of communication linked to that of action. After a brief introduction to the concept of communication as an action, the author has highlighted the performative side of communication, linking it to an institutional problem. An example of this is the research conducted by the Italian linguist and semiologist Patrizia Violi (1949-) on museum institutions of trauma sites. Finally, the author has unraveled the relationship between risk and repetition of anthropogenesis, a dialectic that appeared in the work of the Italian anthropologist Ernesto de Martino who, as we will see, does not concern only a magical-religious context, but also emerges in situations of post-disaster experience, with the so-called "emergency rites", up to pervade every aspect of our daily life, becoming, that is to say, a permanent anthropological risk. Riassunto L'argomento di questo articolo è il collegamento tra il concetto di comunicazione e quello dell'azione. Dopo una breve introduzione al concetto di comunicazione come azione, l'autrice ha evidenziato l'aspetto performativo della comunicazione, in relazione ai problemi istituzionali. Un esempio in tal senso è rappresentato dalla ricerca condotta dalla linguista e semiologa italiana Patrizia Violi (1949-) sulle isti-tuzioni museali di siti traumatologici. In conclusione, l'autrice ha svelato il rappor-to tra rischio e ripetizione dell'antropogenesi, una dialettica apparsa nel lavoro dell'antropologo italiano Ernesto de Martino che, come vedremo, non riguarda solo un contesto magico-religioso, ma emerge anche in situazioni di esperienza post-disastro, con i cosiddetti "riti di emergenza", fino a pervadere ogni aspetto della nostra vita quotidiana, diventando, cioè, un rischio antropologico permanente. Parole chiave: rischio, ripetizione, antropogenesi, comunicazione, istituzioni. Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. È vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento.
A partire dalla descrizione etnografica di un incontro informativo che l’Ingv organizza presso una tendopoli della Bassa padana nell’emergenza post-sisma del 2012, si propone di individuare e comprendere i meccanismi che compongono la relazione tra conoscenza scientifica, comunicazione del rischio e bisogno sociale di sicurezza. Nella necessità di costruire un quadro interpretativo dell’evento catastrofico la popolazione colpita costruisce scenari narrativi combinanti una retorica naturalistica e una rischio-centrica. Essi ben dimostrano come il discorso scientifico sia contemporaneamente chiamato in causa e rigettato per motivare quella dissonanza cognitiva che esso stesso produce tra conoscenza ed esperienza nel senso comune. L’attribuzione di colpa verso l’azione umana sulla natura nel progetto di creare un deposito di gas sotterraneo, l’aumento della percezione del rischio che si traduce nell’affermazione “Questa ora è zona sismica!”, le accuse allo Stato di strumentalizzazione delle misurazioni si intrecciano con i tentativi degli esperti di spiegare la complessità dei modelli di rilevamento dei dati e con la presentazione della non prevedibilità tecnologica in relazione all’ineluttabilità dell’evento. Nella comunicazione del rischio è, dunque, osservabile un’organizzazione della sicurezza collettiva basata su un’alleanza tra potere e tecnologie e oscillante tra un’epistemologia della conoscenza limitata e una pedagogia di ciò che è sconosciuto. Si costruiscono dei modelli di responsabilità che da un lato espropriano simbolicamente l’evento, dall’altro riversano sull’individuo la consapevolezza dell’informazione, l’adattamento a essa e la resilienza. Un’analisi attenta alla vita sociale di discorsi e pratiche illuminerà i contesti di produzione e circolazione dei significati, le modalità di consumo dell’informazione e delle categorizzazioni a cui essa dà vita e l’ambivalenza, conflittualità e complementarità di tali categorie utilizzate in senso analitico.
Reato colposo, diretto da M. Donini, II volume della collana Enciclopedia del diritto - I tematici. Giuffrè Francis Lefebvre
(2021) Concretizzazione del (nesso di) rischio2021 •
La voce si occupa di un profilo generale della tipicità colposa: si tratta del “nesso di rischio” che deve sussistere affinché un evento lesivo possa essere imputato a titolo di colpa. Questo nesso si identifica generalmente con due momenti di giudizio ex post: il primo è volto a stabilire se l’evento è concretizzazione del medesimo rischio non consentito sotteso alla condotta colposa, ovvero se rientra nello scopo di protezione della regola cautelare inosservata; il secondo è diretto a verificare se il comportamento alternativo diligente avrebbe consentito di evitare l’evento. In questa sede si approfondisce il versante della “concretizzazione del (nesso di) rischio”, senza però tralasciare il suo rapporto con il giudizio controfattuale basato sulla cd. condotta alternativa lecita. L’indagine considera profili teorici, espressioni giurisprudenziali e casistiche rilevanti in argomento. In particolare, si esaminano alcune possibili declinazioni del criterio in parola in ipotesi di contributo della vittima o di un terzo nella realizzazione dell’evento oggetto di imputazione. Chiude la voce una riflessione sul rapporto fra responsabilità penale per “fatto proprio e colpevole” e “sorte morale”.
Rivista Giuridica del Lavoro e della Previdenza Sociale
Somministrazione e mancata valutazione dei rischi2019 •
Journal of Literature and Art Studies
Language Teaching and Intercultural Communication: Teaching Korean Grammar to Non-native Speakers2019 •
Population Research and Policy Review
Implementation of a demographic and contraceptive surveillance system in four counties in north China1997 •
Astrocyte - Physiology and Pathology
Astrocytes’ Role in Alzheimer’s Disease Neurodegeneration2018 •
Journal of Advanced Zoology
A Study on the Effectiveness of Mono and Dual Antiplatelet Therapy in Secondary Prevention of Vascular Events2024 •
Asian Journal of Economics, Business and Accounting
Environmental Accounting and Economic Development: A Survey of Quoted Manufacturing Companies in Nigeria2019 •
International Journal of Advanced Research
Impact of Climate Change on the Landslide in the Central High Atlas of Morocco: Case of Tit N'Ziza, El Ksiba2017 •
Journal of Biological Chemistry
Influence of Second and Third Cytoplasmic Loops on Binding, Internalization, and Coupling of Chimeric Bombesin/m3 Muscarinic Receptors1995 •
Journal of Surgical Education
Developing Sustainable Trauma Care Education in Egypt: Sequential Trauma Education Program, Steps to Success2015 •
Journal for the Study of Judaism
Dispute for the Sake of Heaven: Legal Pluralism in the Talmud. By Richard Hidary2013 •
Journal of Clinical Gastroenterology
Ectopic Gastric Mucosa in Proximal Esophagus1986 •