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Fisiologia della passione. Poesia d'amore e medicina da Cavalcanti a Boccaccio

La natura eminentemente filosofica della ratio medica nel Medioevo e la diffusa produzione accademica e militante di trattatistica amorosa hanno favorito il ruolo della cultura medica nella formazione delle poetiche del XIII e XIV secolo, non solo e non tanto dal punto di vista tematico (fisiologia e patologia dell’amore e delle passioni, malinconia e ira, desiderio e paura), ma anche e particolarmente dal punto di vista della progressiva elaborazione del linguaggio metaforico della poesia: dai Siciliani all’ambiente guittoniano e, attraverso lo snodo decisivo di Cavalcani e Dante, a Petrarca e Boccaccio. Una volta appurata l’effettiva circolazione e diffusione delle conoscenze mediche, è possibile guardare alla nostra tradizione poetica cogliendo nei testi elementi linguistici, contenutistici e metaforici nati e ancor ben radicati in un contesto non originariamente letterario. Imprevedibili fonti scientifiche consigliano o impongono una diversa, più concreta e, se si vuole, ‘materialistica’ lettura anche delle più celebri liriche d’amore dello Stilnovo, poi fino al Decameron di Boccaccio.

ARCHIVIO ROMANZO · 31 NATASCIA TONELLI FISIOLOGIA DELLA PASSIONE POESIA D ’ AMORE E MEDICINA DA CAVALCANTI A BOCCACCIO FIRENZE EDIZIONI DEL GALLUZZO PER LA FONDAZIONE EZIO FRANCESCHINI 2015