Tesi di laurea

TFM. A distancia de casi 45 años de las elecciones democráticas de 1977, el abstencionismo electoral continúa siendo un fenómeno que concierne decenas de millones de ciudadanos españoles. En este trabajo se quiere investigar sobre las características de este fenómeno, sobre su relación con aspectos políticos y socio-económicos y sobre sus efectos en los resultados electorales. Para realizar este objetivo se han utilizado dos enfoques diferentes. El primero consiste en el análisis agregado, es decir el examen de los datos electorales desde 1977 hasta 2019. En esta fase se ha analizado el nivel de participación electoral diferenciandolo por unidad territorial y tipo de elecciones, y se ha observado como han cambiado los resultados de los diferentes partidos según el nivel de abstención. El segundo enfoque consiste en el análisis individual, que se fundamenta en un examen de encuestas de opinión donde se relaciona el comportamiento electoral con características socio-económicas y opiniones políticas. Herramientas de visualización de datos y test estadísticas han sido utilizadas para permitir la individuación de patrones y relaciones significativas. En el análisis agregado se ha observado que las unidades territoriales más abstencionistas son las insulares y costeras y que el abstencionismo en las elecciones generales beneficía el Partido Popular. En el análisis individual se ha verificado como el tener un nivel de estudios primarios, una edad superior a los 60 años, el tener una opinión negativa hacia la situación política y económica y auto-ubicarse hacia el centro político tienen un efecto positvo en el abstencionismo electoral.

La vida es sueño di Pedro Calderón de la Barca è un capolavoro teatrale della letteratura spagnola del Seicento. Il presente lavoro di tesi è stato svolto con l’obiettivo di analizzare gli aspetti metateatrali insiti nell’opera. Ad una prima lettura, il testo non sembra presentare queste caratteristiche ma, conducendo un’analisi approfondita dell’opera, possiamo affermare che questa si iscrive perfettamente all’interno del panorama metateatrale letterario.

Tesi di Laurea Triennale in Lettere Moderne. Il presente lavoro svolge un’analisi della raccolta di poesie di Mario Luzi intitolata Nel magma (1963), tentando di coglierne da una parte gli aspetti rivoluzionari rispetto all’opera precedente del poeta, e dall’altra segnandone gli elementi di continuità con la sua poetica. Il primo capitolo è dedicato all’analisi metrico-formale, mettendo in luce i procedimenti adottati da Luzi per far emerge dalla “matrice prosastica” un ordine versale, attraverso espedienti ritmico-poetici come la “struttura a cannocchiale” dei versi lunghi. Nel secondo capitolo si prende in esame l’aspetto linguistico, portando l’attenzione soprattutto sul fatto che Luzi sembra abbandonare un lessico ad alta intensità metaforica, di estrazione ermetica, per avvicinarsi a un linguaggio più quotidiano e prosastico, nell’intento di assumere al piano della poesia anche l’“indiscriminato”. Il terzo capitolo, infine, è incentrato sulla tematica dominante in tutti i componimenti della raccolta, ovvero l’alterità, declinata negli incontri con persone differenti che sono offerti in presentia nelle diverse liriche.

La tesi trae le proprie mosse dalla volontà di studiare, con metodo filosofico, quale sia l’influenza che la globalizzazione ha avuto e può avere sulla struttura delle tradizionali istituzioni democratiche, oltre che sulla produzione di norme giuridiche. Concettualmente parlando, la democrazia nasce sulla base del razionalismo tipico del giusnaturalismo moderno.  Tuttavia, oggi gli ideali e i costrutti filosofici, che avevano spinto il mondo verso una svolta democratica generalizzata, devono far i conti con mutamenti sociali, politici ed economici dati dalla globalizzazione.
La fluidità egemonica della globalizzazione – soprattutto dopo la caduta del mito scientista – ha fortemente modificato il panorama politico e sociale. Così, nell’ambito di un mondo sempre più globalizzato e caratterizzato da nuovi attori e centri di potere economici sovra-nazionali, si intravede il declino, teorico e pratico, di forme istituzionali – ad esempio quelle di Stato o di sovranità – che sembravano ormai consolidate nella tradizione giuridica occidentale. Proprio con il frammentarsi di tali concetti, la democrazia è anch’essa in crisi e occorre interrogarsi nuovamente sulla affidabilità e bontà delle sue basi filosofiche.
Con tali presupposti, l’elaborato si sviluppa un’analisi critica dell’applicazione giuridica della teoria dell’agire comunicativo di Jürgen Habermas, uno dei filosofi contemporanei di maggior successo nel tentare una riaffermazione positiva della democrazia, nonostante la insidiosa cornice della globalizzazione.
Nel tentativo di trovare un nuovo ed efficace paradigma giuridico e filosofico, Habermas applica al diritto la propria teoria dell’agire comunicativo. Nello studio si è quindi fatto primario riferimento all’opera Fatti e norme, in cui risiede appunto la il modello habermasiano del diritto in chiave comunicativa. 
Tale applicazione si sostanzia nel paradigma di una democrazia procedurale nella cornice istituzionale dello Stato democratico di diritto. L’agire comunicativo punta ad una formazione discorsiva ed informale dell’opinione pubblica, la quale viene poi incanalata nelle procedure democratiche fino a diventare vero e proprio diritto, che dovrebbe essere democraticamente legittimato e discorsivamente giustificato.
Nel costruire il proprio paradigma giuridico – che in sostanza ribadisce in chiave giuridica la propria filosofia generale – Habermas sviluppa uno studio graduale della società attuale, curandosi anche di definire alcuni princìpi filosofici fondamentali come il principio dell’autogoverno e il principio di discorso. Inoltre, egli indaga la realtà sociale, definendo – sotto un profilo filosofico e sociologico – concetti fondamentali come quelli di sfera pubblica e di società civile.
Nello studio della filosofia del diritto habermasiana l’elaborato ha preso in considerazione anche la letteratura secondaria, con specifica attenzione a Discorso e norma: profilo filosofico-giuridico di Jürgen Habermas di Arianna Maceratini. L’utilizzo di tali elementi ha consentito di comprendere più profondamente i punti forti e deboli della filosofia giuridica di Habermas.
Nell’ottica di elaborazione critica che ha dato avvio alla ricerca, per testare la sostenibilità del paradigma giuridico habermasiano, l’indagine illustra anche una visione alternativa, e lo fa seguendo la ricostruzione storica e filosofica di Alessio Lo Giudice nel suo La democrazia infondata. Dal contratto sociale alla negoziazione degli interessi. Tale testo ripercorre l’iter storico e concettuale della democrazia moderna, dal giusnaturalismo di Hobbes sino ai modelli attuali di governance negoziale. Questo percorso individua le carenze filosofiche e concettuali di base che hanno portato alla crisi della democrazia al giorno d’oggi.
Queste lacune sono le stesse che portano a constatare l’insostenibilità del paradigma democratico procedurale di Habermas, il quale risulta come mero recettore ed amplificatore di tutta la tradizione democratica moderna, destinata al fallimento a causa dei suoi stessi presupposti. La ricostruzione di Lo Giudice, infatti, è particolarmente accurata del definire i passaggi concettuali che mostrano le criticità filosofiche di fondo che interessano la democrazia delle origini e quella del giorno d’oggi; egli dunque auspica lo sviluppo di nuove riflessioni atte alla ricerca di nuovi presupposti più autenticamente fondati.
Infine, trovando fondate le tesi di Lo Giudice, con lo scopo d’immaginare filosoficamente dei paradigmi alternativi, adatti a formare un nuovo ordine istituzionale autenticamente fondato, la tesi si accosta al concetto di “epistocrazia” di Jason Brennan espresso nel suo Contro la democrazia. In tale opera egli evidenzia le carenze della democrazia, basata sul principio di uguaglianza, e da esse deriva i punti di forza del modello epistocratico, basato invece su un principio di competenza.

The purpose of this thesis is to give a faithful presentation of the historical context, the themes and the historiographical debate of the De institutione musica by Severinus Boethius: a work written by a philosopher for philosophers, which unfortunately nowadays suffers from a certain neglect from the latter. Luciano Berio described Boethius' treaty as a "memory to the future" because, he believed, it can point a new way to the western music; on the other hand, other specialized authors, who lived predominantly between the XIX e the XX centuries, e.g. defined it "the opus of a mere epitomist, devoid of taste and discernment".

due casi di ricerca archeologica subacquea a confronto sia per la metodologia che per gli organi istituzionali di riferimento nei differenti territori. Il tutto preceduto da una breve introduzione relativa alla storia della subacquea e della disciplina in Italia.

Ai primi di settembre dell'anno 1399 il grande movimento devozionale dei Bianchi giunse alle soglie del Dogado veneziano. Accolti altrove con la riverenza dovuta a un fenomeno che pareva preconizzare l’arrivo degli Ultimi Giorni, qui invece i pellegrini biancovestiti cozzarono contro la ferma volontà del Consiglio dei Dieci, che dapprima ne impedì con ogni mezzo l'ingresso nella Dominante, e che poi - malgrado un divisivo processo - condannò all’esilio i tre principali organizzatori di una processione dei Bianchi veneziani nel cuore della città.
Attraverso i documenti processuali e i carteggi privati di alcuni tra i protagonisti più notevoli del caso veneziano - in primis il riformista domenicano Giovanni Dominici - questo elaborato analizza le dinamiche istituzionali e gli elementi di storia culturale sottesi al drammatico scontro tra la più grande "devotio" del tempo e la Repubblica di Venezia, svelando - a un livello di lettura più profondo - la travagliata dialettica che qui oppose sistematicamente pietà privata e ragion di Stato tra Tardo Medioevo e Prima Età Moderna.

ASSOCIAZIONE AENEA propone

CORSO DI STESURA DI TESI DI LAUREA E DI RICERCA BIBLIOGRAFICA
seconda edizione

Il corso fornisce gli strumenti necessari per imparare ad approcciarsi ad una tesi di laurea e per migliorare il proprio modo di ricercare.

Programma del corso:

Nozioni fondamentali per corso propedeutico alla stesura di tesi di laurea:
- come scrivere una tesi di laurea, come si cita, come si organizza il lavoro
-come si fa ricerca in biblioteca: opac, multiopac, Google scholar e google books,
spoglio dei periodici, classificazione e soggettazione
-a che cosa servono gli archivi, come si consultano, ASN e archivi napoletani

Dove: Aula San Tommaso, San Domenico Maggiore, Napoli
Quando: sabato 12 novembre 2016, h. 9:30
Costo: 10€ per i soci AeneA, 15€ per gli esterni

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ̴ POSTI LIMITATI
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La Associazione AeneA è una associazione noprofit di promozione sociale, regolarmente registrata al tribunale di Napoli, con l'obiettivo di promuovere i giovani e il patrimonio di Napoli e della Campania.

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La Dalmazia, quale regione italiana irredenta, rappresentò un mito propagandistico di grande importanza nel discorso politico nazionale della prima metà del Novecento: richiesta esplicitamente nel Patto di Londra, essa figurò tra i principali capisaldi delle richieste del nazionalismo italiano successivamente alla Grande guerra, fomentando il dissenso verso la classe dirigente liberale e venendo inclusa nel bagaglio culturale del fascismo. A partire dall’analisi di alcune tesi di laurea conservate presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, la trattazione si propone di riassumere un particolare tratto della formazione accademica italiana incentrata sulla traduzione scientifica del mito irredentista in epoca fascista. Tali elaborati, quali prodotti di un interesse eminentemente personale, rappresentano in senso più ampio un ulteriore e inedito spunto di riflessione sulla diffusione dell’ideologia fascista e nazionalista tra la gioventù italiana e dalmata.

ENG
During the first half of the Twentieth century, Dalmatia represented an extremely important propaganda myth in the italian political discourse: explicitly requested in the London Pact, after the Great War it figured as the main pillar of Italian nationalism’s demands, fomenting dissent towards the liberal ruling class and being included in the Fascist cultural background. Starting from the analysis of some degree theses preserved at Ca’ Foscari University of Venice, in this paper I aim to summarize a particular trait of Italian academic education focused on scientifc translation of the Irredentist myth in the Fascist era. These works, as products of personal interest, represent in a broader sense a further and unprecedented starting point for reflection on the spread of fascist and nationalist ideology among Italian and Dalmatian youth.

Le opere oggetto di restauro sono due dipinti su tavola eseguiti da Marco d'Oggiono a partire dal 1517-1518, originariamente parte di un polittico costituito da dieci tavole, realizzato per il convento francescano di Santa Maria delle Grazie presso Maleo (LO) e perciò definito "Polittico di Maleo". Oggi le opere, conservate presso la Pinacoteca di Brera di Milano, costituiscono due dei cinque scomparti ancora noti del Polittico. Marco d'Oggiono, di cui si hanno notizie dal 1470 circa al 1524, è documentato nella bottega di Leonardo da Vinci a Milano da uno scritto autografo del maestro toscano datato 1490; egli fu un artista attivo principalmente entro i confini del Ducato di Milano e la sua produzione artistica è caratterizzata dalla frequente riproposizione di temi e schemi compositivi derivati dalla diretta influenza di Leonardo. I due dipinti oggetto di tesi, originariamente collocati nel registro inferiore del "Polittico di Maleo", raffigurano san Francesco e sant'Antonio da Padova che presentano ciascuno una devota. Col presente lavoro si è avuto modo di approfondire lo studio delle opere, portando alla luce particolari inediti. L'attenzione è stata inizialmente posta sullo studio relativo alle circostanze di committenza e alla contestualizzazione della realizzazione del "Polittico di Maleo" all'interno della produzione artistica di d'Oggiono. L'esito della ricerca interdisciplinare tra l'ambito storico-artistico e quello scientifico, con particolare riferimento allo studio genealogico e in merito alla storia del costume, all'osservazione diretta delle opere e alle indagini diagnostiche, ha portato a ipotizzare e proporre una nuova attribuzione iconografica delle due devote raffigurate. La ricerca è poi proseguita considerando la tecnica esecutiva, posta in relazione agli altri dipinti del "Polittico di Maleo" e ad altre opere dello stesso artista, e lo stato di conservazione, strettamente correlato agli interventi subiti in particolare in epoca Ottocentesca. Si è considerato infine l'intervento di restauro vero e proprio, concentrato soprattutto sull'operazione di pulitura e rimozione degli elementi non pertinenti all'esecuzione originale che nell'insieme compromettevano la leggibilità delle opere.

Fare una tesi, o un lavoro di ricerca, è forse la cosa più difficile del mondo. Ma, forse, è anche facile: basta capire precisamente cos'è una tesi, cosa ci chiedono di fare, come comportarsi durante la gestazione del lavoro, come sopravvivere al rito iniziatico della discussione. Basta trovare una corretta intonazione metodologica e una cifra di stile. Basta attrezzarsi di conseguenza.Piccolo manuale di consigli, suggerimenti e qualche regola per arrivare “in forma” alla fine del lavoro, e, soprattutto, prestare la giusta cura alla forma e al contenuto, per far onore al proprio studium, oggetto di ricerca e d’amore.

M. CENTANNI, A. PEDERSOLI, Forma è contenuto, Edizioni Engramma, Venezia 2019 | ISBN: 9788894840926

“Qui comincia l’avventura del dottor Bonaventura…”. Basta sostituire il titolo di “signore” con quello di “dottore” per far sì che torni d’attualità il personaggio lanciato nel 1917 dall’artista Sergio Tofano sul Corriere dei piccoli e pubblicato fino al 1978. Infatti in Italia anche tra i laureati il tasso di occupazione è sotto la media dei 27 Paesi dell’Unione Europea (UE). Nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 64 anni la quota dei dottori che lavorano arriva all’80,8%, contro l’85,5% dell’UE. Insomma, l’avventura post laurea in Italia è garantita. Un dato sul quale ha inciso anche il clima socio-economico determinato dalla pandemia, confermando tuttavia lo squilibrio col resto dell’Unione. La difficoltà nel trovare un’occupazione risulta massima «per chi è appena uscito dal percorso formativo e si trova nella fase di primo ingresso nel mercato del lavoro». Lo svela il Report Istat "Ritorni occupazionali dell’istruzione. Anno 2020", diffuso a fine dicembre 2021.

(N.B.: per visualizzare la presentazione è necessario fare il download - to visualize Power Point presentation you must download)
Presentazione Power Point relativa alla Tesi di Laurea di cui è possibile visionare il filmato al link pure a disposizione nella pagina dei miei documenti. Le immagini statiche visionabili nel filmato sono estratte da questa presentazione.

Sono esistiti rapporti tra le civiltà egea ed egiziana nel Bronzo Tardo?
Possiamo individuare transfer culturali tra le due civiltà?
Esiste possibilità di sovrapposizione stilistica delle manifestazioni artistiche tra le due civiltà?
Il lavoro, nel suo insieme, cerca di dare risposta a tali quesiti partendo da un'analisi delle varie metodologie di datazione (archeo-storica, carbonio 14, dendrocronologia), per passare ad un esame più sommario dei periodi minoici del Bronzo (Pre e Proto-Palaziale per l'Egeo; dall'Antico Regno al Secondo Periodo Intermedio per l'Egitto) per approfondire l'argomento del Neo e Post-Palaziale (Nuovo Regno egiziano).
L'esame si incentra, inoltre, sul concetto di Isole del Grande Verde per giungere, passando per la "Stele Egea" del Tempio funerario di Amenhotep III a Kom el-Hetan, al confronto tra i dipinti di Knossos e quelli solo recentemente scoperti a Tell el-Dab'a (l'antica Avaris) per concludersi con l'esame delle Tombe dei Nobili, a Tebe, che presentano dipinti parietali delle c.d. "processioni dei tributari" Keftiw.

I vademecum e le guide sulle tesi di laurea si occupano diffusamente della stesura dell'elaborato sotto l'aspetto tecnico: come si scrive una tesi? Ma la tesi è, prima di tutto, una relazione tra due persone: il tesista e il relatore. Che può diventare una relazione di intellettuale, platonica, stimolante complicità. In questo post, sette consigli semi-seri per far scattare la scintilla.

https://link.medium.com/UNQnGJTgV0

L’Associazione AeneA è lieta di invitarti al Corso 2016 per studenti universitari presso la Biblioteca BRAU di Piazza Bellini 59-60, 80138, Napoli
15-16-17 marzo 2016, ore 15-17

Biblioteconomia, Archivistica, Tesi di Laurea
Seminario per STUDENTI UNIVERSITARI

il corso mira a fornire le conoscenze di base per la ricerca bibliografica ed archivistica,
per la stesura della bibliografia in una tesi di laurea e per una corretta prassi citazionale,
nonché una conoscenza elementare dell’immenso patrimonio bibliotecario e archivistico napoletano

Giorno 1: “In biblioteca chi cerca trova. Impariamo a cercare” (Dott.ssa D’Acunto, funzionaria BRAU)
Giorno 2: “Gli archivi italiani tra passato e presente. L’archivio di Napoli” (Dott. Bianco, archivista)
Giorno 3: “La civiltà della citazione: scrittura della tesi e scelta di una tradizione” (Dott. Sielo, SUN)

Si rilascia attestato di partecipazione

Le lezioni si terranno dalle h. 15 alle 17 nell’aula conferenze della BRAU e intendono offrire un sostegno concreto per gli studenti universitari. Previsto coffee break. PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA (MAX 40 POSTI) ALL'INDIRIZZO E-MAIL INFO@ASSOCIAZIONEAENEA.IT

Visita la nostra pagina facebook: www.facebook.com/associazioneaenea

(click on Uninettunouniversity.net)
Sono esistiti rapporti tra le civiltà egea ed egiziana nel Bronzo Tardo?
Possiamo individuare transfer culturali tra le due civiltà?
Esiste possibilità di sovrapposizione stilistica delle manifestazioni artistiche tra le due civiltà?
Scarsa è la produzione sull'argomento in italiano e tutto il lavoro della tesi (per un totale di oltre 200 pagine) è stato svolto con ricerche su testi e pubblicazioni specialmente inglesi e francesi.
Si parte da un'analisi delle varie metodologie di datazione (archeo-storica, carbonio 14, dendrocronologia), per passare ad un esame più sommario dei periodi minoici del Bronzo (Pre e Proto-Palaziale) per approfondire l'argomento del Neo e Post-Palaziale.
L'esame si incentra, inoltre, sul concetto di Isole del Grande Verde per giungere, passando per la "Stele Egea" del Tempio funerario di Amenhotep III a Kom el-Hetan, al confronto tra i dipinti di Knossos e quelli solo recentemente scoperti a Tell el-Dab'a (l'antica Avaris) per concludersi con l'esame delle Tombe dei Nobili, a Tebe, che presentano dipinti parietali delle c.d. "processioni dei tributari" Keftiw.