Emigracion Italiana En Argentina

Il saggio ricostruisce e mette in luce la stretta relazione che gli immigrati italiani e i loro figli rioplatensi hanno mantenuto, nel corso degli anni, con il tango.
Senza di loro - i TANOS - è possibile che il tango, così come è conosciuto e amato oggi, non sarebbe esistito. Una ricerca che, rispetto alle opere che l'hanno preceduta, presenta nuovi spunti di analisi e ricco apparato di materiali inediti.
La suddivisione  del saggio in tre capitoli consente di avicinarsi a tre universi d'indagine. Il primo ha per asse l'ibridazione verificatasi nei primi decenni del tango, quando questo venne codificato come genere musicale, come genere ballabile e, infine, cantabile. Il secondo capitolo, è propriamente quello dei TANOS e del loro decisivo contributo alla storia del tango.
Il terzo e ultimo capitolo di TANGO TANO esplora il rapporto tra tango rioplatense e la tradizionale canzone classica napoletana. Un capitolo che rappresenta un contributo illuminante, sia per i ricercatori europei sia per quelli americani, poiché affronta un argomento ancora poco studiato.

El presente trabajo se propone analizar comparatísticamente en la poesía de Vicente Gerbasi y de Jorge Isaías las diferentes representaciones de la memoria y del paisaje como configuraciones de un espacio vicencial y existencial, signado por el tiempo, los exilios en sus múltiples manifestaciones, el viajar y la palabra poética como sostén y acto identitario. Ambos poetas, vinculados con la gesta inmigratoria en sus países, Venezuela y Argentina, inscriben la palabra poética a partir de ese acto fundacional de sus “mayores”, que ha sido la inmigración, “exilio” de un horizonte y origen de una nostalgia y de una pérdida inicial, definitoria para la experiencia lírica y existencial.
Se considerarán en este trabajo Mi padre, el inmigrante (1945) de Vicente Gerbasi y Crónica gringa (1976) de Jorge Isaías.
Este trabajo sintetiza algunas de las cuestiones que se están estudiando en el proyecto de Investigación del CONICET “Incidencia de la cultura italiana en la configuración del imaginario argentino – Siglo XX”.
El libro, coordinado por Rosa Maria Grillo, recoge los trabajos presentados en el 36° Convegno Internazionale di Americanistica, Salerno, 14-16 maggio 2014, organizado por el Centro Studi Americanistici Circolo Amerindiano y por el Dipartimento di Studi Umanistici de la Università di Salerno.

For Italian immigrants and their descendants, needlework represents a marker of identity, a cultural touchstone as powerful as pasta and Neapolitan music. Out of the artifacts of their memory and imagination, Italian immigrants and their descendants used embroidering, sewing, knitting, and crocheting to help define who they were and who they have become. This book is an interdisciplinary collection of creative work by authors of Italian origin and academic essays. The creative works from thirty-seven contributors include memoir, poetry, and visual arts while the collection as a whole explores a multitude of experiences about and approaches to needlework and immigration from a transnational perspective, spanning the late nineteenth century to the late twentieth century.

At the center of the book, over thirty illustrations represent Italian immigrant women's needlework. The text reveals the many processes by which a simple object, or even the memory of that object, becomes something else through literary, visual, performance, ethnographic, or critical reimagining. While primarily concerned with interpretations of needlework rather than the needlework itself, the editors and contributors to Embroidered Stories remain mindful of its history and its associated cultural values, which Italian immigrants brought with them to the United States, Canada, Australia, and Argentina and passed on to their descendants.

At the 1911 Rome Expo, in the most important room of the Venetian Pavilion, the ceiling is decorated with a large circular painting. It depicts a rich and articulated historical allegory of the Serenissima: Il Trionfo di Venezia. In the exhibition of the Palazzo delle Belle Arti the room reserved for the venetian painter shows seven canvases, among which a large Deposizione. Il Trionfo di Venezia and the Deposizione, after the roman exhibition, travel around the world until they reach the defined museum location in the 1920s. The first in Venice in a room of the Ca’ Pesaro Museum, the second in Buenos Aires in the Museo Nacional
de Bellas Artes.

En la Exposición de Roma de 1911, en la zona más importante del pabellón de Véneto el techo está decorado con una gran pintura circular que representa un rica y articulada alegoría histórica de la Serenísima: El triunfo de Venecia. En el exposición del Palacio de Bellas Artes, sin embargo, la sala reservada para el pintor veneciano es
compuesto por siete lienzos, entre los que destaca una gran Deposición. El triunfo de Venecia y la Deposición, después de la exposición romana, viajan por todo el mundo para llegar a su ubicación definitiva como museo en los años veinte: el primero en Venecia en las salas del museo Ca 'Pesaro, el segundo en Buenos Aires en el Museo Nacional de Bellas Artes.

Breve riassunto su l´emigrazione di italiani e iberici in America del Sud alla fine del Ottocento e la circolazione delle idee anarchiche in Brasile e Argentina che spinsero la formazione delle prime scuole operaie e libertarie nei due paesi, particolarmente a Buenos Aires e San Paolo.

L’emigrazione è uno dei maggiori fenomeni sociali del nostro Paese. Tuttavia sia la scuola sia l’università la trattano spesso come un fatto marginale rispetto ai grandi eventi della storia contemporanea: rivoluzioni, guerre, nazionalismi, totalitarismi, movimenti sociali.
Io stesso, pur avendo frequentato corsi di storia moderna e contemporanea negli atenei di Torino e Roma, non mi sono imbattuto nello studio sistematico dell’emigrazione italiana prima di aver conseguito la laurea magistrale. Fu infatti grazie ad una borsa di studio dell’Università per stranieri di Siena, avente come progetto la promozione della lingua e della cultura italiana all’estero, che compresi veramente la portata della cosiddetta “Italia fuori dall’Italia” o “Italia di riserva”. Mi recai quindi in Argentina dove, oltre a tenere un corso di Italiano all’Universidad Nacional de Cuyo, mi cimentavo nello studio dell’emigrazione al fine di comprenderne il grande lascito; come molti altri italiani ho  parenti, oriundi piemontesi, sparsi nella grande provincia di Buenos Aires.
Da quel momento in poi, pur occupandomi di insegnamento nella scuola, non ho mai smesso di approfondire l’emigrazione italiana nei sui diversi aspetti: motivazioni materiali, ragioni politiche, eterogeneità linguistiche, differenze regionali, stereotipi, integrazione, memoria, descrizioni letterarie, diplomazia culturale.
Il metodo di studio di questa raccolta di articoli è incentrato sulla ricerca storica dei movimenti migratori (Morelli, Devoto, Franzina, Bertagna), integrata da elementi linguistico-letterari (Malva, Argerich, Cambaceres, Arlt, Sábato, Dal Masetto, Giardinelli, Patat) e interviste o storie personali.
I luoghi trattati sono il Belgio e il Plata (Argentina e Uruguay), probabilmente perché ho abitato a Bruxelles e Mendoza: infatti l’interesse per l’emigrazione italiana non ha solo una radice intellettuale, ma riguarda anche un mio vissuto migrante, legato alle nuove mobilità per studio e lavoro.
Questi articoli si possono trovare online sulle riviste culturali “Il Malpensante” ed “EMI”, nonché su “academia.edu”.
Verona, maggio 2022.

El impacto de la guerra civil española en Iberoamérica no ha sido lo suficientemente estudiado hasta la fecha. La mayoría de estudios al respecto se centran en la movilización de recursos a favor del esfuerzo republicano, obviando la organización de los apoyos a los sublevados. A su vez, tampoco se han realizado estudios sobre la organización de estos apoyos en el entramado asociativo de las colectividades subestatales españolas. Se analizan fuentes provenientes de la Delegación Nacional del Servicio Exterior de Falange, y de organizaciones autónomas creadas en Argentina entre los años 1936 y 1940. Se confrontan con los estudios previos sobre la movilización en el campo republicano. El artículo se centra en la organización de apoyos a los franquistas en el marco de la colectividad gallega a través de un estudio de caso. Se concluye que los apoyos a la sublevación entre la colonia española fue mayor a lo estimado anteriormente y que entre estos también figuraron grupos e individuos con una fuerte impronta en defensa de la identidad y los símbolos de Galicia.

Tracce e itinerari di un’utopia. L’emigrazione italiana in Argentina di Fernanda Elisa Bravo Herrera è il risultato di una lucida e rigorosa indagine sul fenomeno migratorio italiano in Argentina nei secoli XIX e XX. Il volume, tradotto con estrema accuratezza da Sabrina Costanzo, è stato vincitore – nella sua edizione argentina con il titolo originale Huellas y recorridos de una utopía. La emigración italiana en la Argentina (Buenos Aires, Teseo, 2015) – del Premio Internazionale Ennio Flaiano in Italianistica «La Cultura Italiana nel Mondo» nel 2016. Si articola in sette capitoli densi di un corpus che consente di scandagliare l’oggetto della ricerca nella pluralità dei suoi aspetti.

Cita completa:
- Calì, Valentina, “Fernanda Elisa Bravo Herrera: Tracce e itinerari di un’utopia. L’emigrazione italiana in Argentina. Prefazioni di Romano Luperini e Antonio Melis. Traduzione di Sabrina Costanzo. Isernia, Cosmo Iannone Editore, 2020, pp. 242.” En Cuadernos del Hipogrifo. Revista de Literatura Hispanoamericana y Comparada [ISSN ISSN 2420-918X], N° 16, segundo semestre de 2021, pp. 136-139. Online: http://www.revistaelhipogrifo.com/wp-content/uploads/2022/01/136-139.pdf [Recuperado: 21 de enero de 2022].

SPANISH
Durante la primera década del siglo XX, Enrico Corradini fue uno de los más destacados representantes del “variado nacionalismo” italiano, él que más que otros supo transformar un genérico sentimiento de potencia en una concreta acción política. América Latina fue muy importante para la evolución de las ideas de Corradini, el cual, en 1908, viajó a Brasil y Argentina, visitó los dos países, y encontró las comunidades italianas que allí residían. A partir del viaje –documentado por las correspondencias enviadas al Corriere della Sera y recordado en diferentes escritos posteriores– él llegó a conclusiones fundamentales para el desarrollo del nacionalismo. En los emigrados, Corradini encontró una prueba de la debilidad de Italia, que no era capaz de ayudar a sus compatriotas expatriados para permitirles preservar el sentimiento de identidad nacional. El ensayo se basa en los escritos de Corradini y en la prensa de su época, y pretende reconstruir cómo el viaje latinoamericano ha influido en su pensamiento político y, más en general, cómo ha contribuido al desarrollo del nacionalismo italiano.

ENGLISH
In the first decade of the XX century the Italian «various nationalism» found one of its most prominent members in Enrico Corradini, able to transform a generic desire of power in a concrete political action. Latin America had a significant weight in the evolution of the ideas of Corradini, who in 1908 travelled to Brasil and Argentina, visiting the two countries and meeting the Italian communities. Thanks to the travel, documented by the correspondences sent to the Corriere della Sera and mentioned in several following works, the writer developed ideas that had a great relevance for the rise of Italian nationalism. In the emigrants Corradini found an evidence of the weakness of Italy, which was unable to assist its expatriated citizens and to keep their sense of national identity. The article, based on Corradini’s works and on the press of the period, aims at examining how the travel influenced his political thought and, more in general, how it contributed to the development of Italian nationalism.

Durante muchos años, especialmente mientras  sucedía, la emigración italiana en Argentina en los siglos XIX y XX ha recibido muy poca atención
entre los estudiosos en Italia. Las motivaciones son muy diferentes, y requieren un análisis detallado y exhaustivo. Fernanda Elisa Bravo Herrera, con su obra “Tracce e itinerari di un’utopia. L’emigrazione italiana in Argentina” trata de colmar este hueco.
Su trabajo, cuyo texto original, en español, lleva el título de Huellas y recorridos de una utopía. La emigración italiana en Argentina (Buenos Aires, Teseo, 2015), ha sido magistralmente traducido en el idioma de
Dante por Sabrina Costanzo, profesora titular de la Università degli Studi di Catania.
La autora de este libro trata de explicar las razones que provocaron el escaso interés de la cultura italiana hacia un fenómeno que interesó una
enorme cantidad de italianos, que pertenecían, sobre todo, a la clase baja de la sociedad. Los emigrantes eran, principalmente, obreros y campesinos, que huían de sus vidas miserables y sin esperanza para buscar unas condiciones de vida mejor. El análisis del fenómeno migratorio se basa en el estudio de un material documental amplio y
muy variado. Forman parte del corpus examinado textos eminentemente literarios, como los de De Amicis, Pascoli, Zanzotto, Franzina y Nievo, entre otros, y una gran variedad de documentos de diferente naturaleza: cartas, poesías, reportajes periodísticos, canciones y novelas, todo contribuye a la estructuración de un análisis que, gracias al elevado valor documental que el corpus aporta, consigue arrojar luz sobre un argumento complejo, cuyas numerosas facetas testimonian las dificultades intrínsecas que un estudio de este género ha debido necesariamente afrontar.

Cita completa:
- Bonaccorsi, Annalisa, “Fernanda Elisa Bravo Herrera. Tracce e itinerari di un’utopia. L’emigrazione italiana in Argentina, prefacios de Romano Luperini y Antonio Melis, traducción de Sabrina Costanzo. Isernia: Cosmo Iannone Editore, 2020, 256 págs.” En Visitas al Patio, vol. 15, núm. 2, 2021, pp. 274–275 [ISSN: 2248-485X; ISSN Electrónico: 2619-4023]. Web: https://revistas.unicartagena.edu.co/index.php/visitasalpatio/article/view/3690 [Recuperado: 22 de diciembre de 2021].

Ottanta anni fa Giorgina Levi , come migliaia di italiani di origine ebraica, lasciarono l'Italia fascista a seguito della promulgazione delle leggi razziali per rifugiarsi nelle Americhe. Discriminati nei diritti civili essenziali e soprattutto indesiderati, scelsero la via dell'esilio. Un'esperienza che trent'anni dopo vedrà protagonisti, invece, tanti latinoamericani che, fuggiti dalle dittature, saranno accolti fraternamente in Italia e nel resto delle capitali europee, e proprio da questi luoghi germinerà la ri-elaborazione politico-culturale che sarà a fondamento delle incipienti democrazie che si affermeranno negli anni Ottanta.

Franzina, Emilio, “Fernanda Elisa Bravo Herrera, Huellas y recorridos de una utopía. La emigración italiana en la Argentina. Buenos Aires, Editorial Teseo, 2015, s.i.p.” en Altreitalie. Rivista internazionale di studi sulle migrazioni italiane nel mondo 54 (gennaio-giugno 2017). Torino: Accademia University Press, Rosenberg & Sellier. Web Centro Altreitalie. [ISSN: 11200413. Altreitalie Online: ISSN 2385-0752]. Portale di Studi sulle migrazioni italiane:
http://www.altreitalie.it/pubblicazioni/rivista/n-54/rassegna/libri/fernanda-elisa-bravo-herrera-huellas-y-recorridos-de-una-utopia-la-emigracion-italiana-en-la-argentina.kl

La Camera de Commercio Italiana de Buenos Aires publica en 1965,  un importante catalogo de la presencia italiana en el país latinoamericano. 
En el sector industrial la presencia italiana es verdaderamente impresionante. El núcleo mas importante es representado de Fiat, Techint, Pirelli, ENI, Panedile, Olivetti, Galileo, Lepetit, Marelli, Necchi, Snia Viscosa, Cinzano, Gancia con inversiones de mas de mil millones y medio de dólares ( superiores a las inversiones norteamericanas).  El catalogo de las empresas italianas es largo y abarca muchísimas pequeñas y medianas plantas y talleres en todo los rubros de producción.
En esta ponencia me ocupo de los directivos , técnicos , obreros especializados  del grupo Fiat Concord y de los empresarios de las empresas italianas de autopartes.

Questo volume propone un'analisi approfondita delle forme dell'immaginario degli emigrati italiani in Argentina, a partire dal XIX secolo fino ai primi anni del XXI. Esso si concentra sul confronto politico e ideologico che si è sviluppato intorno all'emigrazione italiana nella realtà argentina e ne prospetta le distinte posizioni. Tra le tematiche principali affrontate rientrano le iscrizioni sociali che contribuiscono a disegnare il profilo dell'emigrante come soggetto culturale, la costruzione dell'identità in rapporto con l'alterità, la formazione delle idee di Nazione e di Patria, la strutturazione fattuale, esperienziale e anche immaginaria degli spazi, delle cause e delle conseguenze dell'emigrazione, i luoghi e i meccanismi della memoria e il legame della narrazione dell'emigrazione con la letteratura di viaggio. Il corpus analizzato, ampio e eterogeneo, comprende testi letterari canonici e altre forme di testualità che sono state, nel tempo, sommerse, silenziate o marginalizzate. Questi materiali sono stati riscattati dall'oblio per il grande valore che ricoprono nella documentazione della costruzione dell'immaginario collettivo e per lo studio dell'impatto che ha avuto, per entrambi i Paesi, l'emigrazione italiana in Argentina.

Traducción al italiano de Huellas y recorridos de una utopía. La emigración italiana a la Argentina. Prólogos de Romano Luperini y Antonio Melis. Buenos Aires: Teseo, 2015. 372 p. [ISBN 978­987­723­004­8].
Obra editada en el marco del Programa “Sur” de Apoyo a las Traducciones del Ministerio Ministerio de Relaciones Exteriores, Comercio Internacional y Culto de la República Argentina.
El libro cuenta con el auspicio del Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas (CONICET), del Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires (IIC Buenos Aires) y de los Premios Internacionales Ennio Flaiano.

Bellini, Giuseppe. “Fernanda Elisa Bravo Herrera, Huellas y recorridos de una utopía. La emigración italiana en la Argentina, Buenos Aires, Editorial Teseo, 2015, pp. 371.” en Dal Mediterraneo agli Oceani. Notiziario del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.) y del Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea (I.S.E.M., già C.S.A.E.) de la Università degli Studi di Milano, N° 67, septiembre de 2015, pág. 19 [ISNN 2284-1091].

The Italian American Review (IAR) is accepting submissions of articles for its Winter 2020 issue (10.1). Authors wishing to have an article manuscript considered for publication should email the following three items in Microsoft Word format as attachments to both the editor, Marcella Bencivenni (mbencivenni@hostos.cuny.edu) and the managing editor, Rosangela Briscese (rosangela.briscese@qc.cuny.edu), by June 30, 2019:

• a copy of the manuscript, including page headers with the author's name throughout
• a copy of the manuscript without any author identification—no title page, no header
• an article abstract

Articles should be around twenty-five/thirty pages (6,250-8,000 words) in length, double-spaced, not including bibliography and endnotes. The IAR follows the 17th edition of The Chicago Manual of Style and uses the Chicago Style author-date system for citations, with authors' full names included in the Works Cited list.

CALL FOR APPLICATIONS:
Film and Digital Media Review Editor

The Italian American Review (IAR) is looking for a review editor for film and digital media. The film and digital media review editor researches potential documentary (not feature) films and websites for assessment,
engages potential reviewers, arranges the reviews, and does initial edits, while serving as the main point of contact between reviewers and the IAR editorial staff. This editor should be familiar with current issues concerning Italian American studies and should have published works on the topic of film.

This position requires editorial, organizational, and communications abilities. This position is a nonpaying volunteer role, in keeping with the practice of academic journal publishing. The IAR is looking for a three year commitment starting September 2018.

The Italian American Review, a bi-annual, peer-reviewed journal of Queens College's John D. Calandra Italian American Institute, publishes scholarly articles about the history and culture of Italian Americans, as well as other aspects of the Italian diaspora. The journal embraces a wide range of professional concerns and theoretical orientations in
the social sciences and in cultural studies.

For more information, see the Publications page on the Calandra Institute's website (qc.edu/calandra), under Italian American Review, where you can find PDFs of published reviews. If you are interested in taking on the duties of this editorial position, please send your CV to Managing Editor Rosangela Briscese at osangela.briscese@qc.cuny.edu.

The deadline for applications is August 1, 2018.

The 1935 song " Faccetta Nera, " a paean to the Fascist imperialist enterprise in Africa, addresses the " little black face " that is the anonymous Abyssinian woman, an object of Italian colonial desire. This jaunty march with its suggestive miscegenation proclaims a gendered liberation of African women with the line " our law is slavery of love " (la legge nostra è schiavitù d'amore). The song was made famous by tenor Carlo Buti and eventually became a stable of festa band repertoires among the diaspora. In contemporary Italy black women are routinely taunted and humiliated with this Fascist-era tune.

The song is but one example of the myriad ways in which the body figures in discourses and cultural productions concerning Italy's histories and identities, within and well beyond the country's geopolitical boundaries. This interdisciplinary conference recognizes the body in its literal, metaphorical, and hybrid constitutions as found in the modern nation-state of Italy, the larger Italian diaspora, and among former colonies. It builds on the array of seminal work on body politics mainly developed in women's and gender studies—French feminist theories of jouissance, Donna Haraway's cyborgs, Judith Butler's gender trouble, post-colonial conceptions of subaltern racialized bodies, and contemporary trans theories—where corporeal imaginaries construct and reposition identity and agency. Italy and italianità, with its complex position within a Western hegemony—connected to colonialism, transnational migration, and larger discourses of power—is a particularly interesting locus for focusing a series of critical interventions around the body.

Sessarego, Jéssica, “Fernanda Bravo Herrera. Huellas y recorridos de una utopía. La emigración italiana en la Argentina”, en Revista Gramma, XXVI, 55 (2015), pp. 173-176. Buenos Aires, Universidad del Salvador [ISNN 1850-0153 (impresa).  ISSN 1850-0161 (en línea)]. Web: http://p3.usal.edu.ar/index.php/gramma/article/view/3659/4531

El propósito de este trabajo es analizar en diferentes producciones literarias y periodísticas italianas las representaciones y denuncias de las diferentes formas de violencia, marginación y represión a las que se sometían a los emigrantes italianos en la Argentina entre la mitad del siglo XIX y principios del XX. El corpus que se analizará comparatísticamente desde la sociocrítica y la hermenéutica de las migraciones abarca: la trilogía “novelística” de Antonio Marazzi, Emigrati, Studio e racconto (1880-1881), la colección de artículos de investigación/cartas del periodista Luigi Barzini publicada en el Corriere della Sera entre noviembre de 1901 y septiembre de 1902 y reunida en 1902 en el volumen L’Argentina vista come è y la obra de teatro de Enrico Corradini Le vie dell’Oceano. Dramma in tre atti (1913). El objetivo de este trabajo es analizar, en la discursivización del imaginario italiano, las representaciones de las múltiples formas de violencia que se ejercían contra los emigrantes dirigidos a Argentina. Algunas de estas manifestaciones se inscriben en el orden político y dependen de medidas estatales, mientras otras corresponden a una dimensión socio-cultural. Es a partir del análisis de las representaciones que denuncian los diferentes mecanismos de instauración de las redes de violencia que se espera delinear el espacio socio-histórico y el horizonte ideológico en el que se producía el fenómeno de la inmigración en la Argentina, desde el punto de vista italiano. Se espera reconstruir el contexto socio-ideológico, las expectativas vinculadas con los desplazamientos de masa, la concepción de la emigración, especialmente por parte del Estado y de sus instituciones, los conflictos identitarios a partir de la alteridad y la extranjeridad, las tensiones provocadas por la marginalidad y la búsqueda de inclusión, entre otras. Abstract: The purpose of this work is to analyze in different Italian literary and journalistic productions the representations and denunciations of the different forms of violence, marginalization and repression to which the Italian emigrants were submitted in Argentina between the middle of the 19th century and the beginning of the 20th. The corpus that will be analyzed comparatistically from the sociocriticism and migratory hermeneutics includes: the "novelistic" trilogy by Antonio Marazzi, Emigrati, Studio e racconto (1880-1881), the collection of research articles / letters by journalist Luigi Barzini published in Corriere della Sera between November 1901 and September 1902 and assembled in 1902 in the volume L'Argentina vista come è and the play by Enrico Corradini Le vie dell'Oceano. Dramma in tre atti (1913). The objective of this work is to analyze, in the discursivization of the Italian imaginary, the
representations of the multiple forms of violence that were exercised against the emigrants directed to Argentina. Some of these manifestations are inscribed in the political order and depend on state measures, while others correspond to a sociocultural dimension. It is from the analysis of the representations that denounce the different mechanisms of establishment of the networks of violence that are expected to delineate the socio-historical space and the ideological horizon in which the phenomenon of immigration occurred in Argentina, from the point of Italian sight. It is expected to reconstruct the socio-ideological context, the expectations linked to mass displacements, the conception of emigration, especially by the State and its institutions, identity conflicts based on alterity and foreignness, the tensions provoked by marginality and the search for inclusion, among others.