Cucina

"Una sceneggiatura sociale: analisi semiotica dell'aperitivo".
Il presente lavoro è incentrato sul fenomeno dell'aperitivo letto come uno dei temi della semiotica del gusto e del cibo. Il momento dell'aperitivo non è dettato prettamente dal bisogno di nutrimento e non possiede la natura di carburante corporeo, rappresenta piuttosto uno spazio altro in cui vivere un'esperienza conviviale e tornare ad esercitare le forme del vivere sociale fondate sull'incontro, sulla conversazione e sulla corporeità.

All’inizio il bicarbonato di sodio era principalmente studiato, assieme ai fosfati, per risolvere il problema del difetto PSE. Negli ultimi anni l’utilizzo dei fosfati per la lavorazione di carne cruda si sta vietando in diversi paesi; per questo motivo si è iniziato a cercare qualche altro additivo che possa avere queste funzioni. Negli ultimi dieci anni vari studi stanno confermando la capacità del bicarbonato di ridurre la forza di taglio della carne e di aumentarne la resa, superando le capacità dei fosfati. Questo sia per la carne di maiale che per il pollo.
In questa tesina cercherò di spiegare ciò che si è venuti a conoscere riguardo ai meccanismi di azione del bicarbonato nella carne e, in modo speciale, della carne di pollo con i pregi e i limiti che questo comporta.

(Relazione tenuta a Riccia il 17 marzo 2012,
in occasione del convegno “San Giuseppe porta i calzoni”,
per la Denominazione di origine Comunale, De.Co. dei Calzoni di Riccia)
- Premessa: alcune espressioni popolari toresi,
imperniate sulla figura e il culto di San Giuseppe, una volta detto San Giuseppe  votajanne pp. 2-5,
- Relazione tenuta a Riccia il 17 marzo 2012,
“La festa di San Giuseppe a Toro e nella valle del Tappino” pp. 6-17.
- Piccola Antologia di contributi riccesi e toresi, in prosa e in versi,
oltre ai classici Jovine, Del Vecchio e Cerri, pp. 18-37.
- Bibliografia minima p. 38.

«Fa’ che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo». Così Ippocrate, il padre della medicina, circa 2.500 anni fa, sintetizzava il suo pensiero sulla relazione tra ciò che mangiamo e la nostra salute. Possiamo essere contenti controllando i nostri appetiti e sviluppando le nostri abitudini di vita positive. Sicuramente ci vorrà un po’ di tempo per corrompere la forza di volontà ad abbandonare una cattiva abitudine, ma ci vuole solo un po’ di volontà per cominciare una nuova abitudine. A tavola con Ippocrate sottolinea l’importanza di basare la propria alimentazione soprattutto su cibi di origine vegetale, passando in rassegna oltre 140 ricette, correlate da curiosità su ciò che mangiamo e approfondimenti sul mondo culinario.

Dal 1891 al 1911 Pellegrino Artusi scrisse La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, la bibbia della cucina italiana tradizionale e casalinga. Leggendola non si riscoprono solo le autentiche ricette della cucina di casa, ma si respira la poetica risorgimentale; si possono apprendere nuove nozioni circa la storia, la flora e la fauna e la natura degli ingredienti. Il seguente lavoro si divide in tre parti. Nel primo capitolo, il ricettario dell’Artusi si presenta in tutte le sue sfaccettature linguistiche, culturospecifiche e strutturali. Il secondo capitolo illustra il senso della traduzione di libri in stretto legame con il loro Paese e con la loro cultura di provenienza e vuole successivamente capire le differenze che intercorrono tra la versione italiana e quella tedesca del manuale artusiano. Poiché l’edizione tedesca risulta più ridotta, moderna e semplificata, il presente lavoro si prefigge lo scopo di ricercare i motivi di tale riduzione e svecchiamento de La Scienza in cucina. Attraverso il confronto diretto tra le ricette, il terzo capitolo dimostrerà l’evoluzione della lingua della cucina e come al giorno d’oggi la traduzione e la pubblicazione di opere tradizione e letterarie sia strettamente legata e influenzata dal mercato.

Parler aussi de cuisine, faire de la cuisine, c'est faire du sens, en le mettant en condition de signifier. D'ici cet article, portant sur l'essai très célèbre de Greimas sur la recette de la soupe au pistou, du 1979, republié dans Du sens II (1983). Il s'agit de l'analyse minutieuse d'un texte écrit, très petit et très spécifique, extrait du livre de cuisine d'Henri Philippon sur la cuisine provençale 1 , livre encore déposable dans le marché libraire. Il s'agit d'un texte exemplaire pour la sémiotique, un texte qui a été discuté plusieurs fois par maints auteurs et commentateurs 2. Ceci parce que, il faut le préciser tout de suite, cette analyse greimassienne de la recette sur la soupe au pistou n'est pas une « application » des modèles de la sémiotique narrative à un texte qui n'est pas ni littéraire ni narratif en soi, comme on le dit souvent, pour démontrer la dite « puissance » de ce mêmes modèles. Pour Greimas, il n'y pas d'applications « en soi », il n'existe pas une sémiotique théorique, pure, qui, après coup, peut être appliqué aux textes le plus divers.

Intellectual committed and politically aligned, scandalous, controversial, Marguerite Duras places listening and desire at the center of her writing. Her pen tells us the taste and disgust of life, nausea and appetite, perfumes and stench, hunger and fasting. Here we find the flavors and recipes that accompanied her life and her works, including the famous booklet "La cuisine de Marguerite", withdrawn from the market and now a cult object.

Intellettuale impegnata e schierata politicamente, scandalosa, polemica, Marguerite Duras pone al centro della scrittura l’ascolto e il desiderio. La sua penna ci racconta gusto e disgusto della vita, nausea e appetito, profumi e fetori, fame e digiuno.
Ritroviamo qui i sapori e le ricette che accompagna- rono la sua vita e le sue opere, compreso il famoso libretto La cucina di Marguerite, ritirato dal com- mercio e divenuto ormai oggetto di culto.

Catalogo della mostra allestita dal 22 novembre 2019 al 16 febbraio 2020 presso la Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna. La mostra, ideata da Alessandro Molinari Pradelli, è dedicata a due elementi fondamentali e caratteristici della gastronomia petroniana: il pane e i salumi. La loro evoluzione storica viene illustrata attraverso disegni, incisioni, libri, opuscoli e bandi.
Tutto il materiale proviene dalle collezioni della Biblioteca dell’Archiginnasio.

Oggi si discute molto intorno all’idea della cucina come linguaggio. Si tratta di vedere se essa possa entrare a far parte dell’attuale girotondo delle muse, e come. Quali forme assume un girotondo in cucina? e in stanza da pranzo? e con chi? A partire da alcune nozioni centrali del pensiero semiotico di Lotman (interno/esterno, dominante, testo/contesto, esplosione, noi/altri) e utilizzando una storia esemplare come campo di esercizio (Il pranzo di Babette), si proverà a rispondere a questi interrogativi. Emergerà così tutta l’importanza metodologica della teoria lotmaniana nell’analisi del discorso sociale.

Nell'Enciclopedia del Pane troverete le caratteristiche e gli ingredienti originali di centinaia di tipi di pane provenienti da tutto il mondo. Per decine e decine di essi anche il procedimento originale per realizzarli spiegato passo dopo passo. Inoltre troverete caratteristiche e procedimenti per le focacce, le pizze e i biscotti più famosi. Potrete vedere per centinaia di questi prodotti le immagini che vi fanno capire qual'è il risultato che otterrete. Ci sono poi le ricette per i lieviti, per il poolish, per la biga e un dizionario della panificazione. Completano l'enciclopedia tante altre informazioni varie che scoprirete sfogliando gli indici. Il punto di forza della versione ebook è il sistema di collegamenti ipertestuali che vi consentono di spostarvi da un argomento all'altro, andando e tornando dai vari indici, in un secondo.

L'ippocrasso costituisce la bevanda medievale a base di vino e spezie che si ritrova copiosamente nei principali trattati di gastronomia e nei menù di corte. Non mancano i numerosi rimandi nei manoscritti di spezieria o nelle liste di cucina della classe aristocratica. D'altronde nella cucina medievale tutto doveva essere speziato, sia per il gusto di sovrapporre e di accostare aromi esotici, sia per il desiderio di usare ingredienti rari e costosi da ostentare.

Le ricerche condotte dall’Università degli Studi di Padova nell’area dei fondi ex Cossar ad Aquileia hanno permesso di riportare alla luce in tutta la sua estensione una domus (detta “di Tito Macro”) e di seguirne la vita e lo sviluppo dal momento della sua costruzione nella seconda metà del I secolo a.C. fino al suo abbandono alla metà del V - inizio del VI secolo d.C. Proprio ad una delle ultime fasi di occupazione della casa è attribuibile un ambiente verosimilmente adibito a dispensa, all’interno del quale è stata recuperata, tra gli altri reperti, un’anfora di origine orientale riutilizzata come contenitore per lo stoccaggio di derrate alimentari e più in particolare, com’è stato possibile appurare grazie alle analisi archeobotaniche, di lenticchie. Il prezioso ritrovamento e gli altri frammenti ceramici ad esso associati, appartenenti ad anfore orientali e africane e a recipienti in ceramica comune e da mensa, permettono non solo di riconoscere alcuni elementi della dieta degli abitanti della domus, ma anche di ricostruire parzialmente il set dei recipienti utilizzati per cuocere i cibi e per servirli in tavola.

Riassunto. L'Accademia dei Georgofili è stata coinvolta nell'ambito della valorizzazione mu-seale dell'ultima dimora di Galileo, per definire una ipotesi ricostruttiva della cantina e della cucina presenti nella villa dello scienziato. Partendo dalla documentazione edita sul carteg-gio di Galileo e attraverso una ricerca storico-documentaria sulla vitivinicoltura e le cucine del periodo è stata proposta una ricostruzione degli ambienti. Parole chiave. Galileo, Cantina, Vino, Uva, Olio, Cucina. Nell'ambito del ripristino museale di Villa Il Gioiello, ultima dimora di Galileo Galilei, l'Accademia dei Georgofili è stata chiamata a dare un supporto scientifi-co per una ipotesi ricostruttiva della cantina e della cucina della villa, così come poteva essere fra la fine del XVI e i primi decenni del XVII secolo, periodo in cui Galileo visse in questa casa. La ricostruzione degli ambienti della cantina di Galileo Galilei è stata realizza-ta dopo uno studio delle fonti documentarie che ha permesso di poter formulare un'ipotesi della consistenza e tipologia di materiale e di oggetti contenuti nella Abstract. The Accademia dei Georgofili has been involved in the museum enhancement of Galileo's last home, to define a reconstructive hypothesis of the wine cellar and kitchen in the scientist's villa. Starting from the documentation published on Galileo's correspondence and thanks to a historical-documentary research on the viticulture and kitchens of the time, a reconstruction of the rooms has been proposed.

Oggi si discute molto intorno all’idea della cucina come linguaggio. Si tratta di vedere se essa possa entrare a far parte dell’attuale girotondo delle muse, e come. Quali forme assume un girotondo in cucina? e in stanza da pranzo? e con chi? A partire da alcune nozioni centrali del pensiero semiotico di Lotman (interno/esterno, dominante, testo/contesto, esplosione, noi/altri) e utilizzando una storia esemplare come campo di esercizio (Il pranzo di Babette), si proverà a rispondere a questi interrogativi. Emergerà così tutta l’importanza metodologica della teoria lotmaniana nell’analisi del discorso sociale.

Sarà dedicato ai prodotti del Monferrato il convegno Cibo e Vino nel Monferrato Medievale e Rinascimentale che si terrà a Frassineto Po (AL), domenica 28 agosto 2016, presso la Sala Consiliare del Palazzo Comunale, piazza del Municipio n. 6, con inizio dei lavori alle ore 10.00.

Il tradizionale incontro – giunto all’undicesima edizione - s’inserisce nel calendario degli eventi curati dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”, con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte, della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e della Fondazione CRT.
Dopo il saluto del Sindaco sen. Angelo Muzio seguiranno gli interventi di Roberto Maestri I Castelli del vino in Monferrato: una prima indagine conoscitiva; Manuela Meni Il cibo tra culto e iconografia; Cinzia Montagna Dal Brasile a Frassineto: l‘alimentazione fra Vecchio e Nuovo Mondo in epoca medievale e rinascimentale. Seguendo un seme di peperone; Pierluigi Piano Monferrato/Mantova, percorsi eno-gastronomici e altro, lungo le strade d‘acqua del Po.
Il convegno “Cibo e Vino nel Monferrato Medievale e Rinascimentale” si propone lo scopo di  recuperare la memoria storica dei prodotti del nostro territorio, una storia in parte trascurata o trattata in modo frammentario. Non esistono, infatti, studi articolati sulle abitudini gastronomiche della corte di Monferrato: nulla in epoca Aleramica, vaghe tracce in epoca Paleologa, mentre per quanto riguarda il periodo Gonzaghesco dobbiamo attenerci, quasi esclusivamente, alle fonti cronachistiche mantovane e alle preziose cronache casalesi del Bremio e del Vassallo. In ambito enologico, appaiono ancora utili le ricerche archivistiche condotte da Aldo di Ricaldone e, più recentemente, da Alessandro Alemanno. Troppo poco perché si possa ricavare un quadro preciso riguardo a una materia, quanto meno, affascinante. 
Il convegno intende quindi rappresentare uno stimolo per una ricerca che possa condurre a una pubblicazione, di taglio divulgativo, utile a promuovere quel “turismo culturale” oggi più che mai fondamentale per il nostro territorio.

Seguirà rinfresco

Ingresso libero

Cambia l'uso degli spazi della casa e si mescolano funzioni fino ad oggi ben definite. Una metamorfosi che porta ad interrogarci sulla necessità di studiare una nuova architettura basata sui processi, rilevando i nuovi limiti tra pubblico e privato, al di là dei modelli tradizionali. Di fatto, lo spazio privato diminuisce a favore di continue incursioni che arrivano " da fuori " , in una prospettiva di condivisione e, al tempo stesso, di allargamento delle dinamiche domestiche. Il tema del cibo e della sua preparazione, nonché l'intero processo di produzione, riempiono quotidianamente palinsesti televisivi e riviste. La nuova cultura del km0, del biologico, del ritorno alla local economy, per non parlare delle svariate tipologie di dieta, indicano una tendenza verso una possibile soluzione della crisi di sovrapproduzione dell'ultimo secolo dovuta, almeno in parte, all'allontanamento delle decisioni e dei processi dall'utente ultimo. Il novecento ci ha raccontato lo sviluppo dell'unità abitativa, dalla formulazione del movimento moderno, attraverso studi di ergonomia e alloggio minimo, ai modelli prefabbricati di elementi costruttivi e servizi, Abstract S pazi domestici dell' a limentazione