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Stato dell'Europa sud-orientale
Europa > Balcani > Serbia

Serbia
Fortezza di Golubac all'ingresso delle gole del Danubio
Localizzazione
Serbia - Localizzazione
Stemma e Bandiera
Serbia - Stemma
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Serbia - Bandiera
Serbia - Bandiera
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Serbia (in serbo Република Србија - Republika Srbija) è uno Stato dei Balcani nel sud-est dell'Europa che confina con Ungheria, Romania, Bulgaria, Macedonia del Nord, con l'Albania per mezzo del Kosovo, con Montenegro, Bosnia ed Erzegovina e Croazia.

Da sapere

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La Repubblica di Serbia ha come capitale Belgrado mentre le altre principali città con più di 100.000 abitanti, concentrate in Serbia centrale e Voivodina, sono Novi Sad, Niš, Kragujevac e Subotica.

La Serbia è un paese membro delle Nazioni Unite, del Consiglio d'Europa е dell'Organizzazione della Cooperazione Economica del Mar Nero; è ufficialmente candidato per l'adesione all'Unione europea.

Dal Fondo Monetario Internazionale è considerata un paese dallo sviluppo medio-alto con un'economia in crescita.

Cenni geografici

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È un paese senza sbocco sul mare, costituito a nord da una vasta pianura alluvionale attraversata da alcuni affluenti del Danubio quali la Sava e Morava, dove si trovano poche modeste aree di rilievi, e verso sud da colline e da qualche rilievo di altitudine compresa fra i 1000 e i 1500 m., dove il massiccio più importante è quello di Kopaonik, nell'omonimo parco nazionale al centro-sud della Serbia, nella zona fra Kraljevo, Kruševac e Novi Pazar, nota località anche sciistica. I laghi sono per lo più artificiali, quelli naturali sono pochi e relativamente piccoli, tra cui il lago Palić a nord vicino alla città di Subotica; il principale lago artificiale è il Ðerdap verso il confine con la Romania.

Quando andare

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Il clima a settentrione è di tipo continentale, con inverni freddi ed estati calde e umide, a meridione e nella parte sud-occidentale è prevalentemente caldo e secco in estate e autunno e relativamente freddo e ricco di precipitazioni nevose in inverno.

Cenni storici

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Per molto tempo i Serbi vissero divisi nei due patriarcali principati di Raška e Zeta. Nel 1170, Stefan Nemanja, grande zupano (veliki župan) di Raška, che aveva preso il potere nel 1166 dopo la battaglia di Zvečan (Kosovo), detronizzando ed esiliando i fratelli rivali, riuscì ad estendere il suo dominio sulle tribù serbe e sulla regione di Zeta (l'attuale Montenegro). All'epoca del passaggio della terza crociata, capeggiata da Federico Barbarossa, Stefan Nemanja tentò di assicurarsi l'appoggio dei crociati; si incontrò perfino con il Barbarossa a Niš, nel 1189, e poi di nuovo l'anno seguente, ottenendo dall'imperatore di Bisanzio, Isacco II Angelo, il riconoscimento dell'indipendenza della Serbia.

Con la sconfitta avvenuta il 15 giugno 1389, quando il principe ottomano Murad I sbaragliò l'esercito cristiano guidato dal principe serbo Stefan Lazar Hrebeljanović chiamato anche Knez Lazar, nella storica battaglia della Piana dei Merli (odierna Kosovo Polje), ed i successivi scontri nel nord del Paese, per la Serbia iniziò un lungo periodo di dominazione ottomana (1459-1804). Le terre dei serbi diventarono proprietà del sultano che le trasformò in feudi militari ereditari o attribuiti a vita a funzionari turchi.

La Serbia, con l'inizio del XIX secolo, sostenuta anche dall'Impero russo, cercò di aumentare la sua autonomia rispetto all'Impero Ottomano strutturandosi nel semi-indipendente Principato di Serbia (1815) che si caratterizzò con una lotta interna fra le due dinastie più potenti del Paese, gli Obrenović e i Karađorđević. Nel 1878 il congresso di Berlino riconobbe l'indipendenza della Serbia e del vicino Montenegro.

All'indomani del congresso di Berlino, in cui venne ufficialmente riconosciuta come Stato sovrano, la Serbia rimaneva un piccolo paese con poco più di 50.000 km quadrati, con strutture arcaiche e una popolazione di poco inferiore ai 2 milioni di abitanti. I due Stati parteciparono alle guerre balcaniche (1912-1913) contro Turchia prima e Bulgaria poi, uscendone rafforzati e ampliati territorialmente. Il progetto di una possibile unificazione dei due Regni fu bloccato però dall'Austria-Ungheria.

Il 28 giugno del 1914 un giovane serbo-bosniaco di nome Gavrilo Princip, sospettato di appartenere alle schiere dell'organizzazione chiamata Crna ruka ("mano nera"), assassinò l'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo.

Dopo la conclusione della prima guerra mondiale, la Serbia, che era stata impegnata in guerra dalla fine del luglio 1914 e aveva subito perdite umane pari a quelli delle potenze occidentali, uscì grazie all'acquisizione della Vojvodina ingrandita dal conflitto e dalla Conferenza di pace di Parigi del 1919, diventando parte del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, che dal 1929 divenne Regno di Jugoslavia sotto la dinastia dei Karađorđević.

Durante la seconda guerra mondiale, a seguito dello smembramento del Regno di Jugoslavia, la Serbia divenne uno Stato fantoccio della Germania nazista, affidato da Hitler al generale Milan Nedić, lo stesso che nel 1918 fece firmare la resa agli Imperi Centrali, in modo simile al generale Pétain in Francia, ed al nazista serbo Dimitrije Ljotić. Il Governo filonazista di Nedić collaborò pienamente con la Germania sino alla liberazione congiunta della capitale da parte dell'Armata Rossa e dei partigiani jugoslavi nell'ottobre 1944.

Dopo la Seconda guerra mondiale, la Serbia è diventata una delle sei Repubbliche della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia (1945-1991), guidata per un lungo periodo dal maresciallo Josip Broz, noto come Tito. Le altre repubbliche erano Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Macedonia. Il Kosovo, riconosciuto ora come stato indipendente da una parte della comunità internazionale, non aveva lo status di repubblica nella federazione jugoslava, era bensì una provincia autonoma all'interno della Repubblica Socialista di Serbia.

Nel 1990 dopo il referendum costituzionale la Serbia assunse la denominazione di Repubblica di Serbia (Република Србија - Republika Srbija) che mantenne anche nel 1992, quando, in seguito alla ormai definitiva disgregazione della Jugoslavia di Tito e allo scoppio delle guerre jugoslave, insieme al Montenegro diede vita a un nuovo stato federale che prese il nome di Repubblica Federale di Jugoslavia (1992-2003) che a sua volta dal 2003 avrebbe preso il nome di Unione Statale di Serbia e Montenegro dopo che nel 2002 il governo federale della SRJ ebbe approvato una ristrutturazione della federazione nel tentativo di scongiurare l'indipendenza del Montenegro.

La ristrutturazione della federazione non diede i risultati sperati. Dopo questo ennesimo fallimento, nel 2006 il governo montenegrino decise di indire un referendum per l'indipendenza a seguito del quale la federazione venne sciolta consensualmente.

Ufficialmente è costituita da tre territori, etnicamente molto diverse: la Serbia Centrale, la Voivodina e la Provincia di Kosovo e Metohia, autoproclamatasi indipendente nel 2008 e attualmente sotto protettorato ONU.

Lingue parlate

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La lingua ufficiale è il Serbo, con minoranze ungheresi nella Vojvodina e albanesi nel Kosovo ed aree limitrofe (Novi Pazar e Sangiaccato).

Nelle principali mete turistiche l'inglese è parlato pressoché ovunque.

Cultura e tradizioni

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Il gruppo etnico predominante in Serbia è quello serbo, e la lingua ufficiale è quella serba (l'alfabeto usato è quello cirillico, sebbene il latino sia molto diffuso).

Il Paese è una delle nazioni europee più variegate dal punto di vista religioso, essendo punto di incontro tra chiesa ortodossa, cattolicesimo e Islam, con differenze marcate da regione a regione. La parte settentrionale è ad esclusiva maggioranza ortodossa mentre nel sud a Novi Pazar c'è una forte presenza di credenti all'islam.


Territori e mete turistiche

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Mappa divisa per regioni
Mappa divisa per regioni
      Belgrado Propriamente detta comprende l'area della capitale, posta al suo limite settentrionale e le città di Niš e Novi Pazar. Altre località di interesse turistico sono i centri sciistici di Kopaonik e Zlatibor.
      Podunavlje
      Podrinje
      Šumadija Regione centrale della Serbia, circondata da uno splendido orizzonte di colline ricoperte da boschi: un'area ricca culturalmente e dall'atmosfera piacevole e rilassante. La città principale è Kragujevac, il cui nome deriva dalla parola “kraguj” (una razza di falco) che sorge nel cuore della Šumadija. Altre importanti località di questa regione sono Aranđelovac, Gornji Milanovac e Jagodina.
      Voivodina Regione nel nord della Serbia, la Voivodina occupa una parte della pianura pannonica e i suoi paesaggi sono completamente piatti. Novi Sad è il suo centro maggiore; altra città importante è Subotica, situata sulla linea di confine con l'Ungheria, vicino a cui si trova Palic con l'omonimo lago.
      Kosovo Ha recentemente dichiarato in modo unilaterale l'indipendenza e attualmente è sotto l'amministrazione dell'UNMIK, secondo quanto previsto dalla Risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il Kosovo è a maggioranza albanese, Pristina è la principale città. Altra attrazione turistica è costituita dalle gole del fiume Rugova all'estremità delle quali si trova la città di Peć.

Centri urbani

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  • 44.819220.45711 Belgrado Una città sorprendente, dinamica e affascinante, una delle più antiche d’Europa, con monumenti risalenti a diversi periodi storici: un perfetto connubio di tradizione e modernità, dove vi è solo l'imbarazzo su cosa vedere e fare, di giorno, così come di notte.
  • 44.01120.91632 Kragujevac È la città principale della Šumadija, al centro del Paese, e il nome deriva dalla parola “kraguj” (una razza di falco). Capitale fino al 1841, Kragujevac ha una grande storia e oggi è la città del commercio e della finanza, vivendo una nuova rinascita. Da visitare sono il Museo Nazionale, i musei Stara livnica (“vecchia fonderia”) e 21 ottobre (dedicato al massacro da parte delle truppe tedesche nel 1941), il Municipio, il Parco della Rimembranza Šumarice e il primo Acquario Pubblico del Paese.
  • 43.320321.8993 Niš Si tratta della terza città della Serbia, detta la porta tra oriente e occidente, per la sua posizione geografica. È considerata la città degli imperatori: qui nacquero Costantino il grande e Costantino III. A Niš è legato il famoso l'Editto di Costantino (o di Milano), che nel 313 pose fine alle persecuzioni dei cristiani. Da non perdere: la Mediana, la villa dell'imperatore, oggi sito archeologico e la Ćele-kula, la torre dei teschi della battaglia di Čegar del 1809. Di grande richiamo è il Nišville jazz festival ad agosto.
  • 45.2519.8454 Novi Sad Seconda città della Serbia, capoluogo della Voivodina, dall'elegante centro in stile austroungarico, dominato dal Forte di Petrovaradin, che ogni anno a luglio ospita il famoso Exit Festival. Nel 2021 sarà Capitale europea della cultura: riconoscimento dato per la prima volta a una città di uno Stato non membro dell'UE. Un titolo certamente meritato considerato che la città è soprannominata la “Atene serba”, per il suo ruolo nella storia del Paese e per le numerose e prestigiose istituzioni culturali e universitarie. Crocevia fra la cultura slava, quella magiara, quella germanica e quella latina, che si riflettono nella sua identità multiculturale.
  • 43.622220.89455 Vrnjacka banja Ridente cittadina termale che durante la stagione turistica da aprile a fine agosto si riempie di un notevole flusso turistico interno grazie alle iniziative locali a concerti al aperto delle numerose stelle della pop music serba. Numerosi attività ricettive e gradevole il clima estivo mitigato dalla presenza del monte Goc. Nei mesi di luglio ed agosto c'è il Festival del cinema in collaborazione con l'istituto italiano di cultura di Belgrado con numerose serate con proiezioni di sicuro valore. Per gli amanti del acqua la cittadina ha una splendida piscina olimpica, una piscina alimentata di acqua naturale grazie alla deviazione di un fiume che scende dal monte Goc e l'acqua park.

Altre destinazioni

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Come arrivare

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La Serbia è facilmente raggiungibile sia via terra sia via aereo e volendo anche via mare o via fiume (in quest'ultimo caso solo con crociere organizzate).

Requisiti d'ingresso

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Tutti i cittadini dei Paesi membri dell’Unione Europea possono viaggiare in Serbia anche solo con la carta d'identità valida per l’espatrio, per un periodo di soggiorno non superiore ai 90 giorni. Non è valida la carta di identità con rinnovo tramite timbro. Per periodi di soggiorno oltre ai 90 giorni, è necessario l’uso di un documento di viaggio valido per l’espatrio, in modo da poter richiedere un permesso di residenza temporaneo.

Non è necessario il visto per turismo per soggiorni di massimo 90 giorni. Tutti gli stranieri hanno l’obbligo di registrarsi presso l’ufficio di polizia entro 24 ore dall’arrivo; viene talvolta effettuata una verifica della predetta registrazione al momento dell’uscita dal Paese. Nel caso in cui si pernotti in albergo, la registrazione viene effettuata automaticamente; se, invece, si è ospiti di privati è necessario recarsi all’Ufficio di Polizia di quartiere con il proprietario di casa.

In aereo

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Per approfondire, vedi: Aeroporti in Serbia.

Via aereo vi sono voli diretti a Belgrado (aeroporto Nikola Tesla) da Milano e da Roma operati giornalmente dalla compagnia di bandiera serba AirSerbia e da Ita Airways, oltre a voli diretti plurisettimanali da Venezia. Bisettimanalmente vi sono anche collegamenti con Niš, sia da Fiumicino sia da Bologna, operati da AirSerbia e da Orio al Serio con Ryanair. Il volo diretto dall'Italia dura circa un'ora e mezza. Molte sono, infine, le opportunità di viaggio con le principali compagnie aeree passando dai grandi hub europei (Monaco e Francoforte con Lufhthansa, Vienna con Austrian Airlines, Zurigo con Swiss International Airlines).

In auto

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Dall'Italia viaggiando su 2 o 4 ruote si devono attraversare la Slovenia (passando nelle vicinanze di Lubiana) e la Croazia (passando in prossimità di Zagabria). La prima località serba d'interesse turistico che si incontra lungo il viaggio è Sremska Mitrovica, situata nel sud-est della regione autonoma della Voivodina.

In nave

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Dal centro e dal sud Italia si può anche raggiungere la Serbia via mare, partendo da Ancora per Zara o Spalato o Antivari (Bar) oppure da Bari per Dubrovnik o Antivari, per poi attraversare via terra la Croazia e, a seconda dei percorsi, anche la Bosnia (entrando nella repubblica serba da Valjevo, dove ha sede uno dei più antichi licei della Serbia), piuttosto che il Montenegro.

In treno

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Buoni sono anche i collegamenti per Belgrado via ferrovia, la cui rete è ben sviluppata con molti treni internazionali diurni e notturni dalle/alle principali città europee (il Paese si trova sul corridoio paneuropeo di trasporto 10).

In autobus

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Il nord e centro Italia hanno ottimi collegamenti con Belgrado. Il servizio di pullman è rapido ed economico, nonostante le numerose fermate intermedie nelle autobuska stanica che precedono l'arrivo alla capitale. Sono regolari anche i collegamenti tra la Serbia e gli altri Paesi balcanici, così come quelli con la maggior parte dei Paesi dell’Europa centrale e occidentale.

Come spostarsi

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In aereo

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Il principale nodo aereo è l'aeroporto Nikola Tesla. Per raggiungere il centro di Belgrado dall'aeroporto (e viceversa), oltre ai taxi (prezzo prefissato 1800 RSD), ci sono due linee di bus: la linea A1 che porta in piazza Slavija e costa RSD 300, con una fermata anche a Novi Beograd, e la linea 72 che porta in piazza Zeleni Venac e costa RSD 170 (in entrambi i casi il biglietto è acquistabile a bordo dei mezzi).

La distanza tra l'aeroporto e il centro città è di 18 km e il tempo di percorrenza è di circa 30 minuti.

In auto

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Gli spostamenti via terra sono agevoli grazie a una buona rete stradale che attraversa tutto il Paese e che collega la Serbia alle nazioni confinanti e, quindi, al resto d'Europa:

I pedaggi autostradali possono essere pagati sia in dinari serbi sia in euro o con le principali carte di credito.

Tutte le compagnie internazionali di noleggio auto hanno uffici a Belgrado (centro e aeroporto) e molte anche a Novi Sad, dove rivolgersi per affittare una vettura e muoversi nel Paese in piena libertà.

Per guidare in Serbia – dove il senso di marcia è a destra con sorpasso a sinistra, come in Italia – è richiesta la patente in corso di validità; in tutto il territorio serbo è riconosciuta la "Carta Verde" (verificare che sulla carta la casella relativa non sia barrata). È obbligatorio indossare le cinture di sicurezza sia anteriormente sia posteriormente e i bambini sotto i 12 anni devono viaggiare sul sedile posteriore. Per i motociclisti è obbligatorio il casco. Sulle strade extraurbane, per tutti i veicoli a motore sono obbligatorie le luci anche di giorno, così come è obbligatoria il giubbotto riflettente. Su tutti i veicoli a quattro ruote è richiesto a bordo il triangolo, una corda da traino tra i 3m. e i 5m. e la cassetta di pronto soccorso (non obbligatoria per i ciclomotori). Dal 1 novembre al 1 aprile è obbligatorio l'equipaggiamento invernale (non ammesse gomme chiodate). Quanto ai limiti di velocità, variano da 80 km/h per la viabilità ordinaria, ai 100 km/h sulle superstrade fino ai 120 km/h sulle autostrade. I distributori di benzina e gasolio sono reperibili senza difficoltà in tutto il Paese e solitamente sono aperti dalle ore 6 alle 20 (la fascia notturna è coperta da quelli di turno); non esistono distributori automatici. Le stazioni di servizio accettano denaro contante o valute convertibili e carte di credito. È, inoltre, possibile spostarsi all'interno della Serbia con i bus locali grazie a un servizio capillare della società Beogradska Autobuska Stanica (BAS), la cui stazione principale a Belgrado è situata alle spalle della stazione ferroviaria. Vi sono inoltre collegamenti in bus per e da Belgrado a/da altre città balcaniche così come europee ed anche italiane.

Numerose sono, inoltre, le compagnie di taxi: bisogna fare attenzione agli abusivi. La tariffa viene indicata dal tassametro e sono previsti supplementi per la notte (non sono invece richiesti supplementi per il tragitto da/a aeroporto né per i bagagli). I call centre rispondono a vari numeri, quali per esempio: +381 11 9801 / 9803 / 9805 / 970.


In treno

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In Serbia è, inoltre, agevole anche viaggiare in treno, infatti la rete ferroviaria nazionale è ben sviluppata. La società che gestisce il trasporto ferroviario è la Serbian Railways, che offre collegamenti a raggera da Belgrado alle principali città in ogni direzione del Paese e viceversa. Per raggiungere la Serbia e spostarsi di città in città è preferibile usare i pullman ci sono servizi in molte città Europee che collegano la capitale Belgrado. Il trasporto è economico e rapido. Nelle città serbe c' è un buon servizio taxi anche esso economico.

In autobus

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Nella capitale Belgrado è davvero agevole muoversi con i mezzi pubblici, il cui servizio è gestito dalla società GSP Beograd : 137 linee di autobus (ne saranno aggiunte altre con il completamento del ponte Zemun-Borca), 12 linee tranviarie e 8 di filobus attive giorno e notte. Il biglietto singolo ha un costo a partire da 80 RSD (che varia a seconda della zona e dell'orario) ed è acquistabile a bordo dei mezzi (con un sovrapprezzo) oppure nei punti vendita GSP e nelle edicole che riportano la relativa vetrofania; una volta saliti a borda il titolo va vidimato nell'apposita timbratrice gialla. È il mezzo più comodo per spostarsi di città in città, dato che sono operativi dalle prime luci del giorno fino a tarda serata.

Cosa vedere

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Per approfondire, vedi: Patrimoni mondiali dell'umanità in Serbia.

Se si visita la capitale della Serbia per la prima volta, ecco ciò che non si deve perdere:

  1. la Fortezza di Kalemegdan, immersa nel verde, da cui si gode una vista a 360°
  2. la Piazza Nikola Pašić, dove ha sede il Parlamento Nazionale
  3. il Museo di Storia della Jugoslavia e la Casa dei Fiori, dove è sepolto Tito, per percorrere la storia della Serbia
  4. l'area pedonale tra Piazza della Repubblica, via Knez Mihailova e piazza Kosančić, dove curiosare in gallerie d'arte e negozi d'antiquariato
  5. il Tempio di San Sava, la chiesa ortodossa più grande dei Balcani, iniziata nel 1906 e non ancora terminata
  6. il Vecchio e Nuovo Palazzo Reale, costruiti rispettivamente nel 1884 e nel 1922, oggi sedi istituzionali
  7. il distretto di Savamala, ex-area industriale riqualificata, oggi cuore pulsante di laboratori, gallerie, mostre e festival di design
  8. i cappellai della Balkanska, alcuni con una storia di più di 50 anni, da cui provare cappelli di ogni modello, colore o tessuto
  9. il quartiere bohémien di Skadarlija, dove gustare un aperitivo a base di rakjia e la tipica cucina serba
  10. Zemun, per vivere la frizzante night-life belgradese in uno dei famosi splavovi sulle rive dei fiumi

Nei dintorni di Belgrado, vi sono diverse località, facilmente raggiungibili, che vale la pena visitare.

Itinerari

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Per gli amanti della cultura, numerosi sono gli itinerari tematici tra cui scegliere, per scoprire questo ricco Paese e apprezzarne storia e peculiarità:

  1. La Serbia preistorica
  2. Sulla via degli Imperatori
  3. La Transromanica
  4. I Monasteri della Fruska Gora
  5. Le fortezze
  6. Il patrimonio UNESCO
  7. L'architettura industriale
  8. Lungo il Danubio

Cosa fare

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"Cosa fare" in Serbia, oltre alle visite culturali, è davvero tanto...

A partire dalla vita notturna nella capitale, Belgrado, così vivace da essersi meritata il titolo di "città che non dorme mai". La gran parte dei locali, a ingresso libero e consumazione non obbligatoria, è concentrata nel centro cittadino, in particolare nel quartiere bohemien di Skadarlija, nei pressi della via dello shopping Knez Mihailova, nel quartiere di Novi Beograd e lungo le rive dei fiumi. A Skadarlija si può vivere la Starogradska (letteralmente "musica della città vecchia"), con concerti di musica tradizionale che accompagnano le cene nei ristoranti più tipici e rinomati di Belgrado. Sui fiumi Sava e Danubio, compresa la spiaggia di Ada Ciganlija e la caratteristica località di Zemun, si trovano gli splavovi, ovvero zattere o barche trasformate in ristoranti, bar e locali galleggianti, che d'estate sono il luogo di incontro dei giovani locali e dei turisti.

Allontanandosi dalla capitale, una grande emozione è data dalla cosiddetta Sargan Osmica (Šargan Eight), una delle attrazioni più affascinanti del parco naturale di Šargan-Mokra Gora. Si tratta della ferrovia a scartamento ridotto, costruita all'inizio del XX secolo. Oggigiorno la ferrovia è ancora in funzione e lungo la strada ferrata ci sono vecchie locomotive e vagoni, riconosciuti come monumenti protetti.

E per gli amanti della natura e delle vacanze attive, le possibilità sono oltremodo numerose, in ogni stagione e in ogni regione.

  • Birdwatching. In Serbia sono state censite circa 360 specie di uccelli, che la rendono la destinazione ideale per il birdwatching anche dei cosiddetti gufi comuni, delle aquile e dei trampolieri. In uno specifico periodo dell'anno per circa dieci giorni e con l'aiuto di una guida, si possono facilmente osservare oltre 150 diverse specie ornitologiche. Luoghi ideali sono nella Vojvodina il Parco nazionale della Fruška Gora, la Riserva naturale speciale Stari Begej-Carska bara e la Riserva naturale speciale Obedska bara, inserito nella lista mondiale degli habitat naturali dell'UNESCO.
  • Biking. Attraversare la Serbia in bicicletta è un'esperienza appassionante e al tempo stessa sicura, grazie alla buona segnaletica, alle mappe dettagliate e alla qualità dei servizi offerti. La strada ciclabile del Danubio (DBR) che attraversa il Paese è parte del corridoio internazionale della Federazione Europea dei Ciclisti – Eurovelo 6, che collega l'Atlantico al Mar Nero. Per coloro che, invece, amano la mountain il complesso di Zlatibor e di Kopaonik sono mete ideali, con percorsi dedicati e una cabinovia attrezzata per il trasporto delle bici, oltre a strutture ricettive idonee.
  • Trekking. Per gli appassionati dell'escursionismo, anche principianti, in Serbia c'è l'imbarazzo della scelta per i luoghi da scoprire: le colline di Vršac o la montagna di Fruška Gora, le Sabbie di Deliblato (Deliblatska Peščara), la montagna di Besna Kobila vicino a Vranje, la montagna di Cer vicino a Šabac o le cime di Maljen con il resort di Divčibare vicino a Valjevo, Rudnik con la sua dolce salita come quella alla Gola di Ovčar-Kablar. Gli escursionisti più esperti possono scegliere tra Stara o Suva Planina, Kopaonik o Golia, Tara e il canyon del fiume Trešnjica. In Serbia ci sono circa 300 guide specializzate e oltre 150 associazioni che possono accompagnare gli appassionati della montagna a conoscere un volto diverso del Paese.
  • Rafting. Anche gli amanti del rafting, possono apprezzare la Serbia. Lo sport è, infatti, praticabile su numerosi corsi d'acqua, tra i quali: la Drina, il Lim, l'Ibar e l'Uvac. I percorsi si differenziano per lunghezza, durata e livello di difficoltà. Esistono due tipi di rafting: uno su tronchi collegati a una zattera, l'altro con gommoni guidati da conoscitori esperti dei fiumi.
  • Vela. Lungo il Danubio nel Parco nazionale di Đerdap, dove si trovano le "Porte di Ferro", vi è un tratto che grazie ai venti è il paradiso dei velisti.
  • Sci. Lo sci, come sport e come divertimento, in Serbia si è affermato nel periodo a cavallo tra le due guerre. Numerose sono le località sciistiche in tutto il Paese, tra cui le più note sono Kopaonik e Stara Planina, dove i turisti possono soggiornare in chalet, appartamenti o in moderni hotel. Con circa 200 giorni all'anno di sole e 160 di neve, Kopaonik è la più importante e uno dei migliori comprensori in questa zona dell'Europa. Le piste (62 km) sono adatte per gli sciatori di tutti i livelli e sia per lo sci alpino che per lo sci nordico. Sono collegate da un sistema di seggiovie e skilift, che possono trasportare fino a 32.000 sciatori all'ora e oltre il 90% delle piste sono dotate di impianti per l'innevamento artificiale. Vi è inoltre un parco per snowboarder. Stara Planina, che letteralmente significa "vecchia montagna" e che si estende dalla città di Zaječar in Serbia fino al Mar Nero in Bulgaria, è una destinazione sciistica che ha raggiunto una recente popolarità nei Balcani. La cima di Stara Planina, così come il complesso sciistico, prende il nome di Babin Zub.
  • Terme. E per chi vuole rigenerare corpo e anima, la Serbia offre anche la possibilità di godere delle proprie terme. La grande ricchezza della natura nel Paese si riflette, infatti, nella presenza di più di un migliaio di sorgenti di acqua minerale calda e fredda, di cui attualmente ne sono utilizzate una cinquantina. Situate principalmente ai piedi delle montagne, in una posizione climaticamente favorevole, le terme più note sono quelle di Vrnjačka Banja, Banja Koviljača, Bukovička Banja, Banja Kanjiža, Ribarska Banja, Sokobanja, Niška Banja e Banja Gornja Trepča, anche conosciuta come Atomska Banja. Oltre a trattamenti terapeutici, gli stabilimenti propongono sempre più anche programmi di bellezza e benessere. A Junaković Banja, situata vicino ad Apatin, si trova il più grande centro benessere dei Balcani.

Valuta e acquisti

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La valuta nazionale è il dinaro serbo (RSD). Mediamente 1 RSD vale 0,0090 € e 1 € corrisponde a 111,2210 RSD.

Qui di seguito i link per conoscere l'attuale cambio con le principali monete mondiali:

(EN) Con Google Finance: AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD
Con Yahoo! Finance: AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD
(EN) Con XE.com: AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD
(EN) Con OANDA.com: AUD CAD CHF EUR GBP HKD JPY USD

In circolazione si trovano monete da 1, 2, 5, 10, 20 dinari e banconote da 10, 20, 50, 100, 200, 500, 1000, 5000 dinari. Il cambio valuta si può effettuare presso le banche, i cambi autorizzati, gli alberghi e le macchine automatiche: in certi casi viene applicato un tasso di cambio meno favorevole. Le banche solitamente sono aperte nei giorni feriali dalle 9:00 alle 17:00 e il sabato fino alle 13:00; la domenica sono aperte a turno. Le carte di credito sono accettate a Belgrado e nelle principali città, ma non vi è ancora una diffusione capillare su tutto il territorio serbo.

I prodotti tipici della Serbia, ideali da acquistare come souvenir, sono quelli enogastronomici e quelli artigianali. Tra i must vi è la Rakija, una grappa ottenuta dalla distillazione di differenti tipi di frutta. La più nota è la Šljivovica ricavata dalle prugne (frutto nazionale serbo), vi sono poi la Kajsijevaca fatta con le albicocche e, più morbide, la Viljmovka o Kruskovaca con le pere e la Jabukovaca con le mele. Tipico è anche un digestivo (amaro) a base di piante aromatiche, noto come Pelinkovac o Gorski List, ma anche il Bermet, un vino liquoroso proprio della Voivodina, da bere come aperitivo o in accompagnamento al dessert, un tempo molto apprezzato nelle corti europee. Anche la marmellata di prugne è caratteristica della Serbia, così come l'ajvar, una salsa di peperoni (dolce, piccante o molto piccante) da spalmare sul pane o da usare come condimento per la carne. Altro prelibato souvenir sono i dolci, come gli orasnice o vanilice, deliziosi biscotti tradizionali.

Quanto ai prodotti dell'artigianato locale, acquisti tipici sono il berretto šajkača, le scarpe tradizionali Opanak e i maglioni di lana. Meno agevoli da trasportare, ma vere e proprie opere d'arte, sono i bellissimi tappeti ricchi di ornamenti geometrici prodotti principalmente nella regione di Pirot (verso il confine con la Bulgaria), dove si trovano anche pregevoli terrecotte rustiche e colorate e giocattoli fatti di argilla. Nella regione della Voivodina sono, invece, peculiari le borracce decorate.

I negozi sono generalmente aperti dal lunedì al sabato dalle 6:00 alle 20:00 e la domenica dalle ore dalle 8:00 alle 14:00, i mercati invece tutti i giorni dalle 6:00 alle 17:00 (molti sono aperti anche la domenica).

A tavola

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Non è semplice far conoscere i segreti della cucina serba a uno straniero. I nomi di tanti piatti non si possono tradurre e non fanno parte della cucina di altri paesi, anche quando sono fatti con ingredienti semplici che si possono trovare in tutto il mondo. Se si vuole conoscere la cucina nazionale serba, nata da un'imprevedibile miscela di influenze storiche all'incrocio delle civilizzazioni, bisogna lasciarsi condurre dalla mano esperta dei ristoratori locali.

Un'antica leggenda serba racconta che nei tempi dell'impero di Dušan, nel XIV secolo, alla corte si mangiava con le posate d'oro. Gli storici dicono che la cucina medievale serba consistesse prevalentemente di latte, dei suoi derivati e di vegetali. Non era uso consumare molto pane, le persone di ceto più elevato mangiavano quello di grano, mentre i poveri il pane di segale e d'avena. Per quanto riguarda la carne, invece, veniva consumata solo la selvaggina, mentre i bovini erano tenuti per i lavori di agricoltura.

La gastronomia serba può definirsi "povera", basata sui prodotti del territorio e sulla carne, cucinata in diversi modi.

Vi sono molti prodotti freschi, principalmente biologici che soddisfano qualsiasi palato, anche quello dei vegetariani. Ogni regione e quasi ogni ristorante ha le proprie specialità.

Prima di iniziare un pasto tipico serbo, viene spesso proposto come aperitivo la rakjia, il distillato ottenuto da diversi frutti: prugne, pere, uva, albicocche e mele cotogne. La rakjia è solitamente servita insieme ad antipasti, a base di "kajmak" (un formaggio cremoso), formaggi, carni essiccate e affumicate, e "prebranac", ovvero fagioli cucinati in modo particolare.

Quando si visitano località lungo i fiumi o i laghi non si deve perdere l'opportunità di assaggiare la zuppa di pesce e, in generale, i piatti a base di pesce fresco. In montagna, invece, si possono degustare molti piatti alla brace come l'agnello, il vitello, il maiale e il patate; mentre in campagna bisogna assolutamente provare il cavolo, le zuppe e il pollame. L'insalata si trova ovunque e non c'è niente di meglio del sapore di pomodori, cetrioli e peperoni freschi e biologici, così come del profumo di un buon barbecue.

Le prugne sono il frutto nazionale e vengono utilizzate per realizzare diversi piatti, dolci, marmellate e liquori, tra cui la grappa (rakjia) che prende il nome specifico di Sljivovica. La rakjia prodotta con una particolare antica varietà di prugne di Gledić sulle montagne della Šumadija, detta crvena ranka (letteralmente la rossa precoce) è un presidio Slow Food.

Ogni regione ha il proprio assortimento di dolci, spesso elaborati dall'incontro con culture straniere come per esempio nel Sud la pita alle noci e i baklava tipici greco-turco-bizantini e nel nord gli strudel tipicamente austro-ungarici.

Il classico pasto serbo include l'antipasto, la zuppa, il piatto principale, il dolce e, per concludere, il caffè, servito alla turca o espresso.

Un detto serbo recita "Non ho mangiato se non ho usato il cucchiaio", ovvero non c'è pranzo né cena in Serbia, che sia di tutti i giorni o per un'occasione speciale, senza una minestra o una zuppa.

Tra le specialità proprie della cucina serba, che vanno provate, si consigliano:

  • Jaretina ispod saca, è l' agnello cotto sotto la brace insieme a verdure come patate e carote (krompir i šargarepa).
  • pecenja, è il maiale al girarrosto che viene servito freddo a pezzi, numerosi sono i ristoranti che hanno come loro piatto principale per apprezzarlo caldo è obbligo recarsi nei pecenjara a mezzogiorno
  • il kajmak, condimento ricavato dal latte fresco intero, alla base della preparazione di molti piatti
  • l'ajvar, salsa di peperoni (dolce, piccante o molto piccante) da spalmare sul pane o da accompagnare alla carne
  • la gibanica, una sorta di sfoglia con formaggio e uova, dolce o salata, spesso servita a colazione accompagnata da yogurt bianco (un must nelle festività religiose)
  • lo schnitzler di Karagiorge/Karađorđe, bistecca di vitello involtata e farcita con kajmak, impanata e fritta nell'olio e servita accompagnata dalla salsa tartara
  • la zuppa japrak, un mix energetico a base di carne di montone, vitello, riso e foglie di vite
  • la zuppa di beg, con il pollo
  • la zuppa tarahna, con un impasto di briciole di pasta
  • la zuppa di Šumadija (Ratarska supa), con pollo, verdure, pastinaca (una radice bianca e carnosa), servita con pepe macinato e abbondante prezzemolo tritato
  • i banjaluka's chevap, bocconcini di carne serviti con salsa di pomodoro e peperoni
  • gli hadzija's chevap, bocconcini di carne ai funghi
  • i ćevapčići, carne di quarto anteriore di vitellone macinata, fatta riposare sul ghiaccio e modellata in pezzi a forma di piccoli cilindri, cucinata al barbecue e servita con cipolla fresca tritata finemente
  • la vešalica, carré di maiale affumicato e cucinato al barbecue
  • il burek, un rotolo di pasta ripieno di carne di manzo e di vitello, che fatto con la trippa prende il nome di Kulen Pita
  • la zeljanica, una torta salata cotta in forno farcita con formaggio, panna, uova e spinaci tritati o cavolo
  • il podvarak, cavolo acido tagliato a pezzi e cotto a lungo, prima al fuoco e poi in forno, con strutto, cipolla e pancetta, servito in accompagnamento all'arrosto di maiale o di tacchino (è un piatto tipico delle feste)
  • il prebranac, fagioli bianchi cotti con cipolle caramellate, alloro e paprika dolce, serviti con crostoni di pane
  • proja, pane di farina di mais
  • sir, formaggio
  • torta di noci
  • orasnice, dolce a forma di ferro di cavallo, a base di noci tagliate finemente, zucchero e uova
  • strudel di mele, di amarene o di semi di papavero
  • le palačinke (crèpes), farcite con noci, marmellata, cioccolato, gratinate, flambé o con la spuma di vino
  • Pita e Gibanica è una sfoglia a più strati generalmente con un ripieno di spinaci ma ce ne sono molte versioni.

In Serbia solitamente il conto dei ristoranti non include la voce "servizio", pertanto, sebbene non sia obbligatorio lasciare la mancia, è abitudine nel caso in cui si fosse apprezzato il servizio lasciare un 5-10% del conto. Ai bar (e sui taxi) eventualmente come mancia si lasciano gli spiccioli del resto.

Bevande

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La viticultura in Serbia risale a più di mille anni fa ed è sempre stata un'attività particolarmente importante durante i diversi periodi storici. Lo sviluppo moderno della viticoltura e della produzione di vino prese il via nel XIX secolo all'epoca della dinastia Obrenović, per essere poi portato avanti solo durante il periodo dei Karadjordjević. Oggi la viticultura è una branca sviluppata dell'agricoltura – per alcune zone è la nuova vocazione – e la maggior parte dei piccoli produttori utilizza metodi di produzione che combinano il meglio del sapere tradizionale con le più moderne tecnologie. La Serbia offre la possibilità di assaggiare vini eccezionali, che si possono anche degustare e acquistare direttamente presso le cantine dei produttori. Sono otto le regioni a produzione vinicola in Serbia e più di cinquanta le varietà di vite coltivate con cui vengono prodotti vini sia bianchi, fermi e frizzanti, sia rossi. Tra le località vitivinicole più note del Paese vi sono Aleksandrovac, Arandjelovac, Smederevo, Topola, Palić, Knjaževac, Sremski Karlovci e Vršac, situate lungo le cosiddette "Strade del Vino", che sono sei e che offrono al turista itinerari enologici tra paesaggi affascinanti per natura e storia.

Meritano una citazione particolare:

  • i cosiddetti ″Vini dalla sabbia″ della zona di Subotica, dove i terreni sono appunto sabbiosi e la cui tradizione risale a più di 2000 anni fa
  • il Bermet della Fruška Gora, un vino liquoroso prodotto dal vitigno autoctono della zona Vranac e aromatizzato con più di 20 erbe macerate
  • il Kreaka, un antico vitigno bianco autoctono di Vršac, dove la viticoltura risale all'epoca dei Daci
  • il Trijumf della regione di Openlac, uno dei migliori del Paese, rinato in tempi recenti secondo i "segreti" del cantiniere della famiglia reale Karadjordje a base di uve Sauvignon bianco, Chardonnay e Riesling
  • il Prokupac, un vitigno autoctono della zona di Župa dall'alto contenuto zuccherino con cui si produce un vino rosé di colore intenso
  • il Tamjanika o Temjanika, altro vitigno autoctono dell'area di Župa, una varietà di Moscato bianco dagli acini piccoli, molto scuri, di forma quasi perfettamente rotonda e dall'aroma molto intenso con cui si produce un vino bianco fruttato (il rosso è molto raro ma di qualità straordinaria).

I Pelinkovac artigianali sono amari a base di erbe che si trovano nei numerosi Selo (villaggi) limitrofi alle città di Kraljevo e Kragujevac e in tutte le numerose zone rurali della Serbia. La Rakija distillato di prugne, susine, pere ecc. è di facile degustazione o acquisto in ogni Kafana (bar) o presso i produttori locali della campagna serba. Tra le bevande tipiche della Serbia, oltre ai vini e alla grappa, vi è anche la birra – Jelen, Lav, BG, Vajfert, Pils, ecc. – che viene festeggiata annualmente ad agosto con la Festa della Birra a Belgrado.

Infrastrutture turistiche

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In Serbia è possibile alloggiare in alberghi, da quelli di lusso a quelli più semplici, così come in ostelli o in campeggi. Il Paese è recentemente entrato a far parte dell'associazione europea per il campeggio famigliare EFCO-HPA, in un'ottica di sviluppo di questa forma di accoglienza sempre più in crescita. l campeggio libero è vietato in tutto il territorio serbo. Si consiglia di cercare parcheggi a pagamento custoditi soprattutto nelle grandi città; è consentita ai camper la sosta notturna nelle piazzole in autostrada. Per quanto concerne il soggiorno in case private, è diventata una formula molto di moda, con un ampio ventaglio di scelta, da quelle più lussuose a quelle più semplici, a quelle tradizionali dove si può anche gustare dell'ottimo cibo a base dei prodotti coltivati dai contadini. Nella regione della Voivodina è, inoltre, possibile dormire nelle “salaši”, ovvero tenute di campagna che conservano lo spirito romantico del passato e delle tradizioni rurali.

Eventi e feste

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Gli eventi più interessanti per i turisti sono quelli dedicati alla cultura e tradizione, agli usi e ai costumi popolari, al folclore e all'artigianato. Sebbene si svolgano durante tutto l'anno, la stagione più intensa è quella estiva, in occasione dei periodi della semina o della raccolta, piuttosto che di importanti ricorrenze storiche. Anche le sagre enogastronomiche sono particolarmente tipiche e d'interesse per i visitatori, che possono così scoprire e apprezzare i prodotti tipici serbi.

Tra gli appuntamenti di maggior richiamo turistico, che permettono anche di visitare l'intero paese da nord a sud, da ovest a est, si segnalano:

  • Maratona di Belgrado. aprile. La prima edizione ebbe luogo nel 1988 e da allora “molta strada è stata fatta”. La Maratona di Belgrado, infatti, è oggigiorno il più importante evento sportivo della Serbia, che ogni anno richiama nella capitale un numero sempre più crescente di partecipanti e visitatori. Si tratta di una manifestazione che conferma la vocazione sportiva del Paese.
  • Misker festival (Concorso Internazionale di Design) (Belgrado). maggio/giugno. Si tratta di un "giovane" festival internazionale che per 5 giorni celebra la creatività, a cui partecipano designer balcanici ed europei. Ha luogo nel distretto industriale di Savamala nel cuore di Belgrado, che durante questo evento diventa un laboratorio di architettura, arti visive e musica con mostre, conferenze, workshop e concerti.
  • Belgrade design week (Belgrado). giugno. Inaugurata nel 1995, la Design Week di Belgrado si sta sempre più affermando come un evento di tendenza a livello europeo. Una settimana di esposizioni, seminari e iniziative varie che animano l'intera città, le gallerie d'arte e i negozi, alla presenza di giovani designer provenienti da tutti i Balcani, giornalisti e personalità internazionali. Un evento che testimonia il dinamismo di una delle città europee più di tendenza.
  • Exit festival (Novi Sad). luglio. Nato nel 2000 per iniziativa di tre studenti universitari e ospitato nella Fortezza di Petrovardin a Novi Sad – capuologo della regione della Voivodina – l'Exit Festival è diventato un punto di riferimento della musica pop-elettronica contemporanea, con gruppi e dj di tendenza che attirano visitatori, giovani e non, da ogni parte d'Europa. Un'esperienza unica nel suo genere, giudicata dalla stampa internazionale tra i "top ten best European festivals".
  • Festival internazionale del cinema di Palić (Palić). luglio. Fondato nel 1992 dal Comune di Subotica come festival a livello regionale, è oggigiorno un evento internazionale molto apprezzato dal pubblico cinefilo, che si svolge a Palić, località a nord della Serbia, nota per l'omonimo lago, che la rende una meta turistica.
  • Drina Regatta (Bajina Bašta). luglio. Una delle numerose regate, che si svolge sulla Drina sin dal 1994, organizzata dal Comune di Bajina Basta, nella Serbia orientale, vicino al confine con la Bosnia ed Erzegovina. Tre giorni di gare – dal nuoto ai tuffi, fino alla preparazione della zuppa di pesce – oltre che di concerti e eventi enogastronomici. La giornata più significativa è l'ultima, quella della regata a cui partecipano centinaia di imbarcazioni ed equipaggi. Drina Regatta (Q17005525) su Wikidata
  • Carnevale di Vrnjački (Vrnjačka Banja). luglio. Un vero e proprio carnevale, con maschere, carri, sfilate e, inoltre, mostre, concerti, spettacoli teatrali ed eventi sportivi, a cui intervengono sempre più partecipanti e visitatori, provenienti da tutto il mondo. Di grande interesse è anche il luogo di svolgimento di questo carnevale: Vrnjacka Banja, affascinante città immersa nel verde situata nella Serbia centrale nella regione di Raška, famosa per le proprie terme: le uniche al mondo con una temperatura esattamente come quella corporea.
  • Guča festival (Guča). agosto. Dal 1961 ogni anno nella prima metà di agosto a Guča, nella regione occidentale di Dragačevo, si svolge il più grande festival di bande di ottoni dei Balcani, che si sfidano per aggiudicarsi la “tromba d'oro di Dragacevo”. Si tratta di una manifestazione straordinaria e un'occasione imperdibile per apprezzare il folklore e le tradizioni serbe.
  • Nišville jazz festival (Niš). agosto. Rilanciato nel 1995, dopo una pausa di quattro anni a causa della morte di uno dei fondatori, il Jazz Festival di Niš – città natale di Costantino nel sud della Serbia – ha avuto il riconoscimento a livello internazionale. Il programma annuale propone quattro giorni di concerti con i grandi nomi della musica jazz, ma anche workshop gratuiti dedicati alla maggior parte degli strumenti usati nel jazz, dal pianoforte alla chitarra e al basso, dalla batteria, agli ottoni e ai fiati, oltre che workshop dedicati al canto, con insegnanti di prestigio quali i protagonisti dei concerti serali.
  • Festival della birra (Belgrado). agosto. Inaugurata nel 2003, la Belgrade Beer Fest è la più grande festa della birra nell'Europa sud-orientale e ha anche ricevuto numerosi premi internazionali. In 5 giorni, più di 500.000 persone visitano la kermesse, apprezzata soprattutto perché l'ingresso è gratuito, propone un programma di musica eccezionale e offre una vasta gamma di birre nazionali (davvero buone) e straniere.

Festività nazionali

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Per quanto concerne le festività nazionali, il calendario va distinto tra quelle non lavorative (in cui sono aperte solo le attività di turno) e quelle comunque lavorative, ovvero:

NON LAVORATIVE
  • 1 e 2 gennaio (Capodanno)
  • 7 gennaio (Natale ortodosso)
  • 15 febbraio (Sretenje, Giornata della Repubblica di Serbia)
  • 1 e 2 maggio (Festa dei lavoratori)
  • Pasqua ortodossa: dal venerdì santo al lunedì dell'Angelo
LAVORATIVE
  • 27 gennaio (San Sava, Giorno della spiritualità)
  • 9 maggio (Giorno della Vittoria)
  • 28 giugno (Vidovdan, San Vito)

Se la festività, o il secondo giorno, cade di domenica, non è lavorativo il lunedì successivo.

I cittadini serbi hanno diritto alla festività durante le ricorrenze religiose, a seconda della propria confessione religiosa, cioè: Cristiani (secondo il rito ortodosso): Natale, S.Stefano, Pasqua e Pasquetta Musulmani: il primo e l'ultimo giorno di Ramadam e il giorno di Eid al-Adha (Festa del Sacrificio) Ebrei: il primo giorno di Yomm Kippur (Giorno dell'espiazione) La Chiesa Ortodossa Serba tiene conto delle festività religiose secondo il vecchio Calendario Giuliano, che ritarda rispetto a quello Gregoriano di 14 giorni.

Sicurezza

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Generalmente non vi sono particolari problemi di sicurezza, ma sono da adottare cautele nelle aree a Sud del Paese e in Sangiaccato e da evitare i territori di Presevo, Bujanovac e Medvedja al confine con il Kosovo, che ha recentemente dichiarato in modo unilaterale l'indipendenza e che attualmente è sotto l'amministrazione dell'UNMIK, secondo quanto previsto dalla Risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

A Belgrado e nelle principali città si possono verificare episodi di microcriminalità e furti di autovetture. Nel viaggiare in auto è necessario rispettare i limiti altrimenti la solerte Miljicia serba è pronta alla multa, in questi casi predisporsi alla conciliazione cercando di evitare l'elevazione della stessa. Si ricorda che è vietato fotografare luoghi militari.

Si consiglia di viaggiare con la fotocopia del documento d'identità, lasciando l'originale e l'eventuale biglietto di viaggio in luogo sicuro.

Situazione sanitaria

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Per la Serbia non sono previste vaccinazioni specifiche, in quanto non vi è indicazione di particolari cautele igienico-sanitarie da prevenire.

Il personale medico e sanitario è generalmente preparato; nelle farmacie è possibile trovare i medicinali di base, ma nel caso si necessiti di cure particolari è buona norma, nonché consigliabile, portare con sé medicinali specifici.

Le farmacie, indicate nel paese con termine apotheke, sono solitamente aperte dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 20:00 e il sabato fino alle 15:00; nei fine settimana, nei giorni festivi e alla notte vi sono sempre aperte quelle di turno.

Ai cittadini italiani, non è prevista alcun forma di tutela, nemmeno le prestazioni di pronto soccorso, tranne se muniti del modulo 7OBR, ottenibile esclusivamente da alcune categorie di persone, specificatamente solo i lavoratori e pensionati del settore privato, in virtù di una convenzione bilaterale tra Italia e Jugoslavia tuttora in vigore. Per le persone di tutte le altre categorie sarà quindi opportuno stipulare, prima della partenza, una assicurazione sanitaria privata che copra il periodo di soggiorno.


Rispettare le usanze

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Al turista che visita la Serbia basterà pochissimo tempo per conoscere ospitalità, gentilezza, disponibilità e calore dei suoi abitanti.

Il saluto, con la mano destra, quando ci si presenta o conosce, è obbligatorio, per entrambi i sessi. Il baciarsi non è obbligatorio al primo incontro, ma già in quello successivo, se siete cari alla persona che incontrate, segue il bacio sulla guancia e – cosa tipicamente serba – per tre volte. Certamente, nessuno vi criticherà nel caso il numero di baci scenda a uno o due, accompagnati da un lungo e forte abbraccio.

In Serbia, solitamente si brinda con la rakija e con il tintinnio dei bicchieri, obbligatoriamente guardandosi negli occhi e al grido di “Živeli!” Il discorso del brindisi si tiene solo in occasioni speciali e solitamente a farlo è il padrone di casa, ma qualche volta anche l'ospite.

Per la mentalità di un Serbo il momento del pagare il conto è molto importante: la persona che ospita non permetterà mai all'ospite di pagare.

Tradizionalmente, quando si fa visita in una casa serba, viene offerto un cucchiaio di Slatko – una composta di frutta, solitamente di prugne – e un bicchiere di acqua. Per contro è buona norma che l'ospite porti al padrone di casa un piccolo presente, abitualmente un dolce.

Una ricorrenza particolarmente solenne e sentita è la Festa della Famiglia; a parenti e amici che fanno visita a un Serbo in tale giornata è riservato il cibo migliore.

Come restare in contatto

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Gli uffici postali, presenti in modo molto capillare in tutto il Paese, sono aperti nei giorni feriali dalle h.09 alle h.19 e il sabato fino alle h.14, mentre la domenica sono aperti solo gli uffici di turno alla mattina e tutto il giorno l'ufficio centrale a Belgrado. I francobolli per una cartolina per l'Europa costano RSD 50,40 e sono in vendita solo negli uffici postali.

Telefonia

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Per telefonare dalla Serbia all'Italia il prefisso è +39, mentre il prefisso per chiamare la Serbia è +381 (a cui far seguire Ø11 per Belgrado, Ø21 per Novi Sad, Ø18).

I numeri utili per qualsiasi emergenza sono i seguenti:

  • Polizia: 92
  • Vigili del Fuoco: 93
  • Pronto Soccorso: 94
  • Soccorso Stradale e Info Traffico: 0119800 oppure 0112401699
  • Info internazionali: 901
  • Ambasciata Italiana a Belgrado: 0113066100 (per emergenze cell. 063243652)

Da qualunque rete GSM in caso di emergenza, anche senza Sim Card, il numero 112 connette con il Servizio Pubblico di Emergenza.

Le reti di telefonia mobile serbe più diffuse sono: la Telenor, la VIP e la mt:s, tutte abilitate al traffico voce e dati internet 4G LTE. I telefoni cellulari funzionano bene in tutti i grandi e medi centri urbani e lungo le autostrade, ma i costi di roaming per chiamate, messaggi e uso di Internet da smartphone con operatori italiani sono molto elevati; in caso di soggiorni prolungati è consigliabile l'acquisto di una scheda telefonica ricaricabile con un operatore serbo, acquistabile nei negozi di telefonia o presso i chioschi - tabaccherie (ve ne sono a partire da circa 5 euro); la soluzione più facile è l' acquisto di una Sim Card (solo traffico voce oppure traffico voce e dati internet), che non comporta nessuna registrazione, presso qualsiasi chiosco di tabacchi. Costeggiando il Danubio, parallelamente al confine con la Romania, facilmente ci si può collegare a reti telefoniche rumene, che - grazie alle nuove disposizioni in termini di roaming internazionale - permettono l'utilizzo di internet a costi contenuti, a seconda dei piani tariffari con il proprio operatore.

Internet

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In tutte le principali città sono disponibili internet caffè.


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Stati d'Europa

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  1. 1 2 3 4 5 Stato o dipendenza fisicamente asiatico ma generalmente considerato europeo sotto il profilo antropico
  2. 1 2 3 4 Stato con territorio del tutto o in parte in Asia secondo le diverse convenzioni geografiche
  3. 1 2 3 Stato con la maggior parte del proprio territorio in Asia
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