Triossido di renio
Triossido di renio | |
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Nome IUPAC | |
Triossido di renio | |
Nomi alternativi | |
ossido di renio(VI) | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | ReO3 |
Massa molecolare (u) | 234,205 |
Aspetto | cristalli rosso scuro |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 215-228-8 |
PubChem | 102110 |
SMILES | O=[Re](=O)=O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 6,9[1] |
Solubilità in acqua | insolubile[1] |
Temperatura di fusione | 400 °C (673 K) dec[1] |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | -605[2] |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 319 - 335 [3] |
Consigli P | 264 - 271 - 280 - 304+340+312 - 305+351+338 |
Il triossido di renio o ossido di renio(VI) è il composto binario con formula ReO3. In condizioni normali è un solido rosso con lucentezza metallica. È l'unico triossido stabile tra gli elementi del gruppo 7.[4]
Sintesi
[modifica | modifica wikitesto]Il triossido di renio fu sintetizzato per la prima volta nel 1931 da Wilhelm Biltz e collaboratori, facendo reagire a 300 ºC renio metallico e Re2O7.[5] Questo procedimento è ancora in uso.[6] Altre sintesi prevedono la riduzione di Re2O7 con diossano o con monossido di carbonio:[7]
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]ReO3 cristallizza con una struttura cubica, gruppo spaziale Pm3m, con costante di reticolo a = 374,8 pm.[8] La struttura risulta simile a quella della perovskite (ABO3) ma manca il grosso catione A al centro della cella elementare. Ogni atomo di renio è al centro di un intorno ottaedrico di sei atomi di ossigeno. Questi ottaedri sono uniti ai vertici per formare una struttura tridimensionale. Ogni ossigeno ha invece numero di coordinazione due, dato che collega due atomi di renio.[2][4]
Proprietà
[modifica | modifica wikitesto]ReO3 è un ossido inusuale perché ha una resistività elettrica molto bassa. Si comporta in modo simile a un metallo, e la sua resistività cala al calare della temperatura: passando da 300 a 100 K la sua resistività diminuisce da 100,0 a 6,0 nΩ·m.[4]
Non reagisce a freddo con acqua, acidi e alcali, ma dismuta a caldo in soluzione alcalina:[2]
Dismuta anche per riscaldamento sotto vuoto a 400 ºC:[7]
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Il triossido di renio è stato usato invece di Re2O7 come catalizzatore in sintesi organica, dato che ReO3 ha il vantaggio di non essere igroscopico. In particolare, è stato impiegato per idrogenazione di acidi carbossilici e di ammidi.[9][10][11]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Lide 2005
- ^ a b c Holleman e Wiberg 2007
- ^ Scheda del composto su Sigma-Aldrich [1]
- ^ a b c Greenwood e Earnshaw 1997
- ^ Biltz et al. 1932
- ^ Nadler e Starck 2002
- ^ a b Brauer 1965
- ^ Chang e Trucano 1978
- ^ Broadbent e Bartley 1963
- ^ Davenport et al. 1968
- ^ Nishimura 2001
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) W. Biltz, G. A. Lehrer e K. Meisel, Rheniumtrioxyd. II. Mitteilung, in Z. Anorg. Allg. Chem., vol. 207, 1932, pp. 113–120, DOI:10.1002/zaac.19322070112.
- (EN) G. Brauer, Handbook of preparative inorganic chemistry, vol. 2, 2ª ed., New York, Academic Press, 1965.
- (EN) H. S. Broadbent e W. J. Bartley, Rhenium Catalysts. VII. Rhenium(VI) Oxide, in J. Org. Chem., vol. 28, n. 9, 1963, pp. 2345–2347, DOI:10.1021/jo01044a046.
- (EN) T. S. Chang e P. Trucano, Lattice parameter and thermal expansion of ReO3 between 291 and 464 K, in J. Appl. Cryst., vol. 11, n. 4, 1978, pp. 286-288, DOI:10.1107/S0021889878013333.
- (EN) W. H. Davenport, V. Kollonitsch e C. H. Klein, Advances in Rhenium Catalysts, in Ind. Eng. Chem., vol. 60, n. 11, 1968, pp. 10-19, DOI:10.1021/ie50707a004.
- (EN) N. N. Greenwood e A. Earnshaw, Chemistry of the elements, 2ª ed., Oxford, Butterworth-Heinemann, 1997, ISBN 0-7506-3365-4.
- (DE) A. F. Holleman e N. Wiberg, Lehrbuch der Anorganischen Chemie, Berlino, Walter de Gruyter, 2007, ISBN 978-3-11-017770-1.
- (EN) D. R. Lide (Editor), CRC Handbook of Chemistry and Physics, Internet Version 2005, su hbcponline.com, CRC Press, Boca Raton, 2005. URL consultato il 9 dicembre 2017.
- (EN) H. G. Nadler e H. C. Starck, Rhenium and Rhenium Compounds, in Ullmann's Encyclopedia of Industrial Chemistry, Wiley-VCH, 2002, DOI:10.1002/14356007.a23_199.
- (EN) S. Nishimura, Handbook of Heterogeneous Catalytic Hydrogenation for Organic Synthesis, Wiley, 2001, ISBN 9780471396987.
Altri progetti
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