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Reattività crociata

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Con reattività crociata (spesso erroneamente chiamata con l'anglicismo cross-reactivity), ci si riferisce in ambito immunologico a un fenomeno che si manifesta clinicamente con l'associazione di 2 o più allergie, definite “allergie crociate”[1]. Le reazioni crociate avvengono quando gli anticorpi di uno specifico allergene riconoscono e inducono reazioni immunitarie di tipo allergico a fronte di un allergene proveniente da un'altra specie. La reattività crociata si manifesta anche con vie d'esposizione diverse. Sono rilevanti e comuni le allergie crociate tra allergeni inalati (pollini) e ingeriti (cibi) o tra quelli a contatto cutaneo (lattice, gomma naturale). Negli adulti, fino all'80% di tutti i casi di allergia alimentare sono preceduti da sensibilizzazione (clinica o subclinica) ad allergeni respiratori.[2] Incidenza e gravità delle reazioni crociate variano sensibilmente in diverse aree geografiche. La reazione allergica crociata dipende oltre che dall'allergene, dalla sua quantità e dal grado di sensibilizzazione che varia da soggetto a soggetto.

Non tutte le reattività crociate identificate in vitro sono clinicamente significative ed anche se le reattività crociate clinicamente significative sono per lo più mediate da anticorpi IgE, possono essere coinvolti anche linfociti T[3][4][5].

Allergeni omologhi

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Vengono definiti omologhi gli allergeni in cui la somiglianza delle sequenze di amminoacidi deriverebbe da un'origine comune. Le linee guida per predire e valutare l'allergenicità di alimenti OGM redatte dall’Organizzazione mondiale della sanità specificano che una proteina può essere ritenuta cross-reattiva con un allergene, se proteina ed allergene condividono almeno il 35% della sequenza amminoacidica all'interno di una frazione di 80 amminoacidi, o se hanno frazioni oligopeptidiche, 6-8 amminoacidi, perfettamente identiche[1][6][7]. Questa posizione non è condivisa da chi associa la reattività crociata ad una somiglianza per almeno il 60% della sequenza oltre ad una somiglianza conformazionale, cioè nella struttura tridimensionale della proteina[1][8][9][10].

La cross-reattività può avvenire per allergeni di specie filogeneticamente vicine o filogeneticamente lontane. Chi ha reazioni allergiche alle albicocche, può averle anche alle pesche; entrambi i frutti provengono da rosaceae. Chi ha reazioni allergiche agli acari della polvere può averle anche ai gamberetti. Le reazioni crociate possono essere simmetriche o asimmetriche, come ad esempio quando l'allergene Bet v 1 del polline di betulla inibisce completamente l'interazione delle immunoglobuline con l'allergene Mal d 1 della mela; ma quest'ultimo inibisce solo parzialmente le interazioni del Bet v 1[11]. La reazione allergica ad allergeni omologhi può manifestarsi con segni e gravità differenti. La probabilità di reazioni crociate è minore se gli allergeni non sono omologhi e se pur essendo omologhi provengono da specie filogeneticamente distanti.

L'allergene "Bet v 1" del polline di betulla, i suoi omologhi negli alimenti sono responsabili della cross-reattività Pollini-Frutta

L'esistenza di panallergeni, proteine pressoché immutate nel corso dell'evoluzione spiegherebbe la presenza di allergie crociate tra specie filogeneticamente lontane. I principali gruppi di proteine responsabili di reattività crociata sono:

  • Proteine patogenesi relative, PR-10 (Bet v 1 omologhe) o "di difesa", proteine la cui sintesi è indotta nei vegetali da stimoli esogeni, quali i patogeni o diversi stress ambientali;
  • Proteine non specifiche di trasferimento dei lipidi (nsLTPs);
  • Profiline;
  • Proteine di accumulo (dette anche “di stoccaggio”, o “di riserva”) dei semi, ;
  • Determinanti Carboidratici Cross-reattivi (CCD).

La reattività crociata e/o il cross-riconoscimento di sequenze lineari o di strutture conformazionali, dovuti alla presenza di proteine omologhe in molte fonti diverse, rappresentano un alto rischio di esposizione inaspettata ad allergeni anche occulti[12][13].

Principali reattività crociate

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Principali reattività crociate[3][14][15]
Sottolineati gli allergeni non alimentari
Mela patata, carota, polline di betulla.
Carota sedano, anice, mela, patata, segale, frumento, ananas, avocado, polline di betulla.
Pollini di artemisia o ambrosia carota, sedano, anice, lattice
Sedano polline di betulla, carota, cetriolo, melone, lattice.
Grano segale, orzo, avena, granoturco, riso, pollini di graminacee.
Merluzzo anguilla, sgombro, salmone, trota, tonno.
Latte vaccino latte d'asina, latte di capra.
Aglio cipolla, asparago.
Piselli lenticchie, liquirizia, semi di soia, fagioli bianchi, arachide, finocchio.
Pesca albicocca, prugna, banana.
Nocciole arachide, noce, noce pecan.
Riso cereali, granoturco, polline di segale.
Gamberetto granchio comune, aragosta, calamaro, gambero, acaro della polvere e della farina, scarafaggio.
Lattice, caucciù Ficus benjamina, peperone, banana, ananas, papaia, patata, kiwi.
Pelo/corneociti epidermici di gatto pelo/epidermide di cane, carne di maiale.
Uovo di gallina uova e carne di uccello, piume/penne di uccello.
  1. ^ a b c Garcìa BE., Lizaso MT., Cross-reactivity Syndromes in Food Allergy (PDF), in J Investig Allergol Clin Immunol., vol. 21, n. 3, 2011, pp. 162-170.
  2. ^ Florin-Dan Popescu, Cross-reactivity between aeroallergens and food allergens, in World Journal of Methodology, vol. 5, n. 2, 26 giugno 2015, pp. 31–50, DOI:10.5662/wjm.v5.i2.31. URL consultato il 12 luglio 2018.
  3. ^ a b EFSA Panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies, Scientific Opinion on the evaluation of allergenic foods and food ingredients, in EFSA Journal, 2014.
  4. ^ Bohle B, Radakovics A, Jahn-Schmid B, Hoffmann-Sommergruber K, Fischer GF, Ebner C, Bet v 1, the major birch pollen allergen, initiates sensitization to Api g 1, the major allergen in celery: evidence at the T cell level, in European Journal of Immunology, vol. 33, 2003, pp. 3303-3310.
  5. ^ Glaspole IN, de Leon MP, Prickett SR, O'Hehir RE , Rolland JM, Clinical allergy to hazelnut and peanut: identification of T cell cross-reactive allergens, in Int Arch Allergy Immunol, vol. 155, 2011, pp. 345-354.
  6. ^ T. Morrow e M. Smith, Strategies for assessing the safety of foods produced by biotechnology—Report of a joint FAO/WHO Consultation, in Food and Chemical Toxicology, vol. 30, n. 9, 1992-09, pp. 817–818, DOI:10.1016/0278-6915(92)90086-z. URL consultato il 12 luglio 2018.
  7. ^ EFSA Panel on Genetically Modified Organisms (GMO Panel), Scientific Opinion on the assessment of allergenicity of GM plants and microorganisms and derived food and feed [collegamento interrotto], in EFSA Journal, vol. 8, n. 1700, 2010.
  8. ^ Food Allergy Research and Resource Program - University of Nebraska-Lincoln - Department of Food Science and Technology
  9. ^ Bonds RS, Midoro-Horiuti T, Goldblum R., A structural basis for food allergy: the role of cross-reactivity, in Curr Opin Allergy Clin Immunol., vol. 8, 2008, pp. 82-86.
  10. ^ Youngshin Han, Jing Lin, Ludmilla Bardina, Galina A. Grishina, Won Hee Seo, Hugh A. Sampson, Chaeyoon Lee, What Characteristics Confer Proteins the Ability to Induce Allergic Responses? IgE Epitope Mapping and Comparison of the Structure of Soybean 2S Albumins and Ara h 2, in Molecules, vol. 21, n. 622, 2016.
  11. ^ Rob C Aalberse, Assessment of allergen cross-reactivity, in Clinical and Molecular Allergy, vol. 5, n. 2, 2007.
  12. ^ Taylor SL, Hefle SL., Hidden triggers of adverse reactions to foods., in Can J Allergy Clin Immunol, vol. 5, 2000, pp. 106-110.
  13. ^ Dean D. Metcalfe, Hugh A. Sampson, Ronald A. Simon, Gideon Lack, Scott H. Sicherer, Hidden and Cross-Reacting Food Allergens, in Food Allergy: Adverse Reactions to Foods and Food Additives, Fifth Edition, John Wiley & Sons, 2014, DOI:10.1002/9781118744185.ch25/summary.
  14. ^ Allergopharma:Cross-Reactive Allergens & Allergen Calendar
  15. ^ Edoardo Chiesa, Alimenti allergizzanti e allergeni, su docplayer.it.

Voci correlate

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