Pignone (Italia)
Pignone comune | |
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Panorama del borgo di Pignone | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Liguria |
Provincia | La Spezia |
Amministrazione | |
Sindaco | Ivano Barcellone (lista civica di centro-destra Per Pignone) dal 27-5-2019 (2º mandato dal 10-6-2024) |
Data di istituzione | 1861 |
Territorio | |
Coordinate | 44°10′44.45″N 9°43′26.81″E |
Altitudine | 189 m s.l.m. |
Superficie | 17,75 km² |
Abitanti | 510[1] (31-8-2023) |
Densità | 28,73 ab./km² |
Frazioni | Cappelletta, Casale, Catornola, Faggiona, Monti, Villa |
Comuni confinanti | Beverino, Borghetto di Vara, Levanto, Monterosso al Mare, Vernazza |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 19020 |
Prefisso | 0187 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 011021 |
Cod. catastale | G664 |
Targa | SP |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 659 GG[3] |
Nome abitanti | pignonesi |
Patrono | santa Maria Assunta |
Giorno festivo | 15 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Pignone nella provincia della Spezia | |
Sito istituzionale | |
Pignone (Pignon in ligure, Pignun nella variante locale[4]) è un comune italiano di 510 abitanti[1] della provincia della Spezia in Liguria.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Le varie frazioni e borghi che costituiscono il comune sono situate nelle valli dei torrenti Pignone (affluente di destra del fiume Vara) e del suo affluente Casale, entrambe valli minoritarie della media e bassa val di Vara.
Il territorio fa parte del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'origine del borgo potrebbe risalire molto prima dell'avvento dell'epoca romana.
Infatti in una collina - denominata Castellaro[6] e posta di fronte all'odierno abitato - sono stati rinvenuti un castellaro, sito archeologico risalente alle Età del Bronzo e del Ferro[6] e tracce dell'antica popolazione dei Liguri[6]. Dal 2000 l'area, i cui ritrovamenti sono esposti al museo civico archeologico "Ubaldo Formentini" della Spezia, è stata inserita fra i siti di tutela ambientale come sito di interesse comunitario[6].
Secondo alcuni studi il borgo fu molto importante per l'Impero romano poiché ubicato al crocevia di due importanti vie di comunicazione[6]: l'una per l'antica Segesta Tigullorum (l'odierna Sestri Levante, nel genovese) e l'altra verso Velleia importante centro dell'appennino piacentino.
Le prime testimonianze documentali del borgo di Pignone risalgono all'incirca dopo l'anno 1000[6] con la presenza della locale pieve di Santa Maria Assunta. Attorno ad essa cominciarono a riunirsi piccole comunità. In una bolla pontificia di papa Eugenio III - datata al 1149[6] - si descrive ampiamente l'insediamento abitativo che - secondo gli storici - potrebbe essere stato già presente in epoca romana come pagus romano[6].
Dal 1163 il territorio venne sottoposto, per volere dell'imperatore Federico Barbarossa, alla famiglia Malaspina[6] e successivamente ai conti-vescovi di Luni[6]; fu lo stesso vescovo di Luni, Guglielmo, a cedere il feudo dal 1252[6] alla nobile famiglia dei Fieschi, conti di Lavagna [6]. Furono quindi i Fieschi a ricostruire la pieve[6] e a migliorare la viabilità per consentire un migliore collegamento stradale con i centri di Levanto ad ovest, e di Sarzana ad est.
L'ambizioso Nicolò Fieschi riunendo i propri feudi giunse a costituirsi una propria Signoria su tutto il territorio spezzino. Sconfitto da Genova, nel 1276[6] dovette vendere la proprietà del feudo di Pignone alla Repubblica di Genova che, eletto a sede di Podesteria[6] nell'ambito del Capitaneato di Levanto, ne seguì pertanto le sorti e le glorie.
Nel febbraio del 1312 il borgo ospitò l'imperatore Arrigo VII di Lussemburgo[6], accompagnato dal cardinale Luca Fieschi e scortato da quasi 1500 soldati, che nella sosta visitò l'edificio di culto mariano.
Nel corso del XVI secolo il primitivo borgo medievale di Pignone conobbe una sostanziale fase evolutiva[6] dell'architettura e dell'urbanistica con la costruzione di nuovi palazzi signorili e la modifica degli accessi al borgo storico con l'apertura di tre nuovi passaggi controllati e difesi. La stessa loggia comunale è il frutto di una nuova ricostruzione avvenuta nel XVII secolo[6] a imitazione della preesistente, collocata in origine nelle vicinanze e dove nel 1465 gli abitanti di Pignone giurarono fedeltà a Francesco Sforza duca di Milano[6].
Con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte la municipalità venne spostata nel borgo di Casale e tutto il territorio rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Vara, con capoluogo Levanto, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Casale e Pignone rientrarono nel I cantone, capoluogo Levanto, della Giurisdizione di Mesco. Dal 1803 furono centri principali del V cantone del Golfo di Venere nella Giurisdizione del Mesco e, annessi al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 inseriti nel Dipartimento degli Appennini.
Nel 1815 Pignone fu incluso nella provincia di Levante del Regno di Sardegna, dopo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, e quindi nel Regno d'Italia dal 1861.
Durante il regno sabaudo la municipalità venne nuovamente riportata a Pignone[6] con la cessione, nel 1841[6], della frazione di Cassana al comune di Borghetto di Vara. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel VI mandamento di Levanto del circondario di Levante facente parte della provincia di Genova prima e, con l'istituzione nel 1923, della provincia della Spezia poi.
Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana della Media e Bassa Val di Vara e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale nº 24 del 4 luglio 2008[7], fino al 2011 della Comunità montana Val di Vara.
Il 25 ottobre 2011 una violenta perturbazione ha colpito il levante ligure (bassa e media val di Vara, val di Magra e Cinque Terre) e la Lunigiana (provincia di Massa-Carrara)[8] con esondazioni, danni, vittime e dispersi in diverse località del territorio ligure e toscano. Tra i comuni più colpiti c'è anche Pignone e frazioni (soprattutto a Casale) dove le precipitazioni intense hanno provocato molteplici danni alle abitazioni, alle attività commerciali, ai collegamenti stradali e agli impianti elettrici, idrici e gas[9]. Per l'improvvisa piena del torrente Pignone crollerà sotto le furie delle acque l'antico ponte medievale del centro storico, uno dei simboli del borgo[5].
Dal 2015 al 2017 ha fatto parte dell'Unione dei comuni delle Terre Verticali.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]- Stemma
«D'argento alla pigna, col tralcio fogliato a sinistra, al naturale. Ornamenti esteriori di Comune secondo la popolazione.[10]»
- Gonfalone
«Drappo di rosso…[10]»
Lo stemma è stato concesso con il regio decreto dell'8 giugno 1902[10][11]. L'ente utilizza uno stemma con sfondo azzurro, pur non corrispondente alla blasonatura concessa.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta nel capoluogo. L'edificio fu costruito nel 1339 su una preesistente pieve paleoromanica dell'anno 1000 e ristrutturata nel corso del Settecento. All'interno sono conservati dipinti affreschi risalenti al XVII e XVIII secolo.
- Chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo nella frazione di Casale.
- Oratorio di San Martino nella frazione di Casale.
- Chiesa di San Sebastiano nella frazione di Villa.
- Santuario della Madonna del Buon Consiglio nell'omonima località.
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Mulino Calzetta, rifugio escursionistico del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara dal 2003.
- Loggia comunale nel centro storico di Pignone, riedificata nel XVII secolo poco distante da un'altra loggia (non più esistente) del XIV secolo. Sotto questo primitivo edificio gli abitanti giurarono fedeltà al duca di Milano Francesco Sforza.
- Ponte vecchio, nel cuore del borgo storico pignonese, edificato nel XVI secolo su basamenti databili al medioevo. Al centro del ponte, ad unica arcata a schiena d'asino, era presente un'edicola con la effigie della Madonna col Bambino. La violenza della piena del torrente Pignone, negli eventi alluvionali del 25 ottobre 2011, ne causò il crollo sotto le furie delle acque[5].
- Ponte dell'acquedotto, a monte del paese, risalente al Cinquecento, distrutto dagli eventi alluvionali del 2011.
- Ponte vecchio della frazione di Casale, anch'esso distrutto dagli eventi alluvionali del 2011.
Aree naturali
[modifica | modifica wikitesto]- Grotte carsiche lungo la strada per la frazione di Casale. Considerate per le sue caratteristiche morfologiche tra le più complesse della provincia spezzina, nei venti metri di profondità le grotte ospitano colonie di pipistrelli ed alcuni esemplari di geotritone, tra i quali il Speleomantes ambrosii.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[12]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Pignone sono 32[13].
Qualità della vita
[modifica | modifica wikitesto]Il comune è stato insignito nel 2009 della Bandiera arancione dal Touring Club Italiano[14].
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Cucina
[modifica | modifica wikitesto]Tra i prodotti tipici[15] del territorio pignonese si trovano la cipolla, la patata di Pignone, la susina "balle d'ase" (termine dialettale ligure indicante i testicoli dell'asino) e diverse varietà di fagioli locali quali il cenerino, il lupinaro e dell'aquila. Prodotti gastronomici della locale e contadina cucina di Pignone sono i piatti a base di salsiccia e fagioli, la torta di patate e la polenta con il cavolo.
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Il comune è costituito, oltre il capoluogo Pignone, dalle cinque frazioni di Cappelletta, Casale, Catornola, Faggiona, Monti e Villa per un totale di 17,75 km²[16]. Confina a nord con il comune di Borghetto di Vara, a sud con Vernazza, ad ovest con Levanto e Monterosso al Mare e ad est con Beverino.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]La principale risorsa economica del comune è l'attività agricola specie nella produzione di olio di oliva, vino e formaggi.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]Il centro di Pignone è attraversato dalla strada provinciale 38 e dalla provinciale 34, quest'ultima attraversante i centri frazioni di Casale, Villa e Faggiona; la provinciale 38 gli permette il collegamento stradale con Trezzo, nel comune di Beverino, e, ad ovest, con l'entroterra di Monterosso al Mare.
Mobilità urbana
[modifica | modifica wikitesto]Dal comune di La Spezia un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'ATC garantisce quotidiani collegamenti bus con Pignone e per le altre località del territorio comunale.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1950 | 1955 | Angelo Bellani | Partito Liberale Italiano | Sindaco | |
1955 | 1960 | Giuseppe Renoni Bella | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1960 | 1965 | Dante Zembo | Partito Socialista Italiano | Sindaco | |
1965 | 1970 | Luciano Pellegrotti | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1970 | 1975 | Gildo Bordigoni | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1975 | 1980 | Mario Moggia | Partito Socialista Italiano | Sindaco | |
1980 | 1985 | Fabrizio Barilari | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
8 luglio 1985 | 30 maggio 1990 | Fabrizio Barilari | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
30 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Luigi Raggi | Indipendente | Sindaco | |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Edda Agnetti | lista civica di centro-sinistra | Sindaco | |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Silvano Zaccone | Insieme per Pignone (lista civica di centro-sinistra) |
Sindaco | |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Silvano Zaccone | Insieme per Pignone (lista civica di centro-sinistra) |
Sindaco | |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Antonio Pellegrotti | Insieme per Pignone (lista civica di centro-sinistra) |
Sindaco | |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Mara Bertolotto | Insieme per Pignone (lista civica di centro-sinistra) |
Sindaco | |
27 maggio 2019 | 10 giugno 2024 | Ivano Barcellone | Per Pignone (lista civica di centro-destra)[17] |
Sindaco | |
10 giugno 2024 | in carica | Ivano Barcellone | Per Pignone (lista civica di centro-destra) |
Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
- ^ a b c Fonte dal sito del quotidiano on line Città della Spezia.org [collegamento interrotto], su cittadellaspezia.org. URL consultato il 31 ottobre 2011.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u Fonte dal sito del Comune di Pignone-Storia, su comune.pignone.sp.it. URL consultato il 16 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2010).
- ^ Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008
- ^ Fonte dal sito del quotidiano ligure de Il Secolo XIX, su ilsecoloxix.it. URL consultato il 26 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2011).
- ^ Fonte dal sito del quotidiano la Repubblica Genova.it, su genova.repubblica.it. URL consultato il 29 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ a b c Comune di Pignone – (SP), su araldicacivica.it. URL consultato il 16 gennaio 2013.
- ^ Pignone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 7 settembre 2024.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 26 settembre 2021.
- ^ Fonte dal sito del Touring Club Italiano
- ^ Fonte dal sito del Comune di Pignone-Prodotti tipici Archiviato il 18 ottobre 2010 in Internet Archive.
- ^ Fonte dal sito del Comune di Pignone-Frazioni Archiviato il 17 ottobre 2010 in Internet Archive.
- ^ in quota Liguria Popolare
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Liguria
- Provincia della Spezia
- Val di Vara
- Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara
- Patata di Pignone
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pignone
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.pignone.sp.it.
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