Silvio Noto

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Silvio Noto nel 1961

Silvio Noto (Bari, 12 giugno 1925Roma, 23 ottobre 2000) è stato un attore, doppiatore e personaggio televisivo italiano.

Nasce a Bari il 12 giugno del 1925[1]. Vive per parecchi anni a Castrofilippo (AG) dove il padre esercita la professione di farmacista fino al 1938, anno in cui tutta la famiglia ritorna a Bari[2]. Studente di giurisprudenza e allievo di Aldo Moro all'Università di Bari, nel dopoguerra inizia a lavorare come attore alla radio. Morì a Roma il 23 ottobre 2000 a 75 anni.

Attività televisiva

[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni cinquanta prende parte alle prime trasmissioni televisive, ancora in fase sperimentale, con il programma Casa Serena. Nel 1952 fa parte della Compagnia del teatro comico musicale di Roma della Rai.

Primo applauso

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1956 prende parte al varietà Primo applauso, programma condotto da Enzo Tortora e Silvana Pampanini e basato sulla ricerca di nuovi talenti dello spettacolo (in cui, tra gli altri, fa il suo esordio il mago Silvan). Nel 1957 è la volta di Album di famiglia, trasmissione nella quale presenta al pubblico televisivo una giovane cantante di nome Mina.

La popolarità

[modifica | modifica wikitesto]
Nella compagnia del teatro comico musicale di Roma (1952): in piedi Nino Manfredi, Renato Turi, Elio Pandolfi, Silvio Noto, Clely Fiamma, Italo Corelli, Carlo Giuffré, seduti Deddy Savagnone, Wanda Tettoni, Silvio Gigli, Antonella Steni e Giusi Raspani Dandolo

Sempre nello stesso anno Noto ottiene un successo di critica e di pubblico con la trasmissione Telematch condotta insieme a Enzo Tortora e Renato Tagliani. Nel programma, andato in onda dal 1957 al 1958, si distingue per la sua qualità di intrattenitore e di mimo che cattura l'attenzione e la simpatia del pubblico. Nel 1957 conduce, ancora insieme a Tortora, il programma Voci e volti della fortuna abbinato alla Lotteria Italia, che in seguito diventerà un appuntamento fisso con i telespettatori con il nome di Canzonissima.

Nel 1959 partecipa, insieme a Giovanni D'Anzi e all'esordiente Mina, a un ciclo della rubrica pubblicitaria televisiva Carosello pubblicizzando i frigoriferi Atlantic Electric.[3] Negli anni sessanta la popolarità di Silvio Noto tocca il suo apice, particolarmente tra il pubblico giovanile, quando gli viene affidata la conduzione dei programmi Teletris e Telebum. Nel 1965 Noto è il presentatore cui spetta il compito, insieme a Gisella Sofio, di introdurre i Beatles nei loro concerti durante la tournée italiana.

L'esilio dal teleschermo

[modifica | modifica wikitesto]

A questi anni di grande celebrità fa seguito per Noto un periodo di "esilio" dagli schermi televisivi.

Il ritorno in TV

[modifica | modifica wikitesto]
Silvio Noto ed Emma Danieli presentatori del programma televisivo Rai Primo applauso, edizione del 1957.

L'avvento delle emittenti televisive private offre a Silvio Noto l'opportunità di ricomparire sul piccolo schermo, seppure per settori più ristretti di pubblico che però non ha dimenticato la sua bonomia e la sua carica di simpatia. Esordisce presso l'emittente Telecolor di Catania con lo spettacolo televisivo Il Pomofiore, ricalcando il format portato al successo da Lucio Flauto su Antenna 3 Lombardia. Successivamente presenta lo spettacolo Il Milione andato in onda sull'emittente Telecolore di Salerno.

L'ultima fatica televisiva di Silvio Noto risale al 1985, quando presenta su un circuito di emittenti romane un programma di varietà sponsorizzato dal mobiliere Ugo Rossetti. In questo programma esordirono Pamela Prati, Alessia Merz e Moana Pozzi.

Prosa radiofonica Rai

[modifica | modifica wikitesto]

All'attività televisiva e radiofonica Silvio Noto ha alternato partecipazioni in ruoli minori ad alcuni film, attività che continuerà sporadicamente fino agli anni settanta, quando appare nel film a luci rosse Le calde notti di Caligola, girato nel 1977, nel "cameo" del personaggio di "Silvius Notus".

Silvio Noto ha anche lavorato in qualità di doppiatore cinematografico, per la compagnia SAS, prestando la sua voce ad attori stranieri e italiani, nonché a vari personaggi dei cartoni animati. Alcuni esempi:

Cartoni animati

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ mymovies.it, http://www.mymovies.it/biografia/?a=21307. URL consultato il 1º novembre 2013.
  2. ^ Lillo Astuto Tommaso InzalacoI, Identità Castrofilippese.
  3. ^ Marco Giusti, Il grande libro di Carosello, II edizione, Sperling e Kupfer, ISBN 88-200-2080-7, pp. 61-62

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN7161760103621641002 · BNF (FRcb17930870p (data)