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Sguardi Da Un Altro Pianeta A

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Rivista di Filologia
e Letterature Ispaniche
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RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

Comitato Scientifico:
Giuseppe Di Stefano (Pisa), coordinatore
Giovanni Caravaggi (Pavia), Enrico Di Pastena (Pisa),
Antonio Gargano (Napoli), Alessandro Martinengo (Pisa),
Valentina Nider (Trento), Norbert von Prellwitz (Roma),
Maria Grazia Profeti (Firenze), Aldo Ruffinatto (Torino),
Tommaso Scarano (Pisa), Emma Scoles (Roma)
Carlos Alvar (Ginevra), Ignacio Arellano (Pamplona),
Aurora Egido (Zaragoza), Jos Lara Garrido (Mlaga),
Jos Manuel Luca Megas (Madrid, Complutense), Pedro Ruiz Prez (Crdoba)

Segreteria di redazione:
Elena Carpi (Pisa), Rosa Mara Garca Jimnez (Pisa), Selena Simonatti (Pisa)

periodico annuale
Autorizzazione del Tribunale di Pisa n. 10/99

Direttore responsabile: Giancarlo Fasano

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brarn los gastos de envo. El lector podr consultar libremente los nmeros
electrnicos de la revista hasta el volumen VIII (2005).
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Rivista di Filologia
e Letterature Ispaniche
XVII
2014

Edizioni ETS
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INDICE

VITTORIO MARMO
Polisemia in Dante e nel Libro de buen amor 9

RAFFAELE PINTO
Biografismo e allegorismo parodici nel Libro de buen amor 17

PAOLO TROVATO
Sguardi da un altro pianeta al testo (e al metro) del Libro de
buen amor 41

ANA VIAN HERRERO


Loor de los brutos y miseria del hombre (El Crotaln, canto II) 87

DANIELA PIERUCCI
Todo est igual, y en muchas cosas, peor que estbamos:
memorie galdosiane di due Restaurazioni (1814 e 1875) 149

GENNARO SCHIANO
Un gnero de tres cabezas. La greguera tra prosa, poesia e
poema in prosa 165

DAVID GONZLEZ RAMREZ


ngel Valbuena Prat y la escuela de Menndez Pidal 181

PIER PAOLO PAVAROTTI


Le allusioni a Giovanni Battista (alias Daniel) ne El Evangelio
segn Marcos di Jorge Luis Borges 215

MARA LOURDES GARCA-MACHO ALONSO DE SANTAMARA


Unidades fraseolgicas o lexas en un diccionario tcnico 237
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8 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

RECENSIONI

ELISABETTA SARMATI
Repertorio delle continuazioni italiane ai romanzi cavallere-
schi spagnoli. Ciclo di Amads de Gaula, a c. di A. Bognolo,
G. Cara e S. Neri, Roma, Bulzoni, 2013, pp. 664 263

RUDJ GORIAN
Antonio Castillo Gmez, Leggere nella Spagna moderna.
Erudizione, libert e svago, Bologna, Ptron, 2013 (Lyceum
11), ISBN 978-88-555-3200-6, 14, pp. 123. 269

LIBRI RICEVUTI 273


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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA AL TESTO (E AL METRO)


DEL LIBRO DE BUEN AMOR*

Alla memoria di Alberto Vrvaro

1. Premessa

Non sono uno specialista di letteratura spagnola medioevale n un


filologo romanzo e nemmeno un parlante nativo castigliano. Nel mio
tentativo di riesaminare, sia pure rapidamente, le grandi questioni
aperte che investono il testo del Libro de buen amor (dora in avanti an-
che: LBA) parto quindi decisamente svantaggiato. Questi svantaggi e la
mia solo parzialissima conoscenza della sterminata bibliografia su que-
sto capolavoro della letteratura europea possono forse trovare unal-
meno parziale compensazione in una prospettiva libera da ogni condi-
zionamento culturale, pressoch ignara dei tanti presupposti che gli
amici ispanisti darebbero per scontati accingendosi a studiarlo: una
condizione che un grande e generoso filologo, Conor Fahy, chiamava
lo sguardo da un altro pianeta1.
Per cercare di rendere meno indiscreti i miei sguardi, dichiarer su-
bito che la mia libert non illimitata, ma al contrario condizionata dal-
le esperienze della critica testuale neolachmanniana degli ultimi cin-
quantanni. Per spiegarmi ancora meglio, vi sottoporr subito due passi
piuttosto densi, rispettivamente di Alberto Montaner Frutos e di Cesare
Segre, che, per cos dire, esplicitano in modo molto efficace latteggia-
mento (o, forse, quel tanto di ideologia?) che mi sembra indispensabile
per avventurarsi in ogni impresa filologica di qualche complessit:
Editar no es transcribir (tarea que cumple su funcin especfica), sino interpre-
tar; es intentar entender el texto de una obra, en sus dimensiones tanto sincrnica
(su constitucin interna) como diacrnica, y a partir de ello hacrselo accesible al
lector (empezando por el especialista). Esa es, a mi entender, la verdadera misin
mediadora del editor []. La consecuencia de editar a ras del testimonio es la re-

* Ringrazio per i loro preziosi suggerimenti gli amici Andrea Baldissera, Carlo Beretta,
Luciano Formisano, Giuseppe Mazzocchi, Paolo Pellegrini e Paolo Tanganelli.
1 Ricavo la metafora dal titolo di un celebre saggio di Fahy, Sguardo da un altro piane-
ta: bibliografia testuale ed edizione dei testi italiani del XVI secolo (ora in Fahy 1988: 1-32).
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42 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

nuncia a enfrentarse a los problemas de transmisin (y, en definitiva, de compren-


sin) en aras de una devocin que se desplaza de la obra contenida en el manus-
crito al manuscrito mismo, como reliquia digna de veneracin2.
Se il testo originale perduto era un enunciato prodotto dallenunciazione del ri-
matore, il testo che possediamo un nuovo enunciato, prodotto dal rimaneggiato-
re rienunciando lenunciato precedente secondo il proprio gusto e livello culturale
[]. Ho proposto anni fa di considerare diasistemi i sistemi di compromesso tra
la lingua (e lo stile) di un testo e quella (quelli) del copista []. La trascrizione,
qualunque sia il suo grado di fedelt, sempre interpretazione e riscrittura. Avre-
mo insomma una formula: D(iasistema) = S1+S2 (con S per Sistema), che poi nella
realt si fa molto pi complessa col moltiplicarsi delle trascrizioni: D= (S1+S2)+S3,
ecc. Tutta questa trafila si concretizza nella tradizione testuale, dato che i subar-
chetipi, i gruppi e sottogruppi si manifestano anche nellaspetto di diasistemi [].
Il concetto di diasistema dovrebbe rendere molto guardinghi nella pratica rico-
struttiva, perch nel sistema di compromesso gli elementi dei due sistemi in gioco
si combinano variamente, dando anche origine a interferenze di cui non sempre
possiamo immaginare lorigine3.

2. Storia della questione e datazione del Libro de buen amor

Siamo quasi alla fine di un anno terribile per gli studi di umanit ita-
liani e europei (sono mancati studiosi eccellenti che erano anche grandi
uomini come Ezio Raimondi, Cesare Segre, Alberto Vrvaro). Eviter
quindi di fornire agli ascoltatori prima, ai lettori poi, ulteriori motivi di
sofferenza rifacendo dallinizio la storia della critica testuale ruiziana.
Considero punti di partenza necessari e sufficienti per ricostruire ade-
guatamente i progressi degli studi i bilanci stilati nel 1992 da Blecua e
nel 2002 da Vrvaro, che sintetizzano vari lavori preparatori dei due
studiosi4, e mi concentro sulla fase pi recente della filologia ruiziana,
posteriore alla svolta decisiva degli anni 60 del secolo scorso: segnati
dalle diversamente benemerite edizioni di Chiarini, Criado de Val e
Naylor, Corominas5.

2 Montaner Frutos 2005: 154.


3 Segre 1998: 139, 148.
4 Blecua 1992: XLIX-CI (poi in Blecua 2012: 67-120); Vrvaro 2002, che aggiorna il
testo della relazione presentata a Alcal la Real nel 2002 (= Vrvaro 2004) tenendo conto
anche delled. Ciceri 2002. invece assolutamente inutile, nonostante il titolo promettente,
de Looze 2012, che rifrigge usurati luoghi comuni della New Philology, del decostruzioni-
smo, della teoria del social text di McGann, applicabili tanto al Roman de la Rose quanto
a Shakespeare o a Pirandello.
5 Chiarini 1964, Criado de Val e Naylor 1965, Corominas 1967. Come noto, Coromi-
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 43

Anche a me, come ad altri studiosi, pare che lipotesi di Henry Ang-
sar Kelly che il LBA sia stato composto a ridosso del 1389 (la data ri-
portata in G) avanzata sulla base di possibili allusioni a opere del ca-
nonista Giovanni dAndrea (m. 1348) sia poco persuasiva6. A parte il
fatto che per leggere le pi celebri Novellae del giurista non occorreva
aspettare il 1338, lipotesi allapparenza prudentissima, perch si ap-
poggia sulla data in cui il ms. pi antico stato copiato , in realt al-
quanto improbabile. In generale, la regola per le opere del Due- e del
Trecento che le copie superstiti non siano pi del 10%/15% rispetto
a quelle realmente esistite e, dato questo processo variamente ma inva-
riabilmente distruttivo, rarissimo che qualcuna delle poche copie
tratte allinizio della diffusione manoscritta (cio prima che lopera rag-
giunga una qualche popolarit) si conservi fino ai nostri giorni. Una
sfasatura di qualche decennio, a volte di secoli, tra la composizione e le
prime copie conservate, anzi assolutamente normale nelle trasmissio-
ni medioevali di testi letterari7. In particolare, nel caso del LBA, tanto
la tradizione frammentaria o indiretta, quanto le copie ora perdute e le
verosimili citazioni diligentemente enumerate da Dagenais, Deyer-
mond e Vrvaro, lo stato della tradizione (vari errori del ramo e so-
prattutto dellarchetipo) e certi tratti linguistici, non completamente
oscurati dalle copie tardotre- e quattrocentesche, suggeriscono una da-
ta di composizione decisamente pi antica, non incompatibile con la
forbice 1330-1343 suggerita dai manoscritti T e S8.

3. Riesame e conferma della classificazione tradizionale

Mi concentrer sugli snodi pi problematici e sui dati essenziali, evi-


tando, in particolare, di documentare le lezioni singulares dei mano-

nas ha emesso un giudizio ingiustamente severo sul lavoro di Giorgio Chiarini (1929-1995),
che invece, a distanza di cinquantanni, appare ancora di grande caratura, sia per il testo sia
per le prospettive panromanze del commento, tanto pi ammirevoli in unepoca in cui non
esistevano banche dati testuali.
6 Kelly 1984, da confrontare per es. con Gybbon-Monypenny 1988: 11-13; Jurado
1988; Blecua 1992: XVIII-XIX, 442-443.
7 Trovato 2014: 138-146.
8 Una descrizione accurata del testimoniale in Vrvaro 2002: 413-426. Per la tradizione
indiretta e le citazioni, Dagenais 1994; Vrvaro 2002: 426-429; Deyermond 2004. Per la lin-
gua oltre agli ancora utili spogli di Lecoy 1938: 99-110 e Chiarini 1964: XXXI-XXXVIII e
ai cenni di Blecua 1992: LXXXVI-XCI Gutirrez Cuadrado 1996. Molto materiale utile si
annida anche nelle note di Corominas 1967. Per lo stato della tradizione, si veda pi oltre.
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44 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

scritti fondamentali, G S e T, tra le quali si pu raccogliere un buon


numero di errori separativi9. Da pi di un secolo, cio almeno dalledi-
zione Ducamin, e soprattutto dalla tesi di dottorato di Flix Lecoy, c
un crescente consenso sullopposizione GT (ovvero ) / S10. Personal-
mente concordo con Lecoy anche sul fatto che G e T sont [] des
mauvaises copies dune bonne tradition e che, dove il confronto
possibile, la famille G T semble tre, dans lensemble, un tmoin du-
ne qualit lgrement suprieure S11. Offro qualche esempio delle
prove fin qui disponibili marcando con un * gli errori che ritengo si-
gnificativi ovvero non facili da emendare congetturalmente. Qui e in
seguito le abbreviazioni Ble, Chi, Cic, Cor, ecc., piuttosto trasparenti e
che coincidono dove possibile con le abreviaturas usate tradizional-
mente da vari studiosi del LBA, si riferiscono alle edizioni di Blecua,
Chiarini, Ciceri, Corominas ecc., citate per in ordine cronologico12.
Salvo indicazioni in contrario, la veste linguistica delle lezioni quella
di S nelledizione semidiplomatica di Criado de Val e Naylor, con lag-
giunta di qualche virgoletta e simili:

Tavola 1. Qualche esempio di errori e lezioni caratteristiche di (G T).

1179b Al christiano catlico dale el santo signo


porque en la Quaresma viva santo et digno (limpio S)
Santo errore di ripetizione da 1179a (Chi, Ble, Cic).

*1230c la rota dis con ellos ms alta que un risco (flauta S)


Rota errore di ripetizione da 1229b (Chi, Ble).

1295c trillando e ablentando, apartando pajas puras (aparta S)


Apartando si spiega per ripetizione da ablentando (Chi, Ble). La variante non fi-
gura nellapparato di Cor.

9Per le singulares, rinvio agli apparati di Chiarini 1964 e delle successive edizioni.
10Per es., Lecoy 1938: 47-49; Chiarini 1964: XVI-XVII; Blecua 1992: LXI-LXXXI; Ci-
ceri 2002: 15-17; Vrvaro 2002: 444-451.
11 Lecoy 1938: 49.
12 Tra le edizioni recenti pi notevoli del LBA, mi sono rimaste inaccessibili quella di

Florencio Sevilla (1993) e quella di Alberto Blecua e Margarita Freixas (Barcelona, Crtica,
2001), che tuttavia si discosta poco dalle precedenti edizioni di Blecua e testimonia insom-
ma lavvio di una consolidacin del texto dopo anni di continuas mutaciones delle va-
rie ipotesi ricostruttive (Vrvaro 2002: 441). Non ho potuto consultare nemmeno ledizione
sinptica (versin B) curata dalla stessa Freixas, Centro para la Edicin de los Clsicos
Espaoles (CECE), 2000.
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 45

1302d los ms con don Carnal fasan su estada (su morada S)


Su estada errore di ripetizione da 1302b (Chi, Ble, Cic).

1304a Dixo: En la invernada viste a Sevilla (visit S)


Incongruo e, ipotizzando che Ruiz scrivesse in alessandrini, ipometro (Chi, Ble,
Cic). Per ragioni che affronter negli ultimi paragrafi, dichiaro qui incidentalmen-
te che assumo come ipotesi di lavoro, per ora solo provvisoria, che la cuaderna va
del LBA fosse pi regolare di quanto tramandato dai manoscritti.

*1370c un mur de franca barba resibiol en su posada (cava S)


La banalizzazione posada (per cava) viola la rima in -ava e produce ipermetria
(Chi, Ble, Cic).

1384d Con paz e con segurana es buena la poblesa


al rico temeroso es poble la riquesa
siempre tiene reelo e con miedo tristesa
la pobredat alegre es muy noble riquesa (es segura noblesa S)
Riquesa errore di ripetizione da 1384b (Chi, Ble).

1390b que non saben qu leen nin lo saben entender (lo pueden e. S)
Il secondo saben errore di ripetizione dal primo emistichio (Ble). Nin lo sar una
trascrizione prosastica dallarcaico nil, a testo nelled. Joset e documentato, tra
laltro, in Berceo e nel Libro de Alexandre, ma piuttosto raro dopo il 135013.

*1472 om. GT (vs S)


Lassenza della copla rende illogico il testo e incomprensibile la 1474 (Ble e Cic,
da dove cito).

*1476d quien con amigo malo pone su amistana


[]
es enemigo malo toda la malandana (en amigo falso S)
Malo errore di ripetizione da 1476b aggravato dallerronea lettura di una se-
quenza univerbata: en-amigo > enemigo (Chi, Cic).

*1491b Sodes las monjas guardadas, deseosas, loanas


los clrigos guardados desean las ufanas (cobdiiosos S)
Guardados errore di ripetizione da 1491a (Chi, Cic).

1529a Non ha en el mundo libro escripto nin carta (nin escripto nin carta S)
La lezione di ipometra (Ble, Cic).

Come anticipato, non elenco nemmeno per S i numerosi errori sepa-


rativi, che impediscono di ipotizzare che la tradizione GT derivi da S14.
Una volta accertato che ed S sono indipendenti, possibile offrire un
13 Sullapocope pronominale nel LBA, Freixas 2001: 403-407.
14 Un elenco parziale in Chiarini 1964: XVIII.
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46 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

elenco di verosimili errori darchetipo che comprende, ovviamente, er-


rori comuni a S, ma anche errori di GS corretti da T e errori di TS
corretti da G, cio casi (in generale, ma anche per il LBA, tuttaltro che
rari) di parziale oscuramento dellarchetipo15. In S1, S2 i numeri in pe-
dice dopo la sigla del manoscritto distinguono la mano principale da
quella di un revisore.

Tavola 2. Una prima serie di errori darchetipo.

SG 58a Todos los de Greia dixo el sabio griego S1


Todos los de Greia dexieron al sabio griego G
A todos los de Grecia dixo el sabio griego S2 lezione critica
G cerca di rimediare al fatto che nellarchetipo la lettera a capoverso era rimasta
in bianco (Ble). La A iniziale stata aggiunta in S daltra mano, a la izquierda del
caldern16.

SG 889b La ira, la discordia a los amigos mal fas


pone sospechas malas en el cuerpo G (en fecho S, en el pecho lezione
critica) do yas
En la fuente latina pectus (Pan[philus] 775) (Ble)17. Di nuovo G cerca di reagire
a un guasto dellarchetipo, che si spiega facilmente per erronea dettatura interiore
(in Dante anche ministra / sinistra).

SGT 1201a dizen los naturales que non son (que sinon si son G) solas las vacas
dizen los naturales que non solas las vacas lezione critica
Il luogo segnalato gi da Lecoy e lemendamento accolto da Cor e Jos e poi da
Ble, che non lo include per tra gli errori darchetipo18. Si pu aggiungere che
laggiunta di son in un contesto che non lo richiede (Dizen los naturales que non
solas las vacas, / mas que todas las fembras son de coran flacas) rientra nella
diffusa tendenza dei copisti di testi poetici a dotare di senso compiuto tutti i versi,

15 Trovato 2014: 147-155. Su questa linea, per il caso specifico del LBA, gi Chiarini

1964: XXII (Nei casi fin qui considerati [di accordi in innovazione SG] in linea di massi-
ma legittimo chiamare ogni volta in causa la poligenesi, ma di fatto pare estremamente im-
probabile che questa possa sistematicamente fungere da deus ex machina per risolvere e
liquidare tutta la serie, allintemo della quale si dovra dunque ammettere (pi facilmente a
vv. 4840, 5043, 5523) qualche coincidenza non casuale nellerrore; questa poi senzaltro si-
cura ai vv. 4949, 5232, 5602 e 5748: tali errori, chiaramente congiuntivi, sembrano allude-
re ad altrettante corruttele dellarchetipo) e Vrvaro 2002: 454 (Dado que [] GT consti-
tuyen una rama autnoma de la tradicin, es lcito, hasta prueba contraria, adeudar al arque-
tipo los errores comunes a SG o ST all donde falta la comprobacin del tercer testimonio).
16 Criado de Val-Naylor 1965, ad locum.
17 Blecua 1998: LXXI.
18 Vrvaro 2002: 451-452.
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 47

anche a detrimento della sintassi di frase, e che lespunzione produce o meglio re-
staura un alessandrino.

SGT 1386c ansi como el galgo, vs ansi escogedes S1 G (gallo S2 T lezione critica)
La rama T como S, emend por el contexto: dos versos ms adelante se narra la
fbula del gallo y el zafir (Ble, da dove cito; Cic).

SG 1649
La copla irregolare e irrelata. Come scrive Blecua, es evidente que esta copla o
es la primera del poema a la Natividad [sc. ipotizzato da Morreale] o es la ltima.
O lo que es lo mismo: en el arquetipo faltaba ya uno o ms folios en esa zona19.

Come si vede si tratta di prove di valore disuguale (un lavoro recen-


te della mia scolara Caterina Brandoli suggerisce per es. di non dare
molto peso alle varianti che differiscono solo per un grafema, come gal-
go / gallo o fecho / pecho, che potrebbero essere poligenetiche20; nel ca-
so della c. 1649 si potrebbe pensare invece a un originale non finito)21.
In ogni caso, un altro paio di molto probabili errori darchetipo va in-
dividuato, a mio giudizio, a 703a e a 907a. Primo caso:
SG 703 Quiero fablar convusco bien en como (b. en commo en G) penitenia
toda cosa que vos diga, odla en (o. a mi en G) paienia
si non vos, otro (si n. v. e yo G) non sepa mi quexa e mi dolenia []

Pur non mostrando dubbi sul significato (como se hace en el con-


fesionario Gyb; como en confesin Ble), gli editori, come na-
turale, si dividono sulla lezione: bien en como penitenia Cor Ble Gyb,
bien en como en p. Chia. Ciceri ritocca: bien e como en p. Infine, come
qualche edizione pre-1965, Joset inverte: bien como en p. Perch infat-
ti bien en como penitenia dovrebbe equivalere a bien como en peni-
tenia, cio proprio come in confessione?22 Lunica difesa esplicita di
en como (ricordata anche nel commento Gyb) spetta a Chiarini, che
annota en como: cf. vv. 562 [136c que lo que Dios ordena en como

19 Blecua 1998: LXVIII.


20 Brandoli 2007.
21 Cos, per es., Ciceri 2002: 429.
22 Sul significato metonimico di penitencia, confessione, bastino, tra i molti offerti dal

CORDE, gli esempi che seguono: Esto non puede sser ffecho ssinon en tres sacramentos, as-
s commo en baptismo e en penitenia e en desposorio (Alfonso X, Setenario); Alguna
cosa que sopieron dellos en penitencia o dotra manera (Alfonso X, Primera Partida); Et
dizie aquesti freyre [] que aquel freyre de Nauarra gelo auie dicho en penitencia (Anni-
mo, Gestas del rey don Jayme de Aragon).
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48 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

de ser] e 4898 [1194 a Bien sabedes, amigos, en cmo, mal pecado!,


/ oy siete semanas que fuemos desafiado]. Ma, alla luce dei nume-
rosi esempi antichi del CORDE, dove lunica eccezione appunto il
luogo qui in discussione, mi sentirei di notare che, di regola, en como
introduce una dichiarativa, cio congiuzione, como avverbio e, con
o senza bien preposto, pu dunque aprire una comparazione, come
nei casi del LBA che seguono:

81d bien como la raposa (la comadre G) en agena mollera23.


634b non fazer lo que quieren bien como t lo quieres;
1126a bien como atalaya,
1177a bien como este (en este S) da
1297d bien como de primero.
1486b bien como de pavn,
1577d que, bien como yo mor
1711c iegos bien commo vestiglo / del mundo non vemos nada

Ipotizzo quindi che per facile errore di anticipo larchetipo leggesse


bien en como en p. come G e che S o il suo antigrafo abbia diagnostica-
to bene lerrore, ma (come succede spessissimo anche oggi, nella fase
concitata della correzione delle bozze) abbia eliminato len sbagliato.
Secondo caso:
SGT 907a S De fabla chica daosa gurdese muger falagoera (falagera )
Que (om. que ) de un grano de agraz se faze mucha dentera (grand
d. )
De una nues chica nase grand arbor de grand noguera (n. muy
grand n. T, n. una grant n. G)

Lantitesi tra un elemento chico e le enormi conseguenze che posso-


no derivarne topica nel Medio Evo europeo (basta pensare al dante-
sco Poca favilla gran fiamma seconda e ai luoghi paralleli latini se-
gnalati dai commentatori, da Curzio Rufo a san Girolamo), e soprattut-

23 Noto en passant che a 81d la lezione antica, facilmente ricostruibile, comadre (cama-
dre in G) difficilior rispetto alla verosimile glossa raposa del tardo S, a testo in quasi tutte
le edizioni. Non penso tanto che nel LBA comadre sia come il grammaticalizzato coma-
dreja donnola di 929c variazione espressiva, di ragione almeno in parte eufemistica, per
designare un animale nocivo e temuto come la volpe (anche se, per la sola Sardegna, M. Pit-
tau, Un altro nome nuragico della volpe, Sardegna mediterranea, [Oliena] 2006, 19, pp.
32-36, elenca decine di sostituti eufemistici tra i quali tziu Zoseppe sor Giuseppe, compare
Giommara, compare Zoseppe). Piuttosto, anticiper allusivamente luniverso umanizzato de-
gli animali in senso largo esopici (in LBA il lupo chiama comadre sia la volpe, 88a, 323a,
325c, 338d, 350b, sia la puerca, 775b).
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 49

to ricorrente in Ruiz (sopra, de una nues chica nase grand rbor de


[grant] noguera, ma anche per es. 423d que a las veses poca agua fa-
se abajar grand fuego, 424b de pequea pellea nase muy grand ren-
cor, oppure 734c e de chica entella nase grand llama de fuego, +
1). Oltre a violare irreparabilmente il metro, laggiunta di daosa una
glossa superflua passata a testo? squilibra lopposizione grand / chica.
Occorre aggiungere che Ruiz avr scritto, pi o meno, De fabla chica
gurdese muger muy falagoera?24
Chiarini, Blecua e Ciceri aggiungono inoltre qualche decina di erro-
ri, per lo pi no significativos, dellarchetipo25. Non potranno essere
tutti accidentales, cio poligenetici. E comunque molti altri errori si-
curi saranno indicati negli ultimi paragrafi26.
***
Nonostante tutte e tre le copie fondamentali abbiano subito il di-
stacco di varie carte e nonostante linvito dellautore a integrare il suo
librete (coplas 1626-1629), lindividuazione di un archetipo, cio di un
antigrafo perduto a monte della tradizione superstite, permette di pre-
cisare con sicurezza che a differenza delle coplas 1648-1659 i canta-
res de ciegos nel bifolio finale di G (coplas 1710-1728), con tanto di so-
scrizione (fenito libro [] del ao [] mill e tresientos e ochenta e
nueve: c. 86v), non erano nel suddetto archetipo27.
Nel collaterale di G, T, il libro si chiude infatti alla copla 1634:
Era de mil, et tresyentos, e sesenta e ocho aos,
fue acabado este lybro, por muchos males e daos,
daputs (sic) que fasen muchos e muchas a otros con sus engaos,
et por mostrar a los sympres fablas, e veros estraos (c. CXXVIr = 37).

E anche nel ramo di S il Libro de buen amor vero e proprio finisce


alla copla 1634, sebbene i versi conclusivi presentino varianti significa-
tive e gi molto discusse dagli studiosi:

24 Una decina di esempi antichi di muy + falaguera / -guero / ecc. nel CORDE.
25 Chiarini 1964: XXIII; Blecua 1992: LXX; Ciceri 2002: 20-25. Si veda anche la di-
scussione di Vrvaro 2002: 451-461.
26 Per contro, in assenza di lacune comuni a S, e sulla base di lacune che affliggono in

modo diverso i 2 rami non frammentari della tradizione, non mi pare possibile dedurre che
larchetipo doveva essere desencuadernado (Blecua 1992: LXXXIV-LXXXV; Vrvaro
2002: 473).
27 Sulla nozione di archetipo, qui ripetutamente evocata, mi permetto di rinviare a

Trovato 2005.
03Trovato 41_Layout 1 05/06/15 11:33 Pagina 50

50 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

Era de mill e tresientos e ochenta, e un aos,


fue compuesto el rromane, por muchos males e daos,
que fasen muchos e muchas a otras con sus engaos:
et por mostrar a los simples fablas, e versos estraos (c. CVIIr = 99).

In pi, come noto, il solo S, che pur riflette precedenti perdite di


carte del suo antigrafo (per es. tra 7 e 8 e tra 1684 e 1685), contiene al-
tro materiale attribuibile a Ruiz (vari gozos de santa Mara, la cantiga de
los clrigos de Talavera), che va inteso come unintegrazione o unag-
giunta (dautore?) al romance originario; donde appunto, dopo la copla
1709, la in parte fantasiosa e pure dibattutissima soscrizione di S:
Este es el libro del arcipreste de Hita, el qual compuso, seyendo preso por
mandado del cardenal don Gil, arobispo de Toledo. Laus tibi Christe, quem liber
explicit iste. Alfonsus Paratinen. (c. 104r)28.

4. Questione della doppia redazione

Come quasi tutti gli studiosi riconoscono, una collazione, anche


scrupolosa, dei testimoni fondamentali del LBA non ha consentito fino-
ra di trovare varianti che non rientrino nella tipologia delle innovazioni
legate alla trasmissione (errori di anticipo o di ripetizione, banalizzazio-
ni, semplificazioni e conguagli sintattici, ipermetrie da interferenza lin-
guistica ecc.)29. Inoltre, le ricostruzioni della fascicolazione originaria di
G ed S prodotte da Vrvaro tra il 1968 e il 1970 e opportunamente svi-
luppate nel suo pi recente intervento30, non autorizzano a ipotizzare
mutilazioni troppo estese rispetto al contenuto tramandato dai due

28 La mia distinzione tra i confini del LBA e quelli del libro del arcipreste de Hita

prossima, anche se non perfettamente sovrapponibile, a quella, avanzata da Germn Ordu-


na, tra il Libro de buen amor (dal prologo in prosa alla c. 1634) e il Libro del arcipreste (che
dalla c. 1 arriva alla 1728: Orduna 1988; Vrvaro 2002: 461). La natura topica, puramente
metaforica della presin di 1d provata dal riscontro pressoch perfetto di tutto lattacco
ruiziano con la preghiera che precede la battaglia contenuta nelle coplas 106 e seguenti del
Poema de Fernn Gonzlez: Sennor, t que libreste a Davyt del len [], saqua nos e libra
nos de tan cruel presyn ecc. (la ripresa segnalata ad altro proposito da Walsh 1979: 65).
29 Per es. Lecoy 1938: 48-49; Chiarini 1964: VII-VIII, XXVIII; Blecua 1998: LIX-LX,

LXXXII-LXXXIII. Se non minganno, non fa eccezione nemmeno la c. 574, che conserve-


rebbe per Gybbon-Monypenny 1988, ad loc., varianti dautore. A mio giudizio, S, con insi-
stite figure etimologiche, qui difficilior e certamente prossimo alloriginale mentre G bana-
lizza basandosi sul contesto.
30 Vrvaro 1968, 1970 e 2002.
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 51

mss. meno danneggiati, cio appunto S e G. E tuttavia, nonostante le-


sistenza dellarchetipo sembri anche a me ragionevolmente certa (per
gli errori segnalati sopra; per lassenza di alcune liriche annunciate nel
testo con segnali come Enbiele esta cantiga, que es de yuso puesta31;
e per le ragioni metriche che verr adducendo pi sotto), nonostante
(proprio a seguito dellindividuazione dellarchetipo) la possibilit di
pi redazioni dautore sia stata liquidata come un fantasma critico32,
ricordo che i casi di autori che sono ritornati a lavorare sulla loro opera
servendosi di copie genealogicamente basse non sono cos rari (lultimo
esempio a me noto costituito da un testimone vaticano dei Commen-
taria de rebus gestis Venetorum di Biondo Flavio)33. Una spiegazione al-
ternativa di un fenomeno a prima vista difficilmente spiegabile, e dun-
que sospetto, come una pluralit di redazioni dautore con errori dar-
chetipo, si deve alleventualit che lautore abbia spedito a un ammira-
tore autorevole, ma lontano, le giunte a unopera molto gradita, preci-
sando in che punti (cio dopo quali strofe) andavano inserite (in propo-
sito si possono citare esempi illustri come Petrarca e Tasso). Alla luce di
queste considerazioni, oltre che della diversa datazione di G e S, mi
sembrerebbe pi prudente limitarmi a constatare, sulla linea di Lecoy e
di Gybbon-Monypenny, che a differenza di un Petrarca o di un Leo-
pardi, per i quali laccrescimento della macrostruttura non si disgiunge
mai dalle cure locali ovvero dalla minuziosa ricerca di un optimum
linguistico e stilistico interno a ciascun componimento Juan Ruiz do-
vette privilegiare il primo tipo di lavoro redazionale34.
In altre parole, non ritengo del tutto inverosimile lesistenza di pi
macrotesti dautore del LBA: uno dei quali, conforme al ramo cio
ai mss. G e T e al ms. perduto acquistato nel 1536-1537 da Hernando
Coln sarebbe iniziato con la copla 11 (incipit Dios padre e Dios
fijo e Dios Spiritu Santo) e sarerebbe stato suggellato da 1634, e uno,
sicuramente posteriore e arrichito di un ambizioso preambolo, confor-
me al ms. S, sarebbe iniziato con la copla 1 (incipit Seor, que a los jo-

31 Una storia della questione offerta da Conde 2010.


32 Blecua 1998: LXXXIV; Vrvaro 2002. Sulla stessa linea, gi Chiarini 1964: VIII.
33 Fabbri-Fiorentini in s.
34 Cette dualit remonte dans une certaine mesure jusqu lauteur lui-mme, ma les

variations ne sont pas telles quon doive les attribuer lauteur (Lecoy 1938: 47-48). Es
muy probable que [] los dos ramos de la tradicin manuscrita conserven variantes debi-
das al autor, no gracias a su revisin estudiada de la obra entera, sino a la falta de atencin
con que hubiese juntado los papeles sueltos para hacer una copia de la obra (Gybbon-
Monypenny 1988: 74-75).
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52 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

dios, pueblo de perdiin) per terminare a 1709. A fianco dei quali


(nella stima di una dispersione dei testimoni medievali non inferiore
all85/90%) non mi sembrerebbe irragionevole neppure immaginare
che siano esistite anche altre raccolte dautore differenti per estensione,
non conservate o non ancora identificate.

Fig. 1. Madrid, Biblioteca de la Real Academia Espaola, ms. 19 (G ovvero Gayoso),


c. 1r, secondo la foliazione indicata a lapis nel margine superiore (particolare).

Ben inteso, date le diverse e per ingenti mutilazioni degli altri testi-
moni (P comincia alla copla 60, T a 367), n la tesi della redazione uni-
ca n quella della doppia redazione pu essere sviluppata in modo in-
confutabile. Per cominciare: losservazione (di Gybbon-Monypenny)
che, nella complessiva essenzialit con cui la copia G vergata, lo spa-
zio riservato per la D con cui inizia la copla 11 rappresenta, per un let-
tore medievale, un deciso segnale di inizio non decisiva. Come nota
Vrvaro, ci sono altri 24 espacios de verso iniciales35: a cc. 3r, 5v, 6v,
13r, 14r, 14r ecc. Qualcuno occupa 2 righi, come succede a c. 1r, 3r, 6v,
13ecc., qualcuno ne occupa 3, come a cc. 5v, 17r, 22r, 26r, 66r, 68r;
per lo pi sono lasciati in bianco, ma in pochi casi sono colmati da una
mano pi tarda, che ha avuto modo di apprezzare e fare proprio il revi-
val umanistico delle lettere in capitale epigrafica (a c. 13r si legge una
E; a c. 18v, una D; a c. 35v, una seconda E, forse ancora pi tarda e
coeva delle molte maiuscole riportate in margine da un erudito forse
lo stesso p. Sarmiento? in corrispondenza di certe parole del testo).
Come mi conferma lamico Sandro Bertelli, che ringrazio anche pub-
blicamente, la D iniziale non spetta alla mano principale, ma parente
stretta della D umanistica, pieno quattrocentesca di c. 18v, riprodotta
qui sotto:

35 Vrvaro 2002: 413-414.


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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 53

Fig. 2. Madrid, Biblioteca de la Real Academia Espaola, ms. 19 (G ovvero Gayoso), c.


18v, secondo la foliazione indicata a lapis nel margine superiore (particolare).

Insomma, questa articolazione per temi o sezioni del LBA, pi anti-


ca e coerente di quella di S, merita certamente al pari della piccola,
ma elegante, serie di iniziali rubricate in quel che ci rimane di P di es-
sere studiata con attenzione non inferiore a quella riservata alle rubri-
che del manoscritto di Salamanca, ma non dirimente ai nostri fini,
anche perch, nella ricostruzione codicologica proposta da Vrvaro,
mancano alcune carte anche prima dellattuale c. 1.
Pure per quanto riguarda il contenuto, la tesi, di Menndez Pidal,
Lida de Malkiel e altri, ripetuta spesso anche ai nostri giorni, che le co-
plas 1-10 e il prologo in prosa di S, introdotto dal thema Intellectum
tibi dabo costituiscono unimportante aggiunta dautore controbat-
tuta da quanti considerano quella sequenza testuale una specie di irri-
nunciabile fuori-testo (ordo commendationis animae o preghiera del
maggior pericolo)36.
E tuttavia, nonostante la prima delle rubriche di S, storicamente in-
teressanti, ma difficilmente attribuibili allautore, presenti 1-10 dichia-
rando ESTA ES ORAIN QUEL AIPRESTE FIZO DIOS, QUAN-
DO COMEN ESTE LIBRO SUYO, non mi sento di escludere un
cambio del progetto originario; e mi pare che lipotesi di un dcalage
cronologico tra un Ur-Libro che cominciava Dios padre ecc. e la ver-
sione ampliata che leggiamo in S sia confermata alla lettera dallauto-
commento contenuto nelle ultime righe del prologo:
E porque [de] toda buena obra es comieno e fundamento Dios e la fe cathlica, e
dzelo la primera decretal de las Crementinas, que comiena Fidei catholie funda-

36 Cos, per es., Blecua 1992: LXXXIV: El prlogo en prosa no parece un aadido
tardo, pues es fundamental para la interpretacin cabal de la obra desde sus presupuestos
intelectuales, che riprende, non casualmente, il titolo di un celebre saggio di Luis Jenaro
MacLennan (Jenaro MacLennan 1974-1979). Per altri, come Csar Real de la Riva, il prolo-
go sopraggiunge invece come un elemento correttivo [], quasi a controbilanciare tutte
quelle composizioni dispirazione giocosa e goliardica che contravvengono, anche solo ap-
parentemente, a un canone etico cristiano (mi servo di parole di Simonatti 2003, p. 9).
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54 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

mento, e do ste non es imiento, non se puede fazer obra firme nin firme hedifiio,
segund dize el Apstol, por ende comen mi libro en el nombre de Dios e tom el
verso primero del salmo, que es el de la Santa Trinidad e de la fe cathlica, que es
Quicumque vul[t], el verso que dize Ita Deus Pater, Deus Filius, etc. (corsivi miei).

Data la mole della bibliografia sul LBA, di cui ho letto solo una pic-
cola parte, non so dire se losservazione che segue sia inedita. Ad ogni
modo, quel che sembra testimoniare lo stesso Juan Ruiz (comen mi
libro en el nombre de Dios e tom el verso primero del salmo, que es el
de la Santa Trinidad e de la fe cathlica, que []dize Ita Deus Pater,
Deus Filius, etc.) che prima dellinserzione di 1-10 e del prologo in
prosa? il libro iniziava appunto con linvocazione alla trinit: Dios
padre e Dios fijo e Dios Spiritu Santo.

5. La posizione di P

Alla luce di quanto osservato fin qui lo stemma, cio la rappresenta-


zione grafica dei rapporti tra le copie casualmente sopravissute, non si
discosta nelle sue articolazioni fondamentali da quelli fin qui suggeriti
o tracciati da Lecoy, Chiarini, Corominas, Blecua e via dicendo:

Credo invece che sia opportuno riconsiderare la posizione di P, la


traduzione portoghese dellultimo quarto del XIV secolo, che reca le
coplas 60-74, 76-78, 100-103, 105-110, 123-131 (60-74, 76-78, 125-
131 sono confrontabili in tutto o in parte con S e G, quelle che resta-
no con il solo S). Quando non traduce liberamente o non danneg-
giato, P sembra lunico frammento del LBA classificabile con ragione-
vole sicurezza.
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 55

Come gi stato osservato, in particolare da Macchi, da Blecua e da


Vrvaro, P dovrebbe schierarsi con il ramo e segnatamente con G:
Prendendo come riferimento il codice pi completo, cio S (T del tutto assen-
te in questo settore), [sc. il perduto antigrafo di P] presenta la mancanza delle str.
75, 79-99 (lacuna meccanica per caduta di una carta), 104,111-122. Nella stessa zo-
na G viene meno alle str. 75, 90-92, 99b-125 (lacuna per ablazione di carte). chia-
ro che lunico di questi casi interamente valido per trarne conclusioni la lacuna
della str. 75, perch le altre sono di origine meccanica o nelluno o nellaltro testi-
monio []. Si pu dimostrare che anche le str. 90-92 mancavano in ecc.37.

Por lo que se refiere a los fragmentos transmitidos por la version portuguesa


(P) [], todos ellos entroncan con la rama G38.

Blecua [] juzga con razn, pero sin argumentos explcitos, que la versin
portuguesa, el ms. BN 9789, lvar Gmez de Castro y Argote de Molina se re-
montan a la rama G []. En realidad la relacin de P con la rama GT est confir-
mada per la omisin de la c. 75 y por un cierto nmero de lecciones comunes, por
esemplo en 63b (dias vs vida de S), 70b (dir, direy vs dir de S) y 129a (Alcarros vs
Alcaraz de S)39.

E tuttavia le lecciones comunes ricordate da Vrvaro sembrano


accordi in lezione adiafora o buona, genealogicamente irrilevanti. Inol-
tre, come risulta dalla discussione di Macchi e dalla tabella che segue,
P non condivide vari errori, lacune e lezioni caratteristiche di G (o di
?) presenti nelle porzioni di testo confrontabili con laltro ramo40. (Le
indicazioni del tipo + 1 e simili presuppongono, come si anticipa-
to, un originale in alessandrini).

Tavola 3. Errori e lezioni caratteristiche di (o di G) rispetto a P+ S.

*60d que me[rescia] P, que meresien S Chi Cor Jos Gyb Ble Cic] e meresce-
rien G
61b diz: dixome (dxom Cor Jos Cic) que con su dedo que me quebrantaria el
ojo S.(+ 2) Cor Jos Gyb Ble Cic, diz: disse que con seu [dedo] me que-
brantaria [] P] quebraria G Chi

37 Macchi 1968: 279-280.


38 Blecua 1992: LXXXV (= Blecua 2012: p. 104).
39 Vrvaro 2002: 462.
40 Si pu subito stabilire lindipendenza del secondo dal primo grazie a due versi (68c

e 128c) che G omette e [cio P] conserva, e alla coincidenza di con S contro G in sei
lezioni citate da Corominas alla n[ota] 11 (Macchi 1968: 279). Anche le lezioni in questio-
ne sono o adiafore o buone in corrispondenza di errori di G, e non hanno quindi valore
congiuntivo.
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56 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

Se in altri casi G sembra reagire arbitrariamente a guasti darchetipo o dantigrafo


particolarmente vistosi, qui quebrara, sinonimo metricamente meno corposo di
quebrantara, recupera con buona probabilit la lezione delloriginale.
61d com sanha com ira e con cordolho PS Chi Cor Jos Ble Cic] e yra G
*66a garas PS Chi Cor Jos Ble Cic] garotas (+ 1) G
*69c pontos P, puntos S Chi Cor Jos Ble Cic] vientos G
73a claramente PS Chi Cor Jos Ble Cic] ertamente G
128 Por que tu crease P, Por que creas S Chi Cor Jos Ble Cic] por que crea-
des (+ 1) G
129b non tenia PS Chi Cor Jos Ble Cic] non avia G
129d o- synal e a- praneta P, el signo e la planeta S Chi Cor Jos Ble Cic] del si-
gno e planeta G

P immune anche da errori e banalizzazioni di S (il secondo caso


per in rima e dunque facilmente correggibile):

Tavola 4. Errori separativi e lezioni caratteristiche di S rispetto a P + G

64 d entiende bien mi dicho S Gyb ] [entende bem o m]eu liuro (libro G) P +


G Chi Cor Jos Ble Cic]
103d tristeza tam maana S] tristeza tamanha P, t. tan maa Chi Cor Jos Gyb
Ble Cic

Per contro il manoscritto di Oporto condivide con larchetipo, nella


gi citata copla 61b, lincongrua ripetizione del verbo di dire: diz: dis-
se que con seu [dedo] (discuteremo pi sotto questo tipo di ridon-
danze). Inoltre, dove il confronto possibile, con una sola eccezione,
non incontrovertibile, P non condivide errori congiuntivi con S n con
G (la copla 75, apparentemente omessa da GP, potrebbe essere unag-
giunta di autore o una arbitraria interpolazione del ramo di S), e la da-
ta alta e soprattutto la perifericit del frammento (secondo il fondatis-
simo criterio pasqualiano delle aree laterali!) suggeriscono che la relati-
va correttezza di P non dipenda da contaminazione, ma da una mag-
gior genuinit del suo antigrafo. Ne discendono due possibilit: o P
un collaterale di , per pi genuino (e si innesta dunque tra larcheti-
po e ) o costituisce un terzo ramo della tradizione (come nello stem-
ma che segue). In entrambi i casi, P permette qua e l di intravvedere
un testo, se non pre- o extra-archetipico, meno lontano di quelli di e
di S dallarchetipo:
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 57

6. Conseguenze editoriali

Levidenza del fatto che, ammesso e non concesso che ci siano state
pi redazioni, questa pluralit si attuata, a quanto pare, esclusiva-
mente come aggiunta di alcune sequenze strofiche e di una prosa ha
conseguenze rassicuranti per la restituzione del testo. Significa che, tut-
te le volte che una copla presente in pi testimoni, lattivit di rico-
struzione praticabile nellambito della logica neolachmanniana, ricor-
rendo (sia pure con le necessarie cautele riguardo a possibili banalizza-
zioni poligenetiche ecc.) alla legge della maggioranza; per cui, come av-
vertiva gi Lecoy, una lezione S G o S T ha, in linea di principio, mag-
giori probabilit di essere identica o almeno vicina alloriginale41.
Analogamente, laccordo del frammento P con S e (se si preferisce la
tripartizione) con permette di chiudere la recensione, nel senso di
Pasquali, in alcuni casi che rimanevano indecidibili, individuando cos
alcuni errori latenti (uso la terminologia di Sten Eklund e di Michael
D. Reeve)42. Tra le lezioni sicuramente da accogliere a testo sono le se-
guenti, non poche delle quali si trovano gi nella ben ragionata edizio-
ne Blecua anche quando si discostano dal suo ms. base, S:

Tavola 5. Errori latenti individuati grazie a P

65a [nom a te]hnas em vil P, non la tengas en vil P + S Chi Cor Jos Gyb Ble]
non la tengas por vil G Cic
Per Cor en vil variante antica e superiore, ma nella documentazione del CORDE
le due varianti sono grosso modo equivalenti per numero di attestazioni antiche.

41 La concordance S G ou S T est une forte prsomption en faveur de lauthenticit

des leons (Lecoy 1938: 49).


42 Trovato 2014: ad indicem.
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58 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

69b yaz muy grande [] P, yase grant fealtat G Chi Jos Ble Cic] yaze la fals-
sedad S Gyb., yaze la fealdat Cor
129a Alcaros nombre auya P, Alcarros (Alcroz Cor Cic) nombre avia G ], Al-
caraz S Chi Jos Gyb Ble
129b E naelhe huum filho (nacio le un fijo G) P + G] nasciole un fijo bello S
Chi Cor Jos Gyb Ble Cic
130c desque o ponto tomaron (des que tomaron el punto G Ble) P Cor Cic +
G Ble] desque vieron el punto S Chi Jos Gyb.
Si noti che a 135b si legge su signo cataron. Larchetipo avr letto forse come G,
nellordine non marcato e prosastico (des que tomaron el punto), e S avr sostituito
tomaron, ipermetro, con vieron, ma la lezione che soggiace a P, cio desque el pun-
to tomaron, gi congetturata da Corominas e accolta da Ciceri, oltre a accordarsi
meglio con la ripresa di 135b, confema la sostanza di G ed anche metricamente
impeccabile.

7. Metro. Preliminari

Gli studi sulle Origini di tutte le letterature medioevali europee, in-


clusa naturalmente quella italiana, devono alla romanistica spagnola, e
specialmente al suo patriarca Ramn Menndez Pidal, la nozione della-
metra della tradizione iberica, dalla quale discende lidea della fluttua-
zione della versificazione giullaresca, ossia dellanisosillabismo che la ca-
ratterizza43. Un problema diverso quello di determinare se, come mol-
ti studiosi sembrano credere, fluttazione e anisosillabismo pertengano
anche ai circa 6000 versi di cuaderna va che, a fianco di altri metri,
formano il LBA, cio se versi di sedici, diciassette o pi sillabe siano
compatibili con il mester de clereca del coltissimo Juan Ruiz o se
non si tratti, in larghissima misura, di innovazioni insinuatesi, nel corso
della tradizione, in un testo anche metricamente molto sorvegliato.
Alcuni metricisti, poco sensibili alla storia delle tradizioni poetiche
romanze, tendono ad attribuire sic et simpliciter a Ruiz tutte le ametrie
che si riscontrano nella tradizione superstite. Cos, Martin Duffell os-
serva: Although many writers have argued that there were rules go-
verning synaloepha and hiatus in fourteenth-century Castilian verse
[], these two instances [sc. 63b e 12a] indicate that Juan Ruiz did
not always observe them44. E prosegue, in forza di deduzioni non me-
no semplicistiche:

43 Per lanisosillabismo nella poesia italiana delle Origini, dobbligo il rinvio a Contini
1961.
44 Duffell 2004: 72.
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 59

If we eliminate the possibility of gross incompetence in versifying, the aproxi-


mately equal number of syllables in Ruizs line must be part of his verse design
[]. If the versification of the Libro de Buen Amor is based on syllable count, the
irregularity of surviving manuscripts can be accounted for only by scribal error;
but there are many reasons for doubting that scribal error coud have been the
principal cause of irregularity on such a scale []. If the syllabic irregularity of
the surviving text results from scribal error; then at some stage a scribe with a per-
fectly regular text in front of him must have produced a text with a very large
number of irregular lines. Such behaviour is psychologically unlikely45.

Un trattamento molto meno ingenuo e insomma pi appropriato del


problema si trova, per esempio, in un lavoro di Luciano Formisano,
che ha studiato la variante ottonaria dellemistichio cos come docu-
mentata nel testimone unico del Poema de Fernn Gonzlez:
In terra di Castiglia [], il limite rappresentato da due veri colossi letterar co-
me Gonzalo de Berceo e Juan Ruiz; ossia [] identificato da due sistemi metrici
reciprocamente escludentesi: da un lato, una semplice ma artificiale prosodia in cui
la norma del pi rigoroso isosillabismo si coniuga a quella cos poco francese (per-
lomeno nella sua sistematica applicazione) dello iato obbligatorio []; dallaltro,
unalternanza, variamente quantificabile, di misura settenaria e ottonaria (nel senso
che la prima costituisce lunit di base di cui la seconda, in chiave di lettura sincro-
nica, rapresenta la correlativa estensione monoacrusica), di iato e sinalefe46.

Il saggio di Formisano metodologicamente molto importante. Do-


po avere riportato con argomentazioni giudiziose un gran numero di
versi eccedenti alla misura dellalessandrino, perfezionando la tipolo-
gia dellerrore abbozzata da Arnold, Formisano si arresta di fronte a
unampia serie di versi non ortopedizzabili se non in modo arbitrario, e
osserva:
Lipotesi pi economica per leditore del Fernn Gonzlez sembra essere pro-
prio quella che legittimando da un lato la sinalefe senza eccezioni (sia pure in un
sistema in cui la situazione iatica ancora prevalente), riconosce dallaltro come
altrettanto legittima la norma della variante ottonaria dellemistichio47.

E tuttavia il Fernn Gonzlez trdito appunto da un testimone uni-


co posteriore di almeno centocinquantanni anni al poema originario, il
ms. IV-B-21 della Biblioteca dellEscorial; per cui quelle impeccabili
conclusioni valgono, a rigore, soltanto per lassetto prosodico della co-
pia. La situazione del LBA pi fortunata. Uno dei 3 testimoni fonda-

45 Duffell 2004: 74-75.


46 Formisano1986: 36.
47 Formisano1986: 38.
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60 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

mentali pi tardo solo di una cinquantina danni rispetto alla compo-


sizione del poema. Partiamo dunque dalle statistiche di Vrvaro
(1968), che pur essendo nate dallesigenza di verificare gli aprioristici
principi editoriali di Corominas e basandosi, per comodit, sulledizio-
ne Chiarini, sono fondate su 1/6 degli alessandrini ruiziani e, nonostan-
te le proteste dello stesso Vrvaro (questo risultato solo parziale e
potrebbe essere mutato da un esame completo)48 e fino a prova con-
traria, avranno quindi, validit generale:
Su mille versi scelti a caso (dalla str. 371 inclusa alla 620 inclusa) e quindi su
2.000 emistichi, noi abbiamo 312 emistichi ottonari, pari al 15,6%, e 1.688 sette-
nari, pari all84,4%. Dei 312 ottonari ben 188 (cio il 9,4% del totale degli emisti-
chi ed il 60,2% dellinsieme degli emistichi ottonari) si trovano in versi ibridi, cio
si accompagnano ad emistichi settenari, e solo 124 (pari al 39,7% degli emistichi
ottonari) formano 62 versi a base puramente ottonaria. Quindi i versi a base pura-
mente settenaria sono 750 (75%), quelli a base puramente ottonaria 62 (6,2%),
quelli ibridi 188 (18,8%)4.

Anche Mic, che ha dedicato alla metrica del LBA un saggio molto
fine e usa un campione diverso e pi largo (1700 versi), arriva a per-
centuali molto vicine a quelle di Vrvaro:

La media de conflictividad antes, por supuesto, de aplicar las licencias conoci-


das ronda el veinte por ciento. Los pasajes que se hallan en un solo manuscrito (S
o G) dan unos resultados muy parecidos (veintids por cientos de versos conflicti-
vos) y bastante cercanos a la media total, todo ello sin tener en cuenta los apaos
ms aceptados, contando slo con la sinalefa y tomando como conflictivas algunas es-
trofas totalmente octosilbicas. La partecipacin de dos manuscritos rebaja mucho
esta porcentaje [], pues si uno de ellos opta por las formas plenas que generan la
hipermetra, muy a menudo el otro manuscrito da fe de la solucin apocopada:
quince por ciento para SG y doce y medio por ciento para ST (corsivi miei)50.

Proprio laltissima percentuale degli emistichi e degli alessandrini che


risultano impeccabili con il solo ricorso alla sinalefe induce a pensare che

48 Vrvaro 1968: 153.


49 Vrvaro 1968: 153.
50 Mic 2008: 54. A risultati non dissimili era approdato Lecoy riesaminando le coplas

44-68, 731-755, 1332-1356 e 1566-1590, ovvero le medesime 100 analizzate da Menndez


Pidal nel 1934, nella sua edizione dellHistoria Troyana (Lecoy 1938, p. 66). Per la precisio-
ne, secondo Lecoy gli emistichi non riducibili a settenari sono tra il 15 e il 20% nella prima
tranche, attorno all8% nella seconda e nella terza. La quarta tranche bifronte:nelle prime
13 coplas gli emistichi irriducibili non superano il 5%, nelle restanti 12 coplas, al contrario,
i settenari sicuri sono solo 4 su 96.
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 61

quel 15 / 20 % degli emistichi che rimane fluttuante nella metrica del Li-
bro possa dipendere, in larga misura, dalle innovazioni dei copisti.
Ora, grandi conoscitori dello stile del LBA come i suoi editori Chia-
rini e Blecua concordano sul fatto che non diversamente dalle copie
italiane di poesia due-tre-quattrocentesca (Dante e Petrarca inclusi), in
cui, a dispetto della prosodia, i copisti usano spesso le forme piene del-
la prosa al posto delle forme apocopate della poesia molti versi po-
trebbero diventare alessandrini regolari con interventi minimi:
Le infrazioni che postulano un intervento emendatorio sono percentualmente
irrilevanti e dal rispetto qualitativo agevolmente razionalizzabili giacch per lo pi
consistono in ipermetrie prodotte dalla sostituzione di forme pronominali piene a
quelle abbreviate in enclisia, dalla aggiunta di -e a parole trattate con apocope, da
varianti lessicali o sintattiche faciliores surrogate a lezioni primitive meno ovvie;
sullopposto fronte delle ipometrie, le carenze sillabiche rispetto alla misura sette-
naria che necessitano di integrazioni congetturali sono altrettanto sporadiche e ge-
neralmente imputabili alla involontaria omissione di monosillabi51.
Muy probablemente una gran parte de los hemistiquios irregulares de ocho y
nueve silabas est motivada por la tendencia de los copistas a la recuperacin de
las formas sin apocopar52.

Passando dalla teoria alla prassi, Freixas osserva inoltre molto con-
cretamente:
Es de suponer que la forma nol era ms frecuente en la obra de lo que los ma-
nuscritos dejan entrever, ya que en numerosas ocasiones una lectura con apcope
regulariza el verso. As, pueden leerse como alejandrinos, enmendando non le en
nol, versos como 93b achaque le levanta / porque nol d del pan (non le en
SG); 210b, dasle a quien nol ama / tormntasle con penas (non le en S); 247d,
nin de los tuos tesoros / nol quieres dar un pico (non le en S) etc. [] La copla
105 se conserva tan slo en el manuscrito de Salamanca del siguiente modo: Co-
mo dize Salamn / e dize la vertat []. Los versos b, c y d son perfectos alejan-
drinos y basta proponer una apcope en el primer hemistiquio del verso a (leyen-
do Como diz Salamn) para que ste tambin lo sea53.

Che la tradizione due- e primo trecentesca della cuaderna va non sia


cos irriducibile come qualcuno ha ritenuto alla metrica rigorosa di
Berceo suggerito da vari testi, tra i quali il Libro de Apolonio (origina-
le di met Duecento, manoscritto unico di un secolo pi tardo, tasso di
irregolarit versale dopo cure filologiche nel complesso non troppo in-

51 Chiarini 1964: XLVIII.


52 Blecua 1998: XCIV (= Blecua 2012: 112).
53 Freixas 2001: 405, 409. Ampi spogli sulla distribuzione di nol in vari testi antichi in

Jurado 1987: 278-279.


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62 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

vasive: 0,75%)54. Persino nel caso, ricordato sopra, del disastratissimo


Fernn Gonzlez, un frammento rinvenuto nel 1986 en una teja, posi-
blemente de comienzos del siglo XIV, en la ermita de santa Marina en
Villamartn de Sotoscueva, reca quindici versi quasi completi del poe-
ma, qualcuno dei quali in un assetto metricamente meno approssimati-
vo rispetto al codice dellEscorial55. Ma la prova del nove delle defor-
mazioni che il succedersi delle copie pu provocare anche nel metro di
un testo in cuaderna va mi sembra costituita dalla tradizione della Vida
de Santo Domingo dello stesso Berceo. Come noto, il primo, lungimi-
rante editore, J.D. Fitzgerald, si bas su manoscritti del XIV secolo.
Ma lo scriba di un manoscritto duecentesco ignoto allo studioso e re-
perito fortunosamente nel 1915, S, risulta molto meno propenso dei
suoi colleghi trecenteschi (i copisti di E e H) alla ricostruzione delle
forme intere56. Dopo aver elencato decine e decine di casi in cui S si
discosta dalla lezione degli altri testimoni consentendo di regolarizzare
molti alessandrini, Ruffinatto commenta:
Appare evidente proprio in virt della testimonianza di S, che in tutti questi ca-
si le scelte del versificatore si orientano costantemente verso lapocope cancellan-
do di fatto gli incontri vocalici ostentati da una tradizione manoscritta pi tar-
da e, conseguentemente, ogni possibilit di sinalefe57.

Per chi poi venga, come me, da un pianeta diverso, tradizionalmente


pi incline alla ricostruzione, sia pure entro limiti ragionevoli, cio giu-
stificabili in modo razionale, il caso del LBA richiama alla mente, tra i
tanti esempi possibili, quello di un controverso poemetto toscano del
Duecento, il Mare amoroso. Anche nel poemetto toscano il testo co-
stituito prevalentemente da versi regolarissimi (per l88% da endecasil-
labi sciolti che o sono gi tali nel manoscritto o si ottengono con le
espunzioni o inserzioni di singole lettere o sillabe consuete per gli edi-
tori di testi antichi). Il computo e la valutazione (lo studio di fattibi-
lit) spettano a Segre, che continua:
Mentre su questo si tutti daccordo, vi un netto dissenso sulla valutazione
del restante 12% di versi. Secondo la maggioranza degli studiosi questi versi han-
no inglobato delle postille apposte su una copia precedente del testo; in origine

54Ricavo i dati dalla scheda di Manuel Alvar, in Alvar - Luca Megas 2002: 763-765.
55Alvar - Luca Megas 2002: 766-772 (scheda di Itziar Lpez Guil).
56 Ruffinatto 1974: 29-31. La scheda su Berceo di Isabel Ura, in Alvar - Luca Megas

2002, ignora curiosamente questo e tutti gli altri importanti lavori di Ruffinatto sullo stesso
Berceo.
57 Ruffinatto 1974: 32.
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 63

erano anchessi endecasillabi. Il Vuolo [] ritiene invece che la polimetria sia ori-
ginaria []. Io appartengo al primo gruppo di studiosi []. Ricorder sin da
principio alcune delle prove a favore della soluzione endecasillabica generalizzata,
lasciando che altre emergano poi dalla nuova analisi.
1 argomento: lapparente mescolanza di versi eterogenei [] non si riporta n a
regolarit strofiche n a tradizione metriche assestate. Difficile spiegare perch
un rimatore abbia confezionato quasi tutto il suo testo in endecasillabi, permet-
tendosi nel 12% dei casi grosse licenze immotivate.
2 argomento: le parti esorbitanti costituiscono spesso veri glossemi
153 e se fosse natura naturante, [cio Ideo,]
154 non vi farebbe se non come siete [dirittamente];
287 come colui che fa gittar le sorti [in geomanzia].
Intento del chiosatore (di solito) rendere pi comprensibile il testo58.

Non occorre dire che da queste osservazioni di Segre discende una


persuasiva serie di proposte editoriali, che, senza rinunciare a segnalare
al lettore le stratificazioni sovrapposte al testo, suggeriscono una lettu-
ra anche metricamente soddisfacente. Come scrive lo stesso Segre,
si potr ricorrere alluso di parentesi espuntive (con Vuolo) o di caratteri minori
(con Contini); o, forse meglio, a punti di espunzione sottoscritti. Quello che conta
riuscire a individuare le varie voci che si sovrappongono nel nostro poemetto,
mettendo in opera come selettore il nostro impegno di filologi alla distinzione e al-
la chiarificazione59.

Torniamo al nostro testo. Anche se oggi nessuno sarebbe disposto a


ortopedizzare a suo piacimento, la Corominas, le misure consegnateci
dalla tradizione del LBA, a mio avviso il primo e molto generale criterio
che un editore critico non bdieriano dovrebbe rispettare il seguente:
a) sulla base del fatto che pi dell80% degli emistichi prosodica-
mente impeccabile, a parit di condizioni semantiche e di plausibilit ge-
nerale delle varianti e S in competizione tra loro, sar da privilegiare
ove possibile la dialefe e preferire comunque la realizzazione pi vicina in
assoluto al mester de clereca, che Juan Ruiz mostra di padroneggiare
meglio dei suoi copisti.
In particolare, credo anche che occorrerebbe ricorrere senza troppi
patemi allapocope non estrema (tuttaltro che ignota al LBA) in tutti i
casi in cui documentata nelle stesse condizioni in altri luoghi della tra-
dizione ruiziana e il ritocco permette di ricostituire degli alessandrini.
(Superfluo avvertire che la disponibilit di statistiche sulla distribuzio-

58 Segre 1998: 132-133.


59 Segre 1998: 145.
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64 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

ne delle varie figure metriche dialefe, sinalefe ecc. nel testo provvi-
sorio cos ottenuto permetterebbe di quantificare quanti sono i versi
pi difficilmente riducibili a una norma quale che sia e sarebbe di gran-
de aiuto per medicarne nel modo pi economico almeno una parte).
Il secondo criterio ricavabile dal fatto che, se ipotizziamo che le
eccedenze sillabiche presenti in molti versi del LBA non fanno parte di
S1 (non sono dautore), forse possibile individuare, almeno in qual-
che misura, lintentio del o dei rimaneggiatori. Se riusciremo a precisa-
re il gusto e il livello culturale di S2, S3 ecc., avremo una chiave per di-
stinguere tra le varie voci che si sovrappongono:
b) per quanto riguarda eventuali emendamenti ope ingenii, volti a re-
cuperare oltre le indicazioni dellarchetipo le misure originarie di Ruiz,
saranno da evitare interventi soggettivi, caso per caso. Si dovr cercare in-
vece di individuare ipermetrie per cos dire seriali, sanabili mediante in-
terventi che vanno tutti nella stessa direzione e che trovano legittimazio-
ne appunto nel loro carattere strutturale o sistemico e nello studio dellu-
sus scribendi e della cultura dellautore.
Anche dopo il ricorso al primo e al secondo criterio non si pu non
immaginare che un certo numero di versi rimarr irriducibile alla misu-
ra dellalessandrino (anche se per natura sono ottimista, non oso fare
previsioni). Il terzo criterio sar, finalmente e molto semplicemente:
c) conservare i casi che resistono allanalisi e non sono univocamente
ricostruibili e discutere in apparato i pro e i contro dei diversi interventi
che porterebbero a una regolarizzazione.
Con le parole, che in parte ho gi citato, di Segre:
Il concetto di diasistema dovrebbe rendere molto guardinghi nella pratica rico-
struttiva, perch nel sistema di compromesso gli elementi dei due sistemi in gioco
si combinano variamente, dando anche origine a interferenze di cui non sempre
possiamo immaginare lorigine []. A dirla in modo apodittico, il diasistema ci
invita a intervenire meno sul testo e a utilizzare meglio lapparato. Intervenire me-
no sul testo perch non sempre sincontra unopposizione netta vero/falso (origi-
nario/deteriore), ma si possono avere forme di compromesso, e talora ci si deve
aprire la strada fra intrichi di possibilit senza essere sicuri daver raggiunto lo-
biettivo cercato []. Aumentare gli interventi sullapparato perch l si esce dal
binarismo vero/falso, si mette in vista la scala delle probabilit e si suggeriscono
spiegazioni genetiche per le interferenze. Concentrandosi sullapparato e sul suo
commento si enfatizza la natura continuamente perfettibile, ma continuamente in
progress, delloperazione filologica60.

60 Segre 1998: 144-145.


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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 65

7.1. Metro. Alcune soluzioni editoriali a confronto (1964-2002)


Per richiamare almeno sommariamente le scelte di fondo degli editori
recenti, ricordo che, in generale Cor ricostruisce copla per copla, presup-
ponendo che nelloriginale potessero esistere esclusivamente series de
estrofas regulares 7 + 7 o 8 + 8 e manomette di conseguenza con ecces-
siva disinvoltura tutti gli emistichi non coincidenti con la sua valutazione
di partenza, il bdieriano Gyb si attiene perinde ac cadaver a S, i neolach-
manniani Ble e Cic tendono a privilegiare i rispettivi testi base (rispettiva-
mente S e G)61. Come si vedr, nonostante la sua (apparente?) ovviet,
nemmeno il primo dei tre criteri, fondato sul mero rispetto dei dati della
tradizione, ha trovato sinora applicazione costante tra gli editori recenti.
Negli esempi che seguono ogni verso preceduto dalle sigle dei ma-
noscritti che lo testimoniano. Il doppio ** indica che la ricostruzione si
differenzia da tutti i testimoni. Le scelte di vari editori sono segnalate
con le solite sigle.

Tavola 6. Alcune scelte metriche delle edizioni recenti


S 366a do lyenia a -la raposa vayase a -la salvagina (8 + 8) Chi Jos Gyb
Ble
G 366a lenenio a -la raposa vaya se a -salvagina (7 + 7) Cor Cic (ritoccano
in lienio)
Fino a prova contraria credo anchio che si debba valorizzare G

S 463b estando delante ella, sossegado e muy omyl Cor Jos Gyb Cic
G 463b estando erca della, sosegado e omil Chi Ble
Anche Ciceri, che di regola preferisce G, si discosta dal suo testo base per seguire
S. Come nel caso precedente, Joset segue S per il primo, G per il secondo emisti-
chio. Secondo il criterio enunciato sopra, la lezione di G (senza sinalefi e con una

61 Paradossalmente, ma non troppo, Corominas, che il pi impegnato degli editori del

LBA nella fissazione di un testo critico, cio migliore di quello dei singoli testimoni, an-
che, per ragioni di metodo, il meno affidabile. La sua pur suggestiva ricostruzione un pro-
cedimento circolare e arbitrario, che non dipende da dati oggettivi (quali, per esempio, lap-
plicazione della legge della maggioranza dopo una corretta classificazione dei testimoni op-
pure la probabilit paleografica), ma esclusivamente dalla sua scelta, di ragione estetica,
di una base di volta in volta 7 + 7 o 8 + 8. Prese di distanza dalle ricostruzioni di Corominas
si trovano sia in Blecua 1992: XCV sia in Vrvaro 2002: 471 (El sabio maestro lleva sus
conclusiones hasta lmites no aceptables en buena lgica textual, Corominas no tena nin-
guna familiaridad con los procedimientos con los que era elaborado un manuscrito medie-
val []; tampoco el gran lingista estaba muy versado en los mtodos de la crtica textual, y
es esta, me temo, la principal razn de la confusin y del carcter aproximativo de su discu-
sin). Unanalisi pi dettagliata dellatteggiamento degli editori riguardo alla metrica del
LBA si trova in Sanz 2008, da cui proviene la citazione a testo.
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66 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

dialefe, alla maniera di Berceo) invece preferibile a quella di S, come la stessa Ci-
ceri non manca di rilevare nelle sue Note al testo (Forse migliore [il] verso epta-
sillabico di G).

S 467a buscad con quien, casedes que -la duea non se paga (7 + 8) Gyb
G 467a buscat con quien casedes, que (ca Cic) duea non se paga (7 + 7)
Chi Jos Ble Cic
**con quien casedes buscat, que -la duea non se paga (8 + 8) Cor
Cor inventa un ottonario e Gyb riproduce S, ma anche Ble segue G.

S 476b yo volo fazer en vos una bona fygura (8 + 7) Gyb


G 476b yo volo fer en vos una bona figura (7 + 7) Chi Cor Jos Ble Cic
I tipi fer e far fare sono forme ricorrenti in Ruiz, attestate rispettivamente 3 e 10
volte nelledizione Blecua. Con buona pace di Gyb, quella di S una sicura banaliz-
zazione. Ho interrogato in proposito il solito CORDE, ripartendo il corpus in periodi
di cinquantanni dal 1250 al 1500. Nel primo periodo (1250-1300) trovo 634 fer e
13.032 fazer; nel penultimo, 317 fer e 9.585 fazer; nellultimo, 39 contro 19.858.

S 693d pero sin Dios todo esto non puede aprovechar (7 + 7) Chi Cor Jos
Gyb Ble Cic
G 693d pero sin Dios todo aquesto non se pueden ayudar (8 + 8)

S 694a Pues que syn dios non puede prestar cosa que sea (7 + 7) Chi Gyb
G 694a Pues syn dios non me puede prestar cosa que sea (7 + 7) Cic
**Pues que syn dios non m puede prestar cosa que sea (7 + 7) Cor
Jos
**Pues que syn dios non me puede prestar cosa que sea (8 + 7) Ble
Sulla scia di Cor, che aveva per apocopato (Pues que syn dios non m puede
prestar cosa que sea), Ble recupera da G il pronome me producendo un verso
ipermetro (Pues que syn dios non me puede prestar cosa que sea). In realt, an-
cora una volta G, seguito dalla sola Cic, offre una lezione metricamente corretta e
sintatticamente un pelo pi difficile di quella di S: pues vale infatti poich, come
puis / poi in francese e in italiano antico e come in molta letteratura spagnola delle
Origini, inclusa qualche copla di Berceo (Del sacrificio de la misa, Los Milagros de
Nuestra Seora, Loores de Nuestra Seora) e del LBA62.

62 Qualche esempio dal CORDE: pues yo assi lo falle por priuilegio de mio auuelo, Car-

ta real [Documentos del Reino de Castilla], 1239; esto es conuenient a la natura pues paree
que demandar el regno commo deue es cosa loada, Annimo, Poridat de poridades. Esco-
rial L.III.2, c. 1250; & pues el cuerpo es commo cipdad. & el seso es commo el Rey de la
ipdat & el alma es el su aguazil quel sirue & quel ordena todas sus cosas, ivi; quito
eres de la luxuria. & de enturuiamiento & ydo a la claridat. & del desfiuzamiento. a la fiuza
& de la lazeria a la folgura pues tu uida es en gloria perdurable, ivi; la locura non anda se-
gunt orden, pues non puede caer acordamiento en ella entre dos, Annimo, Bocados de
oro, 1250; apoder-se de ti la cobdicia, e sirvi-se de ti: pues t eres siervo de quien yo me
sirvo, ivi. Bien aventurado es el onbre que se castigo en mal ageno, pues quanto mas se
deve castigar en el suyo, Annimo, Libro de los buenos proverbios que dijeron los filsofos,
c. 1250. Nel LBA, per es., vv. 426c, 536b, 683d.
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 67

S 695d amigana, debdo e sangre la muger lo muda (8 + 6) Gyb


G 695d amistat, debdo e sangre la muger lo muda (7 + 6) Ble
**amigana, debdo e sangre la muger lo [de]muda Chi
**amistat, debdo e sangre la muger lo demuda Cor Jos Cic
Cor, Jos e Cic regolarizzano elegantemente la lezione trdita da G, emendando,
con Chi, muda in demuda, che ricorre in 4 casi sicuri nel LBA.

S 698b artera e maestra e de mucho saber (7 + 7) Chi Cor Jos Gyb Ble Cic
G 698b artera e maestra e de mucho mal saber (7 + 8)

S 710(711)b desque ya entre las manos una ves esta masnada (8 + 8) Chi Cor
Jos Gyb Ble Cic
G 710(711)b desque ya entre las manos una ves es masnada (8 + 7)
Nel Libro de Alexandre e in altri testi antichi trovo vari esempi di entre manos, che
andranno ricordati in apparato per il primo emistichio.

Come si vede, anche a tacere delledizione Corominas, cui tornere-


mo fra breve, tutti gli editori si discostano occasionalmente dalle loro
scelte di fondo, ma la ratio complessiva non sempre quella di andare
verso una metrica pi sorvegliata. Nel caso della c. 694, partendo da
due alternative metricamente corrette, Blecua arriva a proporre un
emistichio di otto sillabe e nessun editore nota che la lezione di G
(pues poich) dmod e per ci stesso almeno un tantino difficilior.
Nellultimo (c. 710 o 711), per qualche ragione, anche Ciceri rifiuta la
ineccepibile lezione di G.

7.2. Metro. Nuove proposte


Nel nuovo millenio giovani e valenti studiosi hanno offerto utili, mi-
nuziose descrizioni dei sistemi prosodici dei mss. S, G e T63. Per dirla
nei termini di Segre, conosciamo ormai piuttosto bene i diasistemi S3,
S4 e S5. E tuttavia questi lavori non illuminano che parzialmente sulla
dinamica con cui dal sistema dellautore (S1) e da quello dellarchetipo
(S2) si arriva ai sistemi S3 ecc., e dunque nemmeno sul percorso inver-
so (quello che gli editori dovrebbero compiere) da S3, S4, S5 a quel che
possiamo attribuire con ragionevole certezza a Ruiz. Sottoporr alla vo-
stra attenzione una fattispecie, mi auguro sufficientemente chiara, di
ipermetria seriale, che non mi sembra attribuibile a Ruiz, ma va ricon-
dotta invece alle esigenze di lettura o professionali di un copista-rima-
neggiatore di una generazione pi recente e di cultura letteraria mode-

63 Freixas 2000, 2001 e 2002; Sanz Burgos 2006, 2007a, 2007b, 2008, 2009.
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68 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

sta, che lavora appunto al livello S2, cio a monte delle copie superstiti,
relativamente tarde. Questa serie piuttosto ampia di innovazioni dar-
chetipo che violano il metro costituita invariabilmente da didascalie
espresse con un verbum dicendi che precedono un discorso diretto.
Per maggior chiarezza, divido il materiale in due blocchi. E offro,
per cominciare, un elenco di casi in cui la semplice rimozione della di-
dascalia, mono o bisillabica (a volte, vistosamente superflua perch il
contesto contiene gi uno o pi verbi di dire: per es., S 776c fablo
contra el lobo, dixo dechos non vanos / [diz]: Seor abbad compadre,
con esas santas manos), ci restituisce parecchi alessandrini. Al solito il
segno ** significa che la ricostruzione (cito qui il solo Corominas) dif-
ferisce significativamente dalla tradizione manoscritta. Per monitorare
meglio la variabilit, per non dire larbitrariet, delle suggestive rico-
struzioni del linguista, aggiungo tra parentesi dopo ogni verso, a secon-
da delle sue indicazioni, le sigle H(eptasilabo) e O(ctosilabo).

Tav. 7. Alessandrini ricostruibili tramite mera rimozione di un verbum dicendi

S 106b [dixe:] Querer do non me quieren ffaria una nada (H)


In Cor: **Dix: Querer do no m quieren fara una nada. La didascalia, es-
senziale, costituita dal pronome E yo (106a). Uno studio illuminante sui va-
ri tipi di passaggio al discorso diretto attestati nellepica spagnola e francese, sul
quale torner pi sotto, stato svolto da Damaso Alonso64.

SG 131b El terero [dize:] El nio ha de ser (om. ser S) despeado (H)


In Cor: **Diz el terero: el nio ha de ser despeado. Un verbo di dire gi
a 131a.

S 243d [diz:] Compaero sobervio do son tus empelladas? (H)


In Cor: **Diz: compaon: sobervio do son tus empelladas?. Un sostituto
del verbum dicendi (rixo) a 243c.

SG 423b [diz: (om. G)] Aipreste, saudo non seyas, yo te rruego (H).
Sulla scia di Chi, Cor espunge diz. In 423a El Amor [] diome respuesta luego.

S487a [Diz] la muger entre dientes: Otro Pedro es aqueste (O)


In Cor: Diz la mujer entre dientes: Otro Pedro es aqueste). Il passaggio al di-
scorso diretto avviene ex abrupto.

SG 533c [diz:] Aquel cuerpo de Dios, que t deseas gustar (H)


Cor espunge diz. La battuta introdotta da el dablo [] comenl a retentar.

64 Alonso 1969.
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 69

SG 535c [diz: (om. G)] Aquellos taverneros (a. camineros G) que van por
el camino (H)
Come Chi (e come G), Cor omette diz e legge taverneros. La battuta introdotta
da respondil el dablo.

SG 536b [dixo:] Saca dello, e (Santigua e G) bebe, pues (pues que G) lo as


traydo (H)
Come Chi (e G), Cor legge: dixo: Santigua e bebe, pues que lo as traydo. Il
passaggio al discorso diretto avviene ex abrupto.

SG 703d [Diz] la vieja: Pues desidlo, e aved en m creenia (O).


Cor riproduce per intero il verso. Il passaggio al discorso diretto avviene ex abrupto.

SG 709a [dixo / diz:] yo ire a -su casa de esa (de aquesta G) vuestra vesina (O)
Cor riproduce il verso con le varianti diz e esa. Anche in questo caso il passaggio al
discorso diretto avviene ex abrupto.

SG 723d Vydola (Oyo la G) doa Endrina [, dixo/dis]: Entrad, non reele-


des (O)
Cor riproduce il verso con le varianti vidola e diz. Qui il verbo di dire in qualche
misura inglobato nellazione di donna Endrina.

G 759a Respondi la duea [, diz]: Non me estara bien (H)


In Cor: **Respondile la duea, diz: Non me estari bien. Diz ripete inutil-
mente Respondi. Come Cor, integrerei Respondi[le] ipotizzando unaplografia.

S 776c [diz:] Seor abbad, compadre, con esas santas manos (H)
Cor espunge diz. Come si ricorder, un duplice verbum dicendi espresso a 776b
(fablo contra el lobo, dixo dechos non vanos).

SG 828a [diz:] ya levase el dablo a la vieja rrensellosa G (H)


Un cambio di turno dialogico sembra ricavabile da 827c-d (comen la buhona a
dezir otra conseja, / a la ran primera tornle la pelleja). S legge diz ya levase el
uerco a la vieja risona (sic), contro la rima e reca risona vieja (di nuovo rren-
sellosa in G) anche a 827a e, al plurale, a 644a. Come Chi, Cor segue S ma emen-
da (anche a 644a e a 827 a) risona(s) in riosa(s), di attestazione quattro- e cinque-
centesca. Ma il rarissimo aggettivo di G (da connettere al sostantivo renzilla) trova
un riscontro non ruiziano, per rassicurante per et, nel CORDE (esto se entiende
si fuere renzelloso o brauo de palabra. o si fuere de mala companna a su mugier:
Alfonso X, Primera partida, 1256-1263) e la frase fatta con diablo ricorre anche al-
trove nel LBA (Livalos el diablo 232c, Lievate el diablo 293c, el diablo los
lieva 451d). Emendare, per il metro, a [la] vieja rrensellosa?

SG 868b Amigo [, diz ] cmo estades? Id perdiendo coydado (p. vuestros


cuydados G; O)
In Cor: **Amigo, diz cmo estades? Perdiendo it vuestro coydado. Amigo a
inizio di verso pare un segnale sufficiente per introdurre il discorso diretto.
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70 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

S 939c [diz: ] Quiero me aventurar a -que quier que me venga


Cor espunge diz. La battuta segnalata dallattacco in prima persona Quiero me
aventurar.

SG 1088b Seor [diz (om. G)] non me escusedes de aquesta lid a mi (H)
Cor omette diz, come G. Si noti Seor a inzio di verso.

SG 1089c Homllome [diz] (Diz: omillo me G), seor, yo, el (om. el G) tu leal
siervo (H)
In Cor: ** Omllom, diz, seor, yo, el tu leal siervo. Lassenza del verbo di
dire compensata dal verbo di prima persona tipico dei saluti e dal vocativo seor.

S 1318c [diz:] Aipreste, amad sta, yo ir all maana (H)


Cor espunge diz. Dixome presente a 1318 a.

S 1320d [diz:] Do non te quieren mucho, non vayas a menudo (H)


In Cor: **diz: Do no t quieren mucho, non vayas a menudo. La battuta (o for-
se sentenza?) preceduta dal verso torn a m muy triste e con coracn agudo.

S 1329b [diz:] Non avedes pavor vos las mugeres todas (H)
In Cor: **diz: Pavor non avedes vos las mujeres todas. Il verbum dicendi a
1329a (Fabl la tortolilla).

S 1331c Vino a -mi rreyendo[, diz]: Omllome, don Polo (H)


In Cor: **- Vino a m reyendo -, dix: Omllom, don Polo. Dixo a 1331b.

ST 1343c Ella [diz]: Yo lo andar (ando T) en pequeo rratillo (H)


La cobla si apre con Yo le dixe. Cor segue T, ma la lezione di T (Ella dis: Yo
lo ando un pequeo ratillo) sembra un facile aggiustamento metrico).

SG 1623b A la fe, [diz,] buscar ([diz], seor, s catar G), aunque, el (a. todo
el G) mundo se funda (H)
In Cor: **Alaf, diz, catar, anque, el mundo se hunda. La copla dialogica
si apre con Dxele: Hurn amigo, bscame nueva funda. La battuta in esame
marcata quindi dallesclamazione iniziale e dalla ripetizione del verbo buscar in se-
conda persona (A la fe, buscar). Il botta e risposta conservato anche da G
(catadme / catar).

S 1693b [diz:] El papa nos enba esta constituin (H)


Cor espunge diz. La battuta introdotta dal verso Llorando de sus ojos, co-
men esta ran.

S 1696c [dis:] Amigos, yo querra que toda esta quadrilla


A 1696a-b si legge: A do estavan juntados todos en la capilla, / levantose el den
a mostrar su mansilla.

S 1701c [diz:] Amigos, si ste son a de ser verdadero,


La cobla si apre con Fabl en pos de aquste luego el thesorero.
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 71

S 1705b [diz:] Aqueste arobispo non se que se ha con nos


La cobla si apre con Fabl en pos aquste el chantre Sancho Muoz.

Salvo errore si tratta di 29 settenari doppi sfigurati sempre in modo


analogo, evidentemente per ovviare alla stessa esigenza di fondo. Ma
lelenco pu essere significativamente incrementato se si aggiungono
casi un po pi complicati. In qualche verso la didascalia si dilata fino a
coinvolgere il soggetto e il complemento di termine (il tipo, anche dan-
tesco, io dissi a lui); in altri, lipermetria diciamo cos primaria, gene-
rata dallaggiunta di un verbum dicendi, si combina con altri smotta-
menti prosodici comunissimi e dunque facili da medicare, come lin-
versione, lomissione di troncamento o simili.

Tav. 8. Alessandrini ricostruibili tramite rimozione di una didascalia


pi un secondo intervento

SG 88a [El len dixo:] comadre, quin vos (quien te G) mostr, ha (om.
ha G) fazer partisin.
In 87d si legge: maravillse el lon de tan buena egualadera (e anche lon ha la-
ria familiare di una glossa penetrata a testo). Tutta la sostanza testuale di 88a, ec-
cettuata la didascalia, pu essere conservata ipotizzando uninversione del primo
emistichio nella fase della dettatura interiore, cio quin vos mostr, comadre.

SG 97a [Diz (om. G):] Quando quiere casar ome con duea [mucho
(muy G)] onrrada
La battuta introdotta dalla copla 96 (la buena duea [] dixo a la mi vieja
[] esta fabla compuesta, de Ysopete sacada). Quanto alla proposta di espunge-
re mucho/muy, anche in altri casi lipermetria legata allinserzione di avverbi di
quantit pleonastici 65.

SG 131c El quarto [dixo] ([dis] el quarto G) El infante ha de se<e>r col-


gado.
La natura di dialogato della copla risulta dal verso di attacco, Judg el otro e
dixo. Lipometria del secondo emistichio facilmente sanabile ipotizzando, con
Chi, se<e>r.

SG 135c [diz:] Vayamos nos, seor, que los que a vos fadaron
Suppongo che la variante di G (senor diz acogamonos [= acojmonos] que los
que vos fadaron) sia un riaggiustamento, diverso, ma analogo a 423b nella tavola
precedente e qui a 97 a.

65Un solo esempio, spiegabile per ripetizione: SG 710 a La era que es mucho dura,
[mucho] brozna e elada (dura e mucho brosna S).
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72 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

S 175c [diz:] Non quiero mal bocado, non serie para [corrige: por] m sa-
no
Il verbo di dire implicito in varruntlo el alano (175b). E non occorre ricorda-
re che le distinzioni funzionali tra para e por (e anche lantico pora) sono piuttosto
recenti nelle lingue ibero-romanze66.

SG 706a [Yo le dixe:] Amo una duea sobre quantas <yo> nunca vy (q. yo
vy S)
Il passaggio al discorso diretto avviene ex abrupto, dopo 2 coplas in cui parla la
vieja. Il metro si restituisce per combinatio delle lezioni dei due rami.

SG 711b-c Yo [le dixe:] Por Dios, amiga, guardatvos de sobervienta


Ella [diz]: Pues fue casada, creed que se non (corrige: no-s) arre-
pienta,
La copla, tutta a botta e risposta, inizia Dxome que esta. La variante di G
711c, che sembra pi difficilmente medicabile (dis pues ella ya fue casada, cret ya
que ella consienta), sicuramente irricevibile nella parte finale perch la parola
rima consienta anticipa 711d.

SG 719a [Yo le dixe:] Madre seora, yo vos quiero byen pagar


Il segnale di cambio di turno costituito dal vocativo seguito dal pronome e dal
verbo di prima persona Madre seora, yo67.

SG 980a [Diz: (om. G)] Entremos [a] -la cabaa, fferruzo (herroso G) non
lo entienda
Vari esempi antichi di entrar transitivo (per es. entrar la vinna / la via / la cibdad /
las cibdades) nel CORDE.

SGT 1347c [diz:] As m[e] contesera (contese GT) con tu consejo vano
La variante di GT sembra un tentativo, non troppo raffinato, di reagire alliperme-
tria dellarchetipo.

Credo si debba concludere che in molti, se non in tutti, i casi elenca-


ti sopra diz, dixo e simili sono semplici marcatori del discorso diretto,
hanno cio la stessa funzione svolta ai giorni nostri dai due punti segui-

66Ruffinatto 1974: 34, segnala loscillazione por / pora in Berceo. Credo che unanalisi
della distribuzione di para /por/pora condotta sui dati del corpus CORDE darebbe risultati di
un certo interesse. Limitandomi ai dati grezzi, cio non distinti per funzioni, mi limito a no-
tare che le attestazioni di para sono decisamente scarse fino al 1300 e si stabilizzano in un
rapporto grosso modo 1: 6 con quelle di por tra il 1300 e il 1450.
67 Non sono omologabili ai precedenti i casi delle serranas, in cui SG 999b e SG 1005a

cominciano appunto con Yo l dixe). Diversi anche i casi di G 683d Ella dixo: Pues de-
sildo, e ver qu tal ser (il pattern del verso molto simile a 703d [Diz] la vieja: Pues
desidlo, e aved en m creenia) e di SGT 1497 a Yo l dixe: Trotaconventos, rrugote,
mi amiga. Lultimo verso facilmente sanabile con lapocope dix.
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 73

ti dal trattino o dalle virgolette e, nei testi teatrali, dal nome del perso-
naggio che pronuncia la battuta. Questa serie di interventi sicuramente
non autoriali cio legata al settore delicatissimo di quella che po-
tremmmo definire la segnaletica del dialogato68: un problema non faci-
le da risolvere con il limitato pacchetto base dei segni di interpunzione
normale nel Medioevo europeo69. Mic ricorda molto opportunamen-
te che en el manuscrito nico que conserva la Razn de amor, varias
frmulas de introduccin del dilogo son indiscutiblemente parte del
texto original [], pero otras generan extraas hipermetras (vv. 138,
140, 184) que mejoraran con la omisin del verbo dicendi, omitido sin
mayores problemas en otras partes de la obra (vv. 170, 252)70. Mutatis
mutandis, un caso analogo era stato segnalato gi da Giorgio Pasquali
nella tradizione quattrocentesca di Fedro: lumanista e editore Nicol
Perotti (1429-1480) trovava cos oscuro il manoscritto di Fedro che
utilizzava da interpolare, a vantaggio dei lettori della sua edizione, ver-
ba dicendi dovunque non era facile capire lintroduzione immediata
delloratio recta71.
Ma i riscontri pi pertinenti con la tecnica impiegata nel LBA si tro-
vano nella gi ricordata analisi contrastiva in cui Damaso Alonso mette
a confronto il Cantar de mio Cid con la Chanson de Roland e altri testi
epici francesi. Nel suo bellissimo saggio, che meriterebbe di essere cita-
to per intero, Alonso distingue, dal pi semplice al pi complesso, vari
tipi di anuncio del estilo directo: primo, limpiego da parte del sog-
getto del verbo dire (tipo D) o rispondere (= R) o di altri verbi di dire

68 Un accenno alla possibilit che alcuni verba dicendi del LBA siano adiciones, cio

interpolazioni, si legge in Blecua 1992, p. XCVII (= Blecua 2012, p. 116): Continuos pro-
blemas de irregularidad plantean los parlamentos con verbo dicendi, en los que vacilan los
copistas con mayor frecuencia que en otros pasajes, cometiendo numerosas hipermetrias;
quiz, en algn caso, sean adiciones. Lo studioso conclude per osservando, con prudenza
forse eccessiva, che una metrica no sujeta a regularidad absoluta, hibrida de clereca y ju-
glara, planta problemas pocos menos que irresolubles. Anticipa in parte la mia soluzione,
elencando 10 casi in cui diz produce ipermetria, Mic 2008: 57: Afecta [sc. diz] exclusiva-
mente a los anuncios del discurso directo, y alcuna vez la introduccin del dilogo, implcita
o explcita en algn verso anterior, deshace la entitad oral de esa frmula. Est claro que
Ruiz concibi estos versos sin el verbo dicendi, pensando en la lectura o representacin de
su obra ante un pblico y en las posible modulaciones de la voz del juglar, y que el diz intro-
ductorio es en tales casos una mera excrecencia, una marca ms grfica que fontica de
cambio de personaje o de indicacin de dilogo (corsivi miei).
69 Mortara Garavelli 2008. Mi permetto di rinviare anche a Trovato in s.
70 Mic 2008: 229 nota 20.
71 Pasquali 1952: 103.
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74 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

(= O, cio otros); verbi che anuncian un estilo directo, pero en los que
ste no es complemento directo (Juan habl: Buenos das !), indi-
cati con X. E continua:
2. Otras veces no existe verbo que propriamente signifique el hecho de que el
personaje vaya a hablar. Como en Valle-Incln: Doblaba la cabeza el Marqus:
Pobre Espaa ! Todo est trastornado. El lector comprende que ese acto fisico
acompaa a la palabra y la matiza adverbialmente como si dijera, habl doblando
la cabeza o, despues de doblar la cabeza, dijo. Este tipo en el quel el lector sien-
te que hay una a modo de introduccin del estilo directo, pero sin existir verbo
dicendi, lo represento por N.
3. En muchos novelistas (y tanbin frecuentsimamente en Valle-Incln) el esti-
lo directo aparece sin ser anunciado ni siquiera por algn modo de mencin del
personaje que habla: occurre esto en especial cuando se establece un dilogo se-
guido, una sucesin de estilos directos pronuinciados por dos o ms personajes,
como en el dilogo teatral [] Represento estos casos por la letra T72.

Dopo aver ricavato percentuali completamente diverse per la Chan-


son de Roland e per il Cid:
Roland Cid
D+R+O+X 97,3% 53,9%
N+T 2,6% 46,1%
Alonso commenta:
La primera usa siempre verbos de los que he considerado dicendi: dire, re-
pondre, apeler, (es)crier, y poquisimos ms; el poema castellano utiliza un procedi-
miento de anunciar (sin enunciarlo) que sigue estilo directo: el personaje que va a
hablar surge del ambiente y del contexto, el autor nos le presenta con el gesto, con
el movimiento que va anteceder y, a veces, acompaar al acto de la palabra [].
El lector moderno suple intuitivamente el engarce conceptual (dixo, respondo,
etc.) que falta. Este efecto intuitivo tiene su recompensa: la escena, las palabras
que el personaje pronuncia, las actitudes y los mviles psicolgicos se iluminan
con luz inesperada73.

Queste osservazioni si adattano perfettamente anche a tanti passi del


LBA, dei quali lanalisi di quel grande maestro della stilistica novecen-
tesca permette di apprezzare lefficacia. Ne cito, ritoccandoli appena,
soltanto tre, scegliendoli tra quelli pi appesantiti da goffe interpolazio-
ni del verbum dicendi e da altre ipermetrie (in alcuni casi la sinalefe, che
indico con il segno ^, potrebbe essere evitata ricorrendo allapocope):

72 Alonso 1969: 382.


73 Alonso 1969: 390.
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 75

Medio pan lan^al perro, que traa^en la mano:


dentro^ivan las araas, varruntlo^el alano:
Non quiero mal bocado, non serie por m sano,
por el pan de^una noche perder quanto gano (175)74.

Vdolo^el asno nescio; rixo bien tres vegadas:


Compaero sobervio do son tus empelladas? (243c-d)75

Ado^estavan juntados todos en la capilla,


levantse el den a mostrar su manzilla:
Amigos, yo querra que toda^esta quadrilla
appellsemos (1696)76

8. Conclusioni

Com noto, gli epigoni dei nuovi (o piuttosto, seminuovi) filologi


predicano che anche i copisti possono fare interventi creativi di alto li-
vello; e si precipitano a dedurne linanit del neolachmannismo e, quel
che pi grave, limpossibilit di usare la ragione per discriminare tra
situazioni, stili, autori diversi:
Incluso se debiera revisar el concepto de lectio difficilior. Imbuido en los concep-
tos romnticos del autor como genio, y tambin en el inmanentismo de los formalis-
tas (Greetham 1992), la lectio difficilior no logra reconocer que los escribas editores
contemporneos pudieran haber introducido lecturas que mejoraban tanto como
corrompan el texto. Derek Pearsall llama nuestra atencin sobre el hecho de que
con frecuencia scribal editors have participated most fully in the activity of a poem,
often at a high level of intellectual and even creative engagement []. Este llama-
do a que el lector participe activamente en la construccin y recepcin del Libro (o
ms bien, a una recepcin como acto de reconstruccin) convierte al texto en una
metamorfosis constante o en un perpetuo devenir para citar a Bourquin una vez
ms. Lejos de volver al autor a travs del stemma (o al manuscrito arquetpico, si-
guiendo a Lachmann), el crtico textual moderno es simplemente el ltimo eslabn
de una cadena evolucionista que se inici y seguir su curso ms all de l 77.

Pur dichiarando il mio scarso trasporto per ogni filologia, anzi per
ogni esperienza intellettuale, che si accontenti di merce tanto scadente
quanto facile da esibire come le metamorfosi costanti e il perpetuo di-
venire, riconosco volentieri che, qualche volta, varianti di livello note-

74 Il ms. legge lan medio pan; diz non quiero; non perder.
75 Nel ms. diz compaero sobervio.
76 Nel ms. diz amigos.
77 De Looze 2012: 143-144.
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76 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

vole possono insinuarsi in copie genealogicamente basse (basti pensa-


re, in una cultura che conosco un po meglio di quella spagnola, a certe
trascrizioni boccacciane di versi della Commedia di Dante)78. Tuttavia,
alla luce di quel che abbiamo visto, non mi pare che interventi anche
vagamente migliorativi siano avvenuti in archetipo nel nostro caso. Al
contrario, soprattutto dopo aver letto lo studio esemplare di Alonso,
non facile credere che liniziativa di introdurre tutti questi verba di-
cendi non solo ametrici ma rovinosi sul piano estetico, talvolta a breve
distanza da un altro verbo di dire, possa risalire a un autore raffinato,
abile nellarte della variazione e buon conoscitore della tradizione lette-
raria in volgare, in cuaderna va e non, come Juan Ruiz79. Questa ri-
scrittura, per fortuna solo parziale, va attribuita a uno scriba o a un re-
visore di cultura modesta e metricamente sordo, che, a fronte di una
domanda crescente, cercava di rendere pi facilmente comprensibile il
teatrale dialogato ruiziano (la valutazione non potrebbe essere pi be-
nevola nemmeno se rendessimo meno schematico il processo che porta
allarchetipo, immaginando pi momenti distinti: uno o pi chiosatori
che segnano a margine didascalie volte a rendere pi comprensibile il
testo, uno o pi copisti maldestri che le incorporano direttamente nel
testo: proprio come fa, almeno in un caso, lo sciatto copista di T)80.
Il piccolo terremoto di aggiustamenti metrici provocato, per effetto
domino, da ununica congettura ben assestata mi sembra sufficiente per
ricavarne che lultimo quarantennio di studi sul testo del LBA stato
fruttuoso e importante (oltre che alle edizioni, penso, per esempio, alle
decine di problemas de crtica textual affrontati da Jos Jurado, alle

78 Qualche altro esempio (ma si tratta quasi sempre di casi eccezionali: autori che sono,

per qualche ragione, anche copisti-rifacitori o copisti-traduttori come don Juan Manuel o
Geoffrey Chaucer; non delle legioni di copisti per professione o per caso che tramandano,
impoverendone la forma e travisandone il contenuto, il grosso delle nostre tradizioni lettera-
rie) si trova nei saggi, non meno attenti alle penultime mode, ma intelligenti e informati, di
Domnguez 1997 e Fernndez-Ordez 2013.
79 Anche a non tener conto di testi di datazione controversa (poniamo, i Proverbios del

sabio Salamn), molte riprese sicure dal Libro de Alexandre, dal Poema de Fernn Gonzlez,
dal volgarizzamento trecentesco del Catn (Castigos e esempros de Caton), spesso di sapore
parodistico, sono segnalate per esempio, da Walsh 1979 (per il solo Libro de Alexandre,
utile anche Garca Lpez 2004). Ma, almeno a livello formulare, le banche dati testuali per-
metterebbero facilmente di incrementare il dossier: noble corona in clausola (LBA 1243a)
anche in Berceo, come (per con inversione) por montes e por valles (LBA 1209d). Lat-
tacco Confonda Dios (LBA 418c, 978c) gi nel Libro de Apolonio.
80 LBA T 1286a (Abril el terero fidalgo est de flores lleno). Come si ricava da G, la

chiosa marginale Abril era gi in .


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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 77

precisazioni di Hugo Bizzarri sul cosiddetto fragmento cazurro e ad


alcune interessanti proposte di Tobias Leuker), ma complessivamente
timido, prigioniero, se non del mximo rigor conservador, delle indi-
cazioni dei manoscritti81, e che forse arrivato il momento di riaprire
con decisione il cantiere degli studi sul testo di Ruiz. Ricordo che la ri-
cerca di criteri scientificamente accettabili per restaurare i versi ecce-
denti del LBA, di cui ho cercato di dare un esempio, parte da presup-
posti oggettivi: sappiamo che, di regola, il 90% dei testimoni di una
tradizione testuale medievale, tra cui le poche copie vicine alloriginale,
scompare senza lasciare traccia e che, in poesia, la stratificazione di ec-
cedenze e omissioni mono- o bisillabiche presente nelle copie superstiti
finisce, di regola, per oscurare almeno in parte le scelte metriche degli
autori; ed difficile spiegare (parafraso Segre) perch un rimatore di
buona cultura e di grande talento abbia confezionato quasi tutti i suoi
versi di cuaderna va in alessandrini, ma usando misure (si fa per dire!)
diverse e variabili per il 15% dei suoi emistichi.
Dato che i manoscritti superstiti del LBA sono in buone condizioni
e che disponiamo di facsimili, di edizioni diplomatiche, di una serie di
edizioni intelligentemente conservative, non c motivo perch i critici
testuali spagnoli delle nuove generazioni non possano lavorare tran-
quillamente e spregiudicatamente a una verifica dellipotesi di lavoro
che serpeggia nelle pagine precedenti: che, cio, lo stesso sprovveduto
copista-rifacitore che ha introdotto incongruamente molti verba dicen-
di (ovvero, se si preferisce, linsieme dei trascrittori che si sono succe-
duti tra il testo ruiziano e i testimoni giunti fino a noi) sia responsabile
anche di altre innovazioni che, in circoscritte porzioni testuali dei ma-
noscritti superstiti, degradano la metrica (e lo stile) del Libro de buen
amor: casi in cui nol spesso sostituito da non le, molti por e molti muy
sono soppiantati da para e mucho, qualche fer rimpiazzato da fazer,
alcuni quien e que cedono a lo que, qualche vezes si nasconde sotto ve-
gadas, verbi, pronomi o possessivi non funzionali, deducibili dal conte-
sto immediato, vengono inseriti pi o meno inconsciamente per sim-
metria o, forse meglio, erronea dettatura interiore. Pi o meno quel
che succede in ogni tradizione manoscritta di poesia medioevale.
Un buon esempio di quello che non si dovr ripetere a livello testua-
le costituito (nonostante la straordinaria competenza linguistica dello
studioso) dalledizione Corominas. Come si sar notato, molti versi

81 Ricavo lespressione tra virgolette da Jurado 1987: 272.


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78 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

metricamente inaccettabili della tavola 7 sono stati restaurati da Coro-


minas caso per caso in tanti modi diversi (mediante espunzioni, inver-
sioni, apocopi estreme e persino trasformandoli in ottonari) sulla sola
base delle sue decisioni soggettive che certe serie fossero originaria-
mente di settenari o di ottonari. Al contrario, bisogner partire dal si-
stema stilistico di Ruiz, dai doppioni che lui utilizzava, dalla gamma
basica di soluzioni con cui si riconosce che non dico lautore, ma persi-
no i giullari potessero raddrizzare la metrica e il ritmo di certi versi
(afereresi, sincope, apocope)82; verificare che ogni ipotesi di restauro
sia produttiva e non ammetta alternative meno onerose; e infine appli-
carla sistematicamente ove sia necessario e possibile.
Qualche esempio di livello elementare. Per cominciare, come stato
segnalato anche recentemente da Freixas, Sanz Burgos e Mic, molti
settenari sono ripristinabili semplicemente per troncamento. Si pensi,
per esempio, alloscillazione faze / faz, che, manoscritti alla mano, rien-
tra nelle scelte di Ruiz, come si ricava da coplas come
490 Mucho faz el dinero e mucho es de amar:
al torpe faze bueno e ome de prestar,
faze correr al coxo e al mudo fablar

Il mero ricorso alla forma apocopata permette di ricavare una bella


serie di settenari (mi fermo alla copla 633; solo i primi due interventi
sono gi nellimprevedibile Corominas):
S 156b fz[e]le fablar fermoso
156c fz[e]lo muy atrevudo
256d el bien que ome le faz[e]
S 304c si non se faz[e] lo tuyo
497d por todo el mundo faz[e]
510d se faz[e] por su amor.
514d mercador que esto faz[e]
590c razn me faz[e] cuitar,
633a Maguer que faz[e] bramuras

82 Es evidente que [] el juglar poda echar mano, profesional o instintivamente, de

una suma de soluciones (aqu [sc. in 1103c] no menos de tres: afresis, sncopa y apcope)
para conservar la mtrica y el ritmo (Mic 2008: 53). Utili cataloghi di oscillazioni dautore
(muy / mucho, tal / atal, fer / faer ecc.) e di sostituzioni ametriche dei copisti trecenteschi
(end > ende, fuert > fuerte, iaz > iaze, much > mucho ecc.) negli spogli berceani di Ruffi-
natto 1974 e nel paragrafo dedicato da Blecua 1992 alla metrica. In qualche caso (per es. in
1164a) si potr espungere anche larticolo davanti al possessivo, su cui esiste un fine studio
di Lore Terracini (Terracini 1951).
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 79

Un altro caso in cui il ricorso allapocope produttivo e non pare


avere controindicazioni quello della locuzione por ende. Come avver-
te Freixas, el adverbio ende aparece siempre sin apcope, excepto en
un caso, S 903d [] donde, par evitar la hipometra, hay que leer re-
stituyendo la vocal final elidida por el copista [sc. di S, contro GT]83.
E tuttavia la disponibilit di ampie banche dati testuali per la mia ge-
nerazione, in Italia, una gradita sorpresa degli anni Novanta del Nove-
cento; per i giovani, una risorsa ovvia permette di valorizzare al mas-
simo le indicazioni che la storia della lingua pu offrire ai critici testua-
li84. Quellincongruo e isolato por end nel quattrocentesco S una spe-
cie di fossile, in controtendenza rispetto alla distribuzione delle forme
dellavverbio nei documenti noti (386 esempi di por end tra il 1250 e il
1300, solo 1 nel 1301-1350, 5 nel 1351-1400, 8 nel 1401-1450), ma
tuttaltro che fuori luogo, a lato della forma piena por ende, nella varie-
gata lingua letteraria del Ruiz (basti dire che tra le attestazioni duecen-
tesche, anche se di tradizione pi tarda, 5 sono di Berceo e 6 del Libro
de Alexandre). In parecchi casi lintervento regolarizza lemistichio:
76c non es por end[e] peor,
147c non es por end[e] desfecho
259c por end[e] non fizo el tenplo
336c por end[e] non deve ser
362d por end[e] pongo silencio
521c que por end[e] ser casta
758c por end[e] tal mancebillo
1088d sienpre por end[e] val

Un problema sul quale si dovr ritornare in un secondo momento


(una valutazione non avventata richiederebbe, come ho gi accennato, il
conforto di statistiche condotte dopo aver introdotto tutte le apocopi per
cos dire indispensabili, cio quelle che risolvono ipermetrie) riguarda in-
vece la misura e eventualmente le condizioni in cui il sistema di Ruiz tol-
lerava la sinalefe; ovvero, pi in generale, levoluzione dellalessandrino
nella tradizione spagnola del pieno Trecento, certo meno rigorosa di Ber-
ceo, e per entro limiti ancora da precisare. Ma un fatto che sia nella
prima sia nella seconda serie il ricorso allapocope (adottato da Coromi-
nas solo nel secondo dei casi che seguono) eliminerebbe molte sinalefi:

83 Freixas 2001: 411.


84 Sul binomio Storia della lingua / Critica testuale, oltre a vari lavori italiani (di Folena,
Stussi, Mengaldo, Trovato ecc.), Pons Rodrguez 2006.
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80 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

142d para quien faz[e] el yerro


157c faz[e] blanco e fermoso
357d yrralo e faz[e] mal.
414b as faz[e] a los locos
423d faz[e] abaxar grand fuego
548d faz[e] e toda locura.
627a fz[e]lo apuesto e fermoso

743d por end[e] aquel buen omne

Ancora un paio di esempi. Tra le forme con apocope attestate rara-


mente nel LBA, Freixas segnala il tipo sil (S 1009c, ST 1578b)85. Una
volta verificato nel CORDE che, dopo il Trecento, esiste una netta ten-
denza al rifiuto della forma sil (attestazioni in 47 documenti nel cin-
quantennio 1251-1300, in 18 nel successivo, in 2, 4 e 7 rispettivamente
tra 1351 e 1500), si potranno attribuire con buona probabilit ai copi-
sti le forme piene che guastano il metro nei casi che seguono:
SG 72a Si l[o] dixiese (dexies G) de mo
SG 360a o si l[o] vieren variar (o lo viere desvariar G)
S 552b si l[e] veyen costumero
572b si l[e] guardas la primera;
S 649a Ssi l[e] conortan, non lo (corrige: nol?) sanan

Il pi antico manoscritto del LBA, G, conserva anche lunico esem-


pio ruiziano attestato della arcaica formula di cortesia don + nome
femminile: paso a paso don Endrina so el portal es entrada (669a)86.
Ma la sostituzione di dona con don regolarizzerebbe il settenario in di-
versi altri casi:
337d con su muger Doa Loba
383c Responde Doa Fulana
603d ay, seora Doa Venus,
649c consejme Doa Venus
1195d con Doa Merienda farta

In altri casi, di emistichi sanabili con una semplice apocope (dixo >
dix), andr almeno avvertito in apparato che, al solito, il ripristino della
formula letteraria don eviterebbe una sinalefe:

85
Freixas 2001: 406.
86
Freixas 2001: 401-402. Si dovr ipotizzare [paso] a paso don Endrina so el portal es
entrada?
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SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 81


679a Esto dixo Doa Endrina
685a Esto dixo Doa Endrina

Altri interventi sicuri (clrigos > clrgos, mentiroso > mintroso, profeti-
zado > profetado, varie apocopi) sono segnalati da Mic nel saggio che
ho citato pi sopra, che, come nota Mazzocchi, pregno di ricadute
concrete anche editoriali87. Un caso appena pi complicato. Assodato
che tra le tante opzioni ruiziane i tipi semanticamente intercambiabili al
mundo e en el mundo, rispettivamente di tre e quattro sillabe, sono en-
trambi ben attestati, occorrer chiedersi, magari soltanto in apparato, se
la sostituzione di una formula allaltra non consenta il recupero di qual-
che alessandrino copiato male dai copisti. La prima delle due serie:

S 917d quered salir al mundo
SG 1045b luz luziente al mundo
SGT 1210d que al mundo an llegado
ST 1576b en quanto fui (q. andude el T) al mundo

, nel campione che precede, del tutto accettabile. La seconda invece


decisamente problematica:
S 276a en el mundo non tanta: (+ 1)
S 304a en el mundo no ay tan maa, (+ 1)
SG 500d quantos son (om. son G) en el mundo
SG 612b que non muger en el mundo (+ 2)
G 661a En el mundo non es cosa (+ 1)
SGT 1222d non en el mundo memoria. (+ 1)
SGT 1529c en el mundo non cosa (+ 1)
ST 1553b en el mundo (e m. S) terrenal, (+ 1)
1570c sienpre en el mundo fuste (+ 1)

Con la sola eccezione di 500d quantos son en el mundo, tutti gli


emistichi della serie sono ipermetri, ma anche se la formula concorren-

87 Mic 2008: 55-57; Mazzocchi 2009: 249. Aggiungo che anche qualcuno dei versi h-

bridos de 7 + 8 slabas segnalati da Mic a p. 60, sembra medicabile in modo poco invasi-
vo: i casi paralleli di 134cd comenc de agranizar, comenc de apedrear saranno, cre-
do, erronee letture di gruppi grafici univerbati, donde la successiva inserzione di un se-
gnacaso superfluo (comenc a granizar / a pedrear > comen agranizar / apedrear > comen
de agranizar / de apedrear). Quanto a 137c por all se despen, salvo errore por all non
attestato altrove nel LBA, mentre lattacco del secondo emistichio con all conforme a un
tipico modulo ritmico ruiziano (all do ella mora, all el ojo guia, all so aquel por-
tal, all so aquel sabze, all se desdeza, all sea el estrado
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82 RIVISTA DI FILOLOGIA E LETTERATURE ISPANICHE

te en mundo non mai attestata nellarchetipo del LBA, non detto


che la sostituzione en el > al sia fuori discussione. Nel caso di 1553b, S
legge: e mundo terrenal, verosimilmente da emundo (e-mundo < en
mundo), e proprio en mundo una formula ben attestata nella tradizio-
ne in alessandrini, da Berceo al Poema de Fernn Gonzlez al Libro de
Alexandre, dove occorre in un giro di frase molto simile a quelli delle
coplas 276, 304, 612, 661, 1222, 1529 (los itas que en mundo non ha
tales guerreros). Chi non si accontenti di notare che lespunzione di el
forse pi economica della sostituzione di en el con al, potr segnala-
re, in apparato, che en el banalizzazione che sostituisce un preceden-
te monosillabo, ma non possibile risolversi tra le alternative en e al.
***
Non posso fare a meno di notare, con qualche compiacimento, che
lavvio di una distinzione non meramente velleitaria e generica (come il
richiamo alle metamorfosi ricordato sopra) tra cultura dellautore e
competenze del copista dellarchetipo una distinzione che potrebbe
essere approfondita studiando i casi in cui G e T, ovvero i loro antigra-
fi, cercano di rimediare ai guasti pi vistosi di o dellarchetipo
possibile solo nellambito della vecchia filologia: che punta sempre a
ricostruire, criticamente, uno o, eventualmente, pi originali dautore;
e, in questo stesso lento e faticoso processo di approssimazione (Edi-
tar no es transcribir []; es intentar entender el texto de una obra, en
sus dimensiones tanto sincrnica [] como diacrnica) obbligata a
(cercare di) individuare quel che allautore non pu appartenere.
Faccio fine con una constatazione e un auspicio. La un tempo autar-
chica, ma ora aggiornata e vivacissima filologia spagnola sa troppo bene
che non i singoli manoscritti, ma soltanto il testo una reliquia digna
de veneracin, e di cure attente da parte degli studiosi. E sono certo
che sapr darci presto unedizione del LBA in cui non solo molte cor-
rezioni economiche andranno finalmente a testo, ma aumenteranno an-
che, in misura esponenziale soprattutto per i versi problematici, non
medicabili univocamente e economicamente le proposte e le discus-
sioni in apparato: perch, come ci ha insegnato Segre, solo l che si
esce dal binarismo vero/falso, si mette in vista la scala delle probabi-
lit e si enfatizza la natura continuamente perfettibile, ma continua-
mente in progress, delloperazione filologica.
Paolo Trovato
Universit di Ferrara
paolo.trovato@unife.it
03Trovato 41_Layout 1 05/06/15 11:33 Pagina 83

SGUARDI DA UN ALTRO PIANETA 83

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Resumen: el artculo vuelve a examinar en una perspectiva neolachmaniana los


problemas principales del texto y de la mtrica del Libro de buen amor, y aporta
algunas enmiendas que destacan por ser especialmente econmicas. Al cabo de
decenios en los que ha prevalecido un tipo de crtica textual muy prudente, ms
respetuosa de la prctica de los copistas que de las extraordinarias capacidades re-
tricas y estilsticas que Juan Ruiz muestra en su obra maestra, el autor auspicia
que se trabaje con decisin en la reconstruccin de un texto verosmil, y no en la
reproduccin notaril del que se conserva en copias tardas, y que ya se ha repro-
ducido en varias ediciones facsmil, diplomticas y crticas.
Palabras-clave: Juan Ruiz, Libro de buen amor, crtica textual y edicin, alejan-
drino, cuaderna va.
Abstract: the article reviews, from a neolachmannian perspective, the main pro-
blems related to the text and the prosody of Libro de buen amor and it proposes
several amendments that can be considered almost certain. After decades in which
prevailed a kind of textual criticism very cautious, more respectful of the practice
of the copyists than of the extraordinary stylistic and rhetorical skills demonstra-
ted by Ruiz in his masterpiece, the autor hopes that scholars and editors will work
in order to establish a text as possible correct, and not a notary reproduction from
late copies, already reactable in various facsimile, diplomatic and critical editions.
Keywords: Juan Ruiz, Libro de buen amor, critical edition, alexandrine verse,
cuaderna va.
12finstamp-normeedit 277_08finstamp-normeeditOK 355.qxd 04/06/15 12:19 Pagina 277

Edizioni ETS
Piazza Carrara, 16-19, I-56126 Pisa
info@edizioniets.com - www.edizioniets.com
Finito di stampare nel mese di maggio 2015

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