Sguardi Da Un Altro Pianeta A
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Rivista di Filologia
e Letterature Ispaniche
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Comitato Scientifico:
Giuseppe Di Stefano (Pisa), coordinatore
Giovanni Caravaggi (Pavia), Enrico Di Pastena (Pisa),
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Rivista di Filologia
e Letterature Ispaniche
XVII
2014
Edizioni ETS
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INDICE
VITTORIO MARMO
Polisemia in Dante e nel Libro de buen amor 9
RAFFAELE PINTO
Biografismo e allegorismo parodici nel Libro de buen amor 17
PAOLO TROVATO
Sguardi da un altro pianeta al testo (e al metro) del Libro de
buen amor 41
DANIELA PIERUCCI
Todo est igual, y en muchas cosas, peor que estbamos:
memorie galdosiane di due Restaurazioni (1814 e 1875) 149
GENNARO SCHIANO
Un gnero de tres cabezas. La greguera tra prosa, poesia e
poema in prosa 165
RECENSIONI
ELISABETTA SARMATI
Repertorio delle continuazioni italiane ai romanzi cavallere-
schi spagnoli. Ciclo di Amads de Gaula, a c. di A. Bognolo,
G. Cara e S. Neri, Roma, Bulzoni, 2013, pp. 664 263
RUDJ GORIAN
Antonio Castillo Gmez, Leggere nella Spagna moderna.
Erudizione, libert e svago, Bologna, Ptron, 2013 (Lyceum
11), ISBN 978-88-555-3200-6, 14, pp. 123. 269
1. Premessa
* Ringrazio per i loro preziosi suggerimenti gli amici Andrea Baldissera, Carlo Beretta,
Luciano Formisano, Giuseppe Mazzocchi, Paolo Pellegrini e Paolo Tanganelli.
1 Ricavo la metafora dal titolo di un celebre saggio di Fahy, Sguardo da un altro piane-
ta: bibliografia testuale ed edizione dei testi italiani del XVI secolo (ora in Fahy 1988: 1-32).
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Siamo quasi alla fine di un anno terribile per gli studi di umanit ita-
liani e europei (sono mancati studiosi eccellenti che erano anche grandi
uomini come Ezio Raimondi, Cesare Segre, Alberto Vrvaro). Eviter
quindi di fornire agli ascoltatori prima, ai lettori poi, ulteriori motivi di
sofferenza rifacendo dallinizio la storia della critica testuale ruiziana.
Considero punti di partenza necessari e sufficienti per ricostruire ade-
guatamente i progressi degli studi i bilanci stilati nel 1992 da Blecua e
nel 2002 da Vrvaro, che sintetizzano vari lavori preparatori dei due
studiosi4, e mi concentro sulla fase pi recente della filologia ruiziana,
posteriore alla svolta decisiva degli anni 60 del secolo scorso: segnati
dalle diversamente benemerite edizioni di Chiarini, Criado de Val e
Naylor, Corominas5.
Anche a me, come ad altri studiosi, pare che lipotesi di Henry Ang-
sar Kelly che il LBA sia stato composto a ridosso del 1389 (la data ri-
portata in G) avanzata sulla base di possibili allusioni a opere del ca-
nonista Giovanni dAndrea (m. 1348) sia poco persuasiva6. A parte il
fatto che per leggere le pi celebri Novellae del giurista non occorreva
aspettare il 1338, lipotesi allapparenza prudentissima, perch si ap-
poggia sulla data in cui il ms. pi antico stato copiato , in realt al-
quanto improbabile. In generale, la regola per le opere del Due- e del
Trecento che le copie superstiti non siano pi del 10%/15% rispetto
a quelle realmente esistite e, dato questo processo variamente ma inva-
riabilmente distruttivo, rarissimo che qualcuna delle poche copie
tratte allinizio della diffusione manoscritta (cio prima che lopera rag-
giunga una qualche popolarit) si conservi fino ai nostri giorni. Una
sfasatura di qualche decennio, a volte di secoli, tra la composizione e le
prime copie conservate, anzi assolutamente normale nelle trasmissio-
ni medioevali di testi letterari7. In particolare, nel caso del LBA, tanto
la tradizione frammentaria o indiretta, quanto le copie ora perdute e le
verosimili citazioni diligentemente enumerate da Dagenais, Deyer-
mond e Vrvaro, lo stato della tradizione (vari errori del ramo e so-
prattutto dellarchetipo) e certi tratti linguistici, non completamente
oscurati dalle copie tardotre- e quattrocentesche, suggeriscono una da-
ta di composizione decisamente pi antica, non incompatibile con la
forbice 1330-1343 suggerita dai manoscritti T e S8.
nas ha emesso un giudizio ingiustamente severo sul lavoro di Giorgio Chiarini (1929-1995),
che invece, a distanza di cinquantanni, appare ancora di grande caratura, sia per il testo sia
per le prospettive panromanze del commento, tanto pi ammirevoli in unepoca in cui non
esistevano banche dati testuali.
6 Kelly 1984, da confrontare per es. con Gybbon-Monypenny 1988: 11-13; Jurado
1988; Blecua 1992: XVIII-XIX, 442-443.
7 Trovato 2014: 138-146.
8 Una descrizione accurata del testimoniale in Vrvaro 2002: 413-426. Per la tradizione
indiretta e le citazioni, Dagenais 1994; Vrvaro 2002: 426-429; Deyermond 2004. Per la lin-
gua oltre agli ancora utili spogli di Lecoy 1938: 99-110 e Chiarini 1964: XXXI-XXXVIII e
ai cenni di Blecua 1992: LXXXVI-XCI Gutirrez Cuadrado 1996. Molto materiale utile si
annida anche nelle note di Corominas 1967. Per lo stato della tradizione, si veda pi oltre.
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9Per le singulares, rinvio agli apparati di Chiarini 1964 e delle successive edizioni.
10Per es., Lecoy 1938: 47-49; Chiarini 1964: XVI-XVII; Blecua 1992: LXI-LXXXI; Ci-
ceri 2002: 15-17; Vrvaro 2002: 444-451.
11 Lecoy 1938: 49.
12 Tra le edizioni recenti pi notevoli del LBA, mi sono rimaste inaccessibili quella di
Florencio Sevilla (1993) e quella di Alberto Blecua e Margarita Freixas (Barcelona, Crtica,
2001), che tuttavia si discosta poco dalle precedenti edizioni di Blecua e testimonia insom-
ma lavvio di una consolidacin del texto dopo anni di continuas mutaciones delle va-
rie ipotesi ricostruttive (Vrvaro 2002: 441). Non ho potuto consultare nemmeno ledizione
sinptica (versin B) curata dalla stessa Freixas, Centro para la Edicin de los Clsicos
Espaoles (CECE), 2000.
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1390b que non saben qu leen nin lo saben entender (lo pueden e. S)
Il secondo saben errore di ripetizione dal primo emistichio (Ble). Nin lo sar una
trascrizione prosastica dallarcaico nil, a testo nelled. Joset e documentato, tra
laltro, in Berceo e nel Libro de Alexandre, ma piuttosto raro dopo il 135013.
1529a Non ha en el mundo libro escripto nin carta (nin escripto nin carta S)
La lezione di ipometra (Ble, Cic).
SGT 1201a dizen los naturales que non son (que sinon si son G) solas las vacas
dizen los naturales que non solas las vacas lezione critica
Il luogo segnalato gi da Lecoy e lemendamento accolto da Cor e Jos e poi da
Ble, che non lo include per tra gli errori darchetipo18. Si pu aggiungere che
laggiunta di son in un contesto che non lo richiede (Dizen los naturales que non
solas las vacas, / mas que todas las fembras son de coran flacas) rientra nella
diffusa tendenza dei copisti di testi poetici a dotare di senso compiuto tutti i versi,
15 Trovato 2014: 147-155. Su questa linea, per il caso specifico del LBA, gi Chiarini
1964: XXII (Nei casi fin qui considerati [di accordi in innovazione SG] in linea di massi-
ma legittimo chiamare ogni volta in causa la poligenesi, ma di fatto pare estremamente im-
probabile che questa possa sistematicamente fungere da deus ex machina per risolvere e
liquidare tutta la serie, allintemo della quale si dovra dunque ammettere (pi facilmente a
vv. 4840, 5043, 5523) qualche coincidenza non casuale nellerrore; questa poi senzaltro si-
cura ai vv. 4949, 5232, 5602 e 5748: tali errori, chiaramente congiuntivi, sembrano allude-
re ad altrettante corruttele dellarchetipo) e Vrvaro 2002: 454 (Dado que [] GT consti-
tuyen una rama autnoma de la tradicin, es lcito, hasta prueba contraria, adeudar al arque-
tipo los errores comunes a SG o ST all donde falta la comprobacin del tercer testimonio).
16 Criado de Val-Naylor 1965, ad locum.
17 Blecua 1998: LXXI.
18 Vrvaro 2002: 451-452.
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anche a detrimento della sintassi di frase, e che lespunzione produce o meglio re-
staura un alessandrino.
SGT 1386c ansi como el galgo, vs ansi escogedes S1 G (gallo S2 T lezione critica)
La rama T como S, emend por el contexto: dos versos ms adelante se narra la
fbula del gallo y el zafir (Ble, da dove cito; Cic).
SG 1649
La copla irregolare e irrelata. Come scrive Blecua, es evidente que esta copla o
es la primera del poema a la Natividad [sc. ipotizzato da Morreale] o es la ltima.
O lo que es lo mismo: en el arquetipo faltaba ya uno o ms folios en esa zona19.
CORDE, gli esempi che seguono: Esto non puede sser ffecho ssinon en tres sacramentos, as-
s commo en baptismo e en penitenia e en desposorio (Alfonso X, Setenario); Alguna
cosa que sopieron dellos en penitencia o dotra manera (Alfonso X, Primera Partida); Et
dizie aquesti freyre [] que aquel freyre de Nauarra gelo auie dicho en penitencia (Anni-
mo, Gestas del rey don Jayme de Aragon).
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23 Noto en passant che a 81d la lezione antica, facilmente ricostruibile, comadre (cama-
dre in G) difficilior rispetto alla verosimile glossa raposa del tardo S, a testo in quasi tutte
le edizioni. Non penso tanto che nel LBA comadre sia come il grammaticalizzato coma-
dreja donnola di 929c variazione espressiva, di ragione almeno in parte eufemistica, per
designare un animale nocivo e temuto come la volpe (anche se, per la sola Sardegna, M. Pit-
tau, Un altro nome nuragico della volpe, Sardegna mediterranea, [Oliena] 2006, 19, pp.
32-36, elenca decine di sostituti eufemistici tra i quali tziu Zoseppe sor Giuseppe, compare
Giommara, compare Zoseppe). Piuttosto, anticiper allusivamente luniverso umanizzato de-
gli animali in senso largo esopici (in LBA il lupo chiama comadre sia la volpe, 88a, 323a,
325c, 338d, 350b, sia la puerca, 775b).
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24 Una decina di esempi antichi di muy + falaguera / -guero / ecc. nel CORDE.
25 Chiarini 1964: XXIII; Blecua 1992: LXX; Ciceri 2002: 20-25. Si veda anche la di-
scussione di Vrvaro 2002: 451-461.
26 Per contro, in assenza di lacune comuni a S, e sulla base di lacune che affliggono in
modo diverso i 2 rami non frammentari della tradizione, non mi pare possibile dedurre che
larchetipo doveva essere desencuadernado (Blecua 1992: LXXXIV-LXXXV; Vrvaro
2002: 473).
27 Sulla nozione di archetipo, qui ripetutamente evocata, mi permetto di rinviare a
Trovato 2005.
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28 La mia distinzione tra i confini del LBA e quelli del libro del arcipreste de Hita
variations ne sont pas telles quon doive les attribuer lauteur (Lecoy 1938: 47-48). Es
muy probable que [] los dos ramos de la tradicin manuscrita conserven variantes debi-
das al autor, no gracias a su revisin estudiada de la obra entera, sino a la falta de atencin
con que hubiese juntado los papeles sueltos para hacer una copia de la obra (Gybbon-
Monypenny 1988: 74-75).
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Ben inteso, date le diverse e per ingenti mutilazioni degli altri testi-
moni (P comincia alla copla 60, T a 367), n la tesi della redazione uni-
ca n quella della doppia redazione pu essere sviluppata in modo in-
confutabile. Per cominciare: losservazione (di Gybbon-Monypenny)
che, nella complessiva essenzialit con cui la copia G vergata, lo spa-
zio riservato per la D con cui inizia la copla 11 rappresenta, per un let-
tore medievale, un deciso segnale di inizio non decisiva. Come nota
Vrvaro, ci sono altri 24 espacios de verso iniciales35: a cc. 3r, 5v, 6v,
13r, 14r, 14r ecc. Qualcuno occupa 2 righi, come succede a c. 1r, 3r, 6v,
13ecc., qualcuno ne occupa 3, come a cc. 5v, 17r, 22r, 26r, 66r, 68r;
per lo pi sono lasciati in bianco, ma in pochi casi sono colmati da una
mano pi tarda, che ha avuto modo di apprezzare e fare proprio il revi-
val umanistico delle lettere in capitale epigrafica (a c. 13r si legge una
E; a c. 18v, una D; a c. 35v, una seconda E, forse ancora pi tarda e
coeva delle molte maiuscole riportate in margine da un erudito forse
lo stesso p. Sarmiento? in corrispondenza di certe parole del testo).
Come mi conferma lamico Sandro Bertelli, che ringrazio anche pub-
blicamente, la D iniziale non spetta alla mano principale, ma parente
stretta della D umanistica, pieno quattrocentesca di c. 18v, riprodotta
qui sotto:
36 Cos, per es., Blecua 1992: LXXXIV: El prlogo en prosa no parece un aadido
tardo, pues es fundamental para la interpretacin cabal de la obra desde sus presupuestos
intelectuales, che riprende, non casualmente, il titolo di un celebre saggio di Luis Jenaro
MacLennan (Jenaro MacLennan 1974-1979). Per altri, come Csar Real de la Riva, il prolo-
go sopraggiunge invece come un elemento correttivo [], quasi a controbilanciare tutte
quelle composizioni dispirazione giocosa e goliardica che contravvengono, anche solo ap-
parentemente, a un canone etico cristiano (mi servo di parole di Simonatti 2003, p. 9).
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mento, e do ste non es imiento, non se puede fazer obra firme nin firme hedifiio,
segund dize el Apstol, por ende comen mi libro en el nombre de Dios e tom el
verso primero del salmo, que es el de la Santa Trinidad e de la fe cathlica, que es
Quicumque vul[t], el verso que dize Ita Deus Pater, Deus Filius, etc. (corsivi miei).
Data la mole della bibliografia sul LBA, di cui ho letto solo una pic-
cola parte, non so dire se losservazione che segue sia inedita. Ad ogni
modo, quel che sembra testimoniare lo stesso Juan Ruiz (comen mi
libro en el nombre de Dios e tom el verso primero del salmo, que es el
de la Santa Trinidad e de la fe cathlica, que []dize Ita Deus Pater,
Deus Filius, etc.) che prima dellinserzione di 1-10 e del prologo in
prosa? il libro iniziava appunto con linvocazione alla trinit: Dios
padre e Dios fijo e Dios Spiritu Santo.
5. La posizione di P
Blecua [] juzga con razn, pero sin argumentos explcitos, que la versin
portuguesa, el ms. BN 9789, lvar Gmez de Castro y Argote de Molina se re-
montan a la rama G []. En realidad la relacin de P con la rama GT est confir-
mada per la omisin de la c. 75 y por un cierto nmero de lecciones comunes, por
esemplo en 63b (dias vs vida de S), 70b (dir, direy vs dir de S) y 129a (Alcarros vs
Alcaraz de S)39.
*60d que me[rescia] P, que meresien S Chi Cor Jos Gyb Ble Cic] e meresce-
rien G
61b diz: dixome (dxom Cor Jos Cic) que con su dedo que me quebrantaria el
ojo S.(+ 2) Cor Jos Gyb Ble Cic, diz: disse que con seu [dedo] me que-
brantaria [] P] quebraria G Chi
e 128c) che G omette e [cio P] conserva, e alla coincidenza di con S contro G in sei
lezioni citate da Corominas alla n[ota] 11 (Macchi 1968: 279). Anche le lezioni in questio-
ne sono o adiafore o buone in corrispondenza di errori di G, e non hanno quindi valore
congiuntivo.
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6. Conseguenze editoriali
Levidenza del fatto che, ammesso e non concesso che ci siano state
pi redazioni, questa pluralit si attuata, a quanto pare, esclusiva-
mente come aggiunta di alcune sequenze strofiche e di una prosa ha
conseguenze rassicuranti per la restituzione del testo. Significa che, tut-
te le volte che una copla presente in pi testimoni, lattivit di rico-
struzione praticabile nellambito della logica neolachmanniana, ricor-
rendo (sia pure con le necessarie cautele riguardo a possibili banalizza-
zioni poligenetiche ecc.) alla legge della maggioranza; per cui, come av-
vertiva gi Lecoy, una lezione S G o S T ha, in linea di principio, mag-
giori probabilit di essere identica o almeno vicina alloriginale41.
Analogamente, laccordo del frammento P con S e (se si preferisce la
tripartizione) con permette di chiudere la recensione, nel senso di
Pasquali, in alcuni casi che rimanevano indecidibili, individuando cos
alcuni errori latenti (uso la terminologia di Sten Eklund e di Michael
D. Reeve)42. Tra le lezioni sicuramente da accogliere a testo sono le se-
guenti, non poche delle quali si trovano gi nella ben ragionata edizio-
ne Blecua anche quando si discostano dal suo ms. base, S:
65a [nom a te]hnas em vil P, non la tengas en vil P + S Chi Cor Jos Gyb Ble]
non la tengas por vil G Cic
Per Cor en vil variante antica e superiore, ma nella documentazione del CORDE
le due varianti sono grosso modo equivalenti per numero di attestazioni antiche.
69b yaz muy grande [] P, yase grant fealtat G Chi Jos Ble Cic] yaze la fals-
sedad S Gyb., yaze la fealdat Cor
129a Alcaros nombre auya P, Alcarros (Alcroz Cor Cic) nombre avia G ], Al-
caraz S Chi Jos Gyb Ble
129b E naelhe huum filho (nacio le un fijo G) P + G] nasciole un fijo bello S
Chi Cor Jos Gyb Ble Cic
130c desque o ponto tomaron (des que tomaron el punto G Ble) P Cor Cic +
G Ble] desque vieron el punto S Chi Jos Gyb.
Si noti che a 135b si legge su signo cataron. Larchetipo avr letto forse come G,
nellordine non marcato e prosastico (des que tomaron el punto), e S avr sostituito
tomaron, ipermetro, con vieron, ma la lezione che soggiace a P, cio desque el pun-
to tomaron, gi congetturata da Corominas e accolta da Ciceri, oltre a accordarsi
meglio con la ripresa di 135b, confema la sostanza di G ed anche metricamente
impeccabile.
7. Metro. Preliminari
43 Per lanisosillabismo nella poesia italiana delle Origini, dobbligo il rinvio a Contini
1961.
44 Duffell 2004: 72.
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Anche Mic, che ha dedicato alla metrica del LBA un saggio molto
fine e usa un campione diverso e pi largo (1700 versi), arriva a per-
centuali molto vicine a quelle di Vrvaro:
quel 15 / 20 % degli emistichi che rimane fluttuante nella metrica del Li-
bro possa dipendere, in larga misura, dalle innovazioni dei copisti.
Ora, grandi conoscitori dello stile del LBA come i suoi editori Chia-
rini e Blecua concordano sul fatto che non diversamente dalle copie
italiane di poesia due-tre-quattrocentesca (Dante e Petrarca inclusi), in
cui, a dispetto della prosodia, i copisti usano spesso le forme piene del-
la prosa al posto delle forme apocopate della poesia molti versi po-
trebbero diventare alessandrini regolari con interventi minimi:
Le infrazioni che postulano un intervento emendatorio sono percentualmente
irrilevanti e dal rispetto qualitativo agevolmente razionalizzabili giacch per lo pi
consistono in ipermetrie prodotte dalla sostituzione di forme pronominali piene a
quelle abbreviate in enclisia, dalla aggiunta di -e a parole trattate con apocope, da
varianti lessicali o sintattiche faciliores surrogate a lezioni primitive meno ovvie;
sullopposto fronte delle ipometrie, le carenze sillabiche rispetto alla misura sette-
naria che necessitano di integrazioni congetturali sono altrettanto sporadiche e ge-
neralmente imputabili alla involontaria omissione di monosillabi51.
Muy probablemente una gran parte de los hemistiquios irregulares de ocho y
nueve silabas est motivada por la tendencia de los copistas a la recuperacin de
las formas sin apocopar52.
Passando dalla teoria alla prassi, Freixas osserva inoltre molto con-
cretamente:
Es de suponer que la forma nol era ms frecuente en la obra de lo que los ma-
nuscritos dejan entrever, ya que en numerosas ocasiones una lectura con apcope
regulariza el verso. As, pueden leerse como alejandrinos, enmendando non le en
nol, versos como 93b achaque le levanta / porque nol d del pan (non le en
SG); 210b, dasle a quien nol ama / tormntasle con penas (non le en S); 247d,
nin de los tuos tesoros / nol quieres dar un pico (non le en S) etc. [] La copla
105 se conserva tan slo en el manuscrito de Salamanca del siguiente modo: Co-
mo dize Salamn / e dize la vertat []. Los versos b, c y d son perfectos alejan-
drinos y basta proponer una apcope en el primer hemistiquio del verso a (leyen-
do Como diz Salamn) para que ste tambin lo sea53.
54Ricavo i dati dalla scheda di Manuel Alvar, in Alvar - Luca Megas 2002: 763-765.
55Alvar - Luca Megas 2002: 766-772 (scheda di Itziar Lpez Guil).
56 Ruffinatto 1974: 29-31. La scheda su Berceo di Isabel Ura, in Alvar - Luca Megas
2002, ignora curiosamente questo e tutti gli altri importanti lavori di Ruffinatto sullo stesso
Berceo.
57 Ruffinatto 1974: 32.
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erano anchessi endecasillabi. Il Vuolo [] ritiene invece che la polimetria sia ori-
ginaria []. Io appartengo al primo gruppo di studiosi []. Ricorder sin da
principio alcune delle prove a favore della soluzione endecasillabica generalizzata,
lasciando che altre emergano poi dalla nuova analisi.
1 argomento: lapparente mescolanza di versi eterogenei [] non si riporta n a
regolarit strofiche n a tradizione metriche assestate. Difficile spiegare perch
un rimatore abbia confezionato quasi tutto il suo testo in endecasillabi, permet-
tendosi nel 12% dei casi grosse licenze immotivate.
2 argomento: le parti esorbitanti costituiscono spesso veri glossemi
153 e se fosse natura naturante, [cio Ideo,]
154 non vi farebbe se non come siete [dirittamente];
287 come colui che fa gittar le sorti [in geomanzia].
Intento del chiosatore (di solito) rendere pi comprensibile il testo58.
ne delle varie figure metriche dialefe, sinalefe ecc. nel testo provvi-
sorio cos ottenuto permetterebbe di quantificare quanti sono i versi
pi difficilmente riducibili a una norma quale che sia e sarebbe di gran-
de aiuto per medicarne nel modo pi economico almeno una parte).
Il secondo criterio ricavabile dal fatto che, se ipotizziamo che le
eccedenze sillabiche presenti in molti versi del LBA non fanno parte di
S1 (non sono dautore), forse possibile individuare, almeno in qual-
che misura, lintentio del o dei rimaneggiatori. Se riusciremo a precisa-
re il gusto e il livello culturale di S2, S3 ecc., avremo una chiave per di-
stinguere tra le varie voci che si sovrappongono:
b) per quanto riguarda eventuali emendamenti ope ingenii, volti a re-
cuperare oltre le indicazioni dellarchetipo le misure originarie di Ruiz,
saranno da evitare interventi soggettivi, caso per caso. Si dovr cercare in-
vece di individuare ipermetrie per cos dire seriali, sanabili mediante in-
terventi che vanno tutti nella stessa direzione e che trovano legittimazio-
ne appunto nel loro carattere strutturale o sistemico e nello studio dellu-
sus scribendi e della cultura dellautore.
Anche dopo il ricorso al primo e al secondo criterio non si pu non
immaginare che un certo numero di versi rimarr irriducibile alla misu-
ra dellalessandrino (anche se per natura sono ottimista, non oso fare
previsioni). Il terzo criterio sar, finalmente e molto semplicemente:
c) conservare i casi che resistono allanalisi e non sono univocamente
ricostruibili e discutere in apparato i pro e i contro dei diversi interventi
che porterebbero a una regolarizzazione.
Con le parole, che in parte ho gi citato, di Segre:
Il concetto di diasistema dovrebbe rendere molto guardinghi nella pratica rico-
struttiva, perch nel sistema di compromesso gli elementi dei due sistemi in gioco
si combinano variamente, dando anche origine a interferenze di cui non sempre
possiamo immaginare lorigine []. A dirla in modo apodittico, il diasistema ci
invita a intervenire meno sul testo e a utilizzare meglio lapparato. Intervenire me-
no sul testo perch non sempre sincontra unopposizione netta vero/falso (origi-
nario/deteriore), ma si possono avere forme di compromesso, e talora ci si deve
aprire la strada fra intrichi di possibilit senza essere sicuri daver raggiunto lo-
biettivo cercato []. Aumentare gli interventi sullapparato perch l si esce dal
binarismo vero/falso, si mette in vista la scala delle probabilit e si suggeriscono
spiegazioni genetiche per le interferenze. Concentrandosi sullapparato e sul suo
commento si enfatizza la natura continuamente perfettibile, ma continuamente in
progress, delloperazione filologica60.
S 463b estando delante ella, sossegado e muy omyl Cor Jos Gyb Cic
G 463b estando erca della, sosegado e omil Chi Ble
Anche Ciceri, che di regola preferisce G, si discosta dal suo testo base per seguire
S. Come nel caso precedente, Joset segue S per il primo, G per il secondo emisti-
chio. Secondo il criterio enunciato sopra, la lezione di G (senza sinalefi e con una
LBA nella fissazione di un testo critico, cio migliore di quello dei singoli testimoni, an-
che, per ragioni di metodo, il meno affidabile. La sua pur suggestiva ricostruzione un pro-
cedimento circolare e arbitrario, che non dipende da dati oggettivi (quali, per esempio, lap-
plicazione della legge della maggioranza dopo una corretta classificazione dei testimoni op-
pure la probabilit paleografica), ma esclusivamente dalla sua scelta, di ragione estetica,
di una base di volta in volta 7 + 7 o 8 + 8. Prese di distanza dalle ricostruzioni di Corominas
si trovano sia in Blecua 1992: XCV sia in Vrvaro 2002: 471 (El sabio maestro lleva sus
conclusiones hasta lmites no aceptables en buena lgica textual, Corominas no tena nin-
guna familiaridad con los procedimientos con los que era elaborado un manuscrito medie-
val []; tampoco el gran lingista estaba muy versado en los mtodos de la crtica textual, y
es esta, me temo, la principal razn de la confusin y del carcter aproximativo de su discu-
sin). Unanalisi pi dettagliata dellatteggiamento degli editori riguardo alla metrica del
LBA si trova in Sanz 2008, da cui proviene la citazione a testo.
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dialefe, alla maniera di Berceo) invece preferibile a quella di S, come la stessa Ci-
ceri non manca di rilevare nelle sue Note al testo (Forse migliore [il] verso epta-
sillabico di G).
S 467a buscad con quien, casedes que -la duea non se paga (7 + 8) Gyb
G 467a buscat con quien casedes, que (ca Cic) duea non se paga (7 + 7)
Chi Jos Ble Cic
**con quien casedes buscat, que -la duea non se paga (8 + 8) Cor
Cor inventa un ottonario e Gyb riproduce S, ma anche Ble segue G.
S 693d pero sin Dios todo esto non puede aprovechar (7 + 7) Chi Cor Jos
Gyb Ble Cic
G 693d pero sin Dios todo aquesto non se pueden ayudar (8 + 8)
S 694a Pues que syn dios non puede prestar cosa que sea (7 + 7) Chi Gyb
G 694a Pues syn dios non me puede prestar cosa que sea (7 + 7) Cic
**Pues que syn dios non m puede prestar cosa que sea (7 + 7) Cor
Jos
**Pues que syn dios non me puede prestar cosa que sea (8 + 7) Ble
Sulla scia di Cor, che aveva per apocopato (Pues que syn dios non m puede
prestar cosa que sea), Ble recupera da G il pronome me producendo un verso
ipermetro (Pues que syn dios non me puede prestar cosa que sea). In realt, an-
cora una volta G, seguito dalla sola Cic, offre una lezione metricamente corretta e
sintatticamente un pelo pi difficile di quella di S: pues vale infatti poich, come
puis / poi in francese e in italiano antico e come in molta letteratura spagnola delle
Origini, inclusa qualche copla di Berceo (Del sacrificio de la misa, Los Milagros de
Nuestra Seora, Loores de Nuestra Seora) e del LBA62.
62 Qualche esempio dal CORDE: pues yo assi lo falle por priuilegio de mio auuelo, Car-
ta real [Documentos del Reino de Castilla], 1239; esto es conuenient a la natura pues paree
que demandar el regno commo deue es cosa loada, Annimo, Poridat de poridades. Esco-
rial L.III.2, c. 1250; & pues el cuerpo es commo cipdad. & el seso es commo el Rey de la
ipdat & el alma es el su aguazil quel sirue & quel ordena todas sus cosas, ivi; quito
eres de la luxuria. & de enturuiamiento & ydo a la claridat. & del desfiuzamiento. a la fiuza
& de la lazeria a la folgura pues tu uida es en gloria perdurable, ivi; la locura non anda se-
gunt orden, pues non puede caer acordamiento en ella entre dos, Annimo, Bocados de
oro, 1250; apoder-se de ti la cobdicia, e sirvi-se de ti: pues t eres siervo de quien yo me
sirvo, ivi. Bien aventurado es el onbre que se castigo en mal ageno, pues quanto mas se
deve castigar en el suyo, Annimo, Libro de los buenos proverbios que dijeron los filsofos,
c. 1250. Nel LBA, per es., vv. 426c, 536b, 683d.
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S 698b artera e maestra e de mucho saber (7 + 7) Chi Cor Jos Gyb Ble Cic
G 698b artera e maestra e de mucho mal saber (7 + 8)
S 710(711)b desque ya entre las manos una ves esta masnada (8 + 8) Chi Cor
Jos Gyb Ble Cic
G 710(711)b desque ya entre las manos una ves es masnada (8 + 7)
Nel Libro de Alexandre e in altri testi antichi trovo vari esempi di entre manos, che
andranno ricordati in apparato per il primo emistichio.
63 Freixas 2000, 2001 e 2002; Sanz Burgos 2006, 2007a, 2007b, 2008, 2009.
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sta, che lavora appunto al livello S2, cio a monte delle copie superstiti,
relativamente tarde. Questa serie piuttosto ampia di innovazioni dar-
chetipo che violano il metro costituita invariabilmente da didascalie
espresse con un verbum dicendi che precedono un discorso diretto.
Per maggior chiarezza, divido il materiale in due blocchi. E offro,
per cominciare, un elenco di casi in cui la semplice rimozione della di-
dascalia, mono o bisillabica (a volte, vistosamente superflua perch il
contesto contiene gi uno o pi verbi di dire: per es., S 776c fablo
contra el lobo, dixo dechos non vanos / [diz]: Seor abbad compadre,
con esas santas manos), ci restituisce parecchi alessandrini. Al solito il
segno ** significa che la ricostruzione (cito qui il solo Corominas) dif-
ferisce significativamente dalla tradizione manoscritta. Per monitorare
meglio la variabilit, per non dire larbitrariet, delle suggestive rico-
struzioni del linguista, aggiungo tra parentesi dopo ogni verso, a secon-
da delle sue indicazioni, le sigle H(eptasilabo) e O(ctosilabo).
SG 423b [diz: (om. G)] Aipreste, saudo non seyas, yo te rruego (H).
Sulla scia di Chi, Cor espunge diz. In 423a El Amor [] diome respuesta luego.
64 Alonso 1969.
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SG 535c [diz: (om. G)] Aquellos taverneros (a. camineros G) que van por
el camino (H)
Come Chi (e come G), Cor omette diz e legge taverneros. La battuta introdotta
da respondil el dablo.
SG 709a [dixo / diz:] yo ire a -su casa de esa (de aquesta G) vuestra vesina (O)
Cor riproduce il verso con le varianti diz e esa. Anche in questo caso il passaggio al
discorso diretto avviene ex abrupto.
S 776c [diz:] Seor abbad, compadre, con esas santas manos (H)
Cor espunge diz. Come si ricorder, un duplice verbum dicendi espresso a 776b
(fablo contra el lobo, dixo dechos non vanos).
SG 1088b Seor [diz (om. G)] non me escusedes de aquesta lid a mi (H)
Cor omette diz, come G. Si noti Seor a inzio di verso.
SG 1089c Homllome [diz] (Diz: omillo me G), seor, yo, el (om. el G) tu leal
siervo (H)
In Cor: ** Omllom, diz, seor, yo, el tu leal siervo. Lassenza del verbo di
dire compensata dal verbo di prima persona tipico dei saluti e dal vocativo seor.
S 1329b [diz:] Non avedes pavor vos las mugeres todas (H)
In Cor: **diz: Pavor non avedes vos las mujeres todas. Il verbum dicendi a
1329a (Fabl la tortolilla).
SG 1623b A la fe, [diz,] buscar ([diz], seor, s catar G), aunque, el (a. todo
el G) mundo se funda (H)
In Cor: **Alaf, diz, catar, anque, el mundo se hunda. La copla dialogica
si apre con Dxele: Hurn amigo, bscame nueva funda. La battuta in esame
marcata quindi dallesclamazione iniziale e dalla ripetizione del verbo buscar in se-
conda persona (A la fe, buscar). Il botta e risposta conservato anche da G
(catadme / catar).
SG 88a [El len dixo:] comadre, quin vos (quien te G) mostr, ha (om.
ha G) fazer partisin.
In 87d si legge: maravillse el lon de tan buena egualadera (e anche lon ha la-
ria familiare di una glossa penetrata a testo). Tutta la sostanza testuale di 88a, ec-
cettuata la didascalia, pu essere conservata ipotizzando uninversione del primo
emistichio nella fase della dettatura interiore, cio quin vos mostr, comadre.
SG 97a [Diz (om. G):] Quando quiere casar ome con duea [mucho
(muy G)] onrrada
La battuta introdotta dalla copla 96 (la buena duea [] dixo a la mi vieja
[] esta fabla compuesta, de Ysopete sacada). Quanto alla proposta di espunge-
re mucho/muy, anche in altri casi lipermetria legata allinserzione di avverbi di
quantit pleonastici 65.
SG 135c [diz:] Vayamos nos, seor, que los que a vos fadaron
Suppongo che la variante di G (senor diz acogamonos [= acojmonos] que los
que vos fadaron) sia un riaggiustamento, diverso, ma analogo a 423b nella tavola
precedente e qui a 97 a.
65Un solo esempio, spiegabile per ripetizione: SG 710 a La era que es mucho dura,
[mucho] brozna e elada (dura e mucho brosna S).
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S 175c [diz:] Non quiero mal bocado, non serie para [corrige: por] m sa-
no
Il verbo di dire implicito in varruntlo el alano (175b). E non occorre ricorda-
re che le distinzioni funzionali tra para e por (e anche lantico pora) sono piuttosto
recenti nelle lingue ibero-romanze66.
SG 706a [Yo le dixe:] Amo una duea sobre quantas <yo> nunca vy (q. yo
vy S)
Il passaggio al discorso diretto avviene ex abrupto, dopo 2 coplas in cui parla la
vieja. Il metro si restituisce per combinatio delle lezioni dei due rami.
SG 980a [Diz: (om. G)] Entremos [a] -la cabaa, fferruzo (herroso G) non
lo entienda
Vari esempi antichi di entrar transitivo (per es. entrar la vinna / la via / la cibdad /
las cibdades) nel CORDE.
SGT 1347c [diz:] As m[e] contesera (contese GT) con tu consejo vano
La variante di GT sembra un tentativo, non troppo raffinato, di reagire alliperme-
tria dellarchetipo.
66Ruffinatto 1974: 34, segnala loscillazione por / pora in Berceo. Credo che unanalisi
della distribuzione di para /por/pora condotta sui dati del corpus CORDE darebbe risultati di
un certo interesse. Limitandomi ai dati grezzi, cio non distinti per funzioni, mi limito a no-
tare che le attestazioni di para sono decisamente scarse fino al 1300 e si stabilizzano in un
rapporto grosso modo 1: 6 con quelle di por tra il 1300 e il 1450.
67 Non sono omologabili ai precedenti i casi delle serranas, in cui SG 999b e SG 1005a
cominciano appunto con Yo l dixe). Diversi anche i casi di G 683d Ella dixo: Pues de-
sildo, e ver qu tal ser (il pattern del verso molto simile a 703d [Diz] la vieja: Pues
desidlo, e aved en m creenia) e di SGT 1497 a Yo l dixe: Trotaconventos, rrugote,
mi amiga. Lultimo verso facilmente sanabile con lapocope dix.
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ti dal trattino o dalle virgolette e, nei testi teatrali, dal nome del perso-
naggio che pronuncia la battuta. Questa serie di interventi sicuramente
non autoriali cio legata al settore delicatissimo di quella che po-
tremmmo definire la segnaletica del dialogato68: un problema non faci-
le da risolvere con il limitato pacchetto base dei segni di interpunzione
normale nel Medioevo europeo69. Mic ricorda molto opportunamen-
te che en el manuscrito nico que conserva la Razn de amor, varias
frmulas de introduccin del dilogo son indiscutiblemente parte del
texto original [], pero otras generan extraas hipermetras (vv. 138,
140, 184) que mejoraran con la omisin del verbo dicendi, omitido sin
mayores problemas en otras partes de la obra (vv. 170, 252)70. Mutatis
mutandis, un caso analogo era stato segnalato gi da Giorgio Pasquali
nella tradizione quattrocentesca di Fedro: lumanista e editore Nicol
Perotti (1429-1480) trovava cos oscuro il manoscritto di Fedro che
utilizzava da interpolare, a vantaggio dei lettori della sua edizione, ver-
ba dicendi dovunque non era facile capire lintroduzione immediata
delloratio recta71.
Ma i riscontri pi pertinenti con la tecnica impiegata nel LBA si tro-
vano nella gi ricordata analisi contrastiva in cui Damaso Alonso mette
a confronto il Cantar de mio Cid con la Chanson de Roland e altri testi
epici francesi. Nel suo bellissimo saggio, che meriterebbe di essere cita-
to per intero, Alonso distingue, dal pi semplice al pi complesso, vari
tipi di anuncio del estilo directo: primo, limpiego da parte del sog-
getto del verbo dire (tipo D) o rispondere (= R) o di altri verbi di dire
68 Un accenno alla possibilit che alcuni verba dicendi del LBA siano adiciones, cio
interpolazioni, si legge in Blecua 1992, p. XCVII (= Blecua 2012, p. 116): Continuos pro-
blemas de irregularidad plantean los parlamentos con verbo dicendi, en los que vacilan los
copistas con mayor frecuencia que en otros pasajes, cometiendo numerosas hipermetrias;
quiz, en algn caso, sean adiciones. Lo studioso conclude per osservando, con prudenza
forse eccessiva, che una metrica no sujeta a regularidad absoluta, hibrida de clereca y ju-
glara, planta problemas pocos menos que irresolubles. Anticipa in parte la mia soluzione,
elencando 10 casi in cui diz produce ipermetria, Mic 2008: 57: Afecta [sc. diz] exclusiva-
mente a los anuncios del discurso directo, y alcuna vez la introduccin del dilogo, implcita
o explcita en algn verso anterior, deshace la entitad oral de esa frmula. Est claro que
Ruiz concibi estos versos sin el verbo dicendi, pensando en la lectura o representacin de
su obra ante un pblico y en las posible modulaciones de la voz del juglar, y que el diz intro-
ductorio es en tales casos una mera excrecencia, una marca ms grfica que fontica de
cambio de personaje o de indicacin de dilogo (corsivi miei).
69 Mortara Garavelli 2008. Mi permetto di rinviare anche a Trovato in s.
70 Mic 2008: 229 nota 20.
71 Pasquali 1952: 103.
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(= O, cio otros); verbi che anuncian un estilo directo, pero en los que
ste no es complemento directo (Juan habl: Buenos das !), indi-
cati con X. E continua:
2. Otras veces no existe verbo que propriamente signifique el hecho de que el
personaje vaya a hablar. Como en Valle-Incln: Doblaba la cabeza el Marqus:
Pobre Espaa ! Todo est trastornado. El lector comprende que ese acto fisico
acompaa a la palabra y la matiza adverbialmente como si dijera, habl doblando
la cabeza o, despues de doblar la cabeza, dijo. Este tipo en el quel el lector sien-
te que hay una a modo de introduccin del estilo directo, pero sin existir verbo
dicendi, lo represento por N.
3. En muchos novelistas (y tanbin frecuentsimamente en Valle-Incln) el esti-
lo directo aparece sin ser anunciado ni siquiera por algn modo de mencin del
personaje que habla: occurre esto en especial cuando se establece un dilogo se-
guido, una sucesin de estilos directos pronuinciados por dos o ms personajes,
como en el dilogo teatral [] Represento estos casos por la letra T72.
8. Conclusioni
Pur dichiarando il mio scarso trasporto per ogni filologia, anzi per
ogni esperienza intellettuale, che si accontenti di merce tanto scadente
quanto facile da esibire come le metamorfosi costanti e il perpetuo di-
venire, riconosco volentieri che, qualche volta, varianti di livello note-
74 Il ms. legge lan medio pan; diz non quiero; non perder.
75 Nel ms. diz compaero sobervio.
76 Nel ms. diz amigos.
77 De Looze 2012: 143-144.
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78 Qualche altro esempio (ma si tratta quasi sempre di casi eccezionali: autori che sono,
per qualche ragione, anche copisti-rifacitori o copisti-traduttori come don Juan Manuel o
Geoffrey Chaucer; non delle legioni di copisti per professione o per caso che tramandano,
impoverendone la forma e travisandone il contenuto, il grosso delle nostre tradizioni lettera-
rie) si trova nei saggi, non meno attenti alle penultime mode, ma intelligenti e informati, di
Domnguez 1997 e Fernndez-Ordez 2013.
79 Anche a non tener conto di testi di datazione controversa (poniamo, i Proverbios del
sabio Salamn), molte riprese sicure dal Libro de Alexandre, dal Poema de Fernn Gonzlez,
dal volgarizzamento trecentesco del Catn (Castigos e esempros de Caton), spesso di sapore
parodistico, sono segnalate per esempio, da Walsh 1979 (per il solo Libro de Alexandre,
utile anche Garca Lpez 2004). Ma, almeno a livello formulare, le banche dati testuali per-
metterebbero facilmente di incrementare il dossier: noble corona in clausola (LBA 1243a)
anche in Berceo, come (per con inversione) por montes e por valles (LBA 1209d). Lat-
tacco Confonda Dios (LBA 418c, 978c) gi nel Libro de Apolonio.
80 LBA T 1286a (Abril el terero fidalgo est de flores lleno). Come si ricava da G, la
una suma de soluciones (aqu [sc. in 1103c] no menos de tres: afresis, sncopa y apcope)
para conservar la mtrica y el ritmo (Mic 2008: 53). Utili cataloghi di oscillazioni dautore
(muy / mucho, tal / atal, fer / faer ecc.) e di sostituzioni ametriche dei copisti trecenteschi
(end > ende, fuert > fuerte, iaz > iaze, much > mucho ecc.) negli spogli berceani di Ruffi-
natto 1974 e nel paragrafo dedicato da Blecua 1992 alla metrica. In qualche caso (per es. in
1164a) si potr espungere anche larticolo davanti al possessivo, su cui esiste un fine studio
di Lore Terracini (Terracini 1951).
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In altri casi, di emistichi sanabili con una semplice apocope (dixo >
dix), andr almeno avvertito in apparato che, al solito, il ripristino della
formula letteraria don eviterebbe una sinalefe:
85
Freixas 2001: 406.
86
Freixas 2001: 401-402. Si dovr ipotizzare [paso] a paso don Endrina so el portal es
entrada?
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679a Esto dixo Doa Endrina
685a Esto dixo Doa Endrina
Altri interventi sicuri (clrigos > clrgos, mentiroso > mintroso, profeti-
zado > profetado, varie apocopi) sono segnalati da Mic nel saggio che
ho citato pi sopra, che, come nota Mazzocchi, pregno di ricadute
concrete anche editoriali87. Un caso appena pi complicato. Assodato
che tra le tante opzioni ruiziane i tipi semanticamente intercambiabili al
mundo e en el mundo, rispettivamente di tre e quattro sillabe, sono en-
trambi ben attestati, occorrer chiedersi, magari soltanto in apparato, se
la sostituzione di una formula allaltra non consenta il recupero di qual-
che alessandrino copiato male dai copisti. La prima delle due serie:
S 917d quered salir al mundo
SG 1045b luz luziente al mundo
SGT 1210d que al mundo an llegado
ST 1576b en quanto fui (q. andude el T) al mundo
87 Mic 2008: 55-57; Mazzocchi 2009: 249. Aggiungo che anche qualcuno dei versi h-
bridos de 7 + 8 slabas segnalati da Mic a p. 60, sembra medicabile in modo poco invasi-
vo: i casi paralleli di 134cd comenc de agranizar, comenc de apedrear saranno, cre-
do, erronee letture di gruppi grafici univerbati, donde la successiva inserzione di un se-
gnacaso superfluo (comenc a granizar / a pedrear > comen agranizar / apedrear > comen
de agranizar / de apedrear). Quanto a 137c por all se despen, salvo errore por all non
attestato altrove nel LBA, mentre lattacco del secondo emistichio con all conforme a un
tipico modulo ritmico ruiziano (all do ella mora, all el ojo guia, all so aquel por-
tal, all so aquel sabze, all se desdeza, all sea el estrado
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Piazza Carrara, 16-19, I-56126 Pisa
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Finito di stampare nel mese di maggio 2015