Vol. LI - 1 - 2022
CENTRO STUDI PIEMONTESI
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Filiale di Torino - n. 1 - 1° semestre 2022
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Ca dë Studi Piemontèis
Studi Piemontesi
rassegna di lettere, storia,
arti e varia umanità edita dal
Centro Studi Piemontesi.
La rivista, a carattere
interdisciplinare, è dedicata allo
studio della cultura e della
civiltà subalpina, intesa entro
coordinate e tangenti
internazionali. Pubblica, di
norma, saggi e studi originali,
risultati di ricerche e documenti
riflettenti vita e civiltà del
Piemonte, rubriche e notizie
delle iniziative attività problemi
pubblicazioni comunque
interessanti la Regione nelle
sue varie epoche e manifestazioni.
Esce in fascicoli semestrali.
Comitato scientifico
Renata Allìo
Alberto Basso
Gilles Bertrand
Mario Chiesa
Gabriele Clemens
Anna Cornagliotti
Guido Curto
Chiara Devoti
Enrico Genta Ternavasio
Pierangelo Gentile
Livia Giacardi
Corine Maitte
Isabella Massabò Ricci
Andrea Merlotti
Aldo A. Mola
Enrica Pagella
Francesco Panero
Pier Massimo Prosio
Rosanna Roccia
Costanza Roggero
Alda Rossebastiano
Giovanni Tesio
Georges Virlogeux
Direttore
Rosanna Roccia
Responsabile
Albina Malerba
Segreteria
Giulia Pennaroli
Consulente grafico
Giovanni Brunazzi
Autorizz. Tribunale di Torino
n. 2139 del 20 ottobre 1971.
Stampa: L’Artistica Savigliano
I testi (su supporto informatico)
per pubblicazione – in italiano,
francese, inglese o tedesco – in
interlinea due e senza correzioni
debbono essere inviati al
Centro Studi Piemontesi.
La collaborazione è aperta agli
studiosi.
Il Comitato Scientifico decide
sull’opportunità di pubblicare
gli scritti ricevuti.
I collaboratori devono
attenersi alle norme redazionali
della rivista, pubblicate in
terza di copertina.
I libri per recensione devono
essere inviati esclusivamente
alla Redazione.
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are abstracted and indexed in
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« America: History and Life »,
« International Medieval
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riprodotta anche in copertina
è tratta da una tavola
del Recetario de Galieno
stampato da Antonio Ranoto
a Torino nel MDXXVI.
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Nome (possibilmente completo) e cognome dell’autore in maiuscoletto, titolo in corsivo, eventuale
indicazione di traduzione o di cura tra virgole, luogo di pubblicazione, casa editrice, anno di pubblicazione,
pagina o pagine (con abbreviazioni p. e pp., oppure p. e sgg.).
GIUSEPPE GARIZZO, David Hume politico e storico, Torino, Einaudi, 1962, pp. 18-25.
La letteratura in piemontese dalle Origini al Settecento, a cura di Giuliano Gasca Queirazza,
Gianrenzo P. Clivio, Dario Pasero, Torino, Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis,
2003, pp. 538.
CITAZIONI ARTICOLI:
Autore come per i volumi, titolo in corsivo, titolo della rivista tra virgolette, serie in numeri romani,
annata in numeri arabi, anno tra parentesi; pagina o pagine citate; se la rivista è numerata per fascicoli
anziché per annate, si dà il numero del fascicolo in arabo prima dell’anno.
GIAN SAVINO PENE VIDARI, Il re Vittorio Emanuele II “assume il titolo di Re d’Italia”, in “Studi
Piemontesi”, XL, 1 (2011), pp. 7-20.
Se si deve citare il capitolo o il saggio inserito in una raccolta, lo si deve considerare come un articolo
di rivista, dandolo perciò in corsivo; il titolo del volume o della raccolta di saggi va pure in corsivo
preceduto da in.
PER LE RECENSIONI
Autore in tondo normale, titolo in corsivo, città, casa editrice, anno, pagine
Giorgio Dell’Arti, Cavour, Venezia, Marsilio, 2011, pp. 474.
La città in tasca. Un secolo di almanacchi Palmaverde dalla collezione di Giuseppe Pichetto, a cura
di Clelia Arnaldi di Balme, Torino, Palazzo Madama-Centro Studi Piemontesi, 2011, pp. 108, ill.
Testo non superiore alle DUE cartelle (da 2000 battute).
Per le abbreviazioni vale quanto scritto sopra.
Studi Piemontesi
giugno 2022, vol. LI, fasc. 1
Saggi e studi
Giovanni Tesio
Angelo Giaccaria
7
17
Lorenzo Mamino
43
Fenoglio e Pavese: una dissimilare affinità
Nella biblioteca privata della Regina Margherita di Savoia.
Un giacimento di legature di pregio eseguite da legatori italiani
Regole, pensieri, luoghi; natura e artifici. Giovanni Battista Schellino
e l’architettura
Note
Natan Albanese
61
Luca Lavarino
75
Agnese Picco
83
Erika Luciano Elena Scalambro
Andrea Bertolino
93
107
Anna Paladini
115
Lauro Mattalucci
Alda Rossebastiano
Elena Papa, Daniela Cacia
a cura di
133
Ultimi fasti d’Ancien Régime a Torino: gli allestimenti effimeri
dei grandi balli di corte nel secondo Settecento e le feste nuziali
dei Duchi d’Aosta
Un’istituzione carloalbertina: la Società Piemontese delle Corse
dei Cavalli
Una sfida per la scienza. Genesi ed evoluzione del pensiero di
Cesare Lombroso sullo spiritismo
Il dovere e il piacere di insegnare: l’impegno di Gino Fano
nell’educazione matematica
Risorgimento in salotto. Le memorie di Elisa CarbonazziCibrario (1838-1929)
Federico Siffredi (1861-1920). Documenti e opere inedite per la
biografia di un pittore nella Torino di San Leonardo Murialdo
Le tavolette votive nella parrocchiale di Strambino
147
Onomastica piemontese 14
161
Lessico Piemontese 8
165
1416: Savoie Bonnes Nouvelles. Studi di storia sabauda nel
600° anniversario del Ducato di Savoia. Note ai due volumi
179
185
Umberto Levra (1945-2021). Un ricordo personale
Ricordo di Gianluigi Alzona (1943-2022)
Maria Teresa Reineri
189
Franca Porticelli
195
Aldo A. Mola
199
Andrea Maria Ludovici
205
“Ma vive douleur”: una lettera di Anna d’Orléans ad una dama
accompagna il dono di un suo ritratto
Contributo alla biografia di Carlo Vidua. Una lettera inedita di
Johann Friedrich Riedel
Le ripercussioni del Trattato di Pace del 10 febbraio 1947 sul
confine italo-francese
“Scatti” di storia. Nuove donazioni per l’Archivio del Centro
Studi Piemontesi
Anna Cornagliotti
Giovanni Ronco a cura di
Chiara Devoti Enrico Genta Ternavasio
Ritratti e ricordi
Pierangelo Gentile
Renata Allìo
Documenti e inediti
Abstracts
215
Notiziario bibliografico:
recensioni e segnalazioni
223
G. Ajmone Marsan, Aniceta & Edoardo. Le famiglie Frisetti e Agnelli agli esordi dell’imprenditoria torinese (B. Quaranta) – S. Passaggio, Il pensiero politico di Santorre di Santa Rosa. Il neoguelfismo nel secolo liberale (P. Gentile)
– Studi da Venaria (C. Devoti) – Boteriana II. Giovanni Botero fra il De regia sapientia e le Relazioni universali (F.
Ieva) – Giorgio Mario Lombardi. Giurista, storico e amministratore (M. Rosboch) – L’araldica tra ostensione e identità
di famiglie e comunità (C. Siccardi) – Bene, Piemonte, Savoia. Memorie araldiche e genealogiche di famiglie sabaude
tra centro e periferia (A. Piazza) - G. Melano, Un museo per il re. Origini e primi anni del Museo Storico Nazionale
di Artiglieria (E. Gianasso) - Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. Stato, capitale, architettura (G. Mola di
Nomaglio) – S. Tombaccini, Femmes Niçoises. Une histoire au féminin de l’Ancien Régime à la Belle Époque (R.
Roccia) – A. A. Mola, Vittorio Emanuele III. Il Re discusso (A. Mella) – Tesori del Marchesato di Saluzzo. Arte, storia
e cultura tra Medioevo e Rinascimento (R. Roccia) – Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy (E. Gianasso) –
Giovanni Battista Borra da Palmira a Racconigi (E. Gianasso) – A. Offman, L. Facchin, M. Ferrario, P. Dell’Aquila,
L. Mana, Palazzo Perrone di San Martino, da dimora nobiliare a sede della Fondazione CRT (C. Devoti) – P. Cornaglia, Il giardino francese alla corte di Torino. Da André Le Nôtre a Michel Benard (E. Gianasso) – F. Corrado, P. San
Martino, Pietro Piffetti (L. Facchin) – G. Mayer, Kulturpolitik der Aufklärung. Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg
(1711-1794) und die Künste (S. Tammaro) – Da Giorgio Vasari agli epigoni ottocenteschi. Legami d’arte e d’architettura a Santa Croce di Bosco Marengo (E. Gianasso) – Disegnare la città. L’Accademia Albertina e Torino tra Eclettismo e
Liberty (M.C. Visconti) – Archivi e cantieri per interpretare il patrimonio. Fonti, metodi, prospettive (M.V. Cattaneo)
– G.B. Schellino. La chiesa parrocchiale di Dogliani Borgo. Costruzione e ricostruzione (1859-1961) (E. Gianasso) – A.
Panzetta, Felice Tosalli. L’archivio privato. Lettere, scritti, documenti e immagini dal fondo riservato dello scultore torinese (W. Canavesio) – I Del Carretto. Potere e committenza artistica di una dinastia signorile tra Liguria e Piemonte
(XIV-XVI sec.) (G. Mola di Nomaglio) – M.L. Sturani, Dividere, governare e rappresentare il territorio in uno Stato di
antico regime. La costruzione della maglia amministrativa nel Piemonte sabaudo (F. Quaccia) – B.A. Raviola, Giovanni
Botero. Un profilo fra storia e storiografia (M.T. Pichetto) – M. Alfano, G.E. Cavallo, Lepanto. I piemontesi combattono (G.F. Siboni) – S. di Santa Rosa, Confessions (1801-1813) (P. Gentile) – S. Ronco, Costantino Nigra. Diplomatico e
gentiluomo (A. Pennini) – L. Arcuti, Insieme si cresce. Scritti di banca e finanza 1950-1998 (C. Bermond) – Dalla parte
della storia. Scritti in onore di Bartolo Gariglio (P. Gentile) – P. Rossi, Incontri e ricordi (M. Chiesa) – I cistercensi foglianti in Piemonte tra chiostro e corte (sec. XVI-XIX) (M. Chiesa) – A. Liviero, Il Père Laurent e il Refuge des Pauvres
(G. Mola di Nomaglio) – R. Gualino, Confessioni di un sognatore (N. Betta) – R. Gualino jr, Mio nonno Riccardo (N.
Betta) – G. Caponetti, Drovetti e l’Egizio. L’avventurosa vita del collezionista alle origini del Museo Egizio di Torino
(A.M. Ludovici) – G. Tesio, Primo Levi. Il laboratorio della coscienza (L. Ricaldone) – R. Cicala, Da eterna poesia.
Un poeta sulle orme di Dante: Clemente Rebora (G. Tesio) – F. Lorenzi, “Un paesaggio del sentimento”. Nico Orengo
narratore e poeta di Liguria (V. Boggione) – Quatorze secondes. L’art réfléchi dans un sonnet (M. Bertini) – E. Papa,
Lingua e cultura nei balletti di corte. La primavera trionfante dell’inverno (G. Olivero) – D. Cacia, Lingua e cultura
nei balletti di corte. L’unione perla peregrina Margherita reale e celeste (G. Olivero) – M.P. Villavecchia, Nomi e forme
dell’aratro in Piemonte (A. Ghia) – M. Poma - E. Geninatti Togli, Dizionario Mezzenilese-Italiano (G. Goria) – G.
Cavallo, Il quartiere della Crocetta. Dalla chiesa al grande sport (G. Pennaroli) – Savigliano. Un millennio tra arte,
storia e cultura (A. Malerba) – M. Del Savio, Gli statuti di Frassinere (1415) (A. Ghia) – E. Acerno, Chiesa di Santa
Maria Assunta e San Giorgio Martire. Fonti e arredi dal XVI al XX secolo (F. Quaccia) – G. Berattino, L. Mattalucci,
La chiesa cittadina di San Gaudenzio in Ivrea (F. Quaccia) – Longobardi a Belmonte (F. Quaccia) – M. Cima, O. Cima,
Memoria di una Comunità. San Colombano Belmonte (F. Quaccia) – La Chiesa dedicata alla Madonna delle Vigne (F.
Quaccia) – R. D’Angelo, Ivrea in armi (F. Quaccia) – Olivetti e la cultura nell’impresa responsabile. La Collezione Olivetti (F. Quaccia) – G. Berattino, Piero Venesia. Un canavesano al servizio della comunità (F. Quaccia) – G. Perlasco,
Amicizia, pensieri, immagini… (F. Quaccia) – F. Gioana, Storico Carnevale di Ivrea. Questa è la nostra storia (F. Quaccia) – D. Zaia, Dalla paura alla vanità. Storia del Carnevale di Ivrea (F. Quaccia) – G.E. Cavallo, Cristoforo Colombo
il Nobile (G. Casartelli Colombo di Cuccaro) – S.R. Capittini, Il capitolo di San Giuliano in Gozzano: undici secoli
di storia attraverso il loro archivio (M. Chiesa) – A. Baietto, Le stagioni di Cristina (A. Mella) – G.L. Vaccarino, La
coscienza infelice. Percezione e immagini della malattia mentale dal mito alle neuroscienze (R. Roccia) – Segnalazioni.
Notizie e asterischi
301
Il tempo in posa. I Fondi fotografici del Centro Studi Piemontesi: dalla conservazione alla valorizzazione (A.M. Ludovici) – Immagini sovrane. Ritratti fotografici e autografi (XIX-XX secolo) (C.F. Prina) - Ricordo di Antonio Invernizzi
(D. Taverna) – Ricordo di Sergio Notario (G. Goria) – Attività del Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis
– Asterischi (a cura di G. Pennaroli).
Libri e periodici ricevuti 313
Abstracts
215
Notiziario bibliografico:
recensioni e segnalazioni
223
G. Ajmone Marsan, Aniceta & Edoardo. Le famiglie Frisetti e Agnelli agli esordi dell’imprenditoria torinese (B. Quaranta) – S. Passaggio, Il pensiero politico di Santorre di Santa Rosa. Il neoguelfismo nel secolo liberale (P. Gentile)
– Studi da Venaria (C. Devoti) – Boteriana II. Giovanni Botero fra il De regia sapientia e le Relazioni universali (F.
Ieva) – Giorgio Mario Lombardi. Giurista, storico e amministratore (M. Rosboch) – L’araldica tra ostensione e identità
di famiglie e comunità (C. Siccardi) – Bene, Piemonte, Savoia. Memorie araldiche e genealogiche di famiglie sabaude
tra centro e periferia (A. Piazza) - G. Melano, Un museo per il re. Origini e primi anni del Museo Storico Nazionale
di Artiglieria (E. Gianasso) - Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. Stato, capitale, architettura (G. Mola di
Nomaglio) – S. Tombaccini, Femmes Niçoises. Une histoire au féminin de l’Ancien Régime à la Belle Époque (R.
Roccia) – A. A. Mola, Vittorio Emanuele III. Il Re discusso (A. Mella) – Tesori del Marchesato di Saluzzo. Arte, storia
e cultura tra Medioevo e Rinascimento (R. Roccia) – Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy (E. Gianasso) –
Giovanni Battista Borra da Palmira a Racconigi (E. Gianasso) – A. Offman, L. Facchin, M. Ferrario, P. Dell’Aquila,
L. Mana, Palazzo Perrone di San Martino, da dimora nobiliare a sede della Fondazione CRT (C. Devoti) – P. Cornaglia, Il giardino francese alla corte di Torino. Da André Le Nôtre a Michel Benard (E. Gianasso) – F. Corrado, P. San
Martino, Pietro Piffetti (L. Facchin) – G. Mayer, Kulturpolitik der Aufklärung. Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg
(1711-1794) und die Künste (S. Tammaro) – Da Giorgio Vasari agli epigoni ottocenteschi. Legami d’arte e d’architettura a Santa Croce di Bosco Marengo (E. Gianasso) – Disegnare la città. L’Accademia Albertina e Torino tra Eclettismo e
Liberty (M.C. Visconti) – Archivi e cantieri per interpretare il patrimonio. Fonti, metodi, prospettive (M.V. Cattaneo)
– G.B. Schellino. La chiesa parrocchiale di Dogliani Borgo. Costruzione e ricostruzione (1859-1961) (E. Gianasso) – A.
Panzetta, Felice Tosalli. L’archivio privato. Lettere, scritti, documenti e immagini dal fondo riservato dello scultore torinese (W. Canavesio) – I Del Carretto. Potere e committenza artistica di una dinastia signorile tra Liguria e Piemonte
(XIV-XVI sec.) (G. Mola di Nomaglio) – M.L. Sturani, Dividere, governare e rappresentare il territorio in uno Stato di
antico regime. La costruzione della maglia amministrativa nel Piemonte sabaudo (F. Quaccia) – B.A. Raviola, Giovanni
Botero. Un profilo fra storia e storiografia (M.T. Pichetto) – M. Alfano, G.E. Cavallo, Lepanto. I piemontesi combattono (G.F. Siboni) – S. di Santa Rosa, Confessions (1801-1813) (P. Gentile) – S. Ronco, Costantino Nigra. Diplomatico e
gentiluomo (A. Pennini) – L. Arcuti, Insieme si cresce. Scritti di banca e finanza 1950-1998 (C. Bermond) – Dalla parte
della storia. Scritti in onore di Bartolo Gariglio (P. Gentile) – P. Rossi, Incontri e ricordi (M. Chiesa) – I cistercensi foglianti in Piemonte tra chiostro e corte (sec. XVI-XIX) (M. Chiesa) – A. Liviero, Il Père Laurent e il Refuge des Pauvres
(G. Mola di Nomaglio) – R. Gualino, Confessioni di un sognatore (N. Betta) – R. Gualino jr, Mio nonno Riccardo (N.
Betta) – G. Caponetti, Drovetti e l’Egizio. L’avventurosa vita del collezionista alle origini del Museo Egizio di Torino
(A.M. Ludovici) – G. Tesio, Primo Levi. Il laboratorio della coscienza (L. Ricaldone) – R. Cicala, Da eterna poesia.
Un poeta sulle orme di Dante: Clemente Rebora (G. Tesio) – F. Lorenzi, “Un paesaggio del sentimento”. Nico Orengo
narratore e poeta di Liguria (V. Boggione) – Quatorze secondes. L’art réfléchi dans un sonnet (M. Bertini) – E. Papa,
Lingua e cultura nei balletti di corte. La primavera trionfante dell’inverno (G. Olivero) – D. Cacia, Lingua e cultura
nei balletti di corte. L’unione perla peregrina Margherita reale e celeste (G. Olivero) – M.P. Villavecchia, Nomi e forme
dell’aratro in Piemonte (A. Ghia) – M. Poma - E. Geninatti Togli, Dizionario Mezzenilese-Italiano (G. Goria) – G.
Cavallo, Il quartiere della Crocetta. Dalla chiesa al grande sport (G. Pennaroli) – Savigliano. Un millennio tra arte,
storia e cultura (A. Malerba) – M. Del Savio, Gli statuti di Frassinere (1415) (A. Ghia) – E. Acerno, Chiesa di Santa
Maria Assunta e San Giorgio Martire. Fonti e arredi dal XVI al XX secolo (F. Quaccia) – G. Berattino, L. Mattalucci,
La chiesa cittadina di San Gaudenzio in Ivrea (F. Quaccia) – Longobardi a Belmonte (F. Quaccia) – M. Cima, O. Cima,
Memoria di una Comunità. San Colombano Belmonte (F. Quaccia) – La Chiesa dedicata alla Madonna delle Vigne (F.
Quaccia) – R. D’Angelo, Ivrea in armi (F. Quaccia) – Olivetti e la cultura nell’impresa responsabile. La Collezione Olivetti (F. Quaccia) – G. Berattino, Piero Venesia. Un canavesano al servizio della comunità (F. Quaccia) – G. Perlasco,
Amicizia, pensieri, immagini… (F. Quaccia) – F. Gioana, Storico Carnevale di Ivrea. Questa è la nostra storia (F. Quaccia) – D. Zaia, Dalla paura alla vanità. Storia del Carnevale di Ivrea (F. Quaccia) – G.E. Cavallo, Cristoforo Colombo
il Nobile (G. Casartelli Colombo di Cuccaro) – S.R. Capittini, Il capitolo di San Giuliano in Gozzano: undici secoli
di storia attraverso il loro archivio (M. Chiesa) – A. Baietto, Le stagioni di Cristina (A. Mella) – G.L. Vaccarino, La
coscienza infelice. Percezione e immagini della malattia mentale dal mito alle neuroscienze (R. Roccia) – Segnalazioni.
Notizie e asterischi
301
Il tempo in posa. I Fondi fotografici del Centro Studi Piemontesi: dalla conservazione alla valorizzazione (A.M. Ludovici) – Immagini sovrane. Ritratti fotografici e autografi (XIX-XX secolo) (C.F. Prina) - Ricordo di Antonio Invernizzi
(D. Taverna) – Ricordo di Sergio Notario (G. Goria) – Attività del Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis
– Asterischi (a cura di G. Pennaroli).
Libri e periodici ricevuti 313
Notiziario bibliografico:
recensioni e segnalazioni
222
di Nomaglio nella Presentazione, palesemente mirato a richiamare, su un Museo di rara
eccezionalità, l’attenzione non
solo di appassionati e studiosi,
ma dell’intera cittadinanza con
la speranza che sottolineare
l’esistenza di una collezione
di grande spessore scientifico
possa rivelarsi una scelta utile
per una futura valorizzazione.
Il volume, scrive lo stesso Melano nella Premessa, è il quarto
di una serie aperta con Testimone del Risorgimento (2011),
in cui si leggono le vicende
del Museo descritte ad ampio
raggio, proseguita con Un cinghiale di bronzo (2018) in cui,
a quattro mani con Aldo Antonicelli, si indaga «sulle circostanze che hanno portato nel
Museo un oggetto atipico – ma
pur sempre un’arma – come il
controrostro di un trireme dei
tempi di Roma repubblicana»
(p. 12) e continuata ancora con
Dal Museo d’Artiglieria all’Armeria Reale. Vita e opere di Angelo Angelucci (2019) dedicata
al Direttore dell’istituzione
che, nel secondo Ottocento,
trasforma una raccolta di armamenti in un documento che
illustra l’evoluzione della tecnologia militare. Il quarto libro, datato 2021, discute il periodo compreso tra il 1730 e il
1850, spiegando le vicende che
precedono e accompagnano la
fondazione dell’istituzione nel
1843 appoggiandosi a un prezioso materiale archivistico.
Il libro, esito di una puntuale ricerca scientifica sapientemente restituita in forma comunicativa, è diviso
in tre parti. La prima, in cui
ogni capitolo di agevole lettura narra la «storia», e forse
anche la criticamente definita «historia», di un ente nato
ben prima dell’Unificazione
nazionale: «Il 14 giugno 1843,
il Ministro di Guerra e Marina
del regno di Sardegna annunciava al Comandante Generale d’Artiglieria che il re Carlo
Alberto aveva approvato la
proposta di istituire in Torino un Museo d’Artiglieria»
(p. 15). L’apertura del nuovo
Museo è, infatti, un progetto
che si inserisce nella politica
carloalbertina, esito della costante attenzione del sovrano
alla glorificazione del casato
sabaudo. È, peraltro, nello
stesso ambito di iniziative che,
in quegli stessi anni, è ideata e
realizzata l’Armeria Reale. Il
nuovo volume propone quindi
un scelto repertorio iconografico per accompagnare il lettore in una visita a un Museo qui
reso “di carta”, o stampato, in
cui immagini e didascalie, in
un apposito inserto a colori,
introducono protagonisti, luoghi, modelli e prototipi di armi
fino alla metà dell’Ottocento.
Nell’Appendice compare, infine, il supporto documentario
in cui carte scelte trascritte dal
materiale reperito in archivio
sostengono l’accurata indagine
svolta, confermando non solo
l’ideale prosecuzione di studi sul Museo di Artiglieria di
Giancarlo Melano, ma anche
quello stesso metodo già alla
base di Torino 1706: l’alba di
un Regno, mostra e successivo
volume di studi che nel 2006
avevano ricordato all’interno
dello stesso Museo di Artiglieria e del Museo civico Pietro
Micca i trecento anni dell’assedio di Torino, ponendosi subito come evento antecedente e
in qualche modo introduttivo
delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità di Italia e
diventando poi, per il numero
di visitatori e la diffusione del
testo, un imprescindibile riferimento per studi successivi.
Elena Gianasso
Maria Giovanna Battista
di Savoia-Nemours. Stato,
capitale, architettura, “Collana
del Centro studi delle
Residenze Reali Sabaude. La
civiltà delle corti”, V, a cura
di Chiara Devoti, Firenze,
Leo S. Olschki Editore, 2021,
pp. 566.
L’intensa e proficua attività
del DIST (Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio) che sotto la
direzione di Andrea Bocco mette a fattor comune risorse scientifiche e intellettuali di primo
piano espresse dal Politecnico
e dall’Università degli Studi di
Torino, s’impone sempre più
oggi all’attenzione degli studiosi e dei lettori per la molteplicità, qualità e pregio dei propri
interventi, studi, pubblicazioni
e cooperazioni. Recentemente
ha suscitato grande interesse a
livello internazionale il volume
Filippo Juvarra, regista di corti e
capitali, pubblicato dal Centro
Studi Piemontesi, del quale in
queste pagine già si è diffusamente parlato, esito della collaborazione tra il Centro stesso,
il DIST, la Biblioteca Nazionale
Universitaria di Torino, affiancata dalla propria Associazione
Amici e la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e
del Paesaggio del Politecnico di
Torino, diretta da Chiara Devoti, che ha permesso una completa revisione del Corpus juvarrianum conservato presso la
Biblioteca Nazionale di Torino,
dalla quale è derivata una completa ed eccellente schedatura.
Il presente volume è frutto,
invece, della collaborazione tra
il DIST e il Centro studi delle Residenze Reali Sabaude,
quinto titolo della collana “La
civiltà delle corti”, diretta da
Paolo Cornaglia, Clara Goria e
Andrea Merlotti.
232
Alla presentazione di Andrea Bocco, anche nella sua
già citata veste di direttore del
DIST, segue l’autorevole intervento di Carlo Naldi, che traccia, nello studio Una nota sui
Mémoires della Reggenza, un
sintetico e indispensabile inquadramento della figura di Maria
Giovanna Battista. Come è noto
si deve al Naldi, già vicerettore del Politecnico, l’ideazione,
congiuntamente alla compianta
Vera Comoli Mandracci, dell’edizione critica (dalla sontuosa
copia del manoscritto conservata nella Biblioteca di Giuseppe
Lantermo di Montelupo) dei
Mémoires della sovrana, nel fortunato volume a sua cura, Maria
Giovanna Battista di Savoia Nemours. Memorie della Reggenza, al quale hanno collaborato
Costanza Roggero ed Elena
Gianasso (Torino, Centro Studi
Piemontesi, 2011). Quest’opera
è tuttora fondamentale per interpretare lucidamente vicende
e ruoli della Duchessa, in uno
scenario storiografico che ancora oggi non cessa, in qualche
caso, di ancorarsi a stereotipi
interpretativi ereditati da variegate visioni – e talora malevolenze – storiografiche radicate
da antica data.
Lo sguardo della curatrice,
nel saggio introduttivo Maria
Giovanna Battista di SavoiaNemours: una ‘femme forte’
tra magnificenza e servizio dello Stato. Nuovi studi, fornisce
a un tempo una rilettura della
figura della Duchessa e una
chiave di lettura del volume,
del quale Chiara Devoti analizza e delinea i singoli contenuti,
tratteggiando criticamente il
contributo di ciascun autore.
L’ampio numero di interventi ha costretto a operare
la scelta, nell’abbozzare una
recensione del volume nell’alveo di limiti dimensionali re-
dazionalmente prefissati, tra
una carrellata complessiva e
un’“enumerazione” analitica
dei suoi contenuti. Si è optato
per quest’ultima.
L’opera si articola in tre distinte sezioni, di diversa consistenza.
Formano la prima sezione, dal titolo La costruzione
dell’immagine della Duchessa
e della corte, i saggi di Elena
Riva, «Come navigare tra Scilla e Cariddi». Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours
moglie, madre e reggente; Andrea Merlotti, Cerimoniale e
cerimonie alla corte sabauda di
Maria Giovanna Battista. Note
sul Regolamento di Bernardino
Bianco (1679/80) e sull’opera di
Gabriel Pasturel e Samuel Chappuzeau; Florine Vital-Durand,
«A Carlo la magnificenza, a Giovanna il merito»: les emblèmes
de Marie-Jeanne-Baptiste à des
fins souveraines; Massimiliano
Caldera, Problemi intorno a un
cantiere ancora aperto: una celebrazione per Maria Giovanna
Battista nel castello di Masino?;
Sandra Bazin-Henry, Rivaliser
de magnificence: le décor et le
mobilier d’argent dans l’appartement de Marie-Jeanne-Baptiste au Palais Madame; Nicoletta Calapà, La bevanda alla
moda. La cioccolata alla corte
di Giovanna Battista; Maria
Vittoria Cattaneo (alla quale
si deve pure la redazione del
volume), Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours e l’Accademia di San Luca di Torino.
Artisti e architetti per costruire
l’immagine del potere; Bianca
Guiso, Accademia dei Pittori,
Scultori e Architetti di Torino
e Académie Royale de Peinture
et de Sculpture di Parigi. Temi
a confronto; Valentina Burgassi, A difesa della cristianità:
rapporti tra i duchi di Savoia e
i Gran Maestri dell’Ordine di
Malta a metà Seicento. Lettere
tra Maria Giovanna Battista di
Savoia-Nemours e Nicolas Cotoner.
La seconda sezione, Dal territorio allo Stato, tra prassi del
controllo e sviluppo, è formata
dai lavori di Pierpaolo Merlin,
Sviluppo economico e mobilità sociale nel Piemonte della
seconda Reggenza: gli ufficiali
della Camera dei Conti di Piemonte; Laura Guardamagna,
La seta nel Piemonte della seconda Reggenza: una questione
produttiva, economica e di prestigio; segue un altro saggio di
Chiara Devoti: Una volontà sovrana: Maria Giovanna Battista
e la Sacra Religione dei Santi
Maurizio e Lazzaro, nel quale
l’autrice si sofferma su un tema
al quale ha già dedicato alcuni
noti approfondimenti, e che
si completa nei due successivi
studi, di Cristina Scalon (Strumenti fiscali a sostegno della
Sacra Religione dei Santi Maurizio e Lazzaro: provvedimenti
di Maria Giovanna Battista sulle gabelle dell’acquavite e del
tabacco) e di Nicoletta Amateis
(Indagini preliminari sulla coltivazione del tabacco nella commenda di Sant’Andrea di Gonzole nella prima metà del XVIII
secolo). Concludono la sezione
un altro studio di Valentina
Burgassi, La Vigna di Madama
Reale negli anni della seconda
Reggenza. Trasformazioni della
delitia nell’Ospedale di Carità
tra il 1679 e il 1684 e il contributo di Monica Naretto, Antonio Bertola e le commesse della
Reggente.
La terza sezione, Architettura, città, residenze: paradigmi
della reggenza e delle relazioni internazionali, si apre con
la firma di Costanza Roggero, Imprese editoriali e Theatrum Sabaudiae: la costruzione
dell’immagine dello Stato, alla
233
quale seguono gli interventi di
Cristina Cuneo, Strategie urbane e architettura negli anni della
seconda Reggenza. Al di là delle
‘isole’: proposte di lettura per la
città; Cecilia Castiglioni e Maria Chiara Strafella, La facciata
della chiesa di Santa Cristina
sulla ‘Place Royale’ tra storia e
tutela; Rita Binaghi, «Trionfare
sopra l’ostinazione del tempo»:
Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours e il cantiere del
Collegio dei Nobili; Elena Gianasso, Tra lo Stato e la Città: «du
Surintendant, des Ingénieurs, et
du Contróleur». Saperi tecnici
negli anni di governo di Maria
Giovanna Battista di SavoiaNemours (1675-1684); Paolo
Cornaglia, Filippo Juvarra tra
Stoccolma e Berlino. I progetti
per le nuove sedi del potere regio: Palazzo Madama a Torino
e il Castello di Rivoli; Enrica
Bodrato, Documenti sugli interventi dei Musso-Clemente e
di altri architetti e decoratori
nei cantieri di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours;
Marina Feroggio, La Cappella della Sindone negli anni di
Maria Giovanna Battista di
Savoia-Nemours; nuovamente
Maria Vittoria Cattaneo, La
cappella del Valentino: un progetto decorativo per l’immagine
della seconda Madama Reale;
Paola Guerreschi, Michele De
Chiaro e Maurizio Inzerillo, Le
commesse della seconda Madama Reale: una lettura delle
fabbriche. Conclude il volume
il contributo di Giosuè Bronzino, che, facendo ricorso a
tecnologie di modellazione e a
un approccio innovativo, contribuisce a mettere a fuoco e a
restituire «graficamente e concettualmente», annota Chiara
Devoti, l’immagine degli interventi commissionati dalla Duchessa per la cappella del Valentino e per Palazzo Madama
(Due cantieri della Duchessa
madre: fonti e modelli).
Il concatenarsi dei diversi
studi in un insieme organico
perviene a delineare un quadro ampio, interdisciplinare e
sfaccettato dell’età della seconda reggenza, il cui interesse e
rilevanza si estendono al di là
dei suoi confini cronologici,
abbracciando in termini complessivi il Seicento sabaudo,
tra storia, società, politica,
economia, corte, feste, cerimoniali, arte, architettura e non
soltanto.
Gustavo Mola di Nomaglio
Simonetta Tombaccini, Femmes Niçoises. Une histoire au
féminin de l’Ancien Régime
à la Belle Époque, Nice, Acadèmia Nissarda, 2021, pp.
464, ill.
Qual è la cifra delle donne
nizzarde di cui in questo bel
volume Simonetta Tombaccini
traccia la storia? Sono, queste donne, epigoni della vista
lunga e dell’ardimento di Catarina Segurana, la popolana
che nel 1543 tenne testa ai turchi (Préambule, pp. 11-15), o
piuttosto dello sguardo corto e
della remissività della bugadiera
(lavandaia) Marie Tibaud incapace di coltivare sogni d’evasione? (p. 279). Allo storico francese Paul Canestrier (1889-1956)
la mitica Catarina appariva nel
primo dopoguerra (1923) personificazione dell’«héroisme
dont sont capables les Niçoises
de tous les temps» (p. 15): tutte le nizzarde, di tutti i tempi.
Nella Contea, all’ombra delle
gesta impavide di colei che nel
secol breve avrebbe meritato a
imperitura memoria un monumento nella città natale, erano
fioriti infatti nel corso dei seco-
li tanti esempi di abnegazione
e di coraggio, certamente non
clamorosi come il suo, ma
neppure insignificanti: forse
inconsapevoli, ma essenziali al
vivere quotidiano. Le piccole
Marie Tibaud, con i loro silenzi, le loro fatiche, la loro rassegnazione non avevano forse
saputo affrontare eroicamente
in seno alla comunità nizzarda
i disinganni di tempi perigliosi concedendo senza tentennamenti a se stesse null’altro
che il lavoro? Protagoniste sia
pure minori, e non semplici
comparse, queste donne fanno corona a figure femminili
di primo piano e con quelle
recitano sul palcoscenico della
Storia le loro storie individuali.
Tali storie sono sapientemente
ricostruite e narrate con scrittura sciolta e affettuosa partecipazione nelle pagine di
questo libro, che segue lavori
di analogo spessore culturale
della stessa Autrice, quali La
vie de la noblesse niçoise e La
Nation hébraïque de Nice, editi
pur essi dall’Acadèmia Nissarda (recensiti in “Studi Piemontesi”, il primo da Marco Carassi, XLV, 2 (2016), pp. 698-700;
il secondo da Rosanna Roccia,
XLVII, 1 (2018), pp. 292-294).
Ricercatrice abilissima, Simonetta Tombaccini ha esplorato, al di qua e al di là delle
Alpi, archivi e biblioteche, raccolte epistolari, quotidiani, riviste, relazioni di viaggio, e ha
portato in luce una messe straordinaria di documenti sull’universo femminile nizzardo:
materiale di prima mano che
le ha consentito di studiare caratteri e costumi, costrizioni e
aperture, legami e sentimenti,
mestieri e passatempi, credenze e superstizioni. Spingendosi
sui terreni delle scienze sociali
e giuridiche, non ha ignorato
inoltre dati quantitativi neces234