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Plan de Stupinis et ses Environs, immagine immersiva

2020, Filippo Juvarra. Regista di corti e capitali dalla Sicilia al Piemonte all'Europa, a cura di Franca Porticelli, Costanza Roggero, Chiara Devoti, Gustavo Mola di Nomaglio

Rispetto al disegno tradizionale, in tempi recenti l’informatizzazione si è imposta proponendosi quale soluzione più speditiva e più agevole e offrendo risultati prima insperabili; tra questi la creazione di modelli virtuali in tre dimensioni, spazi metafisici al cui interno un osservatore, opportunamente guidato, può muoversi in un percorso di conoscenza dell’ambiente modellato, anche in certi casi immerso in contesti di età precedenti o in paesaggi onirici...

Filippo Juvarra regista di corti e capitali dalla Sicilia al Piemonte all’Europa regista di corti e capitali dalla Sicilia al Piemonte all’Europa Il complesso degli album che formano il cosiddetto corpus juvarrianum fu acquisito sul mercato antiquario tra il 1762 e il 1763 dall’allora prefetto della Biblioteca Giuseppe Pasini con il duplice intento di offrire a docenti e studenti dell’Ateneo torinese un importante fondo di disegni e incisioni e di dotare la Biblioteca di gran parte della produzione grafica di Filippo Juvarra, architetto di origine siciliana, ma fortemente inserito nel contesto culturale torinese. A questa prima serie si aggiunge il dono nel 1857 di un ulteriore volume, l’unico espressamente ideato da Juvarra, la raccolta dei Penzieri diversi p. studio d’architettura fatti da me D. Filippo Juvarra a 9 luglio 1707 in Roma. La Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, in concomitanza con i trecento anni della sua fondazione da parte di Vittorio Amedeo II – di fatto il vero trait-d’union tra la biblioteca e l’architetto – e l’ ABNUT (Associazione Amici della Biblioteca Nazionale Universitaria) hanno voluto con tenacia riportare all’attenzione del pubblico, da quello più vasto agli specialisti, nell’ambito della straordinaria ricchezza dei fondi, l’eccezionalità di questo corpus juvarrianum, presentato per la prima volta nella sua compiutezza in occasione della mostra e offerto, con aggiornamenti critici, in questo volume. Alla pubblicazione dell’intero repertorio degli album si associa una selezionata serie di saggi d’occasione, che mettono in luce la ricchezza non soltanto della figura di Juvarra, ma innanzitutto del milieu culturale juvarriano con le sue ricadute evidenti sul panorama torinese ed europeo. regista di corti e capitali dalla Sicilia al Piemonte all’Europa a cura di Franca Porticelli, Costanza Roggero, Chiara Devoti, Gustavo Mola di Nomaglio FILIPPO JUVARRA REGISTA DI CORTI E CAPITALI dalla Sicilia al Piemonte all’Europa Torino, Biblioteca Nazionale Universitaria 2020 – 2021 Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino Con il sostegno di Direttore Guglielmo Bartoletti già Coordinatrice e Coordinatore Ufficio Fondi Antichi e Collezioni Speciali, Tutela, Conservazione e Restauro Franca Porticelli e Fabio Uliana e di Associazione Amici Biblioteca Nazionale Universitaria Torino Presidente Franco Cravarezza Sponsor assicurativo Tesoriere Vincenzo Di Libero Con il patrocinio di Centro Studi Piemontesi Ca dë Studi Piemontèis Presidente Giuseppe Pichetto Vice Presidente Gustavo Mola di Nomaglio Direttore Albina Malerba Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio Politecnico di Torino e Università degli Studi di Torino Direttore Andrea Bocco Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio Politecnico di Torino Direttore Chiara Devoti Con la collaborazione di Comitato Scientifico mostra e volume Clelia Arnaldi di Balme Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica Nicola Badolato Università di Bologna Dipartimento delle Arti Guglielmo Bartoletti Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino Paola Bianchi Giuseppina Raggi University of Coimbra Centre for Social Studies Costanza Roggero Politecnico di Torino Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio José Luis Sancho Gaspar Dirección de Inmuebles y Medio Natural Palacio Real, Madrid Università della Valle d'Aosta Dipartimento di Scienze sociali e umane Cristina Scalon Maria Vittoria Cattaneo Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino Politecnico di Torino Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio Annarita Colturato Università degli Studi di Torino Dipartimento di Studi Umanistici Paolo Cornaglia Politecnico di Torino Dipartimento di Architettura e Design Guido Curto Consorzio delle Residenze Reali Sabaude Chiara Devoti Politecnico di Torino Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio Elena Gianasso Politecnico di Torino Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio Andrea Merlotti Centro studi delle Residenze Reali Sabaude Gustavo Mola di Nomaglio Centro Studi Piemontesi Franca Porticelli Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino Archivio Storico Ordine Mauriziano Fabio Uliana Franca Varallo Università degli Studi di Torino Dipartimento di Studi Storici Coordinamento Franco Cravarezza Associazione Amici Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino ABNUT Albina Malerba Centro Studi Piemontesi Ca dë Studi Piemontèis MOSTRA VOLUME Cura Maria Vittoria Cattaneo Chiara Devoti Elena Gianasso Gustavo Mola di Nomaglio Franca Porticelli Costanza Roggero Fabio Uliana Cura Franca Porticelli Costanza Roggero Chiara Devoti Gustavo Mola di Nomaglio Digitalizzazioni Tomaso Cravarezza Antonello Di Giorgio Marzia Gallo Interventi conservativi Cristina Tarantino Soseishi - Restauro e conservazione beni grafici, fotografici, archivistici e librari Coordinamento tecnico Officina delle Idee Progetto, allestimento e grafica Marzia Gallo Multimediale Tomaso Cravarezza Prestatori Biblioteca Mola di Nomaglio Archivio Storico Ordine Mauriziano Si ringraziano per la collaborazione Tutto il personale della Sala Manoscritti e Rari e i volontari dell’ABNUT per assistenza e sicurezza in mostra Autori dei testi Clelia Arnaldi di Balme Nicola Badolato Giulia Bergamo Paola Bianchi Giosuè Bronzino Maria Vittoria Cattaneo Paolo Cornaglia Annarita Colturato Chiara Devoti Enrico Genta Elena Gianasso Andrea Merlotti Gustavo Mola di Nomaglio Franca Porticelli Giuseppina Raggi Costanza Roggero José Luis Sancho Gaspar Cristina Scalon Fabio Uliana Franca Varallo Revisione scientifica repertorio Maria Vittoria Cattaneo Elena Gianasso Coordinamento Chiara Devoti Redazione Maria Vittoria Cattaneo Impaginazione Luisa Montobbio Edizione Centro Studi Piemontesi Ca dë Studi Piemontèis 10121 Torino - Via Ottavio Revel, 15 Tel. 011.537486 info@studipiemontesi.it www.studipiemontesi.it ISBN 978-88-8262-298-5 DOI 10.26344/JUV20 Stampa L’Artistica Savigliano “Intorno” Corpus al juvarrianum 350 Filippo Juvarra regista di Corti e Capitali Entrambi già dati per dispersi (Gritella 1987, Defabiani 1990), ritrovati in AOM, Mappe e Cabrei, Concentrico di Stupinigi/1-2, ora Stup.XVIII.29, [1790/1-2], schedati e pubblicati in Devoti 2012, 184186, nn. 17-18. 11 Grande ricognizione territoriale degli anni 1802-1805. AOM, Mappe e Cabrei, s.n., ora Stup.XIX.2, [18021815], già pubblicato in Gritella 1987, 254, ill. 296 e schedato in Devoti 2012, 186, n. 19. 10 Felice Bernardi Plan de Stupinis et ses Environs, immagine immersiva Rispetto al disegno tradizionale, in tempi recenti l’informatizzazione si è imposta proponendosi quale soluzione più speditiva e più agevole e offrendo risultati prima insperabili; tra questi la creazione di modelli virtuali in tre dimensioni, spazi metafisici al cui interno un osservatore, opportunamente guidato, può muoversi in un percorso di conoscenza dell’ambiente modellato, anche in certi casi immerso in contesti di età precedenti1 o in paesaggi onirici. In passato non sono mancate rappresentazioni cartografiche che hanno tentato, derogando spesso dai ricchi codici propri del lessico della rappresentazione, di conferire alle immagini una apparenza tridimensionale, specialmente laddove si intendesse porre in luce l’aspetto volumetrico dei rilievi montuosi, così come l’esistenza di insediamenti umani o di sistemi di fortificazione2. Non privi di fascino anche i compromessi tra viste assonometriche e proiezioni ortogonali con la dichiarata finalità di esaltare lo sviluppo in elevato di architetture o di aree a verde: ne è un esempio la tavola intitolata Plan de Stupinis e ses Environs3, che nasce come planimetria della palazzina di caccia di Stupinigi e delle sue pertinenze, ma all’interno della quale emergono con evidenza le peculiari rappresentazioni degli elementi del parco, a costituire parte integrante e imprescindibile del complesso. Scendendo nello specifico del Plan occorre mettere in evidenza la precipua resa grafica delle alberature, con una sorta di assonometrica, tracciate come se la consultazione della tavola dovesse compiersi solo e unicamente posizionandola secondo il verso suggerito dal cartiglio; analogamente accade per le lunghe teorie di vasi che, come gli altri elementi del verde, si dotano di ombre proprie e portate, rigorosamente tracciate secondo l’esposizione solare tipica delle ore mattutine, specifica in quest’area4. Questi accorgimenti, totalmente omessi nella rappresentazione dell’edificato, riportato rigidamente in planimetria, conferiscono all’immagine una veste apparentemente realistica, pur senza sfociare in una espressione artistica. Quanto premesso ha suggerito l’applicazione al tema specifico dello stretto intorno della palazzina delle tecniche informatiche a cui si faceva cenno, anche in considerazione delle trasformazioni intercorse nel parco. Una folta vegetazione costituita da piante ad alto fusto occupa infatti oggi le aree circoscritte all’interno del muro di cinta circolare, spazi che secondo il Plan de Stupinis erano caratterizzati da grandi aree a verde, con alberature solo limitatamente ai viali, dove trovavano luogo i già noti pioppi cipressini5 o sulle perimetrazioni dei giardini laddove si collocavano altre specie arboree di più modesta dimensione. Similmente, la palazzina, è stata modellata nella configurazione illustrata dal Plan de Stupinis in relazione al contesto storico per agevolare la visualizzazione dell’ambiente circostante, anche in consonanza con le ambizioni delle rappresentazioni artistiche dell’epoca. Tra queste spiccano per importanza l’acquaforte di Ignazio Sclopis del Borgo6, che consegna un’istantanea dei giardini meridionali sullo scorcio del Settecento, e i dipinti di Vittorio Amedeo Cignaroli7, significativi nell’illustrazione dei viali alberati. Sulla scorta di queste illusioni rappresentative ci si è avvalsi delle articolate operazioni di modellazione tridimensionale, che si appoggia ai fondamenti teorici della disciplina del disegno e mutua parallelamente dalla fotografia e dalla cinematografia metodi e tecniche, al fine di realizzare un prodotto sincretico capace di mostrare lo stato dell’arte in fasi odierne e pregresse. La metodologia adottata8 sposta l’attenzione dalla ricerca del disegno, nella sua forma cartacea, alla ricerca della forma dei manufatti, ma più ancora del paesaggio entro il quale trovavano luogo i complessi architettonici. Stabilito l’obiettivo della modellazione, e i gradi di definizione attribuiti alle differenti porzioni del complesso, non globalmente indagato, individuati quindi i settori ove approfondire le operazioni mediante 351 Filippo Juvarra regista di Corti e Capitali una più accurata definizione dei particolari architettonici e del contesto, si è proceduto mediante l’impiego di software di modellazione parametrica9. La costruzione del modello tridimensionale è stata operata preminentemente in due fasi, ove la prima si è limitata alla ricostruzione dell’involucro murario della palazzina a partire da alcune restituzioni grafiche in pianta del piano nobile e dei prospetti10; è stata volutamente trascurata la modellazione degli interni, mentre le textures hanno attribuito al modello facies materiche assai semplificate, utilizzando preminentemente toni leggeri, e senza approfondire la questione del loro aspetto nel XVIII secolo. Avvalendosi del sistema delle fasi, sono state quindi distinte la porzioni del palazzo aggiunte in tempi più recenti, e non ancora identificate dal Plan de Stupinis, così da poter distinguere quanto coevo alla rappresentazione e quanto successivo. La seconda fase delle operazioni ha rivolto l’attenzione alla modellazione dell’ambiente circostante alla palazzina, limitato alla zona a parco compresa all’interno della cinta perimetrale. Per gli allestimenti del verde sono stati modellati vasi e cordoli, mentre per l’apparato vegetazionale sono state adottate famiglie di piante che potessero avvicinarsi quanto più possibile alle varietà impiegate all’epoca e nel Plan sommariamente indicate. Per le viste esterne si è adottata, in linea con la planimetria, una simulazione di luce solare diurna propria delle prime ore della mattinata di un giorno estivo: l’attenzione alle peculiarità luminose è giustificata dall’esigenza di realizzare viste prospettiche dinamiche del modello onde rendere la sua collocazione in relazione alle pertinenze della palazzina. Il confronto infatti tra le planimetrie recenti dell’attuale palazzo e il Plan fornisce informazioni assai eloquenti tra quanto presente all’epoca e quanto oggi leggibile, ma tale confronto è evidente a studiosi e osservatori colti; volendo invece rendere tale percezione godibile anche per un più ampio pubblico si sono intrapresi studi prospettici e studi dinamici sul complesso e le sue immediate pertinenze. L’accostamento delle volumetrie modellate con la riproduzione digitalizzata del Plan de Stupinis costituisce un ossimoro poco comune, anche se già sperimentato in altri contesti culturali11, laddove però la planimetria costituisce il sostrato al di sopra del quale emergono, grazie alla grafica computerizzata, quelle volumetrie che già l’autore della carta intendeva esprimere con i mezzi grafici della sua epoca, in un singolare sinolo tra materia e forma. La modellazione, man mano che avanza, mette in luce le volumetrie e il gioco delle relazioni tra costruito e verde che il disegno bidimensionale non permetterebbe di apprezzare: già in corso di ridisegno si dispone di molteplici punti di osservazione (assonometrici e prospettici) che rappresentano ciascuno un possibile posizionamento per differenti istantanee sul progetto in itinere. Gli esiti del lavoro mettono in luce la chiarezza del progetto originale, ricercata e ottenuta mediante un’operazione razionale e analitica delle geometrie del parco: già mediante viste prospettiche, ma ancor più grazie alla navigazione immersiva, si ha l’impressione di perdere la percezione della geometria sottesa all’area, percepibile per lo più nel viale centrale, in asse alla facciata meridionale della palazzina e nel suo rondò. Lo strumento, seppur nei suoi limiti, ancor più resi manifesti dalla mole di oggetti e volumi processati nella generazione delle visualizzazioni dinamiche, ben evidenzia la disparità tra la chiarezza formale della pianta e la percezione degli elevati. Il susseguirsi in forma metodica delle lunghe teorie di alberature, la successione di vasi e più in generale la ripetitività di elementi tra loro comparabili si contrappone alle aiuole simmetriche en broderie in prossimità della palazzina12. La scena, in senso teatrale, è occupata quindi dalla cadenza ripetitiva degli elementi prescelti, mai casuale e sempre in contrappunto ai giochi geometrici della planimetria, quasi a fare da semplice anticamera, o meglio da quinta scenica, al fulcro del complesso ossia al corpo aulico del palazzo, in una gara nel non sottrarre mai a questo il suo valore di protagonista della scena, esattamente come sembrano suggerire le già richiamate illustrazioni d’epoca. Giosuè Bronzino Per un esempio di applicazione volta alla ricomposizione delle fasi di avanzamento del cantiere, Bronzino 2019. 2 Tra le cartografie più celebri basti ricordare le tavole del Theatrum 1 352 Filippo Juvarra regista di Corti e Capitali Sabaudiae o l’interessantissima immagine offerta da Placide de Sainte-Hélène, La source du Po et les passages de France en Piemont, Amsterdam, Chez Jean Covens & Corneille Mortier, sur le Vygendam, 1735. 3 Plan de Stupinis e ses environs, prima del 1789, senza firma. AOM, Stupinigi, Vinovo e dipendenze, m. 48, fasc. 1607. Si veda la scheda precedente. 4 In contrasto con la consuetudine imperante nelle cartografie militari dell’epoca che imponevano la proiezione da nord in un ribaltamento della logica dell’esperienza pratica. Devoti 2011, 56-57. 5 Il populus nigra piramidalis, detto volgarmente pioppo cipressino (per la somiglianza della sua chioma, assai slanciata, con quella del cipresso) che orna oggi il perimetro del sistema di Stupingi appartiene a un intervento di reimpianto di circa 1.700 esemplari ai lati della strada circolare e lungo le due principali rotte di caccia che si staccano dal raccordo anulare, ovvero la Rotta Niccolò e la Rotta Chisola, messo a dimora nel 2008 a seguito di una precisa indagine archivistica. Per le logiche di questa piantumazione: Devoti, Defabiani 2012, 77-81. 6 Ignazio Sclopis del Borgo, Veduta di Stupinigi, acquaforte, 1773. 7 Vittorio Amedeo Cignaroli, serie delle Cacce al Cervo, 1771-1778. Palazzina di caccia di Stupinigi, Appartamento del Re, Sala degli Scudieri. 8 I processi cui qui si fa riferimento trovano analogia con i principi fondanti la metodologia Heritage BIM o H-BIM. 9 Nello specifico il software di modellazione adottato per il presente studio è Autodesk Revit® nella versione 2019. 10 Gritella 1987, 60. 11 Tra gli esperimenti più recenti che vedono l’integrazione tra cartografia storica e strumenti informatici per esempio Devoti, Guerreschi 2019, 110-111. 12 Cornaglia 2012, 133-148; Cornaglia 2017b. Conti Stupinigi 1729-1739 Archivio Ordine Mauriziano, Conti e Bilanci, Conti Stupinigi 1729-1739, n. 153. Il registro, come tipologia documentaria, ha una sua caratteristica fondamentale, ossia quella di essere predisposto e rilegato prima della sua compilazione; è per questo motivo infatti che alcuni registri sono annuali ed altri pluriennali, e alcuni presentano al fondo pagine bianche sbarrate. Il registro Conti Stupinigi 17291739 è catalogato nella serie Conti e Bilanci e, come la maggior parte dei documenti di natura contabile, osserva al suo interno un criterio di ordine cronologico annuale, dettato dall’esercizio finanziario che si struttura per anno solare. È un registro relativo solo alla contabilità del territorio di Stupinigi, compresa la Palazzina di Caccia, la cui costruzione inizia nel 1729. Ogni anno si apre con un breve cappello introduttivo del cassiere, che rimette, ossia “presenta”, il conto dell’anno al Consiglio dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro per l’approvazione. A seguire si trova una prima suddivisione in Rubrica del Caricamento e Rubrica dello Scaricamento, ove i termini caricamento e scaricamento corrispondono agli attuali “entrate” e “uscite”. La Rubrica del Caricamento riporta le voci per nominativo dei soggetti che provvedono a “caricare”, ossia imputare, stanziare o versare denari sul conto per sostenere le diverse spese per Stupinigi; si tratta per lo più di soggetti che ricoprono una carica e/o rivestono una funzione all’interno dell’Ordine o in altre istituzioni, come ad esempio il Tesoriere della Sacra Religione, il Tesoriere generale di Sua Maestà, il Tesoriere della presente città (ossia Torino), ma vi possono essere anche gli affittuari delle proprietà mauriziane, che devono versare nella casse dell’Ordine i canoni annuali prestabiliti. A fianco di ciascuna voce è indicato il numero del capitolo di entrata relativo. I capitoli di entrata sono in numero ridotto, solitamente 4, e si ripetono pressoché immutati nel corso degli anni, poiché le fonti di finanziamento sono sostanzialmente sempre le stesse. La Rubrica dello Scaricamento riporta in ordine alfabetico i nominativi di coloro che sono stati pagati per una fornitura o per un servizio; a fianco di ciascun nome sono indicati i capitoli di spesa relativi all’oggetto delle prestazioni. I capitoli di spesa sono numerosi, in media 65, e variabili negli anni: ciascuno di loro si riferisce a un singolo oggetto o materia. Seguono le suddivisioni di Caricamento, con elenco per numero arabo dei capitoli in entrata e Scaricamento, con elenco per numero arabo dei capitoli di spesa o uscita, con i dati relativi al capitolo riportati in colonne, in una sorta di tabella. A fianco di ogni capitolo si legge Si accetta, voce riportata dal cassiere dopo l’approvazione avuta dal Consiglio. Ogni capitolo di entrata riporta i soggetti versanti, gli importi caricati e il rimando ai capitoli di spesa che gravano su quell’ammontare. Ogni capitolo di spesa, che è relativo a una fornitura o a un servizio particolari, riporta nella colonna di sinistra il soggetto che viene pagato, spesso con l’indicazione della professione o mestiere (ad esempio spaccapietre, bovaro, minusiere, etc.), nella colonna centrale la fornitura, il servizio o il lavoro svolto, nella colonna di destra il costo complessivo, rappresentato dalla somma dei singoli recapiti, ossia dei diversi pagamenti effettuati a favore del soggetto su quel capitolo di spesa. Finiti gli elenchi dei capitoli di entrata e uscita con le relative descrizioni, segue un Ristretto del conto, suddiviso sempre in Caricamento e Scaricamento: il Caricamento elenca i singoli capitoli di entrata, ciascuno con i relativi importi, cui segue il totale del Caricamento; analogamente lo Scaricamento elenca i singoli capitoli di spesa, ciascuno con i relativi importi, cui segue il totale dello Scaricamento. Nel Ristretto, dalla comparazione dei totali, è evidente il pareggio del conto, che si ottiene indicando talvolta anche l’eventuale saldo positivo precedente. Dopo il Ristretto possono trovarsi eventuali note o relazioni da parte di membri del Consiglio, ad esempio dal patrimoniale generale, che vengono assunte e riprese dal Consiglio in fase di approvazione del conto. Può anche capitare che venga rilevato e contestato un errore con conseguente debito da parte del cassiere, che è chiamato a sanare. Il conto consuntivo è redatto nel mese di aprile dell’anno successivo cui il conto si riferisce; dalla data del verbale di approvazione del Consiglio si risale all’anno del conto, ossia l’anno prima, che coincide con quello indicato nel cappello redatto dal cassiere. Notevole è l’importanza di questo registro per lo studio della costruzione della Palazzina di Caccia di Stupinigi poiché, a sostanziale completamento delle altre fonti documentarie, conferma la presenza di illustri architetti come Juvarra e suoi successori, descrive i lavori delle diverse maestranze, dallo spaccapietre all’indoratore, dal serragliere al minusiere, dal calcinaro al pittore, e testimonia così la complessità architettonica e artistica del monumento del Barocco piemontese. Cristina Scalon 485 Filippo Juvarra regista di Corti e Capitali Indice Presentazioni Guglielmo Bartoletti, Direttore della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino . . . . . . . . Fondazione Compagnia di San Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Giovanni Quaglia, Presidente Fondazione CRT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Franco Cravarezza, Presidente Associazione Amici della Biblioteca Nazionale Universitaria Onlus Giuseppe Pichetto, Albina Malerba, Presidente e Direttore Centro Studi Piemontesi . . . . . . Andrea Bocco, Direttore DIST, Politecnico di Torino e Università degli Studi di Torino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Gli album di Juvarra: tra corti e capitali dalla Sicilia al Piemonte all’Europa . . . . . . . . . . . . . . . Pag. V » VI » VII » VIII » IX » X » XI I Curatori Il cavalier don Filippo Juvarra, architetto del re . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » XIV Andrea Merlotti Il Corpus juvarrianum della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino Pagine aperte sullo Studio di architettura di Filippo Juvarra Maria Vittoria Cattaneo, Elena Gianasso ............................... » 3 Ris. 59.1 . . . Ris. 59.2 . . . Ris. 59.3 . . . Ris. 59.4 . . . Ris. 59.5 . . . Ris. 59.6 . . . Ris. 59.7 . . . Ris. 59.8 . . . Ris. 59.9 . . . Ris. 59.10 . . Ris. 59.11 . . Ris. 59.17 . . Ris. 59.18 . . Ris. 59.19 . . Ris. 59.20 . . Ris. 59.21 . . Ris. 59.22 . . Ris. 59.22add . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » » » » » » » » » » » » » » » » » » 7 15 26 35 180 183 195 197 201 205 207 211 229 237 242 252 259 267 .. » 269 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La raccolta di disegni juvarriani della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino e il suo catalogo informatizzato: alcune note . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Giulia Bergamo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 486 Filippo Juvarra regista di Corti e Capitali “Intorno” al Corpus juvarrianum «Penzieri diversi» di Filippo Juvarra nel fondo di grafica della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 275 Franca Porticelli Filippo Juvarra e Giovanni Pietro Baroni di Tavigliano, alias Ignazio Agliaudi. Nuovi documenti per la conoscenza del contesto culturale e architettonico piemontese del XVIII secolo . . . . . . . . . » 285 » 297 » 306 » 310 » 322 » 333 » 339 ........ » 348 ..................................... » 348 .......................... » 350 ............................................... » 352 » 355 » 362 » 374 » 379 Maria Vittoria Cattaneo Filippo Juvarra, «pittore, architetto e cesellatore» di chiese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Elena Gianasso Filippo Juvarra e la fortuna del linguaggio dei «geroglifici» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Clelia Arnaldi di Balme Filippo Juvarra: architetture e giardini da Roma a Torino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Paolo Cornaglia “Pensieri” di Filippo Juvarra per Stupinigi: un disegno territoriale per l’architettura sovrana . . . . . Chiara Devoti Juvarra e la visione urbanistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Costanza Roggero Juvarra, Sacchetti y el Real Palacio nuevo de Madrid, 1735-1738 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . José Luis Sancho Gaspar Filippo Juvarra, Instruzione per la Palazzina di Caccia da farsi nuovamente nelle Vicina[n]ze di Stupiniggi Chiara Devoti Felice Bernardi, Plan de Stupinis et ses Environs Chiara Devoti Felice Bernardi, Plan de Stupinis et ses Environs, immagine immersiva Giosuè Bronzino Conti Stupinigi 1729-1739 Cristina Scalon Juvarra scenografo Le scene del dramma per musica: Juvarra e i teatri romani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nicola Badolato Filippo Juvarra e la scena musicale sabauda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Annarita Colturato Filippo Juvarra, Domenico Scarlatti e la corte della regina di Portogallo: politiche teatrali tra Lisbona e Torino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Giuseppina Raggi Il teatro del dolore. Filippo Juvarra e gli apparati funebri a Torino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Franca Varallo 487 Filippo Juvarra regista di Corti e Capitali Dalla Sicilia all’Europa Per Vittorio Amedeo II re di Sicilia: l’Encelado festante di Giuseppe Antonio Mombello . . . . . . . Pag. 389 Fabio Uliana Sovranità e giurisdizione tra Piemonte e Sicilia: la contea di Modica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 393 » 396 » 399 » 405 ............ » 409 Verso un’unità annunciata? I Savoia in Italia e i legami siculo-sabaudo-piemontesi tra Medioevo e Risorgimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 413 ............................ » 439 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 451 Abstract . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 472 Indice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 485 Enrico Genta Ternavasio Francesco d’Aguirre e Vittorio Amedeo II . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Paola Bianchi Tracce di Juvarra nell’Archivio dell’Ordine Mauriziano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cristina Scalon Il viaggio in Portogallo di Filippo Juvarra e la concezione di Lisbona occidentale . . . . . . . . . . . . Giuseppina Raggi Santo Occo, Il tempio della gloria dedicato alla sacra real maestà di Vittorio Amedeo Re’ di Sicilia, Gerusalemme, e Cipro. Panegirico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fabio Uliana Piemonte e Sicilia tra Medioevo e Ottocento Gustavo Mola di Nomaglio Un itinerario bibliografico: dal Regno di Sicilia all’Unità d’Italia Gustavo Mola di Nomaglio Finito di stampare per i tipi de L’Artistica Savigliano giovedì 17 dicembre 2020, nell’anno trecentesimo dalla fondazione della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino Filippo Juvarra regista di corti e capitali dalla Sicilia al Piemonte all’Europa