Śrī Svāmī Rāma
Lo Yoga di Ahiṃsā
dal testo:
Dall‟Uno della Tradizione ai Sistemi Aperti
Patañjali Yogasūtra –
Il „punto di vista‟ Yoga Vol I -Yama e Niyama, i Doveri
(astensioni e osservanze)
A cura di Fabio Milioni
Svāmī Rāma1 (Brij Kiśore Dhasmana) sin da giovane ha
seguito l‟insegnamento del suo Maestro, Bangali Baba, che l‟ha
fatto viaggiare tra vari Templi dove ha ricevuto insegnamenti di altri
Maestri, incluso il Gran Maestro che viveva in una remota regione
del Tibet. E‟ stato uno dei primi Yogī le cui facoltà sono state
oggetto di studi scientifici in occidente. Fondatore dell‟Himalayan
Institute of Yoga Science and Philosophy, ha altresì dato stimolo
alla realizzazione di una struttura ospedaliera nel nord dell‟India
(Dehradun) al servizio di milioni di persone povere che vivono in
prossimità delle montagne.
Come introduzione all‟insegnamento di questo grande
Adepto, una citazione che illustra lo scenario della Via,
dell‟Operatività richiesta a coloro che, liberamente, scelgono di
realizzare il „conosci te stesso‟2 :
Non ho mai detto a nessuno dei miei apprendisti di abbandonare
la sua cultura o la sua religione. Ho semplicemente insegnato il
metodo che a mia volta ho appreso e che è stato verificato. Se tu
potrai accettare questi metodi per la tua crescita spirituale, per il
tuo benessere, per ciò che è buono, potrai farlo: è esclusivamente
1
http://www.swamiramasociety.org/project/swami-rama-himalayaninstitute/
2
γνῶθι σαυτόν, gnōthi sautón, o nosce te ipsum, patrimonio universale
della Tradizione.
1
una tua scelta. Questo è un sistema che implica impegno, non
comandamenti. Sei tu che devi decidere di impegnare te stesso
sulla tua Via e di raggiungere l'obiettivo del conoscere te stesso.
Questo è un tuo impegno, non è un comandamento che viene
dall'esterno verso di te: se decidi di conoscere te stesso, allora
puoi conoscere te stesso. Se tu non vuoi conoscere te stesso, o
non prendi cura di conoscere te stesso, nessuno può forzarti a
farlo. Ma, in ogni caso, la tua crescita e la tua evoluzione
arriverà un punto nel quale vorrai conoscerti in profondità,
vorrai conoscere il tuo sé più profondo. A questo punto
t‟impegnerai e avrai la possibilità concreta di conoscere te
stesso in questa stessa vita. Tu deciderai di conoscerti a tutti
livelli, non solo quelli fisici. Spesso paragoni il tuo corpo a
quello degli altri e pensi di essere diverso da loro, ma questo
livello di osservazione non è certo quello della Via della verità. Il
mondo della mente è molto più ampio del mondo che vediamo
all'esterno di noi. Se tu analizzi per soli cinque minuti i tuoi
processi mentali, verificherai che questo richiede molte ore per
essere realizzato, un'ora di pensiero della mente richiederà
diversi giorni. Se decidi di conoscere te stesso hai sufficiente
tempo per raggiungere quest‟obiettivo. Non utilizzare la scusa
che non hai tempi sufficiente. A volte dici:' non ho raggiunto
nulla mi sono impegnato per anni! ´Sei veramente sicuro di
esserti profondamente impegnato? Per tredici anni ti sei illuso di
farlo, in realtà non hai veramente operato, la tua mente e le tue
azioni
sono
rimaste
legate
alla
profanità."3
Pur non essendo a conoscenza di testi scritti da Svāmī Rāma
direttamente attinenti gli Yogasūtra di Patañjali, è certo che
Svāmī gli riconosce un ruolo fondamentale rispetto alla
definizione sistematica, all‟organizzazione e alla codificazione
del „metodo dello yoga‟:
“At present, you are already walking, but you are walking in the
wrong direction. Your human efforts should be applied in a
methodogical manner and then they will help you. That particular
method was systematized, organized, and codified long ago by a
great man named Patanjali. He systematized the method of
yoga.”4
Non senza porre l‟accento sulla carenza di fondo di tanti
commentari, ovvero dalla limitazione di essere orientati alla sola
speculazione intellettuale, dimentica della pratica, e dell‟operatività:
“There have been many scholary commentaries on the Yoga
Sutras, but all the commentaries miss something very practical.
Such commentaries miss something very practical. Such
Svāmī RAMA, The Art of Joyful Living, Himalayan Int. Institute,
Honesdale, 1989, pg. 15
4
Ibidem, pg.10 ("Attualmente stai già camminando, ma cammini nella
direzione sbagliata. I vostri sforzi umani devono essere applicati in modo
metodico [solo così] vi saranno di aiuto. Il metodo specifico è stato
sistematizzato, organizzato e codificato molto tempo fa da un grande uomo
chiamato Patañjali. Egli ha sistematizzato il metodo dello yoga.").
3
2
commentaries can only satisfy the intellect, but do not actually
help you beyond that…..”5
Preso atto di tali riflessioni, riteniamo importante citare
alcuni suoi insegnamenti basilari, originariamente facenti parte di un
suo manoscritto “redatto quando vivevo con il mio gurudeva
nell‟Himalaya”6 successivamente pubblicati, su sollecitazione dei
suoi discepoli, con il titolo quanto mai significativo di “Il sentiero
del Fuoco e della Luce”. Si tratta di insegnamenti destinati ad allievi
che hanno già raggiunto uno stadio avanzato, quindi non tratta
specificatamente dei requisiti preliminari di Yama e Niyama; il che
non gli impedisce di rammentare dei concetti chiave.
Evidenziato che:
“La scienza più antica è quella dello Yoga. E‟ antica quanto
l‟esistenza umana. Purtroppo è praticata solo da pochi e non
è divenuta parte dei sistemi educativi della società. Forse
l‟uomo moderno non intraprende questa ricerca per due
motivi. Primo, le pratiche della scienza dello Yoga richiedono
tempo…Il secondo problema è la paura dell‟ignoto.”7
Richiama l‟insegnamento Tradizionale, basato sul rapporto diretto
tra Maestro qualificato e apprendista ricercatore :
“C‟è un detto secondo il quale quando l‟apprendista ricerca,
il Maestro si rivela. Ed è la verità…..”8
Dove “ricerca” significa intraprendere un difficile cammino
interiore:
“La ricerca interiore è fondamentalmente differente rispetto
alla ricerca condotta nel mondo esteriore. Nel mondo
esteriore il ricercatore trova i soggetti per i suoi esperimenti,
mentre nella ricerca interiore il ricercatore ne diventa lui
stesso soggetto. Questo è un compito di enorme difficoltà,
perché il ricercatore deve assumere l‟attitudine „Io sono il
ricercatore, io sono un laboratorio, ed io sono il soggetto
[della ricerca]‟.”9
Che richiede la presenza di requisiti ben precisi:
“Se desidera raggiungere la Verità, nel cuore
dell‟apprendista deve esserci una fiamma che bruci senza
tremolare.”10
Quello dello Yoga è un sentiero difficile, caratteristica commune a
tutte le Vie della Tradizione, perché:
“Nella mente e nel cuore di ogni uomo c‟è una continua
battaglia tra la conoscenza della Verità e il godimento dei
piaceri del mondo. Molti aspiranti desiderano praticarla, ma
5
Ibidem ("Ci sono stati molti commentari accademici sugli Yoga Sūtra, ma
tutti i commentari dimenticano qualcosa di molto pratico. Tali commentari
sono privi di qualcosa che è attinente alla pratica. Tali commentari
possono soddisfare esclusivamente l'intelletto, ma non possono
effettivamente aiutare oltre quello [stato dell‟essere limitato al
mentale]...").
6
Svāmī RĀMA, Path of fire and light, Himalayan Institute, Allahabad, 1996,
pg xvii
7
Ibidem, pg. xiv
8
Ibidem
9
Ibidem, pg. xiii
10
Ibidem
3
solo pochi iniziano il viaggio, e tra questi pochi, solo pochi
fortunati lo proseguono. Raramente, pochissimi molto
fortunati raggiungono l‟obiettivo.”11
Cui aggiunge un monito rispetto ai “falsi maestri”:
E‟ utile scovare chi è Illuminato e chi non lo è: “Chi dichiara
di essere illuminato sicuramente non lo è, mentre chi pratica
e segue il sentiero può essere Illuminato”. Nessuno è in grado
di saperlo.”12
L‟insegnamento di Svāmī Rāma rispetto a Yama e Niyama è
operativo; ne sono testimonianza le letture che Svāmī ha effettuato
nel corso del 1989, poi raccolte un testo magistrale13 dove, con
linguaggio semplice ed efficace, descrive il percorso del „conosci te
stesso‟, riprendendo tutti i temi principali trattati negli yogasūtra di
Patañjali. Di particolare importanza rispetto al presente lavoro è il
richiamo ad ahiṃsā, la non-nocività/non-violenza, che Svāmī, sulla
base degli Yama e Niyama, lega indissolubilmente all‟amore,
quest‟ultimo nel suo Significato più elevato:
“You should learn to love and not resent your duties, but what is
that kind of love? You can learn to love by understanding one
concept, and that is ahiṃsā. In the yoga sutra there are ten
commitments. They are not commandments, but if you are
committed to this path and decide to practice them, they will help
you a great deal. The first step to practice before all the other
teaching is ahimsa or “non-harming”. Before you can know the
Truth you have to learn ahimsa, or how to love. Before you can
lead a joyous life and live positively in the world, you have to
learn love. But you don‟t even know what love means!...Love
really means giving – giving without any condition, constantly
giving selflessly.”14
Indicando anche l‟operatività da porre in essere, con la necessaria
determinazione:
“You should also have the determination. Whatever I do today, I
will dedicate the fruits of my actions to those with whom I live.”
Love means non-harming, so you should resolve that you will not
harm, hurt or injure your spouse, children, or friends – that
means you love them. The expression of your love is in not
harming or hurting others. Love does not consist of telling
11
Ibidem, pg. xvi
Ibidem
13
Śrī Svāmī RAMA, The Art of Joyful Living, Himalayan Int. Institute,
Honesdale, 1989
14
Ibidem, pg. 39 ("Si dovrebbe imparare ad amare e a non sottrarsi ai
doveri, ma a quale tipo di amore facciamo riferimento? Si può imparare ad
amare acquisendo consapevolezza di un Significato, cioè ahiṃsā. Negli
yoga sūtra sono definiti dieci doveri [yama e niyama]. Non sono
comandamenti, ma se ci si è impegnati in questo percorso e si decide di
metterli in pratica,[yama e niyama] vi aiuteranno moltissimo. Il primo
passo da praticare, prima di tutti gli altri insegnamenti, è ahimsa o "non
nuocere". Per arrivare a conoscere la Verità... prima devi imparare
ahimsa, in altre parole come amare. Prima di poter condurre una vita
gioiosa e vivere positivamente nel mondo, devi imparare l'amore. Ma tu
non conosci il Significato dell'amore... il vero Significato di Amore è
donare-donare senza alcuna condizione, costantemente, donare in modo
disinteressato .").
12
4
someone that you cannot live without them – that is mere
selfishness. If you love someone, then don‟t harm or hurt them –
that is the real expression of your love.”15
Per Svāmī Rama lo Yoga è una scienza che svela il reale Significato
dell‟Amore, dove ahiṃsā costituisce il primo, fondamentale passo;
lo spiega con parole semplici, dirette, positive:
“Yoga science explains profoundly the true meaning of love. In
the set of personal commitments that you make, the yamas and
niyamas, yoga science advises you to practice ahimsa. Ahimsa
means non-injuring, non-harming or non-violence. To practice
ahimsa means not to harm, hurt or injure those with whom you
live. Often you hurt others merely for the sake of your selfish ego.
If you learn to practice ahimsa, then you are practicing love. To
practice ahimsa means practicing love in your daily life, and the
practice of love does not mean being selfish…. Ahimsa should be
practiced first, with those close to you and truth is practiced
later; truth will follow by itself. When you have learned to enjoy
giving, a time will come when you can give without any
reservation. Giving the fruits of your actions to others, whether
known or unknown to you, is a different process.”16
Svāmī passa quindi a illustrare l‟operatività, non senza ribadire,
ancora una volta, che:
“Whomever you love, decide one important thing: that you will
not hurt that person, through your mind, action or speech.
Ahimsa (non-violence) is the expression of love; they are one and
the same.”17
Siamo di fronte ad un insegnamento incentrato sull‟azione,
sull‟operatività. Insegnamento di cui troviamo ulteriore riscontro in
15
Ibidem, pg. 41 (“Si dovrebbe possedere anche la determinazione.
“Qualunque cosa farò oggi, dedicherò i frutti delle mie azioni a coloro
con cui vivo." Amore significa non-nuocere, quindi si dovrebbe mettere in
pratica la determinazione di non danneggiare, ferire o danneggiare il
vostro coniuge, i figli o gli amici – il che significa che li ami. L'espressione
del vostro amore è nel non danneggiare o ferire gli altri. L‟Amore non
consiste nel dire a qualcuno che non si può vivere senza di lui – il che è
mero egoismo. Se ami qualcuno, allora non danneggiarlo o ferirlo –
questa è la vera espressione del tuo amore.").
16
Ibidem, pgg. 55-56 ("La scienza dello yoga spiega in modo profondo il
vero significato dell'amore. Nella serie di Doveri personali che fate vostri,
Yama e Niyama, la scienza dello yoga propone la pratica di ahiṃsā.
Ahiṃsā significa non ferire, non danneggiare, non-violenza. La pratica di
ahiṃsā significa non fare del male, danneggiare o ferire coloro con cui si
vive. Spesso si feriscono gli altri solo per il bene del proprio Ego, egoista.
Se si apprende la pratica di ahiṃsā, significa che stai praticando l‟Amore.
La pratica di ahiṃsā significa praticare l'amore nella tua vita quotidiana,
la pratica dell'amore non significa essere egoisti... Ahiṃsā dovrebbe
essere praticata, in primo luogo, con quelli vicino a voi, la verità [Satya]
sarà praticata più tardi; la Verità scaturirà da sola. Quando avrai appreso
il piacere di donare, verrà il tempo in cui saprai donare senza riserve.
Donare il frutto delle tue azioni agli altri, che siano o meno conosciuti, è
un processo differente [ uno stato superiore dell‟Essere].").
17
Ibidem, pg. 103 ("Chiunque ami, decidi una cosa importante: che non
farai del male quella persona, attraverso la mente, azione o parola. Ahiṃsā
(non violenza) è l'espressione dell'amore; sono la stessa cosa".).
5
una sintesi18 efficace del pensiero di Svāmī Rama, laddove yama e
niyama sono elencati tra i quaranta principi da utilizzare come
strumenti di auto osservazione [„conosci te stesso‟]:
“Use the principles often each day to observe your thoughts,
words, and actions, as well as your gestures and body
language. After you have learned them, mentally scan all of
the items from time to time during the day as a means of
cultivating mindfulness. Choose one of the 40 items, and for a
day (or a week) observe it in all aspects in the external and
internal world. Notice how actions, speech, and thoughts are
related, and how that one item also affects the others. Pay
particular attention to how the four functions of mind are
affected. Check off that item, and on the following day (or
week), select another item from a different group and then
observe that one item.
Yamas & niyamas
Yamas: Non-violence (ahiṃsā), Truthfulness (satya), Nonstealing (asteya), Continence (brahmacharya), Nonmaterialism (aparigraha)
Niyamas: Purity (śaucha), Contentment (santosha), Training
senses (tapas), Study (svādhyāya), Surrender (ishvara
pranidhana)”19
Ulteriormente posti in evidenza nel programma operativo di
realizzazione della forza di volontà, nell‟ambito di trenta obiettivi da
realizzare in un mese:
“ These should be small points, but things you work on
steadily. …If you adopt thirty points to work on for thirty
days, you can just watch what you have accomplished in thirty
days‟ time. The point is not, for instance, whether you have
lied or not lied: it is that you have built your willpower. This
is the real process of building willpower. ..
1. Lovingly serve others today.
2. Observe one of the yamas (non-violence, truthfulness, nonstealing, continence or Brahmacharya, non-materialism),
18
Swami Jnaneshvara Bharati, Understanding and Practicing The
Teachings
of
Swami
Rama
of
the
Himalaya,
in
http://www.swamij.com/pdf/swamiramateachings.pdf
19
Ibidem, pg. 31 ("Utilizzare spesso i principi [yama e niyama], ogni
giorno osservando i vostri pensieri, parole e azioni, così come i gesti e il
linguaggio del corpo. Dopo averli appresi, utilizzali per scandagliare nella
mente tutti gli elementi, di tanto in tanto durante il giorno come un mezzo
per coltivare la consapevolezza. Scegli uno dei quaranta temi proposti e
per un giorno (o settimana) osservalo in tutti gli aspetti del mondo esterno
e interiore. Si noti come azioni, discorsi e pensieri sono correlati, come
ogni singolo elemento influisce sugli altri. Presta particolare attenzione a
come sono interessate le quattro funzioni della mente. Verifica
completamente quell'elemento e il giorno seguente (o della settimana),
seleziona un altro elemento da un gruppo diverso e poi osservalo. Yama
non-violenza (Ahiṃsā), verità (Satya), non-rubare (Asteya), continenza
(Brahmacarya), non-materialismo (Aparigraha) Niyama: purezza (Śauca),
accontentarsi (Santoṣa), disciplina dei sensi (Tapas), studio (Svādhyāya),
abbandono (Ῑśvara praṇidhāna)") [cfr. Śrī Svāmī RAMA, The Art of
Joyful Living, Himalayan Int. Institute, Honesdale, 1989, pp. 131-148]
6
directing your actions and speech, while observing your
thoughts.
4. Observe one of the niyamas (purity, contentment, training
senses, self-study, surrender)
16. Observe one of the yamas (non-violence, truthfulness,
non-stealing, continence or Brahmacharya, non-materialism),
directing your actions and speech, while observing your
thoughts.
18. Observe one of the niyamas (purity, contentment, training
senses, self-study, surrender)
19. Resolve that today “I will love everyone and not hate
anyone today.”20
Come notazione conclusiva di questa sintetica introduzione
all‟insegnamento di Śrī Svāmī Rāma, una proposta di meditazione
sulle sue parole rispetto all‟Operatività:
“I never teach or recommend exercises that I have not
personally done. I teach only what I do and what I have done:
I don‟t suggest exercises that are taken from books. I have
done this exercise and it helped me. “21
20
Ibidem, pg. 32 ("Questi dovrebbero essere piccoli punti, ma relativi ad
aspetti sui quali lavorare con perseveranza. ... Se si adottano trenta
argomenti sui quali lavorare per trenta giorni, si può acquisire
consapevolezza di ciò che avete compiuto in un mese. Il punto non è, per
esempio, se hai mentito o non hai mentito: è che avete rafforzato la forza di
volontà. Questo è il vero e proprio processo di costruzione della forza di
volontà. .. 1. oggi avere cura e servire gli altri. 2. osservare uno degli
yama (non-violenza, veridicità, non rubare, continenza o Brahmacarya,
non-avidità), indirizzando azioni e parole, osservando i pensieri. 4.
osservare uno dei niyama (purezza, appagamento, disciplina dei sensi,
conoscenza di Sé, abbandono) 16. Osservare uno degli yama (nonviolenza, veridicità, non rubare, continenza o Brahmacharya, nonmaterialismo), dirigere le vostre azioni e discorso, osservando i vostri
pensieri. 18. [come 4] 19. Determinazione di "amare tutti e non odiare
nessuno...”). [cfr. Śrī Svāmī RAMA, The Art of Joyful Living, Himalayan
Int. Institute, Honesdale, 1989 pgg. 128-129]
21
The Art of Joyful Living, op. cit. pg.147 ("Non ho mai insegnato o
consigliato pratiche che non ho fatto personalmente. Io insegno solo
quello che faccio e quello che ho fatto: io non suggerisco pratiche che sono
prese da libri. Ho fatto questa pratica e mi ha aiutato. ")
7