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Śrī Svāmī Rāma Lo Yoga di Ahiṃsā

2018, Dall’Uno della Tradizione ai Sistemi Aperti Patañjali Yogasūtra – Il ‘punto di vista’ Yoga Vol I -Yama e Niyama, i Doveri (astensioni e osservanze)

Svāmī Rāma (Brij Kiśore Dhasmana) sin da giovane ha seguito l’insegnamento del suo Maestro, Bangali Baba, che l’ha fatto viaggiare tra vari Templi dove ha ricevuto insegnamenti di altri Maestri, incluso il Gran Maestro che viveva in una remota regione del Tibet. E’ stato uno dei primi Yogī le cui facoltà sono state oggetto di studi scientifici in occidente. Fondatore dell’Himalayan Institute of Yoga Science and Philosophy, ha altresì dato stimolo alla realizzazione di una struttura ospedaliera nel nord dell’India (Dehradun) al servizio di milioni di persone povere che vivono in prossimità delle montagne

Śrī Svāmī Rāma Lo Yoga di Ahiṃsā dal testo: Dall‟Uno della Tradizione ai Sistemi Aperti Patañjali Yogasūtra – Il „punto di vista‟ Yoga Vol I -Yama e Niyama, i Doveri (astensioni e osservanze) A cura di Fabio Milioni Svāmī Rāma1 (Brij Kiśore Dhasmana) sin da giovane ha seguito l‟insegnamento del suo Maestro, Bangali Baba, che l‟ha fatto viaggiare tra vari Templi dove ha ricevuto insegnamenti di altri Maestri, incluso il Gran Maestro che viveva in una remota regione del Tibet. E‟ stato uno dei primi Yogī le cui facoltà sono state oggetto di studi scientifici in occidente. Fondatore dell‟Himalayan Institute of Yoga Science and Philosophy, ha altresì dato stimolo alla realizzazione di una struttura ospedaliera nel nord dell‟India (Dehradun) al servizio di milioni di persone povere che vivono in prossimità delle montagne. Come introduzione all‟insegnamento di questo grande Adepto, una citazione che illustra lo scenario della Via, dell‟Operatività richiesta a coloro che, liberamente, scelgono di realizzare il „conosci te stesso‟2 : Non ho mai detto a nessuno dei miei apprendisti di abbandonare la sua cultura o la sua religione. Ho semplicemente insegnato il metodo che a mia volta ho appreso e che è stato verificato. Se tu potrai accettare questi metodi per la tua crescita spirituale, per il tuo benessere, per ciò che è buono, potrai farlo: è esclusivamente 1 http://www.swamiramasociety.org/project/swami-rama-himalayaninstitute/ 2 γνῶθι σαυτόν, gnōthi sautón, o nosce te ipsum, patrimonio universale della Tradizione. 1 una tua scelta. Questo è un sistema che implica impegno, non comandamenti. Sei tu che devi decidere di impegnare te stesso sulla tua Via e di raggiungere l'obiettivo del conoscere te stesso. Questo è un tuo impegno, non è un comandamento che viene dall'esterno verso di te: se decidi di conoscere te stesso, allora puoi conoscere te stesso. Se tu non vuoi conoscere te stesso, o non prendi cura di conoscere te stesso, nessuno può forzarti a farlo. Ma, in ogni caso, la tua crescita e la tua evoluzione arriverà un punto nel quale vorrai conoscerti in profondità, vorrai conoscere il tuo sé più profondo. A questo punto t‟impegnerai e avrai la possibilità concreta di conoscere te stesso in questa stessa vita. Tu deciderai di conoscerti a tutti livelli, non solo quelli fisici. Spesso paragoni il tuo corpo a quello degli altri e pensi di essere diverso da loro, ma questo livello di osservazione non è certo quello della Via della verità. Il mondo della mente è molto più ampio del mondo che vediamo all'esterno di noi. Se tu analizzi per soli cinque minuti i tuoi processi mentali, verificherai che questo richiede molte ore per essere realizzato, un'ora di pensiero della mente richiederà diversi giorni. Se decidi di conoscere te stesso hai sufficiente tempo per raggiungere quest‟obiettivo. Non utilizzare la scusa che non hai tempi sufficiente. A volte dici:' non ho raggiunto nulla mi sono impegnato per anni! ´Sei veramente sicuro di esserti profondamente impegnato? Per tredici anni ti sei illuso di farlo, in realtà non hai veramente operato, la tua mente e le tue azioni sono rimaste legate alla profanità."3 Pur non essendo a conoscenza di testi scritti da Svāmī Rāma direttamente attinenti gli Yogasūtra di Patañjali, è certo che Svāmī gli riconosce un ruolo fondamentale rispetto alla definizione sistematica, all‟organizzazione e alla codificazione del „metodo dello yoga‟: “At present, you are already walking, but you are walking in the wrong direction. Your human efforts should be applied in a methodogical manner and then they will help you. That particular method was systematized, organized, and codified long ago by a great man named Patanjali. He systematized the method of yoga.”4 Non senza porre l‟accento sulla carenza di fondo di tanti commentari, ovvero dalla limitazione di essere orientati alla sola speculazione intellettuale, dimentica della pratica, e dell‟operatività: “There have been many scholary commentaries on the Yoga Sutras, but all the commentaries miss something very practical. Such commentaries miss something very practical. Such Svāmī RAMA, The Art of Joyful Living, Himalayan Int. Institute, Honesdale, 1989, pg. 15 4 Ibidem, pg.10 ("Attualmente stai già camminando, ma cammini nella direzione sbagliata. I vostri sforzi umani devono essere applicati in modo metodico [solo così] vi saranno di aiuto. Il metodo specifico è stato sistematizzato, organizzato e codificato molto tempo fa da un grande uomo chiamato Patañjali. Egli ha sistematizzato il metodo dello yoga."). 3 2 commentaries can only satisfy the intellect, but do not actually help you beyond that…..”5 Preso atto di tali riflessioni, riteniamo importante citare alcuni suoi insegnamenti basilari, originariamente facenti parte di un suo manoscritto “redatto quando vivevo con il mio gurudeva nell‟Himalaya”6 successivamente pubblicati, su sollecitazione dei suoi discepoli, con il titolo quanto mai significativo di “Il sentiero del Fuoco e della Luce”. Si tratta di insegnamenti destinati ad allievi che hanno già raggiunto uno stadio avanzato, quindi non tratta specificatamente dei requisiti preliminari di Yama e Niyama; il che non gli impedisce di rammentare dei concetti chiave. Evidenziato che: “La scienza più antica è quella dello Yoga. E‟ antica quanto l‟esistenza umana. Purtroppo è praticata solo da pochi e non è divenuta parte dei sistemi educativi della società. Forse l‟uomo moderno non intraprende questa ricerca per due motivi. Primo, le pratiche della scienza dello Yoga richiedono tempo…Il secondo problema è la paura dell‟ignoto.”7 Richiama l‟insegnamento Tradizionale, basato sul rapporto diretto tra Maestro qualificato e apprendista ricercatore : “C‟è un detto secondo il quale quando l‟apprendista ricerca, il Maestro si rivela. Ed è la verità…..”8 Dove “ricerca” significa intraprendere un difficile cammino interiore: “La ricerca interiore è fondamentalmente differente rispetto alla ricerca condotta nel mondo esteriore. Nel mondo esteriore il ricercatore trova i soggetti per i suoi esperimenti, mentre nella ricerca interiore il ricercatore ne diventa lui stesso soggetto. Questo è un compito di enorme difficoltà, perché il ricercatore deve assumere l‟attitudine „Io sono il ricercatore, io sono un laboratorio, ed io sono il soggetto [della ricerca]‟.”9 Che richiede la presenza di requisiti ben precisi: “Se desidera raggiungere la Verità, nel cuore dell‟apprendista deve esserci una fiamma che bruci senza tremolare.”10 Quello dello Yoga è un sentiero difficile, caratteristica commune a tutte le Vie della Tradizione, perché: “Nella mente e nel cuore di ogni uomo c‟è una continua battaglia tra la conoscenza della Verità e il godimento dei piaceri del mondo. Molti aspiranti desiderano praticarla, ma 5 Ibidem ("Ci sono stati molti commentari accademici sugli Yoga Sūtra, ma tutti i commentari dimenticano qualcosa di molto pratico. Tali commentari sono privi di qualcosa che è attinente alla pratica. Tali commentari possono soddisfare esclusivamente l'intelletto, ma non possono effettivamente aiutare oltre quello [stato dell‟essere limitato al mentale]..."). 6 Svāmī RĀMA, Path of fire and light, Himalayan Institute, Allahabad, 1996, pg xvii 7 Ibidem, pg. xiv 8 Ibidem 9 Ibidem, pg. xiii 10 Ibidem 3 solo pochi iniziano il viaggio, e tra questi pochi, solo pochi fortunati lo proseguono. Raramente, pochissimi molto fortunati raggiungono l‟obiettivo.”11 Cui aggiunge un monito rispetto ai “falsi maestri”: E‟ utile scovare chi è Illuminato e chi non lo è: “Chi dichiara di essere illuminato sicuramente non lo è, mentre chi pratica e segue il sentiero può essere Illuminato”. Nessuno è in grado di saperlo.”12 L‟insegnamento di Svāmī Rāma rispetto a Yama e Niyama è operativo; ne sono testimonianza le letture che Svāmī ha effettuato nel corso del 1989, poi raccolte un testo magistrale13 dove, con linguaggio semplice ed efficace, descrive il percorso del „conosci te stesso‟, riprendendo tutti i temi principali trattati negli yogasūtra di Patañjali. Di particolare importanza rispetto al presente lavoro è il richiamo ad ahiṃsā, la non-nocività/non-violenza, che Svāmī, sulla base degli Yama e Niyama, lega indissolubilmente all‟amore, quest‟ultimo nel suo Significato più elevato: “You should learn to love and not resent your duties, but what is that kind of love? You can learn to love by understanding one concept, and that is ahiṃsā. In the yoga sutra there are ten commitments. They are not commandments, but if you are committed to this path and decide to practice them, they will help you a great deal. The first step to practice before all the other teaching is ahimsa or “non-harming”. Before you can know the Truth you have to learn ahimsa, or how to love. Before you can lead a joyous life and live positively in the world, you have to learn love. But you don‟t even know what love means!...Love really means giving – giving without any condition, constantly giving selflessly.”14 Indicando anche l‟operatività da porre in essere, con la necessaria determinazione: “You should also have the determination. Whatever I do today, I will dedicate the fruits of my actions to those with whom I live.” Love means non-harming, so you should resolve that you will not harm, hurt or injure your spouse, children, or friends – that means you love them. The expression of your love is in not harming or hurting others. Love does not consist of telling 11 Ibidem, pg. xvi Ibidem 13 Śrī Svāmī RAMA, The Art of Joyful Living, Himalayan Int. Institute, Honesdale, 1989 14 Ibidem, pg. 39 ("Si dovrebbe imparare ad amare e a non sottrarsi ai doveri, ma a quale tipo di amore facciamo riferimento? Si può imparare ad amare acquisendo consapevolezza di un Significato, cioè ahiṃsā. Negli yoga sūtra sono definiti dieci doveri [yama e niyama]. Non sono comandamenti, ma se ci si è impegnati in questo percorso e si decide di metterli in pratica,[yama e niyama] vi aiuteranno moltissimo. Il primo passo da praticare, prima di tutti gli altri insegnamenti, è ahimsa o "non nuocere". Per arrivare a conoscere la Verità... prima devi imparare ahimsa, in altre parole come amare. Prima di poter condurre una vita gioiosa e vivere positivamente nel mondo, devi imparare l'amore. Ma tu non conosci il Significato dell'amore... il vero Significato di Amore è donare-donare senza alcuna condizione, costantemente, donare in modo disinteressato ."). 12 4 someone that you cannot live without them – that is mere selfishness. If you love someone, then don‟t harm or hurt them – that is the real expression of your love.”15 Per Svāmī Rama lo Yoga è una scienza che svela il reale Significato dell‟Amore, dove ahiṃsā costituisce il primo, fondamentale passo; lo spiega con parole semplici, dirette, positive: “Yoga science explains profoundly the true meaning of love. In the set of personal commitments that you make, the yamas and niyamas, yoga science advises you to practice ahimsa. Ahimsa means non-injuring, non-harming or non-violence. To practice ahimsa means not to harm, hurt or injure those with whom you live. Often you hurt others merely for the sake of your selfish ego. If you learn to practice ahimsa, then you are practicing love. To practice ahimsa means practicing love in your daily life, and the practice of love does not mean being selfish…. Ahimsa should be practiced first, with those close to you and truth is practiced later; truth will follow by itself. When you have learned to enjoy giving, a time will come when you can give without any reservation. Giving the fruits of your actions to others, whether known or unknown to you, is a different process.”16 Svāmī passa quindi a illustrare l‟operatività, non senza ribadire, ancora una volta, che: “Whomever you love, decide one important thing: that you will not hurt that person, through your mind, action or speech. Ahimsa (non-violence) is the expression of love; they are one and the same.”17 Siamo di fronte ad un insegnamento incentrato sull‟azione, sull‟operatività. Insegnamento di cui troviamo ulteriore riscontro in 15 Ibidem, pg. 41 (“Si dovrebbe possedere anche la determinazione. “Qualunque cosa farò oggi, dedicherò i frutti delle mie azioni a coloro con cui vivo." Amore significa non-nuocere, quindi si dovrebbe mettere in pratica la determinazione di non danneggiare, ferire o danneggiare il vostro coniuge, i figli o gli amici – il che significa che li ami. L'espressione del vostro amore è nel non danneggiare o ferire gli altri. L‟Amore non consiste nel dire a qualcuno che non si può vivere senza di lui – il che è mero egoismo. Se ami qualcuno, allora non danneggiarlo o ferirlo – questa è la vera espressione del tuo amore."). 16 Ibidem, pgg. 55-56 ("La scienza dello yoga spiega in modo profondo il vero significato dell'amore. Nella serie di Doveri personali che fate vostri, Yama e Niyama, la scienza dello yoga propone la pratica di ahiṃsā. Ahiṃsā significa non ferire, non danneggiare, non-violenza. La pratica di ahiṃsā significa non fare del male, danneggiare o ferire coloro con cui si vive. Spesso si feriscono gli altri solo per il bene del proprio Ego, egoista. Se si apprende la pratica di ahiṃsā, significa che stai praticando l‟Amore. La pratica di ahiṃsā significa praticare l'amore nella tua vita quotidiana, la pratica dell'amore non significa essere egoisti... Ahiṃsā dovrebbe essere praticata, in primo luogo, con quelli vicino a voi, la verità [Satya] sarà praticata più tardi; la Verità scaturirà da sola. Quando avrai appreso il piacere di donare, verrà il tempo in cui saprai donare senza riserve. Donare il frutto delle tue azioni agli altri, che siano o meno conosciuti, è un processo differente [ uno stato superiore dell‟Essere]."). 17 Ibidem, pg. 103 ("Chiunque ami, decidi una cosa importante: che non farai del male quella persona, attraverso la mente, azione o parola. Ahiṃsā (non violenza) è l'espressione dell'amore; sono la stessa cosa".). 5 una sintesi18 efficace del pensiero di Svāmī Rama, laddove yama e niyama sono elencati tra i quaranta principi da utilizzare come strumenti di auto osservazione [„conosci te stesso‟]: “Use the principles often each day to observe your thoughts, words, and actions, as well as your gestures and body language. After you have learned them, mentally scan all of the items from time to time during the day as a means of cultivating mindfulness. Choose one of the 40 items, and for a day (or a week) observe it in all aspects in the external and internal world. Notice how actions, speech, and thoughts are related, and how that one item also affects the others. Pay particular attention to how the four functions of mind are affected. Check off that item, and on the following day (or week), select another item from a different group and then observe that one item. Yamas & niyamas Yamas: Non-violence (ahiṃsā), Truthfulness (satya), Nonstealing (asteya), Continence (brahmacharya), Nonmaterialism (aparigraha) Niyamas: Purity (śaucha), Contentment (santosha), Training senses (tapas), Study (svādhyāya), Surrender (ishvara pranidhana)”19 Ulteriormente posti in evidenza nel programma operativo di realizzazione della forza di volontà, nell‟ambito di trenta obiettivi da realizzare in un mese: “ These should be small points, but things you work on steadily. …If you adopt thirty points to work on for thirty days, you can just watch what you have accomplished in thirty days‟ time. The point is not, for instance, whether you have lied or not lied: it is that you have built your willpower. This is the real process of building willpower. .. 1. Lovingly serve others today. 2. Observe one of the yamas (non-violence, truthfulness, nonstealing, continence or Brahmacharya, non-materialism), 18 Swami Jnaneshvara Bharati, Understanding and Practicing The Teachings of Swami Rama of the Himalaya, in http://www.swamij.com/pdf/swamiramateachings.pdf 19 Ibidem, pg. 31 ("Utilizzare spesso i principi [yama e niyama], ogni giorno osservando i vostri pensieri, parole e azioni, così come i gesti e il linguaggio del corpo. Dopo averli appresi, utilizzali per scandagliare nella mente tutti gli elementi, di tanto in tanto durante il giorno come un mezzo per coltivare la consapevolezza. Scegli uno dei quaranta temi proposti e per un giorno (o settimana) osservalo in tutti gli aspetti del mondo esterno e interiore. Si noti come azioni, discorsi e pensieri sono correlati, come ogni singolo elemento influisce sugli altri. Presta particolare attenzione a come sono interessate le quattro funzioni della mente. Verifica completamente quell'elemento e il giorno seguente (o della settimana), seleziona un altro elemento da un gruppo diverso e poi osservalo. Yama non-violenza (Ahiṃsā), verità (Satya), non-rubare (Asteya), continenza (Brahmacarya), non-materialismo (Aparigraha) Niyama: purezza (Śauca), accontentarsi (Santoṣa), disciplina dei sensi (Tapas), studio (Svādhyāya), abbandono (Ῑśvara praṇidhāna)") [cfr. Śrī Svāmī RAMA, The Art of Joyful Living, Himalayan Int. Institute, Honesdale, 1989, pp. 131-148] 6 directing your actions and speech, while observing your thoughts. 4. Observe one of the niyamas (purity, contentment, training senses, self-study, surrender) 16. Observe one of the yamas (non-violence, truthfulness, non-stealing, continence or Brahmacharya, non-materialism), directing your actions and speech, while observing your thoughts. 18. Observe one of the niyamas (purity, contentment, training senses, self-study, surrender) 19. Resolve that today “I will love everyone and not hate anyone today.”20 Come notazione conclusiva di questa sintetica introduzione all‟insegnamento di Śrī Svāmī Rāma, una proposta di meditazione sulle sue parole rispetto all‟Operatività: “I never teach or recommend exercises that I have not personally done. I teach only what I do and what I have done: I don‟t suggest exercises that are taken from books. I have done this exercise and it helped me. “21 20 Ibidem, pg. 32 ("Questi dovrebbero essere piccoli punti, ma relativi ad aspetti sui quali lavorare con perseveranza. ... Se si adottano trenta argomenti sui quali lavorare per trenta giorni, si può acquisire consapevolezza di ciò che avete compiuto in un mese. Il punto non è, per esempio, se hai mentito o non hai mentito: è che avete rafforzato la forza di volontà. Questo è il vero e proprio processo di costruzione della forza di volontà. .. 1. oggi avere cura e servire gli altri. 2. osservare uno degli yama (non-violenza, veridicità, non rubare, continenza o Brahmacarya, non-avidità), indirizzando azioni e parole, osservando i pensieri. 4. osservare uno dei niyama (purezza, appagamento, disciplina dei sensi, conoscenza di Sé, abbandono) 16. Osservare uno degli yama (nonviolenza, veridicità, non rubare, continenza o Brahmacharya, nonmaterialismo), dirigere le vostre azioni e discorso, osservando i vostri pensieri. 18. [come 4] 19. Determinazione di "amare tutti e non odiare nessuno...”). [cfr. Śrī Svāmī RAMA, The Art of Joyful Living, Himalayan Int. Institute, Honesdale, 1989 pgg. 128-129] 21 The Art of Joyful Living, op. cit. pg.147 ("Non ho mai insegnato o consigliato pratiche che non ho fatto personalmente. Io insegno solo quello che faccio e quello che ho fatto: io non suggerisco pratiche che sono prese da libri. Ho fatto questa pratica e mi ha aiutato. ") 7