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CONVEGNI
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MArRC CONVEGNI
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Collana diretta da
Carmelo Malacrino
già Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Comitato Scientifico
Fabrizio Sudano, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Daniele Castrizio, Università degli Studi di Messina
Tommaso Manfredi, Università “Mediterranea” di Reggio Calabria
Maurizio Paoletti, Università della Calabria
Valeria Parisi, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Consiglio di Amministrazione
Fabrizio Sudano, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
Mirella Barracco Stampa, Fondazione Napoli Novantanove
Giuliana Calcani, Università degli Studi Roma Tre
Filippo Demma, Direttore Regionale Musei Calabria
Francesca Martorano, già Università “Mediterranea” di Reggio Calabria
Consiglio dei Revisori dei Conti
Simone Foti, Presidente
Pietro Dattilo, Componente effettivo
Innocenzo Macheda, Componente effettivo
Daniele Batticani, Membro supplente
Dario Di Martino, Membro supplente
PARADEIGMATA
Cantieri, tecniche e restauri nel mondo greco d’Occidente
Atti del Convegno di Studi
Reggio Calabria, Museo Archeologico Nazionale
5-6 luglio 2023
a cura di
Carmelo Malacrino, Riccardo Di Cesare e Angela Quattrocchi
SCIENZE E LETTERE
ROMA 2024
museo
archeologico
nazionale
reggio calabria
© 2024 Scienze e Lettere S.r.l.
Via Alessandro Malladra, 33 – 00157 Roma
Tel. 0039/06/4817656 – Fax 0039/06/48912574
e-mail: info@scienzeelettere.com
www.scienzeelettere.com
ISBN 978-88-6687-272-6
INDICE
I cantieri dei santuari nel mondo greco. Note introduttive
GIOVANNI MARGINESU
7
Nuove testimonianze di architetture doriche in pietra di età arcaica da Cuma
MATTEO D’ACUNTO - PATRIZIO FILERI
17
L’uso dei mattoni cotti a Elea in età ellenistica
LUIGI CICALA - LUIGI VECCHIO
45
Caselle in Pittari. Architettura domestica in un centro del golfo di Policastro
ANTONIA SERRITELLA - MARIA LUIGIA RIZZO - MICHELE SCAFURO
61
Marchi di cava e contrassegni di assemblaggio. Caratteri e prospettive di ricerca
in Magna Grecia
GERMANO GERMANÒ
75
Dal cantiere alla potenza espressiva delle fortificazioni greche e italiche. Appunti per un
censimento delle opere fortificate in Calabria
DAMIANO PISARRA - M. MADDALENA SICA
97
Le cave del Crotonese e il cantiere del tempio di Hera Lacinia a Capo Colonna
ALFREDO RUGA
115
Indagini sulle dinamiche operative nei cantieri a Locri Epizefiri: il reimpiego laterizio
nell’edilizia privata
SIMONE GUION
135
Approccio metrologico preliminare allo studio delle produzioni dei mattoni cotti a Reggio
Calabria tra l’età ellenistica e la prima età romana
LUCA FILONI - ANDREA MARIA GENNARO - MARCO STEFANO SCARAVILLI
151
Plastae. Materiali e tecniche delle superfici modanate in ambito domestico
MICHAEL BENFATTI
169
Sistemi fortificati indigeni nella Sicilia arcaica: tecniche edilizie, materiali e modelli
extrainsulari
MASSIMO CULTRARO
185
Fusti di colonna monolitici nell’architettura templare arcaica della Sicilia greca: problemi
di tecnologia e di finanziamento
PAOLO BARRESI
199
Messina: il faro di Capo Peloro. Analisi tecnica delle murature
ROCCO BURGIO
221
Camarina. Un cantiere di mattoni crudi nelle fortificazioni meridionali
GIOVANNI DI STEFANO
243
Costruire per gli dèi e costruire per gli uomini: le cave, i materiali, il reimpiego e le fonti.
Il caso di Gela
ROSALBA PANVINI - ANTONINO BARBERA
253
Il Tempio D di Agrigento. Questioni metrologiche e prospettive di ricerca
GIUSEPPE RIGNANESE
277
L’edilizia residenziale di Akragas nel V secolo a.C.
MARIA CONCETTA PARELLO
299
Pietra, argilla, legno: tecniche costruttive e pratiche di cantiere nelle case di Agrigento
GIUSEPPE LEPORE - PAOLO BARONIO
311
Segesta, Santuario di Contrada Mango. Il cantiere del tempio: dalla progettazione alla
costruzione
MONICA DE CESARE - DARIO GIULIANO - GILBERTO MONTALI
325
Segesta antica, Segesta medievale: reimpieghi architettonici multipli e multiformi
MARIA CECILIA PARRA
343
Il Tempio G di Selinunte. Nuovi dati sul cantiere di un grandioso edificio “non rifinito”
OSCAR MEI
355
Per una migliore definizione delle tecniche costruttive in Sicilia tra l’età tardoarcaica e gli
sviluppi di età ellenistica
GIORGIO ROCCO - MONICA LIVADIOTTI
369
GERMANO GERMANÒ
Marchi di cava e contrassegni di assemblaggio.
Caratteri e prospettive di ricerca in Magna Grecia
Difficil cosa e forse vana sarebbe
cercarne l’interpretazione1.
ABSTRACT: The essay addresses the problem of quarry and assembly marks, by analysing archaeological and architectural
evidence with particular reference to the area of the Greek West in the Archaic period, through an overview of the history of studies, the state of the question and a case study consisting of the extra-urban Heraion of Metapontum, the so-called Tavole Palatine.
The aim is to set up a method of study that is able to systematise a series of data relating to the Magna Graecia area, investigating
its relations with the motherland Greece and with the archaic societies of the italian Peninsula. Finally, a corpus of these signs is
proposed, not limited to a single investigated site, but systematic and updatable, in order to support comparisons between different
contexts and, where possible, the interpretation in relation to the building site.
KEYWORDS: ancient worksites, quarry marks, signes lapidaires, Magna Graecia, Metapontum
Se da un lato è andata sempre più ampliandosi, negli ultimi anni, la messe di ricerche relative agli estesi ambiti del cantiere edilizio nell’antichità, dall’altro appare evidente la zona d’ombra
che investe tutta l’area meridionale della Penisola, corrispondente alla Magna Grecia, in particolar modo per l’età arcaica, in relazione alla quale
la maggior parte delle osservazioni sull’argomento risale al secolo scorso. Tale lacuna può essere in parte imputabile ad opportunità di dialogo
mancate tra i grandi filoni di ricerca sui cantieri
antichi, spesso operanti in ambiti geografici e cronologici ben delimitati, che sembrano non aver
tenuto in debito conto l’acclarata mobilità dei saperi nell’area mediterranea e la loro trasmissione
pressoché inalterata a distanza di molte generazioni2.
Un fenomeno, in particolare, ha destato fin
dalle prime scoperte dei monumenti antichi l’at-
tenzione degli studiosi, quello della prassi epigrafica delle incisioni sui blocchi destinati al cantiere, i cosiddetti signes lapidaires3, in particolare
marchi di cava e contrassegni di assemblaggio.
I primi sono segni incisi sui blocchi durante
la fase preliminare del processo costruttivo, nel
luogo dove il materiale viene estratto e preparato
per il trasporto, la cava. Al di là della loro spesso
difficile interpretazione, questi segni ci informano
di un certo grado di complessità nell’organizzazione del cantiere, poiché sono legati, in un
modo o nell’altro, anche al calcolo della retribuzione4. La comparazione tra il dato epigrafico,
quando è riconoscibile, e quello petrografico del
supporto può fare luce sia sulla provenienza del
materiale e quindi sul tipo di sfruttamento delle
cave, se su scala locale o regionale, sia sull’origine delle maestranze impiegate, autoctone o itineranti, che adoperano questo o quell’alfabeto, per75
Marchi di cava e contrassegni di assemblaggio. Caratteri e prospettive di ricerca in Magna Grecia
Estratto
Fig. 7. Rappresentazione di sintesi delle diverse operazioni in una cava antica (G. Germanò).
GERMANO GERMANÒ
Ministero della Cultura - Soprintendenza ABAP per la Città metropolitana di Bari
Scuola Superiore Meridionale
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