The need for a "new" book on Greek colonization arose to analyse this phenomenon as a long-term p... more The need for a "new" book on Greek colonization arose to analyse this phenomenon as a long-term process in a wide geographic area. The events related to individual cities and regions, although geographically very distant from each other, are linked through an articulated network of material and immaterial relations and have to be considered as part of a broader mobility process in a Mediterranean perspective. The intention of "Comparing Greek Colonies" is to bring geographically and culturally distant regions such as Southern Italy/Sicily and the Black Sea, closer together, not merely to find "similarities and differences", but to broaden the scholars’ perspective and overcome existing, generalizing, and biased models, that are often rooted in local scientific traditions.
The proceedings of the international conference "Comparing Greek Colonies. Mobility and Settlement Consolidation from Southern Italy to the Black Sea (8th – 6th century BC)", 7.–9.11.2018 in Rome, are structured around three core topics (economic system; relationships with the indigenous populations; social and territorial systems) that constitute the cornerstones of the political formation of the polis in the Archaic period and for its development during the Classical and Hellenistic Ages.
depositi votivi negli spazi del rito.
Analisi dei contesti per un' archeologia della pratica cul... more depositi votivi negli spazi del rito. Analisi dei contesti per un' archeologia della pratica cultuale nel mondo siceliota e magnogreco.
Sul tema dei depositi votivi la letteratura archeologica ha tradizionalmente mostrato maggiore interesse verso il contenuto della deposizione più che verso la deposizione in sé, proponendo analisi descrittive e formali delle classi di offerte o di singoli oggetti d'arte, spesso estrapolate dai dati contestuali. Anche se più recentemente si è iniziata ad osservare una maggiore sensibilità scientifica verso il deposito votivo inteso come categoria archeologica dotata di un alto potenziale conoscitivo per la ricostruzione delle pratiche rituali, è mancato finora uno studio - analitico e sintetico - sul tema. Da qui l'intenzione di colmare questo vacuum, partendo innanzitutto da una base documentaria ampia e rigorosamente selezionata. Attraverso il censimento dei contesti delle aree coloniali di cultura greca della Sicilia e dell' Italia meridionale, in un periodo compreso tra la fine dell' VIII e il IV-III secolo a.C., in modo da poter cogliere gli inizi della pratica devozionale e la sua recessione/trasformazione, il volume propone l' elaborazione di tipologie di deposito, ossia modelli per classificare e differenziare i complessi votivi, in modo da superare il disordine, anche terminologico, che spesso si riscontra negli studi di settore. Inseriti all' interno del palinsesto della religione greca, i depositi votivi emergono come sistemi complessi in cui gli oggetti, gli spazi, gli attori e i gesti del sacro convivono in stretta relazione. I dati e gli strumenti interpretativi elaborati si propongono, inoltre, come un mezzo utile per leggere il fenomeno delle deposizioni votive nei suoi caratteri generali e specifici, potenzialmente esportabile anche in altri ambiti cronologici e culturali.
Valeria Parisi è dottore di ricerca in Archeologia presso la Sapienza - Università di Roma, dove collabora in qualità di cultore della materia alle attività di ricerca e di supporto alla didattica per la cattedra di Archeologia Classica. È responsabile del coordinamento scientifico e didattico dello scavo in località Saturo (Taranto). Tra i suoi principali interessi di studio e ricerca, l' archeologia del culto e la religione greca, con particolare attenzione alla ricostruzione delle pratiche rituali tramite la documentazione offerta dalla cultura materiale, la coroplastica, soprattutto nei suoi aspetti semantici e funzionali, e i temi legati alla colonizzazione greca in Italia meridionale, in particolare in relazione alle fasi iniziali della fondazione delle apoikiai.
The paper presents the preliminary results of the research project “AKROMA. Akropolis of Magna Gr... more The paper presents the preliminary results of the research project “AKROMA. Akropolis of Magna Graecia. A critical ‘top-down’ view on Landscape, Architecture and Cult Network in the Western Greek Colonies” – University of Campania “L. Vanvitelli”. Starting from four carefully selected key sites (Cumae, Syracuse, Taranto, Neapolis), the theme “acropolis” in the Greek colonies in Magna Graecia and Siciliy, which had been never investigated systematically before, has been object of a wide-ranging analysis, whose goal was to identify its peculiarities from a specific Western Greek point of view. Emphatic and strategic places due to their morphological and orographic features, acropolises are arranged as “city within a city”: they are well-defined and separated areas, protected by natural defenses, which at the same time projected outwards (the sea, the lower city, the hinterland) and were always characterized by public, collective and representative functions. Their role, both concrete and symbolic, developed around two main functional poles, the religious one (as the site of the oldest city temples) and the political/military one (particularly emphasized with the development of polyorcetic techniques in the Hellenistic age). Thanks to the comprehensive reinterpretation of archaeological data and the emancipation from the motherland models, colonial acropolises can thus regain space and significance in the urban history of the Western Greek poleis.
Comparing Greek Colonies Mobility and Settlement Consolidation from Southern Italy to the Black Sea (8th – 6th Century BC). Proceedings of the International Conference (Rome, 7.–9.11.2018) edited by C. Colombi, V. Parisi, O. Dally, M. Guggisberg, G. Piras, Berlin, De Gruyter., 2022
The need for a "new" book on Greek colonization arose to analyse this phenomenon as a long-term p... more The need for a "new" book on Greek colonization arose to analyse this phenomenon as a long-term process in a wide geographic area. The events related to individual cities and regions, although geographically very distant from each other, are linked through an articulated network of material and immaterial relations and have to be considered as part of a broader mobility process in a Mediterranean perspective. The intention of "Comparing Greek Colonies" is to bring geographically and culturally distant regions such as Southern Italy/Sicily and the Black Sea, closer together, not merely to find "similarities and differences", but to broaden the scholars’ perspective and overcome existing, generalizing, and biased models, that are often rooted in local scientific traditions.
The proceedings of the international conference "Comparing Greek Colonies. Mobility and Settlement Consolidation from Southern Italy to the Black Sea (8th – 6th century BC)", 7.–9.11.2018 in Rome, are structured around three core topics (economic system; relationships with the indigenous populations; social and territorial systems) that constitute the cornerstones of the political formation of the polis in the Archaic period and for its development during the Classical and Hellenistic Ages.
depositi votivi negli spazi del rito.
Analisi dei contesti per un' archeologia della pratica cul... more depositi votivi negli spazi del rito. Analisi dei contesti per un' archeologia della pratica cultuale nel mondo siceliota e magnogreco.
Sul tema dei depositi votivi la letteratura archeologica ha tradizionalmente mostrato maggiore interesse verso il contenuto della deposizione più che verso la deposizione in sé, proponendo analisi descrittive e formali delle classi di offerte o di singoli oggetti d'arte, spesso estrapolate dai dati contestuali. Anche se più recentemente si è iniziata ad osservare una maggiore sensibilità scientifica verso il deposito votivo inteso come categoria archeologica dotata di un alto potenziale conoscitivo per la ricostruzione delle pratiche rituali, è mancato finora uno studio - analitico e sintetico - sul tema. Da qui l'intenzione di colmare questo vacuum, partendo innanzitutto da una base documentaria ampia e rigorosamente selezionata. Attraverso il censimento dei contesti delle aree coloniali di cultura greca della Sicilia e dell' Italia meridionale, in un periodo compreso tra la fine dell' VIII e il IV-III secolo a.C., in modo da poter cogliere gli inizi della pratica devozionale e la sua recessione/trasformazione, il volume propone l' elaborazione di tipologie di deposito, ossia modelli per classificare e differenziare i complessi votivi, in modo da superare il disordine, anche terminologico, che spesso si riscontra negli studi di settore. Inseriti all' interno del palinsesto della religione greca, i depositi votivi emergono come sistemi complessi in cui gli oggetti, gli spazi, gli attori e i gesti del sacro convivono in stretta relazione. I dati e gli strumenti interpretativi elaborati si propongono, inoltre, come un mezzo utile per leggere il fenomeno delle deposizioni votive nei suoi caratteri generali e specifici, potenzialmente esportabile anche in altri ambiti cronologici e culturali.
Valeria Parisi è dottore di ricerca in Archeologia presso la Sapienza - Università di Roma, dove collabora in qualità di cultore della materia alle attività di ricerca e di supporto alla didattica per la cattedra di Archeologia Classica. È responsabile del coordinamento scientifico e didattico dello scavo in località Saturo (Taranto). Tra i suoi principali interessi di studio e ricerca, l' archeologia del culto e la religione greca, con particolare attenzione alla ricostruzione delle pratiche rituali tramite la documentazione offerta dalla cultura materiale, la coroplastica, soprattutto nei suoi aspetti semantici e funzionali, e i temi legati alla colonizzazione greca in Italia meridionale, in particolare in relazione alle fasi iniziali della fondazione delle apoikiai.
The paper presents the preliminary results of the research project “AKROMA. Akropolis of Magna Gr... more The paper presents the preliminary results of the research project “AKROMA. Akropolis of Magna Graecia. A critical ‘top-down’ view on Landscape, Architecture and Cult Network in the Western Greek Colonies” – University of Campania “L. Vanvitelli”. Starting from four carefully selected key sites (Cumae, Syracuse, Taranto, Neapolis), the theme “acropolis” in the Greek colonies in Magna Graecia and Siciliy, which had been never investigated systematically before, has been object of a wide-ranging analysis, whose goal was to identify its peculiarities from a specific Western Greek point of view. Emphatic and strategic places due to their morphological and orographic features, acropolises are arranged as “city within a city”: they are well-defined and separated areas, protected by natural defenses, which at the same time projected outwards (the sea, the lower city, the hinterland) and were always characterized by public, collective and representative functions. Their role, both concrete and symbolic, developed around two main functional poles, the religious one (as the site of the oldest city temples) and the political/military one (particularly emphasized with the development of polyorcetic techniques in the Hellenistic age). Thanks to the comprehensive reinterpretation of archaeological data and the emancipation from the motherland models, colonial acropolises can thus regain space and significance in the urban history of the Western Greek poleis.
Comparing Greek Colonies Mobility and Settlement Consolidation from Southern Italy to the Black Sea (8th – 6th Century BC). Proceedings of the International Conference (Rome, 7.–9.11.2018) edited by C. Colombi, V. Parisi, O. Dally, M. Guggisberg, G. Piras, Berlin, De Gruyter., 2022
Nuove ricerche di Archeologia Siciliana - Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Stud... more Nuove ricerche di Archeologia Siciliana - Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Studi Storici (26 giugno 2020)
Supplementi e monografie della rivista Archeologia classica; 14, n.s. 11, Roma, «L’Erma» di Brets... more Supplementi e monografie della rivista Archeologia classica; 14, n.s. 11, Roma, «L’Erma» di Bretschneider, 2017, 632 pp.: ill. ISBN 978-88-913-0845-0 ISBN 978-88-913-0843-6 e-book
On the topic of votive deposits, archaeological literature has traditionally shown greater interest in the content of the deposition rather than in the deposition itself, proposing descriptive and formal analysis of offerings and works of art, often extrapolated from contextual data. Although more recently a greater scientific sensitivity has begun to be observed towards the votive deposit, intended as an archaeological category endowed with a high cognitive potential for the reconstruction of ritual practices, so far there has been no study - analytical or synthetic - on the subject. Hence the intention to fill this vacuum, starting from a wide and rigorously selected documentary base. Through the mapping of the colonial areas of Greek culture in Sicily and Southern Italy, in a period between the end of the 8th and the 4th-3rd centuries BC, so as to be able to grasp the beginnings of the devotional practice and its recession/transformation, the book proposes the processing of typologies of deposits, i.e. models to classify and differentiate the votive complexes, in order to overcome the disorder, even terminological, often present in research on this topic. Included within the palimpsest of the Greek religion, the votive deposits emerge as complex systems in which objects, spaces, participants and gestures coexist in close relationship. Moreover, the data and the developed interpretative instruments represent a useful tool to read the phenomenon of votive depositions in its general and specific features, potentially exportable also in other chronological and cultural contexts.
Valeria Parisi is a PhD in Archaeology and Research Fellow at Sapienza – University of Rome, where she collaborates in research and teaching for the Chair of Classical Archaeology. She coordinates the scientific and didactic works of the archaeological excavation at Satyrion (Taranto). Among her main research interests, the archaeology of cult and the Greek religion – with particular attention to the reconstruction of ritual practices through the documentation offered by material culture – the study of terracotta figurines, especially in their semantic and functional aspects, and the Greek colonization in Southern Italy, in particular in relation to the early stages of the founding of apoikiai.
The Roma Tre workshop “Interpreting Ancient Festivals: Identities in Motion in the Greek World” a... more The Roma Tre workshop “Interpreting Ancient Festivals: Identities in Motion in the Greek World” aims to take one step further the metaphor of festivals and civil rituals as ‘eloquent texts’ by exploring its heuristic potential, especial in terms of creating, negotiating or contesting collective identities. How can we read these ‘texts’? Are they part of a larger ‘language’? Surely, festivals are multi-layered events which activate several types of language, often inextricably interconnected with each other; ritual acts, for instance, are carried out against the backdrop of civic or sacred spaces which are semantically charged in their own right. How is meaning created and/or communicated within this larger framework? How does this communication frame relate to broader issues of either identity at different levels (e.g. social classes, individual cities, larger networks) or multiple identi-ties (e.g. in cultural, social, political, religious terms)? How can our different approaches contribute to the collaborative effort of interpreting these complex phenomena? These are only a few questions we would like to explore during our workshop. We strongly encourage the dynamic interaction between all participants, who are specialists in different areas of expertise (archaeology, epigraphy, history, history of religions, literature). We do hope that the workshop will be also an occasion to discuss and develop methodologies across disciplinary boundaries.
Uploads
Books by Valeria Parisi
The proceedings of the international conference "Comparing Greek Colonies. Mobility and Settlement Consolidation from Southern Italy to the Black Sea (8th – 6th century BC)", 7.–9.11.2018 in Rome, are structured around three core topics (economic system; relationships with the indigenous populations; social and territorial systems) that constitute the cornerstones of the political formation of the polis in the Archaic period and for its development during the Classical and Hellenistic Ages.
Analisi dei contesti per un' archeologia della pratica cultuale nel mondo siceliota e magnogreco.
Sul tema dei depositi votivi la letteratura archeologica ha tradizionalmente mostrato maggiore interesse verso il contenuto della deposizione più che verso la deposizione in sé, proponendo analisi descrittive e formali delle classi di offerte o di singoli oggetti d'arte, spesso estrapolate dai dati contestuali. Anche se più recentemente si è iniziata ad osservare una maggiore sensibilità scientifica verso il deposito votivo inteso come categoria archeologica dotata di un alto potenziale conoscitivo per la ricostruzione delle pratiche rituali, è mancato finora uno studio - analitico e sintetico - sul tema. Da qui l'intenzione di colmare questo vacuum, partendo innanzitutto da una base documentaria ampia e rigorosamente selezionata. Attraverso il censimento dei contesti delle aree coloniali di cultura greca della Sicilia e dell' Italia meridionale, in un periodo compreso tra la fine dell' VIII e il IV-III secolo a.C., in modo da poter cogliere gli inizi della pratica devozionale e la sua recessione/trasformazione, il volume propone l' elaborazione di tipologie di deposito, ossia modelli per classificare e differenziare i complessi votivi, in modo da superare il disordine, anche terminologico, che spesso si riscontra negli studi di settore. Inseriti all' interno del palinsesto della religione greca, i depositi votivi emergono come sistemi complessi in cui gli oggetti, gli spazi, gli attori e i gesti del sacro convivono in stretta relazione. I dati e gli strumenti interpretativi elaborati si propongono, inoltre, come un mezzo utile per leggere il fenomeno delle deposizioni votive nei suoi caratteri generali e specifici, potenzialmente esportabile anche in altri ambiti cronologici e culturali.
Valeria Parisi è dottore di ricerca in Archeologia presso la Sapienza - Università di Roma, dove collabora in qualità di cultore della materia alle attività di ricerca e di supporto alla didattica per la cattedra di Archeologia Classica. È responsabile del coordinamento scientifico e didattico dello scavo in località Saturo (Taranto). Tra i suoi principali interessi di studio e ricerca, l' archeologia del culto e la religione greca, con particolare attenzione alla ricostruzione delle pratiche rituali tramite la documentazione offerta dalla cultura materiale, la coroplastica, soprattutto nei suoi aspetti semantici e funzionali, e i temi legati alla colonizzazione greca in Italia meridionale, in particolare in relazione alle fasi iniziali della fondazione delle apoikiai.
Papers by Valeria Parisi
The proceedings of the international conference "Comparing Greek Colonies. Mobility and Settlement Consolidation from Southern Italy to the Black Sea (8th – 6th century BC)", 7.–9.11.2018 in Rome, are structured around three core topics (economic system; relationships with the indigenous populations; social and territorial systems) that constitute the cornerstones of the political formation of the polis in the Archaic period and for its development during the Classical and Hellenistic Ages.
Analisi dei contesti per un' archeologia della pratica cultuale nel mondo siceliota e magnogreco.
Sul tema dei depositi votivi la letteratura archeologica ha tradizionalmente mostrato maggiore interesse verso il contenuto della deposizione più che verso la deposizione in sé, proponendo analisi descrittive e formali delle classi di offerte o di singoli oggetti d'arte, spesso estrapolate dai dati contestuali. Anche se più recentemente si è iniziata ad osservare una maggiore sensibilità scientifica verso il deposito votivo inteso come categoria archeologica dotata di un alto potenziale conoscitivo per la ricostruzione delle pratiche rituali, è mancato finora uno studio - analitico e sintetico - sul tema. Da qui l'intenzione di colmare questo vacuum, partendo innanzitutto da una base documentaria ampia e rigorosamente selezionata. Attraverso il censimento dei contesti delle aree coloniali di cultura greca della Sicilia e dell' Italia meridionale, in un periodo compreso tra la fine dell' VIII e il IV-III secolo a.C., in modo da poter cogliere gli inizi della pratica devozionale e la sua recessione/trasformazione, il volume propone l' elaborazione di tipologie di deposito, ossia modelli per classificare e differenziare i complessi votivi, in modo da superare il disordine, anche terminologico, che spesso si riscontra negli studi di settore. Inseriti all' interno del palinsesto della religione greca, i depositi votivi emergono come sistemi complessi in cui gli oggetti, gli spazi, gli attori e i gesti del sacro convivono in stretta relazione. I dati e gli strumenti interpretativi elaborati si propongono, inoltre, come un mezzo utile per leggere il fenomeno delle deposizioni votive nei suoi caratteri generali e specifici, potenzialmente esportabile anche in altri ambiti cronologici e culturali.
Valeria Parisi è dottore di ricerca in Archeologia presso la Sapienza - Università di Roma, dove collabora in qualità di cultore della materia alle attività di ricerca e di supporto alla didattica per la cattedra di Archeologia Classica. È responsabile del coordinamento scientifico e didattico dello scavo in località Saturo (Taranto). Tra i suoi principali interessi di studio e ricerca, l' archeologia del culto e la religione greca, con particolare attenzione alla ricostruzione delle pratiche rituali tramite la documentazione offerta dalla cultura materiale, la coroplastica, soprattutto nei suoi aspetti semantici e funzionali, e i temi legati alla colonizzazione greca in Italia meridionale, in particolare in relazione alle fasi iniziali della fondazione delle apoikiai.
ISBN 978-88-913-0845-0
ISBN 978-88-913-0843-6 e-book
On the topic of votive deposits, archaeological literature has traditionally shown greater interest in the content of the deposition rather than in the deposition itself, proposing descriptive and formal analysis of offerings and works of art, often extrapolated from contextual data. Although more recently a greater scientific sensitivity has begun to be observed towards the votive deposit, intended as an archaeological category endowed with a high cognitive potential for the reconstruction of ritual practices, so far there has been no study - analytical or synthetic - on the subject. Hence the intention to fill this vacuum, starting from a wide and rigorously selected documentary base. Through the mapping of the colonial areas of Greek culture in Sicily and Southern Italy, in a period between the end of the 8th and the 4th-3rd centuries BC, so as to be able to grasp the beginnings of the devotional practice and its recession/transformation, the book proposes the processing of typologies of deposits, i.e. models to classify and differentiate the votive complexes, in order to overcome the disorder, even terminological, often present in research on this topic. Included within the palimpsest of the Greek religion, the votive deposits emerge as complex systems in which objects, spaces, participants and gestures coexist in close relationship. Moreover, the data and the developed interpretative instruments represent a useful tool to read the phenomenon of votive depositions in its general and specific features, potentially exportable also in other chronological and cultural contexts.
Valeria Parisi is a PhD in Archaeology and Research Fellow at Sapienza – University of Rome, where she collaborates in research and teaching for the Chair of Classical Archaeology. She coordinates the scientific and didactic works of the archaeological excavation at Satyrion (Taranto). Among her main research interests, the archaeology of cult and the Greek religion – with particular attention to the reconstruction of ritual practices through the documentation offered by material culture – the study of terracotta figurines, especially in their semantic and functional aspects, and the Greek colonization in Southern Italy, in particular in relation to the early stages of the founding of apoikiai.
These are only a few questions we would like to explore during our workshop. We strongly encourage the dynamic interaction between all participants, who are specialists in different areas of expertise (archaeology, epigraphy, history, history of religions, literature). We do hope that the workshop will be also an occasion to discuss and develop methodologies across disciplinary boundaries.