Agricolture

"A partire dallo studio dei toponimi, il testo esamina le peculiarità del territorio crispianese. In particolare, grazie alle nuove etimologie di San Simini (saltus liminis), del monte Trazzonara (tracheia Aulon, il famoso monte cantato anche da Virgilio e Orazio e noto anche grazie a Marziale, Porfirione e Servio) e di Crispiano (callis plana), l'Autore offre un nuovo preciso contesto a notizie ed eventi menzionati nella letteratura antica e medievale (circa la transumanza, l'allevamento e l'agricoltura intensiva). Ne deriva che Crispiano, fin dai primi tempi della colonizzazione greca, ha vissuto eventi di un tale rilievo economico e sociale che alcune ipotesi qui avanzate hanno conseguenze anche sulla storia della Puglia e dell'Italia.
La ricostruzione della storia antica permette di esaminare con occhi nuovi anche l'età altomedievale e di includere Crispiano (identificata come parte del 'confine' longobardo) tra i territori donati da Arechi II ai Benedettini di Santa Sofia (Benevento): un nuovo legame con la storia già nota dell'Abbazia di Santa Maria di Crispiano e con la Regia Dogana per la Mena delle Pecore, ossia con la storia economica più recente, opportunamente rivisitata."

Qui si pubblica l'indice dell'opera.

Per valutare l’impatto che le attività agricole possono potenzialmente avere nei confronti delle specie e degli habitat sono stati applicati una serie di indici per individuare le situazioni di emergenza ove è necessario agire rapidamente
per evitare l’impoverimento o l’estinzione di specie e habitat.

Depuis la parution de la première édition à l'automne 2012, et les 40 000 lecteurs jardiniers déjà conquis en Europe et en Amérique, beaucoup de choses ont changé dans la vie de Jean-Martin Fortier. En plus des nombreuses conférences suite au succès de son livre, le jeune fermier bio a continué à perfectionner ses trucs de maraîchage diversifié et à expérimenter de nouveaux outils pour optimiser ses cultures sur petite surface. C'est avec la même générosité qu'il tient aujourd'hui à partager les résultats de ses nouvelles expériences afin d'aider les jardiniers-maraîchers qui voudraient s'inspirer de ses pratiques pour améliorer les leurs. Cette nouvelle édition entièrement revue et augmentée comporte en plus de nouveaux dessins de Marie Bilodeau, un livret de photos couleurs des Jardins de la Grelinette (tant réclamées par le public), un index des termes significatifs utilisés dans l'ouvrage pour permettre de s'y retrouver rapidement ainsi qu'une liste détaillée et commentée des principaux outils que Jean-Martin utilise. Une mine d'informations pratiques encore plus riche ! Cet ouvrage est devenu la référence en agriculture biologique dans le monde francophone et au-delà. Déjà traduit en anglais et en coréen, ce guide pratique est un incontournable pour tous ceux et celles qui défendent une agriculture de proximité capable de nourrir la population et de tourner le dos à une agriculture industrielle polluante tant pour la planète que pour notre santé.

Con il titolo «Savigliano: l'ambiente e le sue tradizioni», nel 2006 vedeva la pubblicazione sul primo volume della «Storia di Savigliano. Il '900» (a cura di Sergio Soave), da p. 513 a p. 574, un saggio (redatto con la collaborazione di Tomaso Giraudo) semplificativo di una storia ambientale ed ecologica della città di Savigliano. Tale saggio era tratto da uno studio più ampio, dal titolo «Una svolta per l'uomo, l'ambiente ed il territorio» (autore Luigi Botta), ridotto per necessità editoriale, che qui si offre nella sua totalità. Lo studio indaga, con un approccio ragionato e complessivamente esaustivo, gli aspetti che attraverso la conoscenza ed il rispetto dell'ambiente caratterizzano lo sviluppo di un territorio che all'ambiente ed alle sue prerogative deve tutta la sua storia. Partendo da quelli che sono gli aspetti storici (per necessità limitati al solo Ottocento), per approfondire via via quelle che sono le caratteristiche che più di altre hanno determinato il felice connubio tra città e territorio, ambiente e territorio. Dedicando ampio spazio al tema dell'acqua – all'origine di Savigliano – così fortemente presente con i tre corsi principali, i torrenti Maira, Mellea e Varaita, ed il variegato e ricchissimo reticolo di presenze minori, che da sempre ha ricoperto il territorio contribuendo a fertilizzare il terreno e a rendere prezioso il tema del raccolto stagionale. Ai tre corsi d'acqua principali sonoi dedicati altrettanti capitoli di approfondimento, che anticipano la storia del felice rapporto tra l'acqua e il cittadino, affrontata indagagando tutto ciò che – l'ambiente, il lavoro, le tradizioni – ha trasformato in modo particolarmente proficuo nel tempo la condivisione territoriale di elementi naturali, antropizzazione e necessità di sviluppo umano. Non si tratta soltanto di una lettura romantica del fenomeno ambientale: lo studio affronta anche gli argomenti legati all'attualità ed alle necessità odierne: l'inquinamento dell'aria, del suolo e del sottosuolo, i rifiuti urbani, la trasformazione del paesaggio, il verde urbano, le scelte umane, la tutela, la riduzione della fauna e della flora e le iniziative che, con le diverse battaglie di salvaguardia, tendono a ristabilire un clima di equilibrio puntando la salvaguardare il patrimonio ambientale.

Se, come è vero e come Marx dimostra, una certa rendita, molto bassa, sta anche sulle terre dei "latifondi", lo Stato riformatore acchiapperebbe sempre un qualcosa (come dimostrammo altra volta, con le cifre dell'agricoltura nazionale, una miseria) ma alla condizione di mettersi a fare il rentier mantenendo i già esistenti capitalisti agrari, ossia i nostrali affittaiuoli e fermiers, i fittatori di Campania, i gabellotti di Sicilia, gli industrianti di campagna (termine teoricamente impeccabile) di Calabria, che potrebbero pagare il canone redditiero traendolo dal sopralavoro dei contadini braccianti. Ricardo, stoico ma non cinico (come i filibustieri in circolazione), avrebbe fatto così.

Tirando fuori invece la formula sciagurata della parcellazione ai contadini, la coglioneria iperbolica di un'agricoltura feudale e non passata, tra le prime del mondo, al pieno modo borghese di gestione, non si è fatto che distruggere la magra rendita assoluta che non ripartisce tra i contadini proprietari altro che la condanna ad erogare doppie ore di lavoro per grano da campare e rate da pagare, dato e fin quando non fuggano dal lotto. Quanto alle pingui rendite differenziali, esse restano sacrosante, a disposizione del capitale della Speculazione italiana, che se per principio detesta l'investimento agrario, tanto meno lo avrebbe fatto mai nella "terra peggiore", ove invece bisognava portarlo, la corda al collo, a calci nel sedere.

La Colombara è una cascina storica di grandi dimensioni del vercellese, a Livorno Ferraris, che rappresenta il simbolo, anche con il suo ecomuseo «La Risaia», di tutto ciò che la coltura del riso, nei suoi aspetti più diversi (non solo economici, ma sociali, politici, imprenditoriali, artistici, ecc.), ha rappresentato e ancor rappresenta per la zona e per il Piemonte.

The Eurostat regional yearbook 2014 gives a detailed picture relating to a broad range of statistical topics across the regions of the Member States of the European Union (EU), as well as the regions of EFTA and candidate countries.
Each chapter presents statistical information in maps, figures and tables, accompanied by a description of the policy context,main findings and data sources.Released by Eurostat

Attraverso la presentazione di dipinti e sculture, appartenenti
a un lasso di tempo che va dal XIII al XIX
secolo, lo studio di Piergiacomo Petrioli si propone di
analizzare la diff usione dell’allevamento della razza del
maiale di cinta durante i secoli e nelle varie aree geografi
che italiane. È proprio attraverso la storia dell’arte
che si vuole tracciare un percorso della razza di cinta
senese che ne attesti le origini e la fortuna, formulando
infi ne una ipotesi circa le sue origini.
“Per molto tempo – infatti – gli storici non si sono granché
preoccupati dell’animale. Lo hanno abbandonato
alla ‘storia minore’ come avveniva per tutti quei temi
che sembravano loro futili, aneddotici o marginali”,
tuttavia, continua Michel Pastoreau, “considerato nei
suoi rapporti con l’uomo, l’animale rientra difatti in
tutte le grandi indagini di storia sociale, economica,
materiale, culturale, religiosa, giuridica e simbolica”.

Quanto alla eternità, lasciamo stare il fatto che non è eterno nel senso cosmico sicuramente, e non è eterna nessuna delle specie che su di esso allignano e neppure la umana. Si tratta di vedere se il ciclo degli scambi tra l'ambiente naturale con le sue riserve di materia-energia e la specie vivente tende a raggiungere un'armonia di equilibrio dinamico (teoricamente indefinita), o tende a cadere in un progressivo sbilancio e quindi a divenire insostenibile, in tempo storico, determinando regressione e fine della specie.

Agricultural enclaves represent for cities both a challenge, they have to deal with connectivity and development issues, and an opportunity, they can be considered as resources for achieving major policy objectives such as better environmental protection or increased local food production. Among European metropolises, Milan’s case is quite original since it presents unique institutional arrangements and chiefly its agricultural park (Parco Agricolo Sud Milano – PASM). The territory of Muggiano is part of the PASM, at the fringe of the municipal territory, cut out from both the rest of the city and the rest of the park, it is undergoing a slow decline both in its agricultural and urban functions. Yet, field exploration revealed a more complex territory than expected, carrying a strong latent potential and presenting different challenges than expected. In a prospective effort, we elaborated 3 scenarios for the development of Muggiano: from a fully agricultural production one to anothe...

Il contributo si inserisce all'interno del progetto di ricerca intitolato "L’agricoltura in provincia di Cuneo. Storia economica, sociale, culturale e colturale di un territorio contadino", promosso dall'Istituto storico della Resistenza "Dante Livio Bianco" Cuneo. Nello specifico nell'articolo vengono indagati i riflessi sociali e psicopatologici della pellagra e dell'alcolismo sulla classe contadina del cuneese nel periodo a cavallo del XX secolo

In the heart of Sicily there is a forgotten treasure, made of old buildings and stone wells, nowadays an integral element of the charming landscape in the hinterland of the island, what remains of the sulphur mines that were the protagonists of the world economy for almost two centuries. Among the ruins of the countryside of Caltanissetta and Enna, it is possible to follow the evolution of the techniques for the extraction of sulphur, the transition from archaic mechanical elements moved by animal power to more modern electrical motor, melting tools overtaken by the new efficient inventions of chemical engineering. A thriving business in the European outline, even though it was pegged to archaic and obsolete production systems, which have decreed its death. The greatest legacy of the yellow gold in Sicily is an estate of equipment in the area that it is worth protecting and imagining a reuse. Currently the ancient Floristella-Grottacalda mining complex is part of the homonym Park of the Mining, while a remaining area of Grottacalda Mine is poorly managed by private citizens. The article presented below is inspired by a detailed research on the historical and social dynamics of the economy of the sulphur, a work carried out in order to deepen the diachronic evolution of Grottacalda Mine. Starting from the acquired knowledge, several planning proposals were advanced for the recovery and the rehabilitation of architectural factories.

4th International Conference on Earth Science & Climate Change
(4ª Conferencia Internacional sobre las Ciencias de la Tierra y el Cambio Climático)
Alicante (Spagna), 16÷18 de Junio de 2015

Durante las últimas tres décadas se ha hablado mucho, en todos los niveles, del problema del cambio climático, y la medida en la que esto se debe a factores naturales y/o antrópico.
Más allá de esto, que, sin embargo, es una cuestión importante y a que se podría responder aun suponiendo un concurso de factores tanto natural como artificial, es tener en cuenta que el clima de nuestro Planeta, incluso en tiempos históricos, ha sufrido muchos significativo y algunas veces repentinos cambios, aún cuando no haya sido posible atribuyen a estos una competencia importante de las actividades humanas.
Sin embargo, un hecho nuevo con respecto a los últimos siglos, y muy importante, es que el cambio en curso podría tener un impacto mucho mayor que antes sobre la Humanidad. Por ejemplo, cuando los océanos aumentarán en el nivel, no van a ser los más afectados por esto unos cuantos millones de personas que viven en ciudades costeras pequeñas o medianas, sino miles de millones, y su migración hacia las zonas más internas de los continentes aparecería como un éxodo sin precedentes en la historia de la Humanidad. Otro ejemplo, es que los cambios en el clima están cambiando no sólo la productividad agrícola en muchas regiones del Planeta, sino también el valor nutricional de algunas especies cultivadas: en los últimos tiempos se ha puesto de relieve una caída significativa del poder nutricional del arroz coltivanto en el Lejano Oriente, lo que podría dar lugar a un déficit nutricional grave para dos mil millones de personas.
Por supuesto, es necesario proporcionar a que la componente antropogénica del cambio climático causado por la introducción de gases de efecto invernadero en la atmósfera se limita al mínimo; pero hay otros factores importantes de origen antropogénico, que deben ser comprobadas. Entre ellas se encuentra la modificación de la situación de la cobertura de los suelos.
En el mundo, especialmente en los últimos siglos, una parte importante de la cobertura forestal ha sido destruida para dar paso a los cultivos. Con el tiempo, este tipo de suelos cultivados - sobre todo en los últimos 50 años como resultado de las técnicas de agricultura intensiva - se han agotado; otros han sido afectados por los fenómenos de contaminación para las actividades industriales u otro.
Una parte de los suelos ha sufrido un proceso de desertificación, aunque muchas zonas desérticas han comenzado a expandirse, presumiblemente por factores naturales, en la antigüedad, como es el caso del desierto del norte de África y el árabe.
En la actualidad, por lo tanto, en el mundo tenemos vastas zonas desertificadas o cuya fertilidad se redujo drásticamente.

Attraverso una lucida analisi storica ed una nutrita documentazione inedita, si suggeriscono alcune riflessioni sulla conquista asburgica del Regno di Napoli, le ricadute che essa ebbe nelle province e nell’Impero in una visione europea e di geopolitica contestualizzata alle guerre di successione.
La ricerca effettuata ha consentito di indagare molteplici aspetti della società del tempo e di approfondire alcune dinamiche relative ai rapporti fra gli esponenti del governo austriaco, del baronaggio, dell’aristocrazia e l’emergere di quella borghesia in grado di assicurarsi, nel corso del secolo, un posto importante nel cambiamento socio-economico territoriale.

Il progetto trova la sua ambientazione nello spazio abbandonato delle Ex Officine Grandi Riparazioni di Firenze, situato in viale Fratelli Rosselli, via delle Cascine, un luogo abbandonato da anni 1 da quando in particolare la mobilità regionale ha avuto un calo in favore di una connessione inter-regionale, pertanto la stazione Porta a Prato è stata progressivamente disusata creando così un vuoto urbano inutilizzato.
La funzione della struttura è quella della riparazione e manutenzione delle carrozze che ad oggi non è più ad appannaggio di questa struttura. L’estensione dell’area si sviluppa in parallelo al parco del Visarno partendo dalla stazione Leopolda fino all’altezza della Manifattura Tabacchi.
Un’area complessiva di 92mila metri quadri con una superficie di 42mila se si considerano gli stabili produttivi ora inutilizzati.
Questa zona della città rappresenta una delle aree più verdi della città di Firenze, data la vicinanza al parco del Visarno e delle Cascine pur affacciandosi ai viali di circonvallazione ed essendo praticamente accanto al centro della città. Lo stato di abbandono del sito ha provocato una situazione non solo di degrado ambientale, dato sia dal decadimento della struttura stessa, sia dalla quantità di rifiuti portati in un secondo momento, ma anche di degrado sociale diventando luogo di concentrazione per senzatetto e di spaccio.
Ciò che manca a questa struttura è una nuova funzione che se lasciata allo stato attuale non solo costituisce uno spreco in termini di spazio, strutture e anche in termini economici, visto che l’investimento fatto, non ha più un ritorno di capitale. Il progetto attraverso le strutture per il vertical farming e le strategie rigenerative di coltivazioni a terra pone il primo passo verso una riqualificazione dello spazio per adibirlo a luogo per la agricoltura di vecchia e nuova generazione, a terra e in idroponica, e crea un nuovo contesto per l’apicoltura urbana di centrale importanza sia per l’ecosistema sia per l’aspetto divulgativo.
Questo approccio progettuale, site-specific, non preclude però la possibilità di trovare nel progetto degli elementi potenzialmente applicabili in altre aree e in altre metropoli. Anzi, gli elementi essenziali del progetto vogliono essere delle linee guida per rigenerare a livello urbano in altri possibili luoghi e scenari.

In the European legislation, INSPIRE is the reference standard for soil data organization and dissemination among European citizens and institutions.
Since agINFRA is an EC project, the partners agreed that INSPIRE should be adopted as the starting point for a LOD metadata vocabulary for soil data.
INSPIRE is a good starting point for both:
An RDF metadata vocabulary, as it defines entities and attributes / relationships;
The identification of KOSs that need to be published, as it defines “registers” of values.

La fondazione e lo svolgimento della moderna produzione capitalistica industriale, col mobilitare nuove immense forze produttive, hanno anche apportato tra gli uomini innumeri tipi di nuovi bisogni e di nuovi consumi. Ma tutto ciò non toglie che base fondamentale della soddisfazione delle necessità vitali nella società sia il prodotto naturale della terra agricola.

La vicenda dei rapporti tra produzione agraria e produzione industriale offre una delle più evidenti dimostrazioni della insensatezza e della assurdità che stanno inevitabilmente alla base del sistema capitalistico e dell'epoca borghese.

EN_The agricultural models and innovations are not neutral, in relation both to the goals and to the territorial impacts, with special reference to the ecological and social dimensions. This awareness has become the key to observe the olive quick decline syndrome (OQDS) that has affected the Apulia, a land of secular olive trees characterizing landscape and economy. By an inductive approach and according to data on the provincial level, we have verified the correlation between the ways of land use and the OQDS diffusion. In fact, in the Lecce and Brindisi provinces affected by the phenomenon we have observed an unexpected distribution of herbicides and the location of experimental fields with chemical products. The hypothesis is that the pathogens have damaged the weaker plants, that is to say those in polluted and poor soils, while the zones with a higher presence of organic agricultural land result less affected by the OQDS. Data on the local scale could be very important to know the correlation in greater detail, and make clearer the OQDS focus origin, as well as to better understand the territorial impact.

FR_Les modèles agricoles et les innovations ne sont pas neutres quant à leurs objectifs et leurs effets territoriaux (notamment dans leurs dimensions écologique et sociale). Nous utilisons cette clé d’observation pour analyser le complexe du dessèchement rapide des oliviers (CDRO) qui a affecté les Pouilles, terre où les oliviers séculaires marquent le paysage et l’économie. Par une approche inductive et sur la base des données à l’échelle provinciale, nous avons vérifié la corrélation entre les modalités d’utilisation de la terre et la diffusion du CDRO. Dans les provinces de Lecce et Brindisi, affectées par le phénomène, nous avons observé une distribution massive d’herbicides et la présence de champs d’expérimentation de produits chimiques. L’hypothèse est que les pathogènes ont affecté les plantes les plus faibles, c’est-à-dire celles qui sont dans des terrains pauvres et pollués. Par contre, les zones moins affectées comptent une plus grande présence de terrains conduits selon les modalités de l’agriculture biologique. Les données à l’échelle locale pourraient aider à affiner l’étude des corrélations et à rendre plus claire l’origine de l’épicentre du CDRO, ainsi qu’à mieux comprendre l’impact territorial.

IT_Le innovazioni e i modelli agricoli non sono neutri con riferimento sia agli obiettivi sia agli impatti territoriali (nella loro dimensione ecologica e sociale). Tale consapevolezza è divenuta la chiave per osservare la sindrome del disseccamento rapido degli olivi (CODIRO) che ha colpito la Puglia, terra di olivi secolari che ne caratterizzano il paesaggio e l’economia. Attraverso un approccio induttivo e sulla base di dati a livello provinciale, è stata verificata la correlazione fra modalità di utilizzo della terra e la diffusione del CODIRO. Nelle province di Lecce e Brindisi, interessate dal fenomeno, è stata osservata una distribuzione inattesa di erbicidi e la localizzazione di campi sperimentali con l’utilizzo di fitofarmaci. L’ipotesi è che i patogeni abbiano danneggiato le piante più deboli, vale a dire quelle presenti in suoli poveri e inquinati, mentre le aree con una più grande presenza di terreni coltivati secondo i metodi dell’agricoltura biologica risultano meno danneggiate dal CODIRO. I dati alla scala locale sarebbero molto importanti per verificare l’ipotesi di correlazione e per chiarire l’origine dell’epicentro del CODIRO, così come per comprendere meglio gli impatti ambientali.

“Site-specific” vegetation, that is germplasm ecologically adapted to the prevailing pedoclimatic conditions and native to the target region, is increasingly required in the revegetation of disturbed areas at high altitude. Some key site-specific species have been reported for the Alpine region. Better knowledge is needed on the existing variability of these species, while high seed yield is required to ensure the availability of commercially adequate seed supply. Natural populations of Alpine cat’s tail from the Rhaetian Alps were evaluated for morphology and seed production at a mountain and at a lowland site of northern Italy aiming at (1) identifying possible superior populations for the selection of adapted high-yielding cultivars and (2) verifying whether the seed multiplication of site-specific species could also be undertaken in areas different from those of origin. The germplasm from one valley featured an interesting architecture of traits, representing a possible ideotype for seed production purposes. Individual populations across different valleys also proved to be a valuable source of variation for economically useful traits. A discussion on possible implications of use of nonlocal germplasm sources for restoration purposes is provided. The lowland site gave much lower seed production than the mountain location and experienced outstanding plant mortality after the first summer. The specific site conditions, namely the occurrence of an appreciable level of heat and drought stress in summer and a severe rust infection rather than the altitude per se, limited the suitability of this site for seed production of the alpine germplasm.

Alongside species that feed on a great variety of nectars and are adaptable to highly altered environments, as long as they have sufficient trophic availability, such as Apis mellifera itself, there are others with a strong restricted aptitude (oligoleptic) that seek specific floristic taxa for their survival. For some species of oligoleptic apoidea, such as those linked to the fabaceae, the availability of cultivated areas, the spread of intensive agriculture, represented an opportunity for the expansion of their range. But there are many species impacted by agriculture and by the trivialization of habitats with loss of plant species necessary for foraging and nesting.

Regole e tutele protezionistiche contro l'introduzione abusiva di cereali nello Stato Pontificio, nella prima metà del XIX secolo. Il caso dei fratelli Francesco e Carlo Ranaldi di Monteleone di Spoleto (PG).

Vannozzi S., Anno domini 1837: contrabbandieri a Ruscio (...), in  «La barrozza, notiziario quadrimestrale dell’associazione Pro - Ruscio», anno XXIII, n. 3, Natale 2014, pp. 2-8; 4-5.

The primary sector has an important role and weight in the Italian economics and the agricultural
firm is one of the most ancient tradition both in the economics and accounting literature (Giannessi,
1960, Serpieri, 1943, Cassandro, 1974, Masini, 1978) and in the normative definition.
Nevertheless, the agricultural firm received a sparse attention in the recent years (e.g. Matteuzzi
Mazzoni, 1995, Paolini, 1999, Agliati, 2002, Torquati, 2003) and the analysis of the planning and
control system often lacks in the consideration of the fundamental information to enable the
farmer’s decision-making processes. The aim of the research is to define the characteristics and
evolutive trends of the information and control systems in the modern agricultural firms, identifying
their organizational structure and the managerial tools they presently use, in order to define if they
comply with the present accounting laws and with the farmer’s needs.
The study encompasses the use of a 2009 survey on a sample of agricultural firms.
The results add to the extant literature about the information and control system in the modern
agricultural firms and they shed light on their specific characteristics, evidencing the gap between
the present and desired information outputs, from the agricultural entrepreneurs’ perceptions.
The identification of the level of coherence between the entrepreneur’s skills, his strategic choices
and the adoption of advanced management and accounting tools will suggest further development
of the present tools.

"Lo sforzo per raggiungere la parcellazione fondiaria e creare una vasta piccola proprietà giuridica familiare è stato sempre nella storia e nel giusto senso della parola reazionario. La difesa dei regimi da sforzi degli strati sociali di avanguardia si è sempre fondata sulle regioni e sui ceti della predominante piccola proprietà rustica. Questo è altrettanto vero nella lotta della borghesia moderna contro il regime feudale, che nella lotta del proletariato contro il capitalismo."

Base della prospettiva socialista è il raggrupparsi, il concentrarsi dei mezzi produttivi e per conseguenza degli uomini addetti alla produzione. Nella complessità delle speciali situazioni da paese a paese e da epoca ad epoca e delle ripercussioni ad onde e contronde delle lotte sociali, quel dato tecnico economico è la piattaforma su cui tutta la costruzione riposa. Più rapidamente le forze di produzione si addensano e concentrano, più rapidamente ci avviamo alle premesse che consentiranno di conseguire le rivendicazioni proletarie e socialiste; se quel processo fosse compromesso non si potrebbe trovare rimedio nella intelligenza nella coscienza nella volontà degli uomini, nell'impegno a lottare di singoli o di gruppi di avanguardia.

Spezzare e disperdere le forze produttive significa dunque andare in senso inverso alla rivoluzione, ed ecco perché, pure essendo chiaro che il nemico storico del proletariato socialista, nel campo aperto della guerra sociale finale, è il grande capitalismo signore di quelle concentrate forze, il peggiore avversario teorico e pratico dei marxisti va ravvisato in quelle tendenze che sostengono lo sminuzzamento della organizzazione produttiva ed hanno per ideale la figura dell'artigiano, del piccolo contadino, del minuto esercente, come i repubblicani e mazziniani, i radicali piccolo-borghesi, sotto l'aspetto propagandistico i fascisti, e soprattutto i cristiano-sociali che dopo ciascuna delle grandi guerre hanno prosperato come tendenza generale di tutti i grandi paesi, e infine il gaietto sciame degli opportunisti e revisionisti del comunismo marxista.

Nei secoli il feudo di Caiazzo, rinomato e laborioso centro rurale in Terra di Lavoro, appartenne ai Sanseverino, ai Rossi di San Secondo, ai de Capua e finalmente nel 1615 fu acquistato da Bardo Corsi. Il motivo che spinse il fa-coltoso mercante fiorentino a comprarlo era la forte convinzione che soltanto l'agricoltura rappresentasse una fonte di vera ricchezza. Pertanto l'acquisto pa-lesava dei fermi propositi imprenditoriali ed evidenziava la sistematicità e l'ocu-latezza osservate dalla famiglia toscana nell'amministrazione dei propri beni. Si può cogliere il senso del pragmatismo dei Corsi leggendo, presso l'Ar-chivio di Stato di Firenze, più di duecento filze con le sterminate carte e i conti delle loro aziende. Nel fondo non mancano elementi per comporre un boz-zetto antropologico in cui tipizzare i riti agrari, magari in un quadro che possa illuminare le basi dell'alimentazione, così come il folclore e la società, se-guendo la maniera di Piero Camporesi 1. Fra quei documenti si rinvengono non solo preziose testimonianze su come nel XVIII secolo si approfondisse lo studio delle pratiche agricole allo scopo di aumentare la produttività, ma anche i libri contabili, gli atti notarili e le mappe topografiche. Per interpretare, da un punto di vista economico, la società meridionale nell'età moderna in Terra di Lavoro, un valido contributo, sia pure datato, in cui è analizzato l'andamento delle rendite agrarie, rimane un volume di Aurelio Lepre 2 , mentre cospicue informazioni sulla vita commerciale e finanziaria napoletana durante il XVII secolo sono state portate alla luce da Giuseppe Coniglio 3 in un memorabile e pionieristico saggio, da cui emerge che molte famiglie nobili, provenienti da diverse parti d'Italia, erano interessate ad acquisire feudi nel Mezzogiorno. Oltre e accanto ai genovesi e ai lombardi c'erano pure i fiorentini, come i Corsi.-83-annuario asvm_2018.qxp_Layout 1_annuario_asmv 13/03/19 12:01 Pagina 83

Notas sobre la mejora de la producción de cacao en Ecuador

Hoy la producción de cacao en el Ecuador es una de las voces más importantes de las exportaciones del País. De acuerdo a los datos del año 2015, la exportación de cacao fino y de aroma de Ecuador estava de 116.000 TM/años. Este tipo de cacao representa el 5% de la producción mundial total.
La productividad de cacao en Ecuador, desde la cuantidad de 300 kg/ha/año de hace unos años, está llegando a 1.000 kg/ha/año, donde ya se han hecho intervenciones de mejoras de los cultivos.
La producción de cacao en el País es antigua, como se encontra da las investigaciónes arqueológicas: esta ya estaba en marcha hace 5.330 años en el Oriente Ecuatoriano (Región Amazonica).
En el siglo XIX, los árboles de cacao de América Latina, donde estos estavan originarios, fueron exportados a los países del Golfo de África, que ahora son fuertes productores de cacao, pero de baja calidad para factores climatico y pedologicós. Todo esto a pesar que, por el fenómeno de la deriva de los continentes, nos encontramos especies botánicas similares en la costa Atlántica de América Latina y la Costa Atlantca de África, donde también encontramos marcadas similitudes geológicas y climáticas: pero las plantas de cacao (Theobroma cacao), continuó por miliones de años siendo una especie característica de América Latina, y el producto resultado de esta aclimatación de la Theobroma cacao en África es muy diferente de lo obtenido da los cultivos de la América del Sur.

World Conference on Climate Change
October 24th÷26th, 2016 Valencia, Spain
Theme: “Updating our Understanding: Earth's Climate is Warming”

In the overall framework of the causes and problems of climate change, which proceeds in part to natural causes (eg. increase of solar activity), and partly by human action (eg. increase of environmental pollution and greenhouse gases), an important factor, as already shown in the past, is connected to the change of state of soils and to land use in a great part of the planet.
The presence/absence of plant cover, radically changes the reflectivity of the soil and the temperature of the air layers, as well as the hygrometric equilibrium of the area.
Furthermore, we also have the phenomenon of diffusion of electric charges from the areas with vegetation cover to the atmosphere, existing between the soil and the atmosphere itself a difference of electrical potential also relevant, which favors the atmospheric moisture condensing into rain. It is in fact frequently observed, during the night, in desert areas, the formation above them of moisture supersaturated air masses, which, however, does not condense because the coalescence between the water microdroplets is prevented by the mutual electrostatic repulsion, as they are, generally, provided with a positive electric charge.
On the contrary, it is easy to observe the presence of frequent and sudden rainfall, for example, above the alpine coniferous forests, where, for adiabatic expansion and consequent cooling of the air, also are formed of moisture supersaturated air masses. That to, however, to this effect, condenses very easily in rain.
About the present state of fertile soils, remembers that the average natural rate of soil formation is about 1 mm every 200÷400 years (equivalent to 40 kg/ha/y), but, following the anthropic action, the agricultural soils are losing 10 to 40 times faster than they can form, when a soil profile is established in a time of 2,000÷10,000 years. In total, we has a fertile soil loss amounting to 6,000,000 ha/y, on a total of about 1'200'000'000 hectares of fertile soil available in the planet (that is 0.5% per year).
An important contribution to climate modulation, canceling, at least partly, the natural or anthropogenic factors that determine its alteration, would be to recover an adequate vegetation cover, forestry and agricultural, in the soils today have become sterile, while recovering and conserving the biodiversity.