Monografie by Cesare Mascitelli
ÉLiPhi (collection Tra.Litt.Ro. – ETRMA), 2020
Il ms. Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Fr. Z 13 (siglato V13 dagli specialisti) conserva,... more Il ms. Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Fr. Z 13 (siglato V13 dagli specialisti) conserva, acefala e in attestazione unica, la Geste Francor, opera di un ignoto rimatore veneto attivo intorno agli anni Trenta-Quaranta del XIV secolo. Informata da un'impostazione squisitamente lignagère, questa monumentale compilazione - nella quale trovano posto, in una veste largamente rimaneggiata, le chansons di Bovo d'Antona, Berta da li pè grandi, Karleto, Berta e Milon, Rolandin, Ogier le Danois e Machario - spicca nel panorama epico franco-italiano non solo per originalità, ma anche e soprattutto in virtù di una natura sfuggente e problematica. La Geste Francor pone infatti un cospicuo numero di difficoltà filologico-interpretative, che spaziano dalle componenti prosodiche, stilistiche e tematiche ai rapporti che essa intrattiene con le fonti perdute, giungendo infine alla singolare ambiguità della scripta, contraddistinta da un marcato ibridismo tra francese antico ed italiano. Allo studio di questi tre versanti - stile, tradizione e lingua - è dedicato il presente volume, nel quale, partendo dalle caratteristiche materiali del codice, ci si addentra progressivamente tra le maglie del testo per indagarne le strutture più profonde, con l'ambizione di restituire la Geste Francor e il ms. V13 al loro primitivo contesto storico-ricezionale e di delineare per questa via le strategie compilative e le competenze linguistiche dell'anonimo autore/rimaneggiatore.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Curatele by Cesare Mascitelli
Classiques Garnier, 2021
Au Moyen Âge, l’épopée française a exporté son patrimoine formel et thématique au-delà de ses pro... more Au Moyen Âge, l’épopée française a exporté son patrimoine formel et thématique au-delà de ses propres frontières, génériques et géographiques. Les études réunies dans ce volume explorent différentes modalités et trajectoires du réemploi de la matière épique dans l’espace roman médiéval.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Articoli in rivista by Cesare Mascitelli
AOQU, 2022
ll contributo esamina la leggenda medievale degli amori giovanili di Carlo Magno e ne analizza ... more ll contributo esamina la leggenda medievale degli amori giovanili di Carlo Magno e ne analizza l’evoluzione attraverso lo studio comparativo di alcune delle sue principali riscritture francesi e italiane. In particolare, l’indagine si sofferma sui frammenti del Mainet e sul primo libro dell’Istoire le roy Charlemaine di Girart d’Amiens, sulla riscrittura franco-italiana nota come Karleto e sui Reali di Francia di Andrea da Barberino. Di quest’ultima opera si rilevano inoltre gli elementi di adesione alla cultura letteraria toscana del Medioevo (specialmente stilnovistica e novellistica) e il debito formale e contenutistico rispetto alla leggenda, anch’essa tramandata dal romanzo di Andrea, degli amori di Buovo d’Antona e Drusiana.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Carte Romanze, 2022
L’articolo esamina un passo della redazione berlinese della chanson franco-italiana Huon d’Auverg... more L’articolo esamina un passo della redazione berlinese della chanson franco-italiana Huon d’Auvergne in cui si rintraccia la menzione di una possibile figura autoriale di nome Zenat. Questa occorrenza, sinora mai segnalata, permette di riaprire la questione della paternità dell’opera anche alla luce della versione franco-italiana del Gui de Nanteuil (ms V10: Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, fr. Z 10), il cui prologo è opera di un Çenat che corrisponde con ogni probabilità all’omonimo personaggio dell’Huon. Nell’ultima parte dell’articolo si vaglia la possibilità di identificare Zenat con il Giovanni Vigentino evocato da Andrea da Barberino nella Storia di Ugone d’Avernia.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Medioevo romanzo, 2021
Fin dalla testimonianza congiunta di "Morgante", "Inamoramento de Orlando" e "Orlando Furioso", O... more Fin dalla testimonianza congiunta di "Morgante", "Inamoramento de Orlando" e "Orlando Furioso", Orlando risulta inequivocabilmente affetto da strabismo. Nella prima parte dell’articolo si propone di attribuire l’invenzione del difetto ad Andrea da Barberino, che ne farebbe menzione per la prima volta nel VI libro dei "Reali di Francia". Successivamente, si avanzano alcune ipotesi per spiegare l’eziologia di tale scelta. Oltre all’innovativa 'umanizzazione' di Orlando già promossa dalle chansons de geste franco-italiane, la nuova fisionomia del paladino potrebbe essere indicativa di un intento contaminatorio con un altro eroe notissimo nel Medioevo, a sua volta strabico: Ettore di Troia. Nel caso di Orlando, così come per Ettore, lo strabismo (che è, secondo una tradizione consolidata, una manifestazione somatica della superbia) assumerebbe dunque un valore simbolico-prefigurativo, preannunciando il tragico destino dell’eroe.
Since the joint testimony of "Morgante", "Inamoramento de Orlando" and "Orlando Furioso", Orlando unequivocally seems to have suffered from strabismus. In this article, we propose to attribute the invention of Orlando’s defect to Andrea da Barberino, who seems to mention it for the very first time in the sixth book of his "Reali di Francia". Subsequently, we try to explain the reasons of Andrea’s choice. Beyond the original 'humanization' of Orlando already introduced by Franco-Italian chansons de geste, Orlando’s new physiognomy might reveal an attempt to contaminate with another cross-eyed hero who was very well-known in the Middle Ages: Hector of Troy. In Orlando’s case, as well as for Hector’s, strabismus (which is, according to an established tradition, a hallmark of haughtiness) might thus correspond to a prefiguration, forewarning about the tragic destiny of the hero.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Medioevo Letterario d'Italia, 2018
Oggetto del presente articolo è un’indagine sul portato metanarrativo della Geste Francor, compil... more Oggetto del presente articolo è un’indagine sul portato metanarrativo della Geste Francor, compilazione franco-italiana di autore ignoto risalente alla metà del Trecento. L’enucleazione e la quantificazione delle principali strategie enunciative impiegate nel testo, se poste a confronto con la produzione epica francese e franco-italiana, suggeriscono che l’autore fosse profondamente influenzato dalla dimensione performativa dei testi epici. L’esame del lessico metagenerico, inoltre, rivela un’inedita consonanza tra la Geste Francor e i cantari in ottava rima, da cui il testo franco-italiano avrebbe mutuato, probabilmente sempre per il tramite dell’oralità, sia il termine çanter che alcuni specifici procedimenti formulari.
In this article we examine and assess the complex of meta-narrative speech references in the Geste Francor, a Franco-Italian epic cycle by an unknown author belonging to Italian Trecento. The illustration and the quantification of its most relevant enunciative strategies, along with a comparison with other Old French and Franco-Italian chansons de geste, suggest that the author of the Geste Francor was deeply influenced by the performative aspect of epic texts. Moreover, an examination of meta-generic references reveals an unprecedented similarity between the Geste Francor and the cantari in ottava rima. As a matter of fact, the oral execution of cantari seems to have provided the Franco-Italian text with the çanter word and some specific formulaic expressions.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
L'Immagine Riflessa, 2018
In a small group of chansons de geste, infanticide emerges as an essential feature of an archetyp... more In a small group of chansons de geste, infanticide emerges as an essential feature of an archetypal pattern which imposes the death of a vassal’s son in order to save the young hero’s life. This scheme, that is probably grounded on Biblical mythologems, mostly characterizes the beginning of Old Occitan Daurel et Beton and Old French Jourdain de Blaye. In this article we show how the sacrifice of children in both texts conceals the influence of a strict feudal mentality, whose biggest concern is to preserve the leading bloodline in the light of the vertical vision of society during the Middle Ages.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Romania, 2018
Dans cet article, je formule deux hypothèses au sujet de la consistance des items 23 («Liber plur... more Dans cet article, je formule deux hypothèses au sujet de la consistance des items 23 («Liber plurium fabularum») et 25 («Cretus») du catalogue de la bibliothèque des Gonzaga, rédigé en 1407. Dans le premier cas, il s'agirait d'un exemplaire du Bestiaire d'amour se terminant avec la traduction franco-italienne de la Consolatio de Boèce; dans le second, le manuscrit renfermerait une redaction particulière de l'Histoire ancienne jusqu'à César.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Linguæ &», 2018
This article aims to demonstrate how Charles I of Anjou’s figure and government affected the deve... more This article aims to demonstrate how Charles I of Anjou’s figure and government affected the development of a European cultural and political identity between 1246 and 1285. In fact, the features of anti-Angevin literature (whose major promoters were Occitan troubadours) confirm the existence of a common awareness of political instability and of a widespread feeling of opposition to Charles. In this sense, the fact that different authors used similar recurring forms, themes and rhetorical strategies at the same time suggests the existence of a European identity. New data are given to corroborate this hypothesis, such as the position of German Minnesänger, Austorc de Segret and Ricaut Bonomel (active in the Holy Land), as well as the involvement of European kings (such as Peter III of Aragon, Alfonso X of Castile and Edward I of England) in the context of anti-Angevin poetry.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Lecturae Tropatorum, 2018
(ITA) Il contributo è dedicato allo studio e all’edizione critica della canzone "Non an dig tan l... more (ITA) Il contributo è dedicato allo studio e all’edizione critica della canzone "Non an dig tan li primier trobador" di Guilhem de Montanhagol (BdT 225.7). Nel corso dell’illustrazione delle strategie retoriche adottate dal poeta, si affronta il problema (presentato in ottica intertestuale) del rapporto tra "Non an dig tan" e "Tanto gentile" di Dante e si valuta il possibile debito concettuale del componimento nei confronti del De Amore di Andrea Cappellano.
(ENG) This contribution provides a deep examination and a new critical edition of "Non an dig tan li primier trobador" by Guilhem de Montanhagol (BdT 225.7). During the explanation of its rhetorical strategies, the possibility of an intertextual relationship between "Non an dig tan" and Dante’s "Tanto gentile" is assessed, as well as the hypothesis of Montanhagol’s conceptual debt to Andreas Capellanus’ De Amore.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Critica del Testo, 2017
Nel presente articolo si offre una descrizione codicologica e l’edizione di un nuovo testimone fr... more Nel presente articolo si offre una descrizione codicologica e l’edizione di un nuovo testimone frammentario (denominato Cr) della Vie des Peres anticofrancese, recentemente ritrovato presso l’Archivio Storico Comunale di Crema (CR). Lo studio è accompagnato inoltre da una breve nota linguistica e da un’ipotesi relativa alla storia esterna del codice primitivo, forse identificabile con un manoscritto appartenuto alla biblioteca dei Visconti-Sforza. Si propone infine un tentativo di inquadramento di Cr all’interno della tradizione: l’indagine dimostra la superiorità del testo di Cr, portatore di un consistente numero di lectiones difficiliores, rispetto agli altri codici della sua famiglia di appartenenza.
This article provides the codicological description and the edition of an unknown fragmentary witness of the Old French Vie des Peres (named Cr), which has been recently found in the Archivio Storico Comunale of Crema (CR). The contribution also contains a short linguistic analysis of Cr and identifies the Visconti-Sforza family as the possible previous owners of the original manuscript. In conclusion, the work tries to contextualize the fragment within the manuscript tradition: the study of the text of Cr reveals its higher quality, as shown by a remarkable number of lectiones difficiliores, in comparison with the manuscripts belonging to the same family in the stemma.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Francigena» 3 (2017), pp. 45-77, Jun 2017
Nel presente articolo si analizza il complesso sistema di rimandi, allusioni e prelievi testuali ... more Nel presente articolo si analizza il complesso sistema di rimandi, allusioni e prelievi testuali provenienti dall’epica oitanica all’interno della Geste Francor. I risultati dell’indagine permettono di comprendere finalità e modalità del riuso di specifiche chansons de geste da parte dell’anonimo autore del ciclo e di tracciare i confini del suo ideale canone epico di riferimento.
This contribution explores all references (from allusions to literal quotations) drawn from Old French epics that culminate in the Franco-Italian cycle known as Geste Francor. The outcome of the research illustrates the meaning and the manner of the anonymous author’s reuse of significant chansons de geste and establishes the ideal boundaries of his epic canon.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il contributo esamina, nella prima parte, il sonetto provenzale di
Paolo Lanfranchi e lo contest... more Il contributo esamina, nella prima parte, il sonetto provenzale di
Paolo Lanfranchi e lo contestualizza, sulla base dei contenuti storici e dei rapporti
della produzione lanfranchiana con la poesia trobadorica di pertinenza
catalana, all’interno della corte barcellonese di Pietro III d’Aragona, dove Lanfranchi
potrebbe aver soggiornato nel 1285. Nella seconda parte si osservano,
invece, i punti di tangenza testuale tra il sonetto e alcuni componimenti di
Raimbaut de Vaqueiras, la cui conoscenza da parte di Lanfranchi sarebbe avvenuta
proprio in occasione del suo soggiorno a Barcellona.
The contribution of this article is twofold. The first part of the
work links Paolo Lanfranchi’s provençal sonnet with Peter III of Aragon royal
court background, where Lanfranchi might have been in 1285. The hypothesis
is based on both the historical contents of the sonnet and the connection between
Lanfranchi’s poems and Occitan lyric tradition in Catalonia. The second
part elaborates on the sources of the sonnet and identifies them in three poems
by Raimbaut de Vaqueiras, which Lanfranchi might have discovered during
his stay in Barcelona.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il Roi de Sicile di Adam de la Halle: una nuova proposta di datazione e localizzazione, Aug 1, 2014
Nel contributo si propone una nuova datazione per il Roi de Sicile di Adam de la Halle, opera nel... more Nel contributo si propone una nuova datazione per il Roi de Sicile di Adam de la Halle, opera nella quale il poeta celebra il re di Sicilia Carlo d’Angiò. Secondo la nuova ipotesi, il testo sarebbe anteriore al settembre 1267, quando Corradino di Svevia intraprese la sua discesa in Italia. Anche in ragione dello slittamento cronologico, si avanza l’ipotesi che l’opera possa essere stata composta non a Napoli, bensì in Francia, ove si inserirebbe all’interno di una più compatta e consolidata tradizione letteraria.
The contribution offers a new date for the composition of Adam de la Halle’s Roi de Sicile, an eulogistic poem in honour of Charles of Anjou, king of Sicily. According to the suggested hypothesis, the poem should date back before Conradin’s descent to Italy, which occurred since September 1267. The paper also proposes France instead of Naples as a more suitable location for the composition and performance of the Roi de Sicile, by considering the contemporary French literary tradition.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Critica del Testo, XVI-1, 2013, Jul 2013
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Atti di convegni e contributi in volume by Cesare Mascitelli
Antologia del francese d'Italia. XIII-XV secolo, a c. di Francesca Gambino e Andrea Beretta, Pàtron, Bologna, 2023
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Antologia del francese d'Italia. XIII-XV secolo, a c. di Francesca Gambino e Andrea Beretta, Pàtron, Bologna, 2023
Bookmarks Related papers MentionsView impact
La Filologia romanza e Dante. Tradizioni, esegesi, contesti, ricezioni. Atti del XIII Congresso della Società Italiana di Filologia Romanza. Napoli, 22-25 settembre 2021, 2023
In this contribution we propose a reconstruction of the cultural, ideological and poetic context ... more In this contribution we propose a reconstruction of the cultural, ideological and poetic context on which the episode of the so-called “valletta dei principi” (“valley of the princes”), contained in the seventh canto of Purgatorio, is based. The overall reading of this passage suggests that Dante’s judgment on the most relevant protagonists of European history during the second half of the 13th century is mainly influenced by the Occitan poetry of anti-Angevin inspiration, widespread in Central Italy through several Provençal songbooks, but also by the political debate emerging among Tuscan municipal poets, especially Monte Andrea and his correspondents.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Autour du personnage de chanson de geste, 2023
Le succès transalpin de l’histoire de Roland se traduit entre autres par les compléments apportés... more Le succès transalpin de l’histoire de Roland se traduit entre autres par les compléments apportés à la biographie du héros. Dans la «Geste Francor», les deux chansons de «Berta e Milon» et de «Rolandin» développent une esthétique de l’anecdote. Dans les «Reali di Francia» d’Andrea da Barberino, la reprise de la «Geste Francor» réduit cette dimension anecdotique pour prédestiner la jeunesse du héros au déroulement de la «Chanson de Roland».
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Perspectives de recherche en linguistique et philologie romanes. Textes choisis par la Société de linguistique romane, édités par Dolores Corbella, Josefa Dorta et Rafael Padrón, 2 voll., Strasbourg, Eliphi, 2023
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Monografie by Cesare Mascitelli
Curatele by Cesare Mascitelli
Articoli in rivista by Cesare Mascitelli
Since the joint testimony of "Morgante", "Inamoramento de Orlando" and "Orlando Furioso", Orlando unequivocally seems to have suffered from strabismus. In this article, we propose to attribute the invention of Orlando’s defect to Andrea da Barberino, who seems to mention it for the very first time in the sixth book of his "Reali di Francia". Subsequently, we try to explain the reasons of Andrea’s choice. Beyond the original 'humanization' of Orlando already introduced by Franco-Italian chansons de geste, Orlando’s new physiognomy might reveal an attempt to contaminate with another cross-eyed hero who was very well-known in the Middle Ages: Hector of Troy. In Orlando’s case, as well as for Hector’s, strabismus (which is, according to an established tradition, a hallmark of haughtiness) might thus correspond to a prefiguration, forewarning about the tragic destiny of the hero.
In this article we examine and assess the complex of meta-narrative speech references in the Geste Francor, a Franco-Italian epic cycle by an unknown author belonging to Italian Trecento. The illustration and the quantification of its most relevant enunciative strategies, along with a comparison with other Old French and Franco-Italian chansons de geste, suggest that the author of the Geste Francor was deeply influenced by the performative aspect of epic texts. Moreover, an examination of meta-generic references reveals an unprecedented similarity between the Geste Francor and the cantari in ottava rima. As a matter of fact, the oral execution of cantari seems to have provided the Franco-Italian text with the çanter word and some specific formulaic expressions.
(ENG) This contribution provides a deep examination and a new critical edition of "Non an dig tan li primier trobador" by Guilhem de Montanhagol (BdT 225.7). During the explanation of its rhetorical strategies, the possibility of an intertextual relationship between "Non an dig tan" and Dante’s "Tanto gentile" is assessed, as well as the hypothesis of Montanhagol’s conceptual debt to Andreas Capellanus’ De Amore.
This article provides the codicological description and the edition of an unknown fragmentary witness of the Old French Vie des Peres (named Cr), which has been recently found in the Archivio Storico Comunale of Crema (CR). The contribution also contains a short linguistic analysis of Cr and identifies the Visconti-Sforza family as the possible previous owners of the original manuscript. In conclusion, the work tries to contextualize the fragment within the manuscript tradition: the study of the text of Cr reveals its higher quality, as shown by a remarkable number of lectiones difficiliores, in comparison with the manuscripts belonging to the same family in the stemma.
This contribution explores all references (from allusions to literal quotations) drawn from Old French epics that culminate in the Franco-Italian cycle known as Geste Francor. The outcome of the research illustrates the meaning and the manner of the anonymous author’s reuse of significant chansons de geste and establishes the ideal boundaries of his epic canon.
Paolo Lanfranchi e lo contestualizza, sulla base dei contenuti storici e dei rapporti
della produzione lanfranchiana con la poesia trobadorica di pertinenza
catalana, all’interno della corte barcellonese di Pietro III d’Aragona, dove Lanfranchi
potrebbe aver soggiornato nel 1285. Nella seconda parte si osservano,
invece, i punti di tangenza testuale tra il sonetto e alcuni componimenti di
Raimbaut de Vaqueiras, la cui conoscenza da parte di Lanfranchi sarebbe avvenuta
proprio in occasione del suo soggiorno a Barcellona.
The contribution of this article is twofold. The first part of the
work links Paolo Lanfranchi’s provençal sonnet with Peter III of Aragon royal
court background, where Lanfranchi might have been in 1285. The hypothesis
is based on both the historical contents of the sonnet and the connection between
Lanfranchi’s poems and Occitan lyric tradition in Catalonia. The second
part elaborates on the sources of the sonnet and identifies them in three poems
by Raimbaut de Vaqueiras, which Lanfranchi might have discovered during
his stay in Barcelona.
The contribution offers a new date for the composition of Adam de la Halle’s Roi de Sicile, an eulogistic poem in honour of Charles of Anjou, king of Sicily. According to the suggested hypothesis, the poem should date back before Conradin’s descent to Italy, which occurred since September 1267. The paper also proposes France instead of Naples as a more suitable location for the composition and performance of the Roi de Sicile, by considering the contemporary French literary tradition.
Atti di convegni e contributi in volume by Cesare Mascitelli
Since the joint testimony of "Morgante", "Inamoramento de Orlando" and "Orlando Furioso", Orlando unequivocally seems to have suffered from strabismus. In this article, we propose to attribute the invention of Orlando’s defect to Andrea da Barberino, who seems to mention it for the very first time in the sixth book of his "Reali di Francia". Subsequently, we try to explain the reasons of Andrea’s choice. Beyond the original 'humanization' of Orlando already introduced by Franco-Italian chansons de geste, Orlando’s new physiognomy might reveal an attempt to contaminate with another cross-eyed hero who was very well-known in the Middle Ages: Hector of Troy. In Orlando’s case, as well as for Hector’s, strabismus (which is, according to an established tradition, a hallmark of haughtiness) might thus correspond to a prefiguration, forewarning about the tragic destiny of the hero.
In this article we examine and assess the complex of meta-narrative speech references in the Geste Francor, a Franco-Italian epic cycle by an unknown author belonging to Italian Trecento. The illustration and the quantification of its most relevant enunciative strategies, along with a comparison with other Old French and Franco-Italian chansons de geste, suggest that the author of the Geste Francor was deeply influenced by the performative aspect of epic texts. Moreover, an examination of meta-generic references reveals an unprecedented similarity between the Geste Francor and the cantari in ottava rima. As a matter of fact, the oral execution of cantari seems to have provided the Franco-Italian text with the çanter word and some specific formulaic expressions.
(ENG) This contribution provides a deep examination and a new critical edition of "Non an dig tan li primier trobador" by Guilhem de Montanhagol (BdT 225.7). During the explanation of its rhetorical strategies, the possibility of an intertextual relationship between "Non an dig tan" and Dante’s "Tanto gentile" is assessed, as well as the hypothesis of Montanhagol’s conceptual debt to Andreas Capellanus’ De Amore.
This article provides the codicological description and the edition of an unknown fragmentary witness of the Old French Vie des Peres (named Cr), which has been recently found in the Archivio Storico Comunale of Crema (CR). The contribution also contains a short linguistic analysis of Cr and identifies the Visconti-Sforza family as the possible previous owners of the original manuscript. In conclusion, the work tries to contextualize the fragment within the manuscript tradition: the study of the text of Cr reveals its higher quality, as shown by a remarkable number of lectiones difficiliores, in comparison with the manuscripts belonging to the same family in the stemma.
This contribution explores all references (from allusions to literal quotations) drawn from Old French epics that culminate in the Franco-Italian cycle known as Geste Francor. The outcome of the research illustrates the meaning and the manner of the anonymous author’s reuse of significant chansons de geste and establishes the ideal boundaries of his epic canon.
Paolo Lanfranchi e lo contestualizza, sulla base dei contenuti storici e dei rapporti
della produzione lanfranchiana con la poesia trobadorica di pertinenza
catalana, all’interno della corte barcellonese di Pietro III d’Aragona, dove Lanfranchi
potrebbe aver soggiornato nel 1285. Nella seconda parte si osservano,
invece, i punti di tangenza testuale tra il sonetto e alcuni componimenti di
Raimbaut de Vaqueiras, la cui conoscenza da parte di Lanfranchi sarebbe avvenuta
proprio in occasione del suo soggiorno a Barcellona.
The contribution of this article is twofold. The first part of the
work links Paolo Lanfranchi’s provençal sonnet with Peter III of Aragon royal
court background, where Lanfranchi might have been in 1285. The hypothesis
is based on both the historical contents of the sonnet and the connection between
Lanfranchi’s poems and Occitan lyric tradition in Catalonia. The second
part elaborates on the sources of the sonnet and identifies them in three poems
by Raimbaut de Vaqueiras, which Lanfranchi might have discovered during
his stay in Barcelona.
The contribution offers a new date for the composition of Adam de la Halle’s Roi de Sicile, an eulogistic poem in honour of Charles of Anjou, king of Sicily. According to the suggested hypothesis, the poem should date back before Conradin’s descent to Italy, which occurred since September 1267. The paper also proposes France instead of Naples as a more suitable location for the composition and performance of the Roi de Sicile, by considering the contemporary French literary tradition.
Edizione, traduzione, note e circostanze storiche: Cesare Mascitelli
Edizione, traduzione, note e circostanze storiche: Cesare Mascitelli
Edizione e traduzione: Francesco Branciforti; note e circostanze storiche: Cesare Mascitelli
Napoli, 22-25 settembre 2021
Università di Napoli "L'Orientale" – Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati
Università di Napoli "Federico II" – Dipartimento di Studi Umanistici
Université de Liège, jeudi 2 mai, 8h30-10h, salle A2.6.11
Il primo capitolo, di natura prevalentemente descrittiva, è dedicato alla materialità
del codice. Ricapitolando ed integrando le precedenti acquisizioni della critica, sono illustrate le peculiarità codicologiche e paleografiche del manufatto per stabilire tempi, luoghi e modi della sua confezione. A questo scopo hanno concorso sinergicamente lo studio del corredo illustrativo, un esame con la lampada di Wood delle numerose scriptae inferiores e un confronto tra il codice e i coevi manoscritti palinsesti in volgare francese e italiano.
Il secondo capitolo si concentra sulla descrizione delle qualità metrico-ritmiche del testo e tenta di ricostruire l'eziologia delle aberrazioni prosodiche più frequenti. Inoltre, sono stati indagati i tratti stilistici peculiari della Geste Francor, con particolare attenzione agli aspetti più innovativi, il che ha permesso di dimostrare l'appartenenza del ciclo ad un genere ‘di contatto’, alimentato dall’interazione tra l’epica in langue d’oïl e la nascente letteratura canterina.
Nel terzo capitolo, incentrato sui plessi tematici più significativi dell'opera, è stata affrontata la questione della datazione della Geste Francor, unitamente ad un’ipotesi relativa alla provenienza originaria dell’opera. È stata inoltre toccata una delle
questioni tematiche più controverse, cioè quella riguardante la componente comico-parodica del testo. Da ultimo, è stata riconsiderata l'ipotesi che vorrebbe una redazione oggi perduta dello Huon d’Auvergne.
Il quarto capitolo è stato invece dedicato allo studio delle fonti del ciclo. L’indagine, condotta attraverso un esame serrato tra le versioni dei poemi conservate dal codice di Venezia e le corrispondenti redazioni pervenuteci in altre lingue romanze (con particolare attenzione alle tradizioni francese e italiana), ha permesso di postulare la presenza di fonti molto antiche all'origine della Geste Francor. Alla luce della ricerca, emerge inoltre una finora insospettata natura compendiaria del ciclo, rivelata dalla presenza di incongruenze narrative giustificabili solo attraverso un malaccorto rimaneggiamento di una compilazione più ampia.
Il quinto ed ultimo capitolo, che prende le mosse dai dati emersi dallo studio delle fonti, presenta un esame linguistico dell'intero codice fondato su un approccio sia descrittivo che contrastivo a livello delle componenti fonetiche e morfologiche del testo. Tale impostazione ha permesso di misurare il grado di interferenza dell’italiano settentrionale
all’interno del diasistema che si instaura tra la lingua dell’autore/rimaneggiatore e il
francese antico dei modelli che egli aveva senz'altro a disposizione.
In appendice trovano posto, infine, una trascrizione diplomatica integrale e alcune tavole illustrative. La nuova trascrizione, essenziale per il recupero dei tratti linguistici più genuini
della scripta, funge inoltre da riferimento per gli esempi proposti nello studio linguistico.
13 mai 2019, Université de Namur
Inscriptions souhaitées avant le 2 mai
Info et contacts : Anna Constantinidis (anna.constantinidis@unamur.be), Cesare Mascitelli (cesare.mascitelli@unamur.be)