Papers by Giorgio de Marchis
Programa do colóquio "Os Outros (d)e José Saramago", que se realizará na Universidade de Roma Tre... more Programa do colóquio "Os Outros (d)e José Saramago", que se realizará na Universidade de Roma Tre de 12 a 14 de dezembro.
Todas as sessões serão transmitidas através do Microsoft Teams, encontrando-se o QR Code de acesso no programa.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
José Régio: cântico sem tempo, 2021
O artigo analisa a presença do motivo baudelairiano da transeunte e a celebração do êxtase do amo... more O artigo analisa a presença do motivo baudelairiano da transeunte e a celebração do êxtase do amor urbano na tradição poética portuguesa e a sua reelaboração na obra de José Régio.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Mosaico Italiano, 2012
Notizie (buone) dalla crisi:
le culture di lingua
portoghese in Italia
Alcuni anni fa, uno dei m... more Notizie (buone) dalla crisi:
le culture di lingua
portoghese in Italia
Alcuni anni fa, uno dei maggiori
filologi e semiologi
italiani, Cesare Segre, intitolava
così un suo famoso libro:
Notizie dalla crisi. Il riferimento era
alla critica letteraria, sconquassata
dall’ondata strutturalista-semiologica
degli anni ’60-‘70. Ci permettiamo
ora, con un pizzico d’ironia, di
riprendere questo titolo, ma facendo
riferimento, evidentemente, alla
crisi che riguarda la congiuntura politico-
economica non solo dell’Italia,
ma dell’Europa intera. Crisi che non
ha risparmiato il mondo della cultura,
con larghi tagli negli investimenti
per l’educazione, pregiudicando,
di conseguenza, l’assetto e le risorse
delle università. Tutto questo secondo
– ci riferiamo specificamente
all’Italia – una prospettiva senz’altro
miope, perché vede nella formazione
e nella ricerca, in regime di
austerity, non una risorsa, bensì una
spesa da contenere.
In questo quadro, si è realizzato
nello scorso maggio a Roma un importante
convegno, il primo della
neonata Associazione Italiana di Studi
Portoghesi e Brasiliani (AISPEB).
E le notizie, in questo caso, sono
buone. Sì, perché l’ambiente si è dimostrato
vivo e vegeto. A questo si aggiunga un settore editoriale il
quale, a partire da piccole realtà che
si stanno facendo strada già da alcuni
anni, investe coraggiosamente e
con riscontri più che soddisfacenti
in autori di lingua portoghese. Mosaico
vi propone un resoconto dei
temi e delle discussioni emerse nelle
due giornate di questo incontro,
corredato da ricche interviste con
alcuni riconosciuti docenti e studiosi
di questi ambiti disciplinari, nonché
con editori e responsabili editoriali
che ci parlano, come detto, della
ripercussione sul mercato italiano di
scrittori brasiliani, portoghesi, africani
e finanche di Timor Est.
Completano questa sezione tematica
del numero altri due interessantissimi
saggi che tracciano
un profilo significativo della storia
e della ricezione, con annessi stereotipi,
dello studio del portoghese e
della letteratura brasiliana in Italia.
E per finire, un omaggio, a dieci
anni dalla sua scomparsa, ad uno dei
più geniali (ed i geni, si sa, non sempre
godono di riconoscimenti immediati
e unanimi) autori e interpreti di
teatro del Novecento: Carmelo Bene.
Come sempre, buona lettura!
Gli editori
Speciale
a cura di Cleo Cirelli
Primo convegno nazionale dell’AISPEB: “Italia, Portogallo, Brasile: un incontro di storia, lingua e
letteratura attraverso i secoli”
Interviste con:
Silvano Peloso
Giovanni Ricciardi
Giorgio De Marchis
Gianluigi De Rosa
Saggi
Susana Rocha da Silva
La lingua portoghese nell’università italiana: motivazioni del suo studio
Julia Codo
La letteratura brasiliana in Italia - Una breve storia e qualche stereotipo
Interviste
a cura di Silvia Canù
Giorgio De Marchis
“Liberamente”, la collana della casa editrice La Nuova Frontiera
Marco Bucaioni
L’Urogallo canta solo in portoghese
Approfondimenti
Paolo Spedicato
Vita di Carmelo Bene (1937-2002), a dieci anni dalla morte
RUBRICA
Francesco Alberoni
Marketing
PASSATEMPO
Novembre 2012
Editora Comunità
Rio de Janeiro - Brasil
www.comunitaitaliana.com
mosaico@comunitaitaliana.com.br
Direttore responsabile
Pietro Petraglia
Editori
Andrea Santurbano
Patricia Peterle
Revisore
Cleo Cirelli
Grafico
Wilson Rodrigues
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Mosaico Italiano, 2009
I 100 anni
del Futurismo
nelle università
brasiliane
Il centenario del Futurismo in Brasile non è... more I 100 anni
del Futurismo
nelle università
brasiliane
Il centenario del Futurismo in Brasile non è passato inosservato.
Non poteva, e non doveva, essere altrimenti. Questo
perché, ripercorrere e riconsiderare i cammini, l’impatto e
l’eredità di questa avanguardia di paternità italiana significa
anche, per le tante ramificazioni che ne scaturiscono, tracciare
un albero genealogico di buona parte dell’arte novecentesca
e attuale.
Pertanto, questo numero di Mosaico, dando continuità a un
tema già affrontato nel numero di ottobre, è interamente dedicato
agli eventi internazionali sul centenario futurista organizzati
in alcune università brasiliane, in particolare nello scorso
mese di novembre, su iniziativa delle locali cattedre di italiano.
Ma è comunque doveroso ricordare che questa serie di
iniziative ha avuto inizio a luglio, con un incontro organizzato
presso la UEFS (Universidade Federal de Feira de Santana),
proprio in quella Bahia dove il 30 dicembre del 1909 era stata
pubblicata la prima traduzione integrale in territorio brasiliano
del manifesto di Marwwwinetti, ad opera di Almachio Diniz. E
Mosaico vuole ricordare questo incontro pubblicando, in coda
al numero, il testo integrale di un intervento sul Modernismo
bahiano.
Per quanto riguarda i congressi di novembre, vengono forniti
dei resoconti delle numerose iniziative svoltesi a São Paulo
(USP) e a Rio de Janeiro (UFRJ) e presentata una ricca serie di
interviste degli ospiti italiani, portoghesi e brasiliani che hanno
dibattuto sul Futurismo, in un’ottica di triangolazione fra le tre
culture, a Florianópolis (UFSC).
Il Brasile e le sue università, insomma, entrano a pieno titolo
nel programma dei festeggiamenti mondiali per i 100 anni del
Futurismo.
Gli Editori
Saggi
Cecilia Casini
Il centenario del Futurismo a San Paolo pag. 04
Filippo Tommaso Marinetti
Manifesto Tecnico della Letteratura Futurista pag. 06
Filippo Tommaso Marinetti
Supplemtento al Manifesto della Letteratura Futurista pag. 10
Maria Lizete dos Santos
Festa del Futurismo all’UFRJ pag. 13
Futurismo all’UFSC, fra Italia, Portogallo e Brasile pag. 14
A cura di Rafael Zamperetti Copetti,
Andrea Santurbano e Patricia Peterle, interviste a:
Ettore Finazzi-Agrò
Marinetti anti-storicista, Oswald de Andrade “archeologo del presente” pag. 15
Giorgio de Marchis
“Il Futurismo grande movimento transnazionale,
fino a quando non si è preoccupato di essere italiano” pag. 16
Luiz Roberto Velloso Cairo
“Brasile e Portogallo si danno le spalle” pag. 17
Mariarosaria Fabris
Il Futurismo come rinnovo dell’arte poética pag. 18
Marinella Cantelmo
È ancora possibile leggere Marinetti? pag. 19
Raúl Antelo
“Il Futurismo, una protesi di sensibilità per
l’uomo anestetizzato delle grandi città” pag. 20
Rita Marnoto
Il Futurismo, dall’Italia a Coimbra pag. 22
Sérgio Medeiros
“Il XXI secolo sarà più ‘futurista’ del XX secolo” pag. 24
Marinella Cantelmo
Il Teatro Futurista Sintetico pag. 25
Futurismo e dintorni
Ivia Alves
Carlos Chiacchio e Eugênio Gomes: motivazioni per il Modernismo a Bahia pag. 29
Rubrica
Francesco Alberoni
Il segreto per battere la crisi: scegliere eccellenze e qualità pag. 38
Passatempo pag. 39
Dicembre / 2009
Editora Comunità
Rio de Janeiro - Brasil
www.comunitaitaliana.com
mosaico@comunitaitaliana.com.br
Direttore responsabile
Pietro Petraglia
Editori
Andrea Santurbano
Patricia Peterle
Co-Editore
Rafael Zamperetti Copetti
Revisore
Anna Palma
Grafico
Alberto Carvalho
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Mosaico Italiano, Sep 1, 2019
L’Italia e il Brasile sono tra loro profondamente legati. I nessi migratori che
hanno portato tr... more L’Italia e il Brasile sono tra loro profondamente legati. I nessi migratori che
hanno portato tra XIX e XX secolo numerosissimi italiani nel Gigante sudamericano
sono solamente l’ultimo anello di una catena molto stretta, socialmente stratificata
e pluriforme di relazioni culturali e politiche che percorrono l’intera epoca moderna:
confluita in un reciproco contributo, seppure con modi e tempi diversi, alla definizione
della fisionomia identitaria di entrambi i paesi attraverso la frequentazione dei propri
immaginari. Questi vincoli di prossimità, che partendo dal dettato letterario si sono
rivestiti di una valenza fieramente civile, riemergono con sorprendente vivacità in
fenomeni migratori contemporanei dalle rotte inverse.
Nel contesto letterario italiano esse si giovano di un terreno particolarmente
favorevole, che ha fornito l’humus necessario alla frequentazione del Brasile da parte
di autori italiani all’inizio del Novecento e all’insediamento di autori brasiliani in Italia
a partire dagli anni Cinquanta. Ciò è potuto accadere grazie a un’opera massiccia
di traduzioni e alla mediazione di poeti, scrittori e intellettuali come Ungaretti, che
attraversò il lustro brasiliano in una duplice riflessione sulla propria poetica e sulle
tradizioni e specificità del paese ospite; o come Ruggero Jacobbi, che sin dagli anni
Quaranta lavorò per traslare gli aspetti a suo avviso più importanti e radicalmente
qualificanti della produzione letteraria brasiliana nel contesto italiano: contribuendo
a legare alla ricerca letteraria italiana impegnata nel recupero del valore democratico
della cultura dopo la dittatura fascista, lo sforzo di molti intellettuali esuli o fuoriusciti
che in quegli anni si allontanavano dal Sud America alla volta dell’Europa per condurre
le proprie battaglie e rivendicazioni democratiche.
Se in Italia il Brasile si è mantenuto luogo e archetipo di un immaginario non solo
letterario dal processo risorgimentale ad oggi, anche l’Italia ha finito per rappresentare
per il Brasile un topos, che dopo aver incarnato un modello culturale cui esemplarsi
nel periodo delle grandi Accademie, nel corso del Novecento e dei più recenti anni
Duemila è stato tanto luogo di accoglimento di molti intellettuali esuli o dissidenti,
quanto luogo letterario simbolo della civiltà occidentale per antonomasia: erede della
classicità, che oggi soffre esposta al pericolo del declino di quella modernità di cui è
emblema; o voce corale di una natura popolare di cui l’emigrazione storica è stata
altra e complementare testimonianza.
Tutto ciò ci consegna oggi una reciprocità operante nella più importante
comunità poetica translingue d’Italia, che innesta nella produzione italiana lo specifico
portato del proprio ingaggio fieramente civile, democratico e impegnato per la lotta
ecologista.
Indice del numero
Saggi
Un poeta italiano ai tropici: la San Paolo di Giuseppe Ungaretti
Ettore Finazzi-Agrò
L’Italia, la guerra e la forza in un romanzo di Boris Schnaiderman
Giorgio de Marchis
Immigranti di ieri e di oggi tra Italia e Brasile: un mosaico nel mosaico
Emilio Franzina
Un romanzo interrotto di Ruggero Jacobbi
Franzisca Marcetti
Un contadino in croce: Jacobbi, Dias Gomes e l’Istituto del Dramma Popolare di San Miniato
Rodolfo Sacchettini
Relazioni letterarie nella poesia translingue di autori di origine brasiliana ed
espressione italiana. Considerazioni preliminari.
Alessandra Mattei
Recensione
Lupa in fabula, di Manuela Lunati
A cura di Yuri Brunello e João Francisco de Lima Dantas
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Testi e Lingua, 2018
The article reflects on the experience of exile and analyzes the poetry book Tempo angolano em It... more The article reflects on the experience of exile and analyzes the poetry book Tempo angolano em Itália (1963). The verses of the Angolan poet Costa Andrade show the progressive affirmation of "fragile" nationalism, which allows Costa Andrade to recognize himself in the torn apart body of a people who, like his own, fought fascist oppression. The myth of the Resistenza – which, not surprisingly, appears also in a poem written in Italy by Agostinho Neto – thus becomes the political and poetic key to also propose in Angola a patriotism of other countries.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Novas leituras queirosianas. O Primo Basílio e outras produções, 2019
O artigo procura interpretar o romance de Aluísio Azevedo Casa de Pensão como uma tentativa de em... more O artigo procura interpretar o romance de Aluísio Azevedo Casa de Pensão como uma tentativa de emulação de O Primo Basílio. Deste ponto de vista, à luz das principais interpretações do bovarismo, tanto Luísa como Amâncio apresentam sintomas desta patologia. Contudo, as profundas diferenças das sociedades que os dois autores retratam fazem com que Casa de Pensão não se possa considerar apenas uma simples imitação do modelo hegemónico queirosiano.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Nós e as Palavras, 2018
o artigo propõe uma interpretação da ambígua idealização do incontaminado mundo rural presente no... more o artigo propõe uma interpretação da ambígua idealização do incontaminado mundo rural presente no romance queirosiano "A Cidade e as Serras" à luz da contemporânea divulgação do Tolstoísmo em Portugal. Deste ponto de vista, o romance é lido em diálogo intertextual com algumas obras que Jaime de Magalhães Lima publica entre 1888 e 1892: os livros "Cidades e Paisagens" (Porto, 1889) e "As Doutrinas do Conde Leão Tolstói" (Porto, 1892) e o artigo "A Filosofia de Tolstói" aparecido, em 1890, na Revista de Portugal.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Futurismo Futurismos , 2019
La presenza di D. Fernanda do Vale tra il pubblico che, il 14 aprile del 1917, assistette alla Co... more La presenza di D. Fernanda do Vale tra il pubblico che, il 14 aprile del 1917, assistette alla Conferenza futurista tenuta da Almada Negreiros presso il Teatro República di Lisbona non passò inavvertita. Il quotidiano “A Capital” – che, per primo, nel marzo del 1915, aveva provato a ridicolizzare “Orpheu”, riconducendo i suoi esponenti nell’ambito della letteratura paranoica –pubblicò il giorno seguente un breve articolo, intitolato O Elogio da Loucura, in cui il cronista nuovamente tentò di irridere gli avanguardisti portoghesi, sottolineando più volte, tra le altre cose, l’apprezzamento entusiasta della “preta Fernanda” per le parole di Almada.
L’articolo si propone di presentare questo personaggio e provare a disinnescare la strategia argomentativa del cronista de “A Capital”, mostrando come le provocazioni futuriste trovino nella trasgressione di questa cocotte un alleato immediato nell’erosione dei valori della borghesia lepidottera dell’epoca.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
The Routledge Encyclopedia of Modernism, 2018
Bookmarks Related papers MentionsView impact
de genere. Journal of Literary, Postcolonial and Gender Studies, 2018
Bookmarks Related papers MentionsView impact
I racconti di Álvaro do Carvalhal (1868), le prose barbare che Eça de Queirós pubblica sulla “Gaz... more I racconti di Álvaro do Carvalhal (1868), le prose barbare che Eça de Queirós pubblica sulla “Gazeta de Portugal” tra il marzo del 1866 e il dicembre del 1867 e, infine, tutte le manifestazioni del fittizio poeta satanista Carlos Fradique Mendes si possono considerare proposte di rinnovamento del panorama letterario portoghese, riconducibili alle prime manifestazioni di quella che in seguito sarebbe stata definita la Geração de 70 e, più in generale, al clima di contestazione caratteristico della Coimbra della fine degli anni Sessanta. Il piacere del male assume in queste opere forme ludiche e, non di rado, caricaturali ma rivela anche l’affannoso tentativo di un gruppo di giovani intellettuali smaniosi di colmare il ritardo culturale della nazione rispetto all’«Europa che pensa».
Bookmarks Related papers MentionsView impact
A viagem a Itália de Rubem Braga, entre setembro de 1944 e abril
de 1945, como correspondente de ... more A viagem a Itália de Rubem Braga, entre setembro de 1944 e abril
de 1945, como correspondente de guerra do“Diário Carioca” se carateriza por uma experiência de temporalidades diversas, na quala contemplação das ruínas da Antiguidade e contemporaneamente dos escombros da Segunda Guerra Mundial revela ao escritor brasileiro a possibilidade de um tempo policrónico.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
O artigo apresenta uma análise da receção do Indianismo brasileiro em Itália ao longo do século X... more O artigo apresenta uma análise da receção do Indianismo brasileiro em Itália ao longo do século XIX e procura refletir sobre os processos de manipulação cultural que envolvem as obras de Santa Rita Durão, Gonçalves de Magalhães e José de Alencar.
Poetas, romancistas, tradutores, muitos são os intelectuais italianos que participam na definição duma imagem do índio que, contudo, não deixa de ser bastante precária e instável. Quais as razões da sua completa inversão de sentido? É provável que, não mudando os indígenas brasileiros, a reviravolta do índio reflita principalmente as mudanças sociais e políticas que caracterizam a história de Itália ao longo do século XIX.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
L'articolo propone un'analisi di alcuni romanzi e ricettari brasiliani pubblicati tra la seconda ... more L'articolo propone un'analisi di alcuni romanzi e ricettari brasiliani pubblicati tra la seconda metà del XIX secolo e i primi decenni del Novecento e si prefigge di ricostruire il processo di definizione di un'identità nazionale brasiliana a partire da alcune scelte gastronomiche proposte dagli autori delle opere come esemplarmente brasiliane.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
A partir de uma crítica de Ricardo Lísias ao livro de Luiz Ruffato "Eles Eram Muitos Cavalos", o ... more A partir de uma crítica de Ricardo Lísias ao livro de Luiz Ruffato "Eles Eram Muitos Cavalos", o artigo reflete sobre o uso de uma linguagem fragmentária e não-linear para traduzir em formas ficcionais a organização do espaço urbano na cidade de São Paulo e descrever a experiência de cidadania num contexto de democracia disjuntiva.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
No século XIX, fenômenos astronômicos e a consequente preocupação com o fim do mundo tomavam cont... more No século XIX, fenômenos astronômicos e a consequente preocupação com o fim do mundo tomavam conta do imaginário popular e ganhavam espaço em jornais europeus e brasileiros. As consequências e superstições relacionadas ao temor do apocalipse transitavam entre a informação objetiva e as crenças, em um momento marcado pela fé no progresso, mas também com raízes nas manifestações religiosas ou místicas populares. Desse rico húmus nutria-se o folhetim.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Papers by Giorgio de Marchis
Todas as sessões serão transmitidas através do Microsoft Teams, encontrando-se o QR Code de acesso no programa.
le culture di lingua
portoghese in Italia
Alcuni anni fa, uno dei maggiori
filologi e semiologi
italiani, Cesare Segre, intitolava
così un suo famoso libro:
Notizie dalla crisi. Il riferimento era
alla critica letteraria, sconquassata
dall’ondata strutturalista-semiologica
degli anni ’60-‘70. Ci permettiamo
ora, con un pizzico d’ironia, di
riprendere questo titolo, ma facendo
riferimento, evidentemente, alla
crisi che riguarda la congiuntura politico-
economica non solo dell’Italia,
ma dell’Europa intera. Crisi che non
ha risparmiato il mondo della cultura,
con larghi tagli negli investimenti
per l’educazione, pregiudicando,
di conseguenza, l’assetto e le risorse
delle università. Tutto questo secondo
– ci riferiamo specificamente
all’Italia – una prospettiva senz’altro
miope, perché vede nella formazione
e nella ricerca, in regime di
austerity, non una risorsa, bensì una
spesa da contenere.
In questo quadro, si è realizzato
nello scorso maggio a Roma un importante
convegno, il primo della
neonata Associazione Italiana di Studi
Portoghesi e Brasiliani (AISPEB).
E le notizie, in questo caso, sono
buone. Sì, perché l’ambiente si è dimostrato
vivo e vegeto. A questo si aggiunga un settore editoriale il
quale, a partire da piccole realtà che
si stanno facendo strada già da alcuni
anni, investe coraggiosamente e
con riscontri più che soddisfacenti
in autori di lingua portoghese. Mosaico
vi propone un resoconto dei
temi e delle discussioni emerse nelle
due giornate di questo incontro,
corredato da ricche interviste con
alcuni riconosciuti docenti e studiosi
di questi ambiti disciplinari, nonché
con editori e responsabili editoriali
che ci parlano, come detto, della
ripercussione sul mercato italiano di
scrittori brasiliani, portoghesi, africani
e finanche di Timor Est.
Completano questa sezione tematica
del numero altri due interessantissimi
saggi che tracciano
un profilo significativo della storia
e della ricezione, con annessi stereotipi,
dello studio del portoghese e
della letteratura brasiliana in Italia.
E per finire, un omaggio, a dieci
anni dalla sua scomparsa, ad uno dei
più geniali (ed i geni, si sa, non sempre
godono di riconoscimenti immediati
e unanimi) autori e interpreti di
teatro del Novecento: Carmelo Bene.
Come sempre, buona lettura!
Gli editori
Speciale
a cura di Cleo Cirelli
Primo convegno nazionale dell’AISPEB: “Italia, Portogallo, Brasile: un incontro di storia, lingua e
letteratura attraverso i secoli”
Interviste con:
Silvano Peloso
Giovanni Ricciardi
Giorgio De Marchis
Gianluigi De Rosa
Saggi
Susana Rocha da Silva
La lingua portoghese nell’università italiana: motivazioni del suo studio
Julia Codo
La letteratura brasiliana in Italia - Una breve storia e qualche stereotipo
Interviste
a cura di Silvia Canù
Giorgio De Marchis
“Liberamente”, la collana della casa editrice La Nuova Frontiera
Marco Bucaioni
L’Urogallo canta solo in portoghese
Approfondimenti
Paolo Spedicato
Vita di Carmelo Bene (1937-2002), a dieci anni dalla morte
RUBRICA
Francesco Alberoni
Marketing
PASSATEMPO
Novembre 2012
Editora Comunità
Rio de Janeiro - Brasil
www.comunitaitaliana.com
mosaico@comunitaitaliana.com.br
Direttore responsabile
Pietro Petraglia
Editori
Andrea Santurbano
Patricia Peterle
Revisore
Cleo Cirelli
Grafico
Wilson Rodrigues
del Futurismo
nelle università
brasiliane
Il centenario del Futurismo in Brasile non è passato inosservato.
Non poteva, e non doveva, essere altrimenti. Questo
perché, ripercorrere e riconsiderare i cammini, l’impatto e
l’eredità di questa avanguardia di paternità italiana significa
anche, per le tante ramificazioni che ne scaturiscono, tracciare
un albero genealogico di buona parte dell’arte novecentesca
e attuale.
Pertanto, questo numero di Mosaico, dando continuità a un
tema già affrontato nel numero di ottobre, è interamente dedicato
agli eventi internazionali sul centenario futurista organizzati
in alcune università brasiliane, in particolare nello scorso
mese di novembre, su iniziativa delle locali cattedre di italiano.
Ma è comunque doveroso ricordare che questa serie di
iniziative ha avuto inizio a luglio, con un incontro organizzato
presso la UEFS (Universidade Federal de Feira de Santana),
proprio in quella Bahia dove il 30 dicembre del 1909 era stata
pubblicata la prima traduzione integrale in territorio brasiliano
del manifesto di Marwwwinetti, ad opera di Almachio Diniz. E
Mosaico vuole ricordare questo incontro pubblicando, in coda
al numero, il testo integrale di un intervento sul Modernismo
bahiano.
Per quanto riguarda i congressi di novembre, vengono forniti
dei resoconti delle numerose iniziative svoltesi a São Paulo
(USP) e a Rio de Janeiro (UFRJ) e presentata una ricca serie di
interviste degli ospiti italiani, portoghesi e brasiliani che hanno
dibattuto sul Futurismo, in un’ottica di triangolazione fra le tre
culture, a Florianópolis (UFSC).
Il Brasile e le sue università, insomma, entrano a pieno titolo
nel programma dei festeggiamenti mondiali per i 100 anni del
Futurismo.
Gli Editori
Saggi
Cecilia Casini
Il centenario del Futurismo a San Paolo pag. 04
Filippo Tommaso Marinetti
Manifesto Tecnico della Letteratura Futurista pag. 06
Filippo Tommaso Marinetti
Supplemtento al Manifesto della Letteratura Futurista pag. 10
Maria Lizete dos Santos
Festa del Futurismo all’UFRJ pag. 13
Futurismo all’UFSC, fra Italia, Portogallo e Brasile pag. 14
A cura di Rafael Zamperetti Copetti,
Andrea Santurbano e Patricia Peterle, interviste a:
Ettore Finazzi-Agrò
Marinetti anti-storicista, Oswald de Andrade “archeologo del presente” pag. 15
Giorgio de Marchis
“Il Futurismo grande movimento transnazionale,
fino a quando non si è preoccupato di essere italiano” pag. 16
Luiz Roberto Velloso Cairo
“Brasile e Portogallo si danno le spalle” pag. 17
Mariarosaria Fabris
Il Futurismo come rinnovo dell’arte poética pag. 18
Marinella Cantelmo
È ancora possibile leggere Marinetti? pag. 19
Raúl Antelo
“Il Futurismo, una protesi di sensibilità per
l’uomo anestetizzato delle grandi città” pag. 20
Rita Marnoto
Il Futurismo, dall’Italia a Coimbra pag. 22
Sérgio Medeiros
“Il XXI secolo sarà più ‘futurista’ del XX secolo” pag. 24
Marinella Cantelmo
Il Teatro Futurista Sintetico pag. 25
Futurismo e dintorni
Ivia Alves
Carlos Chiacchio e Eugênio Gomes: motivazioni per il Modernismo a Bahia pag. 29
Rubrica
Francesco Alberoni
Il segreto per battere la crisi: scegliere eccellenze e qualità pag. 38
Passatempo pag. 39
Dicembre / 2009
Editora Comunità
Rio de Janeiro - Brasil
www.comunitaitaliana.com
mosaico@comunitaitaliana.com.br
Direttore responsabile
Pietro Petraglia
Editori
Andrea Santurbano
Patricia Peterle
Co-Editore
Rafael Zamperetti Copetti
Revisore
Anna Palma
Grafico
Alberto Carvalho
hanno portato tra XIX e XX secolo numerosissimi italiani nel Gigante sudamericano
sono solamente l’ultimo anello di una catena molto stretta, socialmente stratificata
e pluriforme di relazioni culturali e politiche che percorrono l’intera epoca moderna:
confluita in un reciproco contributo, seppure con modi e tempi diversi, alla definizione
della fisionomia identitaria di entrambi i paesi attraverso la frequentazione dei propri
immaginari. Questi vincoli di prossimità, che partendo dal dettato letterario si sono
rivestiti di una valenza fieramente civile, riemergono con sorprendente vivacità in
fenomeni migratori contemporanei dalle rotte inverse.
Nel contesto letterario italiano esse si giovano di un terreno particolarmente
favorevole, che ha fornito l’humus necessario alla frequentazione del Brasile da parte
di autori italiani all’inizio del Novecento e all’insediamento di autori brasiliani in Italia
a partire dagli anni Cinquanta. Ciò è potuto accadere grazie a un’opera massiccia
di traduzioni e alla mediazione di poeti, scrittori e intellettuali come Ungaretti, che
attraversò il lustro brasiliano in una duplice riflessione sulla propria poetica e sulle
tradizioni e specificità del paese ospite; o come Ruggero Jacobbi, che sin dagli anni
Quaranta lavorò per traslare gli aspetti a suo avviso più importanti e radicalmente
qualificanti della produzione letteraria brasiliana nel contesto italiano: contribuendo
a legare alla ricerca letteraria italiana impegnata nel recupero del valore democratico
della cultura dopo la dittatura fascista, lo sforzo di molti intellettuali esuli o fuoriusciti
che in quegli anni si allontanavano dal Sud America alla volta dell’Europa per condurre
le proprie battaglie e rivendicazioni democratiche.
Se in Italia il Brasile si è mantenuto luogo e archetipo di un immaginario non solo
letterario dal processo risorgimentale ad oggi, anche l’Italia ha finito per rappresentare
per il Brasile un topos, che dopo aver incarnato un modello culturale cui esemplarsi
nel periodo delle grandi Accademie, nel corso del Novecento e dei più recenti anni
Duemila è stato tanto luogo di accoglimento di molti intellettuali esuli o dissidenti,
quanto luogo letterario simbolo della civiltà occidentale per antonomasia: erede della
classicità, che oggi soffre esposta al pericolo del declino di quella modernità di cui è
emblema; o voce corale di una natura popolare di cui l’emigrazione storica è stata
altra e complementare testimonianza.
Tutto ciò ci consegna oggi una reciprocità operante nella più importante
comunità poetica translingue d’Italia, che innesta nella produzione italiana lo specifico
portato del proprio ingaggio fieramente civile, democratico e impegnato per la lotta
ecologista.
Indice del numero
Saggi
Un poeta italiano ai tropici: la San Paolo di Giuseppe Ungaretti
Ettore Finazzi-Agrò
L’Italia, la guerra e la forza in un romanzo di Boris Schnaiderman
Giorgio de Marchis
Immigranti di ieri e di oggi tra Italia e Brasile: un mosaico nel mosaico
Emilio Franzina
Un romanzo interrotto di Ruggero Jacobbi
Franzisca Marcetti
Un contadino in croce: Jacobbi, Dias Gomes e l’Istituto del Dramma Popolare di San Miniato
Rodolfo Sacchettini
Relazioni letterarie nella poesia translingue di autori di origine brasiliana ed
espressione italiana. Considerazioni preliminari.
Alessandra Mattei
Recensione
Lupa in fabula, di Manuela Lunati
A cura di Yuri Brunello e João Francisco de Lima Dantas
L’articolo si propone di presentare questo personaggio e provare a disinnescare la strategia argomentativa del cronista de “A Capital”, mostrando come le provocazioni futuriste trovino nella trasgressione di questa cocotte un alleato immediato nell’erosione dei valori della borghesia lepidottera dell’epoca.
de 1945, como correspondente de guerra do“Diário Carioca” se carateriza por uma experiência de temporalidades diversas, na quala contemplação das ruínas da Antiguidade e contemporaneamente dos escombros da Segunda Guerra Mundial revela ao escritor brasileiro a possibilidade de um tempo policrónico.
Poetas, romancistas, tradutores, muitos são os intelectuais italianos que participam na definição duma imagem do índio que, contudo, não deixa de ser bastante precária e instável. Quais as razões da sua completa inversão de sentido? É provável que, não mudando os indígenas brasileiros, a reviravolta do índio reflita principalmente as mudanças sociais e políticas que caracterizam a história de Itália ao longo do século XIX.
Todas as sessões serão transmitidas através do Microsoft Teams, encontrando-se o QR Code de acesso no programa.
le culture di lingua
portoghese in Italia
Alcuni anni fa, uno dei maggiori
filologi e semiologi
italiani, Cesare Segre, intitolava
così un suo famoso libro:
Notizie dalla crisi. Il riferimento era
alla critica letteraria, sconquassata
dall’ondata strutturalista-semiologica
degli anni ’60-‘70. Ci permettiamo
ora, con un pizzico d’ironia, di
riprendere questo titolo, ma facendo
riferimento, evidentemente, alla
crisi che riguarda la congiuntura politico-
economica non solo dell’Italia,
ma dell’Europa intera. Crisi che non
ha risparmiato il mondo della cultura,
con larghi tagli negli investimenti
per l’educazione, pregiudicando,
di conseguenza, l’assetto e le risorse
delle università. Tutto questo secondo
– ci riferiamo specificamente
all’Italia – una prospettiva senz’altro
miope, perché vede nella formazione
e nella ricerca, in regime di
austerity, non una risorsa, bensì una
spesa da contenere.
In questo quadro, si è realizzato
nello scorso maggio a Roma un importante
convegno, il primo della
neonata Associazione Italiana di Studi
Portoghesi e Brasiliani (AISPEB).
E le notizie, in questo caso, sono
buone. Sì, perché l’ambiente si è dimostrato
vivo e vegeto. A questo si aggiunga un settore editoriale il
quale, a partire da piccole realtà che
si stanno facendo strada già da alcuni
anni, investe coraggiosamente e
con riscontri più che soddisfacenti
in autori di lingua portoghese. Mosaico
vi propone un resoconto dei
temi e delle discussioni emerse nelle
due giornate di questo incontro,
corredato da ricche interviste con
alcuni riconosciuti docenti e studiosi
di questi ambiti disciplinari, nonché
con editori e responsabili editoriali
che ci parlano, come detto, della
ripercussione sul mercato italiano di
scrittori brasiliani, portoghesi, africani
e finanche di Timor Est.
Completano questa sezione tematica
del numero altri due interessantissimi
saggi che tracciano
un profilo significativo della storia
e della ricezione, con annessi stereotipi,
dello studio del portoghese e
della letteratura brasiliana in Italia.
E per finire, un omaggio, a dieci
anni dalla sua scomparsa, ad uno dei
più geniali (ed i geni, si sa, non sempre
godono di riconoscimenti immediati
e unanimi) autori e interpreti di
teatro del Novecento: Carmelo Bene.
Come sempre, buona lettura!
Gli editori
Speciale
a cura di Cleo Cirelli
Primo convegno nazionale dell’AISPEB: “Italia, Portogallo, Brasile: un incontro di storia, lingua e
letteratura attraverso i secoli”
Interviste con:
Silvano Peloso
Giovanni Ricciardi
Giorgio De Marchis
Gianluigi De Rosa
Saggi
Susana Rocha da Silva
La lingua portoghese nell’università italiana: motivazioni del suo studio
Julia Codo
La letteratura brasiliana in Italia - Una breve storia e qualche stereotipo
Interviste
a cura di Silvia Canù
Giorgio De Marchis
“Liberamente”, la collana della casa editrice La Nuova Frontiera
Marco Bucaioni
L’Urogallo canta solo in portoghese
Approfondimenti
Paolo Spedicato
Vita di Carmelo Bene (1937-2002), a dieci anni dalla morte
RUBRICA
Francesco Alberoni
Marketing
PASSATEMPO
Novembre 2012
Editora Comunità
Rio de Janeiro - Brasil
www.comunitaitaliana.com
mosaico@comunitaitaliana.com.br
Direttore responsabile
Pietro Petraglia
Editori
Andrea Santurbano
Patricia Peterle
Revisore
Cleo Cirelli
Grafico
Wilson Rodrigues
del Futurismo
nelle università
brasiliane
Il centenario del Futurismo in Brasile non è passato inosservato.
Non poteva, e non doveva, essere altrimenti. Questo
perché, ripercorrere e riconsiderare i cammini, l’impatto e
l’eredità di questa avanguardia di paternità italiana significa
anche, per le tante ramificazioni che ne scaturiscono, tracciare
un albero genealogico di buona parte dell’arte novecentesca
e attuale.
Pertanto, questo numero di Mosaico, dando continuità a un
tema già affrontato nel numero di ottobre, è interamente dedicato
agli eventi internazionali sul centenario futurista organizzati
in alcune università brasiliane, in particolare nello scorso
mese di novembre, su iniziativa delle locali cattedre di italiano.
Ma è comunque doveroso ricordare che questa serie di
iniziative ha avuto inizio a luglio, con un incontro organizzato
presso la UEFS (Universidade Federal de Feira de Santana),
proprio in quella Bahia dove il 30 dicembre del 1909 era stata
pubblicata la prima traduzione integrale in territorio brasiliano
del manifesto di Marwwwinetti, ad opera di Almachio Diniz. E
Mosaico vuole ricordare questo incontro pubblicando, in coda
al numero, il testo integrale di un intervento sul Modernismo
bahiano.
Per quanto riguarda i congressi di novembre, vengono forniti
dei resoconti delle numerose iniziative svoltesi a São Paulo
(USP) e a Rio de Janeiro (UFRJ) e presentata una ricca serie di
interviste degli ospiti italiani, portoghesi e brasiliani che hanno
dibattuto sul Futurismo, in un’ottica di triangolazione fra le tre
culture, a Florianópolis (UFSC).
Il Brasile e le sue università, insomma, entrano a pieno titolo
nel programma dei festeggiamenti mondiali per i 100 anni del
Futurismo.
Gli Editori
Saggi
Cecilia Casini
Il centenario del Futurismo a San Paolo pag. 04
Filippo Tommaso Marinetti
Manifesto Tecnico della Letteratura Futurista pag. 06
Filippo Tommaso Marinetti
Supplemtento al Manifesto della Letteratura Futurista pag. 10
Maria Lizete dos Santos
Festa del Futurismo all’UFRJ pag. 13
Futurismo all’UFSC, fra Italia, Portogallo e Brasile pag. 14
A cura di Rafael Zamperetti Copetti,
Andrea Santurbano e Patricia Peterle, interviste a:
Ettore Finazzi-Agrò
Marinetti anti-storicista, Oswald de Andrade “archeologo del presente” pag. 15
Giorgio de Marchis
“Il Futurismo grande movimento transnazionale,
fino a quando non si è preoccupato di essere italiano” pag. 16
Luiz Roberto Velloso Cairo
“Brasile e Portogallo si danno le spalle” pag. 17
Mariarosaria Fabris
Il Futurismo come rinnovo dell’arte poética pag. 18
Marinella Cantelmo
È ancora possibile leggere Marinetti? pag. 19
Raúl Antelo
“Il Futurismo, una protesi di sensibilità per
l’uomo anestetizzato delle grandi città” pag. 20
Rita Marnoto
Il Futurismo, dall’Italia a Coimbra pag. 22
Sérgio Medeiros
“Il XXI secolo sarà più ‘futurista’ del XX secolo” pag. 24
Marinella Cantelmo
Il Teatro Futurista Sintetico pag. 25
Futurismo e dintorni
Ivia Alves
Carlos Chiacchio e Eugênio Gomes: motivazioni per il Modernismo a Bahia pag. 29
Rubrica
Francesco Alberoni
Il segreto per battere la crisi: scegliere eccellenze e qualità pag. 38
Passatempo pag. 39
Dicembre / 2009
Editora Comunità
Rio de Janeiro - Brasil
www.comunitaitaliana.com
mosaico@comunitaitaliana.com.br
Direttore responsabile
Pietro Petraglia
Editori
Andrea Santurbano
Patricia Peterle
Co-Editore
Rafael Zamperetti Copetti
Revisore
Anna Palma
Grafico
Alberto Carvalho
hanno portato tra XIX e XX secolo numerosissimi italiani nel Gigante sudamericano
sono solamente l’ultimo anello di una catena molto stretta, socialmente stratificata
e pluriforme di relazioni culturali e politiche che percorrono l’intera epoca moderna:
confluita in un reciproco contributo, seppure con modi e tempi diversi, alla definizione
della fisionomia identitaria di entrambi i paesi attraverso la frequentazione dei propri
immaginari. Questi vincoli di prossimità, che partendo dal dettato letterario si sono
rivestiti di una valenza fieramente civile, riemergono con sorprendente vivacità in
fenomeni migratori contemporanei dalle rotte inverse.
Nel contesto letterario italiano esse si giovano di un terreno particolarmente
favorevole, che ha fornito l’humus necessario alla frequentazione del Brasile da parte
di autori italiani all’inizio del Novecento e all’insediamento di autori brasiliani in Italia
a partire dagli anni Cinquanta. Ciò è potuto accadere grazie a un’opera massiccia
di traduzioni e alla mediazione di poeti, scrittori e intellettuali come Ungaretti, che
attraversò il lustro brasiliano in una duplice riflessione sulla propria poetica e sulle
tradizioni e specificità del paese ospite; o come Ruggero Jacobbi, che sin dagli anni
Quaranta lavorò per traslare gli aspetti a suo avviso più importanti e radicalmente
qualificanti della produzione letteraria brasiliana nel contesto italiano: contribuendo
a legare alla ricerca letteraria italiana impegnata nel recupero del valore democratico
della cultura dopo la dittatura fascista, lo sforzo di molti intellettuali esuli o fuoriusciti
che in quegli anni si allontanavano dal Sud America alla volta dell’Europa per condurre
le proprie battaglie e rivendicazioni democratiche.
Se in Italia il Brasile si è mantenuto luogo e archetipo di un immaginario non solo
letterario dal processo risorgimentale ad oggi, anche l’Italia ha finito per rappresentare
per il Brasile un topos, che dopo aver incarnato un modello culturale cui esemplarsi
nel periodo delle grandi Accademie, nel corso del Novecento e dei più recenti anni
Duemila è stato tanto luogo di accoglimento di molti intellettuali esuli o dissidenti,
quanto luogo letterario simbolo della civiltà occidentale per antonomasia: erede della
classicità, che oggi soffre esposta al pericolo del declino di quella modernità di cui è
emblema; o voce corale di una natura popolare di cui l’emigrazione storica è stata
altra e complementare testimonianza.
Tutto ciò ci consegna oggi una reciprocità operante nella più importante
comunità poetica translingue d’Italia, che innesta nella produzione italiana lo specifico
portato del proprio ingaggio fieramente civile, democratico e impegnato per la lotta
ecologista.
Indice del numero
Saggi
Un poeta italiano ai tropici: la San Paolo di Giuseppe Ungaretti
Ettore Finazzi-Agrò
L’Italia, la guerra e la forza in un romanzo di Boris Schnaiderman
Giorgio de Marchis
Immigranti di ieri e di oggi tra Italia e Brasile: un mosaico nel mosaico
Emilio Franzina
Un romanzo interrotto di Ruggero Jacobbi
Franzisca Marcetti
Un contadino in croce: Jacobbi, Dias Gomes e l’Istituto del Dramma Popolare di San Miniato
Rodolfo Sacchettini
Relazioni letterarie nella poesia translingue di autori di origine brasiliana ed
espressione italiana. Considerazioni preliminari.
Alessandra Mattei
Recensione
Lupa in fabula, di Manuela Lunati
A cura di Yuri Brunello e João Francisco de Lima Dantas
L’articolo si propone di presentare questo personaggio e provare a disinnescare la strategia argomentativa del cronista de “A Capital”, mostrando come le provocazioni futuriste trovino nella trasgressione di questa cocotte un alleato immediato nell’erosione dei valori della borghesia lepidottera dell’epoca.
de 1945, como correspondente de guerra do“Diário Carioca” se carateriza por uma experiência de temporalidades diversas, na quala contemplação das ruínas da Antiguidade e contemporaneamente dos escombros da Segunda Guerra Mundial revela ao escritor brasileiro a possibilidade de um tempo policrónico.
Poetas, romancistas, tradutores, muitos são os intelectuais italianos que participam na definição duma imagem do índio que, contudo, não deixa de ser bastante precária e instável. Quais as razões da sua completa inversão de sentido? É provável que, não mudando os indígenas brasileiros, a reviravolta do índio reflita principalmente as mudanças sociais e políticas que caracterizam a história de Itália ao longo do século XIX.
Como pensar hoje essas inovadoras relações, que inauguraram novos espaços, estimulando confluências estéticas?
To see the whole issue go to: http://www.degenere-journal.it/?journal=degenere