Books by Fabrizio Desideri
This is a new edition, extensively revised with cuts and additions, significantly rewritten and w... more This is a new edition, extensively revised with cuts and additions, significantly rewritten and with new introduction of the volume of the same name published in 1998 by Feltrinelli. The result of the philosophical investigation contained in this book is a notion of consciousness as an active boundary between the inner and the outer, a "critical threshold" between the inwardness of the subject that says "I" and the paradoxical exteriority of the Self to which it refers. Emergent threshold of a dialogical connection, but also of a polemical division between different personae and points of view that make up, from the origin, the "theatrum conscientiae". A theater, where the actors are both the witnesses/spectators and vice versa. Hence, the centrality recognized to the instance of voice as an expression of a synthesis between the interiority of listening and its coming "as if from outside". Constant in this investigation is the focus on the classics of philosophical thought. The thought of philosophers such as Plato and Nietzsche, Plotinus and Aristotle, Descartes and Augustine, Benjamin and Kant, Novalis and Hegel, Husserl and Sartre, Heidegger and Wittgenstein, Derrida and Levinas was compared-in the weaving of a virtual dialogue-with that of contemporary theorists of consciousness such as Daniel Dennett and John Searle, Jerry Fodor and Marvin Minsky, Colin McGinn and Sidney Shoemaker, Ernst Tugendhat and Elizabeth Anscombe.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Aesthetic Literacy: A Book for Everyone Volume, Mont Publishing House & Valery Vino I, edited by Valery Vinogradov, ISBN: 9 780645 423006 First PDF Edition, 2022
A very critical dialogue on the notion of empathy and on the uncontrolled and ambiguous use of th... more A very critical dialogue on the notion of empathy and on the uncontrolled and ambiguous use of this term in the daily lexicon of philosophers, psychologists and politicians.
The Italian version of this text was published by the Journal "atque.
materiali tra filosofia e psicoterapia”, 25 n.s., 2019, pp. 9-23 ( ISSN
1120-9364).
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Starting from an essay by Leonardo Amoroso contained in the second edition of his volume, Nastri ... more Starting from an essay by Leonardo Amoroso contained in the second edition of his volume, Nastri Vichiani, the essay discusses Benedetto Croce's thesis regarding Vico, Baumgarten and the origin of aesthetics. The final thesis concerns the notion of obscurity of origin in relation to Vico's conception of the "indefinite nature" of the human mind.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
In this essay I focus on Benjamin's relationship with Hegel above all in relation to the concepti... more In this essay I focus on Benjamin's relationship with Hegel above all in relation to the conception of a Dialektik im Stillstand developed in the course of his work on the Parisian passages. The essay is contained in METAFISICA DELL’IMMANENZA Scritti per Eugenio Mazzarella, Vol I, edited by Pierandrea Amato, Alberto Giovanni Biuso,
Vincenzo Bochicchio, Maria Teresa Catena, Felice Masi,
Valeria Pinto, Nicola Russo, Simona Venezia, Mimesis, Milano-Udine 2021, pp. 47-59.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, 2019
«Il film offre l’esempio di una forma d’arte il cui carattere è per la prima volta integralmente ... more «Il film offre l’esempio di una forma d’arte il cui carattere è per la prima volta integralmente determinato dalla sua riproducibilità. Attraverso il film è divenuta decisiva una qualità che i Greci non avrebbero ammesso che in ultimo luogo: la perfettibilità dell’opera d’arte. Il film è dunque l’opera d’arte più perfettibile, e questa perfettibilità deriva direttamente dalla sua rinuncia radicale a ogni valore d’eternità». Walter Benjamin
Tra il 1935 e il 1940, l’anno della sua morte, Benjamin lavorò a più riprese al suo saggio più importante: L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Il saggio s’interroga sul destino dell’arte nel contesto delle trasformazioni radicali indotte dall’invenzione e dalla diffusione di nuovi dispositivi tecnologici quali la fotografia e il cinema. Con somma lucidità Benjamin coglie nel tratto che accomuna queste nuove forme dell’arte (la riproducibilità tecnica capace di annullare la distinzione tra originale e copia) lo sconvolgimento del tradizionale rapporto tra il pubblico e il mondo dell’arte. Soggetti della fruizione estetica, con la diffusione della macchina fotografica e soprattutto con il cinema, non sono più isolati individui che sprofondano nella contemplazione di un quadro o nella lettura di una poesia. Sono, piuttosto, le masse: una folla anonima, abituata tanto ai ritmi convulsi della produzione industriale quanto agli choc subiti nella quotidianità delle moderne metropoli. Ma la profetica analisi di Benjamin si spinge ben oltre l’ambito estetico. Negli stessi anni in cui nazismo e fascismo minacciavano di prevalere e di cancellare la buona tradizione europea, Benjamin vede profilarsi una nuova epoca del rapporto tra arte, tecnica e politica. Un’epoca che non concede spazio a sconsolati rimpianti per il cattivo tempo che fu e che riguarda il nostro stesso presente. Di qui la rinnovata attualità di questo saggio, che costituisce un momento decisivo di quella riflessione sul Moderno che Benjamin avvia nella grande opera, non terminata, sui Passages parigini. Seppur non incompiuto, il saggio sull’opera d’arte si presenta come caratterizzato da una pluralità di stesure e da un’avventurosa vicenda editoriale – ben raccontate nell’Introduzione di Fabrizio Desideri – che ne fanno un lavoro ancora alla ricerca di uno sviluppo teorico e di un’esposizione adeguati alla complessità e profondità della sua intuizione originaria. Appunto allo spirito e alla lettera di tale complessità la presente edizione intende rimanere fedele, offrendo al lettore italiano le cinque stesure del saggio scritte tra l’autunno del 1935 e l’estate del 1936.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Novalis, Scritti filosofici, 2019
È qui presentata la traduzione integrale in italiano degli scritti filosofici e scientifici di No... more È qui presentata la traduzione integrale in italiano degli scritti filosofici e scientifici di Novalis: se il pensiero novalisiano viene spesso relegato ai frammenti che lo compongono, questa edizione ne mostra la profonda coerenza, inserendoli nel contesto di una esperienza filosofica multiforme. La filosofia di Novalis tende infatti al sistema in maniera paradossale: dopo gli studi su Fichte, Kant e Hemsterhuis, abbandona progressivamente l’ambito tradizionale per entrare in un dialogo stretto e interno con le scienze della natura, dalla matematica alla fisica, dalla chimica alla medicina, dalla mineralogia alla cristallologia. Pur nel carattere incompiuto e ancora incandescente che la caratterizza, è una filosofia che va considerata alla pari di quella dei maggiori pensatori a lui contemporanei.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Rottami rovine minuzzerie. Pensare per frammenti (Ets, Pisa 2018), 2018
I saggi raccolti in questo volume, esito del lavoro di ricerca annuale del Laboratorio Antichi&Mo... more I saggi raccolti in questo volume, esito del lavoro di ricerca annuale del Laboratorio Antichi&Moderni di Zetesis, sono il risultato del tentativo collettivo di interrogare il valore filosofico e letterario del frammento. Muovendosi tra Petrarca, Cusano, Budé, Vico, Buffon, Boulanger, e arrivando fino a Auerbach, Benjamin e DeLillo, i contributi qui raccolti cercano di riflettere sulla natura del frammento e sul modo in cui oggetti desueti, dimenticati, frantumati e minuti trovino forme di composizione momentanea in costellazioni di senso capaci di ridefinire, nel gioco dei rimandi, modalità conoscitive e paradigmi temporali, scoprendo di nuovo che «dio è nei dettagli».
Bookmarks Related papers MentionsView impact
The work of art, its transformations in the age of technical reproducibility, history in the year... more The work of art, its transformations in the age of technical reproducibility, history in the years of the Second World War which threatens to plunge into the abyss the whole of European civilization: these are the fundamental questions of Benjamin's philosophical reflection in the last years of life. In their dramatic intertwining, the recourse to a theological breath of thinking is revealed decisive. Starting from the experience of remembrance in relation to a need for justice, Benjamin’s philosophy does not look only to the future, but aims to light the messianic spark of hope in the oppressed past of the vanquished. A philosophical, theological and metaphysical direction of thinking that is condensed in these pages showing the peculiarity of Benjamin's philosophy in the twentieth-century panorama. Work of art and history are gathered in the aesthetic-theological figure of the Angelus Novus by Paul Klee, as shown in the comparison-dialogue between the philosophy of Benjamin and the art of Anselm Kiefer which closes the book.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Origine dell'estetico. Dalle emozioni al giudizio
What is at the origin of aesthetic facts and stances that are typical to our species? Which role ... more What is at the origin of aesthetic facts and stances that are typical to our species? Which role do emotions play in it? What is the ratio between aesthetic and cognitive dimension? in order to settle these questions, the author proposes an investigation that, moving from an analysis of emotions and by the issue of our ability to perceive images, defines the function of aesthetic schemes that are active since the early days of our infancy. The book’s core is thus devoted to the crucial theme of aesthetic pleasure, accounted both within the background framework of classic authors such as Aristotle and Kant and in dialogue with recent experimental analysis. On such basis, it is outlined an aesthetic mechanism that is specific to our mind, feeding on primary emotional devices and involving cognitive faculties of higher grade. Within the hypothesis of an aesthetic mechanism the author therefore grasps both the very matrix of human cognition and the prelude to language. Just as stated by the peculiar nature of aesthetic judgment, on whose analysis the volume ends. Through a clear and original path, we can therefore understand how at the origin of human’s symbolic mind there is an aesthetic mind.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
The paper proposes an original theory of aesthetic schemes, moving from Kant, Bartlett and Minsky... more The paper proposes an original theory of aesthetic schemes, moving from Kant, Bartlett and Minsky. On this basis we contemplate the relationship between aesthetic and cognitive schemes reversing the priority previously assigned to the latter by most scholars.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
The essay aims to define Aby Warburg’s aesthetics as a theoretical plot of his iconological resea... more The essay aims to define Aby Warburg’s aesthetics as a theoretical plot of his iconological research, from the early fragments on the human expression and symbol to the latest writings. Warburg's aesthetics is considered being composed of four moments or dimensions: energetic, pathetic, symbolic and dramatic. Conclusively, in relationship to Warburg's energetics is briefly analyzed the relevance of Georg Hirth's work and particularly of his book, Energetische Epigenesis und Epigenetische Energieformen insbesondere Merksysteme und plastische Spiegelungen, Ein Programmschrift für Naturforscher und Aertzte (Hirth, München 1898).
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Perché “facciamo” arte? Qual è il motivo per cui le arti e i comportamenti artistici risultano co... more Perché “facciamo” arte? Qual è il motivo per cui le arti e i comportamenti artistici risultano così universalmente diffusi in tutte le popolazioni umane? Qual è, in termini darwiniani, il “vantaggio” che le arti assicurano (o hanno assicurato), nella storia evolutiva della nostra specie? Muovendosi con rara abilità al confine tra numerosi ambiti disciplinari, dalla psicologia dello sviluppo all’antropologia, dalla teoria evoluzionistica alle neuroscienze, dalla paleoantropologia alla storia dell’estetica, Ellen Dissanayake delinea nei saggi qui raccolti e tradotti per la prima volta in italiano una coerente ipotesi interpretativa sull’evoluzione e sviluppo delle pratiche e dei comportamenti artistici. L’origine delle arti – definite da Dissanayake making special behaviours, cioè comportamenti “che rendono speciale” il mondo intorno a noi – è nell’età infantile: siamo Homines aesthetici, già nei sorrisi, gesti e scambi pre-linguistici che ci legano, da bambini, alla madre.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Books by Fabrizio Desideri
The Italian version of this text was published by the Journal "atque.
materiali tra filosofia e psicoterapia”, 25 n.s., 2019, pp. 9-23 ( ISSN
1120-9364).
Vincenzo Bochicchio, Maria Teresa Catena, Felice Masi,
Valeria Pinto, Nicola Russo, Simona Venezia, Mimesis, Milano-Udine 2021, pp. 47-59.
Tra il 1935 e il 1940, l’anno della sua morte, Benjamin lavorò a più riprese al suo saggio più importante: L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Il saggio s’interroga sul destino dell’arte nel contesto delle trasformazioni radicali indotte dall’invenzione e dalla diffusione di nuovi dispositivi tecnologici quali la fotografia e il cinema. Con somma lucidità Benjamin coglie nel tratto che accomuna queste nuove forme dell’arte (la riproducibilità tecnica capace di annullare la distinzione tra originale e copia) lo sconvolgimento del tradizionale rapporto tra il pubblico e il mondo dell’arte. Soggetti della fruizione estetica, con la diffusione della macchina fotografica e soprattutto con il cinema, non sono più isolati individui che sprofondano nella contemplazione di un quadro o nella lettura di una poesia. Sono, piuttosto, le masse: una folla anonima, abituata tanto ai ritmi convulsi della produzione industriale quanto agli choc subiti nella quotidianità delle moderne metropoli. Ma la profetica analisi di Benjamin si spinge ben oltre l’ambito estetico. Negli stessi anni in cui nazismo e fascismo minacciavano di prevalere e di cancellare la buona tradizione europea, Benjamin vede profilarsi una nuova epoca del rapporto tra arte, tecnica e politica. Un’epoca che non concede spazio a sconsolati rimpianti per il cattivo tempo che fu e che riguarda il nostro stesso presente. Di qui la rinnovata attualità di questo saggio, che costituisce un momento decisivo di quella riflessione sul Moderno che Benjamin avvia nella grande opera, non terminata, sui Passages parigini. Seppur non incompiuto, il saggio sull’opera d’arte si presenta come caratterizzato da una pluralità di stesure e da un’avventurosa vicenda editoriale – ben raccontate nell’Introduzione di Fabrizio Desideri – che ne fanno un lavoro ancora alla ricerca di uno sviluppo teorico e di un’esposizione adeguati alla complessità e profondità della sua intuizione originaria. Appunto allo spirito e alla lettera di tale complessità la presente edizione intende rimanere fedele, offrendo al lettore italiano le cinque stesure del saggio scritte tra l’autunno del 1935 e l’estate del 1936.
The Italian version of this text was published by the Journal "atque.
materiali tra filosofia e psicoterapia”, 25 n.s., 2019, pp. 9-23 ( ISSN
1120-9364).
Vincenzo Bochicchio, Maria Teresa Catena, Felice Masi,
Valeria Pinto, Nicola Russo, Simona Venezia, Mimesis, Milano-Udine 2021, pp. 47-59.
Tra il 1935 e il 1940, l’anno della sua morte, Benjamin lavorò a più riprese al suo saggio più importante: L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Il saggio s’interroga sul destino dell’arte nel contesto delle trasformazioni radicali indotte dall’invenzione e dalla diffusione di nuovi dispositivi tecnologici quali la fotografia e il cinema. Con somma lucidità Benjamin coglie nel tratto che accomuna queste nuove forme dell’arte (la riproducibilità tecnica capace di annullare la distinzione tra originale e copia) lo sconvolgimento del tradizionale rapporto tra il pubblico e il mondo dell’arte. Soggetti della fruizione estetica, con la diffusione della macchina fotografica e soprattutto con il cinema, non sono più isolati individui che sprofondano nella contemplazione di un quadro o nella lettura di una poesia. Sono, piuttosto, le masse: una folla anonima, abituata tanto ai ritmi convulsi della produzione industriale quanto agli choc subiti nella quotidianità delle moderne metropoli. Ma la profetica analisi di Benjamin si spinge ben oltre l’ambito estetico. Negli stessi anni in cui nazismo e fascismo minacciavano di prevalere e di cancellare la buona tradizione europea, Benjamin vede profilarsi una nuova epoca del rapporto tra arte, tecnica e politica. Un’epoca che non concede spazio a sconsolati rimpianti per il cattivo tempo che fu e che riguarda il nostro stesso presente. Di qui la rinnovata attualità di questo saggio, che costituisce un momento decisivo di quella riflessione sul Moderno che Benjamin avvia nella grande opera, non terminata, sui Passages parigini. Seppur non incompiuto, il saggio sull’opera d’arte si presenta come caratterizzato da una pluralità di stesure e da un’avventurosa vicenda editoriale – ben raccontate nell’Introduzione di Fabrizio Desideri – che ne fanno un lavoro ancora alla ricerca di uno sviluppo teorico e di un’esposizione adeguati alla complessità e profondità della sua intuizione originaria. Appunto allo spirito e alla lettera di tale complessità la presente edizione intende rimanere fedele, offrendo al lettore italiano le cinque stesure del saggio scritte tra l’autunno del 1935 e l’estate del 1936.
Aimed at providing a space of interdisciplinary debate on the relationship between “Aesthetic Mind” and “Symbolic Mind”, the Conference arises as a gathering point for inputs coming from various generations of scholars spread all around the world, sitting at the crossroads between philosophy, anthropology, cognitive sciences and experimental psychology.
(http://www.aestheticmind-bandoacri.unifi.it/index.php)
The main aim of the international conference "Ways of Imitation" is to revive and renew the international debate around the notion of “mimesis” adopting a strictly interdisciplinary approach. Through an intense exchange of ideas and perspectives – historical, neuro-scientific, anthropological, evolutionary perspectives – the conference intend to provide a substantial rethink and to shed new light on the notion of “mimesis”, a notion of great significance for a broad spectrum of disciplines, from anthropology to philosophy, from history of art to neurosciences and evolutionary biology. Among the questions and issues that will be debated: What are the neurobiological underpinnings of mimetic processes, both in human and in nonhuman animals? Which role do mimetic processes play in the ontogenetic development and in the evolutionary history of our species? Why has the notion of “mimesis” so deeply characterized the history of aesthetic theory and art theory, especially in the Western tradition?
The congress will be structured into four thematic sessions, respectively devoted to:
1. The notion of mimesis in the Classical Antiquity;
2. The role of mimesis in aesthetics and art theory;
3. The anthropological value of mimetic processes;
4. Neurobiology of mimesis (mirror neurons and mimetic processes)
Proposals should include a title, an abstract of approximately 250 words (1,500 characters including spaces) and a short biography of the author. They should be sent by email before April 1st 2015 to: lorenzo.bartalesi@unifi.it or fabdesideri@unifi.it .
all'Estetica italiana (uscita prevista: autunno 2016) si propone una mappatura
dei principali indirizzi, correnti e linee di discussione in Estetica all'interno del
contesto italiano, nell'arco temporale compreso tra l'Unità d'Italia e la Seconda
Guerra Mondiale. Quali figure, temi, approcci - accanto e di là dalle grandi polarità
crociana e anti-crociana - hanno caratterizzato l'Estetica italiana tra la fine
dell'Ottocento e la prima metà del Novecento? Quali i "luoghi", geografici e concettuali,
attorno a cui si è costituita in Italia un'autonoma riflessione estetologica,
a partire dall'unificazione del Paese?
Research Interests: Aesthetics, Photography, Digital Photography, Contemporary Art, Photography Theory,
In questo numero di Aisthesis, questi interrogativi sono stati articolati facendo riferimento ad alcuni aspetti di maggiore rilievo e in particolare:
1) le nuove possibilità di produzione e diffusione istantanea della musica a livello mondiale;
2) il cambiamento di funzione e le flessioni di significato di numerosi fenomeni musicali in relazione ai nuovi modi di ricezione;
3) il formarsi e l’incrociarsi di nuovi criteri estetici, spesso associati a forme di vita non dipendenti da contesti geografici e fondate invece su specifiche reti sociali legate all’uso dello strumento informatico;
4) la tendenza a reintegrare nelle forme prevalenti di ricezione del fenomeno musicale una dimensione visiva, spesso (anche se non esclusivamente) legata al momento performativo;
5) il ripensamento dell’esperienza musicale “live” e la genesi di nuove pratiche creative;
6) le problematiche giuridiche e ontologiche relative alla proprietà dei prodotti artistici disponibili alla fruizione in streaming.
Contributi di: Alessandro Arbo, Frédéric Bisson, Giacomo Fronzi, Roberto Zanetti, Giorgio Armato, Stéphane Gasparini
Il ciclo di seminari è parte del progetto competitivo di ateneo 2021-2022, finanziato dall'Università di Firenze, "Unveiling, assessing and taking advantage of the aesthetic dimension in conservation practices: butterflies as a case study, between new theoretical insights and practical applications", di cui sono responsabili Mariagrazia Portera (DILEF, Unifi) e Leonardo Dapporto (BIO, Unifi).
La partecipazione ai seminari è libera e gratuita. Gli interessati possono iscriversi attraverso la piattaforma EventBrite (qui: https://www.eventbrite.com/e/estetica-ecologia-biodiversita-1-ciclo-di-seminari-interdisciplinari-tickets-145240932539) oppure inviando una mail a mariagrazia.portera@unifi.it. Il link per partecipare agli incontri sarà fornito solo agli iscritti. Per informazioni sul progetto "Unveiling" e sul ciclo di seminari, è possibile contattare Mariagrazia Portera all'indirizzo mariagrazia.portera@unifi.it
PROGRAMMA DEGLI INCONTRI:
15 aprile 2021, h15-17:
• Leonardo Dapporto (Università di Firenze) e Mariagrazia Portera (Università di Firenze): Presentazione del progetto "Unveiling, assessing and taking advantage of the aesthetic dimension in conservation practices: butterflies as a case study, between new theoretical insights and practical applications", obiettivi e sviluppo
• Fabrizio Desideri (Università di Firenze): Estetica e biodiversità: un paradigma possibile
• Alessandro Minelli (Università di Padova): Oltre i numeri e le forme – i molti aspetti della biodiversità
• Franca Zanichelli (naturalista; ex Parco dell’Arcipelago toscano): La bellezza nell’osservazione naturalistica. Il punto di vista del visitatore dei parchi naturali
22 aprile 2021, h15.30-17
• Giancarlo Sturloni (SISSA, Trieste): Le parole della crisi: perché comunicare la crisi ecologica è così difficile?
29 aprile 2021, h15.30-17
• Serenella Iovino (University of North Carolina at Chapel Hill): Environmental Humanities. Istanze, obiettivi, prospettive
6 maggio 2021, h15.30-17
• Daniela Fargione (Università di Torino): Un esempio di ecologia letteraria: Flight Behavior di Barbara Kingsolver
13 maggio 2021, h15.30-17
• Mauro Mandrioli (Università di Modena e Reggio Emilia): Tra natura e cultura. Sostenibilità ecologica e scelte alimentari
20 maggio 2021, h15.30-17
• Emily Brady (University of Texas, A&M): Aesthetics, ecology and climate change. A philosophical approach
27 maggio 2021, h.15.30-17
• Renato Bruni (Università di Parma): Non è verde ciò che è verde ma è verde ciò che piace. Siamo sicuri?
Università di Firenze
Dipartimento di Lettere e Filosofia
7-8-9 November 2019
Thursday 7 November 2019, Dipartimento di Lettere e Filosofia, Sala del Consiglio, via della Pergola 58-60
Chair: Alessandro Nigro (Firenze)
14.30-15.00: Welcome and greetings
15.00-15.30: Fabrizio Desideri (Firenze), Opening remarks
15.30-16.30: Carole Talon-Hugon (Nice Sophia Antipolis), Art Under Control
16.30-17.30: Sandro Scarrocchia (Politecnico di Milano), Sulla nozione di "grammatica storica" in rapporto ad Alois Riegl e alla Wiener Schule der Kunstgeschichte
17.30-17.45: Coffee Break
17.45-18.15: Hyun Höchsmann (ECNU, Shanghai), Elective Affinities –Alois Riegl and Walter Benjamin
18.15-18.45: Zsolt Bátori – Borbála Jász (Budapest), Architectural Language
Friday 8 November 2019, Dipartimento di Lettere e Filosofia, Sala del Consiglio, via della Pergola 58-60
Chair: Emanuele Arielli (Venezia)
09.00-10.00: Diarmuid Costello (Warwick), Photography as an Art
10.00-11.00: Beryl Graham (Sunderland), An Aesthetics of Interaction and Participation? New Media Art, and Histories of Exhibitions
11.00-11.30: Coffee break
11.30-12.30: Pietro Montani (Roma), Rules of Interactivity
12.30-13.00: Sanja Bojanic (Rijeka), New materiality and old syntax (under the skin of Ed Atkins)
13.00-13.30: General discussion
13.30-14.30: Lunch
Chair: Andrea Borsari (Bologna)
15.00-16.00: Annette Jael Lehmann (Berlin), Wider Frameworks. Blurting in A & L and other Projects by Art & Language
16.00-17.00: Andrea Mecacci (Firenze), Pop Goes Hyperreal
17.00-17.15: Coffee break
17.15-17.45: Emanuele Arielli (Venezia), Aesthetic irreproducibility in contemporary art practices
17.45-18.15: Matthew William Rowe (London), The Artistic Language of Conceptual Art
18.15-18.45: Marta Rosa (Firenze), The Great Challenge of Performance Art: Creating an Ontology
Saturday 9 November 2019, Biblioteca Umanistica, Sala Comparetti, Piazza Brunelleschi, 4
Chair: Tiziana Andina (Torino)
09.00-10.00: Andrew Benjamin (London), Meaning, Movement and the Body: Grammar and Gesture
10.00-10.30: Virgilio Sieni (Firenze), Sul Gesto
10.30-10.45: Coffee break
10.45-11.15: Davide Dal Sasso (Torino), The Revealed Grammars and the Evolution of Contemporary Artistic Practices
11.15-11.45: Gabriele Marino (Torino), The age of Internet memes: Forms and contents of the leading contemporary visual language
11.45-13.30: Roundtable “Interactions: il pubblico nell’età dell’arte. Linguaggi artistici contemporanei e nuove forme di fruizione”, with Tiziana Andina (Torino), Pina De Luca (Salerno), Roberto Diodato (Milano), Luca Farulli (Firenze), Andrea Viliani (Museo Madre - Napoli).
13.30-14.30: Lunch
DEADLINE September 30th 2021
Judging seems at the same time a circular movement, starting from the nature itself, and from the nature of our mind, going to the dimension of objects, structures, natural kinds, beauty, etc. and coming back to nature of man, and nature itself, by a sort of mirroring. Such dynamics of complementary mirroring between inverse finality relations has been already explored from a philosophical point of view by German Idealism (Fichte, Schelling, Novalis, Hölderlin, Hegel) but also by Phenomenology (Husserl and Merleau-Ponty). At the same time, such topic opens new links to other disciplines and to an interdisciplinary approach to the activity self of judging as well as to the conception of finality in many research fields as ethno-anthropology, psychology, cognitive science, history of ideas.
This issue of Aisthesis devoted to finalism in judgment and finalism of judging intends to rethink such “ordo inversus” of the relationship between judgement and finality by bridging gaps between philosophy (and aesthetics) and other disciplines and by putting together essays of scientists and scholars focusing on the double dimensionality of judging.