Books by Francesco Pongiluppi
Dalle proteste sessantottine alle riforme degli anni Settanta, il volume propone un’originale ana... more Dalle proteste sessantottine alle riforme degli anni Settanta, il volume propone un’originale analisi diacronica delle grandi questioni al centro delle mobilitazioni per i diritti nell’Italia del secondo Novecento. In particolare, questo lavoro si focalizza sulla città di Torino: dalla documentazione dell’Archivio storico della Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci, all’analisi della letteratura sui diritti, sulla scuola e sull’educatore, il testo offre una rilettura del patrimonio di fonti scritte e orali conservato a Torino, ricco di documenti, indagini e testimonianze sulla memoria e sull’eredità storica, giuridica e sociale del cosiddetto lungo Sessantotto.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
La storia della presenza “italiana” nei territori del Levante, da Salonicco ad Alessan- dria d’Eg... more La storia della presenza “italiana” nei territori del Levante, da Salonicco ad Alessan- dria d’Egitto, è un tema di straordinaria ricchezza e complessità.
In questo ambito il più delle volte è la città di Istanbul, con i suoi fasti e la sua mille- naria storia di capitale imperiale, a essere presa come punto di riferimento. Eppure le dinamiche migratorie, che dalla penisola italiana hanno portato nei secoli un nu- mero sempre maggiore di persone a insediarsi sulle coste orientali del Mediterra- neo, hanno avuto nella città di Smirne una destinazione di estremo rilievo.
Grazie a un eccezionale porto naturale, la “perla dell’Egeo” si è imposta sin dal tar- do periodo bizantino come un centro imprescindibile per il passaggio verso il lato nord del Mediterraneo delle merci in arrivo dall’impero persiano, dall’Anatolia e dalla regione siriana.
È stato in questo contesto estremamente vitale e dinamico che commercianti, naviga- tori, operai e artisti giunti dall’Italia si sono trovati a svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo della città, instaurando nei secoli relazioni importanti con le tante comunità ivi presenti: greci, turchi, armeni, ebrei e levantini di origine inglese e francese.
Il presente volume raccoglie quindici contributi dedicati al tema da ricercatori di pro- venienza eterogenea, con il desiderio di restituire al lettore di oggi la ricchezza polifo- nica di una città che fu il simbolo di un’epoca, spazzata via dalle guerre e dalle catastro- fi che proprio un secolo fa giunsero a chiudere l’era dei grandi imperi multiculturali.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Talks by Francesco Pongiluppi
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Papers by Francesco Pongiluppi
KEBİKEÇ, 2024
Bu makale; Osmanlı İstanbulu’nda İtalyanca yazılan gazete tecrübesini, İtalyanca gazete- lerin ço... more Bu makale; Osmanlı İstanbulu’nda İtalyanca yazılan gazete tecrübesini, İtalyanca gazete- lerin çok kültürlü İtalyan-Levantenler arasında milliyetçi bir ruh oluşturmada oynadığı rolü farklı dillerde yazılmış metinler ve arşiv kayırları aracılığıyla masaya yatırmaktadır. Bu doğrul- tuda, İstanbul’da en uzun süre faaliyet gösteren gazete olan La Rassegna Italiana-Organo degl’Interessi Italiani in Oriente, Türkiye’de milliyetçi bir İtalyan cemaat inşa etmedeki pedagojik rolü ağırlıklı olarak incelenmiştir. Yirminci yüzyılın ilk kırk yılına yayılan ve 1911-1912 Libya Savaşı’yla başlayan Türk-İtalyan gerilimi İstanbul’daki İtalyan basınına da yansımıştır. Bunun- la birlikte; La Rassegna’nın yanı sıra İstanbul’da çıkarılan Il Bollettino della Dante Alighieri, Il Messaggero degl’Italiani ve Vita Katolika gibi yayınlar 1920-1943 arası dönemde İstanbul’daki İtalyan kültürüne Mussolini İtalya’sının çizgisini aktaracak ve savunacaktır.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Rivista di storia dell'educazione, Jun 23, 2024
Bookmarks Related papers MentionsView impact
The social innovations introduced by the Italian Workers' Statute (Law 300/1970) and the National... more The social innovations introduced by the Italian Workers' Statute (Law 300/1970) and the National Collective Agreement of metal Workers (1973) made substantial changes in the right of workers to education. For the first time, a large number of workers were entitled to a number of 150 paid hours off work to attend, at public or certified schools, courses related or not to their professional activity. This article aims at analyzing the case of the University of Turin in the year 1973/74 in the organization of the first courses addressed to workers and managed in partnership with the local trade union organizations.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
This paper aims to analyse the social life of the Italian-Levantine communities of Turkey. Their ... more This paper aims to analyse the social life of the Italian-Levantine communities of Turkey. Their Catholic common faith and the relation with Italy were, in fact, behind the policies undertaken in Turkey in the Twenties of last century by the Italian government. The author, through a study of new sources, tries to understand how and in which way the Catholic identity contributed in the affiliation to the Turkish branch of the Italian National Fascist Party. Similarly, this paper explores Ankara’s policies towards the minority groups and the foreign communities living in Turkey, in order to better understand how those policies determined the alienation of the Italian-Levantine communities in the country.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Dalla metà del decennio scorso la Turchia ha implementato un nuovo paradigma nelle relazioni con ... more Dalla metà del decennio scorso la Turchia ha implementato un nuovo paradigma nelle relazioni con il continente africano. Maggiori investimenti e un’azione diplomatica senza precedenti hanno avvicinato Ankara alle capitali africane. L’articolo riporta, tradotta in italiano, un’intervista al direttore del Dipartimento Africa di una tra le principali Ong della Turchia, la İHH.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il seguente saggio, attraverso la disamina di documenti diplomatici statunitensi ed una letteratu... more Il seguente saggio, attraverso la disamina di documenti diplomatici statunitensi ed una letteratura in lingua inglese, francese e turca, analizza le riforme che hanno contrassegnato l’esercizio di Adnan Menderes e gli eventi interni ed esterni che hanno mutato radicalmente la società turca negli anni Cinquanta. Si analizzeranno inoltre le dinamiche sociali e politiche sfociate nel golpe del 1960, conclusosi con l’esecuzione per condanna a morte di Menderes nel 1961.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
La rete di Fethullah Gülen nell'evoluzione del mondo associativo turco di matrice musulmana: le relazioni con l'Africa e l'Asia, in Afriche e Orienti, No: 1-2, AIEP Editore, Repubblica di San Marino, 2014. , 2014
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Conference Presentations by Francesco Pongiluppi
The study of the Italian communities abroad has seen unprecedented developments in the recent yea... more The study of the Italian communities abroad has seen unprecedented developments in the recent years following the establishment of a large number of study centers, associations, museums and university departments dedicated to the study and preservation of the Italian migration heritage.
While it is common to hear about Little Italy, Petite Italie and Barrio Italiano, unfortunately, the Italian migration heritage still remains unknow in the Eastern Mediterranean regions. Yet, in this very same geographical area, resides one of the most ancient Italian communities abroad: the Italian-Levantines. This paper aims at analyzing the most recent studies on the Italian heritage in Turkey and the ongoing projects which are addressed to create an Italian-Levantine memory.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Books by Francesco Pongiluppi
In questo ambito il più delle volte è la città di Istanbul, con i suoi fasti e la sua mille- naria storia di capitale imperiale, a essere presa come punto di riferimento. Eppure le dinamiche migratorie, che dalla penisola italiana hanno portato nei secoli un nu- mero sempre maggiore di persone a insediarsi sulle coste orientali del Mediterra- neo, hanno avuto nella città di Smirne una destinazione di estremo rilievo.
Grazie a un eccezionale porto naturale, la “perla dell’Egeo” si è imposta sin dal tar- do periodo bizantino come un centro imprescindibile per il passaggio verso il lato nord del Mediterraneo delle merci in arrivo dall’impero persiano, dall’Anatolia e dalla regione siriana.
È stato in questo contesto estremamente vitale e dinamico che commercianti, naviga- tori, operai e artisti giunti dall’Italia si sono trovati a svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo della città, instaurando nei secoli relazioni importanti con le tante comunità ivi presenti: greci, turchi, armeni, ebrei e levantini di origine inglese e francese.
Il presente volume raccoglie quindici contributi dedicati al tema da ricercatori di pro- venienza eterogenea, con il desiderio di restituire al lettore di oggi la ricchezza polifo- nica di una città che fu il simbolo di un’epoca, spazzata via dalle guerre e dalle catastro- fi che proprio un secolo fa giunsero a chiudere l’era dei grandi imperi multiculturali.
Talks by Francesco Pongiluppi
Papers by Francesco Pongiluppi
Conference Presentations by Francesco Pongiluppi
While it is common to hear about Little Italy, Petite Italie and Barrio Italiano, unfortunately, the Italian migration heritage still remains unknow in the Eastern Mediterranean regions. Yet, in this very same geographical area, resides one of the most ancient Italian communities abroad: the Italian-Levantines. This paper aims at analyzing the most recent studies on the Italian heritage in Turkey and the ongoing projects which are addressed to create an Italian-Levantine memory.
In questo ambito il più delle volte è la città di Istanbul, con i suoi fasti e la sua mille- naria storia di capitale imperiale, a essere presa come punto di riferimento. Eppure le dinamiche migratorie, che dalla penisola italiana hanno portato nei secoli un nu- mero sempre maggiore di persone a insediarsi sulle coste orientali del Mediterra- neo, hanno avuto nella città di Smirne una destinazione di estremo rilievo.
Grazie a un eccezionale porto naturale, la “perla dell’Egeo” si è imposta sin dal tar- do periodo bizantino come un centro imprescindibile per il passaggio verso il lato nord del Mediterraneo delle merci in arrivo dall’impero persiano, dall’Anatolia e dalla regione siriana.
È stato in questo contesto estremamente vitale e dinamico che commercianti, naviga- tori, operai e artisti giunti dall’Italia si sono trovati a svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo della città, instaurando nei secoli relazioni importanti con le tante comunità ivi presenti: greci, turchi, armeni, ebrei e levantini di origine inglese e francese.
Il presente volume raccoglie quindici contributi dedicati al tema da ricercatori di pro- venienza eterogenea, con il desiderio di restituire al lettore di oggi la ricchezza polifo- nica di una città che fu il simbolo di un’epoca, spazzata via dalle guerre e dalle catastro- fi che proprio un secolo fa giunsero a chiudere l’era dei grandi imperi multiculturali.
While it is common to hear about Little Italy, Petite Italie and Barrio Italiano, unfortunately, the Italian migration heritage still remains unknow in the Eastern Mediterranean regions. Yet, in this very same geographical area, resides one of the most ancient Italian communities abroad: the Italian-Levantines. This paper aims at analyzing the most recent studies on the Italian heritage in Turkey and the ongoing projects which are addressed to create an Italian-Levantine memory.
Quelles sont les raisons de ce désengagement historiographique?
Car de désengagement il faut parler : comment alors expliquer autrement la production d’une volumineuse littérature consacrée à la présence italienne dans l’espace (post-)ottoman écrite avant la naissance de la République italienne (1946) ? Dans quelle mesure l’évolution de l’état socio-politique italien et des pays levantins a contribué à la marginalisation de la mémoire de cette(s) migration(s) ? Est-ce qu’on peut parler, encore de nos jours, d’une diaspora italienne en Levant ?
L'idée de ce travail est d’examiner les formes de la représentation de la migration italienne en Méditerranée orientale à travers une étude sur l’évolution de l’historiographie nationale et une analyse sur les effets des changements politiques dans la région au cours du dernier siècle. Il faudra aussi expliquer comment la politique méditerranéenne engagé par le régime fasciste, visant à une mythisation des Italiens du Levant, a fortement concouru à l’oubli de la mémoire de cette migration. Les sources primaires pour ce travail seront représentées par des documents inédits conservés chez des archives localisés en Turquie et en Italie. Les sources secondaires incluent une littérature en italien, français, anglais et turc.
Il faut alors se demander si cette organisation italienne de secours mutuel a été capable - et de quelle façon - de mettre en œuvre les idées du Risorgimento dans un environnement très particulier, tel que Constantinople dans ces années. Cette contribution examinera les premières années de la Società, depuis sa fondation en 1863 jusqu'en 1866, l'année de la troisième guerre d'indépendance italienne. A travers l’analyse de documents d'archives en provenance de Turquie et d'Italie, il faudra examiner en quelle mesure et comment la Società réussit à mobiliser des fonds et même des volontaires non-italiens vers le front : un aspect qui confirmerait les liens transnationaux de l’organisation italienne de secours mutuel dans l’Empire ottoman.
The aim of this paper is to investigate and resume the journalistic experience of the Italians of Beyoğlu by an analysis of their journals, published from the half of the 19th century until the first republican period. Starting by a brief report of the first Italian language journals published in Galata, like Il Semaforo di Costantinopoli, L’Indicatore Bisantino e La Turchia, this study will focus then on the experience of Il Messaggero degli Italiani and the francophone Beyoğlu Gazetesi, both owned and managed by Gilberto Primi, an Italian-Levantine author and journalist; another focus will be brought on the activity of La Rassegna Italiana-Organo degl’Interessi Italiani in Oriente, a commercial bulletin of the Italian Chamber of Commerce of Istanbul.
The originality of this work consists in using original archival documents, stored between Italy and Turkey, as well as the biggest collection of Il Messaggero degli Italiani, which has not, until now, ever been discovered and presented by any author.
During that time the community, whose number was around 30.000 people, had its own institutions such as schools, chamber of commerce, charity associations, churches and newspapers. After the collapse of the Ottoman Empire and the creation of the republic of Turkey there started the alienation of the non-muslim citizens due to a series of laws and policies addressed to the «turkification» of the society, from commerce to education. For those communities that remained in the country, there were only two options: the assimilation or the conservation of a series of symbols linked to the Italian past in the city.
This paper aims to expose this event as a community cohesion symbol by an historical study of the documents kept in the archives of Istanbul. Eventually I hope to analyze the reports of the Pangaltı Roman Catholic Cemetery of Istanbul, edited by François Alphonse Belin, a French historian on the Latins in Ottoman Empire who was the Consul of France in Istanbul from 1868 to 1877. This study will also focus on the aforementioned war memorial, by an interpretation of the articles published in the Italian newspapers printed in Istanbul.
A bibliography in French, Italian, Turkish and English, on the Italian Community in Istanbul will then follow. Its cosmopolitan character will also help in contextualizing the urban ambient.
On top of that tragedy and for a different point of view in the study of those years, the testimony of Cirillo Giovanni Zohrabiàn is a valuable contribution. Born in Erzurum in 1881, Zohrabiàn was an Armenian Catholic of the Order of Friars Minor Capuchin. The records of his life between Erzurum and Trabzon in the years 1919-1923 were collected by him and published in Italian by Capuchins of Palermo in 1965 as his memories in Minor Asia.
In march 1923, the friar because of his assistance to Greeks of Pontus in terms of financial and humanitarian aid, was accused by Turkish authorities of being one of the leaders of Pontic Greek Committee, "the revolutionary Mesrob Sarkys". For that reason, he was expelled from Trabzon and sent by ship to Constantinople, where he was arrested, tortured and sentenced to death by hanging. Accused by the Turks, he sought for the help of the Dominican Order of the Church of SS Peter and Paul in Galata in order to prove his identity as friar. However, he was condemned to exile for helping the Greeks.
The aim of this paper is to expose the memories of Zorhabiàn. This would be the beginning of a research project on the Pontus tragedy based on Catholic archival and bibliography resources.
This paper aims to examine the process of insertion of this heterogeneous community, in sectarian and social terms, in the ottoman context, and specifically in the cities of Istanbul and Izmir. The relationship between the Italian community, the authorities, and the other communities in the urban space, the language used in the public and working sphere and their institutions will be analyzed in relation to the Mediterranean policy undertaken by the Kingdom of Italy.
its role in the area going from the Balkan-Mediterranean up to the Horn of Africa. This research is developed through the study of the guidelines used by the Government of Rome to expand over the territories belonging to the Ottoman sphere: the economical-commercial, the cultural and the territorial dimensions with the acquisition and colonization of Eritrea in open defiance with the long Ottoman presence in the Red Sea ports. The Italian role in the delicate balance of the Ottoman Empire at the end of the Nineteenth century is balanced between an anti-Ottoman policy regarding the Italian projects in East Africa and a closer vision to the Ottoman instances, as its stability and its status quo could have been a guarantee for the Italian trade in the Mediterranean. The primary sources of this research are based on documents coming from the Archive of the Ministry of Foreign Affairs in Rome, the Historical Archive of the Istanbul Chamber of Commerce and the Archive of the Colony of Eritrea.
Una tre giorni di eventi – in presenza e online – dedicata allo studio delle attività di diffusione e promozione della lingua e cultura italiana all’estero, all’associazionismo migrante, alle nuove mobilità, alla memoria e valorizzazione degli archivi e alla storia dell’educazione attraverso l’organizzazione di panel tematici, tavole rotonde, presentazioni di libri e proiezioni.
Le pagine di questo articolo riportano parte di una ricerca più ampia che muove i propri passi dall’analisi della documentazione di matrice sindacale e stu- dentesca conservata a Torino.
Un evento per ricostruire la più imponente protesta della storia repubblicana della Turchia.
Tra immagini, video e un piccolo aperitivo, ripercorriamo la lotta e l'eredità di Gezi, insieme a :
Murat Cinar - giornalista turco
Francesco Pongiluppi - dottore di ricerca in Storia
Adriano Boano - redattore editoriale Rosenberg & Sellier
In collaboration with
>>> Istituto Fondazione Antonio Gramsci, Torino
>>> Polo del '900, Torino
______________________
This sunday Turkey will vote for the Constitutional amendment that could mean, in case of a YES victory, the evolution from a parliamentary republic to a presidential one. Many are the questions. In which broader political project the reform inscribes itself? Which are the medium and long term outlooks in the diplomatic european environment? What is the reform fallout on Turkish civil society?
We will try to explore some answers with Chiara Maritato (Università di Torino), Francesco Pongiluppi (Università La Sapienza di Roma), Murat Cinar (giornalista indipendente). Edoardo Frezet will moderate the event (Université de la Cote d'Azur).