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ITUB20155314A1 - Laminatoio multigabbia per corpi astiformi comprendente gabbie a tre rulli motorizzati - Google Patents

Laminatoio multigabbia per corpi astiformi comprendente gabbie a tre rulli motorizzati Download PDF

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ITUB20155314A1
ITUB20155314A1 ITUB2015A005314A ITUB20155314A ITUB20155314A1 IT UB20155314 A1 ITUB20155314 A1 IT UB20155314A1 IT UB2015A005314 A ITUB2015A005314 A IT UB2015A005314A IT UB20155314 A ITUB20155314 A IT UB20155314A IT UB20155314 A1 ITUB20155314 A1 IT UB20155314A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
section
roller
cage
stand
rollers
Prior art date
Application number
ITUB2015A005314A
Other languages
English (en)
Inventor
Ettore Cernuschi
Aristide Giacomo Bertelli
Veronica Sandrini
Original Assignee
Danieli Off Mecc
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Family has litigation
First worldwide family litigation filed litigation Critical https://patents.darts-ip.com/?family=55359651&utm_source=google_patent&utm_medium=platform_link&utm_campaign=public_patent_search&patent=ITUB20155314(A1) "Global patent litigation dataset” by Darts-ip is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.
Application filed by Danieli Off Mecc filed Critical Danieli Off Mecc
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Priority to CN201680062086.8A priority patent/CN108367322A/zh
Priority to PCT/IB2016/056328 priority patent/WO2017068533A1/en
Priority to JP2018519054A priority patent/JP2018531154A/ja
Priority to RU2018118995A priority patent/RU2687522C9/ru
Priority to PL16810026T priority patent/PL3365119T3/pl
Priority to EP16810026.1A priority patent/EP3365119B1/en
Priority to US15/769,704 priority patent/US20180304327A1/en
Publication of ITUB20155314A1 publication Critical patent/ITUB20155314A1/it
Priority to US18/642,466 priority patent/US20240269723A1/en

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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B21MECHANICAL METAL-WORKING WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21BROLLING OF METAL
    • B21B17/00Tube-rolling by rollers of which the axes are arranged essentially perpendicular to the axis of the work, e.g. "axial" tube-rolling
    • B21B17/14Tube-rolling by rollers of which the axes are arranged essentially perpendicular to the axis of the work, e.g. "axial" tube-rolling without mandrel, e.g. stretch-reducing mills
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B21MECHANICAL METAL-WORKING WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21BROLLING OF METAL
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    • B21B17/04Tube-rolling by rollers of which the axes are arranged essentially perpendicular to the axis of the work, e.g. "axial" tube-rolling with mandrel, i.e. the mandrel rod contacts the rolled tube over the rod length in a continuous process
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Description

“LAMINATOIO MULTIGABBIA PER CORPI ASTIFORMI COMPRENDENTE GABBIE A TRE RULLI MOTORIZZATI”
DESCRIZIONE CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione rientra nell’ambito della realizzazione di impianti di laminazione di corpi tubolari. Più precisamente l’invenzione si riferisce ad un laminatoio multi-gabbia comprendente gabbie a tre rulli motorizzati. In particolare il laminatoio è configurato per realizzare una laminazione su mandrino e una successiva laminazione a vuoto dei corpi tubolari lungo una stessa linea.
STATO DELLA TECNICA
Sono noti impianti per la produzione di corpi forati (o corpi tubolari) quali ad esempio tubi senza saldature. In particolare tale produzione prevede tre fasi fondamentali di deformazione la prima delle quali si individua nella foratura longitudinale dei corpi. Successivamente i corpi subiscono una prima laminazione su mandrino, lungo una prima linea, allo scopo di definire lo spessore del tubo. Al termine della prima laminazione e in seguito all’estrazione del mandrino, i tubi vengono processati in un forno di riscaldo nel quale vengono mantenuti ad una temperatura prestabilita prima di subire, su una seconda linea, una ulteriore laminazione a vuoto, cioè in assenza di mandrino, finalizzata a calibrare il diametro dei tubi stessi.
La laminazione su mandrino viene realizzata attraverso gabbie di laminazione ciascuna delle quali comprende, nella maggior parte dei casi, due rulli di laminazione. In alcune soluzioni più recenti, per la laminazione su mandrino vengono previste gabbie a tre rulli. Esempi di queste gabbie sono riportate nelle domande di brevetto PCT/EP2013/071021 e PCT/EP2009/056201.
La laminazione di calibrazione viene tipicamente realizzata attraverso gabbie di laminazione a tre rulli motorizzati ciascuno rotante intorno ad un asse di rotazione che risulta inclinato di 120° rispetto agli assi degli altri rulli. Tipicamente uno dei rulli presenta un asse di rotazione orizzontale azionato da una allunga ad asse orizzontale. Gli altri due rulli sono invece azionati da corrispondenti allunghe una delle quali operativamente installata al di sotto del piano di appoggio delle gabbie di laminazione. Esempi di tali gabbie di laminazione sono descritte, ad esempio, nelle domande US 2001/0027674 e US7424816.
Sono altresì note nella tecnica gabbie di laminazione con tre rulli dei quali tipicamente uno dei rulli presenta un asse di rotazione orizzontale azionato da una allunga ad asse orizzontale mentre gli altri due rulli sono invece azionati mediante ingranaggi interni conici che collegano l'asse di rotazione orizzontale del primo rullo con ciascuno dei due assi di rotazione inclinati degli altri due rulli.
Gli impianti di laminazione sopra descritti presentano diversi inconvenienti il primo dei quali si riscontra nelle dimensioni complessive sulle quali incide in modo determinante la presenza del forno di riscaldo. In generale la presenza del forno di riscaldo è critica per diverse altre ragioni fra le quali la complicata gestione degli accumuli dei tubi, il problema della eccessiva decarburazione e/o ossidazione in caso di fermo prolungato all’interno del forno, la perdita di peso generata dalla formazione di scaglia all’interno del forno. Nel loro complesso, tutti questi aspetti incidono sui costi di realizzazione/gestione dell’impianto e conseguentemente sui costi di produzione.
Altri inconvenienti degli impianti sopra descritti sono legati alle soluzioni tecniche attualmente impiegate per la laminazione di calibrazione. In particolare si è visto che l’operazione di sostituzione delle gabbie, detta anche cambio-gabbia, risulta particolarmente complessa a causa della configurazione delle gabbie a tre rulli tipicamente impiegate. Infatti l’impiego di un rullo ad asse orizzontale motorizzato tramite una allunga orizzontale rende poco agevole la sostituzione della gabbia dalla linea di laminazione. Allo stesso tempo, la disposizione degli altri rulli e delle relative allunghe di azionamento richiede una complessa struttura di supporto e un altrettanto complesso sistema di fondazioni, al di sotto del piano di appoggio delle gabbie, necessario per alloggiare i mezzi di motorizzazione di una delle allunghe nel caso di rulli comandati individualmente.
Dalle considerazioni sopra riportate, emerge dunque la necessità di realizzare un nuovo impianto di laminazione che consenta di superare gli inconvenienti sopra citati.
SOMMARIO
La presente invenzione è relativa ad un laminatoio per corpi tubolari comprendente una prima sezione di laminazione su mandrino definita da una prima pluralità di gabbie di laminazione disposte in successione lungo un asse di laminazione. Il laminatoio secondo l’invenzione comprende inoltre una seconda sezione di laminazione a vuoto a valle della prima sezione. Tale seconda sezione comprende una seconda pluralità di gabbie disposte in successione lungo detto asse di laminazione. Ciascuna gabbia della seconda sezione comprende tre rulli i cui assi di rotazione sono disposti a 120° l’uno rispetto all’altro e in cui, per ciascuna gabbia, gli assi di rotazione sono ruotati di 180° rispetto a corrispondenti assi di rotazione di una gabbia adiacente, detta posizione di detti assi di rotazione essendo valutata rispetto ad una direzione verticale di riferimento. Secondo l’invenzione inoltre almeno una gabbia della seconda sezione comprende un rullo motorizzato avente un asse di rotazione verticale.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Scopi e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue di un esempio di realizzazione della stessa e dai disegni annessi dati a puro titolo esplicativo e non limitativo, in cui:
- le figure da 1 a 4: sono schematizzazioni relative a possibili forme di realizzazione di un laminatoio secondo l’invenzione comprendente una prima sezione e una seconda sezione di laminazione;
- la figura 5 è una vista laterale della seconda sezione del laminatoio schematizzato in Figura 1;
- la figura 6 è una vista laterale della seconda sezione del laminatoio schematizzato in Figura 2;
- la figura 7 è una vista in pianta del laminatoio di Figura 5;
- la Figura 8 è una vista secondo il piano di sezione VIII-VIII di Figura 5;
- la Figura 9 è una vista prospettica di una gabbia a rulli fissi di una seconda sezione di un laminatoio secondo la presente invenzione;
- la Figura 10 è una vista secondo il piano di sezione X-X di Figura 9;
- la Figura 11 è una vista prospettica di un gruppo di gabbie a rulli regolabili di una seconda sezione di un laminatoio secondo la presente invenzione;
- la Figura 12 è una prima vista in sezione secondo il piano XII-XII di Figura 11 ; - la Figura 13 è una seconda vista in sezione secondo il piano XIII-XIII di Figura 11;
- la Figura 14 è una vista in pianta del gruppo di gabbie di Figura 11 ;
- la Figura 15 è una vista in sezione secondo la linea XV-XV di Figura 13;
- la Figura 16 è una vista secondo il piano di sezione XVI-XVI di Figura 5;
- la Figura 17 è una vista secondo il piano di sezione XVII-XVII di Figura 7;
- la Figura 18 è una vista in sezione secondo il piano XVIII-XVIII di Figura 7.
Gli stessi numeri e le stesse lettere di riferimento nelle figure identificano gli stessi elementi o componenti.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Con riferimento alle citate figure, la presente invenzione è relativa ad un laminatoio 1 multi-gabbia per corpi forati (di seguito indicati anche come corpi tubolari). Il laminatoio 1 secondo l’invenzione comprende una prima sezione 10 di laminazione su utensile, o su mandrino, precedentemente inserito all'interno del corpo forato secondo un principio di per se noto. La prima sezione 10 ha la funzione di definire lo spessore del corpo forato e comprende una prima pluralità di gabbie 15’,15,15” di laminazione disposte in successione secondo un asse di laminazione 100 (o direzione di laminazione 100). In particolare la prima sezione 10 comprende almeno una gabbia di ingresso 15’ disposta su un lato di ingresso 10’ e almeno una gabbia di uscita 15” disposta su di un lato di uscita 10” della prima sezione. E’ pertanto definito un verso di avanzamento 200 del corpo forato lungo l’asse di laminazione 100 tale per cui la gabbia di ingresso 15’ interviene per prima sul corpo forato, mentre la gabbia di uscita 15” interviene per ultima completando la definizione dello spessore.
11 laminatoio 1 secondo l'invenzione comprende inoltre una seconda sezione 20 di laminazione a vuoto a valle della prima sezione 10 rispetto a detto verso di avanzamento 200. Tale seconda sezione 20 ha la funzione di realizzare l’estrazione del mandrino dal corpo forato e la calibrazione del diametro del corpo forato. Con il termine “a vuoto” si vuole indicare una laminazione che viene realizzata in assenza di mandrino, ovvero a seguito dell’estrazione dello stesso. Secondo l’invenzione la seconda sezione 20 definisce un asse di laminazione che coincide con la direzione di laminazione 100 definita dalla prima sezione 10. Pertanto la laminazione su mandrino e la laminazione a vuoto sono realizzate su una stessa linea (direzione di laminazione 100). In sostanza, i corpi forati in uscita dalla prima sezione 10, entrano direttamente nella seconda sezione 20 per l’estrazione del mandrino dal corpo forato e la calibrazione del diametro. Attraverso questa soluzione si evita vantaggiosamente l'installazione di un forno intermedio di riscaldo ottenendo una riduzione della lunghezza deirimpianto di almeno 70 metri (lunghezza di un forno di riscaldo tradizionale e di una via rulli di uscita inserita prima dell’entrata del forno intermedio con eventuale piano di raffreddamento intermedio) rispetto alle soluzioni tradizionali. Inoltre vengono eliminate anche tutte le problematiche sopra descritte legate aH’installazione e gestione del forno stesso (decarburazione e/o ossidazione, formazione di scaglia). Vantaggiosamente il processo produttivo viene di fatto limitato a due sole fasi di deformazione: perforazione e laminazione (spessore/calibratura). La prima sezione 10 e la seconda sezione 20 costituiscono di fatto un unico treno in linea che integra la laminazione di spessore e la calibrazione del diametro. Viene pertanto ottenuta una drastica semplificazione del tracking dei corpi forati non essendoci più accumuli intermedi determinati dal forno intermedio.
Secondo la presente invenzione, la seconda sezione 20 comprende una seconda pluralità di gabbie 25, 26, 27, 26’, 27’ di laminazione disposte in successione lungo detto asse di laminazione 100 a partire da un lato di ingresso 20’. Si individua pertanto una gabbia di ingresso 25’ che interviene per forato proveniente dalla prima sezione 10. Viene inoltre individuata una gabbia di uscita che rappresenta l’ultima gabbia attraversata dal corpo forato prima di uscire dalla seconda sezione 20. Dette gabbie 25’, 25, 26, 27, 26’, 27’ sono disposte su un piano di appoggio 300 sostanzialmente orizzontale.
Ciascuna gabbia 25, 26, 27, 26’, 27’ della seconda sezione 20 comprende tre rulli di laminazione i cui assi di rotazione sono disposti a 120° l’uno rispetto all’altro. Inoltre per ciascuna gabbia 25, 26, 27, 26’, 27’ della seconda sezione 20 gli assi di rotazione dei rulli sono ruotati di 180° rispetto agli assi di rotazione di una gabbia adiacente. Più precisamente la posizione degli assi di una qualsiasi gabbia, rispetto a quelli di una gabbia adiacente, è valutata rispetto ad una direzione verticale 150 ortogonale al piano di appoggio 300. A tal proposito le figure 1a e 1b sono schematizzazioni finalizzate a mostrare tale disposizione. Nello specifico in Figura 1a è schematizzata la disposizione degli assi dei rulli A, B, C in una gabbia presa a riferimento, mentre in Figura 1b è schematizzata la disposizione dei rulli A’, B,'C’ di una gabbia adiacente. Con il termine “adiacente” si vuole indicare una gabbia che può essere a monte o a valle rispetto alla gabbia presa a riferimento rispetto alla direzione di avanzamento 200.
Secondo la presente invenzione, almeno una gabbia di laminazione della seconda sezione 20 comprende un rullo motorizzato avente un asse di rotazione verticale. Preferibilmente, tale rullo è motorizzato attraverso una allunga anch’essa ad asse verticale. Come più avanti meglio specificato, l’impiego di una o più gabbie con un rullo motorizzato ad asse verticale semplifica vantaggiosamente la sostituzione delle gabbie della seconda sezione 20 diminuendo drasticamente i tempi legati a questa operazione.
Secondo un altro aspetto della presente invenzione, la seconda sezione 20 del laminatoio 1 comprende almeno una gabbia a rulli fissi volendo indicare con questa espressione una gabbia in cui la posizione dei rulli (ovvero dei loro assi di rotazione) non è regolabile/modificabile rispetto all’asse di laminazione 100. Detta almeno una gabbia a rulli fissi comprende mezzi di trasmissione meccanica configurati per trasmettere il moto da uno di detti rulli, preferibilmente dal rullo motorizzato ad asse verticale, agli altri due rulli della gabbia. Nelle figure 9 e 10 più avanti commentate viene mostrata una possibile forma di realizzazione di una gabbia a rulli fissi di un laminatoio secondo l'invenzione.
In accordo ad una forma di realizzazione preferita, il laminatoio 1 secondo l'invenzione comprende una prima serie di gabbie 25’, 25 a rulli fissi (di seguito indicate anche con l’espressione prime gabbie 25’, 25) disposte in successione lungo detto asse di laminazione 100 a partire dal lato di ingresso 20’ della seconda sezione 20. Pertanto la gabbia di ingresso 25’ è una gabbia a rulli fissi.
Secondo un ulteriore aspetto, anche le gabbie di laminazione 15’, 15, 15” della prima sezione 10 del laminatoio 1 presentano tre rulli laminazione i cui assi di rotazione sono disposti a 120° l’uno rispetto all’altro. Secondo l’invenzione gli assi di rotazione della gabbia di ingresso 25’ della seconda sezione 20 sono ruotati di 180° rispetto agli assi di rotazione dei rulli della gabbia di uscita 15” della prima sezione 10. La posizione degli assi è sempre valutata rispetto alla direzione verticale 150 di riferimento. In sostanza, la posizione dei rulli della gabbia di uscita 15” della prima sezione 10 rispetto ai rulli della gabbia di ingresso 25’ della seconda sezione 20 segue quanto mostrato nelle schematizzazioni delle Figure 1a e 1b. Attraverso questo accorgimento, i rulli delle gabbie di laminazione 15’, 15, 15” della prima sezione 10 sono vantaggiosamente allineati con i rulli delle gabbie 25’, 25, 26, 27, 26’, 27’ di laminazione della seconda sezione 20. In questo modo è possibile migliorare le tolleranze di spessore a vantaggio di una migliore qualità del prodotto finale.
Preferibilmente ciascuna gabbia 25’, 25 a rulli fissi comprende un rullo motorizzato 31 ad asse verticale e mezzi di trasmissione meccanica configurati per trasmettere il moto da tale rullo motorizzato agli altri due rulli della gabbia. Preferibilmente, per ciascuna gabbia 25’, 25 a rulli fissi, detto rullo ad asse verticale è motorizzato attraverso una allunga ad asse verticale. Questa soluzione è oltremodo vantaggiosa in quanto consente di semplificare le fondazioni della seconda sezione 20 come più avanti descritto a commento della Figura 17.
La seconda sezione 20 del laminatoio 1 comprende preferibilmente almeno una gabbia a rulli regolabili operativamente collocata a valle della o delle gabbie 25’, 25 a rulli fissi. Con l’espressione “gabbia a rulli regolabili” si vuole indicare una gabbia in cui può essere regolata la distanza dei rulli dall’asse di laminazione 100 con lo scopo di variare le condizioni di laminazione e attuare una corrispondente variazione di diametro. Preferibilmente anche detta almeno una gabbia a rulli regolabili comprende un rullo motorizzato ad asse verticale.
Secondo una forma di realizzazione preferita illustrata nelle figure, il laminatoio 1 comprende una serie di gabbie 26,27,26’ ,27’ a rulli regolabili (o seconde gabbie 26,27, 26’, 27’) disposte in successione lungo l’asse di laminazione 100 a valle delle gabbie fisse 25’, 25 sempre rispetto al verso di avanzamento 200. Preferibilmente, ciascuna delle seconde gabbie 26,27, 26’, 27’ comprende un primo rullo 34,34’ ad asse verticale motorizzato.
Secondo una possibile forma di realizzazione, la seconda sezione 20 comprende anche una falsa gabbia 28 volendo indicare con questa espressione una gabbia in cui non viene attuata alcuna riduzione di spessore o deformazione del corpo forato e in cui il rullo o i rulli presenti hanno la sola funzione di sostenere e guidare il pezzo lungo la direzione di laminazione 100. Tale falsa gabbia 28 può essere disposta, ad esempio, fra una gabbia a rulli fissi e una gabbia a rulli regolabili o in alternativa a valle della gabbia a rulli regolabili a seconda delle esigenze impiantistiche.
Le Figure da 1 a 4 sono schemi relativi alla possibile configurazione di un laminatoio 1 secondo la presente invenzione. In tali schemi la prima sezione 10 del laminatoio 1 presenta la stessa configurazione definita sostanzialmente da sei gabbie 15Ί 5,15” di laminazione ciascuna a tre rulli secondo quanto sopra indicato. La seconda sezione 20 definisce complessivamente sedici postazioni ciascuna delle quali destinata ad essere occupata da una gabbia di laminazione (a rulli fissi o regolabili) o alternativamente una falsa gabbia. In tutti gli schemi, tredici delle sedici postazioni sono configurate in modo da poter alloggiare una gabbia a rulli fissi o alternativamente una falsa gabbia, mentre le ultime tre postazioni sono invece configurate per alloggiare una qualsiasi tipologia di gabbia (rulli fissi-rulli regolabili-falsa gabbia).
In generale secondo la presente invenzione, la seconda sezione 20 comprende un primo tratto 21 definente una prima serie di postazioni di alloggiamento che possono essere occupate da una gabbia fissa 25’, 25 o alternativamente da una falsa gabbia 28. La seconda sezione 20 comprende altresì un secondo tratto 22 definente una seconda serie di postazioni che possono essere occupate da gabbie fisse, gabbie regolabili o false gabbie, in cui le gabbie regolabili possono anche essere operativamente collegate in gruppo (60,62).
Secondo la configurazione mostrata nello schema di Figura 1, la seconda sezione 20 prevede un numero pari di gabbie fisse e più precisamente prevede quattordici gabbie fisse 25’, 25 disposte in successione a partire dal lato di ingresso 20’. Le ultime due postazioni della seconda sezione 20 sono invece occupate da due gabbie 26,27 a rulli regolabili. Preferibilmente, queste ultime sono collegate fra loro in modo da formare un unico gruppo 60 di due gabbie a rulli regolabili in cui almeno un rullo motorizzato di una delle gabbie è operativamente collegato ad un rullo dell’altra gabbia. Nel seguito della presente invenzione tale gruppo 60 viene indicato anche con l’espressione “bi-gabbia 60 pari” dove il termine “pari” vuole indicare che le due gabbie 26,27 che definiscono tale bi-gabbia vengono utilizzate quando il numero complessivo di gabbie di laminazione è pari.
Nello schema di Figura 2, la seconda sezione 20 prevede tredici gabbie fisse 25’, 25 che occupano le prime tredici postazioni a partire dal lato di ingresso 20’. In questo caso le prime due postazioni del secondo tratto 22 (corrispondenti alla 14esima e 1 Sesima postazione della seconda sezione 20) sono occupate da un altro gruppo 62 di gabbie regolabili 26’, 27’ di seguito indicato con l’espressione “bigabbia 62 dispari” dove il termine “dispari” vuole indicare che le due gabbie 26’ e 27’ che definiscono tale bi-gabbia vengono utilizzate quando il numero complessivo di gabbie di laminazione è dispari. L’ultima posizione del secondo tratto 22 è invece occupata da una falsa gabbia 28.
La bi-gabbia 62 pari è concettualmente e funzionalmente analoga alla bi-gabbia 60 dispari in quanto un rullo motorizzato di una delle gabbie 26’ o 27’ è operativamente collegato ad un rullo dell’altra gabbia. Infatti per le bi-gabbie (60 pari e 62 dispari) vengono preferibilmente previste le stesse soluzioni tecniche in termini di definizione e trasmissione del moto fra le diversi parti. Si osserva che entrambe le bi-gabbie (60 pari e 62 dispari) sono azionate attraverso mezzi di azionamento, tipicamente allunghe, installate in postazioni prestabilite lungo il secondo tratto 22 della seconda sezione 20. Pertanto, allo scopo di adattarsi ai mezzi di azionamento installati in corrispondenza delle postazioni più a sinistra del secondo tratto 22, la bi-gabbia 62 dispari presenterà una configurazione di fatto speculare a quella della bi-gabbia 60 pari rispetto ad un piano verticale contenente l’asse di laminazione 100.
Nello schema di Figura 3, sono invece previste otto gabbie fisse 25’, 25 e sei false gabbie 28 disposte in successione a valle delle gabbie fisse 25’, 25. Le ultime due postazioni (1 Sesima e 16esima) della seconda sezione 20 sono occupate dalle gabbie regolabili 26,27 della bi-gabbia 60 pari analogamente allo schema di Figura 1. Infine nello schema di Figura 4 sono previste sette gabbie fisse 25’, 25 a valle delle quali sono disposte sei false gabbie 28 in successione. Le ultime tre postazioni sono invece occupate gabbie regolabili 26’, 27’ della bi-gabbia 62 dispari e da una falsa gabbia 28 in modo analogo allo schema di Figura 2.
In generale, la configurazione della seconda sezione 20, in termini di numero e posizione di gabbie fisse 25’, 25 e false-gabbie 28 nel primo tratto 21 e in termine di posizione delle gabbie regolabili/fisse/false gabbie nel secondo tratto 22, potrà variare in funzione delle esigenze di processo. In particolare la selezione del numero di gabbie utilizzate e la relativa disposizione nel laminatoio 1 dipendono sostanzialmente dalla riduzione del diametro che avviene in fase di calibrazione (seconda sezione 20). In proposito è preferibile limitare il numero di diametri uscenti dalla prima sezione 10 rispetto al numero dei diametri realizzabili all’uscita della seconda sezione 20.
Con riferimento alle viste in sezione delle Figure 17 e 18 più avanti commentate, si osserva come il primo tratto 21 della sezione 20 non richieda di fatto alcune fondamenta al di sotto del piano di appoggio 300. Tali fondazioni si limitano sempre al secondo tratto 22 che definisce un numero di postazioni marcatamente inferiore al numero di postazioni definite dal primo tratto 21. Infatti secondo l’invenzione e contrariamente alle soluzioni note la laminazione a vuoto viene prevalentemente effettuata attraverso gabbie a rulli fissi.
Con riferimento ancora alle Figure da 1 a 4, si osserva che nel laminatoio secondo l’invenzione è previsto un primo misuratore di velocità 166 per misurare la velocità di avanzamento del corpo forato fra le due sezioni 10,20 del laminatoio 1 allo scopo di controllare la velocità lungo la seconda sezione 20. A tal proposito, il laminatoio 1 comprende inoltre un secondo misuratore di velocità 167 operativamente disposto all’uscita della seconda sezione 20.
Il laminatoio 1 comprende inoltre un misuratore di spessore 178 anch’esso disposto all’uscita della seconda sezione 20. Si osserva che la configurazione in linea del laminatoio 1 secondo l’invenzione consente vantaggiosamente di eliminare almeno uno dei misuratori di spessore richiesti negli impianti tradizionali comprendenti due linee di laminazione indipendenti, una a monte del forno di riscaldo e l’altra a valle del calibratore finale.
La Figura 5 e la Figura 6 sono rispettivamente una vista laterale della seconda sezione 20 di un laminatoio 1 in accordo allo schema di Figura 1 e in accordo allo schema di Figura 2. In particolare dalla Figura 5 è possibile osservare la disposizione delle gabbie fisse 25’, 25 e della bi-gabbia 60 pari che compongono la seconda sezione 20. Dalla Figura 6 è invece possibile osservare la disposizione delle gabbie fisse 25’, 25, della bi-gabbia 62 dispari, della falsa gabbia 28 che compongono la seconda sezione 20. Si osserva come il secondo tratto 22 della seconda sezione 20 consenta di variare la posizione delle gabbie regolabili utilizzando una bi-gabbia 60 pari o alternativamente una bi-gabbia 62 dispari a seconda delle esigenze operative.
La figura 7 è una vista in pianta della seconda sezione 20 del laminatoio mostrata in Figura 5: In Figura 7 è visibile la bi-gabbia 60 pari e i mezzi di azionamento (allunghe 30A,30B,30C) installati nel secondo tratto 22. Si osserva che la bigabbia 60 è configurata per interagire con due allunghe 30A,30B (di seguito indicate con “allunga destra 30A” e “allunga sinistra 30B”) disposte su lati opposti rispetto all’asse di laminazione 100. L’allunga destra è operativamente associata alla penultima posizione del secondo tratto 22, mentre l’allunga sinistra all’ultima posizione del medesimo tratto. Dal confronto fra le Figure 5,6 e 7 si osserva come una bi-gabbia 62 dispari (visibile in Figura 6), a causa della diversa posizione che deve assumere nel secondo tratto 22, è configurata per interagire da un lato con l’allunga destra 30A e dall’altro con una allunga 30C disposta sullo stesso lato dell’allunga sinistra 30B, ma associata alla prima posizione del secondo tratto 22 immediatamente a valle del primo tratto 21. Come sopra indicato questa condizione richiede appunto che la gabbia 62 risulti operativamente e costruttivamente speculare alla gabbia 60 rispetto ad un piano verticale contenente l’asse di laminazione 100.
Con riferimento alle Figure 5 e 6, la seconda sezione 20 comprende primi cilindri 290 di spinta per sbloccaggio collocati sul lato di ingresso 20’ e secondi cilindri 291 di spinta per bloccaggio collocati sul lato di uscita 20” della seconda sezione 20. I secondi cilindri 291 esercitano una spinta assiale sulle gabbie 25’, 25, 26, 27, 26’, 27’ e false gabbie 28 in un verso opposto alla direzione 200 allo scopo di compattare le stesse lungo la direzione di laminazione e bloccarle assialmente. Viceversa i primi cilindri 290 esercitano una spinta assiale sulle gabbie 25’, 25,26,27, 26’, 27’e false gabbie 28 in un verso concorde alla direzione 200 allo scopo di sbloccare le stesse una volta che sono state bloccate assialmente, al fine di permettere le operazioni di cambio-gabbia.
La Figura 8 è una vista secondo il piano di sezione VIII-VIII di Figura 5. La Figura 8 mostra la gabbia fissa 25’ di ingresso frontalmente ovvero da un punto di osservazione sull'asse di laminazione 100 a valle della prima sezione 10. Come mostrato in tale figura, la gabbia 25’ è alloggiata in un primo spazio 81 di alloggiamento definito da una struttura fissa 8 la quale si sviluppa verticalmente (direzione verticale 150) definendo al contempo un piano orizzontale 300 su cui appoggia la gabbia stessa. La struttura 8 comprende inoltre un piano di supporto 82 che si sviluppa parallelamente al piano di appoggio 300. Al di sopra del piano di supporto 82 è installato un dispositivo di azionamento 130 di un allunga 30 ad asse verticale. Questa ultima è configurata per essere collegabile in modo rimovibile ad un primo rullo 31 ad asse verticale della gabbia 25’. A tal proposito, è predisposto un dispositivo di innesto/disinnesto 45 della allunga verticale 30 di comando il quale è installato sostanzialmente in un secondo spazio 83 di alloggiamento definito fra il primo spazio 81 e il piano di supporto 82. Il dispositivo di innesto/disinnesto è configurato per movimentare l’allunga verticale 30 fra una posizione di innesto, in cui l’allunga è operativamente collegata al primo rullo 31, ed una posizione di disinnesto in cui l’allunga è invece scollegata dal rullo per consentire, ad esempio, la sostituzione della gabbia 25’.
Sempre con riferimento a Figura 8, il dispositivo di azionamento 130 della allunga 30 comprende un motore 131 e un riduttore meccanico 132. Questo ultimo è interposto al di sopra del piano di supporto 82 fra il motore 131 e l’allunga verticale 30. Preferibilmente il motore 131 è installato in modo da presentare un asse verticale ovvero in modo da non emergere lateralmente dalla struttura 8. In questo modo lo spazio adiacente ai fianchi 8’, 8” della struttura rimane vantaggiosamente libero per poter essere sfruttato nell’ambito dell’operazione di cambio gabbia come più avanti descritto (con riferimento alle Figure 17 e 18).
La vista in pianta di Figura 7 consente di osservare come ogni gabbia della sezione stessa sia ruotata di 180° rispetto ad una gabbia adiacente secondo il principio sopra descritto. In particolare si osserva la posizione di innesto 125 della allunga verticale relativa alla gabbia di ingresso 25’ a rulli fissi che risulta ruotata di 180° rispetto alla posizione di innesto 125’ dell’allunga verticale di una seconda gabbia 25 immediatamente adiacente a quella di ingresso. Lo stesso principio vale per la posizione di innesto 125” di una terza gabbia adiacente alla seconda 25 e così via. Si osserva che tale relazione viene mantenuta per tutte le postazioni definite dalla seconda sezione 20 dunque anche per il secondo tratto 22 della sezione stessa.
Si osserva che le soluzioni tecniche sopra riportate descritte a commento delle Figure 6,7 e 8 restano valide per tutte le gabbie fisse 25\25 installate nella seconda sezione 20 e di fatto anche per le gabbie regolabili 26,27, 26’ ,27’ della stessa. Ad esempio, per ciascuna gabbia (fissa o regolabile) è pertanto previsto un corrispondente azionamento installato al di sopra del piano di supporto 82 della struttura 8 in modo da mantenere libero lo spazio adiacente ai fianchi 8’, 8” della struttura lungo tutta la sua estensione lungo l’asse di laminazione 100.
Le Figure 9 e 10 sono viste relative alla forma di realizzazione di una gabbia fissa 25 secondo l’invenzione collocabile in una qualsiasi posizione del primo tratto 21 della seconda sezione 20 o anche in una posizione del secondo tratto 22. Con riferimento a Figura 9 la gabbia 25 comprende un corpo 70 che si sviluppa fra due piastre 70’ e che sostiene i rulli 31 ,32,33. Questi ultimi presentano una configurazione di per se nota e mantengono una posizione fissa, cioè non regolabile, rispetto all’asse di laminazione 100. Pertanto la gabbia 25 realizza sempre la stessa condizione di laminazione ovvero la stessa riduzione di diametro. Nel complesso il corpo 70 e le due piastre 70’ sono configurate in modo da definire una cavità operativa 70” nella quale sono alloggiati i tre rulli 31 ,32,33 di laminazione la cui mutua posizione definisce di fatto l’asse di laminazione 100. Con riferimento alla figura 10, il primo rullo 31 presenta un asse verticale 101 (o primo asse 101) definito da un elemento centrale 71 sul quale è calettato il rullo stesso. L’elemento centrale 71 è collegato da un lato ad un primo elemento laterale 71’ e dall’altro lato ad un secondo elemento laterale 71”, fra loro opposti rispetto al primo rullo 31. Più precisamente l’elemento centrale 71 è collegato a ciascuno dei due elementi laterali 71’, 71” attraverso un collegamento assiale (ad esempio denti assiali o profili scanalati) in modo che i tre elementi 71 , 71’, 71” ruotino in modo sincrono. Il primo elemento laterale 71’ comprende una estremità libera 72 collegabile ad una allunga verticale 30 come mostrato in Figura 8 o ad un altro mezzo di azionamento funzionalmente equivalente.
I tre elementi 71 ,71 ’,71 ” definiscono nel loro complesso un primo treno di elementi 71-7V-71” che sostiene e consente la rotazione del primo rullo 31. A tal proposito è previsto l’impiego di una spina 74 di collegamento disposta longitudinalmente all'interno dei tre elementi 71 , 71’, 71” cavi per evitarne lo sfilamento. Sono inoltre previsti primi supporti 75 disposti in diverse posizioni lungo il primo asse 101 per consentire la rotazione degli elementi del treno di elementi 71 ,71’, 71”. Si osserva che il collegamento assiale fra l’elemento centrale 71 e i due elementi laterali 71’, 71” è rimovibile allo scopo di consentire un agevole estrazione del primo rullo 31 dalla cavità operativa definita dal corpo 70 della gabbia 25.
In modo analogo, per la rotazione del secondo rullo 32 è previsto l’impiego di un secondo treno di elementi 76-77 definito da un elemento centrale 76 collegato assialmente (sempre attraverso un accoppiamento assiale) e due elementi laterali 77 rotanti su secondi supporti 75’. Il secondo treno di elementi definisce un secondo asse di rotazione 102 per il secondo rullo 32 inclinato di 120° rispetto al primo asse di rotazione 101. Un terzo treno di elementi (indicati con i riferimenti 76’, 77’), costruttivamente equivalente al secondo treno di elementi 76-77, sostiene il terzo rullo 33 definendo un terzo asse di rotazione 103 inclinato di 120° rispetto all’asse verticale 101 e rispetto al secondo asse 102.
Sempre con riferimento a Figura 10, in accordo a quanto già sopra indicato, il primo rullo 31 è inoltre collegato operativamente al secondo rullo 32 e al terzo rullo 33 attraverso i mezzi di trasmissione configurati in modo tale che tutti i rulli siano azionati dalla allunga di comando 30 collegata al primo treno di elementi 71 , 71’, 71” relativo al primo rullo 31. Nella fattispecie illustrata, i mezzi di trasmissione comprendono due ruote coniche 79,79’ motrici ciascuna calettata su uno degli elementi laterali 71’, 71” del primo treno di elementi 71 -71 ’-71 Una prima ruota conica 79 motrice ingrana una prima ruota condotta 78 calettata sull'elemento laterale 77 del secondo treno di elementi 76-77 più vicino all’asse di rotazione verticale 101 del primo rullo 31. In modo analogo, la seconda ruota conica 79 motrice ingrana una seconda ruota condotta 78’ calettata sull’elemento laterale 77’ del terzo treno di elementi 76’-77’ più vicino all’asse di rotazione verticale 101 del primo rullo 31. I mezzi di trasmissione sono dunque configurati per realizzare una rotazione sincrona dei tre rulli 31 ,32,33. Pertanto le ruote coniche motrici 79,79’ ingranano le corrispondenti ruote condotte 78,78’ con un rapporto di trasmissione uguale a 1.
Con riferimento a Figura 9, si osserva inoltre che la gabbia 25 è provvista di un sistema di raffreddamento dei rulli 31,32,33 comprendente una presa 174, collegabile ad un circuito esterno, e un circuito 170 di raffreddamento comprendente tre ugelli terminali 177 ciascuno dei quali configurati per eiettare liquido di raffreddamento in prossimità di uno dei tre rulli 31,32,33 di laminazione. Con riferimento a Figura 8, si osserva che la struttura 8 della seconda sezione 20 comprende anche un dispositivo di attacco 145 per collegare/scollegare la sopra indicata presa 174 della gabbia 25 ad un circuito di alimentazione esterno. Tale dispositivo di attacco 145 è installato a lato del dispositivo di innesto/disinnesto 45 della allunga verticale 30.
Le Figure da 11 a 16 sono relative ad un gruppo di gabbie a rulli regolabili. In particolare tali figure illustrano una bi-gabbia 60 pari installabile nel secondo tratto 22 della seconda sezione 20 ad esempio nelle configurazione mostrata nelle Figure 1 e 3. Le soluzioni tecniche di seguito descritte per la gabbia 60 pari sono da considerarsi valide, mutatis mutandis, anche per la gabbia 62 disparì. A tal proposito, con riferimento agli schemi 1-4 sopra descritti, si sottolinea che dal punto di vista costruttivo (in termini di componenti, definizione del moto, posizioni dei rulli, etc.) le soluzioni tecniche di seguito descritte per la prima gabbia 26 e per la seconda gabbia 27 della bi-gabbia 60 pari corrispondono rispettivamente a quella previste per la seconda gabbia 27’ e per la prima gabbia 26’ della bi-gabbia 62 dispari.
Con riferimento a Figura 11, la bi-gabbia 60 pari comprende una prima gabbia 26 e una seconda gabbia 27 adiacente alla prima gabbia 26. Come già sopra indicato, la prima gabbia 26 comprende almeno un rullo motore cioè un rullo motorizzato direttamente attraverso un mezzo di azionamento, preferibilmente attraverso una allunga di comando. Secondo l’invenzione la bi-gabbia 60 comprende un dispositivo di trasmissione che collega operativamente detto almeno un rullo motore della prima gabbia 26 con un rullo condotto 34’ della seconda gabbia 27 in modo tale il rullo condotto 34’ risulti motorizzato, anche se in modo indiretto, dallo stesso mezzo di azionamento che motorizza il rullo motore.
Secondo una forma di realizzazione preferita, la bi-gabbia 60 comprende preferibilmente tre dispositivi di trasmissione ciascuno dei quali collega operativamente un rullo motorizzato di una delle due gabbie 26 o 27, che agisce da “rullo motore”, ad un rullo dell’altra gabbia 27 o 26 che diventa “rullo condotto”. In questo modo l'azionamento dei sei rulli della bi-gabbia (tre rulli per ogni gabbia) viene complessivamente realizzato unicamente attraverso tre allunghe di comando ciascuna delle quali collegata ai rulli delle gabbie 26,27 che agiscono da “rulli motore”.
La Figura 11 è una vista prospettica della bi-gabbia 60 secondo l'invenzione. Preferibilmente, le due gabbie 26,27 che compongono la bi-gabbia 60 sono integrate in unica struttura definita da un corpo 60’ assialmente chiuso due piastre 60”. Il corpo 60’ e le piastre 60” definiscono una cavità operativa 61 nella quale sono disposti i rulli 34,35,36 della prima gabbia 26 e i rulli 34’, 35’, 36’ della seconda gabbia 27. Il corpo 60’ definisce altresì le sedi per gli elementi che consentono la rotazione dei rulli e la regolazione della posizione degli stessi. In proposito, le figure 12 e 13 sono viste in sezione che consentono di osservare rispettivamente la disposizione spaziale dei rulli 34,35,36, 34’, 35’, 36’ delle due gabbie 26,27.
Con riferimento a Figura 12, nella prima gabbia 26 il primo rullo 34 presenta un asse di rotazione verticale 111 (o primo asse 111), mentre il secondo rullo 35 ruota intorno ad un secondo asse 112 inclinato di 120° rispetto al primo asse 111. In particolare il secondo rullo 35 è collocato operativamente al di sopra di un piano di riferimento 105 passante per l’asse di laminazione 100 e parallelo al piano di appoggio 300. Il terzo rullo 36 ruota intorno ad un terzo asse 113 inclinato di 120° rispetto al primo asse 111. Il terzo rullo 36 è collocato operativamente al di sotto di detto piano di riferimento 105.
Con riferimento a Figura 13 e in accordo ai principi della presente invenzione, nella seconda gabbia 27 i tre rulli 34’, 35’, 36’ presentano una posizione che risulta ruotata di 180° rispetto alla posizione dei rulli 34,35,36 della prima gabbia 26. A tal proposito dal confronto fra le figure 12 e 13 si osserva che anche il secondo rullo 35’ della seconda gabbia 27 è operativamente collocato al di sopra del piano di riferimento 105, ma il suo asse di rotazione 112’ risulta parallelo all’asse di rotazione 113 del terzo rullo 36 della prima gabbia 26. Il terzo rullo 36’ della seconda gabbia 27 si colloca operativamente al di sotto del piano di riferimento 105 e il suo asse di rotazione 113’ risulta parallelo all’asse di rotazione 112 del secondo rullo 35 della prima gabbia 26. L’asse di rotazione 111 del primo rullo 34 della prima gabbia 26 presenta invece una posizione speculare all’asse di rotazione 111’ della prima gabbia 27 rispetto ad un piano verticale contenente l’asse di laminazione 100.
Con riferimento a Figura 13, viene di seguito descritta la modalità con cui viene definito l’asse di rotazione verticale 111’ del primo rullo 34’ della seconda gabbia 27. Le soluzioni tecniche di seguito descritte sono applicabili anche agli altri rulli 35\36’ della seconda gabbia 27 così come ai rulli 34,35,36 della prima gabbia 26. Il primo rullo 34’ è calettato su una bussola centrale 134 collegata assialmente (ad esempio attraverso un innesto a denti) ad un primo manicotto 135 e ad un secondo manicotto 136. Una spina longitudinale 137 è disposta all’interno della bussola centrale 134 e dei manicotti 135, 136 per evitare lo sfilamento del treno di elementi 134-135-136 così formato, secondo un principio già sopra descritto.
La seconda gabbia 27 comprende un elemento di trasmissione 191 collegabile ad un mezzo di azionamento esterno, quale ad esempio una allunga ad asse verticale. L’elemento di trasmissione 191 ruota rispetto al corpo 60’ della gabbia 60 per mezzo di opportuni supporti 192. Si osserva che l’elemento di trasmissione 191 stabilisce una posizione fissa di collegamento dell’allunga verticale o comunque del mezzo di azionamento impiegato.
La seconda gabbia 27 comprende inoltre un giunto 195 configurato per trasmettere il moto dall’elemento di trasmissione 191 al treno di elementi 134-135-136 che sostengono il primo rullo 34’. In particolare il giunto 195 collega una parte terminale 196 dell’elemento di trasmissione 191 con un elemento di collegamento 197 calettato/avvitato su una porzione del secondo manicotto 136 del treno di elementi 134-135-136. La posizione del primo rullo 34’ è regolabile attraverso un dispositivo di regolazione più avanti descritto, mentre la posizione dell’elemento di trasmissione 191 è fissa rispetto al corpo 60’ della bi-gabbia 60. Pertanto l’asse di rotazione del primo rullo 34’ può assumere una posizione eccentrica rispetto all’asse di rotazione dell’elemento di trasmissione 191 definito dai supporti 192.
Il giunto 195 ha dunque la specifica funzione di mantenere il treno di elementi 134-135-136, e dunque il primo rullo 34’, collegato al primo elemento di trasmissione 191 anche in seguito alla variazione della posizione dell’asse di rotazione 111’ del primo rullo 34’.
Con riferimento alle Figure 12 e 13, si osserva che per gli altri due rulli 35’, 36’ della seconda gabbia 27, come pure per i rulli 34,35,36 della prima gabbia 26, sono previste soluzioni tecniche corrispondenti appena sopra descritte. In particolare per ogni rullo è previsto un treno di elementi di supporto che definisce l’asse rotazione del medesimo, un elemento di trasmissione rotante rispetto al corpo 60’ e un giunto che collega operativamente l’elemento di trasmissione al treno di elementi di supporto secondo le modalità sopra indicate. Si ribadisce ancora che le stesse soluzioni tecniche finora descritte per le gabbie 26,27 della bi-gabbia 60 pari sono da considerarsi valide anche per la bi-gabbia 62 dispari sopra definita in quanto questa ultima è costruttivamente speculare alla bi-gabbia 60 pari rispetto ad un piano verticale contenente l’asse di laminazione 100.
Secondo una forma di realizzazione preferita dell’invenzione, la bi-gabbia 60 pari comprende un primo dispositivo di trasmissione 91 che collega operativamente il primo rullo 34 della prima gabbia 26 al primo rullo 34’ della seconda gabbia 27. Una forma di realizzazione del primo dispositivo di trasmissione 91 è visibile nella vista in sezione di Figura 15. In particolare il primo dispositivo 91 comprende una prima ruota dentata 95 e una seconda ruota dentata 95’ ad assi paralleli che ingranano reciprocamente fra loro. La prima ruota dentata 95 ingrana una porzione dentata dell’elemento di trasmissione 191 collegato, tramite il giunto oscillante 195 al treno di elementi 134-135-136 funzionale al primo rullo 34’ della seconda gabbia 27. La seconda ruota dentata 95’ ingrana invece una porzione dentata di un ulteriore elemento di trasmissione 191’ relativo alla prima gabbia 26. Con riferimento proprio a figura 12, tale ulteriore elemento di trasmissione 191’ è collegabile ad un treno di elementi 134’-135’-136’ attraverso un corrispondente giunto 195’ secondo lo stesso principio sopra descritto.
Attraverso le due ruote dentate 95,95’ la rotazione dell’elemento di trasmissione 191 viene trasferita all’altro elemento di trasmissione 191’ con un rapporto di trasmissione preferibilmente uguale a 1. In questo modo i due elementi di trasmissione 191 ,191’ e i corrispondenti treni di elementi 134-135-136, 134’-135’-136’ ruotano alla stessa velocità. Ovviamente alterando il numero di denti degli elementi 191 e 191’ si possono realizzare velocità diverse.
Nella vista in pianta di Figura 14 è mostrato l’elemento di trasmissione 191 al quale viene preferibilmente collegata una prima allunga 30’ di comando verticale come visibile anche da Figura 16. A tal proposito la struttura 8 della seconda sezione 20 comprende un dispositivo di innesto/disinnesto 45’ della prima allunga 30’. Questa ultima viene azionata attraverso un corrispondente dispositivo di azionamento 130’ disposto al di sopra del piano di supporto 82 della struttura 8 secondo una soluzione analoga a quella descritta a commento della gabbia fissa 25’. Sempre da figura 16, si osserva invece l’elemento di trasmissione 191’ funzionale al primo rullo 34 della prima gabbia 26 non è collegato a nessun azionamento esterno per effetto del dispositivo di trasmissione 191. Secondo un ulteriore aspetto della presente invenzione, la bi-gabbia 60 pari comprende un secondo dispositivo di trasmissione che collega operativamente il secondo rullo 35 della prima gabbia 26 al terzo rullo 36’ della seconda gabbia 27. La bi-gabbia 60 pari comprende inoltre un terzo dispositivo di trasmissione che collega operativamente il terzo rullo 36 della prima gabbia 26 al secondo rullo 35’ della seconda gabbia 27. Il secondo dispositivo di trasmissione e il terzo dispositivo di trasmissione presentano una configurazione del tutto analoga a quella del primo dispositivo 91 sopra descritto. L’impiego dei tre dispositivi di trasmissione sopra indicati consente di ridurre a tre il numero di allunghe, e conseguentemente il numero di motori necessari alla movimentazione dei sei rulli della bi-gabbia 60 pari. Questo si traduce in una riduzione dei costi di realizzazione e di gestione deirimpianto.
Preferibilmente il secondo dispositivo di trasmissione è azionato attraverso una seconda allunga 30” che viene collegata ad un secondo elemento di trasmissione 198 (in dicato in Figura 11 e 12) funzionale al terzo rullo 36 della prima gabbia 26. Il terzo dispositivo di trasmissione è invece azionato attraverso una terza allunga 30”’ che viene collegata ad un ulteriore elemento di trasmissione 199 (indicato in Figura 13) funzionale al terzo rullo 36’ della seconda gabbia 27. Il termine “funzionale” vuole indicare che uno degli elementi di trasmissione 198,199,191,191’ citati è collegato, tramite un giunto, ad un corrispondente treno di elementi che supporta un corrispondente rullo, secondo i principi sopra descritti. In altre parole secondo questo aspetto dell’invenzione, il secondo dispositivo di trasmissione e il terzo dispositivo di trasmissione sono azionati attraverso una corrispondente allunga 30”, 30”’ inclinata che si innesta nel corrispondente elemento di trasmissione 198,199 in una posizione estremamente vicina al piano di appoggio 300 e comunque al di sotto del piano di riferimento 105 sopra indicato. Questa disposizione è ben visibile dalla vista in sezione di Figura 18 nella quale, oltre alle due allunghe 30”, 30”’ inclinate è mostrata la configurazione delle fondazioni del laminatoio 1 ricavate per il secondo tratto 22 della seconda sezione 20. A tal proposito, le allunghe inclinate 30”, 30”’ vengono azionate attraverso mezzi di azionamento 155 di per se noti. Si osserva che per effetto della disposizione sopra indicata, le fondazioni del secondo tratto 22 presentano una altezza più contenuta rispetto alle fondazioni di una tradizionale sezione di laminazione con gabbie a tre rulli. Si osserva inoltre che la mutua disposizione delle tre allunghe 30’, 30”, 30”’ permettono di realizzare vantaggiosamente un sistema di cambio-gabbia di tipo bi-latero come descritto in seguito.
Con riferimento nuovamente alle Figure 12 e 13, la bi-gabbia 60 comprende un primo meccanismo di regolazione della posizione dei rulli 34,35,36 della prima gabbia 26 e un secondo meccanismo di regolazione della posizione dei rulli 34’, 35’, 36’ dei rulli della seconda gabbia 27. I due meccanismi di regolazione presentano vantaggiosamente la stessa configurazione. Pertanto di seguito viene descritto per semplicità solo il secondo meccanismo di regolazione relativo alla seconda gabbia 27, facendo riferimento a quanto illustrato in Figura 13.
Per ciascuno dei rulli 34’, 35’ ,36’ il secondo meccanismo di regolazione comprende una coppia di bussole laterali ciascuna delle quali calettate su uno dei manicotti laterali che definiscono il treno di elementi sostenente il corrispondente rullo secondo i principi sopra esposti Con riferimento al secondo rullo 35’ una prima bussola 171 laterale e una seconda bussola 172 laterale sono rispettivamente montate sul primo manicotto 135’ e sul secondo manicotto 136’ che definiscono il treno di elementi 134’,135’,136’ che sostiene il secondo rullo 35’. In particolare le due bussole laterali 171,172 sono montate sui corrispondenti manicotti 136’, 135’ attraverso opportuni cuscinetti 182. Il secondo meccanismo di regolazione comprende un elemento di collegamento 173, sostanzialmente ad arco, che collega le due bussole laterali 171 ,172 in modo che queste ultime restino operativamente collegate.
Ciascuna delle due bussole laterali 171 ,172 comprende una porzione dentata la quale ingrana una porzione dentata di una corrispondente bussola laterale 171’, 172’ montata su un manicotto laterale relativo ad un treno di elementi che sostiene un altro rullo della gabbia. Nello specifico una porzione dentata della prima bussola 171 ingrana una porzione dentata di una corrispondente bussola laterale 171’ montata sul secondo manicotto laterale 136 del treno di elementi 134-135-136 che sostiene il primo rullo 34. Una porzione dentata della seconda bussola 172 ingrana invece una porzione dentata di una ulteriore bussola laterale 172’ montata su un manicotto laterale 135” del corrispondente treno di elementi 134”-135”-136” che sostiene il terzo rullo 36’. Attraverso tali collegamenti dentati, la rotazione e lo spostamento nello spazio delle due bussole laterali 171 ,172 relative al secondo rullo 35’ determina una corrispondente rotazione e un corrispondente spostamento delle altre bussole laterali 171’, 172<’>relative agli altri rulli 34’, 36’.
Sempre con riferimento a Figura 13, il meccanismo di regolazione comprende un pignone di regolazione 175 azionabile attraverso un dispositivo esterno 166 (indicato in Figura 16) montato sulla struttura 8 di sostegno della seconda sezione 20 del laminatoio. Preferibilmente, il pignone di di regolazione 175 ruota intorno ad un asse di rotazione verticale (parallelo all’asse del primo rullo 34’) ed è operativamente collegata all'insieme costituito dalle due bussole laterali 171 ,172 e dall’elemento di collegamento 173 in modo che la rotazione del pignone 175 determini una rotazione di tale insieme 171-172-173 intorno ad un asse eccentrico all’asse di rotazione 112’ del secondo rullo 35’. La rotazione dell’Insieme di elementi 171-172-173 determina una corrispondente rotazione eccentrica del treno di elementi 134’-135’-136’ e conseguentemente dello stesso secondo rullo 35’ che varia la propria posizione rispetto all’asse di laminazione 100. La rotazione eccentrica del treno di elementi 134’-135’-136’ viene trasferita anche ai treni di elementi sostenenti gli altri rulli 34’, 36’ per effetto dell’ingranamento fra le diverse bussole laterali 171,172, 171’, 172’ sopra descritto. Pertanto anche gli altri rulli 34’, 36’ variano la propria posizione rispetto all’asse di laminazione 100 in modo corrispondente al secondo rullo 35’.
Con riferimento nuovamente a Figura 16, si osserva che il meccanismo esterno 166 preposto all’azionamento del pignone 175 di regolazione è preferibilmente installato nel secondo spazio 83 definito dalla struttura 8. Il meccanismo esterno 166 è collegabile in modo rimovibile al corrispondente pignone 175 la quale emerge rispetto al corpo 60’ della bi-gabbia 60. Come sopra indicato, il primo meccanismo di regolazione della prima gabbia 26 della bi-gabbia 60 presenta una configurazione corrispondente a quella sopra descritta per il secondo meccanismo di regolazione come visibile anche dal confronto fra le Figure 12 e 13. Si osserva che le due regolazioni delle posizioni radiali dei rulli delle gabbie 26,27 sono indipendenti essendo azionabili tramite pignoni 175 e 175’ indipendenti.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, la seconda sezione 20 comprende una prima piattaforma 51 e una seconda piattaforma 52 che si sviluppano longitudinalmente su lati opposti 8’, 8” della struttura 8. Ciascuna di tali piattaforme 51,52 è configurata per sostenere una gabbia di cambio 25A, una bi-gabbia di cambio 60A pari o una bi-gabbia di cambio 62A dispari destinata a sostituire una gabbia o bi-gabbia della seconda sezione 20. Allo stesso tempo, le due piattaforme 51,52 sono configurate anche per sostenere la gabbia 25’, 25 o la bigabbia (60 pari o 62 dispari) della seconda sezione 20 che viene sostituita dalla gabbia o bi-gabbia di cambio. A tal proposito, la seconda sezione 20 comprende un dispositivo di traslazione 299 configurato per spingere almeno una gabbia/bigabbia di cambio 25A, 60A, 62A disposta su una delle piattaforme (ad esempio prima piattaforma 51), contro una gabbia/bi-gabbia 25,60,62 da sostituire fino a che questa ultima non è completamente collocata sulla piattaforma opposta (seconda piattaforma 52). Più precisamente il dispositivo di traslazione 299 spinge la gabbie lungo una direzione 109 sostanzialmente ortogonale a detto asse di laminazione 100.
Le Figure 17 e 18 sono ulteriori viste in sezione nelle quali è rappresentato il principio di sostituzione delle gabbie 25’, 25 a rulli fissi e/o delle bi-gabbie 60,62 a rulli regolabili. In particolare la Figura 17 mostra la sostituzione di una gabbia a rulli fissi 25, mentre la Figura 18 si riferisce alla sostituzione di una bi-gabbia 60 pari. Con riferimento a Figura 17, la prima piattaforma 51 rappresenta una piattaforma di carico in cui vengono caricate le gabbie di cambio 25A, mentre la seconda piattaforma 52 rappresenta una piattaforma di scarico da cui vengono prelevate le gabbie da sostituire una volta completata l’operazione di cambio. Preferibilmente la movimentazione delle gabbie fisse 25 verso e dalle piattaforme 51,52 viene realizzata attraverso delle gru di carico o mezzi funzionalmente equivalenti. Questa movimentazione “aerea” è consentita principalmente dalla configurazione assegnata alle gabbie fisse per cui tutti i rulli vengono azionati attraverso una allunga ad asse verticale. Anche la configurazione della struttura di sostegno 8, per cui lo spazio adiacente ai lati longitudinali 8’, 8” è libero, e le scelte di installazione sopra descritte (ad esempio azionamenti “verticali” sopra il piano di supporto 82 della struttura 8) rendono possibile la movimentazione aerea della gabbie fisse e dunque la riduzione dei tempi di cambio gabbia a pochi minuti.
Sempre con riferimento a Figura 17, la sostituzione di una gabbia 25 a rulli fissi prevede una prima fase in cui una gabbia di cambio 25A viene calata attraverso una gru sulla prima piattaforma 51 (freccia 401). La gabbia di cambio 25A viene spinta dal dispositivo di traslazione 299 contro la gabbia da sostituire 25 fino a quando la stessa occupa la posizione sulla seconda piattaforma 52. A questo punto la gabbia 25 da sostituire viene sollevata, sempre attraverso una gru, e allontanata dalla seconda sezione 20 (freccia 402). Si osserva come il principio di sostituzione del cambio gabbia unito alla possibilità di utilizzare una gru di sollevamento eviti di fatto la progettazione e realizzazione dei tradizionali carri di cambio e/o delle tradizionali tavole mobili usate per sostituire le gabbie nei laminatoi tradizionali caratterizzati dal fatto di avere allunghe orizzontali.
La Figura 18 mostra come il principio di sostituzione delle gabbie fisse sopra descritto può essere vantaggiosamente impiegato anche per le gabbie mobili e in particolare per la sostituzione della bi-gabbia 60 pari sopra descritta. Resta inteso che lo stesso principio è applicabile ad una bi-gabbia 62 dispari. Infatti anche una bi-gabbia di cambio (60A pari o 62A dispari) può essere facilmente calata sulla prima piattaforma 51 (freccia 401), spinta dal dispositivo di traslazione 299 contro una corrispondente bi-gabbia (60 pari o 62 dispari) da sostituire collocata nella seconda sezione 20. Una volta che la bi-gabbia (60 pari o 62 dispari) da sostituire occupa la seconda piattaforma 52, essa può essere prelevata e allontanata dalla seconda sezione (freccia 402).
Sempre con riferimento a Figura 18, si osserva che nel caso di una bi-gabbia (60 pari o 62 dispari) il principio di sostituzione può essere applicato per effetto della configurazione della bi-gabbia stessa e per il fatto che le allunghe inclinate 30’, 30” rispetto all’asse verticale sono operativamente collocate al di sotto del piano di riferimento 105 orizzontale (indicato in Figura 13) e in posizione vicinale al piano di appoggio 300 delle gabbie 25,26,27 della seconda sezione 20. A tal proposito si osserva che i mezzi di azionamento 155 delle allunghe 30”, 30’” inclinate sono configurati in modo tale da muovere le stesse fra una posizione di lavoro, in cui esse sono operativamente collegate alla bi-gabbia e una posizione ritratta in cui le allunghe 30”, 30”’ risultano completamente al di sotto del piano di appoggio 300 consentendo la movimentazione delle gabbie lungo la direzione di traslazione 109. Il laminatoio secondo l’invenzione consente di assolvere pienamente i compiti e gli scopi prefissati. In particolare la configurazione del laminatoio consente di contenere le dimensioni e i costi dell’impianto nonché di eliminare tutte le problematiche degli impianti tradizionali generate dalla presenza di forni di riscaldo intermedi. La configurazione prevista per la seconda sezione del laminatoio e la struttura prevista per le gabbie a rulli fissi e per le gabbie a rulli regolabili consentono di ridurre al minimo i costi di realizzazione delle fondazioni e al contempo una forte riduzione dei costi relativi agli azionamenti delle gabbie.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Laminatoio (1) per corpi tubolari comprendente una prima sezione (10) di laminazione su mandrino definita da una prima pluralità di gabbie (15’, 15,15”) di laminazione disposte in successione lungo un asse di laminazione (100), caratterizzato dal fatto di comprendere una seconda sezione (20) di laminazione a vuoto a valle di detta prima sezione (10), detta seconda sezione (20) comprendendo una seconda pluralità di gabbie (25’, 25, 26, 27, 26’, 27’) disposte in successione lungo detto asse di laminazione (100), in cui ciascuna gabbia (25’, 25, 26, 27, 26’, 27’) di detta seconda sezione (20) comprende tre rulli i cui assi di rotazione sono disposti a 120° l’uno rispetto all’altro e in cui, per ciascuna gabbia (25’, 25, 26, 27, 26’, 27’), detti assi di rotazione sono ruotati di 180° rispetto a corrispondenti assi di rotazione di una gabbia adiacente, detta posizione di detti assi di rotazione essendo valutata rispetto ad una direzione verticale di riferimento, e in cui almeno una gabbia di detta seconda sezione (20) comprende un rullo motorizzato avente un asse di rotazione verticale.
  2. 2. Laminatoio (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detta seconda sezione (20) comprende almeno una gabbia (25’, 25) a rulli fissi.
  3. 3. Laminatoio (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detta seconda sezione (20) comprende almeno una gabbia (26, 27, 26’, 27’) a rulli regolabili.
  4. 4. Laminatoio (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta seconda sezione (20) comprende una prima serie di gabbie (25’, 25) a rulli fissi disposte in successione lungo detto asse di laminazione (100) a partire da un lato di ingresso (20’) di detta seconda sezione (20), almeno una di dette gabbie (25’, 25) a rulli fissi comprendendo mezzi di trasmissione meccanica configurati per trasmettere il moto da detto rullo motorizzato ad asse verticale agli altri rulli della stessa gabbia.
  5. 5. Laminatoio (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detta seconda sezione (20) comprende almeno una falsa gabbia (28) comprendente almeno un rullo di guida.
  6. 6. Laminatoio (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui ciascuna gabbia (15’,15,15”) di detta prima sezione (10) comprende tre rulli i cui assi di rotazione sono disposti a 120° l’uno rispetto all’altro e in cui gli assi di rotazione dei rulli di una gabbia di uscita (15”) di detta prima sezione (10) sono ruotati di 180° rispetto agli assi di rotazione dei rulli di una gabbia di ingresso (25') di detta seconda sezione (20).
  7. 7. Laminatoio (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 6, in cui detta seconda sezione (20) comprende un primo tratto (21) che definisce una prima pluralità di postazioni di alloggiamento in ciascuna delle quali può essere alloggiata una gabbia a rulli fissi o una falsa gabbia, detta seconda sezione (20) comprendendo un secondo tratto (22), a valle di detto primo tratto (21), che definisce una seconda pluralità di postazioni di alloggiamento in ciascuna delle quali può essere alloggiata una gabbia a rulli fissi o una falsa gabbia o una gabbia a rulli regolabili.
  8. 8. Laminatoio (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 7, in cui detta seconda sezione (20) comprende un gruppo (60,62) di gabbie a rulli regolabili, detto gruppo (60,62) comprendendo: - una prima gabbia (26, 26’) e una seconda gabbia (27, 27’) adiacente a detta prima gabbia (26, 26’), in cui detta prima gabbia (26, 26’) comprende almeno un rullo motorizzato da un mezzo di azionamento; - un dispositivo di trasmissione (91) che collega operativamente detto almeno un rullo (34,35,36) di detta prima gabbia (26, 26’) ad almeno un rullo (34’, 35’, 36’) di detta seconda gabbia (27, 27’) in modo che entrambi i rulli siano azionati da detto mezzo di azionamento.
  9. 9. Laminatoio (1) secondo la rivendicazione 8 quando dipendente dalla 7, in cui detto secondo tratto (22) di detta seconda sezione (20) definisce tre postazioni di alloggiamento e in cui detto gruppo (62) di gabbie a rulli regolabili è configurato per occupare la prima posizione di alloggiamento e la seconda posizione di alloggiamento a valle di detto primo tratto (21).
  10. 10. Laminatoio (1) secondo la rivendicazione 8 quando dipendente dalla 7, in cui detto secondo tratto (22) di detta seconda sezione (20) definisce tre postazioni di alloggiamento e in cui detto gruppo (60) di gabbie a rulli regolabili è configurato per occupare la seconda posizione di alloggiamento e la terza posizione di alloggiamento a valle di detto primo tratto (21).
  11. 11. Laminatoio (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 10, in cui detto gruppo (60,62) comprende almeno un primo dispositivo di trasmissione (91) il quale collega operativamente un primo rullo (34) ad asse verticale di detta prima gabbia (26, 26’) ad un primo rullo (34’) ad asse verticale di detta seconda gabbia (27, 27’).
  12. 12. Laminatoio (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 11 , in cui detta prima gabbia (26, 26’) e detta seconda gabbia (27, 27’) di detto gruppo (60,62) sono integrate in un unico corpo (60’) definente una cavità operativa nella quale sono alloggiati i rulli (34,35,36) di detta prima gabbia (26, 26’) e i rulli (34’, 35’, 36’) di detta seconda gabbia (27, 27’).
  13. 13. Laminatoio (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 12, in cui detta prima gabbia (26, 26’) e detta seconda gabbia (27, 27’) di detto gruppo (60,62) comprendono ciascuna: - un primo rullo (34,34’) avente un asse di rotazione (111 ,111’) verticale; - un secondo rullo (35,35<’>) avente un asse di rotazione (112,112’) inclinato di 120° rispetto a detto asse di rotazione verticale (111,111’) di detto primo rullo (34,34’), detto secondo rullo (35,35’) essendo operativamente collocato al di sopra di un piano di riferimento orizzontale (105) su cui giace detto asse di laminazione (100); - un terzo rullo (36,36’) avente un asse di rotazione (113,113’) inclinato di 120° rispetto agli assi di rotazione di detto primo rullo (34,34’) e di detto secondo rullo (35,35’), detto terzo rullo (36,36’) essendo operativamente collocato al di sotto di detto piano di riferimento orizzontale (105), e in cui detto gruppo (60,62) comprende un secondo dispositivo di trasmissione che collega operativamente detto terzo rullo (36) di detta prima gabbia (26) a detto secondo rullo (35’) di detta seconda gabbia (27,26’), detto terzo rullo (36) di detta prima gabbia (26,27’) essendo azionato da un mezzo di azionamento.
  14. 14. Laminatoio (1) secondo la rivendicazione 13, in cui detto gruppo (60,62) comprende un ulteriore dispositivo di trasmissione che collega operativamente detto secondo rullo (35) di detta prima gabbia (26, 26’) a detto terzo rullo (36’) di detta seconda gabbia (27, 27’), detto terzo rullo (36’) di detta seconda gabbia (27, 27’) essendo azionato da un ulteriore mezzo di azionamento.
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