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IT202100006962A1 - Scarpone da sci - Google Patents

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Publication number
IT202100006962A1
IT202100006962A1 IT102021000006962A IT202100006962A IT202100006962A1 IT 202100006962 A1 IT202100006962 A1 IT 202100006962A1 IT 102021000006962 A IT102021000006962 A IT 102021000006962A IT 202100006962 A IT202100006962 A IT 202100006962A IT 202100006962 A1 IT202100006962 A1 IT 202100006962A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
shell
hull
ski boot
way
cuff
Prior art date
Application number
IT102021000006962A
Other languages
English (en)
Inventor
Davide Parisotto
Elenio Menegon
Original Assignee
Scarpa Calzaturificio Spa
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Scarpa Calzaturificio Spa filed Critical Scarpa Calzaturificio Spa
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Priority to US17/698,486 priority patent/US12137772B2/en
Priority to EP22163913.1A priority patent/EP4062787A1/en
Publication of IT202100006962A1 publication Critical patent/IT202100006962A1/it

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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A43FOOTWEAR
    • A43BCHARACTERISTIC FEATURES OF FOOTWEAR; PARTS OF FOOTWEAR
    • A43B5/00Footwear for sporting purposes
    • A43B5/04Ski or like boots
    • A43B5/0427Ski or like boots characterised by type or construction details
    • A43B5/0452Adjustment of the forward inclination of the boot leg
    • A43B5/0454Adjustment of the forward inclination of the boot leg including flex control; Dampening means
    • A43B5/0458Adjustment of the forward inclination of the boot leg including flex control; Dampening means with the actuator being disposed at the front side of the boot
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A43FOOTWEAR
    • A43BCHARACTERISTIC FEATURES OF FOOTWEAR; PARTS OF FOOTWEAR
    • A43B5/00Footwear for sporting purposes
    • A43B5/04Ski or like boots
    • A43B5/0427Ski or like boots characterised by type or construction details
    • A43B5/0452Adjustment of the forward inclination of the boot leg
    • A43B5/0454Adjustment of the forward inclination of the boot leg including flex control; Dampening means
    • A43B5/046Adjustment of the forward inclination of the boot leg including flex control; Dampening means with the actuator being disposed at the lateral or medial side of the boot
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A43FOOTWEAR
    • A43CFASTENINGS OR ATTACHMENTS OF FOOTWEAR; LACES IN GENERAL
    • A43C11/00Other fastenings specially adapted for shoes
    • A43C11/16Fastenings secured by wire, bolts, or the like
    • A43C11/165Fastenings secured by wire, bolts, or the like characterised by a spool, reel or pulley for winding up cables, laces or straps by rotation

Landscapes

  • Health & Medical Sciences (AREA)
  • General Health & Medical Sciences (AREA)
  • Physical Education & Sports Medicine (AREA)
  • Footwear And Its Accessory, Manufacturing Method And Apparatuses (AREA)

Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
?SCARPONE DA SCI?
La presente invenzione ? relativa ad uno scarpone da sci.
Pi? in dettaglio, la presente invenzione ? relativa ad uno scarpone da scialpinismo, a cui la trattazione che segue far? esplicito riferimento senza per questo perdere in generalit?.
Come ? noto, gli scarponi da scialpinismo attualmente sul mercato comprendono: uno scafo rigido, che ? realizzato prevalentemente in materiale plastico o composito, ? sagomato a forma sostanzialmente di scarpa in modo tale da accogliere/contenere il piede dell?utilizzatore, ed ha la parte inferiore specificamente strutturata per essere fissata sul dorso di uno sci da discesa o similare per mezzo di un apposito attacco da scialpinismo; un gambetto rigido, che ? realizzato prevalentemente in materiale plastico o composito, ? sagomato in modo tale da abbracciare da dietro la parte inferiore della gamba dell?utilizzatore, ed ? incernierato sullo scafo in modo tale da poter ruotare attorno ad un asse di riferimento trasversale, che ? sostanzialmente perpendicolare al piano verticale di mezzeria dello scarpone, ed ? anche localmente sostanzialmente coincidente con l?asse di articolazione della caviglia; ed una scarpetta interna con struttura morbida e termoisolante, che ? inserita in modo rimovibile all?interno dello scafo e del gambetto, ed ? sagomata in modo tale da accogliere e proteggere sia il piede che la gamba dell?utilizzatore, grosso modo fino all? altezza del polpaccio.
Nella maggior parte degli scarponi da scialpinismo attualmente sul mercato, la parte superiore dello scafo ? inoltre dotata di una fenditura longitudinale che si estende in direzione sagittale, al disopra del collo del piede ed a cavallo del piano di mezzeria dello scarpone, e lo scarpone da scialpinismo comprende anche una linguetta protettiva di forma oblunga ed appiattita e con struttura semirigida, che ? generalmente separata e distinta dallo scafo, ed ? posta in appoggio sulla parte superiore dello scafo, a copertura della fenditura longitudinale.
Pi? in dettaglio, la linguetta protettiva ? solitamente incernierata di punta sulla parte anterosuperiore dello scafo in modo tale da potersi ribaltare in avanti e, quando si trova in battuta sulla parte superiore dello scafo, impedisce a neve e ghiaccio di penetrare all?interno dello scarpone attraverso la fenditura longitudinale.
Gli scarponi da scialpinismo sopra menzionati sono infine dotati di un meccanismo di chiusura dello scafo, e di un meccanismo di chiusura del gambetto, entrambi ad azionamento manuale.
Il meccanismo di chiusura dello scafo ? strutturato in modo tale da poter selettivamente chiudere/stringere la parte superiore dello scafo sul piede dell?utilizzatore, cos? da immobilizzare il piede dell?utilizzatore all?interno della scarpetta. Il meccanismo di chiusura del gambetto, invece, ? strutturato in modo tale da poter selettivamente chiudere/stringere la parte superiore del gambetto sulla gamba dell?utilizzatore, cos? da immobilizzare la gamba dell?utilizzatore all?interno della scarpetta.
Nella maggior parte degli scarponi da scialpinismo attualmente sul mercato, il meccanismo di chiusura dello scafo consiste in uno o due ganci di chiusura a leva, che sono disposti sulla parte superiore dello scafo, di traverso ed a cavallo della linguetta, sono fissati in modo rigido allo scafo da bande opposte della linguetta, e sono infine in grado di tirare uno verso l?altro i due lembi dello scafo che fiancheggiano la fenditura longitudinale, in modo tale da stringere la parte superiore dello scafo sul piede dell? utilizzatore.
La domanda di brevetto EP3725175 A1, invece, mostra uno scarpone da scialpinismo in cui il meccanismo di chiusura dello scafo comprende: una striscia di materiale plastico con struttura flessibile ed inestensibile, che ha l?estremit? prossimale fissata saldamente sul fianco interno dello scafo, in corrispondenza della cerniera che collega il gambetto allo scafo, e si estende obliquamente lungo il fianco interno fino a raggiungere e sovrapporsi alla linguetta protettiva, in modo tale da posizionare l?estremit? distale della striscia flessibile al disopra della linguetta, pi? o meno a cavallo del piano di mezzeria dello scarpone; una serie di organi passacavo che sono disposti alternativamente da bande opposte del bordo longitudinale esterno della linguetta protettiva, e sono fissati saldamente allo scafo o alla linguetta protettiva immediatamente sottostante; ed un piccolo verricello avvolgi-cavo ad azionamento manuale, che ? fissato saldamente sulla estremit? distale della striscia di materiale plastico, ed ? dotato di un cavo metallico che fuoriesce dal verricello, impegna in modo passante e liberamente scorrevole i vari organi passacavo, passando da una parte all?altra del bordo longitudinale esterno della linguetta, ed infine ha l?estremit? distale saldamente ancorata alla linguetta o allo scafo.
Scopo della presente invenzione ? quello di migliorare il meccanismo di chiusura dello scafo descritto nella domanda di brevetto EP3725175 A1.
In accordo con questi obiettivi, secondo la presente invenzione viene realizzato uno scarpone da sci come definito nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti.
La presente invenzione verr? ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 ? una vista prospettica di uno scarpone da sci realizzato secondo i dettami della presente invenzione, con parti asportate per chiarezza;
- la figura 2 ? una vista laterale dello scarpone da sci illustrato in figura 1, con parti asportate per chiarezza;
- la figura 3 ? una vista laterale dello scarpone da sci illustrato nelle figure 1 e 2, in una prima configurazione di funzionamento;
- la figura 4 ? una vista laterale dello scarpone da sci illustrato nelle figure 1 e 2, in una seconda configurazione di funzionamento;
- la figura 5 ? una vista laterale di una prima forma di realizzazione alternativa dello scarpone da sci illustrato nelle figure precedenti, con parti asportate per chiarezza; mentre
- la figura 6 ? una vista prospettica della parte anteriore di una seconda forma di realizzazione alternativa dello scarpone da sci illustrato nelle figure precedenti, con parti asportate per chiarezza.
Con riferimento alle figure 1 e 2, con il numero 1 ? indicato nel suo complesso uno scarpone da sci, che pu? essere vantaggiosamente utilizzato per praticare lo scialpinismo o il telemark.
Lo scarpone da sci 1 in primo luogo comprende: uno scafo 2 sostanzialmente rigido, che ? sagomato sostanzialmente a forma di scarpa, ed ? atto ad accogliere/contenere il piede dell?utilizzatore; ed un gambetto 3 sostanzialmente rigido, che ? sagomato in modo tale da cingere la parte inferiore della gamba dell?utilizzatore, ed ? infulcrato sullo scafo 2 in modo tale da poter oscillare liberamente attorno ad un asse di rotazione A trasversale, che ? localmente sostanzialmente perpendicolare al piano verticale di mezzeria dello scarpone, ed ? preferibilmente anche sostanzialmente coincidente con l?asse di articolazione della caviglia dell? utilizzatore.
Preferibilmente lo scafo 2 inoltre ha la parte inferiore specificamente strutturata/sagomata per potersi accoppiare/ agganciare in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, ad un attacco da sci di tipo noto (non illustrato), che a sua volta ? atto ad essere fissato in modo rigido sul dorso di un generico sci da discesa o attrezzo similare. Pi? in dettaglio, la parte inferiore dello scafo 2 ? preferibilmente dotata di una punta anteriore 4 e di un tacco posteriore 5.
La punta anteriore 4 ? preferibilmente strutturata in modo tale da potersi accoppiare/agganciare in modo stabile, ma facilmente rilasciabile, al puntale (non illustrato) di un attacco da sci che, a sua volta, ? fissato stabilmente sul dorso di un generico sci da discesa o similare. Il tacco posteriore 5 invece ? preferibilmente strutturato in modo tale da potersi accoppiare/agganciare in modo stabile, ma facilmente rilasciabile, alla talloniera (non illustrata) di un attacco da sci che, a sua volta, ? fissato stabilmente sul dorso di un generico sci da discesa o similare.
Ancora pi? in dettaglio, la punta anteriore 4 dello scafo 2 ? preferibilmente strutturata in modo tale da potersi accoppiare/agganciare in modo noto al puntale di un attacco da scialpinismo; mentre il tacco posteriore 5 dello scafo 2 ? preferibilmente strutturato in modo tale da potersi accoppiare/agganciare in modo noto alla talloniera del medesimo attacco da scialpinismo.
Preferibilmente, la parte inferiore dello scafo 2 ha inoltre un profilo tassellato in modo tale da fare presa su neve e/o ghiaccio, e consentire quindi all?utilizzatore di camminare su neve e ghiaccio in relativa sicurezza.
Pi? in dettaglio, con riferimento alle figure 1 e 2, lo scafo 2 preferibilmente comprende: un guscio 6 sostanzialmente rigido ed a forma sostanzialmente di vasca oblunga, che ? preferibilmente realizzato in materiale plastico e/o composito, ed ? sagomato in modo tale da accogliere/contenere il piede dell?utilizzatore, preferibilmente grosso modo fino all?altezza della caviglia; ed opzionalmente una suola 7 preferibilmente con profilo tassellato, che ? preferibilmente realizzata in gomma vulcanizzata o altro materiale elastomerico ad elevato coefficiente di attrito, ed ? fissata saldamente sulla parete di fondo del guscio 6 preferibilmente tramite incollaggio.
Nell?esempio illustrato, in particolare, il guscio 6 ? preferibilmente realizzato in PEBAX (poliestere-ammide), Nylon (poliammide) o altro polimero plastico similare.
Chiaramente, il guscio 6 potrebbe anche essere realizzato in un materiale composito preferibilmente formato da uno o pi? strati sovrapposti di fibre di carbonio e/o fibre di vetro e/o fibre aramidiche, opportunamente intrecciate e/o sovrapposte tra loro ed annegate in una matrice di resina epossidica, fenolica o poliestere preferibilmente di tipo termoindurente.
In altre parole lo scafo 2 ? preferibilmente realizzato prevalentemente in materiale plastico e/o composito.
Con riferimento alle figure 1, 2, 3 e 4, in aggiunta lo scafo 2 preferibilmente comprende anche: un inserto rigido anteriore 8, preferibilmente realizzato in materiale metallico, che ? stabilmente annegato/incorporato nella parete di fondo del guscio 6 in prossimit? della punta 4 dello scafo 2, ed ? strutturato in modo tale da potersi accoppiare/ agganciare in modo noto con il puntale (non illustrato) dell? attacco da scialpinismo; ed opzionalmente anche un inserto rigido posteriore 9, preferibilmente realizzato in materiale metallico, che ? invece incassato nel guscio 6 in corrispondenza del tacco 5, ed ? strutturato in modo tale da potersi accoppiare/agganciare in modo noto con la talloniera (non illustrata) del medesimo attacco da scialpinismo.
Pi? in dettaglio l?inserto rigido 8 ha una struttura piastriforme ed ? dimensionato in modo tale da affiorare/ emergere all?esterno del guscio 6, da bande opposte della punta anteriore 4 dello scafo, preferibilmente in posizione sostanzialmente speculare rispetto al piano di mezzeria dello scarpone, in modo tale che le due estremit? affioranti dell?inserto rigido 8 possano accoppiarsi in modo assialmente girevole al puntale dell?attacco da scialpinismo.
Con riferimento alle figure 1 e 2, invece il gambetto 3 preferibilmente comprende un guscio 10 sostanzialmente rigido e preferibilmente realizzato in materiale plastico e/o composito, che ? preferibilmente piegato sostanzialmente a forma di C in modo tale da coprire la parte posteriore della gamba dell?utilizzatore, dalla caviglia sostanzialmente fino all?altezza del polpaccio, ed ? inoltre dotato di due ali o lembi laterali oblunghi e sporgenti che si prolungano in avanti da bande opposte del piano di mezzeria dello scarpone, in modo tale da abbracciare da dietro la gamba dell?utilizzatore grosso modo all?altezza del polpaccio, e preferibilmente poi si sovrappongono uno all?altro in corrispondenza della parte anteriore della gamba, formando una struttura tubolare che cinge la gamba dell?utilizzatore all?altezza del polpaccio.
Anche il gambetto 3, pertanto, ? preferibilmente realizzato prevalentemente in materiale plastico e/o composito.
Il gambetto 3, in aggiunta, ? preferibilmente fissato in modo liberamente girevole sulla parte superiore dello scafo 2, o meglio del guscio 6, tramite due cerniere di collegamento 11 preferibilmente realizzate in materiale metallico, che sono posizionate sui fianchi laterali interno ed esterno dello scafo 2 e del gambetto 3, allineate lungo l?asse trasversale A, in modo tale da consentire al gambetto 3 di oscillare liberamente sullo scafo 2 avanti ed indietro, rimanendo sempre su di un piano di riferimento ortogonale all?asse trasversale A e sostanzialmente coincidente con il piano di mezzeria dello scarpone.
Con riferimento alla figura 1, in aggiunta lo scarpone da sci 1 preferibilmente comprende anche una scarpetta interna 12 con struttura termoisolante, che ? posizionata all?interno dello scafo 2 e preferibilmente anche del gambetto 3, ed ? sagomata in modo tale da accogliere e proteggere il piede e preferibilmente anche la parte inferiore della gamba dell?utilizzatore. La scarpetta termoisolante 12, inoltre, ? preferibilmente dotata di un rivestimento interno morbido e deformabile, ed ? preferibilmente inserita in modo manualmente rimovibile all?interno dello scafo 2 e preferibilmente anche del gambetto 3.
La scarpetta termoisolante 12 minimizza le perdite di calore verso l?esterno ed evita che il piede e la gamba dell?utilizzatore vengano a diretto contatto con lo scafo 2 e/o il gambetto 3.
Pi? in dettaglio, la scarpetta termoisolante 12 ? preferibilmente sagomata a forma sostanzialmente di stivale, ed ? dimensionata in modo tale da poter accogliere e proteggere il piede e la parte inferiore della gamba dell?utilizzatore, preferibilmente grosso modo fino alla sommit? del gambetto 3. Preferibilmente la scarpetta 12 inoltre ha una struttura di tipo termoformabile.
Con riferimento alle figure 1, 2, 3 e 4, in aggiunta lo scarpone da sci 1 comprende anche una linguetta protettiva 13 di forma oblunga ed appiattita, che ? atta a chiudere la parte superiore dello scafo 2, o meglio la parte superiore del guscio 6, in modo tale da impedire a neve e ghiaccio di penetrare all?interno dello scarpone.
Pi? in dettaglio, la linguetta protettiva 13 ha una struttura rigida o semirigida ed ? atta a coprire sostanzialmente interamente una grande fenditura longitudinale (non visibile nelle figure), che preferibilmente si estende in direzione sostanzialmente sagittale lungo la parte superiore dello scafo 2, o meglio del guscio 6, rimanendo al disopra del collo del piede dell?utilizzatore e sostanzialmente a cavallo del piano di mezzeria dello scarpone.
La linguetta protettiva 13, in aggiunta, ? preferibilmente separata e distinta dallo scafo 2, o meglio dal guscio 6, ed ? disposta in appoggio sulla parte superiore dello scafo 2, o meglio sulla parte superiore del guscio 6, sostanzialmente a cavallo del piano di mezzeria dello scarpone.
La linguetta protettiva 13, pertanto, si estende in direzione sostanzialmente sagittale (ossia parallelamente al piano di mezzeria dello scarpone), rasente alla parte superiore dello scafo 2, o meglio alla parte superiore del guscio 6, in modo tale che i suoi due bordi longitudinali, di seguito indicati con i numeri 13a ed 13b, siano disposti in appoggio sullo scafo 2, da bande opposte della fenditura longitudinale dello scafo 2 e del piano di mezzeria dello scarpone.
Pi? in dettaglio, il bordo longitudinale 13a della linguetta protettiva 13 ? adiacente ed atto ad appoggiarsi sul fianco esterno della scafo 2, mentre il bordo longitudinale 13b ? adiacente ed atto ad appoggiarsi sul fianco interno della scafo 2. Chiaramente i bordi longitudinali 13a e 13b sono uno opposto all?altro.
Preferibilmente la linguetta protettiva 13 ? inoltre realizzata in materiale plastico e/o composito, e/o ha preferibilmente una struttura monolitica.
In aggiunta la linguetta protettiva 13 ? preferibilmente fissata stabilmente alla scafo 2, o meglio al guscio 6, con la possibilit? di potersi ribaltare in avanti, opzionalmente spostandosi anche lateralmente verso il fianco esterno o interno dello scafo 2.
Con riferimento alle figure 1, 2, 3 e 4, nell?esempio illustrato, in particolare, la linguetta protettiva oblunga 13 ? preferibilmente piegata sostanzialmente ad L, ed ? preferibilmente strutturata in modo tale da poter flettere sostanzialmente solo in corrispondenza del gomito della L.
La linguetta protettiva 13, inoltre, ? preferibilmente disposta in appoggio sulla parte superiore dello scafo 2, o meglio sulla parte superiore del guscio 6, in modo tale che la parte anteriore della linguetta protettiva 13 copra sostanzialmente interamente la fenditura longitudinale dello scafo 2. La parte posteriore della linguetta protettiva 13, invece, si estende a sbalzo verso l?alto rasente alla scarpetta termoisolante 12, preferibilmente fino a raggiungere ed opzionalmente infilarsi al disotto delle due ali o lembi laterali oblunghi e sporgenti del gambetto 3, a copertura e protezione della parte anteriore della gamba dell?utilizzatore.
In aggiunta, l?estremit? anteriore della linguetta 13 ? preferibilmente fissata saldamente alla parte anterosuperiore dello scafo 2, o meglio del guscio 6, in modo tale che la linguetta protettiva 13 possa ribaltarsi in avanti, preferibilmente rimanendo a cavallo di un piano di riferimento che ? obliquo (ossia non-perpendicolare e non-parallelo) rispetto al piano di mezzeria dello scarpone.
Nell?esempio illustrato, in particolare, la linguetta 13 ? preferibilmente fissata alla parte anterosuperiore dello scafo 2, in modo tale da potersi ribaltare in avanti spostandosi lateralmente verso il fianco interno dello scafo 2.
Pi? in dettaglio, con riferimento alle figure 1 e 2, nell?esempio illustrato l?estremit? anteriore della linguetta protettiva 13 ? preferibilmente fissata in modo rigido e stabile allo scafo 2, o meglio al guscio 6, tramite una serie di viti di ancoraggio 14 che sono posizionate a ridosso del bordo anteriore della linguetta 13. La linguetta 13 inoltre presenta, alle spalle delle viti di ancoraggio 14, una linea di piegatura trasversale l che ? strutturata in modo tale da consentire al resto della linguetta protettiva 13 di ruotare liberamente in avanti. Preferibilmente la linea di piegatura l inoltre si estende lungo il corpo della linguetta 13 obliquamente (ossia non-perpendicolarmente e non-parallelamente) al piano di mezzeria dello scarpone, ed il bordo anteriore della linguetta protettiva 13 ? preferibilmente localmente sostanzialmente parallelo alla linea di piegatura l.
Chiaramente in una diversa forma di realizzazione la estremit? anteriore della linguetta protettiva 13 pu? essere fissata saldamente alla parte anterosuperiore dello scafo 2, o meglio del guscio 6, tramite una normale cerniera.
Con riferimento alle figure 1 e 2, in aggiunta lo scarpone da sci 1 ? dotato anche di un meccanismo di chiusura dello scafo 15 e di un meccanismo di chiusura del gambetto 16, preferibilmente entrambi ad azionamento manuale.
Il meccanismo di chiusura dello scafo 15 ? strutturato in modo tale da poter selettivamente chiudere/stringere la parte superiore dello scafo 2 sul piede dell?utilizzatore, cos? da immobilizzare il piede dell?utilizzatore all?interno dello scafo 2, o meglio all?interno della scarpetta 12.
Il meccanismo di chiusura del gambetto 16, invece, ? strutturato in modo tale da poter selettivamente chiudere/ stringere la parte superiore del gambetto 3 sulla gamba dell? utilizzatore, cos? da immobilizzare la gamba dell?utilizzatore all?interno del gambetto 3, o meglio all?interno della scarpetta 12.
Preferibilmente lo scarpone da sci 1 ? infine provvisto anche di un dispositivo di bloccaggio del gambetto 17 ad azionamento manuale, che ? strutturato in modo tale da poter selettivamente bloccare il gambetto 3 allo scafo 2 in una posizione di discesa prefissata, in cui il gambetto 3 ? inclinato in avanti rispetto alla verticale di un angolo prestabilito e preferibilmente compreso tra 3? e 25?.
Pi? in dettaglio, il dispositivo di bloccaggio del gambetto 17 ? preferibilmente fissato sul gambetto 3 nella zona soprastante il tallone dello scarpone, sostanzialmente a cavallo del piano di mezzeria dello scarpone, ed ? strutturato in modo tale da poter, a scelta ed alternativamente, ? collegare il gambetto 3 allo scafo 2 in modo tale da bloccare il gambetto 3 in detta posizione di discesa; e
? sbloccare/svincolare completamente il gambetto 3 dallo scafo 2 in modo tale da permettere al gambetto 3 di oscillare liberamente avanti ed indietro sullo scafo 2 attorno all?asse trasversale A, rimanendo sul piano di mezzeria dello scarpone.
Con riferimento alle figure 1, 2, 3 e 4, a sua volta il meccanismo di chiusura dello scafo 15 comprende: una fascia di bloccaggio 18 trasversale, di forma oblunga e con struttura flessibile e sostanzialmente inestensibile, che si estende trasversalmente al piano di mezzeria dello scarpone, ? disposta a cavallo della parte superiore dello scafo 2, al disopra della e rasente alla linguetta protettiva 13, ed ha una prima estremit? fissata saldamente sul fianco interno dello scafo 2, preferibilmente in corrispondenza della cerniera di collegamento 11; ed un gruppo di aggancio 19 ad azionamento manuale, che ? atto a collegare la seconda estremit? della fascia di bloccaggio 18 selettivamente ed alternativamente allo scafo 2 o al gambetto 3, in corrispondenza del fianco esterno dello scafo 2 e preferibilmente in prossimit? della cerniera di collegamento 11.
Preferibilmente il gruppo di aggancio 19 ? inoltre in grado di portare in tensione e mantenere tesata la fascia di bloccaggio trasversale 18.
In aggiunta, con riferimento alle figure 1 e 2, la fascia di bloccaggio trasversale 18 ? preferibilmente costituita da, o comunque comprende, un elemento nastriforme flessibile 20 con struttura sostanzialmente inestensibile, che ha l?estremit? prossimale fissata saldamente sullo scafo 2 e/o sul gambetto 3, lungo il fianco interno dello scafo 2 ed in prossimit? della cerniera di collegamento 11, e si estende obliquamente lungo il fianco interno dello scafo 2, verso la parte superiore dello scafo 2 ed il piano di mezzeria dello scarpone, in modo tale da raggiungere e salire al disopra della linguetta protettiva 13, preferibilmente arrivando almeno fino alla linea di mezzeria della linguetta protettiva 13.
Pi? in dettaglio l?estremit? prossimale dell?elemento nastriforme flessibile 20 ? preferibilmente fissata saldamente sulla cerniera di collegamento 11, lungo il fianco interno dello scafo 2.
In aggiunta l?elemento nastriforme flessibile 20 ha preferibilmente una struttura monolitica ed ? preferibilmente realizzato in materiale plastico.
In altre parole, l?elemento nastriforme flessibile 20 preferibilmente consiste essenzialmente in una striscia di materiale plastico, flessibile e sostanzialmente inestensibile.
Con riferimento alle figure 1, 2, 3 e 4, il gruppo di aggancio 19 ad azionamento manuale, invece, preferibilmente comprende: un elemento di ancoraggio spostabile 21 che ? fissato in modo rigido e stabile, ma facilmente rimovibile, a scelta ed alternativamente sullo scafo 2 o sul gambetto 3, in prossimit? del bordo longitudinale esterno 13a della linguetta protettiva 13 e/o in prossimit? della cerniera di collegamento 11; ed un dispositivo di aggancio e tensionamento ad azionamento manuale, che ? fissato saldamente e stabilmente sulla fascia di bloccaggio trasversale 18, o meglio sull?elemento nastriforme flessibile 20, ed ? atto ad agganciarsi in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, all?elemento di ancoraggio spostabile 21 e poi a portare in tensione l?intera fascia di bloccaggio trasversale 18.
In altre parole il dispositivo di aggancio e tensionamento ? atto ad agganciare la seconda estremit? della fascia di bloccaggio trasversale 18, o meglio la seconda estremit? dell?elemento nastriforme flessibile 20, in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, all?elemento di ancoraggio 21, e poi a portare in tensione l?intera fascia di bloccaggio trasversale 18.
Preferibilmente detto dispositivo di aggancio e tensionamento ? inoltre un dispositivo tendi-cavo 22 ad azionamento manuale, che ? dotato di un cavo flessibile 23 con struttura sostanzialmente inestensibile che forma un prolungamento della fascia di bloccaggio trasversale 18, o meglio dell? elemento nastriforme flessibile 20, ed ? atto ad agganciarsi saldamente sull?elemento di ancoraggio 21.
Il dispositivo tendi-cavo 22 ? selettivamente atto a tesare il cavo flessibile 23, in modo tale da portare in tensione l?intera fascia di bloccaggio trasversale 18.
Pi? in dettaglio, con riferimento alle figure da 1 a 4, l?elemento di ancoraggio spostabile 21 ? preferibilmente strutturato in modo tale da potersi fissare/incastrare in modo rigido e stabile, ma facilmente rimovibile, a scelta ed alternativamente in una prima sede 24 posizionata sul fianco esterno dello scafo 2, preferibilmente in prossimit? del bordo longitudinale esterno 13a della linguetta protettiva 13 e/o in prossimit? della cerniera di collegamento 11; ed in una seconda sede 25 posizionata sul fianco esterno del gambetto 3, immediatamente al disopra del fianco esterno dello scafo 2, preferibilmente in prossimit? del bordo longitudinale esterno 13a della linguetta protettiva 13 e/o in prossimit? della cerniera di collegamento 11.
La sede 25, inoltre, ? spostata verso l?alto rispetto alla sede 24. In altre parole la sede 25 si trova ad una altezza dalla suola 7 maggiore rispetto alla sede 24.
Il dispositivo tendi-cavo 22, invece, ? preferibilmente posizionato sull?estremit? distale della fascia di bloccaggio trasversale 18, o meglio sull?estremit? distale dell? elemento nastriforme flessibile 20.
Preferibilmente il dispositivo tendi-cavo 22 ? inoltre un piccolo verricello ad azionamento manuale, che ? strutturato in modo tale da poter selettivamente avvolgere il cavo flessibile 23 al proprio interno, bloccare stabilmente il cavo flessibile 23, ed infine svolgere il cavo flessibile 23. Il cavo flessibile 23, in aggiunta, ? preferibilmente realizzato in materiale metallico.
Nell?esempio illustrato, in particolare, il dispositivo tendi-cavo 22 ? preferibilmente un verricello ad azionamento manuale commercializzato dalla societ? statunitense Boa Technology Inc., ed essendo un componente gi? ampiamente conosciuto ed impiegato nel settore delle calzature sportive non verr? ulteriormente descritto.
Con riferimento alle figure 1, 3 e 4, preferibilmente l?estremit? distale 23a del cavo flessibile 23 ? inoltre ancorata in modo rigido sul corpo della linguetta protettiva 13. L?elemento di ancoraggio spostabile 21, a sua volta, preferibilmente consiste in, o comunque comprende almeno un primo organo passacavo 26, che ? strutturato in modo tale da essere stabilmente impegnato in modo liberamente scorrevole da un tratto del cavo flessibile 23.
Oltre all?organo passacavo principale 26, il gruppo di aggancio 19 preferibilmente comprende anche una pluralit? di organi passacavo 27 supplementari, che sono disposti alternativamente da bande opposte del bordo longitudinale esterno 13a della linguetta protettiva 13, e sono fissati rigidamente sullo scafo 2 o sulla linguetta protettiva 13 immediatamente sottostante.
Preferibilmente il cavo flessibile 23 del dispositivo tendi-cavo 22 inoltre impegna in modo passante e liberamente scorrevole ed in successione gli organi passacavo 26 e 27, passando da una parte all?altra del bordo longitudinale esterno 13a della linguetta.
Pi? in dettaglio, dopo aver impegnato l?organo passacavo 26, il cavo flessibile 23 preferibilmente si estende lungo il bordo longitudinale esterno 13a della linguetta protettiva 13, verso la punta 4 dello scafo 2, impegnando in successione gli organi passacavo 27 supplementari.
Con riferimento alle figure 1, 2, 3 e 4, nell?esempio illustrato, in particolare, la fascia di bloccaggio trasversale 18, o meglio l?elemento nastriforme flessibile 20, ? preferibilmente dimensionata in modo tale da posizionare la propria estremit? distale al disopra della linguetta protettiva 13, preferibilmente sostanzialmente a cavallo del piano di mezzeria dello scarpone e/o a ridosso del gambetto 3.
In altre parole, la fascia di bloccaggio trasversale 18, o meglio l?elemento nastriforme flessibile 20, ? preferibilmente dimensionata in modo tale da collocare il dispositivo tendi-cavo 22, o meglio il verricello ad azionamento manuale, al disopra della linguetta 13 ed a ridosso del gambetto 3, sostanzialmente a cavallo del piano di mezzeria dello scarpone.
Il cavo flessibile 23, invece, ? preferibilmente disposto in modo tale da impegnare in successione gli organi passacavo 26 e 27, passando alternativamente da una parte all?altra del bordo longitudinale esterno 13a della linguetta protettiva 13.
Con riferimento alle figure 3 e 4, nell?esempio illustrato, in aggiunta, il gruppo di aggancio 19 preferibilmente comprende due organi passacavo supplementari 27, fissati in modo rigido uno sullo scafo 2 ed uno sulla linguetta protettiva 13. Preferibilmente l?organo passacavo supplementare 27 che ? solidale alla linguetta protettiva 13, ? inoltre disposto a quinconce rispetto agli organi passacavo 26 e 27 solidali allo scafo 2.
Preferibilmente l?estremit? distale 23a del cavo flessibile 23 ? infine fissata saldamente sul corpo della linguetta protettiva 13, a ridosso della estremit? anteriore della linguetta protettiva 13.
Con riferimento alla figura 1, invece, il meccanismo di chiusura del gambetto 16 preferibilmente comprende: almeno un gancio di chiusura a leva 28 ad azionamento manuale, che ? posizionato a cavallo delle due ali o lembi laterali oblunghi ed opposti del gambetto 3, in modo tale da poter selettivamente tirare uno verso l?altro le due ali o lembi del gambetto 3, cos? da stringere la parte superiore del gambetto 3 sulla gamba dell?utilizzatore; ed opzionalmente anche una cinghia di serraggio ausiliaria 29 con chiusura a velcro, che ? avvolta ad anello attorno alla sommit? del gambetto 3 in modo tale da poter selettivamente chiudere/ stringere la sommit? del gambetto 3 contro il polpaccio della gamba dell?utilizzatore.
Il funzionamento generale dello scarpone da sci 1 ? facilmente desumibile da quanto sopra descritto, e non necessita di ulteriori spiegazioni.
Per quanto riguarda invece il funzionamento del meccanismo di chiusura dello scafo 15, quando il gruppo di aggancio 19 collega la fascia di bloccaggio trasversale 18 allo scafo 2, il meccanismo di chiusura dello scafo 15 funziona come un tradizionale meccanismo di chiusura dello scafo (vedasi ad esempio quello descritto nella domanda di brevetto EP3725175 A1) ed ? in grado di stringere la parte superiore dello scafo 2 sul piede dell?utilizzatore, bloccandolo all?interno dello scarpone.
Quando invece il gruppo di aggancio 19 collega la fascia di bloccaggio trasversale 18 al gambetto 3, il meccanismo di chiusura dello scafo 15 riesce a bloccare/immobilizzare la caviglia dell?utilizzatore, ed in aggiunta aiuta il dispositivo di bloccaggio del gambetto 17 a mantenere il gambetto 3 fermo/immobile nella posizione di discesa.
Di conseguenza, lo scialpinista pu?, in qualsiasi momento, scegliere la configurazione del meccanismo di chiusura dello scafo 15 che ritiene pi? opportuna.
Pi? in dettaglio, lo scialpinista ancorer? la fascia di bloccaggio trasversale 18 allo scafo 2 durante la risalita lungo il pendio innevato, ed ancorer? invece la fascia di bloccaggio trasversale 18 al gambetto 3 durante la discesa, aumentando la rigidit? complessiva dello scarpone da sci 1.
I vantaggi associati al nuovo meccanismo di chiusura dello scafo 15 sono notevoli ed evidenti.
Il meccanismo di chiusura dello scafo 15 ? in grado di adattare la sua stretta sullo scafo 2 alle condizioni d?uso dello scarpone da sci 1, con gli enormi vantaggi che questo comporta durante la pratica dello scialpinismo.
In aggiunta, il meccanismo di chiusura dello scafo 15 consente di eliminare, dal fianco interno dello scafo 2, qualsiasi elemento metallico sporgente che possa, durante l?uso, danneggiare il fianco interno dell?altro scarpone.
Ultimo, ma non meno importante, il meccanismo di chiusura dello scafo 15 ? molto pi? semplice da azionare, con i vantaggi funzionali che ne conseguono.
Risulta infine chiaro che allo scarpone da sci 1 sopra descritto possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall?ambito della presente invenzione.
Per esempio, la linguetta protettiva 13 pu? essere realizzata in pezzo unico con lo scafo 2, o meglio con il guscio 6, e coprire la fenditura longitudinale dello scafo 2 in configurazione overlap.
In altre parole, un lato della linguetta protettiva oblunga 13 si raccorda/unisce senza soluzione di continuit? allo scafo 2, o meglio alla parte superiore del guscio 6, a lato della fenditura longitudinale dello scafo 2, mentre il resto della linguetta protettiva 13 scavalca la fenditura longitudinale dello scafo 2, e si sovrappone allo scafo 2, o meglio alla parte superiore del guscio 6, dalla parte opposta rispetto alla medesima fenditura longitudinale.
La linguetta protettiva 13 ? quindi dotata del solo bordo longitudinale esterno 13a.
In una ulteriore variante realizzativa non illustrata, l?estremit? distale 23a del cavo flessibile 23, anzich? essere fissata saldamente sulla linguetta protettiva 13, pu? essere ancorata sullo scafo 2, preferibilmente in prossimit? dell?estremit? anteriore della linguetta protettiva 13.
Secondo la variante realizzativa illustrata in figura 5, invece, anzich? essere dotato di un elemento di ancoraggio spostabile 21, il gruppo di aggancio 19 ad azionamento manuale ? dotato di due elementi di ancoraggio fissi 101 e 102, che sono permanentemente posizionati uno sullo scafo 2 e l?altro sul gambetto 3, lungo il fianco esterno dello scafo 2 ed in prossimit? della cerniera di collegamento 11.
In altre parole, l?elemento di ancoraggio fisso 101 ? fissato in modo rigido ed opzionalmente anche inamovibile sullo scafo 2, preferibilmente nel punto dove prima si trovava la sede 24. L?elemento di ancoraggio fisso 102, invece, ? fissato in modo rigido ed opzionalmente anche inamovibile sul gambetto 3, preferibilmente nel punto dove prima si trovava la sede 25.
Anche in questa forma di realizzazione, inoltre, gli elementi di ancoraggio fissi 101 e 102 possono essere degli organi passacavo 103.
Secondo la variante realizzativa illustrata in figura 6, invece, la fenditura longitudinale dello scafo 2, o meglio del guscio 6, ? chiusa, preferibilmente a tenuta d?acqua, da una ghetta 201 realizzata in tessuto, preferibilmente di tipo impermeabile, o altro materiale flessibile in foglio. In questa variante la linguetta protettiva 13, se presente, ? preferibilmente disposta in appoggio sulla parte superiore dello scafo 2, o meglio sulla parte superiore del guscio 6, al disopra della ghetta 201.
In aggiunta, la linguetta protettiva 13 ? preferibilmente dimensionata in modo tale da coprire la sola parte anteriore della ghetta 201, e quindi della fenditura longitudinale dello scafo 2, preferibilmente fino ad arrivare a ridosso della estremit? distale della fascia di bloccaggio trasversale 18, o meglio dell?elemento nastriforme flessibile 20.
Preferibilmente, in questa forma di realizzazione la estremit? anteriore della linguetta protettiva 13 ? inoltre fissata saldamente sulla parte anterosuperiore dello scafo 2, o meglio del guscio 6, senza la possibilit? di ribaltarsi in avanti pi? o meno obliquamente al piano di mezzeria dello scarpone.
Pi? in dettaglio, in questa forma di realizzazione la linguetta protettiva 13 ha preferibilmente forma sostanzialmente triangolare. Preferibilmente, la linguetta protettiva 13 ? infine dotata di una o pi? aperture o fenditure passanti di alleggerimento.
Inoltre, in questa forma di realizzazione la fascia di bloccaggio trasversale 18, o meglio l?elemento nastriforme flessibile 20, si estende obliquamente lungo il fianco laterale interno dello scafo 2, verso la parte superiore dello scafo 2, ed ? dimensionata in modo tale da disporre la sua parte terminale al disopra del collo del piede dell? utilizzatore, rasente alla ghetta 201.
Anche in questa forma di realizzazione il gruppo di aggancio 19 ? atto a collegare la fascia di bloccaggio 18 selettivamente ed alternativamente allo scafo 2 o al gambetto 3, in corrispondenza del fianco opposto dello scafo 2 e preferibilmente in prossimit? della cerniera di collegamento 11. Preferibilmente il gruppo di aggancio 19 ? inoltre atto a portare in tensione e mantenere tesata la fascia di bloccaggio trasversale 18.
In altre parole, anche in questa forma di realizzazione il gruppo di aggancio 19 preferibilmente comprende: un dispositivo tendi-cavo 22 fissato saldamente sulla fascia di bloccaggio trasversale 18, o meglio sull?estremit? distale dell?elemento nastriforme flessibile 20; ed un elemento di ancoraggio spostabile 21, o meglio un organo passacavo 26, fissato in modo rigido e stabile, ma facilmente rimovibile, a scelta ed alternativamente sullo scafo 2 o sul gambetto 3.
Chiaramente, in alternativa all?elemento di ancoraggio spostabile 21, il gruppo di aggancio 19 pu? comprendere due elementi di ancoraggio fissi, o meglio due organi passacavo, fissati in modo rigido uno sullo scafo 2 e l?altro sul gambetto 3.
Infine in una diversa forma di realizzazione del meccanismo di chiusura dello scafo 15, la prima estremit? della fascia di bloccaggio trasversale 18 pu? essere fissata saldamente al fianco esterno dello scafo 2, preferibilmente in corrispondenza della cerniera di collegamento 11, mentre il gruppo di aggancio 19 pu? essere strutturato in modo tale da collegare la seconda estremit? della fascia di bloccaggio trasversale 18 selettivamente ed alternativamente allo scafo 2 e/o al gambetto 3, lungo il fianco interno dello scafo 2 e in prossimit? della cerniera di collegamento 11.
In altre parole, in questa variante l?elemento di ancoraggio spostabile 21 ? fissato in modo rigido e stabile, ma facilmente rimovibile, a scelta ed alternativamente sullo scafo 2 o sul gambetto 3, in prossimit? del bordo longitudinale interno 13b della linguetta protettiva 13 e/o in prossimit? della cerniera di collegamento 11 interna.
Chiaramente anche in questo caso l?elemento di ancoraggio spostabile 21 pu? essere sostituito dagli elementi di ancoraggio fissi 101 e 102 stabilmente posizionati uno sullo scafo 2 o l?altro sul gambetto 3, lungo il fianco interno dello scafo ed in prossimit? della cerniera 11 interna.

Claims (15)

R I V E N D I C A Z I O N I
1. Scarpone da sci (1) comprendente: uno scafo (2) sostanzialmente rigido, che ? atto ad accogliere il piede dell?utilizzatore ed ha la parte inferiore strutturata per potersi agganciare ad un attacco da sci; un gambetto (3) sostanzialmente rigido, che ? atto a cingere la parte inferiore della gamba dell?utilizzatore, ed ? infulcrato sullo scafo (2) in modo tale da poter ruotare attorno ad un asse trasversale (A) sostanzialmente perpendicolare al piano di mezzeria dello scarpone; una linguetta e/o ghetta protettiva (13, 201), che chiude la parte superiore dello scafo (2); e mezzi di chiusura dello scafo (15) che sono selettivamente atti a chiudere/stringere lo scafo (2) sul piede dell? utilizzatore;
lo scarpone da sci (1) essendo caratterizzato dal fatto che i mezzi di chiusura dello scafo (15) comprendono: una fascia di bloccaggio trasversale (18), oblunga e con struttura flessibile e sostanzialmente inestensibile, che si estende trasversalmente al piano di mezzeria dello scarpone, a cavallo della e rasente alla linguetta e/o ghetta protettiva (13, 201), ed ha una prima estremit? fissata/agganciata saldamente su un primo fianco laterale dello scafo (2); ed un gruppo di aggancio (19) ad azionamento manuale, che ? atto a collegare la seconda estremit? di detta fascia di bloccaggio trasversale (18) selettivamente ed alternativamente allo scafo (2) o al gambetto (3), in corrispondenza di un secondo fianco laterale dello scafo (2) opposto a detto primo fianco laterale.
2. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 1, in cui il gruppo di aggancio (19) ? atto a portare in tensione e mantenere tesata detta fascia di bloccaggio trasversale (18).
3. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 2, in cui il gruppo di aggancio (19) comprende: un elemento di ancoraggio spostabile (21) che ? fissato in modo rigido e stabile, ma rimovibile, a scelta ed alternativamente sullo scafo (2) o sul gambetto (3), in corrispondenza di detto secondo fianco laterale dello scafo (2); ed un dispositivo di aggancio e tensionamento (22) ad azionamento manuale, che ? fissato saldamente sulla fascia di bloccaggio trasversale (18) ed ? atto ad agganciare detta fascia di bloccaggio trasversale (18) in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, a detto elemento di ancoraggio spostabile (21) portando in tensione la medesima fascia di bloccaggio trasversale (18).
4. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 3, in cui detto elemento di ancoraggio spostabile (21) ? strutturato in modo tale da potersi fissare/incastrare in modo rigido e stabile, ma facilmente rimovibile, a scelta ed alternativamente in una prima sede (24) posizionata sul secondo fianco laterale dello scafo (2); e in una seconda sede (25) posizionata sul gambetto (3), immediatamente al disopra di detto secondo fianco laterale dello scafo (2).
5. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 3, in cui detto elemento di ancoraggio spostabile (21) ? sostituito da due elementi di ancoraggio fissi (101, 102) che sono stabilmente posizionati uno sullo scafo (2) e l?altro sul gambetto (3), lungo detto secondo fianco laterale dello scafo (2); il dispositivo di aggancio e tensionamento (22) essendo atto ad agganciare detta fascia di bloccaggio trasversale (18) in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, a scelta ed alternativamente ad uno qualsiasi di detti elementi di ancoraggio fissi (101, 102).
6. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 3, 4 o 5, in cui detto dispositivo di aggancio e tensionamento ? un dispositivo tendi-cavo (22) ad azionamento manuale, che ? fissato saldamente sulla fascia di bloccaggio trasversale (18) ed ? dotato di un cavo flessibile (23) che forma un prolungamento della fascia di bloccaggio trasversale (18), ed ? atto ad impegnare/agganciare detto elemento di ancoraggio spostabile (21) o a detti elementi di ancoraggio fissi (101, 102).
7. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 6, in cui il cavo flessibile (23) ha l?estremit? distale (23a) ancorata in modo rigido sul corpo della linguetta protettiva (13) o dello scafo (2), ed in cui detto elemento di ancoraggio spostabile (21) o detti elementi di ancoraggio fissi (101, 102) includono un primo organo passacavo (26, 103) atto ad essere impegnato in modo liberamente scorrevole da un tratto del cavo flessibile (23).
8. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 7, in cui il gruppo di aggancio (19) comprende anche una pluralit? di secondi organi passacavo (27), che sono disposti in modo alternato da bande opposte di un bordo longitudinale (13a) della linguetta protettiva (13) adiacente a detto secondo fianco laterale dello scafo (2), e sono fissati rigidamente allo scafo (2) o alla linguetta protettiva (13) immediatamente sottostante; il cavo flessibile (23) del dispositivo tendi-cavo (22) essendo atto ad impegnare in modo passante e liberamente scorrevole ed in successione detti primi (26) e secondi (27) organi passacavo, passando da una parte all? altra di detto bordo longitudinale (13a) della linguetta.
9. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 6, 7 o 8, in cui il dispositivo tendi-cavo (22) ? un verricello ad azionamento manuale.
10. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la prima estremit? di detta fascia di bloccaggio trasversale (18) ? fissata saldamente su detto primo fianco laterale dello scafo (2), in corrispondenza della cerniera (10) che collega il gambetto (3) allo scafo (2).
11. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la fascia di bloccaggio trasversale (18) comprende un elemento nastriforme flessibile (20) con struttura sostanzialmente inestensibile, che ha l?estremit? prossimale fissata saldamente sul primo fianco laterale dello scafo (2), e si estende obliquamente lungo il primo fianco laterale dello scafo (2), verso la parte superiore dello scafo (2) ed il piano di mezzeria dello scarpone, in modo tale da raggiungere detta linguetta e/o ghetta protettiva (13, 201).
12. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 11, in cui detto elemento nastriforme flessibile (20) ha una struttura monolitica e/o ? realizzato in materiale plastico.
13. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo e detto secondo fianco laterale dello scafo (2) sono rispettivamente il fianco interno ed il fianco esterno dello scafo (2).
14. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la linguetta protettiva (13) ha l?estremit? anteriore fissata saldamente sulla parte anterosuperiore dello scafo (2), con la possibilit? di ribaltarsi in avanti.
15. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 14, in cui l?estremit? distale (23a) del cavo flessibile (23) ? ancorata in modo rigido sul corpo della linguetta protettiva (13) o dello scafo (2), a ridosso della estremit? anteriore della linguetta protettiva (13).
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