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IT201800005079A1 - Elementi per realizzare pavimenti in legno - Google Patents

Elementi per realizzare pavimenti in legno Download PDF

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IT201800005079A1 IT102018000005079A IT201800005079A IT201800005079A1 IT 201800005079 A1 IT201800005079 A1 IT 201800005079A1 IT 102018000005079 A IT102018000005079 A IT 102018000005079A IT 201800005079 A IT201800005079 A IT 201800005079A IT 201800005079 A1 IT201800005079 A1 IT 201800005079A1
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Description

DESCRIZIONE
dell’invenzione avente per TITOLO “Elementi per realizzare pavimenti in legno”
Il presente trovato riguarda degli elementi per realizzare pavimenti in legno, secondo la parte generale della rivendicazione 1.
Come è ben noto, sono molto diffusi i pavimenti in legno realizzati impiegando degli elementi in legno di forma parallelepipeidale, noti con il termine di “listoni”, disposti reciprocamente accostati e che vengono fra loro trattenuti mediante l’incastro di profili sagomati ricavati lungo il perimetro esterno di detti elementi.
In particolare, nei pavimenti cosiddetti “flottanti ad incastro secco”, gli elementi in legno non vengono posati mediante incollatura sul massetto di supporto, ma assicurano la loro stabilità unicamente per il fatto di essere reciprocamente trattenuti. Fra i vari tipi di aggancio degli elementi reciprocamente accostati è particolarmente vantaggioso quello che presenta una profilatura definita del tipo cosiddetto “dente con canale”.
A titolo di esempio si cita il documento brevettuale EP2320006 B1 (i riferimenti che seguono riguardano i documenti citati), nel quale viene descritto un elemento (fig.1, riff.100, 100’) composto da un primo strato (rif.5), con funzione di strato di calpestio, e da un secondo strato (rif.7), con funzione di strato di base, fra i quali è inserito un terzo strato (rif.3), che presenta uno spessore maggiore rispetto allo spessore dei suddetti primi due strati, per permettere la realizzazione dei due mezzi di bloccaggio laterali (riff.50, 60).
Detti due mezzi di bloccaggio laterali (riff.50, 60), ricavati sulle due superfici laterali di un singolo elemento (rif.100), presentano due profili (riff.30, 40), in modo da renderli compatibili con i due profili (riff.30, 40) del successivo ed accostato elemento (rif.100’), quando detti due elementi sono reciprocamente accostati nella condizione di posa (vedi figg.3a, 3b, superfici di battuta riff.4.1, 4.2).
Nel dettaglio, il mezzo di bloccaggio (rif.50) presenta una gamba (rif.10) sporgente dalla superficie di battuta (rif.4.1), che termina con un labbro (rif.14) rivolto verso il primo strato (rif.5) mentre, all’opposto, il mezzo di bloccaggio (rif.60) presenta una scanalatura (rif.15), che risulta complementare con il suddetto labbro (rif.14) ed una sporgenza (rif.9), che risulta complementare con la suddetta gamba (rif.10), in modo da realizzare l’incastro forzato (vedi fig.2, rif.20).
All’atto pratico, impiegando gli elementi muniti della profilatura come sopra descritta (riff.50, 60), si manifesta l’inconveniente che, quando è terminata la posa dell’intero pavimento, se si deve sostituire anche solamente uno degli elementi posati, di fatto è necessario smontare quasi integralmente l’intero pavimento.
Come si evidenzia dalla descrizione sopra citata, tale condizione di svantaggio è conseguente al fatto che, per effetto della profilatura (riff.50, 60), ogni elemento (rif.100) si aggancia sovrapponendosi all’elemento accostato ad un lato e rimanendo sottoposto all’elemento accostato dal lato opposto.
Scopo del presente trovato è quello di prevedere degli elementi per realizzare dei pavimenti in legno che risultino privi degli inconvenienti manifestati dai prodotti consimili di tipo noto.
Specificatamente, scopo del trovato è quello di prevedere degli elementi in legno che permettano di realizzare dei pavimenti in legno nei quali, terminata la posa, sia possibile sollevare anche uno solo di detti elementi senza modificarne la conformazione; in buona sostanza deve essere possibile sostituire uno qualunque degli elementi posati senza muovere gli elementi che erano accostati allo stesso.
Tale scopo si ottiene con la realizzazione di coppie di elementi, che vanno posati reciprocamente accostati, dove entrambi gli elementi prevedono che ognuno dei due elementi presenti una identica profilatura su entrambi i lati, preferibilmente del tipo “dente con canale” o del tipo “mezzolegno”, che risulta simmetrica rispetto alla mezzeria del corpo dell’elemento stesso e dove la profilatura di un elemento risulta complementare rispetto alla profilatura dell’altro elemento, in modo che i due elementi risultino speculari, per cui le rispettive profilature si possono incastrare reciprocamente.
In opera, si realizza un pavimento costituito da una prima serie di elementi uguali, ovvero che presentano tutti la stessa profilatura, disposti reciprocamente distanziati in modo da permettere l’inserimento di una seconda serie di elementi altrettanto tutti uguali fra di loro, ovvero che presentano tutti la stessa profilatura, dove detta seconda profilatura si presenta complementare e speculare rispetto alla profilatura degli elementi della prima serie, in modo che gli elementi delle due suddette serie si incastrano fra di loro.
Il trovato verrà meglio definito mediante la descrizione di una sua possibile forma di realizzazione, resa a solo titolo di esempio non limitativo, con l’aiuto dei disegni allegati, dove:
le figg. 1, 2 (tav. I) rappresentano delle sezioni delle coppie di elementi di cui al trovato;
la fig. 3 rappresenta una sezione di un pavimento realizzato con gli elementi di cui alle figg.1 e 2;
le figg. 4, 5, 6 (tav. II) rappresentano delle viste in dettaglio e di unione delle profilature;
le figg. 7, 8 (tav. III) rappresentano delle sezioni delle coppie di elementi di cui al trovato, con doppio strato di calpestio;
la fig. 9 rappresenta due posizioni del pavimento realizzato con gli elementi di cui alle figg.7, 8;
le figg. 10, 11 (tav. IV) rappresentano un pavimento durante la sua fase di montaggio e nella sua posa definitiva;
la fig.12 (tav. V) rappresenta una fase di sostituzione di un elemento;
le figg. 13, 14 (tav. VI) rappresentano delle sezioni di una seconda conformazione delle coppie di elementi di cui al trovato;
le figg. 15, 16 rappresentano, rispettivamente, una fase di posa ed una sezione finale di un pavimento realizzato con gli elementi di cui alle figg.13 e 14.
Come visibile nelle figure, il pavimento si realizza impiegando delle coppie di elementi, indicati rispettivamente con il riferimento 1 e 2, i quali sono muniti, sui due lati, di una profilatura, indicata rispettivamente con i riferimenti 10 e 20, che risulta simmetrica rispetto all’asse di mezzeria, indicato con Y1 e Y2, dei due suddetti elementi e dove la profilatura 10 di un elemento 1 risulta complementare rispetto alla profilatura 20 dell’altro elemento 2 e viceversa, in modo che i due elementi 1 e 2, si possano incastrare reciprocamente, quando sono in posa sul pavimento.
In una forma preferenziale di realizzazione, le profilature 10 e 20 sono del tipo cosiddetto “dente con canale”.
Come visibile nelle figure di dettaglio, la profilatura 10 dell’elemento 1, sporgente dalle due pareti laterali 11 del corpo 12, comprende un canale 13 che termina con un dente 14 rivolto verso l’alto, nella direzione dello strato di calpestio 15.
Di contro la profilatura 20 dell’elemento 2, sporgente dalle due pareti laterali 21 del corpo 22, comprende un canale 23 che termina con un dente 24 rivolto verso il basso, in direzione opposta allo strato di calpestio 25.
Come si evince dalle figure di dettaglio dell’incastro, la complementarietà fra le due profilature 10 e 20 è assicurata dal fatto che la larghezza Z1 del canale 13 della profilatura 10 è pari alla larghezza Z2 del dente 24 della profilatura 20 e che la larghezza K1 del dente 14 della profilatura 10 è pari alla larghezza K2 del canale 23 della profilatura 20.
Costruttivamente, per rendere maggiormente stabile il pavimento, gli elementi, quando sono in posa, vengono reciprocamente trattenuti tramite l’inserimento nella profilatura di una chiusura monocomponente, sottile a fungo, indicata con il riferimento 50, ad esempio del tipo a “Velcro<®>”, dove i due lembi sono applicati rispettivamente sulla sommità del dente 14, quello di maggior larghezza, dell’elemento 1 e nel complementare canale 23, quello di maggior larghezza, dell’elemento 2.
Inoltre, per facilitare l’incastro fra le due profilature contrapposte 10 e 20 è prevista una leggera inclinazione X1 verso l’interno della parete esterna 16 del dente 14 dell’elemento 1, nonché una leggera inclinazione X2 della parete esterna 26 del dente 24 dell’elemento 2.
In aggiunta a quanto sopra descritto, il trovato prevede che gli elementi 1 e 2 risultino muniti, anche sulla loro base di appoggio, indicata rispettivamente con 16 e 26, di un ulteriore strato di calpestio, indicato con i riferimenti 17 e 27, in modo da permettere, con la rotazione di 180°, l’utilizzo del pavimento su entrambi i lati.
I vantaggi operativi del trovato sono evidenti: la praticità della posa (in quanto, come visibile nelle figure, è sufficiente posizionare la prima serie di elementi 1, opportunamente distanziati, sul sottofondo “S” e, di seguito, applicare, in modo rapido e semplice, la seconda serie di elementi 2) e, soprattutto, avere la possibilità di sostituire uno o più elementi 2 che compongono la pavimentazione “P” senza danneggiare l’intera suddetta pavimentazione.
Una ulteriore forma di realizzazione atta allo scopo si realizza impiegando delle coppie di elementi, indicati rispettivamente con il riferimento 3 e 4, muniti sui due lati di una profilatura, indicata rispettivamente con i riferimenti 30 e 40, che risulta simmetrica rispetto all’asse di mezzeria, indicato con Y3 e Y4, dei due suddetti elementi e dove la profilatura 30 dell’elemento 3, costituita da una basetta 31 sporgente dalla porzione inferiore del corpo 32, risulta complementare rispetto alla profilatura 40 dell’altro elemento 4, costituita da una basetta 41 sporgente dalla porzione superiore del corpo 42, dove detti elementi sono reciprocamente trattenuti mediante l’impiego di una chiusura monocomponente, sottile a fungo, indicata con il riferimento 60, quale del “Velcro<®>”, inserita fra le due suddette basette 31 e 41.
Inoltre, per conferire maggiore stabilità al pavimento è previsto che il contatto fra i due elementi 3 e 4, reciprocamente accostati, presenti nella parte superiore una porzione inclinata tramite le pareti inclinate, rispettivamente 33 e 43, ricavate sulla parte superiori dei suddetti elementi 3 e 4.
Da quanto sopra descritto appare evidente che sono stati raggiunti gli scopi prefissati. In particolare con la profilatura “a specchio” degli elementi è consentito lo smontaggio in modo molto semplice e facile di uno o più elementi, che si trovano ad esempio al centro di una stanza, che compongono la pavimentazione o la sostituzione di un singolo elemento danneggiato, senza dover smontare il pavimento completamente e inoltre, con la versione “reversibile”, si possono girare gli elementi sottosopra, cosicché la faccia di calpestio diventa il piano di appoggio sul sottofondo, ciò che consente di allungare la durata di vita del pavimento, cambiarne la finitura (colore) e di poter creare degli effetti decorativi mescolando reciprocamente i diversi colori.
Ovviamente sono possibili realizzazioni di elementi con diverse dimensioni e di materiali diversi, purché il tutto rientri nel concetto inventivo definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. ELEMENTI PER REALIZZARE PAVIMENTI IN LEGNO, noti con il termine di “listoni”, disposti reciprocamente accostati e che vengono fra loro trattenuti mediante l’incastro di profili sagomati ricavati lungo il perimetro esterno di detti elementi, nei pavimenti “flottanti ad incastro secco”, dove la loro stabilità in posa dipende unicamente dal fatto che gli elementi sono reciprocamente trattenuti tramite un incastro, detti elementi caratterizzandosi per il fatto di costituire delle coppie di elementi (1, 2), dove detti singoli elementi sono muniti sui due lati di una profilatura (10, 20) che risulta simmetrica rispetto all’asse di mezzeria (Y1, Y2) dei due suddetti elementi ed in cui la profilatura (10) di un elemento (1) risulta complementare rispetto alla profilatura (20) dell’altro elemento (2) e viceversa, in modo che i due elementi (1, 2) si possono incastrare reciprocamente, quando sono in posa sul pavimento.
  2. 2. ELEMENTI PER REALIZZARE PAVIMENTI IN LEGNO, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzati dal fatto che le profilature (10, 20) sono del tipo cosiddetto “dente con canale”.
  3. 3. ELEMENTI PER REALIZZARE PAVIMENTI IN LEGNO, secondo la rivendicazione 2, caratterizzati dal fatto che la profilatura (10) dell’elemento (1), sporgente dalle due pareti laterali (1 1) del corpo (12) comprende un canale (13), che termina con un dente (14) rivolto verso l’alto, in direzione dello strato di calpestio (15) e la profilatura (20) dell’elemento (2), sporgente dalle due pareti laterali (21) del corpo (22), comprende un canale (23), che termina con un dente (24) rivolto verso il basso, in direzione opposta allo strato di calpestio (25).
  4. 4. ELEMENTI PER REALIZZARE PAVIMENTI IN LEGNO, secondo la rivendicazione 3, caratterizzati dal fatto che la complementarietà fra le due profilature (10, 20) è ottenuta grazie al fatto che la larghezza (Z1) del canale (13) della profilatura (10) è pari alla larghezza (Z2) del dente (24) della profilatura (20) e che la larghezza (K1) del dente (14) della profilatura (10) è pari alla larghezza (K2) del canale (23) della profilatura (20).
  5. 5. ELEMENTI PER REALIZZARE PAVIMENTI IN LEGNO, secondo le rivendicazioni 3 o 4, caratterizzati dal fatto che gli elementi (1, 2) quando sono in posa, vengono reciprocamente trattenuti tramite l’inserimento nella profilatura di una chiusura monocomponente sottile a fungo (50), quale del “Velcro<®>”, dove i due lembi sono applicati rispettivamente sulla sommità del dente (14), quello di maggior larghezza, dell’elemento (1) e nel complementare canale (23), quello di maggior larghezza, dell’elemento (2).
  6. 6. ELEMENTI PER REALIZZARE PAVIMENTI IN LEGNO, secondo le rivendicazioni 3, 4 o 5, caratterizzati dal fatto che fra le due profilature contrapposte (10, 20) è prevista una leggera inclinazione (X1) verso l’interno della parete esterna (16) del dente (14) dell’elemento (1) ed una leggera inclinazione (X2) della parete esterna (26) del dente (24) dell’elemento (2).
  7. 7. ELEMENTI PER REALIZZARE PAVIMENTI IN LEGNO, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzati dal fatto che gli elementi (1, 2) risultano muniti anche sulla loro base di appoggio (16, 26) di un ulteriore strato di calpestio (17, 27) in modo da permettere, con una rotazione di 180°, l’utilizzo del pavimento su entrambi i lati.
  8. 8. ELEMENTI PER REALIZZARE PAVIMENTI IN LEGNO, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzati dal fatto di costituire delle coppie di elementi (3, 4), muniti sui due lati di una profilatura (30, 40) che risulta simmetrica rispetto all’asse di mezzeria (Y3, Y4) dei due suddetti elementi e dove la profilatura (30) dell’elemento (3), costituita da una basetta (31), sporgente dalla porzione inferiore del corpo (32), risulta complementare rispetto alla profilatura (40) dell’altro elemento (4) costituita da una basetta (41 ), sporgente dalla porzione superiore del corpo (42), dove detti elementi (3, 4) sono reciprocamente trattenuti mediante l impiego di una chiusura monocomponente, sottile a fungo (60), quale del “Velcro<®>”, inserita fra le suddette due basette (31 ,41).
  9. 9. ELEMENTI PER REALIZZARE PAVIMENTI IN LEGNO, secondo la rivendicazione 8, caratterizzati dal fatto che il contatto fra le due profilature (30, 40) quando gli elementi (3, 4) sono reciprocamente accostati, presenta, nella parte superiore, una porzione inclinata mediante pareti inclinate (33, 43), ricavate sulla parte superiore dei suddetti elementi (3, 4).
  10. 10. PAVIMENTI IN LEGNO, caratterizzati dal fatto di risultare costituiti con gli elementi (1 , 2) o (3, 4), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti.
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CA2371152A1 (fr) * 2002-02-06 2003-08-06 Guildo Deschenes Panneaux faits de pieces de bois emboitees
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