CH631249A5

CH631249A5 - Pompetta a mano per dispensare liquidi micronizzati a pressione prestabilita.

Info

Publication number: CH631249A5
Application number: CH65679A
Authority: CH
Inventors: Tomaso Ruscitti; Giovanni Albini; Roberto Torretta
Original assignee: Adm Spa
Priority date: 1978-02-09
Filing date: 1979-01-23
Publication date: 1982-07-30
Also published as: US4228931A; FR2417021B1; BE873436A; GB2014233A; IT1092596B; FR2417021A1; DE7902820U1; IT7820110A0; GB2014233B

Description

La presente invenzione ha per oggetto una pompetta a mano per dispensare i liquidi micronizzati a pressione prestabilita.

Sono noti numerosi tipi di pompette a mano applicabili su contenitori di liquidi e che, quando vengono azionate manualmente, erogano i liquidi stessi sotto forma micronizzata o nebulizzata. I tipi più semplici di queste pompette presentano l'inconveniente che la nebulizzazione del liquido e la pressione col quale esso fuoriesce dall'ugello del cappuccio erogatore applicato alla pompetta, dipende dalla velocità di azionamento della pompetta stessa e dalla pressione esercitata manualmente su di essa.

Nel brevetto francese No. 2 097 353 è descritta una pompetta a mano realizzata in modo tale che l'erogazione del liquido avviene solo quando esso ha raggiunto una pressione minima prestabilita. Tale pompetta comprende un otturatore mobile contro l'azione di un molla, il quale otturatore copre un foro di passaggio del liquido al cappuccio erogatore e si solleva da tale foro solo dopo avere impartito una pressione prestabilita al liquido racchiuso in una camera di pressione facente parte della pompetta stessa.

Nelle condizioni di riposo l'otturatore fa tenuta su di un riscontro solidale ad uno stelo mobile facente parte della pompetta: allorché, dopo aver raggiunto la pressione che vince l'azione della molla di cotrasto sull'otturatore, l'ottu-5 ratore si solleva via dal suo riscontro di tenuta, si apre inizialmente un piccolissimo passaggio attraverso il quale il liquido in pressione fuoriesce lentamente, perdendo di pressione, e gocciolando quindi al di fuori degli ugelli del cappuccio erogatore, senza venire pertanto micronizzato come io sarebbe desiderabile. In questo modo la pressione del liquido nella camera di pressione diminuisce rapidamente ed in definitiva l'erogazione è del tutto insoddisfacente nelle condizioni normali di impiego della pompetta a mano, ima mi-cronizzazione ottimale potendo essere raggiunta soltanto se 15 la pompetta viene azionata con grande forza e velocemente.

Il difetto della pompetta a mano sopra menzionata e di altre pompette ad esse analoghe deriva, come già accennato dal fatto che l'otturatore, allorché si sposta, apre molto lentamente e gradualmente il passaggio che permette il deflui-20 re del liquido in pressione della camera interna alla valvola verso l'ugello di erogazione. Sscopo principale del presente trovato è quello di realizzare una pompetta a mano di semplice struttura e basso costo di produzione, la quale permetta l'erogaione di un liquido in pressione in forma perfet-25 tamente nebulizzata nelle condizioni normali di impiego, evitando che il liquido stesso venga erogato sotto forma di goccioline che cadono lungo gli ugelli erogatori e che quindi non sono utilizzabili.

Questi ed ulteriori scopi ancora vengono conseguiti me-3o diante una pompetta a mano per dispensare liquindi micronizzati a pressione prestabilita, comprende un corpo principale cavo, uno stelo mobile parzialmente estendentesi nella cavità di detto corpo e sporgente da essa per sostenere un cappuccio erogatore, una molla agente tra detto corpo e 35 detto stelo per tenere quest'ultimo spinto fuori da detta camera contro un arresto, una guarnizione sagomata mobile nella cavità del corpo a facente tenuta sulla supreficie interna della cavità stessa e sullo stelo per definire con detto corpo una camera di pressione, un'apertura ricavata sul 40 fondo di detto corpo cavo ed in corrispondenza della quale è posizionato una valvola unidirezionale costituita da una sfera di tenuta alloggiata in una apposita sede, una molla che agisce tra un dente sporgente dallo stelo e la guarnizione per tenere quest'ultima spinta verso detta valvola e, 45 nelle condizioni di riposo, contro un bordo d'arresto presentato dallo stelo, un gradino di arresto presentato dal corpo cavo per fermare la guarnizione prima dell'arresto inferiore del pistoncino, detto stelo essendo parzialmente attraversato da una cavità aperta in corrispondenza dell'estremità 50 libera dello stelo esterna al corpo cavo e rispettivamente in corrispondenza di almeno un foro sostanzialmente radiale nella parete dello stelo immediatamente al di sopra di detto bordo di arresto dello stelo, la pompetta essendo caratterizzata dal fatto che detto foro sostanzialmente radiale dello 55 stelo si apre in una gola anulare ricavata tutt'intorno allo stelo stesso e che detta guarnizione sagomata è sovrapposta a detta gola e fa tenuta sullo stelo mediante un'appendice tubolare sostanzialmente cilindrica con bordo libero rivolto verso l'estremità dello stelo interna alla cavità del corpo 60 principale, detta guarnizione essendo realizzata in materiale deformabile elasticamente e lo spessore dell'appendice tubolare essendo tale che sotto la spinta del fluido in pressione in detta camera in pressione, il bordo libero dell'appendice tubolare viene piegato all'interno della gola anulare 65 lasciando completamente libero il passaggio del fluido a detto foro sostanzialmente radiale dello stelo.

Al fine di rendere più chiara la comprensione della struttura e delle caratteristiche della pompetta a mano, ne verrà

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ora descritta una preferita realizzazione data a titolo puramente esemplificativo e non limitativo con riferimento agli uniti disegni in cui:

la fig. 1 è una sezione assiale della pompetta montata su di un contenitore, nelle sue condizioni di riposo,

la fig. 2 è una vista parziale ed ingrandita della sezione della pompetta, delle stesse condizioni della fig. 1, e la fig. 3 è una sezione anch'essa parziale ed ingrandita, della pompetta nelle condizioni di erogazione del liquido pressurizzato.

La pompetta rappresentata nelle figure comprende un corpo principale cavo 1, uno stelo 2 che si estende parzialmente nella cavità del corpo 1 e che sporge da essa per sostenere un cappuccio erogatore 3, una molla 4 che agisce tra il corpo 1 e lo stelo 2 per tenere quest'ultimo spinto fuori da detta camera contro una guarnizione 5 di arresto e di tenuta solidale al corpo 1, una guarnizione sagomata 6 mobile nella cavità del corpo le facente tenuta sulla superficie interna della cavità stessa e sullo stelo 2, tale guarnizione sagomata 6 definendo col corpo 1 una camera di pressione 7 la cui funzione verrà spiegata in seguito.

Sul fondo del corpo 1, cioè sulla sua porzione che nelle figure del disegno unito è rappresentata in basso, è ricavata una apertura in corrispondenza della quale è montato un tubicino pescante 8 immerso nel liquido che è racchiuso nel contenitore 9 sul quale la pompetta è montata tramite una ghiera o fondello 10 solidale alla pompetta stessa:

in corrispondenza di tale apertura del corpo 1 è ricavata una sede nella quale è alloggiata una sfera flottante 11 che svolge le funzioni di valvola unidirezionale, nel senso di permettere l'entrata del liquido dal contenitore all'interno della camera di pressione 7 e di non lasciare più fuoriuscire il liquido dalla camera 7 quando esso viene compresso, come verrà spiegato anch'esso qui di seguito.

La pompetta comprende poi una molla 12 che agisce tra un dente 13 sporgente dallo stelo e la guarnizione 6, per tenere quest'ultima spinta verso il basso, cioè verso la sfera 11, nelle condizioni di riposo della pompetta tale guarnizione essendo ferma contro un bordo di arrestò 14 sporgente dalla estremità inferiore dello stelo 2.

Il corpo principale 1 della pompetta è sagomato in modo da presentare, in corrispondenza della sua estremità inferiore, un gradino di arresto 15 destinato a fermare il movimento di discesa della guarnizione 6 prima che venga arrestato il movimento di discesa dello stelo 2, e ciò per permettere l'innesco della pompetta all'inizio della sua utilizzazione.

Come si può notare dalle figure, lo stelo 2 è attraversato per la maggior parte della sua lunghezza da un foro assiale che si apre in corrispondenza dell'estremità libera dello stelo esterno alla guarnizione di tenuta 5 e rispettivamente che si apre in corrispondenza di due fori radiali 16 ricavati nella parete dello stelo immediatamente al disopra del bordo 14 ed in corrispondenza della guarnizione sagomata 6.

Caratteristica strutturale fondamentale della pompetta fin qui descritta, consiste nel fatto che i fori radiali 16 ricavati nello stelo si aprono verso l'esterno in corrispondenza di una gola anulare 17 che è ricavata tutt'intorno allo stelo stesso, tale gola avendo dimensioni relativamente grandi e profonde, come si vede chiaramente dalle figure 2 e 3.

Caratteristica anch'essa determinante consiste nel fatto che la guarnizione sagomata 6 comprende un'appendice tubolare 18 la quale fa tenuta su una porzione cilindrica dello stelo 2 ed una porzione tubolare sagomata 19, esterna alla porzione tubolare 18, con la quale la tenuta è effettuata sulla parete cilindrica del corpo 1. La guarnizione 6, ed in particolare le appendici tubolari di tenuta 18 e 19 sono realizzate in un materiale elasticamente deformabile, e lo spessore dell'appendice tubolare 18 è tale da permettere alla stessa di deformarsi per effetto della pressione del liquido presente nella camera di pressione 7, allorché la pompetta viene azionata.

Il corpo principale cavo 1 della pompetta è realizzato in un solo pezzo, mediante una unica operazione di stampaggio, con una ghiera o fondello 10 presentante una nervatura anulare 20 sporgente verso l'interno, che si aggancia a scatto su di una nervatura 21 sporgente verso l'esterno dalla imboccatura del contenitore 9, per assicurare in modo semplice ed economico il fissaggio della pompetta sul contenitore 9 racchiudente il liquido destinato ad essere erogato.

Si supponga di essere nelle condizioni dì riposo rappresentate nella fig. 1. Premendo verso il basso co nun dito il cappuccio 3, lo stelo 2 si abbassa trascinando verso il basso, per azione della molla 12, la guarnizione 6. Siccome nella camera di pressione 7, in questa fase iniziale del funzionamento della pompetta, è presente solo aria che è facilmente comprimibile, l'abbassamento della guarnizione 6 prosegue (comprimendo l'aria presente nella camera 7, poiché la guarnizione 6 tiene chiusi i fori 16), dimodoché per un certo tratto Io stelo 2 e la guarnizione 6 si muovono contemporaneamente verso il basso. Ad un certo punto di questo abbassamento, la guarnizione 6 si arresta contro il gradino 15 del corpo 1, mentre lo stelo può proseguire il suo movimento di abbassamento: in queste condizioni l'aria che era stata compressa nella camera 7 (e che, prima dell'arresto della guarnizione 6, non poteva fuoriuscire verso l'esterno perché impedita dalla guarnizione stessa e verso l'interno del contenitore 9 perché impedita dalla sfera 11) passa attraverso i fori 16 e il foro assiale dello stelo 2 per venire scaricata verso l'esterno.

A partire da questo punto, allorché lo stelo viene lasciato libero di risalire, si ha anzitutto la salita dello stelo finché il suo bordo 14 giunge a contatto con la guarnizione 6, chiudendo così i fori di scarico 16, dopodiché la guarnizione e lo stelo risalgono simultaneamente aumentando il volume della camera 7 e quindi provocando in essa una aspirazione che causa la risalita del liquido racchiuso nel contenitore 9, attraverso il tubicino pescante 8 e la sfera 11 che viene sollevata verso l'alto.

In questo modo risulta facile e sicuro l'innesco della pompetta la cui camera in pressione 7, allorché la pompetta sarà ritornata in condizioni di riposo della fig. 1, risulterà così piena di liquido il cui ritorno nel contenitore 9 è impedito dalla sferetta 11.

Partendo da queste condizioni rappresentate nella fig. 1 e in scala ingrandita e parzialmente nella fig. 2, si supponga di agire nuovamente sul cappuccio erogatore 3 per provocare l'abbassamento dello stelo 2. In una prima fase del movimento di abbassamento, lo stelo provocherà la compressione della molla 12, mentre la guarnizione sagomata 6 non potrà abbassarsi perché il liquido contenuto nella camera di pressione 7 è incomprimibile e ne impedisce quindi il movimento. Proseguendo l'abbassamento dello stelo, ad un certo punto il bordo inferiore della parete tubolare 18 della guarnizione sagomata 6 giungerà in corrispondenza del bordo inferiore delimitante la gola anulare 17. Poiché, come si è detto, il materiale col quale è realizzata la guarnizione 6 è elasticamente cedevole e le dimensioni della parete tubolare 18 sono realizzate in modo tale che essa possa deformarsi liberamente per effetto della pressione del liquido nella camera 7, non appena il bordo della parete tubolare 18 avrà oltrepassato il bordo inferiore che delimita la gola anulare 17, tale parete verrà deformata improvvisamente verso l'interno della gola anulare 17, come è rappresentato chiaramente nella fig. 3.

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In questo modo si aprirà di colpo un passaggio di sezione relativamente grande, tale da permetere un libero defluire del liquido in pressione dalla camera 7 ai fori radiali 16 e quindi al foro assiale dello stelo, dimodoché attraverso gli ugelli del cappuccio arogatore 3 il liquido verrà erogato improvvisamente a pressione prestibilita (determinata dalla pressione della molla 12). Tale erogazione del liquido all'esterno avverrà in forma perfettamente micronizzata e non sarà possibile che esso formi gocce di liquido in corrispondenza degli ugelli del cappuccio erogatore, come avviene nelle pompette a mano di tipo noto.

E' importante ribadire il fatto che, non appena il bordo inferiore della parete tubolare 18 ha oltrepassato il bordo inferiore che delimita la gola anulare 17, non si apre gradualmente un piccolo passaggio di sezione che gradualmente aumenta con l'abbassarsi dello stelo, ma tale passaggio diventa improvvisamente di grande sezione per permettere il deflusso improvviso ed in quantità rilevante del liquido dalla camera 7 agli ugelli nebulizzatori. A questo punto, analoga-s mente a quanto avviene in pompette a mano di tipo noto, anche se si cessa l'abbassamento dello stelo per azione manuale, ma si tiene tale stelo compresso verso il basso, l'erogazione prosegue a pressione costante finché la guarnizione sagomata 6 si è abbassata per azione della molla 12, fino a io giungere ad arrestarsi sul dente di arresto 14 dello stelo. In questo modo, con una pompetta di struttura estremamente semplice e di basso costo, vengono superati gli inconvenienti delle pompette a mano di tipo noto, cioè viene impedito il gocciolamento (anziché la nebulizzazione sotto pressione) 15 del liquido all'esterno degli ugelli del cappuccio erogatore 3.

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2 fogli disegni

Claims

631249 2 RIVENDICAZIONI

1. Pompetta a mano per dispensare liquidi micronizzati a pressione prestabilita, comprendente un corpo principale cavo (1), uno stelo (2) mobile parzialmente estendentesi nella cavità di detto corpo e sporgente da essa per sostenere un cappuccio erogatore (3), una molla (4) agente tra detto corpo e detto stelo per tenere quest'ultimo spinto fuori da_detta camera contro un arresto, una guarnizione (6) sagomata mobile nella cavità del corpo e facente tenuta sulla superficie interna della cavità stessa e sullo stelo per definire con detto corpo una camera di pressione (7), un'apertura ricavata sul fondo di detto corpo cavo ed in corrispondenza della quale è posizionata una valvola unidirezionale (11) costituita da una sfera di tenuta alloggiata in una apposita sede, una molla che agisce tra un dente sporgente dallo stelo e la guarnizione (6) per tenere quest'ultima spinta verso detta valvola e, nelle condizioni di riposo, contro un bordo di arresto presentato dallo stelo, un gradino di arresto (15) presentato dal corpo cavo per fermare la guarnizione prima dell'arresto inferiore dello stelo, detto stelo essendo parzialmente attraversato da una cavità aperta in corrispondenza dell'estremità libera dello stelo esterna al corpo cavo rispettivamente in corrispondenza di almeno un foro (16) sostanzialmente radiale nella parete dello stelo immediatamente a! di sopra di detto bordo d'arresto (14) dello stelo, caratterizzata dal fatto che detto foro sostanzialmente radiale dello stelo si apre in una gola anulare (17) ricavata tutt'in-torno allo stelo stesso e che detta guarnizione sagomata è sovrapposta a detta gola (17) e fa tenuta sullo stelo mediante un'appendice tubolare (18) sostanzialmente cilindrica con bordo libero rivolto verso l'estremità dello stelo interna alla cavità del corpo principale (1), detta guarnizione essendo realizzata in materiale deformabile elasticamente e lo spessore dell'appendice tubolare essendo tale che sotto la spinta del fluido in pressione in detta camera in pressione (7), il bordo libero dell'appendice tubolare viene piegato all'interno della gola anulare lasciando completamente libero il passaggio del fluido a detto foro sostanzialmente radiale dello stelo.

2. Pompetta a mano secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che all'esterno di detta appendice tubolare (18) di tenuta sullo stelo, detta guarnizione presenta un'altra appendice tubolare (19) che fa tenuta sulla superficie interna della cavità del corpo (1) principale.