Curatele by Carla Maria Giacobbe
Luni Editrice - Fondazione Biblioteca di via Senato, 2022
Il rapporto tra Curzio Malaparte e la Russia, in termini storici, ideologici e letterari, rappres... more Il rapporto tra Curzio Malaparte e la Russia, in termini storici, ideologici e letterari, rappresenta un campo d’indagine vasto e incredibilmente composito. Non solo se inteso come termine altro di un rapporto con l’Europa e le culture e ideologie europee, ma nella stessa specificità dell’esperienza malapartiana come viaggiatore nell’Urss del 1929 e del 1956/57, della sua interpretazione di quel mondo post-Rivoluzione d’ottobre, e dell’interpretazione che l’Unione Sovietica prima e la Russia poi hanno reso di Malaparte, autore e personaggio.
La ricchezza del presente volume, frutto del primo convegno di studi italo-russo su Curzio Malaparte (Milano 2021), è rappresentata non solo dalla traduzione di critica storico-letteraria russa sull’autore, per gran parte inedita in Italia sia per le sue fonti che nelle sue prospettive, ma nel confronto tra studiosi afferenti a più ambiti su un tema ricco di incognite, di ambiguità storiche, di influenze letterarie finora inesplorate.
Emergono, tra gli altri, i nomi di Bulgakov, Dostoevskij, Trockij, riferimenti alla cultura francese, statunitense e ucraina; si presta attenzione al Malaparte scrittore, giornalista e mediatore culturale, con nuove analisi del suo biennio alla direzione della «Stampa» e delle sue collaborazioni giornalistiche degli ultimi anni; ci si interroga sulla misteriosa capacità dello scrittore pratese di avere per le mani informazioni di rarissima e dubbia reperibilità, da esperimenti top secret di scienziati sovietici, a presunti golpe trozkisti e alle allusioni a certi passaggi dell’ancora inedito Il Maestro e Margherita.
Ne risulta la testimonianza di un confronto coraggioso e ricco, che riporta dibattiti culturali russi inattesi su Malaparte e, rileggendo le spesso acutissime riflessioni dello scrittore sul mondo sovietico, da un Novecento non troppo distante, si rivela capace di dialogare con forza ed efficacia anche con il nostro tempo e le sue complessità.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Papers by Carla Maria Giacobbe
«Il Volga nasce in Europa. Curzio Malaparte in Polonia e in Russia», 2020
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Michail Bulgakov v potoke rossijskoj istorii, vol.8, Michail Bulgakov Museum, 2020
This article examines the main features of how Bulgakov’s image was developed in the works of Cur... more This article examines the main features of how Bulgakov’s image was developed in the works of Curzio Malaparte, from his
publications in the 1930s for La Stampa newspaper to the novel
The Kremlin Ball, paying particular attention to problems of autobiographical writing.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Michail Bulgakov v potoke rossijskoj istorii, vol. 5, Michail Bulgakov Museum, 2017
The publication is devoted to the thematic crossings between
the novels “The Master and Margarit... more The publication is devoted to the thematic crossings between
the novels “The Master and Margarita” by M. Bulgakov and “The
Kremlin Ball” (“Il ballo al Kremlino”) by C. Malaparte. The author
discusses the possibility of the mutual references between these
two novels, which authors not only knew each other, but were also
connected by the Moscow community.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Curzio Malaparte e la cultura europea, 2022
Nelle primavera del 1929, durante un soggiorno di alcune settimane in Unione Sovietica, Curzio Ma... more Nelle primavera del 1929, durante un soggiorno di alcune settimane in Unione Sovietica, Curzio Malaparte, allora neo-direttore della Stampa, incontra Michail Bulgakov, scrittore che in quell’anno aveva già conosciuto il successo e l’oblio e che, sotterraneamente, elaborava e redigeva la prima stesura del Maestro e Margherita.
Alla luce dei vistosi anacronismi presenti ne Il ballo al Kremlino e della nota commistione tra letteratura e reportage che contraddistingue la produzione malapartiana, le più ampie narrazioni di questo incontro contenute nell’incompiuto romanzo non si sono prestate ad un’immediata attenzione critica; grazie ai riscontri pervenuti nella memorialistica bulgakoviana, tuttavia, la conoscenza tra i due scrittori è stata meglio contestualizzata sia nelle tempistiche creativo-letterarie che nella
reciproca rete di contatti, e le si è potuto dare una più realistica consistenza.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Curzio Malaparte e la ricerca dell'identità europea, 2020
L'identità europea che emerge dalle pagine malapartiane si definisce tra conflitti e confronti in... more L'identità europea che emerge dalle pagine malapartiane si definisce tra conflitti e confronti interni ed esterni, e in particolar modo nel dialogo con un interlocutore in esse particolarmente presente: l'URSS. Dallo sguardo che Malaparte rivolge all'Unione Sovietica traspare l'Europa: traspare in quanto Malaparte sceglie di dire ma anche in quello che vuole sottintendere, traspare nel modo di descrivere un evento e un personaggio e traspare, infine, nelle sue trattazioni della tematica cristologica, carica di una semantica culturale russa variamente assimilata. Si intende inquadrare l'approccio malapartiano alla materia sovietica in una più ampia prospettiva storico-culturale, esaminando le chiavi di lettura che il suo corpus a tema russo può fornirci; si intende, inoltre, mostrare quanto i modelli duali lotmaniani, peculiari nella strutturazione delle categorie culturali russe, possano aiutare a meglio comprendere alcune delle contrapposizioni malapartiane con l'URSS; e ragionare infine non solo su come il bolscevismo possa mettere l'Europa davanti allo specchio, ma su come ciò che Malaparte vede nella letteratura e nella società russa possa accendere nuovi e affascinanti dialoghi culturali.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Nel quadro del Novecento: strategie espressive dall'Ottocento al Duemila Temi e stili SINESTESIE RIVISTA DI STUDI SULLE LETTERATURE E LE ARTI EUROPEE fondata e diretta da Carlo Santoli , 2019
Il presente saggio tratta di un’opera che ha affrontato alcuni tra i temi più sensibili del Novec... more Il presente saggio tratta di un’opera che ha affrontato alcuni tra i temi più sensibili del Novecento, che ragiona sui protagonisti del secolo e li ritrae nel pieno della loro ascesa al potere: Tecnica del colpo di Stato di Curzio Malaparte. Maturata dopo un viaggio nell’URSS del 1929, scritta nel ’30 e pubblicata nel ’31 in Francia (e solo nel ’48 in Italia per la Bompiani), l’opera analizza e mette a confronto i colpi di stato più emblematici della Storia, collocandosi tra la trattatistica politologica e la letteratura. Mussolini, Hitler, Lenin, Trockij e Stalin, uomini che hanno marchiato a fuoco la memoria del secolo breve, prendono in queste pagine la parola come veri e propri personaggi malapartiani, impegnati nelle loro strategie per l’ottenimento del potere, sulle quali l’Autore si pronuncia con la sua ben nota lucidità e intelligenza.
La Tecnica ha consacrato Malaparte alla fama europea, e ha avuto un’accoglienza e un iter editoriale particolare in ogni paese. Per diversi motivi, la sua vicenda è stata avvincente e di lungo corso specialmente in Russia, dove l’opera ha raggiunto il grande pubblico e la critica a cavallo tra il secolo scorso e il secolo corrente.
Si intende mostrare come uno dei maggiori interpreti del Novecento sia stato interpretato dalla cultura sovietica e russa, portando nel nuovo millennio tematiche che pur sembrando ancorate a un dato momento storico tendono ad essere universali, e pur parlando dell’ascesa al potere dei totalitarismi del Novecento dialogano ancora con l’attualità.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Parole Rubate. Rivista Internazionale di Studi sulla Citazione, 2019
Curzio Malaparte, intellettuale dalla fama controversa, è stato un osservatore privilegiato e un ... more Curzio Malaparte, intellettuale dalla fama controversa, è stato un osservatore privilegiato e un audace commentatore della società sovietica della prima metà del Novecento. Il romanzo incompiuto Il ballo al Kremlino, ambientato nella Russia del 1929 ma composto a partire dagli anni Quaranta, impiega numerose citazioni con funzioni testuali diversificate. Malaparte pone il suo pubblico in costante rapporto intertestuale con un vastissimo bagaglio culturale e con i grandi nomi della letteratura russa.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Altre Modernità, 2020
Between 1941 and 1942 Curzio Malaparte, one of the most troubled writers in Fascist Italy, was se... more Between 1941 and 1942 Curzio Malaparte, one of the most troubled writers in Fascist Italy, was sent by
Il Corriere della Sera on the Russian Front as a war correspondent, to write under the supervision of redactor Aldo Borelli and
the harsh control of fascist censorship. His correspondences, collected in The Volga Rises in Europe in 1943, were extraordinarily
vivid and sharp; nevertheless, too many elements have led to tarnish the memory of this work, as the unstable credit earned by the
author with his readers, and the editorial itinerary of the collection, which was published, censored and modified in an ideologically
sensitive time. Several studies have dealt with this collection, judging in different ways the honesty of its author but always
acknowledging its literary and historical value. In this essay, we try to retrace the philological history of The Volga Rises in Europe,
showing that not all the changes operated by the author on the text are led by the attempt at distancing himself from Fascism.
One certain correspondence, “Una tomba nei sobborghi di Leningrado”, which has been reinserted in the latest edition, has probably
a whole different story. The essay intends to present some hypotheses on this story and to show how this correspondence can be
considered as a sensitive topic for all involved parts: the subject, the censorship, and the author himself.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Books by Carla Maria Giacobbe
Curzio Malaparte e Michail Bulgakov. Incontri reali e letterari nella Mosca del 1929, 2023
Mosca, maggio 1929: Curzio Malaparte incontra Michail Bulgakov a bordo di una Fiat decappottabile... more Mosca, maggio 1929: Curzio Malaparte incontra Michail Bulgakov a bordo di una Fiat decappottabile. L'incontro tra i due scrittori, documentato da fonti memorialistiche presentate in questa sede, pone quesiti storico-comparatistici che hanno sollecitato l'interesse di studiosi ucraini e russi, delineando un caso letterario che si muove, cautamente, tra le pagine de Il ballo al Kremlino e quelle de Il Maestro e Margherita, tra contesti informali e diplomatici, tra ambientazioni reali e finzionali.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Curatele by Carla Maria Giacobbe
La ricchezza del presente volume, frutto del primo convegno di studi italo-russo su Curzio Malaparte (Milano 2021), è rappresentata non solo dalla traduzione di critica storico-letteraria russa sull’autore, per gran parte inedita in Italia sia per le sue fonti che nelle sue prospettive, ma nel confronto tra studiosi afferenti a più ambiti su un tema ricco di incognite, di ambiguità storiche, di influenze letterarie finora inesplorate.
Emergono, tra gli altri, i nomi di Bulgakov, Dostoevskij, Trockij, riferimenti alla cultura francese, statunitense e ucraina; si presta attenzione al Malaparte scrittore, giornalista e mediatore culturale, con nuove analisi del suo biennio alla direzione della «Stampa» e delle sue collaborazioni giornalistiche degli ultimi anni; ci si interroga sulla misteriosa capacità dello scrittore pratese di avere per le mani informazioni di rarissima e dubbia reperibilità, da esperimenti top secret di scienziati sovietici, a presunti golpe trozkisti e alle allusioni a certi passaggi dell’ancora inedito Il Maestro e Margherita.
Ne risulta la testimonianza di un confronto coraggioso e ricco, che riporta dibattiti culturali russi inattesi su Malaparte e, rileggendo le spesso acutissime riflessioni dello scrittore sul mondo sovietico, da un Novecento non troppo distante, si rivela capace di dialogare con forza ed efficacia anche con il nostro tempo e le sue complessità.
Papers by Carla Maria Giacobbe
publications in the 1930s for La Stampa newspaper to the novel
The Kremlin Ball, paying particular attention to problems of autobiographical writing.
the novels “The Master and Margarita” by M. Bulgakov and “The
Kremlin Ball” (“Il ballo al Kremlino”) by C. Malaparte. The author
discusses the possibility of the mutual references between these
two novels, which authors not only knew each other, but were also
connected by the Moscow community.
Alla luce dei vistosi anacronismi presenti ne Il ballo al Kremlino e della nota commistione tra letteratura e reportage che contraddistingue la produzione malapartiana, le più ampie narrazioni di questo incontro contenute nell’incompiuto romanzo non si sono prestate ad un’immediata attenzione critica; grazie ai riscontri pervenuti nella memorialistica bulgakoviana, tuttavia, la conoscenza tra i due scrittori è stata meglio contestualizzata sia nelle tempistiche creativo-letterarie che nella
reciproca rete di contatti, e le si è potuto dare una più realistica consistenza.
La Tecnica ha consacrato Malaparte alla fama europea, e ha avuto un’accoglienza e un iter editoriale particolare in ogni paese. Per diversi motivi, la sua vicenda è stata avvincente e di lungo corso specialmente in Russia, dove l’opera ha raggiunto il grande pubblico e la critica a cavallo tra il secolo scorso e il secolo corrente.
Si intende mostrare come uno dei maggiori interpreti del Novecento sia stato interpretato dalla cultura sovietica e russa, portando nel nuovo millennio tematiche che pur sembrando ancorate a un dato momento storico tendono ad essere universali, e pur parlando dell’ascesa al potere dei totalitarismi del Novecento dialogano ancora con l’attualità.
Il Corriere della Sera on the Russian Front as a war correspondent, to write under the supervision of redactor Aldo Borelli and
the harsh control of fascist censorship. His correspondences, collected in The Volga Rises in Europe in 1943, were extraordinarily
vivid and sharp; nevertheless, too many elements have led to tarnish the memory of this work, as the unstable credit earned by the
author with his readers, and the editorial itinerary of the collection, which was published, censored and modified in an ideologically
sensitive time. Several studies have dealt with this collection, judging in different ways the honesty of its author but always
acknowledging its literary and historical value. In this essay, we try to retrace the philological history of The Volga Rises in Europe,
showing that not all the changes operated by the author on the text are led by the attempt at distancing himself from Fascism.
One certain correspondence, “Una tomba nei sobborghi di Leningrado”, which has been reinserted in the latest edition, has probably
a whole different story. The essay intends to present some hypotheses on this story and to show how this correspondence can be
considered as a sensitive topic for all involved parts: the subject, the censorship, and the author himself.
Books by Carla Maria Giacobbe
La ricchezza del presente volume, frutto del primo convegno di studi italo-russo su Curzio Malaparte (Milano 2021), è rappresentata non solo dalla traduzione di critica storico-letteraria russa sull’autore, per gran parte inedita in Italia sia per le sue fonti che nelle sue prospettive, ma nel confronto tra studiosi afferenti a più ambiti su un tema ricco di incognite, di ambiguità storiche, di influenze letterarie finora inesplorate.
Emergono, tra gli altri, i nomi di Bulgakov, Dostoevskij, Trockij, riferimenti alla cultura francese, statunitense e ucraina; si presta attenzione al Malaparte scrittore, giornalista e mediatore culturale, con nuove analisi del suo biennio alla direzione della «Stampa» e delle sue collaborazioni giornalistiche degli ultimi anni; ci si interroga sulla misteriosa capacità dello scrittore pratese di avere per le mani informazioni di rarissima e dubbia reperibilità, da esperimenti top secret di scienziati sovietici, a presunti golpe trozkisti e alle allusioni a certi passaggi dell’ancora inedito Il Maestro e Margherita.
Ne risulta la testimonianza di un confronto coraggioso e ricco, che riporta dibattiti culturali russi inattesi su Malaparte e, rileggendo le spesso acutissime riflessioni dello scrittore sul mondo sovietico, da un Novecento non troppo distante, si rivela capace di dialogare con forza ed efficacia anche con il nostro tempo e le sue complessità.
publications in the 1930s for La Stampa newspaper to the novel
The Kremlin Ball, paying particular attention to problems of autobiographical writing.
the novels “The Master and Margarita” by M. Bulgakov and “The
Kremlin Ball” (“Il ballo al Kremlino”) by C. Malaparte. The author
discusses the possibility of the mutual references between these
two novels, which authors not only knew each other, but were also
connected by the Moscow community.
Alla luce dei vistosi anacronismi presenti ne Il ballo al Kremlino e della nota commistione tra letteratura e reportage che contraddistingue la produzione malapartiana, le più ampie narrazioni di questo incontro contenute nell’incompiuto romanzo non si sono prestate ad un’immediata attenzione critica; grazie ai riscontri pervenuti nella memorialistica bulgakoviana, tuttavia, la conoscenza tra i due scrittori è stata meglio contestualizzata sia nelle tempistiche creativo-letterarie che nella
reciproca rete di contatti, e le si è potuto dare una più realistica consistenza.
La Tecnica ha consacrato Malaparte alla fama europea, e ha avuto un’accoglienza e un iter editoriale particolare in ogni paese. Per diversi motivi, la sua vicenda è stata avvincente e di lungo corso specialmente in Russia, dove l’opera ha raggiunto il grande pubblico e la critica a cavallo tra il secolo scorso e il secolo corrente.
Si intende mostrare come uno dei maggiori interpreti del Novecento sia stato interpretato dalla cultura sovietica e russa, portando nel nuovo millennio tematiche che pur sembrando ancorate a un dato momento storico tendono ad essere universali, e pur parlando dell’ascesa al potere dei totalitarismi del Novecento dialogano ancora con l’attualità.
Il Corriere della Sera on the Russian Front as a war correspondent, to write under the supervision of redactor Aldo Borelli and
the harsh control of fascist censorship. His correspondences, collected in The Volga Rises in Europe in 1943, were extraordinarily
vivid and sharp; nevertheless, too many elements have led to tarnish the memory of this work, as the unstable credit earned by the
author with his readers, and the editorial itinerary of the collection, which was published, censored and modified in an ideologically
sensitive time. Several studies have dealt with this collection, judging in different ways the honesty of its author but always
acknowledging its literary and historical value. In this essay, we try to retrace the philological history of The Volga Rises in Europe,
showing that not all the changes operated by the author on the text are led by the attempt at distancing himself from Fascism.
One certain correspondence, “Una tomba nei sobborghi di Leningrado”, which has been reinserted in the latest edition, has probably
a whole different story. The essay intends to present some hypotheses on this story and to show how this correspondence can be
considered as a sensitive topic for all involved parts: the subject, the censorship, and the author himself.