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National Geographic Italia
National Geographic Italia
National Geographic Italia
NATIONAL GEOGRAPHIC
E 4,50
GIUGNO 2013
GIUGNO 2013
NUOVI ESPLORATORI DEEP CHALLENGE ABORIGENI EVEREST MOZAMBICO BALENIERI VICHINGHI
ESCLUSIVO
JAMES CAMERON
regista di Titanic
VoL. 31 No. 6
giugNo 2013
I REPORTAGE
58
C folla sullEverest
Cresce la tensione sul tetto del mondo;
la montagna invasa dalle spedizioni e dai rifiuti,
ed ormai un esempio negativo per lalpinismo.
di Mark Jenkins
78
Miracolo in Mozambico
Devastato dalla guerra e minacciato dalla
deforestazione, il Parco di gorongosa rinasce.
di Edward O. Wilson
20
92
di Roff Smith
34
I primi australiani
Un villaggio aborigeno invita il giornalista in visita.
Cosa posso portare?. Da mangiare per 25.
di Michael Finkel
114
In copertina James Cameron, regista ed esploratore di National geographic. Fotografia di Marco Grob, ritocchi digitali Suesstrunk & Jericke.
VoL. 31 No. 6
giugNo 2013
le rubriche
Editoriale
Qui Italia
nationalgeographic.it
Anteprima
Manuale di sopravvivenza
VISIONS
La mia foto
Fotodiario Stefano Morelli
Archivio italiano
NEXT
Miele a colori
Anche le api amano le caramelle.
Lo si nota dal colore dei favi.
Strani pesci
Grazie agli incroci selettivi, ogni anno
nascono nuove variet di pesci rossi.
Lettera daddio
Spunta dagli archivi segreti
del Vaticano la richiesta di divorzio
di Enrico VIII a papa Clemente VII.
A tutto vapore
Energia allantica (e pi pulita)
con il sistema della cogenerazione.
ExEcutivE managEmEnt
Terrence B. Adamson, Legal and International
Editions
Terry D. Garcia, Mission Programs
Stavros hilaris, Chief Technology officer
Betty hudson, Communications
Amy Maniatis, Chief Marketing officer
Declan Moore, President, Publishing
Brooke Runnette, Television Production
Tracie A. Winbigler, Chief Financial Officer
Bill Lively, Development
Board of trustEEs
Joan Abrahamson, Michael R. Bonsignore,
Jean N. Case, Alexandra Grosvenor Eller,
Roger A. Enrico, John Fahey, Daniel S. Goldin,
Gilbert M. Grosvenor, William R. harvey,
Maria E. Lagomasino, George Muoz,
Reg Murphy, patrick F. Noonan, peter h. Raven,
Edward p. Roski, Jr., James R. Sasser,
B. Francis Saul II, Gerd Schulte-hillen, Ted Waitt,
Tracy R. Wolstencroft
intErnational puBlishing
vicE prEsidEnts
yulia petrossian Boyle, Magazine Publishing
Rachel Love, Book Publishing
Cynthia Combs, Ariel Deiaco-Lohr, Kelly hoover,
Diana Jaksic, Jennifer Liu, Rachelle perez,
Desiree Sullivan
communications
Beth Foster, Vice President
Pontili a rischio
Dopo la tempesta Sandy,
vale la pena di ricostruire?
ChRIS JohNS, Editor in Chief
Pennellate bestiali
Larte orientale deve molto a gatti,
topi, cavalli e altri animali.
SpEcIalE ESplOrazIONI
Gli apripista
In edicola
National Geographic in TV
In lettura
Listante
Flashback
FoTo (DALLALTo): STEFANo MoRELLI; LAWSoN pARKER, NGM (ILLUSTRAZIoNE); JoEL SARToRE
dal direttore
Daniela Hamaui
direttore responsabile
Marco Cattaneo
capo redattore
Marina Conti
redaZione
Michele Gravino
Stefania Martorelli, Vice caposervizio
Marco Pinna
Marella Ricci, Grafica e layout
segreteria e
coordinamento editoriale
Lorenzo dAuria
editorialista
e senior editorial consultant
Guglielmo Pepe
traduttori
Elena Bernacchi
Paola Gimigliano
Per Scriptum, Roma: Irene Inserra,
Claudia Valeria Letizia
videoimpaginaZione
Computime S.r.l.
pubblicit
abbonamenti e arretrati
m.cattaneo@nationalgeographic.it
MARINA CoNtI
Accertamento Diffusione Stampa
Certificato N. 7441 del 10.12.2012
qui italia
NATIONALGEOGRAPHIC.IT
Concorso 2013
come ogni anno, giunto
il momento pi atteso dalla
comunit fotografica di National
Geographic Italia: entro breve
sar possibile inviare le vostre
immagini al nostro concorso
fotografico annuale. realizzata
in collaborazione con Mercedes
viano e nikon, lottava edizione
del concorso NGI offrir nuovi e
ricchissimi premi e, come ogni
anno, la possibilit di sbizzarrirvi
in diverse categorie tematiche.
ce n per tutti i gusti,
quindi armatevi di macchina
fotografica e uscite a scattare,
la data ormai prossima e
verr annunciata a breve sul
nostro sito. come lo scorso
anno, le immagini andranno
inviate on line compilando
lapposito modulo che troverete
su nationalgeographic.it.
Mantenetevi aggiornati sulla
sezione speciale dedicata
al concorso sul sito, dove
pubblicheremo tutte le
informazioni necessarie
e il regolamento completo.
inoltre
news
ANTEPRIMA
Bourke-White in tuta di volo nel 1943 poco prima di fotografare il bombardamento USa su
tunisi; fu la prima giornalista americana autorizzata a volare in missioni di combattimento.
manuale di sopravvivenza
Jrn Hurum
national Geographic
emerging explorer
campo di ricerca
Paleontologia artica
L o c a L i t
Norvegia
VISIONS
Cina
Come figure di un teatro
dombre, questi manichini
- illuminati da lampadine a
incandescenza e coperti
da uno spesso velo rosso attirano i clienti nella citt
di Guilin. Nellaffollato
mercato notturno si
vendono vestiti, cibo,
bigiotteria e altre merci.
foto: Ma x forsy the
Polonia
Le ombre del tramonto si
allungano sui campi di Nowe,
in Pomerania, che esplodono
di colori a primavera.
Il fotografo ha usato un
parapendio per ottenere uno
scatto quasi astratto: una
pennellata rossa di papaveri
in fiore tra verdi germogli.
foto: K acPer KowaLsKI, PaNos PIctures
Rahul Tailor
Surat, India
Camminando nella
sua citt nello Stato
del Gujarat, Tailor
si imbattuto in questa
scena di fronte al muro
rosa di una moschea.
Di fronte alledificio due
uccelli erano appollaiati
con le teste nascoste
da una tettoia, che
forniva alla scena un
elemento di intimit.
Distretto industriale tra Mirandola e San Giacomo Roncole (Mo). Questo capannone di una piccola
impresa, come molti altri edifici e strutture produttive della zona, ha subito danni irreversibili
in seguito al terremoto dellanno scorso, che ha messo a dura prova leconomia dellintera regione.
il fotografo
Fotogiornalista laureato in
psicologia, collabora con alcune
ONG e con lUniversit di Firenze.
Unaltra azienda agricola gravemente danneggiata dal sisma nelle campagne intorno a San Felice sul Panaro.
In questo caso si sono salvati i silos per il cereali, ma ledificio accanto completamente crollato su se stesso.
Campagne nei dintorni di San Felice sul Panaro. Un ricovero per gli attrezzi andato totalmente distrutto durante
la seconda scossa del 29 maggio 2012.
Il terremoto ha causato
danni piuttosto gravi
al caseificio sociale
Quattro Madonne di
Lesignana di Modena.
Molte delle forme di
Parmigiano Reggiano
messe a stagionare sono
state danneggiate dal
terremoto, ma lazienda
le ha comunque
rivendute per cercare
di limitare lingente
danno economico.
San Felice sul Panaro, distretto industriale. I pannelli di rivestimento delle pareti di una fabbrica, piegati e contorti
dal peso delle macerie, sono stati rimossi e ammassati nel parcheggio adiacente lindustria.
archivio
favignana, 1997: pescatori tirano a bordo un tonno rimasto intrappolato nella tonnara durante la mattanza
del 1997, una delle ultime svoltesi sullisola. Questa tradizionale, cruenta forma di pesca ormai praticamente
scomparsa. sotto, una cartolina del primo novecento ritrae un piccolo pescatore napoletano in costume tipico.
foto: herbert list, magnum/contrasto (in alto a sinistra); hulton-Deutsch collection/corbis (in alto a Destra); leonarD freeD, magnum/contrasto
next
Miele a colori
NEXT
Lo specchio secondario
dirige la luce dallo
specchio primario
agli strumenti.
Lo specchio primario,
del diametro di 6,5 m,
cattura la luce da stelle
e galassie distanti.
Il pannello
posteriore
sostiene 3.400
kg di strumenti
scientici.
Cinque strati
di schermi solari
impediscono
alla luce solare
di surriscaldare
specchi e strumenti.
Circa 24 metri
telescopio spaziale
James webb (Jwst)
Grazie agli infrarossi
studier tutti i periodi
nella storia delluniverso.
La struttura portante
ospita computer e
componenti elettroniche
per il telescopio.
Lantenna consente
la comunicazione
tra JWST e la Terra.
I pannelli solari
forniscono energia
per far funzionare
il telescopio.
lancio Un vettore Ariane 5 dovrebbe portare il telescopio nello spazio nel 2018.
Si aprono i sistemi
di ritenuta.
Bracci meccanici
aprono lo schermo
solare.
Si separano
gli strati dello
schermo solare.
Lo specchio secondario
si ribalta; si aprono le ali
dello specchio primario.
iLLUSTr A zioNE: DoN FoLE y. Gr AFiCo: L AWSoN PArkEr , NGM. FoNTE: LyNN CHANDLEr , NASA
NEXT
La fantastica
variet dei pesci
rossi, frutto degli
incroci selettivi
carpa di prussia
un mondo di possibilit
5
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Lettera daddio
Questa pergamena, oggi conservata nellArchivio
Segreto vaticano, testimonia un momento
importante nella disputa tra il re inglese enrico viii
e la chiesa cattolica apostolica romana. firmato
nel 1530 da 83 nobili e religiosi inglesi, il documento
chiedeva a papa clemente vii di annullare
il matrimonio tra enrico e caterina dAragona,
colpevole di non avergli dato un erede maschio.
Al rifiuto del papa, il re and dritto per la sua strada:
Next
A tutto vapore
EFFICIENZA NELLA
PRODUZIONE DI ENERGIA
Produzione energetica tradizionale
33%
67%
Perdite
Energia utilizzata
20%
80%
Cogenerazione/CHP
Pontili a rischio
i famosi
boardwalks, i pontili in legno delle localit di mare
americane, non reggono i fenomeni estremi. la
tempesta sandy dello scorso anno ne ha devastati
almeno 20 sulle coste del New Jersey e dello stato
di New york, tra cui il casino Pier di seaside Heights
(sopra). la feMa, lente Usa per la protezione civile,
stima che ci vorranno oltre 50 milioni di dollari per
ricostruirli con materiali pi durevoli.
Pennellate bestiali
LA NUOVA ERA
DELLESPLORAZIONE
GLI APRIPISTA
Arco cronologico dellesplorazione
Prime spedizioni
2.500 a.C. 450 d.C. circa
Le civilt dei grandi fiumi (Mesopotamia,
Egitto, India, Cina) aprono vie commerciali
per mare (nellOceano Indiano) e per terra.
I marinai fenici producono mappe
del Mediterraneo. I polinesiani navigano
per lunghe distanze tra le isole del Pacifico.
Scambi e commercio
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Viaggi esplorativi
Navigazione e spedizioni cartograche
Conquista e colonizzazione
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Attraverso la Via della Seta e il mare,
i mercanti musulmani consolidano i legami
tra Asia, Africa ed Europa. Limpero mongolo
garantisce stabilit, incoraggiando viaggi
come quello di Marco Polo. I Vichinghi sono
i primi europei a sbarcare in Nord America.
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Portogallo e Spagna esplorano il mondo
con le loro navi e si spartiscono le terre non
rivendicate. Gradualmente, gli obiettivi di
questepoca di esplorazione cambiano: dalla
ricerca delloro e la conquista alla conoscenza
scientifica, come nei viaggi di James Cook.
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Le armate dell'ammiraglio
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Gli esploratori si spingono allinterno dei
continenti e raggiungono i poli. La tecnologia
porta scienziati e avventurieri sempre pi
in alto e pi in profondit. Cousteau nei mari
e Hillary sullHimalaya introducono un nuovo
principio etico: esplorare con rispetto.
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Gli esseri umani sono arrivati ai confini del Sistema Solare
con gli occhi dei robot: astronavi, sonde e rover hanno
inviato dati e immagini sempre pi stupefacenti. Le linee
colorate illustrano le circa 200 missioni senza equipaggio
effettuate dal 1958: passaggi ravvicinati, orbite, atterraggi
morbidi e incidenti voluti, nonch missioni fallite. Nel
1972 la NASA lanci lApollo 17, nona e ultima missione con
equipaggio sulla Luna. Da allora nessun uomo pi andato
oltre lorbita terrestre bassa. Ma forse una missione privata
mander un uomo e una donna nellorbita di Marte nel 2018.
SOLE
8 missioni
MERCURIO
2 missioni
Messenger
Diretto a Mercurio,
Mariner 10 passato
accanto a Venere
nel 1974, scattando
foto e sfruttando la
gravit del pianeta
per accelerare.
VENERE
40 missioni
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AGENZIA SPAZIALE EUROPEA
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38 missioni
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ASTEROIDI E COMETE
GIOVE
8 missioni
ASTEROIDI
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17 missionI
(inclusa Juno)
NEAR-Shoemaker della
NASA stata la prima
astronave a posarsi su un
asteroide, Eros, nel 2001
EUROPA
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1
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Galileo
esplora le lune
di Giove
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Juno raggiunger
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NO
n
La
CALLISTO
Volo
ravvicinato
dellasteroide
Ida; scoperta
di Dattilo,
1993
lorbita di Giove
nel luglio 2016
Il 21 settembre
2003 Galileo
si schianta
intenzionalmente
su Giove
Pioneer 10
5/ 9/ 77
1: La nc io
VOYAG ER
20 /8 /7 7
io
nc
La
2:
VOYAG ER
73
nc io 6/ 4/
R 11 : La
PI O N EE
72
3/
io 2/
10 : La nc
PI O N EE R
SOLE
MERCURIO
TERRA
MARTE
GIOVE
Primo velivolo
a superare
la Fascia
Principale
SATURNO
URANO
NETTUNO
MILIARDI DI
CHILOMETRI
PLUTONE
NEW
HORIZONS
VENERE
FASCIA DI KUIPER
FASCIA
PRINCIPALE
0
NETTUNO
1 missione
18 marzo 2011:
New Horizons
supera lorbita di Urano.
Raggiunger Plutone
il 14 luglio 2015
Nel 1989
Voyager 2
la prima
astronave
ad avvicinarsi
a Nettuno
URANO
1 missione
Nel 1986
Voyager 2
la prima
astronave
ad avvicinarsi
a Urano
SATURNO
5 missioni
(inclusa la sonda
Huygens)
Cassini
esplora le
lune di
Saturno
Pioneer 11
scopre un nuovo
anello di Saturno
TITANO
REA
DIONE
GIAPETO
TETI
La sonda
Huygens lanciata
verso Titano
SPAZIO
INTERSTELLARE
PIONEER 11
VOYAGER 2
PIONEER 10
VOYAGER 1
10
LA NUOVA ERA
DELLESPLORAZIONE
Perch
rischiamo? Che
cosa spinge
un esploratore
ad affrontare
pericoli che
farebbero
desistere
chiunque altro?
LA NUOVA ERA
DELLESPLORAZIONE
di Peter Gwin
Quella sera si erano riuniti per fondare la National Geographic Society e avevano concordato
che la missione della nuova organizzazione ampliare e difondere la conoscenza della geografa - comprendeva anche difcili missioni in
territori sconosciuti. Un brano scritto da Powell
venti anni prima, durante la spedizione sul Colorado, sintetizza bene la loro flosofa: dopo una
serie di spaventosi passaggi di rapide e cascate a
bordo di piccole imbarcazioni, tre dei partecipanti avevano deciso di abbandonare limpresa
e tornarsene indietro, risalendo la parete del
canyon e tentando di attraversare il deserto. Ci
scongiurano di non proseguire, dicendo che
questo viaggio una pazzia, scrisse Powell. Ma
lasciare la spedizione incompiuta, ammettere
che c una parte del canyon che non posso
esplorare quando sono ormai vicino alla fne,
pi di quanto io sia disposto a fare, perci decido
di andare avanti.
Tutte le esplorazioni si basano sullassunzione di una dose di rischio, dalla navigazione
di un capitano in acque sconosciute alla ricerca
di uno scienziato su una malattia pericolosa,
fno allinvestimento di un imprenditore in una
nuova attivit. Ma che cosa, di preciso, spinse
a una reazione di fuga o di lotta. La sostanza genera una sensazione di euforia che continua anche dopo che la minaccia passata, perch ladrenalina sgombera il sistema. Qualcuno fnisce per
considerare questa botta di adrenalina come
una ricompensa per il cervello, da stimolare andando a vedere flm dellorrore, dedicandosi a
sport estremi, o assumendo stupefacenti.
Ma non ladrenalina a motivare gli esploratori. Chi arranca per mesi sui ghiacci dellArtide
non spinto dalladrenalina che gli scorre nelle
vene, sostiene Zald, ma dalla dopamina che
gli schizza nel cervello.
Un elemento fondamentale del processo il
modo con cui il cervello valuta il rischio. Il fotografo Paul Nicklen racconta come la sua defnizione di rischio accettabile si sia evoluta nel
tempo. Da ragazzo, quando vivevo sul Mar
Glaciale Artico, salivo sui lastroni di ghiaccio e
pagaiavo, come se fossero zattere: probabilmente
era rischioso. Poi ho cominciato a fare immersioni e a voler andare sempre pi gi, restare in
acqua sempre pi a lungo, avvicinarmi sempre
di pi agli animali.
Per molto tempo, continua Nicklen, mi
sono detto che non mi sarei mai immerso assieme ai trichechi dellAtlantico. Se non esistono
molte fotografe di trichechi che nuotano sotto
i ghiacci perch molto pericoloso fare un buco
in uno spesso strato di ghiaccio, tufarsi in unacqua che supera di poco gli zero gradi e provare
ad avvicinarsi ad animali che pesano quasi 1.500
chili e, se disturbati, possono diventare molto
aggressivi. Ci sono molti modi di morire facendo
una cosa simile.
Correndo tutti quei rischi, Nicklen stato
ricompensato dalle foto che ha scattato, cos ravPeter Gwin ha scritto larticolo La guerra del corno,
apparso sul numero di marzo 2012 del magazine.
6
VITE IN GIOCO
Viaggio nellignoto
sylVIa EarlE ha trascorso quasi un anno della sua vita, complessivamente, nelle
profondit delloceano. Negli anni Sessanta ha dovuto lottare per partecipare alle
spedizioni: le donne non erano gradite. Oggi, a 77 anni, la leggendaria oceanografa
combatte ancora, ma per le riserve marine.
Ha avuto limpressione di correre un rischio a diventare una scienziata
in unepoca in cui nel settore non cerano molte altre donne?
No, perch era quello che volevo fare sin da bambina. Non sapevo neanche
come chiamarlo. Sapevo solo che dovevo stare nella natura. come se non
fosse stata una scelta.
Fa ancora immersioni?
S. Mi bastano maschera e pinne. Ho un paio di pinne rosse, le chiamo le mie pinne rubino.
si mai trovata, per cos dire, con lacqua alla gola?
Una volta, al termine di unimmersione, sono risalita e la barca non era pi dove lavevo
lasciata io. Mi sono dovuta prendere cura di un compagno di immersione che era stato
colto dal panico. Ma ero certa che la barca sarebbe tornata.
Ha mai paura?
Faccio del mio meglio affich sia tutto sotto controllo. Mi fido dei tecnici che hanno
realizzato il veicolo, e so che ci sono attrezzature di riserva e procedure demergenza.
In caso di problemi si seguono i protocolli. Poi lascio le preoccupazioni in superficie
e mi godo il privilegio di trovarmi in fondo al mare, dove i primati in genere non vanno.
C qualcosa sulla superficie terrestre che trova pi stressante delle
immersioni nelle profondit oceaniche?
Guidare lautomobile. La gente pensa che sia rischioso andare in acqua con un piccolo
sottomarino, sparire sotto la superficie e fare affidamento sui sistemi di supporto vitale,
come fanno gli astronauti o come facciamo tutti noi quando saliamo su un aereo.
Ma c un rischio che mi preoccupa, ed lautocompiacimento.
Com cambiato loceano nel corso della sua carriera?
Abbiamo imparato molte cose, e ne abbiamo perse molte altre. Met delle barriere
coralline sono scomparse o sono in cattive condizioni . come una corsa: siamo
in grado di prendere provvedimenti finch c ancora tempo?
VITE IN GIOCO
Oltre la barriera
FElIx BaumGarTNEr il primo a infrangere la barriera del suono con una
semplice... caduta. Lo scorso ottobre un pallone aerostatico lo ha portato fino alla
stratosfera, da dove, a unaltezza record di 39 mila metri, si lanciato in caduta libera
col paracadute, toccando i 1.357 km orari. Oggi, a 44 anni, vuole diventare pilota
di elicotteri da soccorso.
C chi dice che il suo sia stato solo un numero da circo.
Voglio i nomi!
Era sponsorizzato dalla red Bull. E un lancio da 39 mila metri sembra
unacrobazia.
Anche se il termine non mi piace, che cos in fondo? Il tentativo di fare qualcosa
di molto rischioso, che richiede preparazione e ha come priorit la sicurezza.
Tutto sommato, la stessa cosa.
Se non stata una bravata, cosa le ha fatto scoprire?
Abbiamo dimostrato che si pu sopravvivere ad altissima quota e testato le tute
pressurizzate di nuova generazione. La NASA interessata ai dati sugli effetti
del superamento della velocit del suono sul corpo umano.
Era nervoso?
Non avevo paura. Non ho pregato. Mi ero allenato. Il rischio pu sembrare pazzesco,
ma non stata una cosa improvvisata. Abbiamo messo su un progetto enorme,
avevamo una camera ipobarica, ci abbiamo messo dentro tutta la capsula e abbiamo
fatto i test l dentro. Bisogna avere fiducia nella propria quipe e nelle proprie capacit.
Com stare nello spazio?
Ti fa capire quanto siamo piccoli. Stare lass stato impressionante. Sei lunico
privilegiato al mondo. Allo stesso tempo sai che ti restano solo 10 minuti di ossigeno.
Perci vai avanti e vedi se riesci a volare alla velocit del suono.
Fisicamente ha sofferto?
Nello spazio non senti dolore finch sei protetto dalla tuta pressurizzata.
Che pensieri le sono passati per la testa?
Allinizio sembra di galleggiare, poi guadagni velocit e vai come un fulmine ma,
non avendo punti di riferimento, non te ne rendi conto.
VITE IN GIOCO
Esplorare i limiti
sIr raNulph fIENNEs stato definito il pi grande esploratore vivente. Rifiuta la
definizione, il suo curriculum dice tutto. Per 40 anni ha condotto spedizioni da record in
fiumi, deserti, e ai poli. Lo scorso inverno, allet di 69 anni, avrebbe dovuto attraversare
lAntartide a piedi nelloscurit quasi totale, ma un congelamento lo ha costretto suo
malgrado ad abbandonare limpresa.
ha perso alcune dita, ha sofferto di attacchi cardiaci, stato in coma.
perch lo fa?
Parlo anche a nome della mia squadra: perch vogliamo essere i primi. Tra una
spedizione e laltra organizziamo anche raccolte di fondi a scopo di beneficenza.
Ma la mia motivazione principale che non ho mai fatto ci he ha fatto mio padre:
comandare lultimo reggimento di cavalleria scozzese.
Che successo?
Non ce lho fatta a entrare allaccademia ufficiali inglese perch non ho passato lesame finale
di matematica. Mi sono arruolato nellesercito e insegnavo ai soldati ad andare in canoa, sciare,
scalare montagne. Attivit che sono parte integrante delle nostre spedizioni. Presto, poi, ho
imparato che pi facile ottenere sponsorizzazioni cimentandosi con imprese mai tentate.
Quali grandi esploratori considera suoi maestri o modelli?
Per le traversate desertiche Wilfred Thesiger. Per le esplorazioni polari Douglas Mawson.
E il capitano Robert Scott, il primo uomo che si addentrato in Antartide.
ha mantra o talismani che laiutano a superare la paura quando sul campo?
Un peluche di 12 centimetri che porto dappertutto, un maialino rosa, LEP, Little English Pig. Me
lha dato 30 anni fa mia moglie, che oggi non c pi, mentre partivo per una spedizione polare.
Qual stata la pi rischiosa tra le sue spedizioni?
Soffro di vertigini e nel 2007, per affrontarle, ho scalato lEiger, in Svizzera. Quando
sono arrivato in vetta mi sono reso conto che non avevo mai guardato gi: ce lavevo
fatta perch non avevo affrontato le mie paure.
Come si riprende da un fallimento o da un colpo mancato?
In 40 anni, met delle spedizioni fallita. Non sai mai se riuscirai a battere un primato
mondiale. Se sei consapevole di questo, sai anche che il pi delle volte ci puoi riprovare,
magari usando un approccio diverso, una diversa angolazione.
INTERVISTA DI JEREMY BERLIN
Vite in giOCO
Raggiungere la vetta
gerlinde kaltenbrunner la prima donna che ha scalato tutti gli Ottomila,
le quattordici vette pi alte della terra, senza laiuto delle bombole di ossigeno, impresa
che ha portato a termine sul K2 nellagosto 2011. Lalpinista austriaca, 42 anni, ha
camminato immersa nella neve fino al petto, sopportato temperature inferiori allo zero,
schivato cadute di massi che hanno fatto desistere suoi colleghi, eppure dichiara
di sentirsi quasi sempre abbastanza al sicuro.
Perch fa alpinismo?
In montagna con il minimo indispensabile mi sento realizzata: sono concentrata e non
esiste nientaltro, solo la scalata.
Qualcosa di speciale che porta sempre con s?
Un braccialetto tibetano. Le pietre rappresentano la forza, lenergia, il successo e la salute.
Quando le successo di avere davvero paura?
Nel 2007 sul Dhaulagiri [in Nepal], una slavina mi ha trascinata via con tutta la tenda. Non
capivo neppure se stavo a testa in su o capovolta; era tutto buio. Ma ho pensato: Ok,
almeno riesco a respirare. Nellimbracatura porto sempre un coltellino e sono riuscita
a fare un buco nella tenda. Avevo il terrore di rimanere soffocata dalla neve. Ma un po
alla volta sono riuscita a uscire. Ho cercato tre scalatori spagnoli che avevano montato
il campo l vicino. Due di loro erano morti. In quel momento mi sembrato tutto privo
di senso. Per la prima volta volevo soltanto andarmene da quella montagna.
Come ha fatto a superare la terribile esperienza?
Mi ha aiutato parlare con mio marito, Ralf, alpinista come me. E ho capito che alla
tragedia avvenuta non cera rimedio, e che io non potevo smettere di fare alpinismo:
la mia vita. Un anno dopo sono tornata nello stesso posto. Ho visto la pi bella alba
che mi sia mai capitato di vedere. A volte la gioia e il dolore possono trovarsi molto vicini.
questa la cosa che ha sempre voluto fare?
S. Da ragazzina sognavo di diventare alpinista. Ho fatto linfermiera fino al 2003, quando
ho trovato il coraggio di dedicarmi esclusivamente allalpinismo.
Che consigli darebbe oggi a un adolescente che ha il suo stesso sogno?
La passione fondamentale. Ascolta e segui la tua anima, il tuo corpo, i tuoi istinti
viscerali. Se ami davvero una cosa, troverai il modo di ottenerla.
VITE IN GIOCO
VITE IN GIOCO
Testimone estremo
JamEs NaChTwEy si arruolato nella Marina mercantile dopo il college e in seguito
ha imparato a fotografare da autodidatta. In trentanni di carriera stato in alcune delle aree
pi violente del pianeta, e ha documentato molti dei conflitti pi aspri.
Il suo lavoro pericoloso, e ha un prezzo.
Non sei mai sicuro, anche se segui tutte le norme di sicurezza. capitato che persone
vicino a me venissero colpite, a volte uccise, mentre io sono rimasto illeso. Rischi fisici
a parte, sono stato testimone di innumerevoli tragedie, e questo ha creato un peso che
sono costretto a portarmi dietro.
Lei rimasto gravemente ferito durante un attacco con granate in Iraq.
Eppure ci tornato.
Ero guarito, per quanto potessi guarire. E ho pensato che i nostri connazionali
avrebbero dovuto riconoscere il sacrificio dei nostri militari e rendergli onore,
oltre a comprendere il costo reale della guerra e chiederne conto facendo
domande legittime.
Porta ancora con s il suo talismano portafortuna, la foto con Nelson mandela?
Sempre. Lui il mio eroe, in tutti i sensi possibili. Ha coraggio, forza danimo,
saggezza. Incarna quanto di meglio abbia da offrire lumanit.
Quella foto limmagine della pace.
E del perdono. Senza il quale non ci sarebbe nessuna pace.
Lei noto per i reportage di guerra. ma le interessano anche altri temi.
Mi interessa documentare e portare alla pubblica attenzione contesti sociali
caratterizzati da ingiustizie e disuguaglianze. E i problemi di carattere sanitario,
soprattutto nei paesi in via di sviluppo, che possono essere pi devastanti delle guerre.
Dopo oltre trentanni di reportage di guerra, cosa ha capito?
Che le decisioni andrebbero prese in base ai nostri valori pi alti, e non a quelli
pi bassi. Ho imparato il valore della tolleranza e del rispetto. E anche del coraggio.
Ritiene la fotografia di guerra una forma di esplorazione?
Io interpreto la storia in tempo reale, quindi esploro lignoto. Percorro un terreno
pericoloso. Raccolgo costantemente informazioni sensoriali e prendo decisioni rapide,
che in un attimo possono salvarmi la vita o farmi morire.
intervista di neil shea
LA NUOVA ERA
DELLESPLORAZIONE
deep
sea
challenge
per realizzare il suo sogno - raggiungere il fondo della
Fossa delle Marianne, il punto pi profondo di tutti gli
oceani -
20
22
DEEPSEA CHALLENGER viene sollevato sul ponte della nave appoggio dopo unimmersione di prova a 8.221 m.
Il galleggiante arancione serve a facilitare la risalita, quelli grigi a collocarlo in orizzontale per il recupero.
Con una telecamera 3-D i sub riprendono un collaudo nella fossa della Nuova Britannia, al
largo di Papua Nuova Guinea. Dal sommergibile sporgono fari, telecamere e strumentazioni.
Non ancora spuntata lalba su un mare nero come il carbone. Il sommergibile DEEPSEA CHALLENGER oscilla e sobbalza mentre le enormi ondate del Pacifco passano sopra di me. Siamo tutti
svegli da mezzanotte: abbiamo iniziato i controlli
pre-immersione dopo un paio dore di sonno agitato, e lintera squadra sta in piedi solo grazie alladrenalina. Finora, in tutta la spedizione, non mi
sono mai immerso in condizioni peggiori. Dalle
telecamere esterne vedo i due sub impegnati negli
ultimi preparativi, appena al di fuori del minuscolo abitacolo, sballottati come palloncini al vento.
Lalloggiamento del pilota una sfera dacciaio del diametro di 109 centimetri. Sono incastrato come una noce nel guscio, raggomitolato
con le ginocchia rialzate e la testa china per la
LA NUOVA ERA DELLESPLORAZIONE una serie che
celebra i 125 anni di National Geographic.
DEEPSEA CHALLENGE una spedizione scientifica organizzata
26
curvatura dello scafo. Sar costretto a mantenere questa posizione per le prossime otto ore.
Ho i piedi nudi appoggiati sul portellone dacciaio ermeticamente chiuso dallesterno. Sono
letteralmente sigillato dentro. Mi chiedono sempre se allinterno del sommergibile mi venga la
claustrofobia, ma in realt mi sembra un luogo
raccolto e tranquillizzante. Il mio campo visivo
occupato da quattro schermi: tre mostrano le
immagini delle telecamere esterne, il quarto
un pannello di controllo touch-screen.
Il sommergibile, dipinto di un verde brillante,
dondola tra le onde in posizione verticale, come un
siluro puntato verso il centro della Terra. Oriento
la telecamera 3-D, montata allestremit di unasta
lunga un metro e 80, per vedere la parte anteriore.
I sub si stanno mettendo in posizione per staccare
il galleggiante che trattiene lo scafo in superfcie.
Ho avuto anni di tempo per immaginare questo
momento, e ammetto che nelle ultime settimane lho fatto a volte con terrore, pensando a tutte
le cose che potevano andare storte. Ma ora sono
Marco Grob
sorpreso dalla mia calma. Sono avvolto dal sommergibile, sono una sua parte e lui una parte di
me, unestensione delle mie idee e dei miei sogni.
Avendo partecipato alla sua progettazione, ne
conosco alla perfezione tutte le funzioni e tutti i
punti deboli. Dopo settimane di addestramento,
la mia mano raggiunge controlli e pulsanti automaticamente, senza che io debba pensarci su. A
questo punto non c pi apprensione, ma solo la
determinazione a raggiungere lobiettivo, e lentusiasmo per quel che ci aspetta.
Andiamo. Faccio un respiro profondo e accendo il microfono. OK, pronto per iniziare la
discesa. Libera, libera, libera!.
Il primo subacqueo tira una cima, liberando il
galleggiante. Il sommergibile va gi come un sasso, e in pochi istanti i subacquei diventano fgurine minuscole e lontane sulla superfcie agitata. Poi
scompaiono alla vista, lasciando solo loscurit.
Uno sguardo agli strumenti indica che sto scendendo alla velocit di circa 150 metri al minuto.
Dopo una vita passata a sognare, sette anni per
progettare il sommergibile, mesi estenuanti per
costruirlo, e lo stress e lemozione del viaggio fno
a qui, sto fnalmente scendendo verso Challenger
Deep, il punto pi profondo di tutti gli oceani.
05.50. PROFONDit: 3.810 M. VELOCit: 1,8 M/sECONDO
Supero la profondit del Titanic in soli 35 minuti, scendendo al quadruplo della velocit dei Mir,
i sommergibili russi che nel 1995 ci permisero di
riprendere il celebre relitto per il flm. Allora mi
sembr che il Titanic si trovasse a una profondit quasi inimmaginabile, e che raggiungerlo
fosse unavventura pari allo sbarco sulla Luna.
Ora supero quel livello con indiferenza, come
se stessi passando accanto alla cassetta della
posta sul vialetto di casa. Quindici minuti pi
tardi arrivo a 4.760 metri, la profondit della
corazzata Bismarck. Mentre esploravo quel relitto, nel 2002, la lampada di un faro implose con
una violenza pari allo scoppio di una granata
appena fuori dal sommergibile. Se lo scafo del
DEEPSEA CHALLENGER dovesse cedere, non
mi accorgerei di nulla. Dissolvenza al nero, fne
del flm. Ma non succeder. Abbiamo dedicato
tre anni a progettare, forgiare ed equipaggia-
Ho superato anche la profondit del mio precedente record di immersione in solitaria, conseguito tre settimane fa nella Fossa della Nuova
Britannia, al largo di Papua Nuova Guinea. Sembra incredibile che mi restino ancora 2.740 metri.
Il tempo sembra rallentare. Ho controllato tutti
i punti della mia lista di verifche da efettuare,
e adesso, in questa lunga e silenziosa caduta nel
DEEPSEA CHALLENGE
27
DEEPSEA
CHALLENGER
Ideato da James Cameron e Ron
Allum, DEEPSEA CHALLENGER
una sorta di razzo sottomarino,
in grado di scendere e risalire con
grande rapidit, per concedere pi
tempo allesplorazione del fondo.
ASIA
OCEANO
Challenger
Deep
EQUATORE
PACIFICO
Fossa delle
Marianne
Fossa della
Nuova
Britannia
AUSTRALIA
iL BATiSCAFO TRIESTE
1
7,3 metri
2
1 Antenne
2 Luci di posizione
3 Scafo in schiuma
sintattica
4 Pinna superiore
stabilizzante
5 Punto
di sollevamento
6 Batterie
7 Fari
6
8 Propulsori
orizzontali
9 Propulsori
verticali
10 Asta per
telecamera 3-D
11 Braccio
manipolatore
12 Zavorre dacciaio
10
11
12
31
33
I primi australiani
Gli aborigeni sono stati padroni del loro continente per
50 mila anni. Oggi rappresentano meno del 3 per cento
della popolazione e le loro tradizioni stanno scomparendo.
Ma nelle loro terre dorigine lantica cultura ancora viva.
di Michael Finkel
fotografe di Amy Toensing
volta quella fa centro. La punta si stacca e unaltra corda entra in gioco. Gaypalwani si allunga
sullacqua per riprendere la prima fune, poi lui
e il compagno iniziano a tirare le corde e presto
la tartaruga viene trascinata accanto alla barca.
I due si allungano, aferrano una zampa ciascuno, puntano i piedi e piegano la schiena allindietro. La tartaruga adesso fuori dallacqua e
scivola dentro la barca facendola sussultare con il
suo peso. I due uomini cadono allindietro.
Per visitare Matamata, un villaggio sperduto nel bush in cui vivono circa 25 persone,
ho dovuto chiedere il permesso della madre di
Gaypalwani. Phyllis Batumbil, la matriarca di
Matamata, una donna che dice sempre ci che
pensa, ha una risata cos potente da spostarti il
cappello ed capace di sguardi cos severi da
impaurire anche un cane. A Matamata ci sono
due telefoni. Batumbil ne ha uno; il resto del
villaggio condivide laltro.
Ho telefonato e mi ha risposto Batumbil. La
donna parla diversi dialetti dello Yolngu Matha,
il gruppo linguistico degli Yolngu, e un ottimo
inglese. Come molti Yolngu ha un nome inglese e un cognome aborigeno, e preferisce essere
chiamata con il secondo. Batumbil unartista:
dipinge immagini altamente simboliche di pastinache, lucertole e altri animali creando totem
su strisce di corteccia e tronchi cavi e usando un
pennello fatto con i suoi capelli.
Le ho chiesto il permesso di fermarmi a Matamata per un paio di settimane, specifcando che
avrei pagato vitto e alloggio. Permesso accordato.
Gli Yolngu mangiano quasi tutto della tartaruga marina, compresi gli organi interni e i tessuti connettivi gialli.
Ho scaricato dallaereo due borsoni e una dozzina di sacchi pieni di roba da mangiare. La cena
per 25 persone piuttosto ingombrante, ho spiegato. Guarda tutto questo cibo, ha detto. Riesci
a immaginare cosa signifca procurarne tanto in
un giorno usando solo una lancia? E farlo di nuovo lindomani? Mi sembra quasi impossibile, ho
risposto. Gli aborigeni, ha aggiunto lei, lo fanno
tutti i giorni da almeno 50 mila anni.
Per 49.800 di quegli anni sono stati padroni
del loro continente. Un tempo esistevano circa
Con questo reportage, Michael Finkel ha imparato
ad apprezzare il sapore della tartaruga marina. Amy
Toensing ha trascorso oltre 3 anni con gli aborigeni .
ab origeni
41
Negli anni Settanta gli aborigeni iniziarono ad abbandonare gli insediamenti per tornare nei territori
dorigine. Nacquero comunit pi sane con incidenza minore di obesit, diabete e problemi legati allalcol.
Oggi il 21 % della popolazione indigena dellAustralia (670.000 persone) vive in regioni remote.
ASIA
PAPUA
NUOVA GUINEA
Ma r e d e g l i A r a f u r a
OCEANO
PACIFICO
I. Elcho
OCEANO
INDIANO AUSTRALIA
TERRA
DI ARNHEM
TERRITORIO
DEL NORD
Ma r d e i C o r a l l i
QUEENSLAND
A
E
OC
O
AN
AUSTRALIA
OCCIDENTALE
O
AN
DI
IN
Terra di propriet
aborigena*
* SONO INCLUSI I TERRITORI FEDERALI
IN ESCLUSIVO POSSESSO DEI NATIVI
E QUELLI RICONOSCIUTI DA ALCUNI
STATI AL 2012. I DATI PI RECENTI
RELATIVI AGLI ALTRI STATI RISALGONO
AL 1997.
Uluru
(Ayers Rock)
AUSTRALIA
MERIDIONALE
NUOVO
GALLES
DEL SUD
VICTORIA
2.001-5.000
5.001-50.000
0 km
400
TASMANIA
Oggi in Australia vivono pi di 500 mila aborigeni, meno del 3 per cento della popolazione totale. Pochi hanno imparato a eseguire una danza
tradizionale o a cacciare con la lancia. Secondo
molti antropologi, gli aborigeni praticano la pi
antica religione del mondo e anche le pi antiche
forme darte, la dot art o pittura a tratteggio o a
puntini. La loro societ tra le pi durature che
il pianeta abbia mai conosciuto. Ma lo stile di vita
tradizionale degli aborigeni quasi scomparso.
Quasi. Sopravvive ancora in alcuni luoghi.
Il pi importante la Terra di Arnhem, dove si
trovano Matamata e qualche altra decina di comunit collegate tra loro da strade accidentate e
sterrate percorribili solo durante la stagione secca.
JEROME N. COOKSON, NGM; SHELLEY SPERRY. FONTI: JON ALTMAN E FRANCIS MARKHAM, AUSTRALIAN NATIONAL UNIVERSITY;
AUSTRALIAN DEPARTMENT OF COMMUNICATIONS, INFORMATION TECHNOLOGY AND THE ARTS
43
da un nipote, che ha un bambino piccolo. Cinque generazioni in ununica casa. Sul letto di Batumbil c una morbida coperta con il ritratto di
Elvis Presley. Batumbil adora Elvis. In genere a
Matamata vanno tutti daccordo, ma si tratta pur
sempre di una famiglia. Ogni volta che Batumbil
menziona qualcuno aggiunge al nome laggettivo
pigro. Una volta due nipoti di Batumbil hanno
litigato cos tanto da ferirsi a coltellate.
Le ore pi afose del giorno trascorrono languidamente: si sbrigano le faccende domestiche
- costruire le lance, fare il bucato - oppure si va
a pesca con la lancia se la marea lo permette. Gli
uomini catturano anche pastinache, ricciole del
Pacifco e un mammifero marino grande come
un tricheco, il dugongo. La creativit di Batumbil
46
I coccodrilli marini
possono raggiungere 6
metri di lunghezza. Nelle
due settimane in cui sono
rimasto nel bush hanno
mangiato due bambini.
fglia, che ha avuto tre fgli maschi e poi morta per una malattia cardiaca. I tre ragazzi, il pi
grande dei quali poco pi che ventenne, vivono
tutti a Matamata. Nel villaggio non si va a scuola
in modo continuativo. Linsegnante Batumbil,
che ha studiato per diventare maestra in un college di Darwin. Durante il mio soggiorno, per,
non ci sono state lezioni n mi mai capitato di
vedere un libro. La scuola del bush, invece, funziona in modo perfetto. Gaypalwani e sua moglie
hanno due gemelli di nove anni. I bambini giocano con le loro mini-lance e qualche volta accompagnano il padre in barca, osservandolo mentre
pesca. Ogni giorno provano i complicati passi
della danza yolngu mentre i genitori tengono il
ritmo battendo le mani. I matrimoni combinati
e la poligamia, sostiene Batumbil, non si usano
pi. Oggi per trovare una compagna si segue un
sistema pi moderno. Te ne vai in giro come una
formica fn quando non sei soddisfatto. A quel
punto costruisci il tuo formicaio.
A Matamata lalcol proibito. una regola imposta anzitutto da Batumbil, ma anche una norma di
legge. La Northern Territory Emergency Response del 2007 stata presentata come la risposta al
presunto aumento dei casi di abusi su minori nelle
comunit aborigene. In seguito a questa iniziativa
controversa e accusata di razzismo, nelle aree abitate dagli aborigeni sono stati inviati pi poliziotti
e sono state imposte, tra laltro, leggi severe sul con(Continua a pag. 54)
sumo di alcolici.
ab origeni
47
I danzatori sembrano
trasformarsi, si
contorcono, allungano
il collo, si muovono come
fossero ununica creatura
con tante gambe.
55
Uscendo dal bush ci troviamo davanti un tratto di spiaggia incontaminata. Sulla sabbia non
c neanche unimpronta. Proseguiamo fno a
una piccola gettata naturale di rocce nere piene
di ostriche. Ganyin ne apre alcune e le mangiamo
dalla conchiglia. Poi Ganyin scaglia la sua lancia
e inflza un granchio enorme. Ci arrampichiamo
verso la foresta di mangrovie. Ganyin spezza una
radice, afonda un dito nel morbido legno marrone e tira fuori un vermone bianco, lungo 30 centimetri. Lo solleva, lo schiaccia per far uscire una
sostanza molle marrone e me lo ofre. Mangialo, mi dice con una luce negli occhi. Obbedisco.
Non male, sa di calamari un po salati.
Andiamo via prima che ci sentano i dingo,
dice. Cos torniamo indietro. Sulla via del ritorno mi mostra un fore, spiegandomi che la sua
foritura indica linizio della stagione della caccia alle pastinache. I suoi eroi, mi racconta, sono
Bruce Lee e Muhammad Ali. Ribadisce che non
potrebbe mai vivere in una citt. Troppo noioso.
Si mangia male. Secondo lui non c niente di
meglio al mondo che procurarsi il cibo con le proprie mani. Anche quando avr i capelli bianchi,
sar sempre un cacciatore. Sta gi insegnando
al fglio a cacciare. Insiste che imparer tutte le
usanze yolngu, diventer unenciclopedia. E al suo
funerale la gente danzer per 10 giorni.
Arrivati a Matamata cuciniamo il granchio
sul fuoco e prepariamo il t. Il tramonto tinge
di rosa il cielo; scacciamo i moscerini. Ganyin
si toglie le schegge e i frammenti di conchiglia
che gli sono rimasti attaccati alle piante dei piedi
aiutandosi con la punta di un paio di forbici. La
Land Cruiser rientra con il suo carico di taniche
di metallo piene di benzina. Domani andremo al
mare a catturare altre tartarughe. Ganyin prende
il suo didgeridoo. decorato solo con delle strisce
di nastro adesivo colorato.
Prende una sedia di plastica, la gira su un lato e ci si siede davanti con le gambe incrociate.
Appoggia lestremit dello strumento alla sedia,
chiude gli occhi e gonfa le guance. Il suono si
difonde nellaria, modulato dal riverbero creato
dalla sedia di plastica. Cammino per Matamata, in cielo si accendono le stelle e la musica di
Ganyin riempie la notte. j
ab origeni
57
LA NUOVA ERA
DELLESPLORAZIONE
Troppa
genTe
sulleveresT
C qualcosa
che non va sul
tetto del mondo.
Come limitare
i danni?
59
di Mark Jenkins
62
VETTA DELLEVEREST
le vie alpinistiche standard
8.850 m
HILLARY STEP
8.771 m
LHOTSE
st
Su
ZONA DELLA
MORTE
d-
CAMPO 4
Es
8.00 0 m
Parete
nord
8.516 m
7.906 m
Colle
Sud
Parete del
Lhotse
Parete
Sud-Ovest
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st
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Nord
or
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Code sopra
il Colle Sud
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CAMPO 3
7.158 m
Cr
es
Code
7.000 m
NA
NE (TI
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T
L
NUPTSE
7.861 m
CI
Decessi su
altri percorsi
dal 1921
Fianco
Ovest
Lho La
CAMPO 2
6.474 m
CAMPO 1
6.035 m
Ghiacciaio
Khumbu
caUse di MOrte
Su tutte le vie, dai primi incidenti mortali documentati nel 1921
CAMPO BASE
5.270 m
Altro
Affaticamento Mal di
Crepaccio/ Ipotermia/
18
altitudine crollo del congelamento 23
17
ghiaccio
25
Componenti
6
spedizioni
157
Personale locale
83
Valanga
18
7
18
15
12
30
Caduta
50
C
NE INA
PA
L
0 km 100
M. Everest
Kathmandu
LINVASIONE
DELLEVEREST
Oggi pi della met degli scalatori raggiunge la vetta
malgrado i rischi causati dal sovraffollamento.
1.000
Scalatori oltre
il Campo Base (19.121)
Ascese
in vetta (6.206)
0
1953
1960
1970
1980
1990
2000
INGORGHI CONTINUI
19 maggio 2012
234 persone
in vetta
2012
2000
1990
13 aprile
200
100
1 maggio
1 giugno
12 20 40
2012
5 55
1990
85
138
409
2000
2012
Nessuno scalatore
oltre il Campo Base
10%
10 morti
1% tasso di
mortalit
0
1953
1960
1970
1980
1990
2000
2012
Ripassando accanto
ai cadaveri congelati
mentre scendo
dalla vetta, penso
al dolore devastante
che proveranno
i loro familiari
e amici... Molte delle
recenti tragedie
sullEverest sono
state attribuite a una
pericolosa mancanza
di esperienza.
Gli scalatori sfilano accanto al corpo
di Shriya Shah-Klorfine, una donna
nepalo-canadese di 33 anni morta
il 19 maggio per un collasso mentre
scendeva dalla vetta.
69
Ci sar sempre
qualcuno pronto
a scalare la vetta
pi alta del mondo,
perch salire
sullEverest
unesperienza
che va ben oltre
lessere circondati
dalla folla o trovarsi
davanti cumuli
di immondizia.
E malgrado due mesi prima lalpinista del Wyoming John Jake Breitenbach fosse morto in un
incidente sulla cascata Khumbu, la spedizione
Usa del 1963 fu considerata unimpresa eroica,
lequivalente alpinistico dello sbarco sulla Luna.
La nostra squadra si trova sullEverest per celebrare lanniversario di quella spedizione. Ma,
come abbiamo potuto constatare con i nostri occhi, la montagna diventata il simbolo di tutto ci
che non va nellalpinismo di oggi. A diferenza del
1963, quando solo sei persone giunsero in vetta,
nella primavera del 2012 ci sono arrivati in pi di
500. Quando lho raggiunta anchio il 25 maggio
era cos afollata che quasi non cerano posti in
piedi. Nel frattempo, gi allHillary Step si era
creata una fla lunghissima, tanto che qualcuno
ha dovuto aspettare pi di due ore, tremando e
indebolendosi malgrado il tempo splendido. Se
questa schiera di alpinisti fosse stata sorpresa da
una tempesta, come accaduto nel 1996, il bilancio delle vittime sarebbe stato sconcertante.
La conquista dellEverest sempre stata una
grande impresa, ma oggi che la vetta stata raggiunta da quasi 4.000 persone - alcune delle quali
lo hanno fatto pi di una volta - ha meno valore
rispetto a 50 anni fa. Oggi circa il 90 per cento
Russel Brice, 60 anni, dirige Himalayan Experience, o Himex, il pi grande operatore di spedizioni alpinistiche. La Himex ha guidato 17
spedizioni sullEverest, sia dal versante nepalese,
sia da quello cinese. Brice, australiano trapiantato
a Chamonix, famoso per il rigore con cui gestisce la sua attivit. Tutti gli scalatori e gli sherpa
che fanno parte delle squadre Himex sono forniti
di radio e sono tenuti a contattare la base ogni
giorno. Inoltre, devono indossare un apparecchio
di ricerca in valanga, un elmetto, unimbracatura
e i ramponi e devono sempre stare agganciati alle
corde di sicurezza (nella primavera del 2012 uno
sherpa di un altro gruppo non riuscito ad agganciarsi alle corde di sicurezza ed precipitato
in un crepaccio). I clienti devono stare al passo,
oppure tornare indietro.
Malgrado siano piuttosto numerosi - fno a 30
clienti con altrettanti sherpa - i gruppi di Brice
cercano di limitare i danni raccogliendo tutti i
loro escrementi e rifuti, pratica che gran parte
delle squadre non segue. Grazie allimpegno per
la pulizia del Sagarmatha Pollution Control Committee, una sorta di consiglio comunale dellEverest, le condizioni del Campo Base sono migliorate
(i rifuti prodotti dagli uomini fniscono in barili
che vengono poi rimossi), ma liniziativa non ha
avuto risultati altrettanto buoni a quote pi alte.
72
Everest
73
Everest
75
<$$PN>
TOPO (MuRINAE)
<$$PN>
MILLEPIEdI sPIROBOLIdE
TETTIGONIIdE (enyalioPsis Petersi)
di Edward O. Wilson
fotografe di Joel Sartore
1.863 m
CONFINE DE
L PA
AREA
INGRANDITA
(P.N. GORONGOSA)
P.N.
GORONGOSA
Vunduzi
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1815S
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20
0 km
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PARCO
NAZIONALE
GORONGOSA
Estrazione
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Campo
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Gorongosa
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MOZAMBICO
Monte
Gorongosa
AFRICA
Zona cuscinetto
RI
F
Monte Gorongosa
CONFINE DEL
PARCO NAZIONALE
DEL GORONGOSA
700 m
Foresta pluviale
Tentativi di riforestazione
Il parco ha reclutato gli
abitanti del luogo per piantare
milioni di alberelli, perlopi
lungo gli argini dei fiumi.
M
u
a
er
Insediamenti e campi
Gli agricoltori disboscano
a quote sempre pi alte.
Sul Gorongosa vivono
circa 7.000 abitanti.
700 m
0
70
an
h
Altri tipi di vegetazione
0m
70
1.863 m
du
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Vu
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Cascata
Murombodzi
Sito del bioblitz
del 2011
Vunduzi
1830
Nhand
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0 km
00
PUNTO DI VISTA
(A SINISTRA)
34E
Una cosa certa: a un certo punto il Gorongosa caduto in disgrazia. Nel 1978, tre anni dopo
la conquista dellindipendenza dal Portogallo, il
Mozambico sprofond in una guerra civile che
infuri per 17 anni. Il parco, che era stato fondato
nel 1960 dal governo coloniale, divent un campo di battaglia. Gli ufci e le strutture turistiche
vennero distrutti. Soldati allo sbando, afamati di
cibo come dellavorio che in Sudafrica potevano
barattare con le armi, abbatterono gran parte degli animali di grossa taglia. E dopo la frma degli
accordi di pace, ma prima del ritorno alla normalit, i bracconieri uccisero moltissimi animali,
smerciandone la carne nei mercati locali. Alla fne
era praticamente scomparsa quasi tutta la megafauna. Si erano salvati senza subire grossi danni
solo i coccodrilli, abili a rifugiarsi rapidamente
sottacqua dalle rive fangose dei fumi.
La scomparsa delle grandi specie selvatiche ha
avuto serie ripercussioni sullambiente. Dove le
zebre hanno smesso di brucare, erbe e arbusti legnosi si sono infoltiti ed aumentato il rischio di
incendi incontrollati scatenati da cause naturali.
Senza pi gli elefanti che abbattevano gli alberi per
cibarsi dei rami, alcune foreste sono diventate pi
ftte. Con la drastica riduzione di escrementi e carcasse delle grandi specie selvatiche velocemente
diminuita anche la popolazione di alcune specie
saprofaghe. Ci nonostante, la base di vegetazione
e piccoli animali, inclusa una miriade di specie di
insetti e altri invertebrati, rimasta quasi intatta.
Il parco contiene una gran variet di habitat - oltre
alle praterie della valle e alle varie zone vegetative
della montagna, include altopiani selvosi e gole di
pietra calcarea - e sostiene una biodiversit immensa. Nellarea del parco sono state individuate
398 specie di uccelli (tra cui circa 250 stanziali),
122 specie di mammiferi, 34 di rettili e 43 di anfbi. Ed probabile che ci siano decine di migliaia
di specie di insetti, aracnidi e altri invertebrati che
attendono di essere scoperti.
NEL dECENNIO successivo alla fne della guerra civile, mentre nasceva il nuovo Mozambico demoIl biologo di Harvard E. O. Wilson ha scritto 28 libri
e vinto due premi Pulitzer. Il fotografo Joel Sartore ha
realizzato reportage fotografci in tutti i continenti.
86
animali selvatici come il bufalo africano e lelefante, che si stanno rapidamente moltiplicando, e
presto toccher agli orici e alle zebre. Bench siano
ancora ben al di sotto dei livelli di popolazione
di prima della guerra, branchi di animali sono
tornati nella savana e nella prateria.
Insieme alla megafauna sta tornando lequilibrio
ecologico, e anche i visitatori dallEuropa e dallAmerica del Nord. Al campo principale di Chitengo
e in quelli per gli esploratori, nel cuore del parco,
sono state costruite strutture di ottima qualit. A
Chitengo conservata una lastra di cemento crivellata di proiettili in ricordo della guerra.
I risultati ottenuti da Greg Carr insieme ai suoi
87
Negli ultimi dieci anni larea della foresta pluviale originaria stata ridotta di oltre un terzo. La
scomparsa di parte della foresta implica gi che
sopravviveranno meno specie vegetali e animali,
incluse probabilmente alcune endemiche. Ma la
sua totale sparizione, probabile nei prossimi dieci
anni se si continua a deforestare ai ritmi di oggi,
sarebbe una catastrofe per il parco. Senza la foresta
la montagna non potrebbe pi raccogliere, trattenere e rilasciare gradualmente lacqua piovana
scaricata dai monsoni. Lacqua scorrerebbe via
rapida e lumidit dispensata al parco per tutto
lanno verrebbe rilasciata solo stagionalmente.
Con linsorgere dellaridit, la vita dentro e vicino
al parco sarebbe meno sostenibile sia per la fora e
la fauna che per le persone. Ora che la montagna
ne fa parte, il parco ha lautorit per vigilare sui
confni della foresta, che per non sar al sicuro
fnch coloro che la distruggono non avranno alternative per sopravvivere.
Tra le soluzioni proposte da Carr ci sono il turismo e la creazione di vivai - con personale ingaggiato da Carr stesso - dove far crescere piantine
e alberelli della foresta pluviale e dare inizio al
processo decennale, forse anche secolare, che riporter la foresta ai suoi confni originari. Il parco
sta creando scuole e ambulatori per le persone che
vivono ai piedi della montagna, a valle della foresta
pluviale; c anche il progetto di un centro di ricerca e formazione scientifca a tutela dellambiente e
della biodiversit nel parco.
PER CAMPIONARE LATTUALE livello di biodiversit del monte Gorongosa, io e Greg Carr abbiamo
deciso di efettuare sulla montagna un bioblitz,
ingaggiando la comunit che vive sulle pendici pi
basse. Abbiamo chiesto a Tonga Torcida di aiutarci
a organizzarlo e di reclutare come nostri assistenti
i bambini del posto. I bioblitz sono eventi creati per
scoprire, identifcare e contare le specie presenti in
unarea delimitata in un arco di tempo, in genere
24 ore. Le regole sono semplici: i partecipanti perlustrano unarea defnita da un raggio che ruota
intorno a un punto centrale e sono assistiti da naturalisti del luogo, in grado di identifcare le specie che vengono scoperte. Il primo bioblitz che ho
contribuito a organizzare si svolto a Concord, nel
Massachusetts, nellestate del 1998, e aveva come
90
punto focale Walden Pond. Parteciparono naturalisti venuti da tutto il New England. Limpresa
ebbe un tale successo che da quel momento si
cominciato a organizzare eventi simili in tutti gli
Stati Uniti e in altri 18 paesi, Italia compresa.
Questultimo bioblitz si svolto sul Monte Gorongosa, a circa 1.100 metri di altitudine, appena
sotto il margine inferiore della foresta pluviale.
Dovendoci adattare alla logistica di un posto cos
remoto - io lho raggiunto in elicottero - abbiamo
ridotto la durata a due ore, e io ero lunico esperto.
Ho classifcato gran parte degli insetti e dei ragni
fno alla famiglia tassonomica (i millepiedi delle
Julidae, gli staflinidi delle Staphylinidae e, na-
Naturalisti per un giorno, per il bioblitz i bambini che vivono sul monte Gorongosa
portano a Wilson bustine di plastica con campioni da identifcare, perlopi insetti.
I grandi animali sono spariti dalla montagna, dice il fotografo Joel Sartore.
Molte persone, quando parlano di fauna selvatica, si riferiscono soltanto ai mammiferi e agli
uccelli. A tutti piace vedere i grandi animali, e
io non faccio eccezione. Ma la fauna comprende
anche le piccole cose che fanno andare avanti il
mondo: gli insetti e altri invertebrati che costituiscono la base degli ecosistemi terrestri. Perci
Gorongosa non mi ha deluso, ma ha soddisfatto i desideri di avventura e scoperta che nutro
sin dallinfanzia, quando avevo la stessa et dei
miei piccoli assistenti sul Monte Gorongosa, e
mi avventuravo nelle foreste dellAlabama e della
Florida armato di retino, paletta e barattolo per
i campioni. j
gorongosa
91
Balenieri
vichinghi
story name here
<$$PN>
Guadagnarsi da vivere in mare rischioso, e anche per questo quasi tutti i giovani delle Lofoten preferiscono dedicarsi
ad altro. Raymond Nilsen, 34 anni, tra i pochi giovani della sua isola che negli ultimi decenni si sono dati alla pesca.
di Rof Smith
fotografe di Marcus Bleasdale
e isole Lofoten, una catena di schegge rocciose, dirupate e selvagge che si allungano
a mo di penisola nel Mare di Norvegia sopra il
Circolo Polare Artico, sono sempre state un mondo a parte. Secondo il folclore locale, questa lunga
dorsale montuosa nellestremo Nord norvegese era
la dimora di troll e valchirie - le vergini che conducevano al Valhalla i guerrieri uccisi in battaglia
- e i suoi fordi spettacolari fanno da scenario ad
alcune delle pi grandiose saghe vichinghe.
In una luminosa mattina destate un piccolo
peschereccio di legno solca adagio la distesa vitrea del Vestforden, increspando con la sua scia
i rifessi perfetti dei monti circostanti. Il comandante, il sessantanovenne Jan Bjrn Kristiansen,
naviga su queste acque da pi di 50 anni, 40 dei
quali sullo stesso peschereccio segnato da mare
e sole che non a caso si chiama a sua volta Jan
Bjrn. Il nome calzante, perch uomo e imbarcazione hanno molto in comune: sono due
balenieri coriacei e stagionati, norvegesi fno al
midollo - gagliardi, pratici, ostinati - ed entrambi
portano le cicatrici del duro lavoro in mare. Durante la stagione estiva della caccia, Kristiansen
arpiona una media di 30 o 40 balenottere minori,
che poi macella sul ponte e vende al porto, alle
pescherie locali. Bench esista una moratoria internazionale sulla caccia commerciale alla balena,
i norvegesi come lui continuano a cacciare questi
cetacei, ma per ragioni pratiche si mantengono
entro i confni delle acque nazionali.
Nei suoi cinquantanni da baleniere Kristiansen ha afrontato parecchie tempeste, sia in mare
che sulla terraferma. Ha superato gli anni pericolosi delle ecoguerre, quando gli attivisti sabotavano e facevano afondare le baleniere delle sue
isole. Ed sopravvissuto a un orribile incidente
qualche anno fa, quando il cannone lanciarpioni
96
Non certo la penuria di cetacei che sta facendo calare il sipario, n la complicata politica della
caccia alla balena. qualcosa di pi prosaico e
inesorabile: i ragazzi norvegesi, anche quelli cresciuti nella roccaforte marinara delle Lofoten, non
vogliono pi fare i balenieri. N vogliono sfdare i
burrascosi mari invernali per pescare una fortuna
sotto forma di merluzzo, come hanno fatto per
secoli i loro antenati. Piuttosto, aspirano ad assicurarsi un lavoro sicuro e stipendiato in qualche
citt lontana o nellindustria petrolifera ofshore.
E sono andati via a frotte dalle loro isole.
Una svolta befarda: le Lofoten hanno attratto
nel corso dei secoli tanti giovani ambiziosi. Ne
balenieri vichinghi
97
LUltimo vichingo, classico romanzo di formazione del 1921, lo scrittore norvegese Johan Bojer
defniva la leggendaria catena di isole una terra
dellOceano Artico che tutti i fanciulli maschi
della costa sognavano di visitare un giorno, una
terra di grandi imprese, e di grandi fortune, in cui
i pescatori facevano a gara con la Morte.
Ogni anno, per qualche mese di cuccagna, milioni di merluzzi dellAtlantico migrano dal Mare
di Barents e vanno verso sud a deporre le uova fra
le scogliere e le secche delle Lofoten. Da pi di un
millennio i pescatori accorrono qui per sfruttare la grande abbondanza. Oltre a trovarsi in una
delle zone di pesca pi ricche del mondo, le isole
godono anche di un clima quasi perfetto per far
seccare il pesce allaria aperta; lo stoccafsso, carne di merluzzo molto nutriente e durevole, sfam
i Vichinghi nei loro lunghi viaggi e durante il Medio Evo divenne il prodotto desportazione pi
redditizio per la Norvegia. Limmensa ricchezza
legata al commercio dello stoccafsso e la possibilit, per pochi fortunati, di guadagnare somme
ingenti con una barca e molto coraggio fecero
approdare su queste isole migliaia di persone in
cerca della loro buona stella. In alcune foto sgranate degli anni Trenta i porti delle Lofoten sono
zeppi di barche. Oggi le navi ofcina delle grandi
aziende ittiche del sud hanno sostituito le fotte
di pescherecci nella cattura e nella lavorazione.
Le piccole imbarcazioni di famiglia che portavano le loro balene ai negozianti locali e mantenevano vivi i paesini delle Lofoten sono diventate
una specie a rischio di estinzione. I merluzzi sono
ancora l, ancora a milioni, e il commercio ancora
redditizio. Ma quando i pescatori pi anziani vendono lattivit e si ritirano, sono le aziende ittiche
ad accaparrarsi le quote pagando for di quattrini.
Persino i fgli intenzionati a portare avanti limpresa di famiglia possono trovarsi impossibilitati per
via del costo di un peschereccio e di una quota: in
media, lequivalente di 580 mila euro.
Le banche non vogliono prestare una somma del genere a uno della mia et, dice il ventiRof Smith laureato in letteratura nordica.
Il fotografo Marcus Bleasdale ha vinto numerosi
premi con servizi sul tema dei diritti umani.
100
Svalbard
(NOR.)
Porto di pesca
Strada principale
Trivellazioni
o prospezioni petrolifere
Jan Mayen
(NOR.)
Traghetto
KVALY
Zona interdetta
allestrazione petrolifera
Troms
OLA
RE A
RTICO
60
18
15E
AREA
INGRANDITA
FINLANDIA
NORVEGIA
Oslo
Skaland
Gryllefjord
Andenes
Harstad
Ibestad
Sortland
H I N N YA
4,154 ft
1,266 m
Ldingen
Sjvegan
Kvfjord
Melbu
Bardufoss
Stonglandet
Risyhamn
Skrolsvik
Myre
LANGYA
Finnsnes
Srreisa
ANDYA
68N
SENJA
SVEZIA
AUSTVAGY
Korsnes
Evenskjer
TJELDYA
Bjerkvik
Narvik
NORVEGIA
Svolvr
VESTVAGY
Henningsvr
Skrova
Stamsund
MOSKENESYA
Hamary
Kjpsvik
Skutvik
Steigen
Srvgen
Helnessund
Nordfold
SVEZIA
Krakmo
Vry
Rrstad
Rst
0 km
25
Kjerringy
Rsvik
Bod
Fauske
Ricca di bellezze naturali, Skrova vantava fno al 1980 la pi alta percentuale di milionari di tutta la Norvegia
grazie ai forenti stabilimenti ittici e alla stazione baleniera. Oggi solo uno stabilimento in attivit.
103
106
(Segue da pag. 100) Da quel momento i balenieri commerciali norvegesi andarono a cercare la
preda nellAtlantico del Nord e nelle ricche acque
dellAntartide.
Pi o meno nello stesso periodo la fotta da pesca delle Lofoten cominci a passare dalla vela al
motore. Grazie alla maggiore mobilit acquisita,
alcuni pescatori si diedero alla caccia alla balena
per portare qualcosa in pi sulla tavola, vantaggio
non da poco quando anni dopo, con la Grande
Depressione, carne e denaro scarseggiarono.
Lannata eccezionale alle Lofoten fu quella del
1958, quando 192 pescherecci catturarono 4.741
balene. Ma il cambiamento era gi nellaria. Nel
1973, lanno in cui Kristiansen compr la sua barca, i balenieri erano quasi ridotti della met. E
sono diventati sempre meno, ma pi per motivi
economici e sociali che ambientali. La caccia alla
balena costosa e i ricavi sono bassi. Bench nei
ristoranti alla moda di Oslo si mangi ancora bistecca di balena, molti consumatori norvegesi ne
considerano la sostanziosa carne rossa un piatto
da tempo di crisi, ovvero anti-ecologico, o peggio
ancora unoriginale specialit per turisti. E per
vari fattori - fra cui le restrizioni imposte dalla
Convenzione sul commercio internazionale delle
specie a rischio di estinzione (Cites) - il mercato
delle esportazioni ristretto. Quindi, bench lo
Stato imponga una quota massima annuale di
1.286 balenottere minori, in pratica se ne catturano molte di meno (appena 533 nel 2011).
Di questi tempi perfno alcuni gruppi ambientalisti, contrarissimi per principio alla caccia alla
balena, si accontentano di vegliare al capezzale di
un modo di vivere che si prevede si spegner nel
giro di una generazione. Possono permettersi di
attendere: la popolazione di balenottere minori
dellAtlantico del Nord, stimata a 130 mila indivi-
107
Gli operai migranti lavorano senza sosta per essiccare e stagionare migliaia di merluzzi sulle rastrelliere
di legno che a Rst si estendono per ettari. Lo stoccafsso il prodotto desportazione pi importante della Norvegia.
110
111
82.998
Record di catture
La caccia intensiva alla
balena era praticata solo
da Giappone, Unione
Sovietica e Norvegia
quando il numero delle
catture sub un crollo
vertiginoso per il calo della
domanda, ma soprattutto
per la drastica riduzione
del numero di balene. Dal
1900, solo nellemisfero
australe ne erano state
uccise pi di 1,6 milioni.
Balene
cacciate
e uccise
nel mondo
40.000
Colata a picco
La caccia alla balena
cal durante le guerre
mondiali e nei primi
anni Trenta, quando
croll il prezzo
dellolio di balena
usato nella margarina
e come lubrificante
industriale.
Catture
norvegesi
Catture
giapponesi
1993
La Norvegia reintroduce
la caccia commerciale
alla balena con
quote autoimposte
(autorizzata dallIWC).
Lo stesso fa lIslanda
nel 2006.
20.000
1.539
balene sono
state cacciate
e uccise
nel 2011
0
1900
114
1917
1931
1946
Nasce lIWC
1964
Picco
LVARO VALIO E TONY SCHICK. FONTI: CHERRY ALLISON, COMMISSIONE BALENIERA INTERNAZIONALE;
PHILLIP CLAPHAM E YULIA IVASHCHENKO, NATIONAL MARINE MAMMAL LABORATORY, SEATTLE
1986
Moratoria
1993
2011
TIPO DI AUTORIZZAZIONE
Scientica
Commerciale
Caccia tradizionale
Giappone 540
Balenottera 1.193
Balenottera minore
e balenottera comune
antartica
Balenottera
minore
Balenottera
minore
Norvegia 533
Balenottera boreale
(a rischio)
reale
Eden
ra bo
B. di
pod
une Ca
B. com
notte
Bale
Balena grigia
oglio
B. minore
Danimarca 203
(Groenlandia)
B. minore
Balenottera di Eden
Balena
grigia 128
B. Groenlandia
e
or
Russia 128
in
.m
Megattera
Islanda 58
U.S.A. (Alaska) 51
Corea del Sud 21 (Illegale)
Canada 3
St. Vincent e
Grenadine 2
B. comune
Balena
grigia
B. Boreale 96
Megattera
B. Groenlandia 55
B. Groenlandia
B. di Eden 50
B. Groenlandia
Megattera
Megattera 10
Balenottera comune
(a rischio)
Balenottera
comune 6
Capodoglio 1
Capodoglio
IN EDICOLA A LugLIO
MAGAZINE
DVD
La culla degli dei
Molto pi antico delle
piramidi, di Stonehenge
e di qualunque altro
edificio sacro mai
scoperto, il tempio
di Gbekli Tepe si
trova nella Turchia
sudorientale. A costruirlo
e a scolpire le statue
che lo decoravano fu
un misterioso popolo
di cacciatori-raccoglitori:
era il 9.500 a.C., e
luomo non aveva ancora
scoperto lagricoltura.
Oggi studiosi di tutto
il mondo tentano di
scoprire i segreti del
In principio fu il caos
i pianeti giganti non sono sempre stati dove si trovano oggi.
il nostro Sistema solare si formato con una giovent
selvaggia e turbolenta.
Lantenato mancante
incontro con un misterioso membro della famiglia umana.
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foto: StEpHEn MojzSiS, univErSity of coLorAdo/ nASA LunAr SciEncE inSt itutE; WiLLiAM BottkE
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Gli anni 80
I re dei salmoni
Dal 4 giugno, il marted alle 22.00
Come ti cambio
il ristorante
dal 13 giugno, il gioved alle 22.30
Un grande chef e un designer
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in lettura
pIaneta cIna
Un popolo dI cammInatorI
Lagricoltura esiste
da poco pi di 11
mila anni, lo Stato
da poco pi di
5.000; per gran
parte della sua
storia luomo ha
vissuto in quelle
che chiamiamo
societ tradizionali, alcune delle
quali sopravvivono ancora oggi. Senza
romanticismi o nostalgie per il buon
selvaggio, Diamond le racconta con
il talento narrativo e la ricchezza di
esempi che hanno reso celebre il suo
Armi, acciaio e malattie; per scoprire
che dai primitivi anche noi moderni
abbiamo qualcosa da imparare.
Il mondo fino a ieri
Jared Diamond, trad. Anna Rusconi
Einaudi, pagg. 504, 29
Nessuna religione
organizzata, un
atteggiamento
verso le leggi molto
pi anarchico
di quanto i lunghi
periodi di dittatura
farebbero pensare:
eppure la civilt
cinese sopravvive da millenni e oggi
sfida lOccidente per la conquista
dellegemonia mondiale. Renata Pisu
esplora misteri e contraddizioni della
spiritualit e della mentalit cinese
attingendo alla sua lunga esperienza
di giornalista e studiosa.
N Dio n legge Renata Pisu
Laterza, pagg. 176, 15
La passione per
il viaggio a piedi
sempre pi diffusa
anche nel nostro
paese: la guida
propone una
serie di cammini
per esperti
o principianti,
dal Monte Bianco alla Costiera
Amalfitana, insieme alle riflessioni
di scrittori-camminatori come
Paolo Rumiz o Susanna Tamaro.
Italia a piedi Fabrizio Ardito
Touring, pagg. 240, 19,90
storIe sInIstre
Diabolici, eccentrici,
sbagliati, o magari
originali e creativi:
da sempre
i mancini attirano
pregiudizi. Smits
li smonta
con spiegazioni
scientifiche
e una serie inesauribile di aneddoti.
Lenigma della mano sinistra
Rik Smits, trad. Delia Belleri
Odoya, pagg. 304 18
La superficie
terrestre, gli oceani
e il sottosuolo; e
poi la Luna, Marte,
il resto del Sistema
Solare e oltre: sono
le sette sfere
di cui luomo deve
ancora completare
- o iniziare - lesplorazione. Scienziato
e divulgatore, Bignami ci accompagna
in un viaggio nel passato e nel futuro
della conoscenza umana.
Il mistero delle sette sfere
Giovanni F. Bignami
Mondadori, pagg. 240 17,50
PER IMMAGINI
listante
Marco Grob
Copertina profonda
Per la foto di copertina con il premio Oscar James
Cameron sottacqua abbiamo usato un po di trucchi
del cinema. Dobbiamo far vedere a tutti quanto
la scienza sia emozionante, dice il regista ed
esploratore. Cameron, explorer-in-residence
di National Geographic, stato messo a mollo
nellenorme serbatoio di uno studio cinematografico
di Manhattan Beach, in California, non lontano da due
modelli del Titanic alti circa 12 metri luno. Sabbia,
piante e bolle sono poi state aggiunte allimmagine
per creare lillusione che Cameron si trovasse in fondo
al mare, un posto che il regista di Titanic e Abyss
conosce bene. Il fotografo Marco Grob (sopra,
con la macchina fotografica) aveva solo due ore per
scattare prima che il modello andasse allaeroporto
a prendere un volo per lAustralia. Cameron
si quindi sbrigato a indossare la muta e a mettersi
in posa, sottacqua. Ha trattenuto il fiato come
un vero professionista. Ogni tanto mi preoccupavo,
ammette Grob, bussavo sul vetro del serbatoio e gli
dicevo Dai, esci un po. Margaret G. Zackowitz
fOtO (IN AltO): BIll MARR, NGM StAff
PRIMA
DOPO
FLASHBACK
Benvenuto
al fresco
Bandiere, uccelli, una
barca e un arco costruito
con balle di stoccafisso
accolgono il principe
Gustavo di Norvegia
nel 1887, in occasione
della sua visita alla citt
portuale di hammerfest,
tra i centri abitati pi
a nord del mondo.
La citt tutta di legno,
spiegano gli appunti
allegati alla foto.
Tutto quel legno
sarebbe diventato
un problema. Nel 1890
la citt fu distrutta da
un incendio. Ricostruita,
fu data alle fiamme nel
1945, su ordine di hitler,
quando gli occupanti
nazisti fuggirono per
lavanzata dei sovietici.
Migliaia di persone
rimasero senza tetto;
molti affrontarono
linverno nelle grotte
circostanti. Ma ancora
una volta hammerfest
risorta dalle sue ceneri:
oggi ha circa 10 mila
abitanti. La sua economia
ancora legata al mare.
Margaret G. Zackowitz