Legislazione Dei Beni Culturali Lezione 1
Legislazione Dei Beni Culturali Lezione 1
Legislazione Dei Beni Culturali Lezione 1
La comparsa della nozione di Bene Culturale all’interno della Costituzione Italiana risale al
2001.
Precedentemente a quest’avvenimento la nozione non era ancora stata pienamente
sintetizzata, la sua comparsa di fatto scaturirà effetti rivoluzionari.
La proprietà privata
Rappresenta l’aspetto più delicato della disciplina dei beni culturali. La legislazione dei
beni culturali ha sempre cercato un compromesso tra Interessi e Principi, tra tensioni
che ruotano attorno all’Interesse Pubblico ed il Diritto di Proprietà Privata; esigenze
contrapposte che la legislazione dei beni culturali cerca perennemente di convogliare.
E’ il diritto di utilizzo esclusivo di possedere/godere di qualcosa, escludendo i terzi, ma il
bene culturale in quanto tale si attesta anche la propria valenza pubblica per via di una
collettività che si identifica con tale bene.
D’Interesse sia del pubblico che del privato garantire la tutela e la conservazione della
data opera: Conciliare esigenza collettiva di compiere attività con quella esclusiva di
goderne e tutelarlo.
I soggetti
Enti che hanno il controllo sulla data opera, incidendo giuridicamente.
La tutela del bene culturale è garantita da diversi livelli di intervento, oltre a quello
statale; Sovranazionale e Infranazionale.
Per lungo tempo nell’ordinamento italiano la legislazione dei beni culturali è rimasta
invariata, ferma nel tempo, ad una legge del 1939 rimasta intatta per 60 anni. (legge più
lunga riguardante i beni culturali. Anche se abrogata, la legislazione dei beni culturali si basa
su di essa.
Il diritto dei beni culturali ha affrontato una fase di invariabilità, ma nel frattempo la realtà
concreta dell’ordinamento subiva cambiamenti socio-economici.
1999: Improvvisa Modifica; la stabilità viene sostituita da una mobilità della disciplina
con tutta una serie di interventi normativi, non solo sull’ordinamento italiano sulla base
del costituzionalismo multilivello che rende instabile e dinamica la materia.
Dinamismo che viene però attuato coerentemente seguendo un filo logico storico
nonostante una diversificazione delle maggioranze politiche che ne rientrano.
Cenni Storici
La nascita della legislazione italiana dei beni culturali deve collocarsi nell’esperienza degli
Stati pre-unitari; essi infatti avevano confezionato, ciascuno, la propria normativa di tutela
delle cose d’arte.
Questo interesse per le cose d’arte affonda le sue radici nell’antichità evolvendosi
coerentemente nel corso dei secoli con lo sviluppo della legislazione della tutela delle cose
d’arte, attraverso le trasformazioni storiche dello stato questa legislazione pose le basi per
una necessità: Tutelare le Cose (speciali, diverse dall’ordinario) di interesse storico/artistico
interesse che va aldilà del titolare (preservare) ma investe un’intera Nazione poiché
compone la sua identità.
1425 nello Stato Pontificio: Motore del diritto italiano dei beni culturali
Interesse che nasce nel 1425 con una bolla pontificia emanata dal pontefice Martino V;
Esercitando il suo potere temporale come sovrano dello stato pontificio, attua al suo
interno accorgimenti nei confronti delle cose antiche; ordina la distruzione degli edifici
addossati alle costruzioni romane per ripristinare l’autenticità del sito.
I primi provvedimenti attuati nei primi secoli di sviluppo della legislazione della tutela
delle cose d’arte sono Fisici: Tutelare Fisicamente (mantenere l’integrità e nel caso
ripristinarla) Una forma di interesse che va aldilà della contemporaneità