I Siciliani 2
I Siciliani 2
I Siciliani 2
lieta di presentare
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I-IOTEL SPORT
RASULA ALTA
stupenda 2 a categoria
J .
Le ragioni
di un grande
successo
Il
I Siciliani
La procura
di Calanla
pu sallare
In aria
Un'Inchiesta del
CSM rischia di far
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accuse: aver rltar
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Sommario
Attualit
Attualit
Natura
Attualit
Attualit
Politica
Costume
Politica
Politica
Il rugby
redlnle
I ragazzi
violenti
delghano
Cultura
Economia
Attualit
Mdicina
Costume
Costume
Teatro
Costume
Umorismo
TurismQ
Sport
Teatro
Cinema
TV
la stessa logica
mafiosa che ha as
sasslnato Il procu
ratore Costa, Mat
tarella e Il gen. Dal
la Chiesa? Michele
Pantaleone sostle
ne di no!
Arte
Giochi
Quelli di Comiso
di Miki Gambino e Riccardo Orioles
Come si muore di bomba nucleare
r;Ji Adriano Buzzati- Traverso
O mi difendi o me ne vado
di Vittorio Lo Giudice
La Procura di Catania pu saltare in aria
di Claudio Fava
Cadaveri eccellenti, ma il cervello omicida non sempre la mafia
di Michele Pantaleone
Per salvarsi dal dopo Dalla. Chiesa
di Franco Cazzo la
Fascismo: un mostro nell'anima siciliana?
di Giuseppe Fava
Fantastica intervista col Presidente della Regione
di Politicus
Ma perch esistono i cavalieri in Sicilia
di Antonio'"Roccuzzo
Finalmente liberi i sudditi siciliani
di Vincenzo Consolo
Impresa siciliana, il palazzo nel deserto
di Elio Rossitto
Sull'assassinio di mio padre un puparo tira le fila
di Lillo Venezia
Come prevenire le vene varicose
di Stefano Bruni
Quella gente felice di Filicudi
di Riccardo Orioles foto di Tano D'Amico
Il network colonizza le TV private siciliane
di Giovanni Iozzia
Sono pi bravo di Mario Merola
di Giovanni Iozzia e Nello Pappalardo
Il rugby redime i ragazzi violenti del ghetto
di Fabio Tracuzzi
Crokodil
Una citt ingegnosa
Rivoluzione di 6 ragazze siciliane senza scialle
di Tiziana Pizzo
Perch i lO geni recitano sempre la stessa commedia
di Domenico Cobis
La fabbrica della Cine-cola
di Giovanni Iozzia
Cara TV aiutami a sognare
di Roselina Salemi
Dalle zolfatare ai quadri naif
di Elena Brancati
Cartomanzia: un'arte, un gioco una scienza?
di Giusy Caudullo
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I Siciliani 4
La paura
la vergogna
la stupidit
di Glu..ppe Fava
lo voglio raccontarvi una storia vera. Un assessore
dei passati governi regionali, sicuramente galantuomo e
:per non temerario, e perci quasi sempre tremebondo,
talvolta persino inerte nella sua attivit di governo, mi
confessava la sua intenzione di ritirarsi dalla vita pubblica. Era disfatto dalla paura, anzi da diverse paure che
si sovrapponevano l'una all'altra. Paura - da un giorno
all'altro - di essere coinvolto in un clamoroso caso di
corruzione per una firma distratta. Paura di prendere
alcune pistolettate sulla fronte come il povero Mattarella. Paura di fare, di operare politicamente, di prendere
iniziative, di effettuare le scelte.
E cos tremebondo, mi prendeva sotto braccio per
spiegar mi meglio: Sai perch hanno ammazzato Mattarella? Perch era onesto. C'erano mille miliardi da
spendere per il risanamento di Palermo. C'era un dilemma, assegnare i giganteschi appalti ai soliti gruppi di potere, che avrebbero divorato almeno met di quei mille
miliardi, oppure per la prima volta nella storia della Sicilia spendere quei soldi veramente per il popolo palermitano. Scelse questa seconda ipotesi. Ma gli altri dettero cinquanta milioni a un anonimo lazzarone, e gli fecero piantare tre proiettili in testa mentre andava alla messa.
L'assessore mi trascinava sottobraccio in un angolo
ancora pi remoto abbassando la voce con un sorriso da
moribondo. Tremava come se avesse la febbre. Sussurrava: hanno legalizzato la corruzione! Tu devi prendere
un contributo, perch ti spetta, perch ne hai diritto? E
chi te lo nega? Per non te lo danno, una volta manca la
carta, una volta un documento, un'altra volta bisogna
rifare la domanda in carta bollata, un'altra volta il dirigente in ferie, oppure la pratica dispersa, bisogna
avere pazienza, intanto passano settimane e mesi, talvolta anche anni, non che il cittadino si veda negato il
suo sacrosanto diritto al contributo, non sia mai, per
non riesce ad averlo, alla fine arriva un misterioso suggerimento, o meglio il malcapitato ha una illuminazione: una garbata percentuale sul contributo a chi ha la
grazia di scoprire la pratica, toh, guarda dov'era! e portarla sul tavolo competente per le ultime firme .
L'assessore cominci a fare curiosi gesti nell'aria, come se indicasse tutte le direzioni, e contemporaneamente raccogliesse invisibili cose da tutte le parti, denaro,
applausi, strizzate d'occhio, sorrisi, revolverate, voti,
carezze femminili: l'assessore un uomo quasi maestoso nella corporatura e lento nel gesto e nella parola e
iuttavia compiva quella pantomima con una straordinaria levit talch era chiaro che questa corruzione e violenza erano dunque in Sicilia, in ogni apparato, struttura, ufficio, meccanismo .
Alla fine l'assessore si colp dolcemente con l'indice
alla tempia e disse: ho qui tante cose fantastiche da fare
per la Sicilia e i siciliani, progetti, opere, leggi, iniziative, ma per farle debbo accettare che per lo meno il trenta per cento della spesa sia preda dei corrotti e debbo
anche saper scegliere esattamente chi sono costoro, non
commettere sbagli o sgarri, altrimenti una bella mattina
me ne vado a messa con moglie e figli, col mio bell'abito
doppiopetto, riverito dai passanti e un giovanotto mi si
para dinnanzi: Onorevole assessore e io faccio un sorriso benevolo verso lo sconosciuto cittadino bravo giovine che vuoi? e quello mi spara tre proiettili in mezzo
agli occhi.
Eravamo sempre pi in mezzo 'a d una grande folla,
persone che salutavano, altri che volevano stringere la
mano, altri che gesticolavano e ridevano da lontano, e
l'assessore l in mezzo, con sorrisi sempre pi rabbiosi,
riconoscendo decine di volti con mormorii di felicit,
stringendo tutte quelle mani, abbandonandosi a tutte
quelle carezze, pacche, spintoni, finch la gente lo prese
in mezzo e lo rap, ed egli disse qualcosa di stentoreo col
pugno levato in alto e ci fu un applauso . Nell'ultimo
barlume di sguardo che riuscii a percepire vidi disperazione. Quell'uomo impaurito e felice che gli altri trascinavano a guidare la Sicilia mi parve il trionfo del nostro
fallimento . (Per sua fortuna lo trombarono. ridiventato un cittadino amabile, sereno, son:idente e inutile).
Amico mio, chiss quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo politico cos, cio corrotto, ignorante e
stupido, sol perch una volta insediato al posto di potere egli ti poteva garantire una raccomandazione, la promozione ad un concorso, l'assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro. Cos facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i parlamenti
e le assemblee regionali e comunali degli uomini peggiori, spiritualmente pi laidi, pi disponibili alla truffa civile, pi dannosi alla societ. Di tutto quello che accade
oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa tua.
Attualit
Pacifismo oggi
Un nuovo
movimento sta nascendo
in Sicilia attorno alla
lotta contro i Cmise?
Chi sono i pacifisti di
Comiso? E quelli dei
Nebrodi? Quanti alberi
bisogna. togliere per
ospitare un missile?
E cosa succederebbe
esattamente se ...
I Siciliani 7
Attualit
di Miki Gambino
e Riccardo Orioles
Si
potrebbe cominciare col poliziotto (Dodicesimo Celere, gente dura) che si avvicina al fal dei sovversivi, timidamente. L'ufficiale si avvicina pure lui, ma con aria indecisa, e il celerino si accorge improvvisamente di aver quasi commesso una
fraternizzazione ; e si tira indietro,
con riluttanza. Oppure coi panettoni
dei carabinieri, quattro o cinque dei
quali (i panettoni, non i carabinieri)
finiscono in mano ai Dimostranti. I
Dimostranti e i carabinieri mangiano assieme gli stessi panettoni, ma a
distanza di qualche metro, cos
l'onore salvo, e siamo sempre a
Comiso, davanti all'aeroporto Magliocco, capodanno 1983. Nello
spiazzo davanti al cancello si sono le
tende dei Dimostranti, i Dimostranti
in persona, i carabinieri e i celerini,
il fal messo su dai ragazzi (ma que~to l'abbiamo gi detto) per scacciare il freddo e l'anno vecchio, alcune
bottiglie di vino comisano presenti
allo stesso sc opo, mand arini, mele,
chitarre, un violino non in servizio e
- da qualche parte nel raggio di non
I Siciliani 8
Attualit
I Siciliani 9
. .-....',.
..
"
non voglio che mettano i missili ...
dice, o qualcosa del genere. Sono alcune stanze povere, con un cesto 'di
arance donate dal comune rosso,
una caffettiera sul fuoco, volantini
sbiaditi, moltissimi libri, manifesti
ai muri, sacchi a pelo. Lo sguardo
della ragazza Luisa percorre tutte
queste cose e "Perch voglio essere
viva!" risponde senza esitazione alla
nostra stupida domanda . Perch voglio pensare, ragionare, voler bene
alla gente, tornare a casa tardi la sera se ne ho voglia, ridere con le ragazze e con i ragazzi, non vestirmi di
nero quando avr cinquant'anni,
non vestirmi di noia ora che ne ho
diciassette! E, anche, non prendermi
un missile in testa, che non serve a
niente. Tutte queste cose dice lo
sguardo di Luisa mentre lei risponde
con parole convenzionali alla convenzionale domanda. Accanto a
Luisa c' Angela, stessa scuola stessa classe (<<sai, ci considerano ... ecco, perch veniamo qua che dicono
che qui ci sono i drogati ) e c' Mario, che ha un paio di anni in pi e fa
l'operaio ed per la pace . E poi
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I Siciliani 10
A Pantelleria e Lampedusa i
genieri dell'esercito costruiscono
.basi aeree, a Trapani si riattiva
l'addormentato aereoporto di
Birgi, su Catania aumenta il traffico aereo militare. La via della
militarizzazione in Sicilia non
passa solo da Comiso. In realt
anzi la base di Magliocco, sempre
al centro di tutte le iniziative pacifiste, qualora venisse attivata
non sarebbe che uno dei pezzi, e
nemmeno il pi importante, della
scacchiera siciliana. Comiso infatti un obiettivo troppo noto e
perfettamente delimitato: in caso
di guerra basterebbe un solo missile, lanciato dal pi sprovveduto
dei tecnici russi, per distruggere '
l'intera base.
proprio per ovviare a questo
inconveniente che i missili americani destinati all'installazione a
Comiso sono concepiti in modo
da poter essere
. trasportati in grandissima fretta da
un luogo all'altro da speciali camion che sono anche in grado di
trasformarsi, in ogni momento,
in minuscole ma micidiali rampe
di lancio. Per sfruttare al meglio
questa opportunit gli ordigni
della NA TO devono poter usufruire di grandi spazi il pi possibile nascosti, quindi boscosi, di
modo che nel tentativo di neutralizzare le testate americane i sovietici siano costretti a cancellare
" Siciliani 11
d
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la zonCl interes
sata ai provvedi
menti di esproprio.
Si tratta di nove
comuni, dislocati
nelle provincie di
Messina , Enna e
Palermo. Una vera
e propria "fetta" di
Sicilia che si tinge
rebbe del grigiover
de delle divise dei
soldati; e sul quale,
un giorno, vedremo
mo spuntare missi
li al posto degli al
beri.
.,
p'.Odelr[)
non l 'avrebbe firmata. Occhialetti a mezza luna, barba bianca, pelata lucida, Antoci ha l'aria sorridente e spaurita e i gesti controllati di chi sembra sempre sul punto di chedere scusa. In realt
invece un uomo dalle idee chiare:
negli ultimi 30 anni - ha detto - il
45 % . della popolazione di Mistretta andata via par fame;
l'esproprio dei terreni provocherebbe un altro esodo dalle conseguenze incontrollabili
Il cuore del problema contenuto tutto in queste parole; qui, a
differenza che a Comiso, agli interessi astratti, la pace e il disarmo, si sovrappongono quelli reali
della gente del posto: sui 22.000
ettari di terreno da espropriare
pascolano, sono dati CEE,
50.000 capi di bestiame che danno lavoro e sostentamento a 5000
allevatori, alcuni dei quali associati in moderne aziende zoo tecniche (nella sola Castel di Lucio
ne operano 120). Vanificare tutto
questo con i provvedimenti di
esproprio significherebbe azzerare l'unica attivit produttiva e riportare indietro di 30 anni l'economia della zona. Sul problema
non tutte le posizioni sono chiare: accanto alla intransigente fermezza del vescovo di Patti Carmelo Ferraro: Al:4torizzando gli
espropri lo Stato assistenziale si
trasformerebbe in Stato rapina-
I Siciliani 12
Attualit
Attualit
I Siciliani 13
I Siciliani 14
Attualit
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Attualit
I Siciliani 16
MIS!
Vogliono espropriare
la terra e i sogni
Il "caso Nebrodi " , cio la
scelta di un 'area ricca di risorse
naturali e dalle immense prospettive di sviluppo, per l'installazione di un poligono militare
segn, alla fine del 1979, il completo fallimento della legge 898
del '76 sulle servit militari. Vediamo perch: nelle intenzioni
del legislatore la 898 avrebbe
dovuto riconoscere un ruolo attivo delle autorit locali nella
scelta delle aree da destinare ad
insediamenti militari. Ruolo che
veniva riconosciuto con la istituzione delle cosi dette "commissioni" paritetiche", formate cio
da militari e tenici dei partiti
dell'arco costituzionale. I quali
tecnici avrebbero dovuto, secondo lo spirito della legge, fare da
intermediari tra le esigenze dei
militari e quelle della gente del
luogo. Una delle prime commissioni paritetiche ad entrare in
fun zione fu proprio quella incaricata di esaminare la possibilit
della requisizione da parte
dell'esercito di 22. 000 ettari di
terreno sui Nebrodi. I lavori
della commissione iniziarono nel
luglio del '78 e si conclusero il
14 Novembre dell'anno successivo con un rapporto che fu inviato al Ministero della Difesa.
In tutto 20 cartelle dattiloscritte
che non lasciavano spazio al minimo dubbio . La zona dei Nebrodi veniva infatti definita
"area depressa" e sicuramente
non suscettibile di sviluppo;
inoltre si citava, tra i punti favorevoli al'installazione del poligono, la piena disponibilit delle
amministrazioni dei comuni interessati.
CABINA DI EQUIPAGGIAMENTO
CORAZZATA
I Siciliani 17
Attualit
qua
Massimo, di Messina, venti anni.
Ha sentito dire che a Messina c'era
un movimento, circa dieci anni fa .
Molto interessante, tuttavia non
molto informato. Lui e quelli della
sua et a Messina adesso hanno altri
problemi. Questo dei missili per
esempio un problema. Un altro
come vivere in quartiere. Si ritrovano nelle parrocchie perch sono fra i
pochi luoghi d'incontro rimasti.
Non tutte naturalmente, solo quelle
due o tre giuste
Sintesi delle dichiarazioni di esercenti di Comiso, Comiso 3 gennaio
1983, ore 18-18.45:
Tabaccaio, et circa cinquant'anni. Contrario ai missili in generale.
Niente da fare tuttavia per quelli a
Comiso. Nente da fare in generale
quando quelli che comandano hanno preso una decisione. Bravi ragazzi, ma ingenui. Mai impicciarsi di
politica.
Proprietario di negozio hi-fi, et
quaranta. Domande gi rivoltegli
parecchie volto, stufo di rispondere.
Anche se mettono i missili, cosa ancora non del tutto certa, non verrebbero mai usati. Come se non ci fossero. Strumentalizzazioni politiche.
1 missili in Russia. Lui non ce l'ha
con gli americani. Al nord hanno
portato Benessere.
Barbiere, fra quarantacinque e
sessant'anni. Mai nessuno ha chiesto niente a quelli di Comiso. Lui
non ha campagna, e se espropriano i
terreni non gl'interessa. Tanto, gli
americani avranno i loro barbieri
portati dali' America. In America i
barbieri guadagnano un sacco di soldi, sebbene non siano affatto bravi
come quelli italiani. Garzone del
barbiere, et forse sedici: dicono che
gli americani porteranno lavoro.
Giornalaio, sui quarant'anni.
Adesso vende parecchio Messaggero
Manifesto Repubblica. Li comprano i pacifisti. Fra qualche tempo far venire anche i giornali americani.
Personalmente contrario ai missili,
finir come a Catania. Lui per non
ci pu fare niente, ormai sono tutte
cose inutili.
Tutto questo, per la cronaca (o
per la Storia: m speriamo di no) :
Non sappiamo bene cosa c'entrino con tutto questo altre cose, che
sono molto lontane dalla faccenda
[O
ELEVATORE
SEMIRIMORCHIO (10,7 M)
e le disfunzioni (fino al settembre dell'anno scorso non si erano ancora costituiti i comitati di
proposta previsti dalla legge e
non esisteva nessun tipo di programma di intervento), il progetto per il parco dei Nebrodi
andato avanti: alla Corte dei
Conti gi in fase di registrazione il decreto istitutivo presentato dal comitato di proposta (
che, costituitosi con grande ritardo ha per fatto passi da gigante negli ultimi mesi), e sopratutto gi prevista nelle legge di bilancio per il 1983 una
spesa di 900 miliardi per l'attivazione del parco. Una pioggia
di denaro che, secondo gli amministratori del messinese, servirebbe ad avviare quel processo
di sviluppo economico e sociale
giudicato irrealizzabile nel rapporto della commissione paritetica. l'occasione buona, e probabilmente irripetibile, per rilanciare sul piano turistico una zona da sempre lasciata in condizioni di sottosviluppo. Quella
dei Nebrodi , in proporzioni ridotte (ma non per questo meno
drammatiche), l'eterna storia dei
Questa la fotoco
pia di un documen
to militare classifi
cato "RISERVATO" ;
vi raffigurato il
TEL (trasportatore
elevatore
lanciatore),ossia lo
speciale camion in
grado di trasportare
i Cruise e di trasfor
marsi in una rampa
di lancio autonoma.
Sar proprio il TEL,
in caso di guerra, a
trasportare i missili
da Comiso ai bo
schi dei Nebrodi o
in qualunque altra
parte della Sicilia. A
sinistra un'immagi
ne del parco dei Ne
brodi com' oggi
I Siciliani 18
Attualit
Attualit
.,-~---
I Siciliani 20
Attualit
Come si muore
di bomba
nudeare
Attualit
I Siciliani 2,1
L'esplosione della
prima bomba nucleare sul Giappone
(Hiroshima, 6 ago~!!I!JII sto 1945) costitu il
..
momento culminante del secondo conflitto mondiale. La
bomba era nata in
guerra ed era stata
messa a punto in
una delle pi fulminee
rivoluzioni
scientifiche di tutti i
tempi - una rivoluzione che solo sotto
la spinta della guerra avrebbe potuto
assumere tali dimensioni. L'esplosione nucleare su
Hiroshima cost la
vita a quasi trecentomila esseri umani.
In base all'esperienza tragica delle due citt giapponesi, sappiamo ,che subito dopo l'esplosione e per parecchi
mesi successivi i sopravviventi soffrono non soltanto
per le lesioni fisiche che li tormentano - malattia da radiazioni, bruciature e altri traumi - ma anche in seguito
a un profondo shock psicologico provocato dalla terribile esperienza di aver dovuto affrontare distruzioni di
proporzioni inimmaginabili, e morte diffusa ovunque.
Il problema si pone non soltanto allivello del singolo,
ma anche a quello della collettivit. La rete di rapporti
sociali da cui dipende la vita umana viene irreparabilmente ridotta a brandelli.
Coloro che non sono periti durante l'attacco iniziale
dovranno affrontare gravi pericoli per tutta la durata
della loro vita. Molti fra essi, sapranno di correre - per il
restante della loro vita - un rischio maggiore di altri di
dover morire in seguito a leucemia o altre forme maligne. Il rischio emotivo, non soltanto fisico. Decine e
centinaia di migliaia di persone vivranno con la paura e
la consapevolezza di poter cadere preda del cancro e di
trasmettere alla progenie tare genetiche, poich sanno
che le armi nucleari - a differenza da quelle convenzionali - hanno una memoria, una memoria non temperata
da alcun oblio, una memoria nucleare_ I bimbi sono colpiti preferenzialmente da tali conseguenze. I feti esposti
alle radiazioni produrranno neonati con testa anormalmente piccola, con ritardi nella loro crescita, nel loro
sviluppo fisico e mentale. Altre e numerose persone soffriranno di cataratta e di anomalie romosomiche.
Come a Hiroshima e Nagasaki, gli effetti di un attacco nucleare porterebbero i,n crisi le strutture medicosanitarie. Fra i feriti. lesionati e ustionati ve ne sarebbe-
Attualit
ro. moltissimi con fratture multiple, ferite da schiacciamento, lacerazioni e bruciature. Tutti questi casi richiederebbero probabilmente trasfusioni di sangue, operazioni chirurgiche e medicine come antibiotici e anestetici. Per un'efficace rianimazione di vittime con ferite
moderatamente gravi, come una frattura al femore, sono spesso necessarie trasfusioni con due o tre unit di
sangue (mezzo litro), e quantit ancora maggiori se la
ferita pi grave. Ci saranno poi moltissimi pazienti
con ferite meno gravi: in condizioni normali esse dovrebbero essere ripulite attentamente e poi richiedereb bero l'applicazione di punti. In mancanza di tali cure, i
pazienti con questo genere di ferite corrono il rischio di
venir colpiti da tetano, e si dovrebbe quindi ricorrere a
trattamenti opportuni.
Le ustioni richiedono particolare attenzione. Il pericolo di morte in seguito a perdita di fluidi del corpo as sai grave: sarebbero dunque necessarie infusioni di plasma e di soluzioni nutritive per via endovenosa . Un
adulto medio con ustioni che colpIscono il 50070 della superficie del corpo avr bisogno di lO e pi litri di plasma
nelle prime 48 ore. Infezioni di diversa origine costitui-
scono un altro grave pericolo; in tempi di pace, i pazienti con serie ustioni vengono curati in isolamento per cercare di prevenire l'infezione, mentre ustioni meno gravi
debbono venir ricoperte con garza . Gli antibiotici possono divenire indispensabili, e esami di laboratorio debbono venir compiuti per decidere quali antibiotici utilizzare .
Le cure mediche moderne richiederebbero il perfetto
funzionamento di ospedali e cliniche che di solito si trovano nel centro della citt. Ma esse non ci saranno pi
dopo l'attacco nucleare, perch distrutte.
In una citt bombardata ci potranno essere un paio di
milioni di feriti e duecentomila ustionati: ben pochi di
essi potranno ricevere le cure necessarie. Ammettendo
che i medici siano normalmente distribuiti entro la popolazione al momento dell'attacco, soltanto una met
di essi - nel pi fortunato dei casi - potr salvarsi . In una
grande citt bombardata, se tutte le vittime bisognose di
trattamento potessero venir portate ai medici sopravvissuti, ed essi fossero disposti a lavorare guardandosi da
rischi da radiazione, 18 ore al giorno, visitando ogni paziente per 20 minuti, ci vorrebbero dai 7 ai 17 giorni per
visitare i feriti e fornir loro, nel caso, il trattamento che
fosse disponibile. Una stima del genere pecca peraltro di
ottimismo poich essa ignora gli effetti del fallout che,
in pratica, ridurrebbe seriamente la mobilit di medici e
pazienti.
Per tali motivi, in pratica solo le cure di pronto soccorso potrebbero venir prestate alla maggior parte dei
lesionati. Ma anche per questo tipo di cure le strutture
non distrutte si rivelerebbero insufficienti. La caduta
dei detriti degli edifici crollati e le carcasse di veicoli renderebbero impraticabili la maggior parte delle strade: i
feriti rimarrebbero dunque senza assistenza alcuna.
In nessuna citt troviamo depositi sufficientemnte
grandi di medicine essenziali, come gli antibiotici , e comunque sarebbe terribilmente costoso mantenere magazzini del genere poich i prodotti farmaceutici hanno
un tempo di scadenza limitato.
Condizioni prevenibili e curabili in circostanze normali diverranno invece fatali, come il blocco delle vie respiratorie, la perdita di sangue, le cancrene da gas , la
setticemia e il tetano . La qualit delle cure mediche disponibili sar di poco superiore a quella rinvenibile sui
campi di battaglia medievali . Pazienti che hanno bisogno di trattamenti prolungati, come i diabetici insulina-
Attualit
I Siciliani 23
Ecco i risultati ottenuti dallo studo degli effetti di scoppi di ordigni nucleari su citt e bersagli militari sul
territorio nazionale.
bersaglio: CATANIA
(scoppio in superfice)
Potenza dell'ordigno nucleare: 2
megatonnellate
Numero totale degli abitanti nella
zona: 808.913
Numero delle vittime: 641.344
Numero dei sopravvissuti:
167.569
Percentuale delle vittime: 79%
bersaglio: PALERMO
(scoppio in superfice)
Potenza dell'ordigno nucleare: 2
megatonnellate
Numero totale degli abitanti nella
zona: 1.732.300
Numero delle vittime: 1.224.515
Numero dei sopravvissuti:
507.785
Percentuale delle vittime: 71 %
(scoppio in a~ia)
Potenza dell'ordigno nucleare: 1
megatonnellata _
Numero totale degli abitanti nella
zona: 673.401
Numero delle vittime: 497.499
Numero dei sopravvissuti:
175.902
Percentuale delle vittime: 74%
(scoppio in aria)
Potenza dell'ordigno nucleare: 1
megatonnellata
Numero totale degli abitanti nella
zona: 891.146
Numero delle vittime: 698.407
Numero dei sopravvissuti:
192.699
Percentuale delle vittime: 78%
bersaglio: COMISO
(scoppio in superfice)
Potenza dell'ordigno nucleare: 2
megatonnellate
Numero totale degli abitanti nella
zona: 632.078
Numero delle vittime: 594.720
Numero dei sopravvissuti: 37.358
Percentuale delle vittime: 94070
(scoppio in aria)
Potenza dell'ordigno nucleare: 1
megatonnellata
Numero totale degli abitanti nella
zona: 240.049
Numero delle vittime: 125.551
Numero dei sopravvissuti:
114.498
Percentuale delle vittime: 52%
I Siciliani 24
Natura
NATURA
di Vittorio Lo Giudice
L'ecologia in Sicilia
rischia il collasso
o mi difendi
o Dle ne vado!
L'ecologia, sebbene di moda, molto difficile da praticare perch sintonizzarsi con la natura significa anche
disponibilit spirituale e richiede capacit di osservazione e di rispetto dell'ambiente. Ndn sempre, per, la moda indice di una effettiva accettazione della realt e
non sempre la realt viene accettata con i dovuti sacrifici. La tendenza alla teorizzazione, innata negli italiani,
ha fatto dell'ecolologia un fatto di moda per i piu ma nella realt - qual la disponibilit spirituale verso questa disciplina che richiede un notevole grado di autodisciplina ed un bagaglio culturale non indifferente?
La nostra conoscenza del mondo delle piante inversamente proporzionale alla sua importanza, tanto che
l'uomo ha compiuto terribili distruzioni in nome di un
benessere economico immediato senza rendersi conto
delle conseguenze. Quanti avrebbero scrupoli ad avviare
la distruzione di un ambiente vegetale che ha impiegato
secoli per formarsi? Quanti "intelletti coltivati" coltivano la conoscenza dei principi di vita dei vegetali, fra i
quali viviamo immersi? Quale conoscenza viene inculcata nell'animo dei giovani sui banchi di scuola, se non
una serie di nomi della nomenclatura latina che lascia i
ragazzi estranei ad ogni interpretazione? In realt.
I Siciliani 25
un. suolo poco fertile, colonizzato in prima fase da licheni, permetta in seguito lo sviluppo di una coltura erbacea che servir da alimento ad erbivori di mole crescente, con l'aumentare della biomassa vegetale; e gli
erbivori serviranno da nutrimento ai carnivori, per
giungere infine all'uomo che, chiudendo questa catena,
sfrutter il tutto .
Poich non possibile parlare succintamente di biotipi ed ecosistemi, quanto abbiamo fino ad ora detto servir per aiutare a comprendere meglio ed a rispettare il
nostro ambiente naturale, non solo in quanto fonte di
sopravvivenza, ma anche come espressione di civilt e di
cultura. Qunti sanno, per esempio, che l'Abete dei Nebrodi (Abies Nebrodensis) una specie botanica di
enorme interesse scientifico, oggi esistente in pochissimi
esemplari sulle Madonie ed un tempo, invece, ampiamente diffuso in Sicilia? Ritenuta fino a pochi anni fa
una specie ormai estinta, stata riscoperta dagli studi di
Messeri che ha il merito di avere lanciato il grido di allarme, fortunatamente raccolto, per la protezione di
questo albero .
_ Secondo un censimento del 1969 gli esemplari esistenti er~no appena 21, distribuiti sui versanti di Monte ScaIone e nelle zone adiacenti, sulle Madonie. Fino a qualche secolo fa (stando alle notizie dei botanici dell'epoca)
l'Abete dei Nebrodi era molto diffuso sulle vette pi alte
della Sicilia: oggi deve essere protetto mediante recinzioni in filo spinato e muretti di sostegno .
Forse qualcuno ha sentito parlare del papiro di Fonte
Ciane (a Siracusa) per un certo "battage" giormilistico
che fu fatto negli anni passati, ma che cosa si conosce
dell' Astragalo Siculo dell 'Etna o della Quercia Spinosa
che cresce nella Sicilia Meridionale? E quanti credono
erroneamente che l'Agave ed il Ficodindia siano piante
caratteristiche della Sicilia, mentre - in realt - furono
introdotte nell'Isola appena quattro secoli fa?
Indicazioni
Sorvegliare e proteggere
Proteggere
Non raccogliere
Non raccogliere
Proteggere
Non raccogliere
Non raccogliere
Non raccogliere
Non raccogliere
Proteggere
Non raccogliere
Non raccogliere
Non raccogliere
Non raccogliere
Non raccogliere
(
TAB.1 - AZIONI PROTEZIONISTICHE DELL'AMBIENTE NATURALE SICILIANO
~~
Organizzazione
Unione Inter. Conservazione della
Natura
Commissione di studio per la conservazione della natura e delle sue
risorse
Ministero del Bilancio e della programmazione economica
Anno
Progetto
Tute,la o protezione
1963
MAR
1968
CNR
13 biotopi
1969
Progetto 80
1971
CNR
Societ botanica Italiana (SBI)
1971
1971
Documento
programmatico preliminare
Carta dei biotipi
Gruppo di
lavoro per la con
servazione 'd ella
Natura
55 aree
13 biotopi
La Societ Italiana di Biogeografia, il WWF (World Wildlife Fund) e Italia Nostra operano intensamente in difesa dell'ambiente naturale, anche se nella tabella non sono state citate per attiv;t specifiche in oggetto.
______________________________
________________________________
~
~J
I Siciliani 26
Attualit
~Iii
Attualit
I Siciliani 27
La Procura
di Catania
In aria
di Gaudio Fava
Normale routine. La riunione del
Consiglio Superiore della Magistratura, quel pomeriggio del 28 ottobre, sembrava destinata soltanto ad
un esame politico del "caso Catania": nel capoluogo etneo era vacante da oltre un anno la poltrona di
Procuratore capo della Repubblica
ed il CSM avrebbe dovuto vagliare
le cinque candidature avanzate negli
ultimi mesi. Un incarico delicato,
quello del Consiglio Superiore, perch Catania una citt difficile, vio~
lenta, stanca, centocinquanta morti
ammazzati in due anni, un generale
dei carabinieri falciato a raffiche di
kalasnikhov duecento chilometri pi
ad ovest da centurioni catanesi, il
sospetto - amaro - di un definitivo
spostamento dell'asse ma fio sa sul
versante orientale dell'Isola. A Catania, insomma, la Procura dell Repubblica in prima linea, ogni giorno, ed al CSM spettava il compito di
indicare il capo di quella Procura.
Decisione difficile, ma - tutto sommato - di routine, destinata cio a
definirsi sulla base delle indicazioni,
I Siciliani 28
di Catonia.
Attualit
del la Magietritura
p.c.
Rom!'.
un argomento che, data la sua natura, doveva essere trattato con massima delicatezza . Tutto venne rinviato
alla convocazione a Roma dei cinque candidati per la poltrona di Procuratore capo.
Un tatticismo fortunato, quello
del CSM, perch incontr - almeno
a Catania - la buona disponibilit
della stampa locale. Le voci sempre
pi precise su questo nuovo "affaire
Catania" che stava per esplodere, la
possibilit che il CSM decidesse di
avviare ufficialmente un'inchiesta
sulla Procura catanese e che gli
esposti che si andavano accumulando sulle scrivanie dei giudici del
CSM avessero un seguito: tutte queste ipotesi vennero puntualmente
smentite dalla stampa e etichettate
come illazioni .
La macchina, per, si era ormai
messa in moto e ad accelerare i tempi dell'inchiesta probabilmente fu
anche il convegno che Magistratura Indipendente organizz a Catania pochi giorni dopo il telegramma
di D'Urso al Consiglio Superiore. Il
convegno (padrino Aldo Grassi, sostituto procuratore catanese) era
ospitato nello splendido Santa Tecla
di Acireale, albergo di propriet della famiglia Puglisi Cosentino (alla
quale appartiene il cavaliere del lavoro Salvatore). Uno dei pranzi fu
offerto ai congressisti dal cavaliere
del lavoro Mario Rendo (tra i dossier scottanti c'era anche quello della Guardia di Finanza di Agrigento:
e l'impresa Rendo, insieme ad altre
imprese siciliane era fra le inquisite).
Il convegno, infine, era stato sponsorizzato da molti operatori economici e professionisti siciliani, fra gli '
altri anche dal dott. Musumeci, titolare di un'avviata casa di cura, inquisito anche lui da tempo dalla Finanza ( altro procedimento che
-secondo le denunce al CSM- si era
smarrito fra la polvere degli archivi
della Procura catanese). Indiscrezioni forse banali, ma probabilmente
servirono a colmare la misura. Nel
clima del dopo-Dalla Chiesa, con
l'opinione pubblica che premeva
febbrilmente per conoscere tutte le
verita; la sitUazione della Procura
catanese non poteva rimanere nel
sospetto: bisognava acclararne la
trasparente linearit dei comportamenti di legge, oppure le colpe .
Oggetto:
NUOTO
esteni ...
~7 /II/BI
debi temente do~um.nt.ti . atfinchl ,nel c o ch. un competente 8 .. 8me ne aCl"larl rii'T~S. panall,poeeano eel!leY'1 coneident1-\.tor'ID .. l. ~ poeto
a no,f.mll. 41
1.,.
della citt
I Siciliani 30
Attualit
COSTA NO,
'AULETTA SI
Se nominare un Procuratore capo
pu essere quasi sempre, per il CSM,
un fatto di normale routine, la designazione del sostituto di Giulio Cesare
Di Natale alla guida della Procura di
Catania ha completamente sfasato i
ritmi di questa routine. Lo conferma il
fatto che nella scelta del Consiglio Superiore hanno avuto un peso determinante i veti e le indicazioni espresse
dalle segreterie nazionali dei maggiori
partiti. Tommaso Auletta era appoggiato dal Partito Comunista ma per
bloccare la sua nomina sono scesi in
campo personalmente De Mita e Craxi
che hanno preferito favorire la candidatura di Costa In cambio il PCI ha
ottenuto che la prima commissione queUa che 'sta conducendo l'inchiesta
sulla Procura di Catania - fosse presieduta dal prof. Galasso, docente palermitano comunista.
I Siciliani 31
Attualit
I Siciliani 32
Attualit
zione in tal senso, insomma se que- provocato le 56 comunicazioni giusti erano i presupposti di quelle co- diziarie di novembre. L'inchiesta
municazioni giudiziarie, il CSM li della Finanza agrigentina era nartita
disattese completamente. Il collo- . nel 1979 dalle indagini su un irrtprenquio con i cinque magistrati catane- ditore di Licata, Giuseppe Cremosi, e soprattutto quello con Di Nata- na, che due anni prima era stato arle, piuttosto che portare ad un chia- restato sotto l'accusa di aver ricettarimento e dunque ad una soluzione to camion rubati . Il Cremona, acdell' "affaire Catania", fu in un certarono i finanzieri, successivacerto senso ( almeno nel suo valore mente aveva preso in subappalto alconoscitivo) il primo atto istruttorio cuni lavori per la costruzione di una
dell'inchiesta che il Consiglio Supe- diga nella provincia di Enna. La ditriore della Magistratura aveva deci- ta che aveva fornito il subappalto
so di avviare sul funzionamento del- era l'Ira, una delle molte imprese del
la Procura di Catania.Anche se per gruppo Graci. La Guardia di Finangiusta opportunit l'annuncio uffi- za scopr una grossa partita di fatture false rilasciate dal Cremona alla
ciale veniva ritardato ..
Il passo successivo fu la designa- ditta di Graci per lavori in realt mai
eseguiti. Servendosi di queste fatture
zione del successore di Di Natale.
Probabilmente 1mmaso Auletta fasulle l'Ira avrebbe evitato ( questa
per l'et, l'esperienza maturata e la l'accusa della Finanza) di versare alsicura competenza, .era il candidato lo Stato un congruo numero di mipi accreditato; il CSM prefer inve- liardi dovuti sull'Iva. Un'evasione
ce optare per una soluzione transito- fiscale in grande stile che incurios
ria, una sorta di governo balneare gli inquirenti; nel giro di pochi mesi
preferendo risolvere prima il "caso le Fiamme Gialle di tutta la Sicilia
accertarono che allo stesso sistema
Catania": e cos la scelta cadde su
Giuseppe Costa, magistrato di in- erano ricorsi molti altri imprenditori
dubbia capacit e competenza ma dell'isola: l'I va frodata alle casse
ormai vicinissimo al pensionamen- dello Stato ammonterebbe, secondo
to. Il problema si riproporr, insom- i calcoli della Finan~a, ad oltre quatma, fra tredici mesi, ma da qui ad
trocento miliardi di lire. Gli imprenallora il CSM spera di avere le idee ditori - secondo l'accusa - si erano
pi chiare su uomini e cose della serviti di alcuni comprimari compiacenti che rilasciavano fatture - per
Procura di Catania.
importi elevatissimi - relative a lavoDalla designazione di Costa alla
ri mai eseguiti
carica di Procuratore capo trascorso piu di un mese e l'inchiesta avviaIl rapporto della Finanza approd
ta dal Consiglio Superiore andata alla Procura di Catania, dopo aver
avanti; l'incarico di coordinare il la- fatto scalo negli uffici giudiziari di
voro della prima commissione (a cui Siracusa, parecchi mesi fa . Si ipotizzavano reati precisi: non solo l'eva stata affidata l'inchiesta)- stato
attribuito al prof. Giuseppe Galas- sione fiscale nei confronti di Iva, Irso, docente universitario palermita- peg e Ilor ma anche reati di ben diversa caratura penale quali la truffa
no, uno dei membri "laici" del
CSM; tutti gli esposti e le denunzie e l'associazione per delinquere a scopervenute al Consiglio sulla Procura pi mafiosi, prevista dalla legge La
Torre. E nel rapporto della Finanza
di Catania sono state unificate .in un
c'era tutto il Gotha dell'imprendiunico procedimento (reca il numero
d'ordine 501/81) e proprio prenden- toria siciliana, dai cavalieri del lavoro Gaetano Graci e Mario Rendo,
do lo spunto da questi "capi d'acall'altro cavaliere catanese Carmelo
cusa" la commissione del CSM ha
chiesto formalmente ai vertici giudiCostanzo (latitantec da due mesi e
mezzo); ed ancora il costruttore Roziari di Catania - Presidente del Trisario Parasiliti, il banchiere Salvato- '
bunale, Consigliere Istruttore e Prore Iaconitano (direttore dell'agenzia
curatore Generale - una lunga e detcatanese della Banca Agricola di Ratagliata serie di informazioni sullo
gusa). In coda alla lista anche alcuni
stato di alcune inchieste da tempo al
nomi poco raccomandabili delle crovaglio della Procura catanese.
nache giudiziariesiciliane come il
Anzitutto il rapporto della Guarmafioso agrigentino Filippo Di Stedia di Finanza di Agrigento che ha
Attualit
I Siciliani 34
NON SONO UN
MORALISTA
Il prof. D'Urso non sembra particolarmente infastidito da questa scomoda notoriet che gli ha procurato il
fatto di aver contribuito con i suoi
esposti alla apertura di un'inchiesta
sulla Procura di Catania. Molti si chiedono perch lo abbia fatto: Credo
che l'intellettuale, come tale, debba
parlare - ci ha spiegato lo stesso D'Urso - Sono un ricercatore e dunque mi
ritengo un intellettuale, progressista, di
sinistra, impegnato nella societ civile;
rivalutiamo il ruolo degli intellettuali
in Sicilia, degli intellettuali che "fanno", non solo di quelli che scrivono.
Qualcuno, comunque, accusa il prof.
D'Urso di aver voluto strumentalizzare
questa sua crociata: Accuse false, infondate - risponde lui - la verit che
io mi sforzo di scindere il pubblico dal
privato: personalmente non ce l'ho
con nessuno ma non sono neppure
amico degli amici. NOli mi reputo
neanche un moralista, sono semmai
per la morale della Carta Costituzionale, la carta della distinzione tra i poteri
e tra pubblico e privato.
Attualit
Attualit
I Siciliani 35
I Siciliani 36
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I Siciliani 37
Attualit
I Siciliani 40
di Michele Pantaleone
Dove si racconta
dell'arte
di uccidere ,
carabinieri Emanuele Basile, il maresciallo Ievolella, il brigadiere Aparo ed i numerosi agenti di polizia e
carabinieri caduti nella lotta alla criminalit perch non rientrano nella
categoria "cadaveri eccellenti", anche se i delitti sono stati atipici, e
anch'essi rimasti impuniti. Ovviamente non sono state incluse numerose altre "vittime eccellenti" perch in evidente odore di mafia.
Tutte le indagini per tutti i delitti
si sono adagiate sulla facile pista del
traffico degli stupefacenti e del riciclaggio del dnaro sporco investito
negli appalti delle opere pubbliche, e
si corso dietro raccoglitori di olive,
supertestimoni ed altri santipaoli
fabbricati dalla mafia, e non si tenuto conto - o si voluto ignorare che nella storia della mafia i pochi
"cadaveri eccellenti" . hanno avuto
"mandanti eccellenti": e per i pochi
casi registrati si ricorda l'omicidio di
Emanuele Notarbartolo, barone di
S. Elia, direttore generale del Banco
di Sicilia, perpetrato nel 1893, per il
cui assassinio stato additato quale
mandante l'onorevole Raffaele Palizzolo, deputato del collegio della
I Siciliani 4-1
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I Siciliani 42
I Siciliani 43
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Attua lit
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Ho incontrato due volte il generale Dalla Chiesa: una prima volta, nel
gennaio 1977, all'hotel Liguria di
Torino, pochi giorni dopo che avevo
consegnato il rapporto 23/461 al
Tribunale di Torino, chiamato a
giudicarmi per diffamazione a mezzo stampa su querela dell'allora ministro Giovanni Gioia e di altri nove
suo i amici e parenti.
Con molta cordialit, ma con insistenza, Dalla Chiesa chiese per quali
vie ero entrato in possesso del rapporto da lui inviato al Presidente
dell' Antimafia. -"A me non dispiace - disse testualmente - che lei sia
riuscito a fare qualificare amici dei
mafiosi alcuni uomini politici di Palerm o, nei cui confronti ho espresso
un mio giudizio". "Mi preoccupa e ripet le parole come a sottolinear-
I Siciliani 45
Attualit
SIAMO TUTTI
PARENTI
Rete di parentele nell'apparato
della Regio.ne di Giuseppe Farina,
alto. funzio.nario. dell' Assesso.rato.
Regio.nale degli EE.LL., Qualificato.
mafio.so. dali' Antimafia e dal Tribunale di Milano..
l Farina Giuseppe di Angelo. e di
Lumia Giuseppina
2 Farina Michele, fratello.: impiegato. ali' Assesso.rato. Regio.nale Enti
Lo.cali.
3 Vaccarella Salvato.re, co.gnato.:
vice segretario. co.munale di Villalba
4 Lo. Manto. ... , co.gnato.: impiegato.
presso. la Pro.vincia di Caltanissetta
5 Annalo.ro. Anto.nino., co.gnato.:
impiegato. presso. la Banca Po.po.lare
6 Scaduto. Francesco., co.gnato.: amministrato.re Co.nso.rzio. di bo.nifica
7 Farina Giuseppe, cugino.: so.rvegliante all' Azienda Fo.reste Siciliane
8 Orlando. Salvato.re, cugino.: segretario. co.munale a Vallelunga
9 Farina Angelo., padre, respo.nsabile della tentata strage di Villalba
del 16 settembre 1944: co.ndannato.
anni 6
10 Lumia Damiano. (Dam), zio.: dichiarato. "indesiderabile" dagli Stati
Uniti
11 Annalo.ro. Angelo., alias Angelo.
Bruno.. zio.: capo. di "Co.sa No.stra"
,
di Filadelfia
12 Lumia Luigi, cugino.: sindaco. di
Villalba
Gli impiegati, parenti di Farina, so.no. stati assunti per chiamata. Nessuno. di Io.ro. in po.ssesso. di tito.lo.
di studio..
I Siciliani 46
Politica
INTERVENTllFranco Cazzola
Che fa la DC in Sicilia?
Per saIvani
dal dopo
Dalla Chiesa
Quante volte, in passato, stato detto che la Sicilia il "laboratorio politico" del sistema italiano? Quante volte nelle
analisi delle innovazioni nelle formule di governo si scritto
chein Sicilia si facevano le prove generali, superate le quali si
sarebbe poi eventualmente potuto estendere il tentativo a tutto
il territorio nazionale?
Erano per ormai diversi anni che l'isola non appariva pi
sulla scena in questa luce: nelle ultime settimane pare invece
che di nuovo qualcosa stia accadendo. qualcosa di diverso
dalla prove di laboratorio degli anni cinquanta o sessanta o
settanta: diverso dal tentativo di spaccare la DC e di governare
spingendone il troncone storico all'opposizione come si fece
all'epoca della "operazione Milazzo"; diverso dall'esperimento, poi realizzato su tutto il territorio nazionale, di aprire ai socialisti nei governi chiamati di centro-sinistra. Diverso anche
dalla strategia del coinvolgimento dei comunisti nella gestione
delle istituzioni politiche regionali, strategia propria di tutto il
periodo, purtroppo tragicamente breve, di Pier Santi Mattarella.
Oggi, mi sembra, quella che si sta provando in Sicilia non ha
pi questo significato "sistemico", vale a dire che non riguarda la politica delle alleanze fra le diverse forze politiche, almeno nell'immediato, ma la ricollocazione della DC nel tessuto
sociale siciliano e la sua articolazione interna.
Alcuni segnali e neppure tanto cifrati o fumosi sono stati infatti recentemente emessi e da Palermo e da Catania in questa
direzione. una direzione che pu significare la rottura di alleanze tradizionali con settori della societ civile, con settori
del "potere invisibile" , con gruppi sociali che da sempre sono
stati le stampelle e i fondamenti del sistema di potere democristiano.
Cerchiamo di vedere pi da vicino questi segnali di modificazione nel quadro per poi individuarne la possibile portata e
incidenza.
Un momento di soglia critica rappresentato dall'assassinio
del generale Dalla Chiesa, e successivamente dalla ufficializzazione del distacco della gerarchia cattolica (anche del vertice
della gerarchia siciliana) dalla classe politica di governo. La
reazione della leadership democristiana regionale stata, si potrebbe dire con un eufemismo, di "tipo tradizionale": non ci
lasceremo criminalizzare, la DC onesta, non accettiamo
strumentalizzazioni politiche di una tragedia, un oscuro
disegno di destabilizzazione. Nei toni, certamente meno brillanti e con minori capacit di coinvolgimento, queste posizioni
ricordavano. molto l'Aldo Moro del processo Lockeed: il Moro della chiamata entro le mura DC di tutti i fedeli, per lottare
contro "i barbari"; il Moro della chiusura in quadrato di tutte
le truppe del "biancofiore" nel tentativo di ridare un'identit
al democristiano italiano. Ma se da parte del gruppo dirigente
isolano si riteneva di poter impunemente ripetere la mossa vincente su scala nazionale di alcuni anni prima, non si erano fatti
i conti sia con il mutare della situazione generale politica sia
con la nuova immagine che i demitiani cercavano da: qualche
tempo di imporre agli elettori , della Democrazia Cristiana anni
80. Il modello anni 70, costituito dal rip resentarsi in pubblico
tutti insieme sottobraccio per una dimostrazione di forza visibile, per far comprendere che nel bene come nel male (e in questi giorni soprattutto nel male) era con quella classe politica di
governo che dovevamo, volenti o nolenti, venire a patti ,
nell'ottica di De Mita costituiva un modello superato, perdente nel medio periodo. Non era pi sufficiente, cio, schierarsi
tutti belli compatti in doppiopetto dietro al tavolo di un convegno sulla mafia, con qualche intellettuale a fare da spalla e dire
con parole e toni monotoni che non si pu processare tutta
una classe politica, tutto un sistema di governo per qualche
morto ammazzato dalla delinquenza organizzata. Parimenti
contrario ai tentativi di crearsi un'immagine al Nord da parte
della nuova segreteria nazionale democristiana, era interpretare il tutto in termini di oscura manovra gestita da interessi em-
I Siciliani 47
Politica
cOli ~~~~~
nomici settentrionali per "fiaccare" la nascente e pulita industria siciliana. La reazione dal centro di Piazza del Ges non
ha tardato a venire: ed stata condotta con procedure nuove.
La tradizione ci aveva insegnato che nei momenti di crisi si ten ta di farne pagare il costo innanzi tutto agli altri (nel caso democristiano, ad esponenti di altre correnti): qui, ora, successo il contrario . Gli emissari del segretario nazionale hanno fatto "saltare" il segretario regionale DC - appartenenti alla stessa corrente tutti quanti - con l'accusa neppure troppo velata
(altra innovazione), di "inadeguatezza nella risposta data alla
mafia" . Il significato dell' operazione mi sembra inequivoco:
non certamente la persona del segretario uscente Nicoletti
che si vuole colpire , si vuole piuttosto dare inizio a un'operazione di scrollamento di quel sistema unanimistico di gestione
del potere regionale che ha contraddistinto gli ultimi sei-sette
anni; un sistema che vede accomunati (a volte nella stessa corrente andreottiana, ad esempio) "chiacchierati" e "puliti",
Lima, Drago da una parte e Capitummino delle ACLI dall'altra; i padrini delle nozze di questo o di quel mafioso con i veri
eredi di Mattarella.
Un secondo indicatore del movimento che si sta realizzando
nella DC siciliana, anche si di portata minore, mi sembra cosituito da alcune operazioni giornalistico-politiche di questi mesi. Un giornale come "La Sicilia", da sempre attento portavoce di andreottiani locali (ma non solo loral), di punto in bianco ne prende le distanze, apre a "uomini nuovi" della DC siciliana, scopre improvvisamente, con parole q:lasi scandalizzate , che le sezioni DC a Catania sono tutte controllate dal grande padre Drago, che queste sezioni sono esclusivamente macchine di potere: quasi una pagine dedicata a questa inchiesta
che di per s non ha nulla di nuovo se non la fonte: l'alleato di
ieri che oggi scalpita.
Terzo indicatore: la crisi della giunta regionale diretta
dall'andreottiano D'Acquisto, lo stato di paralisi del comune
di Palermo, gestito da un sindaco democristiano come Martellucci, e le soluzioni che stanno venendo fuori da queste crisi.
Alla Regione il nuovo presidente viene presentato non tanto
per le sue capacit di amministratore , o per il suo passato di
"signore delle tessere", quanto con l'etichetta di uomo "sostanzialmente pulito" . un esponente della minoranza dorotea, non particolarmente legato alla sua corrente; la sua nomina ha scombussolato tutte le previsioni della vigilia perchl la
prima volta che non si rispettano le qU 0t (.' di potere dei vari
clan democristiani nella assegnazione du,," cariche. Governer
o cadr sulla prima buccia di banana? gestir un governo "autorevole" o di "serie B" come quello nazionale?
Se a queste domande oggi quasi impossibile fornire risposte che pretendano un minimo di validit si pu tuttavia tentare di decifrare nel loro insieme i vari fenomeni che scuotono il
"laboratorio Sicilia". Si pu cio innanzitutto sottolineare come, sia pur lentamente, il sistema democristiano, l'arcipelago
DC, si stia adeguando nel concreto al mutamento della situazione generale; come questo mutamento avvenga non tanto
per una decisione autonoma della periferia, quanto per un pesante intervento dal centro; come questa "intrusione"
dall'esterno dell'isola possa tuttavia contare su non pochi alleati periferici dentro e fuori la stessa DC, e come quindi si
possa prevedere che pur tra mi ile e mille difficolt, l'operazione di ricomposizione, se effettivamente condotta con volont e
capacit, possa dare quaiche frutto futuro.
Restano, a noi osservatori, alcune incognite: il ri~ultato finale in termini di alleanze politiche che questo sommovimento
potr realizzare; il costo che che la DC pagher per questi tagli
di fasce di consenso e di supporto (quanto pesano i voti mafiosi nella DC? quanto valgono le narco-lire nelle campagne elettorali dei candidati democristiani?); quante facce di democristiai siciliani scompariranno dalle foto ricordo dei prossimi governi nazionali? quanto durer il pentimento di noti leaders
democristiani gi chiacchierati e oggi improvvisamente folgorati sulla strada di Damasco? E infine: i nemici di De Mita alla
fin fine non saranno troppi, non costituiranno cio a ben pensare quasi tutta la DC? Una cosa ad ogni modo certa: la maggioranza congressuale pro-De Mita sta subendo duri colpi; e li
sta subendo ad opera dello stesso capofila. Come non vedere,
infatti, anche nel caso siciliano, un esempio del disegno tendente a ristrutturare tutto il sistema delle correnti interne alla
DC che ha avuto come precedenti la soluzione della polemica
Piccoli-Andre"tta sullo IOR e sulle responsabilit del papa
(con sostanziale sconfitta di Piccoli), la nomina di Mazzotta
(della minoranza congressuale) a vicesegretario del partito
(scelto personalmente da De Mita) , l'avallo ad un governo declassato fin dalla nascita, gestito da Fanfan i (altro gra.lde elettore di De Mita al congresso)?
Con i colpi che si stanno dando in Sicilia anche l'ultimo della cordata PAF (Piccoli, Andreotti, Fanfani) viene chiamato
in causa per un ridimensionamento generale. Nel" feudo" pi
ricco di Andreotti cominciata la rivolta .
Franco Cazzo la
I Siciliani 48
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
Latte,burro e formaggi
fatti da noi in cooperativa
F"T7F1T'n"""""""""
1981
1982
I Siciliani 49
vibo sicilia
95121 CATANIA
Via Acquicella Porto, 8
- <2l' (095) 347286/87
- telex 970106
METALLURGICA
s.r.l.
viteria / bulloneria
tiranteria
unificata e speciale
in accia io a resistenza
. ed inox
VITALE
S.n.C.
Trafilatori.
Produzione traliccio elettrosaldato,
trafilato in rotoli.
95121 CATANIA VIA ACQUICELLA PORTO, 8
PBX (095) 34.15.44 CINQUE LINEE -
TELEX 970106
~------------------------------------____ ~RS~=-~
Costume
Un 'inchiesta amara
Sud e Mussolini
Perch odio e amore
mostn
nell'
Ime
sicili
a?
Metodo deU'inchiesta
Per cercare di capire quanto pi perfettamente quale possa esserE
rapporto mentale fra i siciliani e il fascismo, anzi la memoria che e
conservano del fascismo e quindi la loro eventuale disponibilit politi.
abbiamo intervistato mille persone, curando che in questo grande grtl
po fossero compresi in percentuale rappresentanti di tutti i ceti soci
della popolazione, cio ottanta studenti fra i sedici ed i ventisei an
centocinquanta casalinghe; settanta professionisti di ogni esercizio pl
fessionale; duecento operai; centottanta contadini; cento commerciaI]
duecento impiegati e funzionari; e duecento persone appartenenti a
categorie pi disparate, dai militari ai pensionati, dai poliziotti ai disc
cupati, dai religiosi ai marittimi. In altre parole abbiamo cercato di ric
struire un gruppo sociale che, rispettando la composizione della popo
zione siciliana, potesse rappresentarne un campiopne mentale quar
pi vicino alla realt del nostro tempo. Naturalmente l'opinione che
ne ricava non corrisponde certamente e perfettamente alla realt popo
re, ma nemmeno pu discostarsene molto e quindi il responso offre (
munque una possibilit di meditazione. Anche le domande sono state :
ticolate in modo da non sollecitare una risposta diretta circa il rappOi
mentale fra Siciliani e fascismo, ma potesse emergere una rivelazio
quanto pi sincera possibile. I risultati come vedrete sono stati sorpr(
denti.
Costume
I Siciliani 51
di Stato ha condotto una lunga inchiesta sul fascismo, facendoci rivivere attraverso interviste a personaggi tuttora viventi, collage di documetari del tempo, sequenze estratte dalle cineteche, commenti di storici, di protagonisti e testimoni, il ventennio mussoliniano. Al dibattito finale trasmesso in diretta dalla Rete
Uno hanno assistito circa ventidue
milioni di spettatori, il che sigll:fica
che la serie televisiva aveva ottenuto
uno dei pi alti indici di gradimento
deg;li ultimi anni. Una drammatica
conferma dell'interesse che gli italiani conservano ancora oggi per quel
tempo della loro storia e per ' quei
personaggi che ne furono i protagonisti. Come tutte le inchieste televisive dedicate nel passato all'argomento, e come del resto anche tutti i
film, e le opere letterarie, anche questo documento ha mostrato del fascismo gli aspetti tragici o grotteschi, i dolori terribili che inflisse al
popolo italiano e le buffonerie alle
quali li costrinse, ha dato cio a decine di milioni di spettatori, la maggior parte dei quali in quel tempo
))
I Siciliani 52
non erano nemmeno nati, una immagine che centinaia di opere avevano gi dato e che praticamente
stata da tempo consegnata alla storia ed agli archivi. Dalla visione di
questo grande documento televisivo,
e dai discorsi del dotto dibattito conclusivo, emersa insomma ancora
una volta l'immagine di quello che
fu il fascismo, ma non la sua ragione
storica. Nessuna risposta ai perch
sul fascismo .
Ecco, questo il punto! lo credo
che, dopo quarant'anni, il problema
non sia pi quello di mostrare alle
generazioni giovani gli aspetti grotteschi del fascismo, le buffonerie, i
gerarchi che saltavano il cerchio di
fuoco, Starace che imitava Mussolini gettando in fuori la ganascia, Ciano paffuto e malandrino: tutti i protagonisti di quel tempo sono morti e
la loro immagine pu suscitare soltanto patetica allegria o disprezzo,
non certo darci quella importante
verit storica che stiamo cercando
da quarant'anni e che oggi, nella nostra societ, sarebbe essenziale. E
parimenti serve oramai poco mostrare semplicemente gli aspetti tragici del fascismo, le deportazioni, le
guerre, le citt distrutte, poich tutto questo pu suscitare certo esecrazione, paura e angoscia, ma nemmeno questo ci pu dare quella verit
storica di cui abbiamo bisogno e che
dovremmo disperatamente ancora
cercaril.
Parlare di fascismo in quei termini di resoconto farsesco o di soluzione tragica degli eventi non ha storicamente senso nemmeno per suscitare orrore contro la dittatura e la violenza: basta lo spettacolo del nostro
tempo, Polonia, Argentina, Afganistan, El Salvador, un mondo insanguinato ogni giorno da stragi e guerre, dalle pi crudeli violazioni di
ogni diritto umano. Il vero problema un altro; capire finalmente,
freddamente, onestamente, senza alcuna passione e quindi con la massima intelligenza politica, come un
grande popolo che ha avuto sempre
un ruolo preminente nella storia
umana, in un certo momento della
sua storia possa diventare fascista .
C' in proposito una constatazio- ,
ne di partenza semplice e fondamen-'
tale. A parte cio fantomatiche resistenze o eroiche disperazioni di pochi uomini in patria, e le eleganti,
In famiglia Mussolini suonava il violino.Pare in modo straziante, ma egli affermava che il violino era un sintomo di grande gentilezza d'animo
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tica, anzi di voler badare essenzialmente ai fatti propri. Come se la libert e la incolumit fisica non fossero affari di
ogni essere umano, quanto dire campare col piacere di
campare. Una ragione storica e psicologica va forse ricercata nella assenza costante dello Stato che ha indotto il siciliano ad esasperare il proprio individualismo, cio la sensazione di essere solo e indifeso e dover provvedere da solo, mai
fidandosi della collettivit, a proteggere la propria libert e
salvaguardare la propria vita.
I Siciliani 54
Costume
Una vecchia singolare immagine scattata nel cortile municipale di Catania, nel
corso di una cerimonia fascista.Pu darsi che alcuni dei personaggi effigiati possano essere ancora vivi. Nella foto c' tutta l'atmosfera del tempo
c comunque di sedurre le masse popolari del nord. Furono siciliani, calabresi, pugliesi, campani, invece, il
sessanta per cento dei fanti e legioilari che combatterono le guerre di
Etiopia e di Spagna. E furono meridionali i cafoni, disoccupati, braccianti, muratori che andarono a colonizzare le pianure dell' Africa
orientale, la Sirte, la Quarta sponda .
E non ci fu nemmeno tentativo di
giustizia sociale in alcun caso: qualche casa colonica nel latifondo, un
centinaio di scuole rurali disseminate nel deserto dell'entroterra. Ricchezza e potere politico rimasero
nelle mani dei grandi proprietari terrieri e dell'alta borghesia. Tutto il
ventennio fascista pass cos lasciando la Sicilia povera, immobile e
ignorante alla periferia della nazione, non solo lontanissima da tutti gli
avvenimentidella storia ma nella incapait di comprenderli tempestivamente.
Come era alla fine del secolo, al
tempo di Crispi, e della prima guerra d'Africa, come era al tempo di
Giolitti e della guerra libica, cos la
Sicilia rimase paralizzata dentrQ la
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..
il'.';:
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'.'.
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[~_ _Sl_-c_i11_-a_n_o,_a_ll_a_b_a_io_ri_et_ta_!_~J
U n avvocato di Messina ci ha detto una frase molto significativa: Molto spesso mi chiedo "chi" sarebbe stato
.Mussolini se non avesse pronunciato quel celebre, maledetto discorso del lO giugno '40, insomma non avesse dichiarato la guerra; forse, chiss ... oggi sarebbe tutto diverso!. Ancora oggi il rimprovero maggiore che si muove al
fascismo appunto quello di avere dichiarato la guerra ben
conoscendo le paurose deficienze belliche della nazione e
dunque quella guerra di averla perduta. Subito dopo l'entrata in guerra dell'Italia, Mussolini in un discorso millant
che la "questione meridionale", dopo diciotto anni di regi-
me, era ormai solo un ricordo. In verit tutto l'antico, tragico problema meridionale era rimasto insoluto: l'economia siciliana aretr ancora a livelli africani, il tasso di analfabetismo raggiunse primati europei, i salari dei contadini
furono i pi bassi della nazione. Nellarealt tutte le guerre
del fascismo furono altrettante violenze contro i meridionali, poich tutte le forze della nazione furono concentrate
in altre direzioni,Libia, Abissinia, Spagna, Si assistette alla
vergogna imperiale di grandi strade e ponti e opere pubbliche realizzate nei deserti etiopi, mentre la Sicilia, assetata,
affamata, miserabile possedeva soltanto trazzere.
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[~_I_l_d_u_ce_F_a_nf_an_i_:c_h_e_ri_d_er_e_!_J
L'ipotesi sarebbe suggestiva - ci ha detto un operaio
della Montedison di Priolo - Solo cos avremmo la possibilit di vedere chi pi fascista tra Mussolini e Fanfani!.
una battuta, che per denota uno stato d'animo singolare e
significativo, che attribuisce agli uomini del potere l'identica vocazione. In verit la maggior parte degli intervistati ha
cercato di dare a questa domanda una risposta quanto pi
sarcastica. La pi divertente forse quella di un contadino il
quale ci ha detto: Sarebbe pi interessante sapere cosa
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(~_S_o_lo_qu_a_l_ch_e_v_e_cc_h_io_r_u_d_e_re~J
Circa la linea politica del fascismo nei confronti del Sud i
pareri sono incredibilmente discordi.Molti, anche fra coloro che hanno nostalgia del tempo imperiale, ammettono
che il Fascismo dimemtic letteralmente il Sud dell'Italia e
che la Sicilia visse il ventennio di maggior abbandono (nel
bene e nel male, rubando, corrompendo, intrallazzando,
devastando, nel dopoguerra lo Stato ha speso per la Sicilia
pi di quanto non abbia fatto in un secolo di unit). Altri
sono invece fieramente convinti che il regime dette alla Sicilia nella esatta misura di qualsiasi altra regione italiana, e
dette ponti, scuole, ospedali, campi sportivi,opere pubbli-
devi stare e dinnanzi a chi devi toa tornare a Fanfani che aveva fallito
glierti il cappello.
tutte le sue precedenti esperienze, dimostra in verit che la democrazia
Ecco, ritorniamo al' nostro punto
di partenza, cio conoscere quale sia . italiana non ha scoperto una sua miil rapporto mentale e sentimentale e sura; e che dietro Fanfani ci siano
dunque anche morale e infine anche
sempre gli stessi immobili volti di
politico fra la gente del Sud, i sicilia- pietra del potere, conferma questa
ni in particolare ( non crediamo che incapacit politica a rinnovarsi e
cambi molto un 'inchiesta condotta adeguarsi alla drammatica esigenza
in Calabria o Campania) e il fascipopolare di rinnovamento nella insmo. La conclusione era scontata,
terpretazione della demnocrazia; ed
cio di ignoranza culturale e di noinfine il fatto che in Sicilia i grandi
stalgia, ma non per questo meno problemi sociali siano paralizzati e
amara . Il risultato pi drammatico
la gestione pubblica affidata agli uo(quello cio che veramente volevamini spesso pi impreparati, ignoranti, violenti, corruttibili, e che le
mo ottenere) dato dalla causa di
questo immobile male oscuro
alleanze siano sempre le stesse, e che
dell'anima siciliana. La identifica- le opposizioni vengano avanti semzione perfetta: il continuo fallipre con la stessa sonnolenta cadenmento della democrazia a dimoza, dimostra che nel Sud la demostrarsi strumento di governo capace crazia va ancora peggio e che l'anidi assolvere tutte le funzioni politima nera del siciliano sempre l imche, non solo la libert dell'uomo,
mobile, dentro la storia. Qualcosa
ma anche l'ordine della societ, la
bisogna pur fare per dimostrare e
giustizia fra gli uomini, il rispetto
convincere che libert e giustizia sodell'individuo nella sua incolumit e no possibili insieme. Anzi che non
nel suo spirito.
possono vivere separate l'una
dall'altra.
Il fatto che, dopo trent'anni, il
mondo politico italiano sia costretto
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".
FORSE NON
CATEGO-RIE
SI
NO
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Casalinghe
Professionisti
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C_M_o_r_o_,A_n_dr_e_ot_t_ie_Be_n_i_t o_.~
Sono soprattutto gli studenti a ritenere che Mussolini, se
fosse ancora vivo, apparterrebbe al partito che tira le fila
della politica italiana, nella buona e nella cattiva sorte, da
oltre quarant'anni. chiaro quindi che i giovani vedono
nell'attuale sistema politico italiano una sorta di regime
dentro il quale Mussolini, uomo di opposizione solo in
quanto poteva preparare il potere, si sarebbe certamente
inserito, trovando una sua collocazione. Che poi le astuzie
di un Andreotti, la sapienza tattica di un De Mita, la dolce
compromissoria dialettica di un Moro, gli potessero consentire di emergere al rango di leader, quello un altro di- .
I Siciliani 62
POLITICUS
Fantastica intervista
col Presidente della Regione
Finalmente riuscii a essere ricevuto per un'intervista dal
-presidente della Regione. Da tre giorni ero in fila, sugli
scaloni marmorei di Palazzo d'Orleans, con gente di
tutti i ceti sociali, taluni di splendido e signorile aspetto,
altri macilenti con bambini in braccio, in mezzo c'erano
piccoli industriali, professionisti di provincia, ed anche
rudi artigiani, qualche bracciante che veniva certo a rappresentare al Presidente D'Acquisto umili necessit personali, un cavaliere del lavoro che stava triste in disparte
ed al quale ostentatamente nessuno rivolgeva la parola.
Ogni tanto, per darsi un contegno egli estraeva e accendeva un grosso sigaro e ne offriva a tutti, anche ai bambini, ma nessuno accettava.
Di tanto in tanto dal salone in basso partivano grida,
e si vedevano personaggi salire affannosamente, con gesti stentorei di protesta, erano parlamentari, capitani
d'azienda, a giudicare dal taglio dei loro abiti e dalle
borse di pelle nera, anche manager, grandi costruttori,
gridavano indignati di diritto alla precedenza poich i
loro problemi coinvolgevano interessi di miliardi, e non
potevano dunque attendere che venisse prima resa
udienza ad accattoni, senza tetto e contadini. Vanamente. Poich subito grandi uscieri con livrea azzurra erano
pronti a respingerli e ricondurli in coda alla fila, che attendessero educatamente il loro turno. Questo mi dette
subito la sensazione di trovarmi al cospetto di un fatto
politico dentro il quale giustizia sociale e rispetto delle
leggi costituivano norme fondamentali. Me ne rallegrai
profondamente. Ebbi un tremito di orgoglio.
Cos dopo tre giorni fui finalmente ammesso all'intervista. Prima di me erano stati ricevuti un gruppo di giovani contadini i quali avevano rappresentato al presidente le drammatiche necessit delle campagne siciliane,
la paurosa carenza d'acqua, l'assenza di strade e fattorie, l'afta epizoica che decimava gli animali, la siccit e
taluno anche alcune angustie personali, delusioni in
amore e perdita a tressette e dopo mezzora di udienza
erano usciti abbracciandosi ed inneggiando. Avevano
cercato di inscenare una manifestazione di giubilo sullo
scalone d'onore, ma gli uscieri in livrea li avevano ama
bilmente dispersi con lievi buffetti di congratulazione .
. Uno di questi uscieri, gigantesco, con una splendida
faccia da ro~ano antico, mi accompagn per tutto il
lungo corridoio. Preso dall'emozione feci istintivamente il gesto di prendere il pacchetto di sigarette, ma ebbi
appena il tempo di sfilarne una, perch l'usciere lev la
Politica
mano guantata a farmi impercettibilmente segno negativo. Feci la mossa di gettare via la sigaretta ed ancora
egli lev quel dito bianco: dolcemente mi prese la sigaretta e pacchetto dalla mano e li conserv in una tasca
della palandrana. E apr la grande porta.
Una grande sala ricca di stucchi e marmi, con il soffitto effigiato da storiche imprese dei normanni, dei greci, degli arabi, degli svevi, degli angioini, dei saraceni:
tutti costoro erano ritratti in atteggiamento di trionfo,
con bandiere al vento, lampeggiare di armi insanguinate, cavalli bianchi che si impennavano su un groviglio di
nemici vinti e caduti. Costoro erano tutti siciliani. Poltrone di velluto rosso, tappeti spessi un dito, quattro
specchiere che moltiplicavano la mia immagine esitante,
laggi uno scrittoio intarsiato dietro il quale stava immobile il presidente. Debbo dire la verit, lo avevo immaginato pi alto, imponente, pi vecchio e pi grasso,
e invece aveva la giusta statura, il volto pallido e sereno
ma ancora giovanile e vigoroso. Mi colpirono soprattutto la bianchezza delle mani e la vivacit dello sguardo.
Aspett che io mi sedessi accanto a lui e improvvisamente si lev in piedi con un gesto ampio del braccio e
una voce sonora:
Eccellenza, il fatto che ella abbia voluto incontrarmi
riempie il mio animo di fiducia, ed forza ai miei intendimenti. Questa nobile Regione che stata sempre un
esempio morale allo Stato italiano, non pu ancora oltre patire l'oltraggio della violenza mafiosa che insanguina e corrompe, che paralizza e divora e diffama nel
mondo il nome della buona gente siciliana!
Fece una pausa e stette con gli occhi chiusi. lo profittai per dare uno sguardo fulminante intorno e capire
con chi stesse parlando, ma non c'era nessuno, e in
quell'attimo il presidente riapr gli occhi con un altro gesto veemente e il dito puntato verso l'alto:
In questa fedele collaborazione alla Giustizia ci soc
correr l'intera onest dei nostri funzinari, l'adamantina moralit dei nostri uffici ... !
lo avevo alzato un dito timidissimo, e il presidente rimase levato sulla punta del piede:
Ella non il nuovo prefetto di ferro inviato dal Quirinale?
lo sono solo il giornalista che aveva chiesto una breve udienza ...
Rimase a fissarmi per trenta secondi con una strana
dolcezza, ci fu uno zigzagare di odio sulle sue pupille,
ma egli lo fece subito sprofondare nel buio delle narici.
Sedette sulla poltrona dirimpetto a me, con quelle
candide mani sul tavolo, e per trenta secondi continu a
fissarmi. Fece un sussurrio:
Prego! '
-Vorrei permettermi di chiederle quali sono i programmi immediati della Regione per i prossimi anni ...
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I Siciliani 64
Politica
Stavolta davvero mi spaventai perch un balzo improvviso con il pugno levato in alto e una voce che pareva Gassman:
La gente emigrata torner in Sicilia a coltivare la terra, i cari manovali, braccianti, contadini, che lavorano
fieramente nelle miniere tedesche e nelle piantagioni australi, che portano alto il nome della Sicilia, avranno orgoglioso lavoro nell'isola, artefici anche loro, anzi i primissimi cari, artefici della rinascita agricola siciliana!
Si plac con un sospiro di dignit soddisfatta, e soffi
sdegnosamente dalle nari. Mormor:
Ma scherziamo ... !
Sedette e io sussurai ancoI;a una domanda:
-La cultura ... ?
Era eccezionale la mobilit dei suoi lineamenti, come
essi trascorrevano dallo sdegno alla fierezza, dalla amabilit al dolore, dalla collera alla meditazione sofferente. E questo fu appunto l'atteggiamento che assunse alla
domanda:
Aspettavo questa parola! Cultura. Magica, solenne,
delicata, austera parola in cui si compendia tutta la civilt di un popolo. Cultura punto primo del nostro programma di governo: cultura morale e cultura fisica poich vogliamo che le nuove generazioni crescano erudite
e forti, sapienti e tuttavia vigorose! E allora mi consenta
illustre dottore, affinch possa riferire a tutti: le tre universit di Catania, Messina, Palermo avranno grandiosi
laboratori di ingegneria, chimica, scienza nucleare ed altres colleges nei quali potremo ospitare migliaia di studenti dall' Africa e dal Medioriente. le accademie d'arte
avranno i grandi maestri del colore e della grafica. Gli
opsedali i clinici pi illustri, i Musei saranno rimeSSI a
nuovo, ed avremo una biblioteca in ogni comune, anche
nelle zone pi remote dell'isola, fra i casolari dei villici,
si dovr poter leggere un testo di Shakespeare o un trattato di Alberoni. E accanto alle biblioteche vogliamo i
campi di basket, le palestre dove la giovent possa ritemprarsi dopo le fatiche dei campi, e piscine di misure
agonistiche che servano per giusto refrigerio e allena, menti di mezzofondo. O lei pensa che soltanto i tedeschi
dell'est debbano primeggiare nel nuoto e i sani virgulti
contadini non abbiano forza e destrezza pari alle speninze olimpiche? io sogno il giorno in cui un bracciante
di Palma di Montechiaro correr i cento metri e un pecoraio dei Nebrodi scaglier una pietra, pardon, il disco
a duecento metri.
Era tale l'impeto oratorio che si afflosci privo di
fiato, divenne pi piccolo, le mani si ritrassero dentro le
maniche e la testa gli scomparve un po' nella giacca. Accorci incredibilmente di statura, dal colletto gli emergevano soltanto gli occhiali. lo sussurai la domanda
proprio un pispiglio:
-Signor presidente, e i soldi?
Quali soldi?
.
- Per queste mirabili imprese vi avvarrete di quei cinquemila miliardi che avete accumulato negli ultimi due
anni e tenete custoditi nelle banche!
Che c'entra? Noi variamo i programmi, i soldi che
c'entrano?
Politica
I Siciliani 65
*"
I Siciliani 67
I Siciliani 68
. implicate o sfiorate da vicende giudiziarie che ne hanno forse compromesso l'immagine o che, pi realisticamente, hanno provocato un certo
rallentamento nell'erogazione dei
contributi regionali di cui hanno beneficiato fino ad oggi non solo i cavalieri del lavoro, ma anche tanti altri imprenditori siciliani. Negli uffici
della Regione infatti dopo l'apertura
di un procedimento giudiziario a carico del costruttore Carmelo Costanzo e della inchiesta dell'assessorato al Territorio in relazione all'appalto del Palazzo dei Congressi di
Palermo, una certa impaurita cautela ha sostituito la tradizionale "faciloneria" nell ' erogazione dei fondi
pubblici .
Rallentato il funzionamento della
macchina regionale in conseguenza
degli scandali scoppiati subito dopo
la morte del generale Dalla Chiesa,
l'imprenditore "assistito" si scoperto: cio il suo potere fondato
sull 'utilizzazione capillare dei contributi regionali e nazionali ha vacillato mettendo a nudo le manchevolezze del sistema politico-economico
siciliano. Presto, forse, tutto torne-
r come prima (la "normalizzazione" gi lentamente in atto), ma ci
che successo in Sicilia negli ultimi
mesi (omicidio Dalla Chiesa, incriminazione di vasti strati dell'imprenditoria privata, sospetti di coinvolgimento di alcuni grandi imprenditori in clamorose vicende di corruzione e di mafia) devono far riflettere anche sul tipo di economia, di
struttura economico-politica che ormai si consolidata in Sicilia, sulle
deleterie conseguenze che questa
struttura ha riprodotto sulle sorti di
5 milioni di siciliani e in generale sulla evoluzione della intera economia
isolana.
Insomma, che cosa l'economia
siciliana? Quali sono le regole che ne
caratterizzano la struttura? Quale
l'incidenza del fattore morale su
quello economico?
Circa un mese fa sono stati resi
noti i primi dati, relativi al primo semestre dell'82, della situazione economica siciliana; i disoccupati sono
aumentati (sono dati elaborati
dall 'ufficio studi e programmazione
del Banco di Sicilia) quasi del 100070
rispetto allo stesso periodo del 1981;
il numero delle persone in cerca di
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Politica
I Siciliani 71
Politica
I Siciliani 72
Sicilia
ultima
colonia
L'economia siciliana, anzi lo
stesso destino siciliano, sono certamente sconvolti, da cause storiche perfettamente identificabili:
la mafia che divora e insanguina,
l'avidit del capitalismo settentrionale che ha predato e saccheggiato, la devastazione ecologica
del territorio, la degradazione totale dell'agricoltura, infine la crescente emigrazione che ha immiserito definitivamente la grande
forza umana del Sud. Al di sopra
di ogni causa storica c' tuttavia
sopra tutto la incapacit politica
dei siciliani a governarsi, cio a
decidere, scegliere e realizzare il
proprio destino.
Quando nel dopoguerra, per
porre finalmente rimedio ai problemi drammatici della Sicilia,
venne concessa l'autonomia regionale, lo scopo politico fu appunto quello di dotare la Sicilia
di uno strumento civile, il pi alto e indipendente, che consentisse
finalmente ai Siciliani di guardare con occhio sereno la propria
realt, riconoscere i propri problemi e con paziente intelligenza
impostarne la soluzione. Si pensava giustamente che, finalmente
liberi di stare dentro la storia, i
Siciliani sapessero mettereJinal-
Politica
I Siciliani 73
politica
, Siciliani 74
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Politica
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I Siciliani 76
Cultura
di Vincenzo Consolo - - - - - - - - - - -
La Ducea di Bronte
non pi dei Nelson
Finalmente
liberi
i sudditi
Siciliani
. ' ,-.
v'! Ne E.~
:;~ij:~:?i~~~<.;'~ .:~".
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CON soL O
(
inchiostro
trascorsi di lady Hamilton tutti gli storici sono concordi, e anche sul morboso affetto della regina per
lei .
Il 22 gennaio 1799, a Castel Santelmo, nasce la Repubblica napoletana, per merito dei rivoluzionari illuministi, di Cuoco, Caracciolo, Pignatelli, Serra,
Carafa, Cirillo, Eleonora Fonseca. Repubblica che,
come un sogno, durer poco, solo sei mesi sopraffatta dalla reazione dei Borboni, aiutati dalla soldataglia del cardinale Ruffo e dalla solita flotta inglese.
Caracciolo viene impiccato a un albero della fregata
Minerva; la poetessa Eleonora de Fonseca Pimentel
sale anche lei sul patibolo pronunciando la frase latina: Forsan et haec olim meminisse juvabit (Forse
un giorno giover ricordare anche queste cose).
Ferdinando I, per ringraziare Nelson dell'aiuto
prestatogli, lo nomina duca di Bronte e gli concede i
feudi sulle falde dell'Etna ch'erano del convento benedettino di Santa Maria di Maniace, del comune di
Bronte e dell'ospedale di Palermo. L'investitura avviene durante una fastosa cerimonia al Palazzo reale
di Palermo Nella sala della reggia, addobbata come il
tempio della Glora, Nelson viene incoronato d'alloro
da uno dei figli di Ferdinando, il principe di Salerno,
.e poi il re stesso gli consegna una ricchissima spada e
il foglio della nomba a duca. Anche se non sapeva
bene dove fosse esattamente Bronte, Nelson conosceva gi bene la Sicilia, e dell'isola aveva un dolce sapore in gola. Era stato l'amiraglio infatti a fare la
fortuna del suo connazionale lohn Woodhouse, pioniere, insieme a Ingham, della produzione del marsala, ordinandogli, dopo la battaglia di Abukir, una
grossa partita di quel vino per la flotta. E ancora,
l'anno successivo, cos scriveva Nelson a lord Keith:
Ho preso accordi col signor Woodhouse di Marsa
la, in merito alla fornitura di cinquecento pipes di vino, da consegnare alle nostre navi a Malta, al prezzo
di uno scellino e cinque pence al gallone ( .. .) Il vino
cos buono, che degno della mensa di qualsiasi gentiluomo, e sar una vera manna per i nostri
marinai . E non solo acquista il vino, ma fa anche da
agente pubblicitario al produttore inglese suggerendogli di chiamare quella particolare qualit di marsala Bronte Madeira. Gli piacque il vino e gli piacque
tanto quel nome Bronte, uno dei Ciclopi, fabbricante
delle saette di Giove, che si firmava Bronte Nelson o
Bronte and Ne/son. E non solo a lui piaceva quel nome, ma anche ai suoi ammiratori. Come il reverendo
Patrick Prunty, padre delle tre scrittrici Emily, Charlotte e Anne, che in onore di Nelson cambia il proprio cognome con quello di Bronte. E, del resto, la
scelta di quei feudi era stata fatta da Ferdinando stesso solo per il nome Bronte. Questo titolo va bene
disse, e non si sa se andava bene per il mito del Ciclope semidio o perch malignamente pensava all'unico
occhio del Ciclope e all'unico rimasto a Nelson. Ma a
Bronte Nelson non mise mai piede e, dopo la sua
morte, neanche il suo erede, il fratello reverendo
William Nelson. Solo nel 1835, la figlia ed erede di
questi, lady Charlotte Bridport, fu la prima dei pro-
prietari a mettere piede nel castello e sul feudo di Maniace. Ma rimase cos sconvolta dalle difficolt del
viaggio in lettiga, dall'apocalittico paesaggio vulcanico e dai racconti di terribili atrocit commesse dai
siciliani durante i moti del 1820, che scapp via giurando che non sarebbe mai pi tornata in Sicilia.
Ma come nasce questo casale, divenuto poi castello, e questa chiesa, divenuta abbazia, di Santa Maria
di Maniace, a pochi chilometri da Bronte? Il fondatore il bizantino Giorgio Maniace. Agli ordini
dell'imperatore di Bisanzio Michele Paflagone, tenta
la riconquista della Sicilia occupata dai musulmani.
Vince alcune battaglie contro l'esercito di 'Abd Allah, ma perde la guerra. Anche perch i Normanni,
suoi alleati e sottoposti, gli si schierano contro e
prendono il sopravvento. Maniace finisce decapitato
e la sua testa, in cima a una lancia, viene portata per
le vie di Costantinopoli. In ricordo d'una vittoria
contro i musulmani sui declivi dell'Etna, aveva fondato un paese che prese il suo nome. Nel 1173, la regina Margherita, moglie di Guglielmo I, presso il
paese di Maniace, sulla sponda del fiume Simeto, fa
erigere un cenobio di padri benedettini e la chiesa di
Santa Maria, che papa Alessandro III fa elevare ad
abbazia. L'ultimo abate di Maniace, Rodrigo Borgia, quello che diverr papa Alessandro VI, rinunzia
all'abbazia (alle terr dell'abbazia) in favore
dell'Ospedale di Palermo. Questa la prima spoliazione ai danni dei brontesi. I contadini di Maniace,
non avendo pi dove coltivare e pascolare, si spostano in massa a Bronte. Da qui comincia la lotta dei
brontesi contro i padroni di Maniace per riavere le
terre, lotta che culmina, dopo quelli del' 48, coi fatti
clamorosi del 1860.
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Cultura
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I Siciliani 80
Economia
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Sino a pochi mesi or sono sul piano scientifico si dibatteva il ruolo, la capacit, la condizione generale, insomma, del sistema imprenditoriale siciliano. Al fondo
si scontravano due posizioni. La prima assumeva la certezza che in Sicilia, come peraltro, nel resto del Mezzogiorno, si era ampiamente superata la fase dell'accumulazione primitiva, grazie ai flussi di risorse finanziarie
del Nord del Paese e che, pur non essendo in presenza di
tutte le precondizioni dello sviluppo capitalistic, si poteva certamente parlare di un tessuto imprenditoriale.
L'altra posizione, condivisa da chi scrive, al contrario
sosteneva che se anche si potevano constatare alcune
delle precondizioni dello sviluppo non era certamente il
caso di parlare di tessuto industriale o imprenditoriale.
A questa posizione spesso si contrapponeva l'affermazione che non era dunque spiegabile il largo numero di
cavalieri del lavoro che la Sicilia, ma soprattutto Catania, poteva vantare. Una presenza, quest'ultima, che
veniva a confortare l'ipotesi di una capacit e di una inventiva non certamente levanti ne ma consolidate su capacit largamente remunerate. Questi i termini, assai
semplificati, di uno scontro fra intellettuali siciliani tutto giocato su quello che i manuali definiscono le "precondizioni" dello sviluppo
Ahim, le ultime vicende hanno fatto piazza pulita
del dibattito scientifico, riproponendo davanti agli occhi degli increduli quelle che sono le vere condizioni primitive ed attuali della accumulazione e delle fortune di
un sistema che poggia sul piano politico come su quello
economico su una serie di condizioni, o meglio di condi-
Economia
essere anche fattori che limitano l'incidenza del sottosviluppo ma la loro presenza non di per s sintomo di
sviluppo.
E d'altra parte, cos come abbiamo potuto assistere
allo sfascio dei grandi poli di sviluppo e subire il ricatto
occupazionale derivante proprio dal loro sfascio, cos
abbiamo potuto assistere alla debolezza intrinseca dei
gruppi facenti capo al cavalierato. Parlare di impresa
basandoci solo sulla loro dimensione economica o sul
loro grado di interrelazione con il sistema di potere dopotutto una pia illusione scarsamente compatibile con
corrette analisi aziendali. L'impresa moderna cosa del
tutto diversa anche se bisogna evitare il gusto tipico degli straccioni di affermare che tutto quello che dentro
il "palazzo" dell'impresa siciliana, dei cavalieri e non,
tutto da buttare o, come oggi si ama dire, mafioso.
Le sillogi socio-politologiche sono infatti come i fumetti, tutte finalizzate. Il rapporto tra impresa e mafia
pu essere diretto solo nei film d'avventure. Nella nostra regione tutto mediato da una serie di passaggi nei
quali burocrazia, corpi dello Stato, soggetti politici non
sono solo spettatori disinteressati ed i passaggi troppo
veloci, nelle analisi, non sono utili a nessuno.
Elio Rossitto
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'afelio
I
come
IIn teorema
I
III
el
Anzitutto:
quello che state leggendo.
Inchieste, attualit,
spettacolo, cultura, sport
I Siciliani: una rivista
che non seconda a nessun'altra
in Italia. Una rivista che anche
un libro da conservare come memoria
di tutto ci che degno
di essere ricordato in questi anni:
in Sicilia e fuori
Gente di rispetto
di Giuseppe Fava:
uno dei classici
della letteratura
siciliana
contemporanea
l'omaggio per
i nostri abbonati
di quest'anno:
un libro per
andare a fondo
nel teorema
della mafia
III
III
uonl
ICllanl
III
Il
III
III
VI
III
Il quarto motivo
la Sicilia.
Adesso la Sicilia
ha la sua rivista.
Vale la pena
di sostenerla!
Giuseppe Fava
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I
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I D anno (+ 1 libro)
1 - .-
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I Siciliani 86
Attualit
Sull'assassinio
di mio padre
un buraHinaio
tira le fila
Abbiamo incontrato Rita Dalla Chiesa, figliola del generale assassinato a
Palermo, ad Assisi in occasione di un convegno sulla pace indetta dalla Cittadella di Assisi. Abbiamo chiesto ed ottenuto dalla giovane donna questa intervista in esclusiva nella quale Rita Dalla Chiesa riferisce alcuni particolari di
eccezionale interesse ai fini delle indagini per la individuazione di mandanti e
killer dell'atroce delitto che ancora fa tremare l'Italia. Rita Dalla Chiesa,
giornalista professionista, una bella donna, con un viso molto dolce e due
splendidi occhi azzurri.
di Lillo Venezia
Il
Attualit
fidiamo nell'opera del giudice Falcone, l'unica persona, in questo momento, sulla cui intelligenza e dirittura noi crediamo per il prosieguo
delle indagini . Ed in questo speriamo di avere anche l'appoggio della
stampa; nessuna fiducia invece sulle
forze politiche: dopo i tanti discorsi
di rito, esaurite le classiche lamentazioni funebri oramai si sono rintanate. I loro problemi san ben altri che
la giustizia. nostra ferma intenzio~e comunque in ogni modo e con
tutti i mezzi, portare avanti questa
battaglia di giustizia, perch mio padre, cio Jq memoria di mio padre,
non venga abbandonata, cos come
egli venne praticamente abbandonato da vivo. Proprio nel corso dei funerali ho potuto toccare con mano
la solitudine in cui si trovavano pap
ed Emanuela.
- Torniamo per un attimo alle indagini, al f amigerato supertestimo
ne! Quale fu la sua idea subito di
questo personaggio incredibile, letteralmente emerso da sottoterra in
quella famosa intervista al Giorno?
Per dire la verit, io diffidai immediatamenteo di questo Spinc:li,
cos come aveva diffidato il primo
m'agistrato, Agata Consoli, cui era
toccato di condurre l'inchiesta
sull'assassinio di mio padre e di
Emanuela. E proprio per questo
motivo cio per non avere ritenuto
veritiero il testimone, venne esautorata. D'altra parte la stessa presenza
di questo superteste alla trasmissione televisiva di Biagi sulla mafia, il
modo teatrale con cui questo personaggio fece la sua apparizione, il
modo in cui pose il suo problema,
aumentarono la mia perplessit sulla
sua persona. A quella trasmissione
che fu interrotta prima del dovuto,
forse per un intervento brutale da
parte di qudche ministro il quale temeva che si stessero dicendo troppe
cose e nel modo pi pericoloso per
lo stesso governo , partecip anche la
signorina Pisa il cui padre era stato
assassinato a Palermo dalla mafia.
Ebbene, prima della trasmissione,
questa signorina disse a Biagi che si
dissociava da quanto affermato in
precedenza da Rita Dalla Chiesa e
dalla vedova Terranova sulla esistenza della mafia e che non riteneva
di dover parlare di mafia . Alla fine
infatti si limit a leggere un breve in)
I Siciliani 88
tervento scritto dall'avvocato Vento, anche lui presente in trasmissione, e che nel passato aveva assunto
la difesa di presunti mafiosi nel processo di Reggio Calabria. In ogni caso c' un particolare incredibile: Cio
assurdo, antigiuridico, per non dire peggio che le dichiarazioni di un
supertestimone su un delitto che ha
sconvolto la nazione vengano controllate soltanto dopo tre mesi; ed
ancora pi irresponsabile che il
prefetto De Francesco, capo dei servizi segreti, possa dichiarare tran quillamente lo lo sapevo. Come?
Tu sei il capo dei servizi segreti, sei il
prefetto di ferro, sei il comandante
in capo della lotta contro la mafia,
sei l'uomo che dovrebbe sapere pi ,
meglio e prima degli altri, e stai in silenzio. Come? Tu sai che questo famoso s:Jperteste c:he ha inchiodato le
indagini giudiziarie in una direzione
obbligata un imbroglione, e se non
lo sai ne hai per legittimo sospetto,
e te ne stai zitto? E non ti viene in
mente che tutto questo affare possa
essere stato montato ad arte per imbrogliare le carte, deviare le indagini, far perdere tempo prezioso? A
questo punto diventa legittimo il
mio sospetto che ci sia in atto una
grande manovra per ritardare le indagini . La comparsa folgorante di
questo Spinone, un lanzicanecco da
tre soldi, potrebbe essere veramente
una mossa che non viene dalla men te malata dell'uomo, ma da molto
pi lontano. In effetti chi ha organizzato tutto questo ha avuto ragione: praticamente le indagini, dopo
tre mesi ripartono da zero. lo lo sapevo, ha detto De Francesco, bravo! Ma allora perch non ha parlato
o fatto qualcosa prima? Sono ormai
convinta che esiste un burattinaio
che tira le fila di tutto quello che
succede in Sicilia.
- Lei cos afferma che se ci fosse la
volont, intendo la volont soprattutto politica, si potrebbe arrivare
non solo all'assassino materiale, ma
addirittura al mandante dell'assassinio di suo padre. In altre parole, e
I Siciliani 89
I Siciliani 90
Attualit
ni di mio padre, che proprio per dare minori possibilit ad eventuali attentatori, stava gi approntando un
appartamento a Villa Paino. Mi ricordo che quando mi disse che si trasferiva a Palermo a combattere la
mafia, mi venne l'angoscia, cosa che
non avevo provato nemmeno quando cOminci la lotta contro le BR,
perch quella era una guerra, mentre
la lotta alla mafia era ed una cosa
.indefinibile. Lottare contro chi?
Contro quali fantasmi? Pap, gli
dissi, non andare, se vuoi combattere la mafia, comincia da Roma.
- Come ha vissuto tutta la vicenda?
Come figlia l'ho vissuta male.
Non ho visto mio padre nell' A 112,
per sono andata in via Carini ed ho
visto quei grossi fori sui muri. Non
ho nessuna intenzione di accettare
questo tipo di morte e cos pure i
miei fratelli. Non la vendetta che
cerco, e questo voglio sottolinearlo,
ma solamente anche se pu sembrare una frase fatta, giustizia e solo
giustizia. Come figli siamo stati
doppiamente colpiti: e perch figli e
perch cittadini.. E come tali sentiamo tanta rabbia dentro perch han
I Siciliani 92
Medlcma
MEDICINA
di Stefano Bruni
L'insufficienza venosa
Come
prevenire
le vene
varicose
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Medicina
tro o cinque citt italiane che vanta una tradizione. an- . fase conclamata la terapia spesso soltanto sintomatigiologica sin dal tempo del prof. Condorelli, coltivata
ca.
La pillola anticoncezionale, vero che porta ad i:v.?
sino ad oggi dalla 2 a Patologia Medica dell'Universit
Alla domanda cos posta, rispondo di no; esistono
diretta dal prof. Tamburino , tradizione angiologica culnumerosi studi, alcuni in corso, ai quali partecipa anche
minata, tre anni fa, nell'istituzione dell'unica Scuola di
il nostro gruppo , che non hanno ancora dato una rispoSpecializzazione in Angiologia Medica esistente oggi in
sta chiara sull'argomento; gli anticoncezionali, sembraItalia, e recentemente nella attivazion-e della Cattedra di
no predisporre alla trombosi venosa, e pertanto sono
angiologia anche per il corso di laurea, alla quale stato
controindicati nell'i. v. ove gi esiste un rallentamento
chiamato uno degli aiuti del prof. Tamburino, il prof.
della velocit dei sangue, ma il contrario non si pu
O.M. Andreozzi. AI prof. Andreozzi abbiamo rivolto
scientificamente affermare.
qualche domanda sul tema di questo argomento trattato
Il trattamento vero e proprio su quali principi.si basa?
nella nostra rubrica medica.
In ordine di importanza: se l'i.v. conclamata, se soProf.Andreozzi, cos' l'insufficienza venosa?
no gi comparse varici, il trattamento chirurgico (a
Alla lettera, il deterioramento della funzione venosa
patto che il circolo profondo sia buono); se si ancora
degli arti, che quella di riportare il sangue dai tessuti al
nella fase iniziale o poco avanzata, il trattamento sar
cuore, il ch, com' facile intuire, avviene contro la formedico, ma non elettivamente farmacologico. Si dovr .
za di gravit, che tende a far ristagnare il sangue in basevitare la stazione eretta statica prolungata e si dovr
so.
passeggiare a lungo e spesso; questo il presidio pi imCome avviene il ritorno venoso?
portante, ed un esempio calza benissimo; com,nessi,
Vari sono i fattori che lo regulano : innanzi tutto il coparrucchieri, chirurgi, portalettere, lavorano tutti in
siddetto cuore periferico, cio i muscoli delle gambe che
piedi, ma mentre i primi tre sviluppano frequentemente
spremono le vene durante il cammino; il torchio toracoi. v., il portalettere no. Inoltre vanno corretti il sovrapaddominale, un semplice meccanismo di altalene prespeso e l'obesit, importanti fattori predisponenti.
sorie perfettamente sincronizzate con le fasi del respiro,
I farmaci e le calze elastiche si usano?
che aspira il sangue nei grossi collettori venosi toracici e
Flebotonici e flebotrofici sono indicati, ma come
addominali; infine le valvole venose che impediscono al
completamento alle norme fisiche cui ho accennato prisangue di tornare in basso e frazionano la colonna idroma, per cicli di terapia variabili da caso a caso; sulla
statica, riducendo la pressione laterale sulle vene ed imcontenzione elastica i pareri sono discordi, personalpedendo la dilatazione. L'i.v . si instaura quando questi
mente non credo esista una regola fissa, la scelta di tale
meccanismi si deteriorano; se si cammina poco e male,
presidio va fatta caso per caso, ma su uni cosa insister
se si sta a lungo in piedi, se i collettori addominali sono
sempre, la calza va prescritta dall'angiologo, personalcompressi, come nell'obesit, se le valvole non funzionano.
mente, sulla base della misura della pressione venosa ortostati ca e ortodinamica, del sovraccarico cio che le veMolti si chiedono o ritengono che sia una malattia
ereditaria, lo realmente?
ne sopportano durante il lavoro, senza demandare al
commerciante la scelta, in questo caso s che sar semEreditaria in senso stretto no; si eredita la costituziopre dannosa .
ne flebopatica, la predisposizione se un soggetto ha un
Esiste la possibilit di una prevenzione?
habitus flebopatico, .e diviene obeso o sedentario, o
Si, nei limiti cui alludevo prima del riconoscimento
. esercita una professione a rischio, molto frequentamenprecoce della: disfunzione, si tratta quindi di timi prevente svilupper un'insufficienza venosa.
zione delle complicanze; in altro senso no, poich la
possibile n riconoscimento precoce?
causa principale della i. v. legata alle stesse abitudini di
Sino ad un decennio addietro, si vedeva il malato a
vita della specie umana; l'uomo, infatti, non nato bimalattia conclamata; l'avvento del doppler, tecnica
pede, ma un quadrumane che si messo a camminare
d'esame assolutamente incruenta, ma di grande affidaeretto, costringendo gli arti posteriori divenutiinferiori
bilit, in mani esperte, consente oggi di riconoscere, mediante la misura delle pressioni venose, il momento di
ad un lavoro cui non erano abituati ed al quale si sono
dovuti adattare loro malgracio:
.
passaggio dalla fase di predisposizione a quella di malattie in fase iniziale, l'unica in cui possibile tentare un
Stefano Bruni
trattamento . con qualche possibilit di successo ; nella
nato Pirelli.
E oggi si evolve con due
nuovi pneumatici che migliorano
il rendimento del vostro trattore :
TM 200 e TM 300, i pneumatici
della terza generazione Pirelli .
TM 200: grande rego~rit
d'usura e quindi pi lunga vita
IA E LLI
SERIE AGRICOLTURA
TM300
MARZO
e per il numero di
stiamo gi lavorando a queste inchieste
Mafia
e camorra:
alleanza
o guella?
Cosa rappresenta
no realmente, oggi,
la mafia e la ca
morra, quali sono
le differenze socia
li, politiche e uma
ne? E quali sono le
mappe attuali della
mafia e della ca
morra, quali colle
gamenti esistono
con la politica, chi
sono i personaggi
pi potenti?
Le mani
su Palermo
La storia della con
quista politica e
mafiosa di Paler
mo, con il "sacco"
della citt, il conti
nuo degrado degli
ultimi vent'anni: chi
sono i colpevoli?
Come si giustifica
no?
inoltre, fra gli altri servizi, La Sicilia un arsenale nucleare, i missili atomici della Nato verranno nascosti su
tutta l'Isola: la base di Comiso probabilmente soltanto
uno specchio per allodole; Lo scandalo Isab ovvero la
corruzione, l'inquinamento e l'omert per realizzare
l'ennesima lingua di fuoco e di veleno nella rada di Augusta; Gli stranieri poveri, la buffa storia di alcune
squadre siciliane di quarta serie che hanno assoldato
vecchi giocatori stranieri raccattando li da ogni parte del
mondo; Cavalieri non si nasce, ovvero i cavalieri di Catania al contrattacco; Vincino in Crokodile,un inserto
di sedici pagine di satira ed umorismo.
La decadenza del
cinema italiano,
borghese, banale,
volgare: pochissimi
i registi di serie A,
tutti gli altri navi
gano in "B" e "C"
fra "Pierini", luci
rosse e commedie
all'italiana. Chi so
. no i protagonisti di
questo disastro?
rellocesso
in serie III"
r\O C
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Quella genie
felice
di FI icudi
di Riccardo Orioles
Foto di Tano D'Amico
I Siciliani 98
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I Siciliani 101
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I bambini di Filicu
di non sono pi
belli dei bambini di
Paierm(l o di Geno
va. Ma sono i bam
bini di Filicudi, ed
hanno gli occhi
pieni di mare, soli
tudine ed allegria,
le ginocchia sbuco
ciate, i sandali bru
ciati dalla polvere
delle trazzere e dal
sale. Il santo passa
e loro lo seguono
lentamente con lo
sguardo. Solo p'er
pochi istanti
I Siciliani 112
Passata la festa il
santo torna sul suo
altare di marmo, in
chiesa, i vecchi
tromboni di ottone
rientrano nell'arma
dio avvolti in panni
di velluto, il sole
sempre pigro, sfot
tente, il mare una
tavola. Dormire. Mi
lano ancora lon
tana
GRAZIE
ABBIAMO IL VIZIO
DI CONSUMARE MENO
Il seg reto dei bassi consumi Valva sta nella proverblale quallta e nella avanzata tecnologia del SUOI veicolI. motore
tu rb oalimentato med iante gas di scarico In grado di fornire potenza e coppia motrice molto elevate e Il perfetto equilibrio della
catena cinematica interamente progettata e costrUita dalla Valva Questi ed altri fattori (1I1Sleme con I accu rato programma di
manutenzione System Servlce ) contribuiscono a ridurre I consumi speCifiCI fino il Ilveiti !),,~S:SSlml
I Siciliani 114
I
mezzi di concession
COOPERAZIONE
mensile
Lega Naz. Cooperative e Mutue
annuale
Lega Naz. Cooperative e Mutue
bimestrale
Ass. Naz. Coop. di Abitazione
Agricole
PICCOLA IMPRESA
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mensile
Conf. Nazionale Art igianato
DONNE
Il.W'''UIE~' O
fltl lE DON'NE
F.UPOCIT1CA:
mensile
U.D.L
efre
mensile
Femminista
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P.S.L
annuale
Amici dell'Avanti
ICO le
certo
DISTRIBUZIONE
DISTRI BUZIONE
MOD ERNA
.INDACALI
ENTI LOCAU
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I Siciliani 116
Costume
Il net-worte
colonizza
~ l~ le Tv private
~~: siciliane
.
Costume
ASPETTANDO
LA LEGGE
Mauro Bubbico, presidente democristiano della Commissione Parlamentare di vigilianza sulla RAI tv
ha addirittura proposto la formazione di una "Costituzione dei mass
media", cio una discussione e un
accordo fra tutti i partiti, comunista
compreso, per stabilire le regole del
sistema radiotelevisivo. Vito Scalia,
sempre democristiano, presidente
della FIEL, ha proposto uno stralcio del progetto di legge Gaspari.
Ma il ministro ha fatto sapere che
c' poco da stralciare. trascorso
cosi anche 1'82, anno sesto dalla
sentenza 202 della Corte Costituzionale, senza che venisse alla luce una
qualche legge di regolamentazione
per l'emittenza privata. E meno male che per tutti si tratta ormai di
"un 'esigenza improrogabile"!
A sfogliare i giornali di tre quattro anni fa ci si mette sull'avviso:
non credete ai titoli e alle dichiarazioni. Gi nel '78 si trovava: "Tv
private, la legge pronta", "
pronto il semaforo per le vie
dell'etere" e similia. Era il tempo di
Gullotti. Gi l'anno precedente, il
collega predecessore Colombo, dichiarava al "Tempo": Entro l'anno sar pronta la legge. Sono trascorsi appena cinque anni.
Costume
UN NUOVO
NETWORK
Sorprese per l'anno nuovo? E
perch no - dice Orlando Branca di
Telecolor - Per esempio Telemontecarlo che si pu vedere su tutta italia. Ma non una sorpresa per 1'83.
Piuttosto per gli anni a venire. Per
l'anno appena cominciato, intanto,
certa la nascita di un nuovo network , Rete A, a met tra l'editore
Peruzzo (Penthouse, La mia casa) e
la Compagnie Luxeumbourgeoise de
Telediffusione, la societ che controlla Radiotelelussemburgo . La
nuova rete coprir subito l'Italia fino al Lazio. Sbarcheremo presto
anche in Sicilia dice per Peruzzo.
L'interesse della societ lussemburghese nasce dal lancio del satellite
per telecomunicazioni che RTL effettuer entro il 1985. Il satellite coprir una buona parte dell'Europa e
l'Italia del Nord. Intanto hanno
messo gi un piede nel nostro terri"
torio nazionale.
Siciliani 120
Costume
71 tiV
in Sidlia
Se la televisione diventa sempre pi un mezzo per vendere
pubblico agli inserzionisti pubblicitari, come diceva un manager americano, facilmente
comprensibile l'importanza che
oggi ri vestono i dati sull'ascolto,
Spesso contrastanti in passato
perch non si teneva conto della
differenza di metodologie e di
scopi delle indagini.
Il 1983 sar un anno decisivo
per le rilevazioni dell'ascolto.
Infatti il prossimo marzo segner l'avvio del tv meter RAI, uno
strumento elettronico che registra i cambiamenti di canale sulLE TV PRIVATE IN SICILIA
Distribuzione per provincia
Palermo
Catania
Messina
Ragusa
Trapani
Siracusa
Agrigento
Caltanissetta
totale
17
12
9
8
8
7
7
3
71
"* '*
286 .000
299 .000
632.000
329.000
162.000
113.000
Sicilia
Italia
1.619.000
1.330.000
830.000
9.470.000
14.790.000
8.590.000
I Siciliani 121
Cbstume
LA PUBBLICIT
AUMENTER
Chi non si infastidisce davanti ai
numerosi e frequentissimi spot pubblicitari che interrompono il film
proprio sul pi bello? Non solo i telespettatori ma anche gli stessi
registi/autori che in diverse occasioni hanno anche intrapreso azioni legali contro le emittenti (;:Ji spesso i
network) che infarciscono di detersivi e dentifrici le loro opere. Che le
interruzioni non piacciano a molti
provato anche da una ricerca condotta dall'Eurisko: il 51 % dei telespettatori non li gradisce per nulla,
il 20,2070 si "arrabbia e basta", addirittura un 3,8070 si "arrabbia e
pensa di non acquistare i prorlotti
Ma la pubblicit aumenter ancora. Secondo alcuni dati elaborati
dalla Publiepi, l'investimento pubblicitario nel settore delle tv private
ha subito nel 1982 un incremento
del 45,6070 e per il 1983 previsto
un ulteriore aumento.
,II
- Il ..
\:.-
-~
,/
;'.,~
tanto a Messina ha chiuso la societ
editrice di Telestretto ed rimasta
nel circuito solo la cooperativa di
gestione che, a questo punto, non
gestisce pi nulla. Stiamo aspettando - ci dice ancora Muscia da Siracusa - che gli amministratori di Telesiciliacolor decidano il potenziamento
e il rilancio dell'emittente. Con l'anno nuovo certo qualcosa ~i far'.
Nel frattempo, per, a TSC ;,ono rimasti solo gli amministratori, colpevoli secondo i pi, insieme con i padrini politici di marca democristiana, del fallimento dell'operazione, E
pi che di rilancio si parla sempre
pi insistentemente di vendita.
Anche io ho fatto la mia offerta
- ci dice senza remore Giuseppe Angelica, titolare dell'altro circuito regionale nato sempre un anno fa, Antenna lO, che, anche se non ancora
'esploso' ha dimostrato per maggiore consistenza. A chi gli d vita
breve Angelica replica con alcuni
fatti: Dopo Telesud, a Catania,
centro del circuito, ho comprato a
Palermo Tele 2000 per 400 milioni,
Nel corso del primo anno non c'
stata nessuna defezione, anzi da dieci le emittenti del circuito sono diventate tredici di cui una in Calabria, RadioteleCalabria, Fino a
questo momento - continua Angelica - tanti ,dei progetti che avevo era
I Siciliani 122
Il fuluro un
sistema misto
L
a centralinista spazientita. Assolutamente no, signora, lei non pu parlare ora con Pippo .Baudo. Sar
in trasmissione fra mezz'ora. Ma la signora insiste. La
folla cresce dietro la porta a vetri. Un signore in blu,
sguardo un po' spaventato, cravatta troppo stretta dice
Scusi, sono un concorrente, sono arrivato in ritardo.
Che faccio? Le porte si aprono e si chiudono, i ragazzi
bivaccano sulle scale. Ad Antenna Sicilia tutti cercano
alternativamente Pippo, il signor Baudo, il dottor Baudo, Pippuzzo.
Succede ogni marted, gi due o o tre ore prima che
vada in scena "I Siculissimi", lo spettacolo con quiz,
sponsor e premi vari che Baudo ha ideato e conduce assieme a Tuccio Musumeci. Ogni marted. amore per
Catania o fede nelle tiv private? Lui sfodera subito un
magnifico sorriso da presentatore Beh, all'inizio non ci
credevo molto, ma mi sono accorto che svolgono una
loro funzione, veramente stimolante. Per chi ci lavora
sono un eccezionale campo di sperimentazione e danno
la possibilit di usare un linguaggio molto diverso da
quello ufficiale. E anche chi sta a vedere si trova di fronte ad un tipo di spettacolo sganciato da forme canoniche
oramai collaudate come quelle della Rai.
J Siciliani 123
Carmelo Olivieri
oggi, ottant'anni
superati da un pez
zo: ma la sceneg
giata napolet ana
gli rimast a den
tra. In basso la lo
candina di uno dei
suoi spettacoli: ri
sale al 1930
AUQUSTEO
Venardi Il Luglio 1930 VIII
SPS:TTAOOI-ISSIMO
Lu Comp. d CAIt.toll i SCC'nt:ifill!c" La Promluua Mt.ffl/iono/H'
dlrt-tl3 t conJo tl il da
- OLIVIERODar~
Il Direltiuimo Roma-naDoli
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I OL.IVIERO
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upcrforiQ
I Siciliani 125
Spettacolo
Sono pi
di Mario Merola
di Giovanni lozzia
ARENA IRESIIVO
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a recitare
con lui
Vive ancora? Che bello! lo ricordo con tanto amore questo grande
uomo dedito al teatro, un vero professionista che faceva delle cose bellissime. lo stessa ho lavorato pi
volte nella sceneggiata con lui, in altri tempi ... A parlare l'attrice napoletana Pupella Maggio, che, in
occasione di una recente intervista
concessaci, veniva da noi informata
del fatto che Carmelo Oliviero, ancora oggi, ottantaseienne, sale di
tanto in tanto sul palcoscenico per
dare fuori tempo massimo un saggio
della propria bravura in quel popolarissimo genere che l 'ha visto fra gli
ir.discussi protagonisti in tempi ormai passati, ma che, tuttavia, non
ha consentito che il suo nome potesse aggiudicarsi una giusta posizione
di rilevanza storica, dal momento
che la sua arte non facilmente codificabile n tanto meno pu essere
inserita fra le esperienze pi tipiche
della sceneggiata napoletana.
Probabilmente le origini non partenopee - egli stesso tiene a precisare
di essere un catanese autentico, e,
nello stesso tempo, di possedere una
rara padronanza del dialetto napoletano - gli impediscono la collocazione fra i maggiori interpreti del genere; innegabile, per, il fatto che
Carmelo Olivi ero sia realmente una
personalit, la cui opera nota
non soltanto ai vecchi compagni di
lavoro, ma rimane ancora viva nella
memoria di molti, di quanti ancora
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I Siciliani 127
n', andai io e mi presentai come l'amministratore e dissi che non erano sceneggiate siciliane ma napoletane,
perch avevo artisti napoletani ma anche 'promiscui',
anche italiani, perch per esempio, facevo lavori come
Signorinella, Cosacchi. Il teatro m'u vliti affittari? Affittatimillu. Vogliamo tremila lire a sera; dieci giorni an ticipati. Aprii la borsa, chiddi vistunu i dinari e pensarono che il denaro lo incassavo. Ci diedero il teatro per
cinque giorni pagandoci mille lire al giorno. Debuttai
con Zappatore e per il primo spettacolo il teatro era pieno a met, nel secondo rimasero persone fuori ... E feci
quasi due mesi, cambiando tutte le sere lavoro, scenari e
anche artisti. Perch avevo quelli per i lavori in dialetto
e quel.li per i lavori in lingua. lo scrivo in napoletano,
parlo m napoletano, canto in napoletano e anche in italiano.
E a questo punto Oliviero intona Signorinella pallida, dolce dirimpettaia ... circondato da amici e ammiratori in un negozio di Piazza Mazzini che la domenica
mattina si trasforma in ritrovo per appassionati di antichit. Ma Oliviero recentemente tornato sulle scene,
quasi a voler sfidare il tempo e l'evoluzione del gusto.
Si, due anni fa con un lavoro di un altro amico, per
sempre aggiustato da me, ho fatto due serate al teatro
Sangiorgi. Poi feci Zappatore con il signor Cona al
'Don Bosco', dai preti, altri due giorni, tutto regolarmente esaurito, perch il mio nome richiama la gente
come se avessi ancora vent'anni. Ma non ho vent'anni!
- Lei ha debuttato a Catania?
Il primo debutto non stato a Catania, stato fuori
perch prima affiatavo la compagnia nei paesi, ci impa~
ravo a leggere e scrivere in napoletano e aspettavo che
loro parlassero e cantassero in napoletano. Quando erano gi pronti debuttai a Catania, all'Arena Augusteo,
d'estate all'Arena Gangi, poi in tutti i migliori teatri della citt. Facendo sempre denaro perch portavo artisti
importanti, portavo cantanti, ma quello che aveva la
voce ero io, ma io mi sentivo l'ultimo di tutta la compagnia perch avevo bisogno degli artisti che miglioravano le mie condizioni.
- Molto spesso artisti napoletani. Sembra quasi che ci
sia stato tra Napoli e Catania un gemellaggio artistico,
soprattutto teatrale. Anna Fougez, per esempio, cant~nte napoletana ha debuttato a Catania; Pupella MaggIO ha debuttato a Catania. A Catania negli anni '20, al
Teatro Sangiorgi per esempio, si tenevano recital di canzoni siciliane interpretate da esecutori napoletani. Come
mai?
d~ son? s:mpre stato un appassionato , ho sempre
ammIrato ~l d.Iale~to n~poletano, per a modo mio, pulit~ .. n?n mI p~acclOno ~ns~mma quelle cose da smargiassI. aIe, oh, Iammuncmm (e a questo punto Oliviero
urla ... ), non mi piacciono . lo usavo il "mezzo dialetto"
P~pella Maggio stette diversi anni con me, come Benia~
mI?O ed Enzo. Qu~nd? erano liberi dalla mia compagma, lavoravano SCIOltI. La compagnia bisogna rinnovarIa sempre ... Ora si fanno recite distaccate e non hanno perf~ttamen~e una cultura, non stanno sempre con
u~ ~?m.Ico>~ a?glUnge con nostalgia e continua: Tutti i
mIg<IO:~ artlS,tI e cantanti che ci sono stati a Napoli li ho
portatI lO. C era un ragazzo che incontrai a Napoli, che
I Siciliani 128
me l'hanno raccomandato . Era messo molto male, il padre era morto. lo lo portai in Sicilia insieme alla famiglia . un cantante che poi ha avuto molto successo. lo
gli insegnai a recitare e faceva tante sceneggiate mie, le
faceva a Napoli e i napoletani gliele facevano fare . Dica
lei chi , ci viene facile. Era Mario Abate con tutta la
sua famiglia.
- E i cantanti napoletani di oggi?
Gli spettacoli sono spettacoli senza conclusione, sono napoletani che cantano qualche canzone, dicono
quelle parole, . ai siciliani ci piacciono e
buonanotte ... Oggi vanno a vedere quelli che hanno visto in televisione. C' ora un bell'attore napoletano che
fa "Zappatore", che ha fatto pure pellicole, Mario Merola. bravo, un bravo cantante. Come recita s'arrangia, non Olivi ero e lo dice anche lui stesso.
- La sceneggiata in questi ultimi anni sembra essere tornata alla ribalta, attira ancora molti spettatori. Cosa
pensa di questo revival?
Veda la sceneggiata oggi desiderata e pure che vanno quattro attori cos, pigliati cos, il pubblico ci va. ma
ci va una ~ola sera ... La sera appresso non ci vanno. Non
come ai miei tempi.
- Forse perch lei intende la sceneggiata soprattutto
come recitazione. Oggi, invece, si canta soltanto.
Mario Merola fa soldi perch il cantante napoletano. La sceneggiata pecca, perch lui non pu fare molte
sceneggiate, ci vuole il personaggio del primo attore.
un bellissimo cantante napoletano, un bravo giovane
ma per la sceneggiata un colosso, non pu andare
- E la nuova generazione, Zappulla , D'Angelo, Moreno possono portare avanti l'eredit dei Cafiero - Fumo?
No, nemmeno per sogno. Sono solo cantanti d'attualit. Cafiero - Fumo stata una compagnia unica.
Raffaele Viviani ce n'era uno e Oliviero Ce n' uno solo
e basta! Perch Oliviero non badava a spese, se ad un
artista ci dovevo dare 300 lire, io gliele davo perch avevo un attore napoletano per accontentare il pubblico.
Quando qualcuno non piaceva al pubblico, allora uscivo io e cantavo io le canzoni napoletane. E poi facevo il
comico perch io sono nato come comico.
Oliviero continua la carrellata dei suoi ricordi: il pubblico, i successi. Il bilancio di una lunga vita artistica
tutto colorato di rosa. Senta io ricordo tutte belle le cose mie, perch quando in una piazza non ero stato, e io
facevo un contratto, gli impresari si comportavano come se mi facessero un favore. Per poi finiva che il favore glielo facevo a loro perch facevo uno, due mesi di
,pettacoli. Ai miei spettacoli venivano tutte le famiglie,
anche persone che avevano una certa cultura. lo pi che
altro, per, sono stato all'estero, fuori dalla Sicilia.
Quando venivo a Catania venivo a fare la stagione. Chi
mi voleva per fare quindici giorni, chi magari solo per
pochi spettacoli. A Catania c'erano quaranta teatri, tra
coperti ed estivi, e parlo degli anni' 18-' 19. lo ero soldato e continuavo a fare teatro. Poi mi riformarono per
una malattia, cos dicono. lo ero fissato che dovevo
cantare e loro invece non volevano che io cantassi e
quindi mi pigliarono per pazzo. Loro mi pigliavano per
pazzo, a me cos fecero un favore ... .
E Oliviero ride con soddisfazione, ricordando subito
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diventato uno dei vivai
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Il rugby
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I ragaol
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di Fabio Tracuzzi
Sorge proprio a due passi dall'aereoporto. Una carta da visita davve;0 poco edificante per una citt come Catania, una citt che ha nutrito
pretese industriali e di citt guida
del Meridione. Chi non conosce Catania, dunque, non conosce questo
"villaggio" che prende il nome da
una santa, Maria Goretti.
In realt il villaggio di Santa Maria Goretti per molti altro non che
un ghetto, uno dei tanti che stringono d'assedio Catania come San Berillo, villaggio S. Agata, Fortino ,
Nesima. Un ghetto, un centro abitato dove i piu fortunati abitano in
vecchie case popQlari, umide, con i
servizi in rovina, spesso addirittura
fatiscenti . Altri si arrangiano in baracche costruite con lamiere e cartoni. Luce e acqua corrente non sono
un bene di tutti anche se adesso
enormi palazzoni in cemento stanno
rose a Catania e in provincia. Adesso non subiscono la vita e il loro destino,ma ne sono diventati protagonisti. E dal ghetto il rugby catanese
si sviluppato oobastanza in fretta;
un'espansione lenta ma graduale
che soltanto adesso sta offrendo i
suoi frutti migliori . Spesso tecnicamente prodigiosi.
E grazie a questi giovani l'Amatori riuscita a centrare un obiettivo impagabile dal punto di vista
sportivo: schierare in massima serie
una squadra composta sempre da
giocatori tutti catanesi. Un traguardo mai raggiunto da nessun altro.E
il secondo posto conquistato nello
scorso campionato un secondo
posto tutto catanese, un secondo
posto conquistato grazie anche
all'apporto di giovani che senza
rugby oggi sarebbero forse ancora
per le strade a fare scippi o, addirittura, gi rinchiusi in galera.
questo certamente un miracolo
dello sport, un miracolo che quasi
nessuno conosce e che invece meriterebbe di essere portato ad esempio
di quanto possa dal punto di vista
della evoluzione, lo sport. Oggi
Santa Maria Goretti vive soprattuto
di rugby, questo sport entrato nel
sangue degli abitanti del villaggio.
Tutti ne conoscono le regok, tutti
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I Siciliani 137
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Discepolo di Francesco Saverio Nitti, coetaneo di Salandra e Facta, Fanfani Amintore fu anche compagno di baldoria e seminario di Luigi Sturzo, al quale fu legato da profonde affinit ecclesiali, sfociate
infine in odio mortale per ragione dell'abissale differenza di statura, e per una postilla canonica (Sturzo
infatti diceva: la nazione al servizio del cattolici, e il Nostro aggiungeva: i cattolici agli ordini di Fanfani). Ci fu anche un duello all'arma bianca che rimase negli annali della cronaca cavalleresca clericale:
co n una sciabolata Sturzo riusc appena a tagliare in due il cilindro da duello indossato da Fanfani e costui con un terribile fendente recise i lacci della scarpa all'avversario. Professore di diritto (celebre la sua
tesi di laurea: lo e il Papa), filosofo, pittore di crocifissioni e nature morte, scrittore, saggista, Fanfani
Amintore ebbe tuttavi una giovinezza travagliata da molte ambizioni (si ricordano sue esibizioni al circo Medrano: il clown pi piccolo del mondo). Ebbe anche una tempestosa vita sentimentale. Nella tarda
giovinezza, a quasi settant'anni, nutr una lunga e dolorosa passione per il giovane studente barese Aldo
Moro, segnata da continui recproci tradimenti e dtonciliazioni. In vedovanza ebbe un lungo e ambiguo
rapporto con l'alchimista Andreotti, e contemporaneamente con Togliatti, Nenni, Donat Cattin fino
all'ambigua attrazione per il malinconico giovinetto Forlani il cui abbandono segn una sua definitiva
maturazione sentimentale. Assumendo la presidenza del senato diram infatti un breve comunicato Ansa confermando il definitivo appagamento della sua carica erotico-sessuale e la sua definitiva dedizione
alle attivit dell'intelletto soprattutto sul terreno delle proposte politiche. Fra le tante (citiamo le pi importanti) la istituzione della onorificenza di Padre della Patria, in esemplare unico con diritto di opzione
per la presidenza della repubblica e la beatificazione post mortem. Sua anche la proposta (lungamente
meditata dalla NATO e insignita con premio speciale dal Pentagono) di creare speciali truppe di assalto
con soldati di statura inferiore al"metro e ventisette, da destinare al presidio di piccole caserme, piccoli
monumenti ai Caduti, asili d'infanzia e, in caso di guerra alle pi temerarie operazioni di attacco nelle
quali la infima statura avrebbe offerto infinitesimale bersaglio al tiro nemico.A tarda et la sua vita venne improvvisamente sconvolta da una tempestosa passione e da un immediato matrimonio, nel quale,
nonostante gli ambigui sorrisi degli amici c conoscenti, in un ultimo raptus erotico , riusc a concepire un
figlio. Pazzo di legittimo orgoglio lo annunci balbettando al popolo, attraverso stampa, radio, televisione, manifesti e lettere arionime. Gli dette nome prima ancora che nascesse: Governo di salvezza nazionale, e ne decant persino le fattezze: sar bellissimo, sar forte e intelligente. E sar anche altissimo!
Purtroppo la creatura nata morta, il decesso avvenuto nell'attimo stesso del parto, ma taluni politologi sostengono ch 'esso sia avvenuto addirittura nel momento stesso della concezione: jmpotentia generandi! .. L'ex amante Andreotti, con un livido sussurrio di cordoglio ha commentato: impotentia coeundi, Travolto dal dolore il professore, senatore, presidente, ha dichiarato di volersi finalmente ritirare in
un posto di romitaggio e di francescana meditazione. A coloro che gli avevano chiesto se avesse gi
scelto ha annuito con sorridente mestizia: Il Quirinale!.
I Siciliani 138
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I Siciliani 141
Delicatamente
Era una favolosa giornata di aprile: cielo di cristallo, il mare immobile, non c'era un alito di vento, da
tutte le fessure della terra sbucavano
erba e fiori selvatici. Tutto il golfo
di Mazzar sembrava immerso in
una specie di alone giallo e tiepido,
alcuni bagnanti stavano coricati ac:::anto alle barche e ogni tanto si udiva solo un ronzio di automobili sulla
strada. Il vecchietto seduto sul muro
in faccia al panorama, se ne stava
cos quieto e accoccolato, a guardare. Improvvisamente arriv un signore ancora giovane, con una bella
faccia malinconica, e rimase anche
lui assorto dinnanzi a quello splendore. Ogni tanto guardava il vecchietto e alla fine gli si accost di un
passo.
Bello! disse con un sorriso.
Bello! conferm il vecchietto.
Il giovanefece un sospiro amichevole:
lo la capisco,sa? Mi rendo conto!
In che senso? disse il vecchietto
anch'egli con un sorriso amichevole.
Voglio dire - aggiunse il giovane
- che lei molto vecchio e non le resta molto tempo. Fra sei mesi o un
anno potr essere morto! Le dispiace, vero?
. Come, mi dispiace? balbett il
vecchietto. Non sapeva quello che
doveva dire, gli venne uno sbuffo di
riso pietoso. Rimase con la bocca un
po' spalancata, gli si vedeva la punta
della della lingua inerte.
Certo dura - chiar il giovane Uno guarda questa bellezza ... senta
che profumo di mare, di erba! E
pensa che oramai vecchio, pu
morire da un momemto all'altro ...
Ma che fa, scherza? disse il vecchietto terrorizzato.
No,no - precis il giovane - Ero
curioso di sapere, anzi avevo l'impressione che lei ci stesse proprio
pensando!
Maledizione! disse il vecchio
con un lamento. Si chin affannosamente a raccogliere una pietra, ma
quel giovane oramai si era agilmente
allontanato, se ne and cos, lungo
la strada con le mani in tasca. Ogni
tanto, camminando, accennava ad
un passo di danza.
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Nata come colonia corinzia divenne ben presto la citt pi importante di tutta la Sicilia, oltrech, in alcuni
momenti, la pi popolosa dell'intero mondo antico. Il
suo prestigio militare la port ben presto a rivaleggiare
con Atene. Questo il passato di Siracusa . Il presente di
questa citt fatto di tanta tranquillit, di riunioni artistiche e culturali, di un pacato senso di benessere.
I Siciliani 146
Siracusa storia
Atene si arrese
alla SUil potenza
Se dal punto di vista storico pu essere considerata la
citt protagonista per eccellenza nella storia della Sicilia tutta, sotto il profilo politico vale ricordare che entro l'arco di tre secoli non solo conquist il dominio o
l'influenza su tutto il mondo greco-siceliota, ma riusc
ad espandere la sua potenza anche sull'estrema Magna
Grecia, su alcuni porti del Tirreno e dell' Adriatico, tanto che il suo enorme prestigio le permise di rivaleggiare
con Atene e Cartagine. Siracusa si presenta cos ai turisti, con questo curriculum alle spalle che la fanno apparire come una delle pi belle gemme del periodo
greco, quella che meglio si conservata fino ai giorni
nostri.
La fondazione della citt risale al 734 a.c., anno in
cui i corinzi guidati da Archia sbarcarono su questa terricciola, provvista dalla natura di due porti e di sorgenti. Rapidamente questo insediamento umano cominci
a fondare altre colonie greche, e poi si dilat, estendendo la propria area urbana sino a comprendere la cosidetta Pentapolis, cio Ortigia, Acradina, Tiche, Neopolis ed Epipolis: un'aria ben pi vasta di quella su cui
adagiata la Siracusa d'oggi. Nel 486 la citt deve registrare la presa di potere da parte di Gelone, tiranno di
Gela, che ebbe il merito di coalizzare le citt greche della
Sicilia (attorno alla stessa Siracusa) e che riport sui
Cartaginesi la vittoria di lmera, nel 480. Fu poi la volta
di Dionigi il Vecchio (407-367 a.c.) col quale Siracusa
raggiunse forse il massimo della sua forza e del suo
splendore, con una popolazione che, secondo stime ufficiali, si aggirava intorno ai 200.000 abitanti; e poi ancora di Timoleone, che con la sua saggezza restaur la
democrazia, di Agatocle e Gerone II, questi ultimi tiranni.
La potenza politica e militare di Siracusa si evince dal
fatto che riusc a fronteggiare vittoriosamente popoli
come gli etruschi, i siculi, gli ateniesi (famosa la guerra
del Peloponneso, conclusasi con la disfatta della flotta
ateniese che si lasci prendere in trappola nel Porto
Grande), e contenere la sempre straripante minaccia di
Cartagine finch Roma non entr di prepotenza nella
vita della Sicilia in occasione delle Guerre Puniche e,
presa Siracusa, ebbe l'intera isola in suo possesso. Divenuta quindi capoluogo della provincia romana, non cess di declinare fino a data recente. Tuttavia essa fu ancora il primo punto d'appoggio del cristianesimo in Europa, e San Paolo l'attravers durante il viaggio verso
Roma e verso il martirio . Rimase poi per tre secoli la capitale della provincia bizantina e fu anche testimone
dell'ultima comparsa dei Greci in Sicilia.
Trascurata dai Normanni, ritrov un p di vita grazie
al rispetto che le portarono l'imperatore Federico II e
poi i vicer spagnoli . E fu proprio grazie a questi ultimi
che tocc di ricostruirla dopo il terremoto del 1693,
dandole un'impronta barocca. Fra le dominizioni pi
disastrose ricordiamo quella degli Arabi, nefasta per le
distruzioni e con la quale il primto isolano dovette passare da Siracusa a Palermo.
Siracusa arte
Classico e barocco
un'unione perfetta
Molto importanti sono i monumenti che sorgono a Siracusa, anche se gran parte dell'impianto ellenisticoromano stato distrutto dagli impianti moderni. Nella
penisola di Ortigia, dove ancora, sulla riva del mare,
l'antichissima fonte Aretusa, la ninfa mutata in fonte
da Diana, il Duomo incorpora colonne e altri avanzi del
grandioso tempio di Atena, l'Athenaion, risalente
all'inizio del V secolo a .C. Sotto il vicino Palazzo comunale sono stati rinvenuti i resti di un grande tempio ionico della fine del VI secolo a.c., l'unico tempio arcaico
di tale ordine noto nell'occidente greco.
Nel Largo XXV luglio vi sono i resti dell' Apollonion,
cio del tempio di Apollo, del 600 a.C. circa, sicuramente il pi antico fra i templi dorici in Sicilia, trasformato
successivamente in chiesa bizantina. Suggestivo inoltre
"l'arse-nale antico", i cui resti, in fondo a Via dell' Arsenale, sono costituiti da lunghe fosse rettangolari con pilastri su cui erano impostati gli argani per tirare in secca
le navi; altre resti di edifici ellenistici e romani li possiamo trovare presso la grande chiesa della Madonnna delle Lacrime.
Ma il vero centro artistico di Siracusa costituito dalla Neapolis, dove sono riuniti alcuni dei monumenti pi
importanti. Cominciamo dalla grandiosa "ara di lerone
II'', lunga quasi 200 metri, luogo in cui si svolgevano i
sacrifici pubblici della citt, e davanti alla quale si trovano i resti di una piazza porticata. Nella pi ampia
area recintata a nord troviamo il famoso "teatro greco"
(Siracusa fu uno dei maggiori centri di arte teatrale),
uno dei pi grandi che si conoscano, intagliato nella
roccia. il massimo teatro sopravvissuto dell'antichit
(diametro di 138 metri), sulle cui gradinate potevano sedere fino a 15.000 spettatori: qui risuonarono i versi di
Eschilo e di Epicarmo . Il teatro venne iniziato nel V secolo a.C., ripreso con Timoleonte (IV secolo), assestato
con Geone II (III secolo), variato in et romana.
Accanto al teatro greco vi sono i resti dell'anfiteatro
romano anch'esso costruito sfruttando lo scoscendimento del colle. Risale forse al I secolo (alcuni dicono al
III) ed era una costruzione elissoidale le cui dimensioni
raggiungevano in origine quasi quelle dell' Arena di Verona.
Per vedere quanto rimasto dell'antico castello Eurialo (fatto costruire da Dionigi il Vecchio, negli anni
402-397 a.c.), bisogna salire all'antica Epipolis . La fortezza era destinata a chiudere un sistema di mura lungo
ben 22 chilometri. Il castello Eurialo costituisce una delle massime e pi geniali architetture militari dell'et greca.
Parlando del!' arte della citt aretusea non bisogna
certamente scordare l stile barocco . La pi splendida
opera di architettura religiosa la facciata del Duomo,
iniziata nel 1728 su disegno dell'architetto palermitano
Andrea Palma, in sostituzione del prospetto che i Normanni avevano aggiunto all'antica Cattedrale - un tempio greco in stile dorico del V secolo a .c. trasformato in
chiesa cristiana un millennio dopo.
Un posto di rilievo ha inoltre il Museo Archeologico
Nazionale, con una raccolta notevolissima non solo di
antichit siracusane, ma anche di materiali illustranti le
varie civilt succedutesi in Sicilia. Particolarmente interessanti sono le raccolte preistoriche e protostoriche, soprattutto per i tipi di ceramica che caratterizzano le varie culture.
Siracusa gastronomia
Una cucina
fantasiosa
Ogni contrada della Sicilia ha una sua maniera di accostarsi alla buona tavola. Forse non esiste regione italiana che da una zona all'altra segni una cos profonda
differenza culinaria, nei gusti, nei tipi del cibo, addirittura nella maniera di guardare alla cucina. Nel territorio
del siracusano addirittura esistono differenze dentro la
differenza per cui ad esempio la cucina della zona montagnosa, sopra tutto gli iblei completamente diversa da
quella del litorale. Ma parliamone. Risalendo la valle
dell' Anapo si arriva ad un gruppo di piccoli centri, Sortino, Cassaro, Ferla, Buccheri, Buscemi che fanno corona ad un centro pi grosso, Palazzolo Acreide, paese
antichissimo ( un paio di secoli pi vecchio di Roma),
splendido di chiese barocche e quasi issato sulla cima del
monte Acre sul quale si apre a conchiglia un favoloso
teatro greco perfettamente intatto. Ebbene, in questa
zona, la regina della tavola la salsiccia, un tipo di salsiccia che ha eguale soltanto in un altro centro montano, distante cinquanta chilometri, cio Chiaramonte
Gulfi . Una salsiccia che ha alcune caratteristiche fondamentali, cio realizzata con carne di maiali di montagna, nutriti sopratutto con ghiande e quindi saporosissima, tagliata a grossi pezzi e condita con vino aspro con
semi di finocchiello e con pepe rosso. Il sapore inimitabile: succulento, profumato, un po' bruciante. I modi
di cucinarla sono infiniti: il migliore, quello cio che lascia intatti tutti gli aromi la brace, cio avvolgere la
salsiccia in un foglio di carta oleata e sotterrarla nella
brace calda in modo che si possa rosolare lentamente.
Quando sar quasi abbrustolita, servirla accanto a olive
I Siciliani 151
Siracusa artigianato
La bellezza
del papiro
L'artigianato siracusano presenta una caratteristica ben
precisa, che lo differenzia da qualsiasi altro grazie ad
una pianta che cresce in pochi altri posti del mondo: il
papiro. Presso la fonte del fiume Ciane il papiro cresce
in maniera selvatica, senza bisogno di alcuna manutenzione, si moltiplica in un crescendo sempre pi fitto fino
a formare una vera e propria palude. Il papiro una
pianta bella a vedersi, costituita da un lungo, sottile e
robusto stelo sormontato all'apice d'. -"na sorta di corolla con tanti piccoli e lunghi petali. Dall'essiccazione della pianta si ricava una specie di patina biancastra, un vero e proprio velo che serviva agli antichi egizi come carta per scrivere. Sull'onda di questa antica tradizione i siracusani hanno basato il loro artigianato: la carta di papiro stata sempre di pi utilizzata per la creazione di
originali souvenir.
Per il resto l'artigianato locale pu contare sui soliti
lavori del settore, vale a dire oggetti in ferro battuto, in
ceramica, oltrech intarsi nel legno pregiato, manifattura di scialli finemente ricamati, ecc .. .
I Siciliani 152
La patria
di Archimede
e di Vittorini
A Siracusa la calma si respira in ogni angolo: il caos
un ospite sgradito. Il traffico non mai troppo, la voce
dei suoi abitanti non raggiunge mai i toni alti, e se vi recate a Ortigia la calma vi entrer proprio dentro.
Una cosa veramente curiosa a Siracusa: la struttura
delle strade. Dietro la cattedrale, dove il barocco si unisce felicemente alle colonne greche rimaste dell'antico
tempio di Atena, nel dedalo di viuzze, i ronchi, vi troverete di fronte a una .. . porta . E di stranezze ne troverete
anche nella parte nuova: l dove la strada vi sembra
continuare diritta dietro la curva, vi ritroverete, invece,
dopo una decina di metri - di fronte a un muretto!
Ma torniamo nell'isola di Ortigia. Venendo dalla superstrada, per entrare a Ortigia, attraverserete un ponte, somiglia a un piccolo ponte Saint Michelle, quindi
dopo aver attraversato un arco, ecco che la strada inizia
a salire e vedrete tante piccole stradine che portano verso il suore di Ortigia. Ma lo spettacolo pi bello quello
che si gode entrando in piazza Duomo: sar qui che la
calma vi entrer dentro. Ed qui che capirete che Siracusa deve essere visitata di notte. Il palazzo comunale,
la cattedrale, le botteghe, il cinema, la birreria (a Siracusa ne sono nate tante e nessuna fredda, 'tedesca'), il ristorante: ma tutto possiede la propria discrezione, la
propria calma, appunto. Il barocco vi sembrer 'forte',
ma siciliano fino in fondo; il romanico delle colonne
della cattedrale discreto, ma vero. Ai siracusani non
importa se il pagano si unito al cristiano: ricordatevi,
la calma, la discrezione e quindi anche il rispetto, abitano qui. E poi, pensate, laddietro, in fondo alla piazza,
c' il mare. Ma vi abita anche una delle due ninfe che la
leggenda vuole abbiano trovato pace qui, proprio a Or-
I Siciliani 153
Siracusa arte
tigia, Aretusa, trasformata in fonte e in cui si trovano
quelle rarit che sono le piante di papiro . Proprio in .
questa fonte fu fatta una mostra di pittura qualche anno
fa . Ebbene, i quadri di un pittore francese vi furono immersi: la limpidezza delle sue acque tale che i quadri
potevano essere guardati senza alcun impedimento.
Porte sulle strade, mostre d'arte dentro le fontane,
ma che strani i siracusani! proprio questa loro estrosit che li rende unici, non per nulla Archimede, inventore di ingegnosissimi mezzi di difesa (come la catapulta),
era proprio siracusana .
Quando si parla di cultura a Siracusa diventa d'obbli go parlare delle rappresentazioni classiche che si tengo no ogni due anni nel teatro greco . questo un appuntamento, una tappa fondamentale per la cultura non solo
siracusana, non solo siciliana, ma soprattutto per la cultura italiana che ha cos la possibilit di ricordare un suo
passato, quello greco, che non fu solo di dominio; ma
anche di rapporti culturali, di usanze che per la loro validit, ancora, appunto, si mantengono.
Ogni due anni, quindi, l'Istituto Nazionale del Dramma antico, in collaborazione col Ministero al Tuurismo
e allo spettacolo, la Regione Siciliana, Assesorato regionale al Turismo e quello ai Beni culturali, e infine
l'EPT, il Comune, l'Azienda Autonoma di Soggiorno e
Turismo, d appuntamento al teatro greco per le rappresentazioni classiche: compagnie di risonananza nazionale mettono in scena dal 19141e tragedie di Eschilo,
Euripide, Sofocle, in omaggio a quei greci, uomini di
cultura che qui trovarono molto spesso momenti di calma, accanto alla foce dell' Anapo, all'ombra dei papiri
del Ciane. Era qui che nell'antichit, poeti come Pindaro, Simonide, Bacchilide, Eschilo, filosofi quali Senofane e Platone, venivano a passare le loro giornate, i loro
mesi di riposo .
Nel corso degli anni l'interesse del pubblico, locale e
non, sempre cresciuto (nel 1980 si registr il record di
sessantamila spettatori) tanto che stato necessario accrescere anche il numero delle recite
A questo punto diventa doveroso ricordare che Siracusa ha anche dato i natali a numerosi personaggi di
spicco della cultura. Come non ricordare che proprio in
questa terra nacquero il fisico Archimede, il poeta Teocrito, i commediografi Sofrone e Epicarmo fino ad arrivare al nostro secolo con Vitaliano Brancati nato a Pachino, in provincia di Siracusa, Elio Vittorini che in
"Conversazione in Sicilia" parla proprio di un suo ritorno nella citt natale?
Un'altro dato importante che di Siracusa non deve essere dimenticato che in questa citt esistono sempre
una miriade di iniziative di interesse culturale, sono numerosissime le associazioni fondate a questo fine e le
mostre d'arte, gli incontri - dibattiti si contano
appena. Nascono in qualsiasi stagione dell'anno una mi riade di iniziative di interesse culturale; sono numerosissime le associazioni fondate a questo fine e le mostre
d'arte, gli incontri - dibattiti si contano appena. Una
delle iniziative che vale la pena ricordare risale appena a
un anno fa: una mostra di litografie inedite di Picasso.
I Siciliani 154
Siracusa itinerario
I Siciliani 155
Siracusa itinerario
D verde dell'Anapo
e il giaDo di Noto
Quasi tutti i piccoli paesi e le cittadine situate nel territorio di Siracusa sono costellati da costruzioni in perfetto
barocco siciliano; quello stile cio tutto "pizzi e merletti", ricco di particolari, di rifiniture, il tutto scolpito su
quella pietra color giallo-oro che al sole acquista una indescrivibile opulenza. Nel siracusano una cittadina barocca per antonomasia Noto.
Prima di recarvi in questo splendido centro vi consigliamo di fare una puntatina presso la valle del fiume
Anapo, una meraviglia della natura in cui una rigogliosa vegetazione fa da contorno al fiume che in questo
tratto si dirama in mille rivali. La strada per raggiungere la valle tortuosa, per cui necessario lasciare l'auto
prima di incamminarsi verso la fonte vera e propria, posta nelle viscere della terra. La purezza delle acque,
l'amenit del luogo, completamente isolato rispetto ai
centri urbani, fanno della valle dell' Anapo un quadro
incantevole, un luogo dove si ha l'impressione che il
tempo si sia fermato .
Immettendovi sulla superstrada per Siracusa e seguendo le indicazioni, arriverete a Noto, un centro completamente ricostruito dopo il terremoto del 1693, a circa diciotto chilometri di distanza dall'antico centro abitato e di cui rimangono soltanto le rovine. Una delle caratteristiche della citt sono le scalinate delle chiese,
composte da non meno di cinquanta gradini. Le sue architetture barocche, che Guido Piovene descrisse come
Fantasia e sangue, senza un momento di freddezza, si
affacciano quasi tutte lungo il corso Vittorio Emanuele,
la strada principale.
Su questa strada si dipartono tre piazze che salgono
con monumentali scalinate verso giardini pieni di verde,
tre scenari barocchi: la facciata convessa di San Domenico, la piazza dell'Immacolata e il terzo sul convento
del Salvatore.
Anche la parte antica della citt merita una visita.
Lungo le mura si trovano oltre cinquecento tombe scavate nella roccia. Dai resti del ginnasio greco viene
un'iscrizione che oggi si trova al Museo Civico della
parte n uova.
Noto fu definita <da pi nobile citt della Sicilia ma
anche fra le pi razionali, basta guardare alla sua
struttura planimetrica per accorgersi come essa sia stata
ricostruita in maniera perfetta. E questo grazie all'opera
di un grande architetto come il Gagliardi, uno dei pi
grandi artefici del barocco siciliano, e di un nobile i11uminato come il Landolina.
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I Siciliani 156
Siracusa taccuino
Taccuino
Numeri
utili
Ristoranti
I Siciliani 157
Siracusa taccuino
Farmacie
I Siciliani 158
Siracusa
Dai 'ronchi'
di Ortigia
ai grandi
viali
della citt
nuova
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Siracusa
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I Siciliani 163
Rivoluzione
di 6 ragaue
siciliane
senza scialle,
I Siciliani 164
Sport
Sport
I Siciliani 165
I Siciliani 166
quanto di meglio, pallavolisticamente parlando, la Sicilia potesse offrire. E i risultati non mancarono per
quel sestetto che, con il nome di
Torre Tabita prima e con quello di
Alidea poi, visse dieci anni di successi, di vittorie, di exploits, che portarono addirittura al primo posto in
serie A. allo scudetto del 1980.
Ma, come spesso succede nelle
grandi citt, non si seppe approfitta
re del momento favorevole e, priva
di sponsor e di sostegni, sia economici che morali, la squadra fu co
stretta a sciogliersi. Cos, quello che
Catania, con tutti i suoi quattrini, i
suoi industriali, i suoi imprenditori
non riuscita a trattenere, lo ha ottenuto un paesino di tremilacinquecento abitanti la cui attivit princi
pale la pastoriz:a.
La storia inizia una decina di anni
fa. Un ex calciatore che lavora al
Comune di Giarratana, il Signor Lucio Sascaro, deluso da una prima
esperienza come allenatore di pallacanestro e ammaliato dai successi
della sorprendente squadra catanese, la Torre Tabita, decide di cominciare, anche nell'ambito del suo paese, ad interessarsi alla pallavolo. Rete e palloni vengono immediatamente acquistati. Si organizza ben bene e
pensa che per cominciare nella maniera migliore occorra indire una leva. Cos tutte le ragazzine di nove e
dieci anni vengono chiamate a raccolta.
Il primo impatto con la gente non
certo dei meno ardui. Alcuni lo
guardano con perplessit, altri non
cedono alle insistenze del e bambine
che il pomeriggio vorrebbero andare
in palestra, pochi accettano. Alle
spalle pregiudizi, reticenze e antiche
convinzioni! Un primo scossone alla
condizione femminile dato.
All'inizio non stato facile - dice
Lucio Sascaro, che ancora oggi l'allenatore di questa squadra rivelazione del campionato in corso - non
tutti i genitori delle ragazzine del
paese vedevano di buon occhio questa nuova attivit. Mandare le figlie
in palestra a fare dello sport era una
novit troppo grossa, mndarle a gareggiare fuori anche peggio; troppo
tutto improvviso per poter affrontare il problema a cuor leggero.
La palestra, quella piccola delle
scuole elementari. ospita le minu-
Sport
Sport
I Siciliani 167
QUANDO VANNO
IN TRASFERTA
Un 'sabato del villaggio' tutto particolare, "quello di Giarratana, specialmente quando l'Aurora gioca fuori casa. La banda e i suoi' tamburi tacciono
e il punto di riunione non pi il palazzeUo ma la cartoleria del paese,
quella di Lrlcia, la moglie di Sascaro,
l'allenatore. La stradina di lisci lastroni
bianchi davanti all'insegna lampeggiante si riempie a poco a poco di gente
verso le cinque e mezzo del pomeriggio, orario della partita. Ed lei, Lucia, con il suo sguardo nero e profondo e con il suo dolce sorriso, la portavoce. Attaccata al telefono, immagazzina messaggi e comunicazioni dai campi
dove giocano le ragazze di suo marito e
immediatamente le riferisce a chi pende
fiducioso dalle sue labbra.
Hanno perso il primo set ! esclama con malcelato disappunto. I commenti, dalla strada, restano comunque
fiduciosi. Da dietro le pesanti sciarpe
di lana ci si incoraggia a vicenda. il
primo momento - esclama convinta
una piccola donna con i capelli di un
precoce candore - vedrete che si riprenderanno !
Urlo dall'interno. Uno a uno -
Lucia -, le hanno riprese! E fuori
Hai visto? Vinciamo, vinciamo ! Ancora attesa. n freddo si fa pungente ma
la gente resta. Si formano capannelli di
quattro, cinque persone. Mani in tasca,
leggermente incurvati nel tipico atteggiamento di chi cerca in qualche modo
di non sentire freddo, passano, quasi
saltellando, da un piede all'altro per
evitare al gelo di insinuarsi tra gli abiti
e la pelle, e penetrare nelle ossa. Immaginano la partita in corso, lass, in
qualche sconosciuta palestra. E si sentono li, insieme alle ragazze.
Il tempo passa, serpeggia nell'aria
una consistente preoccupazione. Infine,
ancora il trillo del telefono. In strada,
improvviso, il silenzio. Dalla vetrina
della cartoleria quelli che si trovano pi
vicino ai vetri, sbirciano, spiano, scrutano il volto di Lucia. Sorride? Si,
sorride. Hanno vinto ! E per strada,
nelle case, in paese, un boato.
! Siciliani 168
il lavoro che si sta svolgendo estremamente serio e molti dei tab iniziali sono stati demoliti. Adesso la
squadretta acquisisce una certa personalit, definisce programmi e si
pone determinati obiettivi . Tutto
questo comporta l'esigenza di aiuti
concreti. Tutta la gente di Giarratana si stringe 'intorno alle ragazze di
Sascaro e il Comune stanzia i primi
contributi. Le trasferte si fanno impegnative e le spese pi pesanti; senza sponsor, si dice nelle grandi citt,
non si pu andare avanti, ma l'Aurora riesce a farcela ugualmente.
La squadra diventa motivo di orgoglio per tutti gli abitanti del paese;
motivo di riscatto e di rivincita nei
confronti <ii chi disprezza, minimizza o ignora volutamente i progressi
ottenuti con la tenace volont del
sud . Il campionato di serie B bisogna comunque giocarlo a Ragusa
perch l'Aurora ha, si,la gente attorno, la passione e l'amicizia di tutta
Giarratana, ma non ha ancora una
palestra omologa bile per un torneo
di un certo livello.
Adesso, ogni sabato sera, una carovana di macchine parte dal piccolo centro per raggiungere il capoluogo ibleo; se le ragazze non hanno
una palestra non devono certo per
questo restare senza pubblico, il loro
pubblico. Cos, tutti a Ragusa a sostenere le fantastiche ragazze, quella
della porta accanto, quella che sta
vicino alla Chiesa, la figlia del tabaccaio e tutte le altre.
Ma, se nelle grandi citt, per poter
costruire un impianto sportivo appena decente occorrono anni di attesa,
di burocrazia, di speculazioni, di disinteresse, e magari il progetto fallisce perch tutto quello che era stato
stanziato all'inizio o non pi sufficiente, o andato a finire chiss dove, in un piccolissimo centro, com'
appunto Giarratana, in poco tempo,
alla periferia del paese, proprio vicino al campetto di calcio, viene eretto
un palazzetto dello sport. Non avr
certo una grande capienza ma, considerato che gli abitanti sono poco
pi di tremila, i cinquecento posti a
sedere vengono ritenuti pi che sufficienti.
Il fenomeno comincia 'ad assumere i contorni importanti dell'avvenimento che fa notizia. Per abilit della dirigenza e per volere dell'allena-
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I Siciliani 169
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TEATRO
I Siciliani 172
di Domenico Cobis
Perch i 10 geni
recitano sempre
la stessa commedia
- . ~~
I Siciliani 174
Spettacolo
CINEMA
di Giovanni lozzia
La fabbdca
deDa
CiDe-Cola
Una
bicicletta si alza in volo verso mete fantastiche, sulla sella una bambima. Non si tratta di una sequenza di E.T. n di Henry Thomas ma di Judy
Garland nella sua prima importante interpretazione
nel ruolo che doveva essere di Shirley TempIe in Il
mago di Oz, un classico hollywoodiano del genere
fantastico di oltre quarant'anni fa proposto in una
serata. natalizia dalla televisione. Un'immagine che,
propno nel momento in cui anche in Italia esplode il
fenomeno E. T., ripropone se non la sterilit del cinema, anche quello pi apprezzato, certo la necessit
che il cinema ha di alimentarsi di se stesso per potere
continuare ad esistere. Le differenze stanno poi nei
modi in cui tradizione e passato vengono assimilati e
riproposti. E Spielberg ha dimostrato, anche e soprttutto nel suo precedente film I predatori
dell' Arca perduta; .di essere in questo senso grande:
ottime capacit metaboliche, intuito nella rirpoposizione di stereotipi, certo vecchi se non antichi, conditi con le possibilit teenologiche dell'oggi e, naturalmente, organizzate da un'indiscutibile padronanza
della comunicazione per immagini. E non diciamo
del mezzo convinti che, a questo livello,la distinzione
tra cinema e televisione, tra processi chimici e processi elettronici, diviene sempre meno rilevante.
Nel caso di E.T. si pu parlare di 'fenomeno' in
quanto vengono sfruttate tutte le possibilit che oggi
offre il mercato dell'industria culturale. il cosiddetto 'merchandise' :il film diventa solo il momento
centrale,il traino,di una vasta produzione che acquista sempre pi una propria autonomia. Pupazzi, magliette, figurine, yogurt e dentifrici con l'effige della
brutta ma simpatica creatura di Rambaldi hanno
successo ancora prima che il film venga distribuito,-
/
/
u v --
, Siciliani 175
Spettacolo
I Siciliani 176
Spettacolo
TELEVISIONE
di Ro.elina Salemi
l
Che fine hanno fatto le favole? Un tempo non lontano, principi e draghi popolavano i territori immensi dell'Immaginario_ La tiv non c'era ancora e bisognava pur passare il tempo. Resistevano intatti nella
memoria castelli con mille torri sottili, e re, regine,
cavalieri, sortilegi e regni da scoprire. Poi, l'et
dell'Immagine ha cancellato i ricordi e mille folletti
di vetro sono andati in briciole. Intellettuali sfaccendati e sospettosi hanno cominciato a chiedersi: ma la
favola, di destra o di sinistra? Ora per nessuno se
lo chiede pi: la favola la televisione.
Come i re e le regine, dispensa premi ai valorosi e
scopre le nuove Cerentole tra nuvole di cipria e cori
da budoir. Promette i simboli di status pi classici:
pellicce, gioielli, viaggi in Thailandia (per due), auto
sportive. Ma per averli non bisogna uccidere draghi e
giganti a due teste, sciogliere incantesimi e liberare
principesse prigioniere. Basta contare le stelline sui
programmi di Retequattro, le margherite su Canale
5, pagare il canone Rai, spedire le cartoline della lotteria, partecipare al quiz settimanale, votare un cantante. Se va male, c' sempre il premio di consolazione.
Lentamente, ma - direbbe Liala - inesorabilmente,
la tiv si trasforma in fiaba, tanto pi astratta e irreale quanto la cronaca diventa apocalittica. Da una
parte stragi, inondazioni, frane, terremoti, catastrofi, terrorismo. Dall'altra premi, canzonette, fumettoni, revival, giochini, filmissimi e festival.
Ma la scelta questa, e si vede. I pionieri della lotteria "Italia", certo non immaginavano che tutto sarebbe diventato cartolina, sorteggio, numeri magici
da consacrare sull'altare del Caso. La gente ci crede:
Lentamente la televisione si sta trasformando in fiaba: terremoti e catastrofi da una parte, revival, quiz e giochi a premi dall'altra_ Per sognare ancora
Spettacolo
questo basta. E poi, perch non dovrebbe'! La bacchetta magica di Enzo Tortora combina matrimoni ,
fa ritrovare vecchi reduci (commovente), fa piovere
milioni ai bambini poveri da operare in Svizzera (o in
America), tira fuori dalla tasca orfani alla Oliver
Twist e ragazzi prodigio. Oggi, il pap di Mozart andrebbe a Portobello .
E voi, conoscete Cenerentola? una ragazza bruttina, poco istruita, con almeno undici fratellini. Ha
16-17 anni, non ha il "fidanzato", non va a ballare,
lavora in una filanda e la notte studia, meglio se a lume di candela. Lei non lo sa, ma la favola nata per
lei. Retequattro le regaler una pelliccia, un televisore (naturalmente), ferro da stiro, tritacarne, lenzuola, asciugamani, e tante altre cosette utili. Tutti felici
e contenti. Avanti un'altra. A casa c' perfino chi si
abbandona a un pianto catartico dopo aver consumato la cenerentola settimanale e corre subito alla ricerca di un'altra favola . Giochini ce ne sono tanti,
sempre pi semplici, sempre meno pretenziosi:
Bis, Il pranzo servito, Superflash.
l'Italia che sogna, che vorrebbe un p di soldi in
pi, che divora i libri Flash (avventure per uomini
duri) e gli Harmony (perch solo l c' l'Amore, quello vero). Togliamole tutto, la macchina, la casa, ma
lasciamole un p di pailettes, lasciamola fantasticare
un p . Per 1'83, l'evasione il piatto forte della tiv,
Rai e non . Vedremo tanti film d'amore e sceneggiati
tratti dai romanzi di Liala (83 anni, e continua a scrivere), quiz e concorsi milionari con sognatori dilettanti e professionisti. Ci saranno canzoni e festival,
voci nuove prese dalla strada e love-story fra divi . E
soldi . Il miraggio che riempie di cartoline i sacchi postali e scatena la lotta all'ultima fipurina quando il
detersivo diventa protagonista.
Certo non granch come surrogato dell'antica ricerca del tesoro che premiava l'intelligenza, l'astuzia, la fortuna, e perch no, anche la bont. Ma questo anche il tempo degli eroi negativi, altra novit
delle favole televisive. Non detto che il buono debba vincere, anzi . Dopo Diabolik, c' Geiar (John
Ross Ewing, il Cattivo) della serie Dallas che non
scherza. una vera carogna, ma piace. In qualcuna
di queste fiabe, sarebbe il drago a sposare la principessa. ,
E gli intellettuali che fanno? Ufficialmente spengono la tiv . Ma ufficiosamente la vedono anche loro, catturati da qualche aspetto del "sogno" televisivo. Le novelas colpiscono sotto la cintu'r a. Ma in
fondo, i conti tornano. Espropr iati dell'Immaginario, incapaci di raccontare favole o inventarne di
nuove, senza draghi n principesse, le riceviamo dalla tiv sotto forma di cipria rossa , un alone appena,
allusione complice a lasciar cadere, per un'ora almeno, le barriere della razionalit. l'annunciatrice la.
nuova Fata Morgana che ha strappato al Mago Merlino il segreto dell'eterna giovinezza. Spiega il concorso, senza spazientirsi.
Non resta che contare le stelline o le margherite,
trovare in questa Italia un p disastrata almeno una
Cenerentola (non difficile), inventare qualcosa, se
non di utile, di curioso. E spedire la cartolina, ultimo
simbolo magico nella religione del Caso, per consumare in allegria le briciole di una fantasia teleguidata, illusione di favole che oramai non esistono pi .
Roselina Salemi
Arte
I Siciliani 178
ARTE
di Bana Brancati
Dalle zolfatare
ai quadri nalve
Arte
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I Siciliani 180
Giocai
Cartomanzia
un gIOCO
un imbroglio
una scienza?
di Giusy Caudullo
I Siciliani 181
Giochi
Giochi
I Siciliani 182
Quello che affascina in tutte queste situazioni il rapporto che si stabilisce fra le due psiche poste l'una
di fronte all'altra. Si costituisce un
universo nuovq, dal quale si estrae il
responso.
In definitiva la divinazione con i
Tarocchi un atto di fede nell'improbabile, una sfida a qualunque argomentazione, accettare per
mezz'ora una lettura magica della
propria vita. un atteggiamento al
confine tra religione e scienza dove
l'uomo e l'universo sono in rapporto strano, magico e dove passato,
presente e futuro diventano una totalit.
L'indovino che legge le carte interpreta la situazione che osserva
(utilizzando gli strumenti che conosce: cartomanzia spicciola, esoterismo , l'immaginazione)
e la riferisce,
\
a colui che ascolta il quale fara
un'opera di interpretazione anche
lui utilizzando gli strumenti che ha
a disposizione. Il fascino che subiscono entrambi in questo gioco, per
un breve spazio di tempo li unisce e
stimola una forma di comunicazione
dove lo scambio in definitiva vicendevole.
Quello che con i Tarocchi. v.iene
trattato non soltanto la predlZlone
sui problemi materiali, finanziari,
amorosi etc. (propria delle carte comuni) ma l'evoluzione psicologica
e spirituale di un uomo ed cos che
il desiderio umano di sapere in anticipo gli eventi che lo interessano viene superato e forse sostituito da
un'altra esigenza ben pi importante: la comprensione del proprio io.
Giusv Caudullo
Il pi enigmatico
degli arcani maggiori
In una carta
il/ascino
dellapaWa
Dall'India o dalla Cina, non dalle
mani dei crociati e neppure da quelle
degli egiziani, con la diffusione della
stampa silografica in collegamento
con la carta, tra lafine del trecento e
quella del quattrocento inizia la diffusione delle carte da gioco.
Nell'anno del Signore 1377 arrivato da noi un certo gioco di carte.
In questo gioco lo stato del mondo
nei tempi attuali e moderni descritto e figurato in modo perfetto. Ma
in qual luogo, in che tempo e da chi
stato composto lo ignoro del
tutto ... Ma il soggetto di questo trattato pu essere comparato col gioco
degli scacchi, perch in entrambi ci
sono re, regine, nobili e popolani.
Cos l'uno e l'altro gioco possono
esser trattati in senso morale.
Questa documenta~ione stata
presa da un manoscritto di cui non si
possiede l'originale, ma solo una copia del 1472. In ogni caso si parla solo di quattro semi cO,n re, regine,
marescialli e valletti. E circa un secolo dopo che vediamo apparire in
maniera documentabile i ventidue
arcani maggiori. Questo non ha impedito ad alcuni appassionati di
avanzare rischiose congetture
sull'origine misterica dei Tarocchi.
Esiste un libro che, nonostante
sia enormemente popolare e tale da
potersi trovare dappertutto, il pi
ignoto e il pi occulto di tutti, poich contiene la chiave di ogni altra
cosa (... ) opera monumentale e sin- _
golare, semplice e forte come l'architettura delle piramidi; durevole,
di conseguenza, come queste. Libro
rhe riassume tutte le scienze, e le cui
I Sicilia
"'
I Siciliani
rivista mensile
edita dalla cooperativa Radar
. Direzione, redazione e
amministrazione
V. Umberto 41
95030 S.A. Ii Battiati (CT)
Te!. (095) 212027
Radar - Divisione pubblicit:
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Progetto grafico:
Claudio Fava
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Realizzazione grafica:
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Fotoriproduzione:
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Bruno Pelligra
I-fOTEL SPORT
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modernissima cucina, in grado di offrire un'ampia scelta
della gastronomia locale
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e riscaldate, un'ampia palestra, un moderno bar ed
una sala riunioni sono a disposizione della clientela.
Via F.lli Bandlra, 81 . Gravina di Catani a
Tel. 417023 417454417718
L'Hotel Sport dotato di
parcheggio privato.
HOTEL SPORT
RASULA ALTA
VIABILIT
- Dalla via S. Sofia, seguendo
la segnaletica a 4 minuti
- Da via Passo Gravina, venendo
dal Bar 2000, seconda
e/ o terza traversa a destra