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Di questi tempi
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E-book85 pagine27 minuti

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Info su questo ebook

La silloge di poesie Di questi tempi, di Virgilio Pineta, è un’opera letteraria eterogenea e ricca di spunti di riflessione, dove si alternano componimenti discorsivi e profondi ad altri sorretti dal ritmo coinvolgente delle rime o da una struttura più incisiva. La poetica dell’autore incornicia un’analisi acuta della società contemporanea e delle questioni più urgenti che la pervadono, invitando il lettore a una lucida riflessione su tematiche di grande rilevanza.
Le poesie di Pineta affrontano temi quali la politica, l’economia, la giustizia sociale, la libertà di espressione e l’umanità nel suo complesso. Con uno stile linguistico ricco di metafore e simboli suggestivi, l’autore mette in luce i difetti e le contraddizioni della nostra società; la scelta curata delle parole spinge il lettore a guardare al di là delle apparenze, a esplorare le motivazioni e le conseguenze delle azioni umane.

Cittadino appassionato, fin da piccolo abituato a diffidare delle apparenze e a esplorare il significato della realtà, grazie alla curiosità e all’attitudine del dubbio impegnato nella ricerca di autenticità e modelli di pensiero in linea con le conquiste della cultura e della civilizzazione.
LinguaItaliano
Data di uscita4 apr 2024
ISBN9788830697782
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    Anteprima del libro

    Di questi tempi - Virgilio Pineta

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: "Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai

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