Numero 821. La memoria come dovere
()
Info su questo ebook
Correlato a Numero 821. La memoria come dovere
Ebook correlati
Fascismo, comunismo e Guerra Fredda: Attenzione dell'Italia e diplomazia vaticana in Albania, Romania, Ungheria (1947-1954) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa dinamo e il fascio: Volt, l'ideologo del futurismo reazionario Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl contrabbandiere di uomini: Storia del finanziere Giovanni Gavino Tolis un eroe del bene al servizio dell´umanità (1919-1944) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazionill Mein Kampf di Adolf Hitler: Edizione critica integrale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuel che resta del regime: Percorso di memoria e coscienza nella Romania Comunista tra propaganda e persecuzione cultural-religiosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMorire per l'Europa: Le storie dimenticate di cinque pionieri dell'unità europea durante il fascismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEsoterismo e fascismo: Immagini e documenti inediti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI segreti del Quarto Reich Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMussolini grande attore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAntifa: Storia contemporanea dell'antifascismo militante europeo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPolitica e pensiero: Storie e personaggi dei partiti del Novecento Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAcilia partigiana. Eroi venuti dal popolo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa difficile unità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'ossessione delle Brigate Rosse: (1968-1974) la parabola della “propaganda armata” Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniItalia 1940-1945: Le storie di ieri e i ragazzi di oggi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniItalo Balbo e Nello Quilici: Le leggi razziali Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniViaggio nel cuore di un nazista Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFermate i socialisti: Il massacro del 14 ottobre 1920 a San Giovanni Rotondo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMussolini grande attore. Scritti su razzismo, dittatura e psicologia delle masse Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl secolo d'oro del Rinascimento Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'interiorità sovrana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe origini del qualunquismo in Sardegna. Il Fronte dell’Uomo qualunque 1945-1956 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome Mussolini ha ingannato gli Italiani Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSoprattutto coraggio e onore. Adolescenza, giovinezza e primi anni di guerra di Wilhelm Tanne Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa vivisezione. Tortura di animali e scempio di coscienze Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Rosa Bianca E La Forza Delle Parole Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl diavolo e l'artista. Le passioni artistiche dei giovani Mussolini, Stalin e Hitler Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDel populismo. Indicazioni di lettura Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Oltre la guerra - Il panorama del mondo dalla fine della seconda guerra mondiale all'11 settembre 2001 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Biografie e memorie per voi
Rino Gaetano: Segreti e Misteri della sua Morte - L’ombra dei servizi segreti dietro la morte di Pasolini, Pecorelli e Gaetano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniInstagram Strategy 3.0: Il Manuale Completo Per Far Crescere il Tuo Profilo Tramite Le Strategie di Successo Aumentando Follower e Guadagni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAny Language You Want: 18 Conflicting Lessons for a New Kind of Language Learner Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDovevo sopravvivere: Come l'incidente nelle Ande ha ispirato la mia vocazione a salvare vite Valutazione: 5 su 5 stelle5/5ASTOR & NADIA Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Confessioni di uno psicopatico Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Amleto Vespa spia in Cina (1884- 1944) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRino Gaetano: il figlio unico della canzone italiana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLucrezia Borgia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUniversi Paralleli: L’esoterismo nel pensiero di Leibniz per muoversi nell’infinito Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Io e Oriana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMalattia e filosofia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIpazia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLife. La mia storia nella Storia. L'autobiografia di Papa Francesco Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl diario segreto del Conte di Montecristo Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Uomini rappresentativi Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Apprendimento e competenze nelle metodologie didattiche innovative: i laboratori inclusivi: Quaderni didattici-Percorsi per l'inclusione-4/2021 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniParacelso - Il medico maledetto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Voce: Una Guida verso La Guarigione, Il Benessere e la Crescita Interiore. Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl mestiere di vivere: (Diario 1935-1950) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA mani nude Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniChi ha Avvelenato Rudolf Steiner?: Biografia non autorizzata di un grande iniziato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLettere morali a Lucilio (Tradotto): Epistole scelte per la serenità nella vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl desiderio di essere inutile: Le 13 vite di Hugo Pratt nelle interviste di Dominique Petitfaux Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMANUALE PER SCRITTORI 3.0 - La professione più ambita del Web: Trucchi e Segreti per scrivere da professionisti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGiornalisti fascisti Amicucci – Ojetti – Orano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl diritto di contare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniComunque mamma: Storia di una ferita ancora aperta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome eravamo (C'era una volta la Pubblicità) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Numero 821. La memoria come dovere
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Numero 821. La memoria come dovere - Giovanni Bonofiglio
GIOVANNI BONOFIGLIO
numero 821
La memoria come dovere
LPE.jpgProprietà letteraria riservata
© by Pellegrini Editore - Cosenza - Italy
Stampato in Italia nel mese di marzo 2021 per conto di Pellegrini Editore
Via Camposano, 41 (ex via De Rada) - 87100 Cosenza
Tel. (0984) 795065 - Fax (0984) 792672
Sito internet: www.pellegrinieditore.it - www.pellegrinieditore.com
E-mail: info@pellegrinieditore.it
I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.
"Tutti coloro che dimenticano il loro passato,
sono condannati a riviverlo".
Primo Levi
In memoria di nonno Angelo.
Ai punti fermi della mia vita, Mamma e Papà,
mio fratello Angelo e la mia meravigliosa
compagna di vita, Virginia.
Introduzione
"La storia dell’internato militare italiano numero 821, è un’opera biografica volta a ricostruire una fase triste di un ragazzo che vive il periodo definito dalla storiografia come
totalitario". Mio nonno, costretto a vivere come tanti ragazzi di quella generazione i tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale.
Angelo Bonofiglio, questo era il suo nome, visse a Borgo Partenope piccola frazione alle porte della città di Cosenza.
L’intento del presente scritto, è duplice, in primis raccontare attraverso la testimonianza di chi ha vissuto l’Italia fascista ed in quale drammatico destino furono trascinati migliaia di giovani di quel periodo, in seconda battuta, sensibilizzare – mediante un racconto semplice – la società odierna a ripudiare le ideologie fasciste.
A distanza di oltre settant’anni dalla fine del Secondo conflitto Mondiale, nell’Europa e nel mondo intero, non è affatto scomparso quel suono seducente, affascinante del richiamo di quelle ideologie di morte, antisemitismo e distruzione dello Stato di diritto.
Pur volendo trovare una giustificazione a tutte quelle persone che rimpiangono il Duce, mosso da un senso di estrema comprensione, credo che tali affermazioni siano frutto di una scarsa o mancata conoscenza del periodo storico oggetto del presente saggio.
Ritengo inoltre, che tali rimpianti siano rafforzati altresì, da dichiarazioni di autorevoli esponenti nazionali, membri del consiglio europeo, che in alcune interviste hanno affermato e poi smentito che Mussolini fece anche cose buone!
.
Per quanto mi riguarda, a seguito dei racconti di mio nonno che ha vissuto in prima persona il regime fascista, rafforzato anche dai miei studi e ricerche in qualità di dottore in Storia, alla passione che nutro per questa disciplina, e per alcune collaborazioni con lo storico Prof.re Carlo Spartaco Capogreco – uno dei massimi storici internazionali dello studio e della riscoperta dell’internamento civile fascista in Italia e nei Balcani – quello che portò il Duce in Italia e l’ideologia fascista in Europa, riadattando il titolo dell’opera arendtiana, fu "la banalità del male" assoluto.
Mio nonno all’epoca era un ragazzo come tanti, che dal servizio di leva obbligatoria, fu chiamato dal regime fascista alle armi e dopo l’8 settembre 1943, fu catturato dai nazisti ed internato, passando prima per il campo di concentramento di Dachau e subito dopo trasferito in uno dei sottocampi di Mauthausen – situato a venticinque chilometri circa dalla città di Linz, Alta Austria – appositamente previsti per i prigionieri di guerra, condannato a vivere l’esperienza dei campi di concentramento, privato della libertà e costretto ai lavori forzati, il giovane Angelo Bonofiglio, apparteneva pertanto alla categoria degli IMI (internati militari italiani). Oggi il termine "totalitarismo torna ad assumere un posto di primo piano nel panorama politico internazionale. Ritengo pertanto di estrema importanza attualizzare l’evento storico
totalitario, poiché ad esso è intrecciato un altro concetto, quello della violazione o la totale negazione dei
diritti umani". Il risultato che ne esce fuori dal paragone fra questi due termini è l’indifferenza dei popoli europei alla persecuzione nazista degli ebrei e l’indifferenza attuale e quotidiana nei confronti della disperazione e della morte di migliaia di migranti nel Mediterraneo.
Allora erano il totalitarismo e il terrore, a far chiudere gli occhi. Oggi no, oggi è una quieta rassegnata indifferenza, quell’indifferenza che è stata una componente centrale degli anni bui dei totalitarismi. C’è una lezione terribile a cui oggi si dovrebbe prestare particolare attenzione: l’ascesa del nazismo nella Germania di Weimar. Come è spiegato in un bel libro dello storico americano Benjamin Hett, La Morte della Democrazia
(The Death of Democracy: Hitler’s Rise to Power and the Downfall of the Weimar Republic, ndr), il nazismo fu innanzitutto un movimento di protesta contro la globalizzazione, e in particolare contro l’Europa. Il nazismo riuscì a convincere e mobilitare milioni di tedeschi che si sentivano vittime di forze internazionali su cui non avevano nessun controllo, attribuendone la colpa alle potenze occidentali. Molti aspetti economici e sociali della Germania di Weimar ricordano elementi della situazione attuale. Ma il mio scopo, non è solo quello di parlare del nazismo e del fascismo come ci raccontano i libri di storia,