Zviad Gamsakhurdia
Zviad Gamsakhurdia ზვიად გამსახურდია | |
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Presidente della Georgia | |
Durata mandato | 9 aprile 1991 – 6 gennaio 1992 |
Capo del governo | Mauman Omanidze (ad interim) Besarion Gugušvili |
Predecessore | carica istituita |
Successore | Consiglio militare come Capo di Stato ad interim |
Presidente del Consiglio supremo della Georgia | |
Durata mandato | 14 novembre 1990 – 14 aprile 1991 |
Predecessore | Irakli Abashidze |
Successore | se stesso (come Capo dello Stato) Akasi Asatiani (come Presidente del Parlamento) |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente Tavola Rotonda - Georgia Libera |
Titolo di studio | doktor nauk in filologia |
Università | Università statale di Tbilisi |
Firma |
Zviad Gamsakhurdia (in georgiano ზვიად გამსახურდია?; Tbilisi, 31 marzo 1939 – Khibula, 31 dicembre 1993) è stato un filologo, critico letterario e politico georgiano, Presidente della Georgia dal 1991 al 1992.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio dello scrittore georgiano Konstantine Gamsakhurdia, seguì nei suoi studi le orme paterne e divenne un importante filologo e critico letterario della letteratura del suo Paese, nonché docente all'Università statale di Tbilisi. Fu anche traduttore dall'inglese e dal francese.
A causa dei suoi scritti contro il governo, venne imprigionato come dissidente tra il 1956 e il 1958, e nel corso degli anni settanta si impegnò in Amnesty International come attivista per il rispetto dei diritti umani, per la qual cosa fu nuovamente arrestato tra il 1978 e il 1979.
Il 14 novembre 1990 fu eletto Presidente del Consiglio Supremo della Repubblica Socialista della Georgia, e il 31 marzo 1991 lanciò il referendum che avrebbe proclamato l'indipendenza della Georgia dall'Unione Sovietica, riconosciuta però solo nel settembre 1991. Nelle prime elezioni libere del nuovo stato indipendente, tenutesi il 26 maggio 1991, fu eletto Presidente della Repubblica della Georgia.
Il 6 gennaio 1992, in seguito a un colpo di Stato, fu costretto a dimettersi dalla carica di Presidente della Repubblica e a riparare in esilio in Cecenia.
Gamsakhurdia morì il 31 dicembre 1993 nel villaggio di Khibula vicino Mingrelia in Georgia, in circostanze misteriose, per una ferita mortale alla testa provocata da un proiettile d'arma da fuoco (mai ritrovato): a tutt'oggi non è chiaro se fu suicidio oppure omicidio. Lasciò tre figli. Nel 2004 la sua figura venne riabilitata dal presidente Mikheil Saak'ashvili.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Zviad Gamsakhurdia
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Zviad Gamsakhurdia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Zviad Gamsakhurdia, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Zviad Gamsakhurdia, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Zviad Gamsakhurdia, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 69737880 · ISNI (EN) 0000 0001 0984 5614 · LCCN (EN) n78041406 · GND (DE) 119389711 · J9U (EN, HE) 987011218708305171 |
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