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Vessillo Bartoli

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Vessillo Bartoli
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Calcio
RuoloAllenatore (ex centrocampista)
Termine carriera1941 – giocatore
1967 – allenatore
Carriera
Squadre di club1
1931-1932Vado? (?)
1932-1935Savona? (?)
1935-1936Savona? (?)
1937-1938Vado? (?)
1938-1939Imperia? (?)
Carriera da allenatore
1950-1953Sp. Luqueño
1954Paraguay (bandiera) Paraguay
1957-1958Vado
1961-1962Cerro Porteño
1965Universidad Católica
1967El Nacional
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Vessillo Bartoli (Vado Ligure, 1908Vado Ligure, 14 marzo 1981) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo centrocampista. È rimasto negli annuari del calcio e nel ricordo collettivo dei tifosi del Club Sportivo Luqueño della città di Luque, in Paraguay per via dei meriti sportivi conseguiti con quella società. In Sudamerica divenne noto come Vessilio Bártoli.

Vadese,[1] visse in Liguria nel periodo in cui giocava a calcio (anni 1930). Si trasferì poi in Sudamerica, vivendo in Paraguay e Ecuador. Nel 1955 sopravvisse a un disastro aereo avvenuto il 16 giugno 1955, allorché un aereo della compagnia Panair do Brasil si schiantò nelle vicinanze di Asunción.[2][3] Morì a Vado il 14 marzo 1981.[4] Gli è stato intitolato un torneo calcistico ligure, il Trofeo Vessillo Bartoli.[5]

Caratteristiche tecniche

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Giocava come mediano.[6]

Bartoli seguiva il sistema, che fu tra i primi ad attuare in Paraguay, insieme anche al connazionale Mario Rossini (allenatore del Sol de América).[7]

Svolse la sua carriera di giocatore in Liguria, giocando per Vado,[8][9] Savona[4][10][11] e Imperia.

Trasferitosi in Sudamerica, allenò lo Sp. Luqueño in Paraguay, portandolo per due volte alla vittoria del titolo nazionale (1951 e 1953).[2] I successi a livello di club[12] persuasero la Federazione calcistica paraguaiana ad assegnare a Bartoli la guida della Nazionale che partecipò alle Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1954 allenandola in 9 partite con 3 pareggi e 6 sconfitte con 7 goal fatti e 18 goal subiti: schierando una squadra in gran parte basata sulla rosa del suo Sportivo Luqueño, il tecnico italiano affrontò il Brasile in due gare nel marzo 1954, uscendo sconfitto in entrambe le occasioni.[2] Dopo essere rimasto in Paraguay fino al 1955[1] tornò in patria, e fu alla guida del Vado;[13] nel marzo 1961[1] rientrò in Paraguay per allenare il Cerro Porteño.[2] Nel 1967 vinse il campionato nazionale ecuadoriano con l'El Nacional.[14]

Savona: 1933-1934
Sp. Luqueño: 1951, 1953
El Nacional: 1967
  1. ^ a b c A zonzo in provincia, in Stampa Sera, 31 marzo 1961, p. 7.
  2. ^ a b c d (ES) José María Troche, Vessilio Bártoli, in ABC Color, 11 giugno 2009. URL consultato il 12 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  3. ^ (ES) Quince muertos al estrellarse un avión cerca de Asunción, in ABC, 17 giugno 1955, p. 58.
  4. ^ a b Morto a Vado Vessillo Bartoli, in La Stampa Liguria, 15 marzo 1981, p. 2.
  5. ^ Genoa-Samp, finale a Vado, in La Stampa, 20 settembre 1986, p. 20.
  6. ^ Formazione di Savona-Imperia 1-0, 18 dicembre 1938.
  7. ^ Fleitas Solich presenta la nazionale del Paraguay, in Corriere dello Sport, 15 giugno 1950, p. 4.
  8. ^ Elenco dei calciatori italiani autorizzati a cambiare società nella prossima stagione, in Il Littoriale, 23 luglio 1932, p. 5.
  9. ^ Elenco dei calciatori italiani autorizzati a cambiare società nell'anno 1938-1939, in Il Littoriale, 6 agosto 1938, p. 5.
  10. ^ Marco Aimo, Neri... Neri... Quel brivido che mette i brividi dentro. Storia del Casale Calcio, Fornacette di Calcinaia, Mariposa Editrice, 2000, p. 130.
  11. ^ Il campionato di Prima Divisione, in Il Littoriale, 4 ottobre 1932, p. 4.
  12. ^ (EN) Can European managers succeed in South America?, su bbc.co.uk, BBC.co.uk, 26 ottobre 2009. URL consultato il 12 gennaio 2013.
  13. ^ Storia, su vadofc.it. URL consultato il 12 gennaio 2013.
  14. ^ (ES) Campeonato 1967, su elnacional.ec. URL consultato il 12 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

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Collegamenti esterni

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